Lez.28 - La Testa il Cosmo dell'Uomo
La dottrina del Filo d'Oro III Antahkarana
L’universo con tutti i suoi mondi e le sue creature è un organismo, ed è emanato da una cellula primordiale, così come il pulcino emana e si differenzia da una cellula primordiale, l’uovo. Nel caso del pulcino abbiamo quest’unica cellula che si differenzia in molte altre che formano vari organi e tessuti, finché si avrà un animale multicellulare nato da una cellula. Lo stesso avviene alla nascita di un essere umano – poiché tutte le nostre varie cellule sono state prodotte dalla divisione di una singola cellula, l’ovulo di una donna. Come per l’umano, così per il Divino; come accade alla cellula, così accade al Cosmo. La forma della testa ricorda l’Uovo del Mondo, cioè un piccolo cosmo. La scatola cranica contiene il cervello dell’uomo che è il simbolo e strumento della Mente, sia inferiore sia superiore. Il cervello può essere pure considerato come un cosmo in se stesso, così come ogni cosa completa organizzata dalla natura, sia essa un cervello, un mondo, un sole, una foglia, o un filo d’erba. In altre parole, qualunque cosa sia completa in se stessa rappresenta e simbolizza l’intero cosmo, e tutte le sue corrispondenze trovano una rappresentazione in esso.
L’Ego spirituale seduto sul Trono della Ragione (Manas) e dell’Intuizione (Buddhi) manda i suoi raggi di coscienza tramite i nervi che si ramificano in ogni parte dell’organismo. Questi nervi sul piano interno sono correnti consapevoli di forza vitale. Su questo piano essi si sono materializzati in linee di materia sensitiva, capace di ricevere e di emanare tutti i tipi di vibrazione connessi con i sensi del corpo. Questi nervi e questi centri nervosi, che sono correnti di energia consapevole proiettati dall’Ego o Sé Interiore, hanno formato, tramite processi di nutrizione, crescita e trasformazione, altri tessuti quali ossa, muscoli, arterie, etc., dando al Sé Interiore maggiore forza di espressione ed esperienza nella materia.
L’Uovo del Mondo è androgino, il cervello è anch’esso Androgino, maschio-femmina. Quindi nel cervello come qualunque altra cosa in manifestazione, abbiamo rappresentate le due polarità. Ci sono gli emisferi destro e sinistro del cervello, gli aspetti positivi e negativi. Il riflesso di questi emisferi nel corpo sotto la testa si trovano ognuno sul lato opposto – l’emisfero destro governa il lato sinistro del corpo, e viceversa – obbedendo in tal modo alla legge del riflesso dei piani[1]. Per esempio, quello che è positivo sul piano astrale è negativo sul fisico, e così via.
Figura 1. La polarità nell’induzione elettrica e magnetica
Questo rappresenta anche la legge di attrazione e di connessione magnetica, che è dimostrata dal fatto che la polarità positiva di un magnete induce una polarità magnetica negativa[2] in una limatura di ferro attaccata a esso, mentre questa induce un negativo nel prossimo, e così di seguito. Questo è il motivo perché le cose sono invertite, o sembrano essere invertite, su un piano in comparazione con un altro. Il cervello si divide in superiore e inferiore, cervello e cervelletto, in destro e sinistro. Ci sono inoltre le parti frontali e posteriori del cervello: la prima sta generalmente per il pensiero e l’intellezione, e la posteriore per la forza, la volontà e la coordinazione fisica delle parti. Tutte le parti della testa, incluso il cervello, corrispondono all’Ego, l’Io Sono sia superiore che inferiore. La forza che anima e permea questa parte del nostro essere è conosciuta come l’Akasha, corrispondendo, naturalmente, all’Akasha Universale, che è il deposito di tutte le forze, le forme e le potenze che si manifestano sui piani esterni. L’Ego, perciò, dimora in una sfera Akashica di forze o potenze magnetiche che possono essere manifestate con la giusta volontà e desiderio, concentrazione, e così via.
Nel cervello è riassunta la finalità di ogni parte del corpo. In altre parole, che il cervello è la sintesi del corpo, o per dirlo in altro modo – ogni organo e tessuto fisico fuori del cervello è un’estensione e una corrispondenza di qualche Centro nel cervello. Il corpo è così una differenziazione del cervello, parte per parte, e tessuto per tessuto.
L’Antahkarana è un Ponte tra la mente inferiore e quella superiore. Il Piano mentale è il Quinto, il numero cinque è riferito all’uomo, e anche la sua incarnazione nella Quinta Razza. Il Quinto Principio è Manas, che è stato definito come mente, ossia quella facoltà di deduzione logica e di ragionamento, d’attività razionale che distingue l’uomo dagli animali. Tuttavia è qualcosa di più di questo, perché esso è alla base di tutta la manifestazione, e la forma stessa di un’ameba, e la facoltà discriminante del più piccolo atomo o della più piccola cellula sono animate dalla mente, sotto una forma o l’altra. Manas è elettricità, la quinta forma di Fohat, il Fuoco della Mente.
Dopo che Fohat ebbe congiunto due linee di fuoco in uno stretto abbraccio, formando un Cerchio di Fiamma per lasciare il passo ai piedi del Quinto, i semidèi cominciarono a riempire quel campo cosmico con le immagini di se stessi (Teogenesi Stanza 1 - Sloka 1).
Questa sloka (strofa) appartiene a ulteriori Stanze del Libro di Dzyan non divulgata nella dottrina Segreta di H.P. Blavatsky. Ricordiamo che la prima sezione del Libro di Dzyan consiste delle sette Stanze del primo volume della Dottrina Segreta, “Cosmogenesi”. La seconda sezione è composta delle dodici Stanze del secondo volume, “Antropogenesi.” Vi sono quindi molte sloka mancanti fra alcune Stanze delle ultime sezioni ricevute. Secondo un’affermazione del Maestro Morya, quarantatrè sloka, non sono state rese pubbliche tra l’ultima sloka della Stanza VII nel primo volume della Dottrina Segreta e la prima sloka della Stanza I del secondo volume, e che altri sloka concernenti l’evoluzione dell’uomo dall’umano al Dhyan Chohan[3] (Signori di Luce, Intelligenze divine cui è affidata la sorveglianza del Cosmo) sono omesse in altre Stanze. La divulgazione e i commentari ad altre nove stanze del Libro di Dzyan sono opera dei Maestri H. (Hilarion), M. (Morya) e K.H. (Koot Hoomi) e sono pubblicate in Teogenesi.
Il commentario che accompagna la sloka precedente spiega che le due linee di fuoco congiunte da Fohat sono le due correnti di vibrazione messe in moto dalla sua azione, cioè le due correnti attive del Grande Respiro sono i Principi Positivo e Negativo, o Elettricità e Magnetismo Cosmici. Queste due correnti ignee agiscono attraverso il Quinto cioè Manas, il Quinto Principio, il Quinto Piano. La congiunzione di queste due linee di fuoco in uno stretto abbraccio indica l’unione dei poli Positivo e Negativo del principio Manasico (o Mente), e la loro congiunzione significa la creazione di un vortice nel Manas, poiché le due correnti agiscono in maniera centripeta e quindi reagiscono su se stesse, creando una forza centrifuga.
Il Quinto Principio è Manas ed è consigliabile stare in guardia contro l’eccessiva azione della mente superiore, perché le forze di quello stadio di vita sono della natura del fuoco – e il corpo umano non può sopportare la loro azione senza pericolo per il cervello. L’attingere a quelle forze da parte dei religiosi occidentali durante i loro risvegli religiosi ha provocato molte pazzie poiché la reazione emotiva iperstimola i centri del cervello. Al Quinto Principio corrisponde il Quinto Respiro.
I Sette Principi sono numerati partendo dal basso. Il Primo Principio è il Corpo Fisico dell’Uomo, il secondo è il Prana, la Vita, il terzo è la Forma del Prana o corpo eterico, il quarto è Kama il desiderio, il quinto è Manas, la mente, il sesto è Buddhi, l’intuizione, il settimo è l’Uovo Aurico. In ogni forma di materia differenziata, qualunque ne sia lo scopo o l’uso, vi è uno dei Sette Principi, qualità ed energie, che è il fattore dominante nella creazione della forma. Poiché questi sette grandi poteri creatori sono la base di tutta la materia, è evidente che le forme materiali inventate dall’uomo si trovano sotto la stessa legge che è quella del potere centralizzato.
Fohat è il Grande Respiro, si polarizza e si divide in Sette Respiri. Il Principio Unico si polarizza e si manifesta attraverso Sette Principi. Ad ogni Principio corrisponde un Respiro.
Il Primo Respiro è puramente elementale e automatico, ed è il più basso dei quattro respiri inferiori, o esteriori. Il primo respiro è la respirazione ritmica molecolare, cioè la respirazione delle molecole.
Il Secondo Respiro è il Respiro Vitale o pulsazione Ritmica – respirazione – interno ed esterno delle cellule e dei tessuti del Microcosmo.
Il Terzo è Respiro è Forma cioè Rupa, e i suoi impulsi respiratori materializzano l’essenza della Forma traendola dal suo polo opposto, il Sesto Respiro, mantenendo così in manifestazione il Principio Rupico, o Forma. Se questo Respiro mancasse, sarebbe impossibile rivestire i nostri pensieri e le nostre idee di qualche tipo di forma, e il processo del pensare sarebbe inattuabile per il cervello fisico.
Il Quarto Respiro è in relazione con Kama. Kama … è la personificazione di quel sentimento che conduce e costringe alla creazione (Rig Veda X, 129). Il compito della nostra attuale umanità nella quarta ronda consiste nella necessità di sapere padroneggiare il desiderio (contaminato da dei pensieri, da Manas) e considerando altresì che apparteniamo alla Quinta Razza radice. Il Quarto Respiro ha importanti funzioni ed è una velocità respiratoria di equilibrio tra i piani superiori e inferiori. Il Quarto Respiro alita in ogni cosa ed essendo recettivo e negativo agli impulsi del Quinto, accoglie la Luce dell’intelligenza – il Principio Conoscitivo.
Tutti gli organismi animali hanno i Quattro Respiri inferiori. Il Quinto, il Sesto e il Settimo Respiro sono Universali e Illimitati. I quattro Respiri inferiori hanno attinenza con le limitazioni della materia dei corrispondenti piani inferiori di esistenza.
Il Quinto Respiro ha le sue corrispondenze nella quinta Era cosmica, il quinto ciclo di ciascuna Era, il principio di vita, il quinto stadio dell’evoluzione umana, il quinto senso dell’uomo, e il quinto aspetto di ogni essere od oggetto. Noi ci troviamo adesso nella Quinta Razza di una grande Era. Il Quinto Respiro è in realtà il Respiro Interno che ha il suo centro occulto d’azione in ogni cellula e organo del corpo fisico, come pure in tutte le corrispondenze degli stessi rivestimenti interiori o principi. Questo centro interiore d’azione si trova, dove si concentra l’Akasha. I quattro soffi inferiori sono esterni, il Quinto è il primo respiro che ha effetto sul Ritmo Universale del Sé Superiore, il Dio dentro di noi.
Il Sesto Respiro cui corrisponde il Sesto Principio Buddhi, è un principio formativo – l’Essenza, per così dire, della Forma Astratta. L’immaginazione, facoltà regale dell’Anima, ha la sua sede di potere nel Sesto Respiro, che inoltre è la base di Kriyashakti, la creazione tramite volontà e immaginazione. Il Sesto Respiro è il Soffio che Dio alitò nell’uomo di fango e lo rese uno Spirito vivente. Se nell’uomo fosse stato alitato soltanto il quarto soffio, o respiro vitale, la materia non si sarebbe animata con le scintille della Divinità. Il Sesto Respiro è il Respiro Spirituale che vivifica tutte le cose in manifestazione, e il suo polo opposto nella materia è il Quarto Respiro, o Respiro Rupico, che appartiene unicamente alle Creature, cioè le cose create, mentre il Sesto è quello del Creatore. In un certo senso, Respiro e Desiderio sono uno e lo stesso. Accordato con il Ritmo Universale del Grande Respiro, il Desiderio è onnipotente, ma i desideri inferiori non possono vibrare con il Sesto Respiro a causa delle limitazioni della materia, perché la coscienza Rupica (della forma) del quarto piano è semplicemente un riflesso del Sesto Principio arupico (senza forma) superiore, possedendo tuttavia in sé la potenzialità di ogni forma. Il controllo del Quarto Respiro da parte del Sesto fa scomparire qualsiasi condizione disordinata e disarmonica.
I Misteri Divini si accentrano nel Settimo Respiro, il Respiro Aurico. Il Settimo Respiro è Autocreativo – non possiede alcun organo di azione ma ogni cellula e ogni atomo respirano ritmicamente con il Tutto Aurico. Quando il Settimo Respiro è attivo, ogni cellula, ogni molecola e ogni atomo della natura respirano in perfetto unisono con il Tutto Universale – il Grande Respiro Atmico.
Certe aree nel cervello fisico – come il canale centrale del midollo spinale e i ventricoli (spazi vuoti) del cervello – sono centri d’azione per il respiro interiore dell’astrale inferiore. Gli impulsi accentrati in queste aree tendono ad attirare il fisico verso il basso o verso l’alto e ad accrescere le velocità vibratorie del corpo esteriore, avvicinandosi infine al ritmo dell’astrale (Kama) man mano che l’evoluzione procede.
La Testa comprende:
- Cinque ventricoli cerebrali: (ventricolo laterale dx. e sx., 3° ventricolo, 4° ventricolo, canale cefalo-rachidiano), o l’organismo unificato che chiamiamo cervello. Questi cinque sono in rapporto al fisico. L’insieme quintuplice che è il mezzo attraverso il quale lo spirito si esprime sul piano fisico. Esistono Cinque Chakra principali lungo la colonna vertebrale fuori della testa. L’Uomo è segnato dal numero Cinque.
- Tre ghiandole (pineale, ipofisi, carotidea): sono in rapporto All’Anima, o natura psichica (superiore e inferiore).
- Due occhi: sono in rapporto allo Spirito, la Monade, che è Volontà e Amore-Saggezza o Atma-Buddhi, secondo la terminologia occulta.
La conoscenza e il controllo del Quinto Respiro, il primo respiro interiore, è di enorme importanza per ciascun’anima sul Sentiero che conduce alla Luce Eterna, ed è il diritto di nascita spirituale di ogni anima individualizzata.
Diventerete così audaci da ostacolare la mia volontà? gridò Fohat nella Sua ira. Sfiderete voi la collera del Volto Splendente e delle legioni che lo circondano? Badate che non abbassi il mio piede così pesantemente da demolire IL PONTE TRA GLI DÈI E GLI UOMINI; allora non potrete più soccorrere gli uomini, né far risuonare accordi pienamente armonici (Teogenesi Stanza V, 1).
Il ponte tra gli Dèi e gli uomini è l’Antahkarana. Molta importanza è stata data da H.P. Blavatsky nelle istruzioni segrete date ai discepoli, a proposito del cervello e dell’Antahkarana.
Manas nel corpo fisico agisce tramite la testa, quale sede della coscienza nel corpo fisico. La scatola cranica della testa contiene il cervello che è caratterizzato dal numero cinque: quattro ventricoli cerebrali e il canale vertebrale centrale del midollo spinale, con i loro fluidi e componenti magnetici. Nella testa vi sono cinque ventricoli (spazi vuoti) cerebrali: due negli emisferi laterali, 1° ventricolo laterale destro, 2° ventricolo laterale sinistro; al centro il 3° ventricolo; nella parte posteriore il 4° ventricolo, canale cefalo-rachidiano. I ventricoli sono cavità all’interno dell’encefalo contenenti liquido cerebrospinale. Il terzo e quarto ventricolo sono in comunicazione tramite l’acquedotto di Silvio, uno stretto canale di 1–2 mm. I quattro ventricoli del cervello terminano in un minuscolo canale centrale (il quinto ventricolo) che percorre in tutta la sua lunghezza il midollo spinale proprio al suo interno.
Figura 2. Ventricoli cervello
I TRE CERVELLI DELL’UOMO
Quello inferiore è il cervello cellulare, che è composto di sostanza visibile entro la cavità del cranio, e costituito di materia grigia e bianca divisa e sottodivisa in emisferi, circonvoluzioni, e tutte le varie parti descritte dagli anatomisti e dai fisiologi. In questo cervello materiale si trovano tutti i centri e le corrispondenze dei cinque e dei sette sensi, attivi e latenti, così come dei sette elementi, piani e principi del cosmo, essendo il cervello, un organismo completo o un universo in se stesso.
Entro il cervello cellulare esiste quello molecolare. Questo è il cervello astrale quello del desiderio, chiamato talvolta cervello o mente subconscia.
All’interno e all’esterno di questo cervello molecolare c’è quello atomico o akashico. Diciamo anche “all’esterno” perché è onnipervadente, malgrado esso si possa focalizzare dovunque esistano le condizioni per centrare le sue energie. Così il cervello Akashico dell’uomo è il suo cervello atomico, ed è attraverso la sua attività cosciente che l’uomo diventa come un dio.
L’Akasha è l’Anima del Mondo. Tutta l’energia creativa ha la sua radice nell’Akasha; è il Fuoco Creativo e la causa della creazione dei mondi e delle creature. Quando un essere umano si evolve fino al punto in cui i cervelli cellulari, molecolari e atomici sono in rapporto, le energie Akashiche possono essere attirate nel corpo emozionale e fisico a volontà, e le sue energie e poteri sono aumentate enormemente, come negli “Dèi.” Tutto ciò richiede una correlazione col Manas Superiore, tramite cui l’Akasha opera. Furono queste energie o fuochi Akashici, che Prometeo “rubò” – cioè prese dal “cielo, ” da e tramite il proprio Manas Superiore, attraverso il Ponte Antahkarana.
IL CENTRO DEL DESIDERIO NELLE CELLULE
Le cellule del cervello sono in pratica stelle, soli, e mondi raggruppati in sistemi e costellazioni, e tutte coordinate come lo sono le stelle, i soli, i mondi, e le costellazioni negli spazi celesti. Tramite questi punti stellari nel cervello – le cellule – opera la Mente Universale, cercando di costruire sempre un organismo superiore tramite cui possa far funzionare le sue infinite potenzialità.
Il desiderio sorge sia dall’interno, o, per stimolazione, dall’esterno; questo mette in moto la volontà, e il desiderio e la volontà agiscono sull’Akasha sottile e la trasformano in immagini che corrispondono al desiderio e al pensiero relativi. Questa è l’origine di tutti i pensieri, le immagini, o le idee, essendo queste ultime una serie d’immagini Akashiche interrelate generate dal desiderio e dalla volontà.
Essendo il Kama Rupa, un ammasso confuso di forze elementali del desiderio la cui funzione è proiettare la materia nella forma, i Centri Kama Rupa, gli Spazi nella Cellula, possono essere considerati come un’apertura tra il mondo fisico ed emozionale o astrale, in cui è espirato il respiro pranico interiore di vita, creando così un vortice di forze di vita in quella cellula e ponendo il suo protoplasma e la sua materia in una forma consistente con essa e corrispondente agli elementi del desiderio che cercano di manifestarsi verso l’esterno. Così i mondi e le creature vengono in esistenza (ex-sistere, apparire fuori) dall’interno. Gli stessi processi si applicano ai soli, ai mondi e ai sistemi di mondi. Gli spazi vuoti o Sfere entro la terra trasmettono le corrispondenti forze di Desiderio o Kama Praniche, che, con irresistibile potenza, pongono la sostanza terrestre in ordine e formano e trasmettono a tutte le parti dell’organismo terrestre, le correnti ricreatrici e rigeneranti dell’interno, spingendo la terra e tutto quello che sta su di essa e in essa e, di conseguenza, a evolvere.
Gli spazi vuoti chiamati vacuoli nel protoplasma della cellula corrispondono al Kama Rupa, il principio del Desiderio Inferiore. Questi spazi possono essere vuoti o contenere un fluido acquoso. La vita del desiderio eterica o magnetica della cellula agisce tramite questi spazi, portando la cellula ad agire tramite l’energia del desiderio trasmessa. Ad esempio, la creatura preistorica che diventò un cavallo ebbe bisogno, e quindi desiderò, uno zoccolo duro; così le unghie del piede si modellarono nel tempo, fino a divenire quella grossa massa che è l’attuale zoccolo del cavallo. Biologicamente, tutta la vita ebbe origine nell’oceano. Col tempo le creature degli abissi ebbero bisogno di stare sulla terra – senza dubbio per necessità di cibo, e così alcuni degli abitanti degli abissi divennero anfibi tramite cambiamenti strutturali che avvennero nelle branchie, che si trasformarono in polmoni. In seguito alcune di queste creature – per sfuggire al pericolo – sentirono la necessità e desiderarono il potere di volare; e col tempo le due pinne frontali divennero ali, e più tardi, dopo lunghe Ere, le scaglie divennero penne, e la specie cessò di essere una creatura delle acque.
“Questi spazi nella cellula corrispondono ai Ventricoli del Cervello e al Canale Centrale del Midollo Spinale tramite cui l’uomo eterico astrale riceve e trasmette gli impulsi. Questi spazi o Ventricoli sono in relazione col mistero del Respiro Interno.”
Questi ventricoli del cervello sono la sede del Respiro Interno e sono profondamente influenzati da tutti i processi creativi su qualsiasi piano. Alle sostanze eteriche eccessivamente sottili in questi spazi, come pure al canale vertebrale centrale, derivano gravi danni e pericoli per l’abuso o il cattivo uso delle funzioni sessuali procreatrici nell’uomo o nella donna.
PENSIERI, DESIDERI, SALUTE E MALATTIA.
Tutte le parti della testa, incluso il cervello, corrispondono all’Ego, sia superiore che inferiore. La forza che anima e permea questa parte del nostro essere è conosciuta come l’Akasha, corrispondendo, naturalmente, all’Akasha Universale, che è il deposito di tutte le forze, le forme e le potenze che si manifestano sui piani esterni. L’Akasha sta all’Etere come lo Spirito sta alla Materia. Il suo involucro è l’Etere ed il suo prodotto sono i punti, le linee, le figure geometriche fino alla sfera, ossia tutte le forme in cui la Natura geometrizza. Akasha è la Madre del Cosmo, nel suo aspetto superiore è l’Anima del Mondo, nel suo aspetto inferiore è Kali la Distruttrice. L’Akasha Universale è l’essenza animica di tutte le cose in manifestazione. Vi si può attingere con la volontà e il desiderio di costruire qualunque tipo di forma o organismo immaginabile. In termini di mentalità essa costruisce le qualità senzienti di tutte le cose animate e inanimate. A causa delle necessità di ogni organismo, si genera il desiderio, e il desiderio energizza la volontà, e la volontà attinge dall’Akasha; e quello che è necessario e desiderato è quindi creato e portato in esistenza oggettiva. Questa è la chiave dell’evoluzione della forma – dei tipi, degli organi, e delle parti funzionanti in tutte le creature. L’Ego, perciò, dimora in una sfera Akashica di forze o potenze magnetiche che possono essere manifestate con la giusta volontà e desiderio, concentrazione, e così via – in altre parole, col materializzare le forze della sfera Akashica.
Ogni desiderio, pensiero e sensazione provati da un essere umano, fanno nascere una vibrazione nella cavità o sfera del cervello che corrisponde a quel desiderio o pensiero in termini di qualità e tipo. Le aspirazioni e i desideri spirituali superiori di cui l’uomo è capace e che sono oltre il sé inferiore, portano in attività un’alta essenza e forza nella ghiandola pineale. I pensieri e le idee dell’umanità non possono restare “nascoste”, ma si estendono e colpiscono le menti a centinaia o a migliaia di chilometri dal punto, dove queste idee sono state generate, e secondo la natura della forza pensiero, possono aiutare oppure ostacolare. Questo è il motivo perché un pensiero potente, magistrale, costruttivo, emanato da una mente, può colpire le menti di migliaia di persone e aiutare il mondo più che ogni sforzo esterno di anni.
I desideri e gli impulsi inferiori nell’uomo provocano forze corrispondenti nelle cavità situate vicino alla base del cervello dove sono localizzati i centri vitali e più animali. Se desideri e pensieri grossolani diventano la regola di vita, vengono vivificate energie grossolane nelle sfere inferiori, poiché queste forze si dirigono verso il basso nel Canale Centrale, le quali, circolando, sono assorbite in tutte le parti del corpo, materializzandolo ancor più e rendendolo pesante e più animale, causando infine, tramite impatto e riflesso diretti, malattie, che nella loro natura essenziale coincidono con il desiderio o forze pensiero che sono la reale causa interna di queste malattie. In altre parole, la naturale Armonia di una o più Sfere di Armonia è stata disturbata e può anche causare malattie fisiche se essa è molto accentuata, per ristabilire, tramite dolore e sacrificio, l’armonia dovuta alla fissa e inesorabile legge secondo la quale l’esterno deve col tempo adeguarsi all’interno, il materiale allo spirituale, non importa quale sia il costo della sofferenza – perché il bene infinito sarà sempre più potente del male finito.
La V Stanza ci informa che Il Volto Splendente, il Sole, il Logos Creatore, non può inviare ancora i Suoi benefici raggi attraverso la sostanza eterica, diventata ora densa, di queste sfere o spazi del cervello, poiché il volto di quel Sole è oscurato e velato dall’uomo esteriore. In altre parole, la conduttività elettrica naturale della sostanza eterica intra-ventricolare si perderebbe, creando una “scissura, ” poiché gli impulsi non potrebbero più passare. Comprendendo quest’azione nell’uomo, possiamo applicare la stessa regola e intuire, se avvenisse quest’interruzione, il modo in cui il ponte fra il regno cosmico superiore e quello inferiore possa essere “troncato” e demolito, interferendo così con l’evoluzione cosmica.
La Stanza riporta l’ammonimento: “Badate che non abbassi il mio piede così pesantemente da demolire IL PONTE TRA GLI DÈI E GLI UOMINI; allora non potrete più soccorrere gli uomini, né far risuonare accordi pienamente armonici”.
Il Maestro H. spiega che un eccesso o una scarsità di questi fluidi ed emanazioni ventricolari possono produrre gravi condizioni patologiche. Questo equilibrio può essere disturbato soprattutto in due modi: a causa di malattie sorte nell’organismo fisico a causa di tenori di vita non appropriati, cibi, alcolici[4], e così via, e a causa di pensieri e desideri sbagliati; in altre parole, tramite processi mentali in disarmonia con i normali processi dell’essere. Così i componenti intra-ventricolari agiscono da ponte tra il normale uomo fisico e l’uomo astrale interiore e mentale. Questi spazi ventricolari, dunque, sono la sede di una sostanza eterica che è l’effettiva rappresentazione di Fohat in campo microcosmico. La sua grande funzione è di essere perfettamente rispondente, e agire quale intermediario tra i poli superiore e inferiore dell’essere. Qualsiasi cosa interferisca con la sua mobilità o disponibilità distrugge l’equilibrio perfetto. La malattia fisica derivante dall’esterno indurirà, cioè “coagulerà” questa sostanza e, di conseguenza, le sue funzioni saranno in parte perdute, e l’errata azione mentale provocherà la stessa cosa, per cui la sostanza naturale e l’energia Fohatica cristallizzeranno, “coaguleranno, ” per così dire, la loro capacità di trasmettere impulsi superiori al sé inferiore. Allora sicuramente l’Antahkarana, il “Ponte tra gli Dèi e gli uomini è demolito”.
LE SETTE ARMONIE
H.P. Blavatsky ai suoi discepoli spiegava che ci sono sette cavità nel cervello che durante la vita sono vuote, nel senso comune della parola. In realtà esse sono riempite da Akasha, e ogni cavità ha il suo colore, secondo lo stato di coscienza in cui siete. Queste cavità sono chiamate in Occultismo “Le Sette Armonie”, la scala delle Armonie Divine, ed è in esse che le visioni si devono riflettere se vogliono restare nella memoria del cervello.
Il Paradiso della Cellula, come nel caso dell’uomo, è uno stato di coscienza e non un luogo. Come ci sono SETTE CIELI o stati superiori di coscienza cui può accedere l’anima dell’uomo, così vi sono sette cieli o stati di coscienza nei quali, o piuttosto con i quali, la cellula può essere identificata. Questi cieli, nel caso dell’entità cellula, sono le sette cavità del cervello che si connettono con la cavità centrale che esiste per tutta la lunghezza del midollo spinale. Queste cavità sono chiamate in occultismo le SETTE ARMONIE. Nel corpo fisico, chiuso entro di esso, abbiamo un regno magnetico eterico in cui il sé astrale mette in contatto il cervello e i centri della spina dorsale, nel quale le forze sottili possono operare e scambiarsi.
La sostanza eterica delle Sette Armonie è il legame reale tra il sé spirituale e quello materiale dell’uomo. Su questa sostanza sensitiva, il Sé Superiore riflette i suoi messaggi, visioni e impressioni, che sono poi ricevuti dalle cellule e dai centri del cervello. In modo corrispondente questa sostanza sensitiva riceve impressioni e vibrazioni dal sé inferiore, che può così invocare l’aiuto delle forze superiori, o può, com’è stato già detto, inquinare e oscurare il puro etere sensitivo di queste Camere Interiori della Coscienza. L’interdipendenza di ogni Sostanza, Forza e Coscienza, deve essere sempre tenuta a mente da chi studia la vita.
Queste Sette cavità o Camere possono essere indicate dall’alto in basso come segue:
1. La Cavità della Ghiandola Pineale
2. La cavità del Corpo Pituitario
3. Il Terzo Ventricolo
4. Il Quarto Ventricolo
5-6 I due Ventricoli laterali
7. La Cavità del cranio stesso – la somma di tutte le altre cavità.
Il Maestro D.K. spiega che esiste una corrispondenza tra i Sette Raggi e le Sette Camere.
I sette raggi sono il complesso della Coscienza divina, della Mente universale; possono essere considerati come sette Entità intelligenti tramite le quali il piano si sta attuando. Incarnano il proposito divino, esprimono le qualità richieste per materializzarlo, e creano le forme e sono le forme mediante le quali l’idea divina può essere fatta avanzare verso il compimento. Simbolicamente si possono considerare come costituenti il cervello del divino Uomo Celeste. Corrispondono ai ventricoli cerebrali, ai sette centri del cervello, ai sette centri di forza e alle sette ghiandole principali che determinano la qualità del corpo fisico. Sono gli esecutori coscienti del proposito divino; sono i sette Respiri, che animano tutte le forme da essi create per realizzare il piano[5].
Tutte le altre Cavità e Ventricoli del cervello sono connesse da canali comunicanti l’un l’altro e con il Canale Centrale del Midollo Spinale che, si estende per l’intera lunghezza fino alla base della Spina Dorsale.
Queste sono le parti del Cervello che ricevono impronte dal cuore e permettono alla memoria del Cuore di essere impressa nella memoria del Cervello. La seconda di queste cavità è il Corpo Pituitario, che corrisponde a Manas - Antahkarana, il ponte dell’Intelligenza Superiore; esso contiene varie essenze. Così, nel cervello, troviamo il sé inferiore e il sé superiore, o centri di coscienza in esso, come la ghiandola pineale e il corpo pituitario che trasmettono la coscienza superiore, e il resto del cervello che si occupa delle fasi inferiori o personali.
Il Corpo Pituitario è una piccola massa rossastra che occupa la Sella turcica – una depressione a forma di sella dell’osso sfenoide del cranio. L’osso sfenoide è un osso a forma di cuneo posto alla base del cranio, nella parte centrale, ed entra nella formazione della cavità del cranio, così come nella struttura ossea delle cavità oculari e delle regioni nasali. Tanto basta per descrivere l’ubicazione di questo corpo importante – poiché essa ha la sua importanza. Ha l’ampiezza di circa 1,3 cm, metà in lunghezza e metà in altezza. È formata da due parti distinte chiamati lobi, che sono uniti. Il lobo anteriore ha la forma di un fagiolo e il posteriore è un po’ più arrotondato.
Poiché il sangue è una corrente di forza vitale (Prana) sul piano fisico, la cui radice spirituale è Atma, lo Spirito, allora gli organi vascolari come la milza, il Corpo Pituitario, la Ghiandola Pineale, ecc, fungono da canali, tra la Vita Fisica differenziata quale Prana che scorre nella corrente sanguigna e la Vita Spirituale, la cui espressione sintetica più alta è Atma. Il Corpo Pituitario e la Ghiandola Pineale, essendo posti nel cervello, servono, sotto certe condizioni di sviluppo, quali punti di contatto tra la coscienza cerebrale dell’Uomo Esteriore e la coscienza superiore del Sé Spirituale. E poiché il Sé Spirituale è UNO con tutti i Sé Spirituali, tale contatto consapevole tra i due piani illumina e svela i misteri di DIO e dell’UOMO su tutti i piani dell’Essere, sia Finito sia Infinito.
Occultamente, o mistericamente, il Corpo Pituitario è la sede di Manas – il principio Mentale. Manas, comunque ha il suo aspetto, o divisione, superiore e inferiore, che sono rappresentati dai due lobi del Corpo Pituitario; nel lobo anteriore più grande opera la mente inferiore, mentre nel lobo posteriore più piccolo il principio dell’intelletto superiore. Tramite il Corpo Pituitario, sede di Manas, è energizzata la Volontà – sia la Volontà superiore che quella inferiore, secondo lo stadio evolutivo in cui si trova l’individuo. Cosmicamente è Fohat, la grande Volontà Universale o forza trainante e guidante dell’Universo – la causa di ogni moto nel mondo degli atomi.
La terza cavità è il terzo Ventricolo, vuoto durante la vita eccetto la luce pulsante, sebbene pieno di un liquido dopo la morte. Questi è direttamente connesso con il Corpo Pituitario di fronte e con la Ghiandola Pineale dietro. Il Corpo Pituitario è attaccato all’estremità frontale dell’infundibulo e questo a sua volta si proietta nel Terzo Ventricolo. La parola Infundibulum significa imbuto, ciò che è esattamente quest’organo, un passaggio conico vuoto, com’è definito in anatomia. Si noti come la fine aperta dell’imbuto si proietti nel Terzo Ventricolo, cosa molto indicativa. Un canale passa attraverso il Corpo Pituitario e lo connette con l’Infundibolo.
La prima cavità è la Ghiandola Pineale, anch’essa cava e vuota durante la vita, i cui granelli precipitano dopo la morte. La Ghiandola Pineale corrisponde al Manas fino a che non è toccata dalla luce vibrante di Kundalini, che deriva da Buddhi e poi diventa Buddhi - Manas.
Quando Manas è unito a Buddhi, o quando Buddhi, e quindi anche Atma, sono centrati in Manas, agisce nelle tre cavità superiori, irradiando e trasmettendo un alone di luce; questo a volte diviene visibile, nel caso di persone molto sante. I fuochi ruotano sempre attorno alla Ghiandola Pineale; ma quando Kundalini li illumina per un attimo, si può vedere l’universo intero. Questo è ciò che accade occasionalmente quando il Terzo Occhio si apre – e tale apertura è buona per Manas che ne approfitta, anche se l’uomo inferiore non è raggiunto e quindi non può ricordare.
Figura 3. Cervello e Ghiandole endocrine
Il Corpo o Ghiandola Pineale è un corpo rossastro della grandezza di un nocciolo di ciliegia, e deve il suo nome alla sua supposta somiglianza con una pigna. Ha una Cavità Centrale. È connessa con la parte posteriore del Terzo Ventricolo che si proietta all’indietro e in avanti verso la coppia superiore dei Corpi Quadrigemini. Questi sono i centri della visione, e questo contatto stretto della Ghiandola Pineale con tali Centri ha grande significato. I Corpora Quadrigemina sono naturalmente il Centro della vista esterna, e la Ghiandola Pineale il grande Centro della vista interna per il Pensatore che risiede in questa meravigliosa Città dalle Sette Porte – cioè i sette orifizi nella testa tramite cui il Pensatore prende contatto col mondo esterno. I Corpora Quadrigemina sono il Centro del Potere di Vedere – in altre parole il potere dell’Ego personale che opera tramite quel Centro di visualizzare le vibrazioni di colore – o la velocità di vibrazione in termini di colore.
La Ghiandola Pineale è attaccata alla sua base da due corde nervose che la collegano al Talamo Ottico. Essi sono gli organi per la ricezione e la condensazione delle incitazioni sensoriali più sensibili dalla periferia del corpo (secondo l’Occultismo dalla periferia dell’Uovo o involucro Aurico), che è il nostro punto di comunicazione con i Piani Superiori Universali. La Ghiandola Pineale ha lo stesso rapporto col Talamo Ottico in termini di sensazione, come quello che mantiene con i Corpora Quadrigemina in termini di vista. In altre parole, il Talamo Ottico è il Centro per le sensazioni esterne, mentre la Ghiandola Pineale è l’organo per le sensazioni interne o Spirituali.
La Ghiandola Pineale perviene a una normale atrofia fisiologica al tempo della pubertà. Quando essa è fisiologicamente attiva, quindi, il funzionamento sessuale è inibito. Quando la ghiandola non funziona così attivamente come dopo la pubertà, la funzione sessuale s’impone. Con l’esaurirsi della funzione sessuale, normale a una certa età, si nota una ripresa dell’attività da parte della ghiandola. Comunque, i fatti di cui sopra conducono a una generale conclusione, cioè che con l’atrofia di questa ghiandola al momento della pubertà, l’energia creativa che funziona nella Ghiandola Pineale si sposta sugli organi sessuali finora dormienti: in altre parole, dal polo superiore a quello inferiore. Il polo superiore riprende l’attività con il risvegliarsi dell’attività superiore del Corpo Pituitario che assorbe l’energia creativa inferiore entro se stessa e, sotto giuste condizioni, pone in correlazione queste forze con la ghiandola pineale, elevandola di nuovo a un funzionamento attivo, temporaneamente o indefinitamente, secondo il caso. Questo significa un reale sviluppo spirituale.
È scritto che la ghiandola pineale, ancora misteriosa, è l’organo rudimentale di quello che una volta era il terzo occhio in una razza preistorica. Era situato vicino alla sommità posteriore della testa, ed era l’organo tramite il quale si rifletteva la Luce della Saggezza Spirituale che splendeva nei cuori dei Progenitori Spirituali. Come il Corpo Pituitario corrisponde al Principio Manasico o Mentale, così la Ghiandola Pineale corrisponde al Principio Intuitivo.
A Quello dal Volto Splendente Meru gridò a voce alta: “Sorridi al mio volto e spezza la catena che imprigiona con solidi ceppi le vite inferiori, in modo che le Scintille nuovamente rivestite facciano crescere le cose vitali perché i figli di Maya possano nutrirsene quando ritorneranno a cercare la realizzazione dei loro sogni.” (Teogenesi Stanza VI, sloka 2)
La ghiandola pineale corrisponde alla volontà spirituale. Lì sta anche il potere dirigente di Manas, che causa la liberazione dell’uomo dai ceppi della materia, quando egli elimina le limitazioni che l’hanno incatenato all’incarnazione fisica. Queste qualità (limitazioni mentali) corrispondono direttamente al ghiaccio e alla neve delle regioni polari. Ciò rende possibile alla nuova terra (il Monte Meru) il Sé Spirituale, di svilupparsi quale risultato delle forze combinate del cuore e della ghiandola pineale. I Figli di Maya sono gli uomini[6]. I “sogni” dei figli di Maya sono questi desideri e queste ambizioni sviluppati in seguito ad esperienze fatte in precedenti manifestazioni sui piani interiori, dove non avevano avuto alcuna possibilità di realizzarsi, ma che potranno ora adempiersi nella prossima epoca. Maya è illusione solo nel senso che tutta la materia è impermanente, poiché solo Dio, o lo Spirito, è reale. Da questo punto di vista ogni altra cosa è illusione, poiché tutto è soggetto a tempo e spazio.
La settima cavità è la sintesi di tutte le cavità del cranio stesso, riempita di Akasha. Questa corrisponde all’Aura Atmica, l’Uovo Aurico Sacro.
[1] Il primo si riflette nel settimo, il secondo nel sesto e il terzo nel quinto. Il quarto è centrale.
[2] Il polo magnetico a nord è negativo mentre quello a sud è positivo e le cariche sono entranti dal nord e uscenti dal sud in moto circolatorio uniforme quindi l’ago se si magnetizza segue il campo magnetico girandosi verso il polo sud e quindi diventa polarizzato positivamente cioè un magnete positivo.
[3] I Dhyan Chohan corrispondono agli Arcangeli della Chiesa Cattolica Romana.
[4] Ubriachezza e febbre causano un moto disordinato nel Corpo Pituitario, producendo illusioni ottiche, visioni, allucinazioni, ecc.
[5] A.A. Bailey Psicologia Esoterica I, pag. 59.
[6] Secondo il termine usato nella sloka, i figli di Maya sarebbero la prima sottorazza della futura Sesta Razza, poiché tutte le sloka della Stanza VI riguardano la venuta della Sesta Razza, i cui progenitori sono attualmente incarnati sulla terra.