XIII Stanze di Dzyan non rirportate nella Dottrina Segreta
<> PREFAZIONE <> STANZA I - parte iniziale IL MACROCOSMO <> STANZA I - parte iniziale IL MICROCOSMO <> STANZA II <> STANZA III <> STANZA IV <> STANZA V <> STANZA VI <> LA CAVERNA LA GROTTA EGOICA <> STANZA VII <> STANZA VIII <> STANZA IX <> STANZA X <> STANZA XI <> STANZA XII <> STANZA XIII <> STANZA I - parte finale MACROCOSMO <> STANZA I - parte finale MICROCOSMO <>
PREFAZIONE
Le Stanze di Dzyan e poche altre citazioni dai commentari, contenute nei due volumi della Dottrina Segreta, sono tratte dal Libro di Dzyan. H.P. Blavatsky dichiara che le è stata data “una manciata di semi da spargere”, cioè una piccola parte e vi sono altre numerose Stanze che potranno essere divulgate in tempi successivi. Altre Stanze omesse sono riportate in Teogenesi. Secondo un’affermazione del Maestro Morya, quarantatre Shloka non sono state rese pubbliche tra l’ultima Shloka della Stanza VII nel primo volume della Dottrina Segreta e la prima Shloka della Stanza I del secondo volume, e che ulteriori Shloka concernenti l’evoluzione dell’uomo dall’umano al Dhyan Chohan sono omesse in altre Stanze. Vi sono quindi molte Shloka mancanti fra alcune Stanze delle ultime sezioni ricevute.
Il Trattato sul Fuoco Cosmico scritto da A.A. Bailey sotto la guida del Maestro D.K. noto anche con il nome del Tibetano inizia senza alcun commento con Tredici Stanze del Libro di Dzyan (TFC, 31), non riportate da H.P. Blavatsky nella Dottrina Segreta.
Tra tutti i libri scritti da A.A. Bailey, sotto la dettatura del Maestro D.K. il “Trattato del Fuoco Cosmico”, aveva un carattere e scopo diverso dagli altri libri, secondo quanto affermato dallo stesso Maestro, nella parte iniziale del Trattato dei Sette Raggi volume Primo, XXI.
Il “Trattato del Fuoco Cosmico” è di genere completamente diverso. In ultima analisi è una guida per gli iniziati esistenti nel mondo, e all’aspirante servirà per fargli distogliere lo sguardo da se stesso e dal proprio progresso e volgerlo a una concezione più vasta e a un ideale universale. L’iniziato si distingue per l’assenza d’interesse per se stesso, per il proprio sviluppo, per il destino personale, e tutti gli aspiranti che divengono discepoli accettati devono essere padroni della tecnica del disinteresse. Anch’essi devono elevare lo sguardo dal gruppo e dalla Gerarchia che essi costituiscono per fissarlo su orizzonti più ampi e campi d’azione più vasti. Vi trattai il grande Piano creativo, le sue leggi e le sue tecniche di sviluppo e l’opera dei Costruttori dell’universo; dalla massa di nozioni impartite, e sottostante a tutto l’insegnamento, è l’idea di una grande Vita, con una Sua psicologia e idee Sue proprie. Fu un tentativo di descrivere in sintesi la Mente di Dio che si svela mentre elabora i Suoi piani tramite i Figli della Mente minori. Con simbolismi e frasi arcaiche vela le verità e i principi che giacciono alla radice del processo creativo, e nel complesso supera la capacità di comprensione anche dello studioso avanzato. Nello stesso tempo è un validissimo compendio di nozioni e servirà a trasmettere la verità e a sviluppare l’intuizione.
Nel preambolo della Dottrina Segreta H.P. Blavatsky scrive: “Le Stanze (di Dzyan), danno una formula astratta che può essere applicata, mutatis mutandis, a tutta l’evoluzione, a quella della nostra piccola Terra, a quella della Catena di pianeti di cui anche la nostra Terra fa parte, all’universo solare al quale quella Catena Planetaria appartiene, e così via, in una scala ascendente, finché la mente vacilla e si arresta esausta per lo sforzo”.
Durante il lungo corso del lavoro, le menti del Maestro D.K. e di A.A. Bailey divennero così strettamente in sintonia da costituire in effetti, per quanto riguardava gran parte della produzione dell'insegnamento, un unico meccanismo di proiezione congiunto. Fino alla fine Alice Bailey ha spesso parlato del suo stupore per le visioni avute attraverso il contatto e che non avrebbe potuto esprimere. Questa esperienza fu la base della sua affermazione, spesso proclamata ma spesso poco compresa, secondo cui tutti gli insegnamenti che stavano contribuendo a produrre erano in realtà solo l'ABC della conoscenza esoterica, e che in futuro avrebbe volentieri abbandonato qualsiasi pronuncia nel presente insegnamento, quando trovò a disposizione un insegnamento migliore e più profondamente esoterico. Per quanto chiaro e profondo sia effettivamente l'insegnamento nei libri pubblicati a suo nome, le verità impartite sono così parziali e soggette a successive rivelazioni ed espansioni che questo fatto, se costantemente ricordato, ci darà una seconda salvaguardia tanto necessaria contro quella qualità della mente concreta che tende costantemente a produrre settarismo.
Se il Trattato del Fuoco Cosmico è l'ABC della conoscenza esoterica, qual è la vastità ancora celata? Alcuni libri sono stati dati quasi parola per parola. Altri dipendevano dal flusso delle Sue idee abilmente tradotte in parole da Alice Bailey. Tuttavia, c'è sempre stata una supervisione, dialogo e correzione se necessario.
Il Maestro D.K. non commenta le Stanze, scritte in un linguaggio criptico e simbolico, spetta ai singoli discepoli sviluppare l’intuizione. Il commento alle XIII Stanze fatto dallo scrivente ha come base di studio il magnifico lavoro effettuato da Michael D. Robbins e dal suo gruppo di studio riportato nel sito internet MAKARA.us – Univ. Seven Rays * Morya Federation FCF Master Schedule (makara.us). Come precisato da Michael D. Robbins: Nessuna interpretazione definitiva può essere proposta exotericamente poiché potrebbe benissimo essere che i segreti dell'Iniziazione pervadano queste Stanze una delle ragioni della loro presentazione per noi nebulosa e priva di commento. Queste XIII Stanze possono non essere affatto sequenziali, ma possono descrivere diverse fasi del Processo Creativo Cosmico, del Sistema Solare e di quello Planetario.
Le XIII Stanze di Dzyan sono riportate all’inizio del Trattato del Fuoco Cosmico, per sottintendere che l’intera opera poggia su queste Stanze. Descrivono le diverse fasi del Processo Creativo ed Evolutivo che la Legge di Analogia e di Corrispondenza sono interpretabili a livello Macrocosmico e a livello Microcosmico.
Le prime due Stanze fanno esplicito riferimento alla Parola Sacra AUM, il Triplice Suono formato con Tre lettere o vibrazioni cosmiche.
La Stanza I afferma che il segreto del Fuoco è nascosto nella seconda lettera “U” della Parola Sacra AUM, e che il Mistero della Vita è celato nel Cuore. La parte finale della Prima Stanza tratta del conseguimento di una Grande Liberazione, in una Fiamma che consuma tutto. Egli pronuncia una Parola: il Fuoco discende. La fiamma divampa. Svanito è il Fuoco Inferiore nella fiamma dell’ardore solare, svanito è il Fuoco Mediano per l’intensità del Fuoco Del Cielo (TFC, 830). La Prima Stanza racchiude il segreto dell’inizio e della fine della manifestazione.
Nella Stanza II scopriamo che il Triplice Suono AUM fa vibrare lo Spazio causando Sette Ondate di Materia. “AUM, ” disse il Potente, e risuonò la Parola. Le settemplici onde della materia si separarono, e apparvero le forme. Per sei volte è ripetuta la frase “AUM” disse il Potente, come per i Sei Giorni della creazione della Genesi ebraica. La seconda Stanza tratta della creazione del nostro Sistema Solare.
Nella Stanza III, la Grande Ruota sotto la sotto la guida dei Costruttori avanzò fino all’apparizione delle Monadi rappresentate come Pietre viventi. La Stanza III descrive l’apparizione della Monade come la "Pietra" che sorge dal cuore della Fiamma.
Dall’abisso delle tenebre esterne Essi trassero la Pietra ora trasparente e pura, di color rosa e azzurro. Questa Pietra è posta in una Grotta di rara bellezza, iridescente con le pareti azzurre, immerse in una luce rosa.
La Grotta è il Loto Egoico chiuso su se stesso come un bocciolo, e la Pietra di Fuoco al suo interno è il "Gioiello nel Loto", il riflesso della Monade, una "Pietra" occulta, un "minerale spirituale". La vera Monade è un "Gioiello".
Con la Stanza VII giunge il tempo che il Loto Egoico non serva più.
Il lavoro è compiuto, e la grotta intera si squarcia. La Fiamma interiore luminosa si espande oltre le pareti squarciate. Essa risale alla sua Sorgente.
La "Fiamma della Vita" confinata all'interno del corpo causale, il "Gioiello nel Loto" è ora libera, le pareti del loto egoico, non la imprigiona più. La “Sorgente” dell'energia della Vita è la Monade stessa.
Infine con la Stanza XIII, il ciclo è concluso. Molti i fuochi che roteano; molte le ronde che rivolvono; ma solo quando i colori complementari riconosceranno la loro sorgente, ed il tutto sarà armonizzato ai sette, si vedrà il compimento.
Poiché le tredici Stanze di Dzyan fanno espressamente riferimento alla Cosmogenesi, prima di iniziare il commento alle Stanze occorre fare alcune spiegazioni preliminari iniziando dalla Parola Sacra AUM.
Figura 1. Il simbolo del Suono Assoluto e del Suono Manifestato
Il simbolo del risveglio di un Universo è rappresentato con un Triangolo con il lato sinistro (femminile) tratteggiato, aperto, poiché è il lato dell’Emanazione, attraverso cui emerge per l’insegnamento orientale Aditi[1] il Velo dell’Ignoto, e per l’insegnamento ebraico Sephirah, la Luce illimitata. All’interno del Triangolo ai tre vertici le Tre lettere della Parola sacra A-U-M. I Due lati del Triangolo, il lato destro e la base, composti di linee ininterrotte, simboleggiano l’Essenza Ineffabile e il suo Corpo Manifestato, l’Universo, il Cosmo. Il simbolo rappresenta una Bocca aperta da cui esce l’Alito di Fuoco, il Soffio, il Primo Suono, il Suono Assoluto, e al cui interno vi è la Radice del Suono Assoluto.
Il Suono Assoluto si differenzia, e le tre lettere A-U-M del Triangolo Astratto, risuonano visibili ai tre vertici del Primo Triangolo. Il Suono Assoluto che è una pura astrazione metafisica su cui è gettato il triplice velo AUM, esce come un Soffio dal lato femminile della Prima Triade Astratta. Finché la Triplice sillaba è all’interno del Triangolo Astratto, è dormiente, non vi è alcun Suono e alcun orecchio per percepirlo. Tutto quello che suona, si produce con l’azione di quello che non suona!
Il Primo Suono che provoca una depressione nelle Acque dello Spazio, intorno alla quale si formerà il corpo sferico dell’Universo. Il Grande Soffio causa un movimento circolare, di inconcepibile rapidità vorticosa. Il Grande Soffio è la fonte della Forza che muove la materia dello Spazio e l’avvolge in spirali fino a formare Sfere.
Nel Trattato del Fuoco Cosmico il diagramma V (TCF, 344) “Evoluzione di un Logos Solare”, il Maestro D.K. espone Entità e attività in relazione a Sette Piani Cosmici. Nel Primo Piano Adi Cosmico è mostrato un Triangolo accanto alla parola Parabrahman Cosmico. Il Triplice Suono AUM pronunciato dal Parabrahman Cosmico a sua volta genera Sette Suoni, Sette Colori o Raggi, che sono il Suo corpo di manifestazione visualizzati con Sette Ruote o Vortici di Materia.
riflessi delle 7 stelle Orsa Maggiore
Figura 2. Il Parabrahman Cosmico e i Sette Esseri Cosmici ...
AUM rappresenta la primordiale manifestazione dei Tre in Uno, per sempre celata, nell’UNO Assoluto. Nel Buddhismo esoterico, e anche in quello exoterico del Nord, Adi Buddha, lo Sconosciuto Unico, Parabrahman per gli indù, senza principio e senza fine. Letteralmente, "Al di là di Brahma", il Brahma Supremo, Infinito, "Assoluto".
Un Parabrahman Cosmico è l'Essere principale nella totalità del nostro cosmo sistema. Sarà evidente che all'interno del cosmo sistema locale (relativamente vasto) supervisionato da un Parabrahman Cosmico, si troverà un certo numero di cosmo sistemi sussidiari (uno dei quali è il "nostro", e che contiene molte delle stelle e dei sistemi stellari con che conosciamo). Nel Secondo Piano detto Anupadaka o Monadico Cosmico sono mostrati Sette Grandi Cerchi o Ruote, Sette Esseri o Logoi Super Cosmici che probabilmente sono collegati a specifiche galassie.
In totale si ha un Triangolo simbolo Tre in Uno, poi i Sette Esseri, in totale: 3+7=10. La Stanza di Dzyan ci dice che questi “Dieci sono l’Universo Arûpa”, cioè senza forma, sono la Totalità della Coscienza Universale, i Tre Astratti e i Sette dell’Universo manifestato. Dieci 3+7 sono l’Universo senza forma, i Dieci stati di Energia Cosciente.
Secondo Pitagora, la Monade, l’UNO ritorna nel Silenzio e nelle Tenebre non appena ha evoluto la Triade, un numero Tre, dal quale emanano i rimanenti 7 numeri dei 10 numeri che si trovano alla base dell’Universo Manifestato.
Le Sette Ruote o Vortici contengono Sette Piccoli Triangoli, per indicare la loro natura divina accompagnati dalla frase “Sette Logoi Cosmici, ciascuno contiene Sette Logoi Solari”. La frase è sibillina perché può essere riferita ai Sette Triangoli. Se in prima osservazione si è indotti a pensare che i Grandi Cerchi rappresentino Sette Logoi Cosmici e i Sette Triangoli Sette Logoi Solari. Con questa ipotesi la parola “Sistemi Solari” può essere correlata a “Sistemi cosmici”, allora Un Grande Cerchio contiene Sette Sistemi Cosmici, a loro volta contenenti Sette Sistemi Solari.
Ciascun Cerchio contiene Sette Triangoli, che rappresentano Sette Logoi Cosmici. Ciascun Triangolo o Logos Cosmico racchiude Sette Sistemi Solari. Abbiamo un Triangolo, un Tre che emana un Sette che insieme compongono un Dieci.
Dal Quarto Cerchio (Logos Super Cosmico) e dal Terzo Triangolo situato al suo interno che il Maestro indica in “Colui Del Quale Non Si Può Dire Nulla”, cioè il nostro Logos Cosmico, partono sette Raggi che si riferiscono al nostro Sistema Solare. Vi sono altri Sei Sistemi Solari collegato a “Colui Del Quale Non Si Può Dire Nulla”, Sei Sistemi Solari, Tre a polarità positiva, Tre a polarità negativa, e Uno, la sintesi dei Sei, a polarità neutra, in totale Sette.
La Seconda Stanza inizia con “AUM, disse il Potente, e risuonò la Parola”. Il Potente è il nostro Logos Solare la cui Monade è sul Secondo Piano Cosmico e il cui corpo egoico è sul Quinto Piano Cosmico (Diagramma V), e attualmente opera sui Sette Piani Sistemici che compongono il Settimo Piano Fisico Cosmico.
Sul Primo Piano del nostro Sistema Solare Adi, per intenderci il primo sottopiano eterico del Fisico Cosmico, il Diagramma V (TCF, 344) mostra anziché un Triangolo, Tre piccoli Triangoli che rappresentano i Tre Logoi: Shiva, Vishnu e Brahma, espressioni del Logos Solare.
- “A” è il suono di Shiva,
- “U” è il suono di Vishnu,
- “M” è il suono di Brahma.
Il Vecchio Commentario dice: Brahma è Uno, eppure include suo fratello. Vishnu è Uno, eppure non esiste senza suo Fratello, più giovane nel tempo, tuttavia assai più anziano. Shiva è Uno e li precede entrambi, eppure non appare né è veduto finché entrambi non abbiano percorso i Loro cicli. (TFC, 922).
Sul secondo Piano sistemico Monadico, il secondo sottopiano eterico del Fisico Cosmico, il diagramma V mostra Sette Piccoli Triangoli che rappresentano i Sette Logoi Planetari detti anche Uomini Celesti. Il Secondo Piano Cosmico è il Piano Delle Monadi Cosmiche, il Secondo Piano Solare è il Piano delle Monadi Umane.
Figura 3. La Triplice Sillaba e gli Uomini Celesti
Si ripete nel Sistema Solare il modello visto per il Cosmo i Tre e i Sette 3+7=10, che sono gli Esseri che danno vita e corpo al Sistema Solare.[1] Aditi è la Madre e il Padre di tutti gli Dèi, come Sephirah è la Madre e il Padre di tutti i Sephiroth.
STANZA I - parte iniziale IL MACROCOSMO
Il Maestro dopo aver elencato tutte le tredici Stanze di Dzyan nella prima parte del Trattato del Fuoco Cosmico (TFC, 13 e seguenti), cita la Prima delle Tredici Stanze una prima volta nella parte iniziale (TFC, 172), e una seconda volta nella parte finale (TFC, 1231) per sottolineare che si riferisce al principio e alla fine, all’intero ciclo di manifestazione. Tutto ciò che ci sarà possibile fare in questa sezione è comunicare la verità in tre modi. Illuminando la mente dello studioso tramite le Stanze di Dzyan che si trovano nel Trattato. In secondo luogo con la comprensione che verrà allo studioso che mette in relazione e riflette sui frammenti occulti sparsi nelle pagine, centrando l’attenzione soprattutto sulle parole seguenti (TFC, 1231).
Il segreto del Fuoco si cela nella seconda lettera della Parola Sacra. Il mistero della Vita sta celato nel cuore. (Parte I)
Quando il punto inferiore vibra, quando il triangolo sacro rifulge, quando il punto inferiore, il centro e l’apice sono collegati e il Fuoco circola, quando similmente arde il triplice apice, allora i due triangoli, il maggiore e il minore, si fondono in un’unica fiamma che consuma il tutto. (Parte II)
La Prima Stanza delle tredici Stanze riportate dal Maestro D.K. all’inizio del Trattato del Fuoco Cosmico riguarda il segreto del Triplice Fuoco, l’inizio con il fuoco della creazione, e la fine quando i Fuochi della materia (M) della coscienza (U) e della vita (A) si uniscono e si fondono in un’unica Fiamma che consuma tutto. La Stanza custodisce il mistero dell’inizio e della fine della manifestazione, del Mistero della Vita, quanto dell’Uomo Cosmico, dell’Uomo Solare, dell’Uomo Celeste, e “come in alto così in basso”, dell’Uomo microcosmico, tutti provvisti di Monade, Anima e Corpo di manifestazione.
Il commento a questa Stanza è diviso in due parti, la parte iniziale riguardante il Fuoco della Creazione, mentre la parte riguardante il Fuoco del Compimento è trattata dopo il commento della Tredicesima Stanza.
“Che cosa dice l’Insegnamento esoterico riguardo al Fuoco”? Il Fuoco è il riflesso più perfetto e più puro, in cielo come in terra, della Fiamma Unica. Il Fuoco è vita e morte, origine e fine di ogni cosa materiale. È Sostanza divina. (Dottrina Segreta I, 146). La nostra Terra e l’uomo (sono) il prodotto dei Tre Fuochi. (Dottrina Segreta II, 258).
Il Potenziale Positivo è noto anche come Fuoco Elettrico o Spirito, che unito al Potenziale negativo noto come Fuoco d’Attrito (calore) produce il Potenziale Neutro, noto come Fuoco Solare o Luce.
Il Sistema Solare o il Sole in manifestazione, è il risultato della fusione dello Spirito (Fuoco Elettrico) con la Materia (Fuoco Per Attrito), e l’emanazione del Sole nel tempo e nello spazio dipendono dall’adeguamento della Materia e della forma alla Vita che in esse dimora. Spirito e Materia in attività duale producono l’universo oggettivo. Il Fuoco Elettrico ed il Fuoco per Attrito, quando sono posti in contatto, producono il Fuoco Solare; esso divampa dalla tenebra, una tenebra tuttavia che è potente energia.
Il segreto del Fuoco si cela nella Seconda Lettera della Parola Sacra. La prima strofa ci dice velatamente che la Parola Sacra AUM è Fuoco differenziato in Tre Fuochi di cui due opposti “A-M”, trovano il loro equilibrio nel Fuoco Centrale, nel centro della Parola Sacra AUM, cioè in “U”. AUM rappresenta la primordiale manifestazione dei Tre in Uno, per sempre celata, non dal ma nell’UNO Assoluto.
Come ci è stato detto, ed è generalmente riconosciuto, l’effetto del calore nella materia è di produrre quell’attività che chiamiamo rotatoria, ossia la rivoluzione delle sfere. Alcuni libri antichi, tra i quali alcuni che non sono ancora accessibili per l’Occidente, hanno insegnato che l’intera volta del cielo è un’immensa sfera che rotea lentamente, come una ruota, trascinando con sé nella rivoluzione tutte le costellazioni e tutti gli universi in essa contenuti. (TFC, 151).
Il Fuoco nella Materia, il Terzo Logos, arde per attrito e riceve ulteriore velocità e vibrazione dalla rotazione delle sfere, poiché l’azione reciproca produce attrito tra di esse. Il nome dato in oriente è Fohat, l’Igneo Turbine. I Fuochi nella Materia animano e vitalizzano il sistema solare oggettivo. Sono la somma totale del Kundalini Logoico quando è in piena attività sistemica o solare.
Il Fuoco Solare il Secondo Logos è il risultato della fusione del Fuoco della Materia e il Fuoco Elettrico dello Spirito, che produce nel tempo e nello spazio il Fuoco che chiamiamo Solare. Esso è la qualità della fiamma, o la fiamma essenziale prodotta da questa fusione. Il Fuoco Solare è il Fuoco Mentale Cosmico. È quella parte del piano mentale cosmico che anima il corpo mentale del Logos Solare. Questo Fuoco della mente è governato dalla Legge di Attrazione. È questa scintilla della mente nell’uomo, che si manifesta con un’attività ciclica a spirale, che lo conduce all’espansione ed al ritorno finale al centro del suo sistema: la Monade, origine e meta del Jiva che si reincarna o essere umano.
Il Fuoco Elettrico il Primo Logos, è il Fuoco del puro Spirito, tuttavia in manifestazione è il Figlio, perché dall’unione con la Materia (la Madre) si produce il Figlio, per mezzo del quale Egli è conosciuto. “Io e il Padre mio siamo Uno” è l’affermazione più occulta della Bibbia, perché si riferisce non solo all’unione dell’uomo con la sua fonte, alla Monade tra mite l’ego, ma all’unione di tutta la vita con la sua sorgente, l’aspetto volontà, lo Spirito. È la divina Fiamma Logoica la nota distintiva del nostro Logos Solare, ed è ciò che lo differenzia da tutti gli altri Logoi, è la Sua caratteristica dominante ed il segno del Suo posto nell’evoluzione cosmica. (TFC, 150-151).
Riguardo al Primo Logos possiamo dunque riassumere, come facemmo per gli altri Logoi:
- La sua meta è la sintesi degli Spiriti che ottengono la coscienza mediante la manifestazione e che, per mezzo dell’esperienza nella materia, accrescono le qualità.
- La sua funzione è di mantenerli in manifestazione, mediante la volontà, per il tempo desiderato, per poi astrarli e fonderli di nuovo con la loro fonte spirituale. Di qui la necessità di ricordare che fondamentalmente il primo Logos governa le entità cosmiche o esseri extrasistemici; il Secondo Logos governa le entità solari; il Terzo Logos governa le entità lunari e le loro corrispondenze ovunque nel sistema. (TFC, 148).
1° Logos, Volontà - Fuoco Elettrico
2° Logos, Amore - Fuoco Solare
3° Logos Intelligenza - Fuoco per Attrito
Figura 1. I Tre Fuochi associati al Triplice Logos
Fuoco Elettrico o dello Spirito.
“Alza la testa, o Lanu; vedi tu una o innumerevoli luci al di sopra di te ardere nel cielo oscuro della notte?”. “Io percepisco una Fiamma sola, o Gurudeva, e vedo innumerevoli scintille non separate che in essa risplendono”. Dottrina Segreta, I, 145.
Fuoco Solare o della Mente.
Il Fuoco della Conoscenza consuma ogni azione sul piano dell’illusione; perciò coloro che l’hanno ottenuto e sono liberati sono chiamati Fuochi. Dottrina Segreta I, 114.
Fuoco d’Attrito o Interno.
In ogni atomo c’è calore interno e calore esterno, il respiro del Padre (Spirito) ed il respiro (o calore) della Madre (materia). Dottrina Segreta I, 112.
Ogni Sistema Solare è la manifestazione della Vita e dell’Energia di una grande Esistenza Cosmica che, in mancanza di un termine migliore, chiamiamo Logos, sia esso Cosmico, Solare o Planetario. Il Logos Solare s’incarna, o viene in manifestazione, per mezzo di un Sistema Solare che è il corpo o la forma di quella Vita Cosmica, ed è esso stesso triplice. Questo Triplice Sistema Solare può essere descritto in termini di tre Aspetti o (secondo la terminologia cristiana) di tre Persone o Logos. (TFC, 4).
FUOCO ELETTRICO, O SPIRITO
1° Logos Padre Vita Volontà-Proposito Energia Positiva
FUOCO SOLARE, O ANIMA
2° Logos Figlio Coscienza Amore-Saggezza Energia Equilibrata
FUOCO PER ATTRITO, O CORPO, O MATERIA
3° Logos Spirito Santo Forma Intelligenza Attiva Energia Negativa
La Vita è riferita al secondo aspetto della divinità, e al Secondo Fuoco, Fuoco Centrale, associato alla seconda lettera “U” della Parola sacra.
Il simbolo della seconda lettera “U” della Parola Sacra è un uovo “0”, un ovale aperto, cui manca la parte superiore. I Sette Globi Planetari, le Sette Catene Planetarie, e i Sette Sistemi Solari sono sempre presentati in una formazione circolare a ruota aperta con l'arco superiore del cerchio apparentemente mancante, sotto forma di "U". Il simbolo della “U” indica anche la discesa nella materia e la risalita verso la Monade.
Ogni Sistema Solare è la manifestazione della Vita e dell’Energia di una grande Esistenza Cosmica che, in mancanza di un termine migliore, chiamiamo Logos Solare. Questo Sistema Solare appartiene al secondo aspetto della Divinità, Amore saggezza. Il secondo aspetto dell’Essere umano è l’Anima che è un aspetto di ogni forma di Vita. (TFC, 63).
1. La radice della vita era in ogni goccia dell’oceano dell’immortalità. Ogni atomo di materia fu permeato dalla vita del Logos.
2. L’oceano era luce radiante, che era fuoco, calore, moto. Questi tre sono la vita soggettiva che si ma-nifesta oggettivamente. Il Fuoco: essenza del Primo Logos. Fuoco elettrico. Spirito. Il Calore: dualità. L’essenza del Secondo Logos. Fuoco solare. L’aspetto Figlio. La coscienza. Moto: essenza del Terzo Logos. Fuoco per Attrito. Materia.
Il mistero della Vita è celato nel Cuore.
Nel cuore stesso del Sole vi è un oceano di fuoco o calore, ma non di fiamma. È il centro della sfera. Il Signore Cosmico dell’Intelligenza Attiva, Terzo Logos, considerato dal punto di vista dell’evoluzione cosmica, è più evoluto dei suoi due Fratelli. Egli è la vita della materia, il suo Fuoco interno latente. È l’essenza del fuoco che sta nel cuore del Sole, del pianeta e della forma materiale dell’uomo. Egli è la somma totale del Passato.
Un frammento degli Oracoli Caldei dice che “Dio ha fissato il fuoco del Sole nella sede del Cuore”. Il Sole era chiamato da Macrobio il “cuore del cielo”. L’antico Commentario dice: Il Sole è il cuore del Mondo [sistema] Solare, e il suo cervello è nascosto dietro il Sole [visibile]. H.P. Blavatsky scrive nella Dottrina Segreta:
Così, vi è una regolare circolazione del fluido vitale attraverso tutto il nostro sistema, di cui il Sole è il cuore — simile alla circolazione del sangue nel corpo umano, poiché il Sole si contrae altrettanto ritmicamente come il cuore umano ad ogni riflusso di sangue. Soltanto, invece di compiere il circuito in un secondo o giù di lì, il sangue solare impiega dieci dei suoi anni a circolare, e un anno intero a passare attraverso i suoi atri e i suoi ventricoli, prima di andare nei polmoni e ritornare quindi alle grandi arterie e vene del Sistema.
Il Maestro cita la Prima delle Tredici Stanze una prima volta in relazione ai centri energetici (TFC, 172), accompagnandola da ulteriori informazioni che per il tipo di linguaggio provengono dagli antichi commentari.
“Il segreto del Fuoco sta celato nella seconda lettera della Parola Sacra. Il mistero della vita è celato entro il cuore. Quando il punto inferiore vibra, quando il Triangolo Sacro arde, quando il punto, il centro di mezzo, ed il vertice ardono anch’essi, allora i due triangoli, il maggiore e il minore, si fondono in un’unica fiamma che consuma il tutto”.
“Il Fuoco entro il Fuoco Minore è fortemente stimolato nel suo progresso quando il cerchio del mobile e dell’immobile, della Ruota Inferiore entro la Ruota Maggiore che non si muove nel Tempo, trova una duplice uscita; esso allora splende della gloria del duplice Uno e del Suo sestuplice fratello. Fohat erompe nello spazio. Cerca il suo complemento. Il respiro di colui che è immobile, e il fuoco di Colui Che vede il tutto dal principio si precipitano ad incontrarsi, e l’immobile diventa la sfera d’attività”. (TFC, 172).
Rivolgiamo la nostra attenzione al brano tratto dell’antico commentario che il Maestro D.K. ha dettato dopo la Prima Stanza.
- C'è un fuoco all'interno di un Fuoco Minore
- Esiste un cerchio del movimento, che dal punto di vista cosmico può essere associato al Mondo del Divenire.
- C'è un cerchio di chi non si muove, è la Ruota più grande che non si muove nel tempo, il Mondo dell’Essere.
- C'è una ruota minore; è all'interno di una ruota maggiore. Questa e la croce mobile all'interno della Ruota che non si muove. La croce rotante diventa la sfera.
- C'è una ruota più grande che non si muove nel Tempo. A livello cosmico, potremmo parlare dell'aspetto monadico di Colui Del Quale Non Si Può Dire Nulla.
- C'è una doppia uscita. Ogni cerchio diviso da un diametro crea due poli (positivo +, e negativo -) che possono essere interpretati come una doppia uscita.
- C'è un duplice Uno, cioè doppiamente polarizzato +/-
- Il duplice Uno ha un fratello Sestuplo. Tre coppie di stelle o di sistemi solari.
- Arriva un momento in cui il duplice Uno e il suo sestuplice fratello risplendono di gloria, cioè che trovano equilibrio nel Settimo Fratello l’Uno Duplice.
- Fohat corre attraverso lo spazio alla ricerca del suo complemento. A livello cosmico, Fohat è il potere che unisce gli opposti polari.
- Il respiro di colui che è immobile è il "respiro dello spirito". Il "respiro" è un simbolo dell'energia del fuoco. Poiché ne sono stati menzionati sempre due (uno che non si muove e uno che si muove), SI può ipotizzare che "Colui Che Vede Il Tutto Fin Dall'inizio" sia quello che non si muove e che può essere identificato sia con il "cerchio di chi non si muove" sia con la "Ruota più grande che non si muove nel Tempo". Di conseguenza, l'immobile diventa la sfera dell'attività. L'attività viene quindi trasferita a una sfera più alta.
- Tutto ciò che esiste è basato sul suono cioè della Parola.
- La differenziazione è il prodotto del suono.
- L’opera di costruzione o di espulsione viene compiuta secondo la nota della Parola o la vibrazione del suono.
STANZA I - parte iniziale IL MICROCOSMO
Il segreto del Fuoco si cela nella seconda lettera della Parola Sacra.
Nel Microcosmo, le Tre vibrazioni dell’AUM corrispondono “A” Monade – “U” Anima – “M” Forma. Tuttavia questi Tre sono Uno solo in manifestazione entro l’uovo aurico egoico, e lo scambio d’energia e di vitalità prosegue continuamente.
- Nel Fuoco Elettrico è rappresentata la Monade con la sua natura triplice, e sta per il tipo di manifestazione che sarà portato al suo più alto stadio di sviluppo nel prossimo Sistema Solare.
- Nel Fuoco Solare, i Pitri solari nella loro formazione ennupla rappresentano e rendono possibile lo sviluppo della coscienza della Monade, per mezzo dell’Ego, nei tre mondi dell’evoluzione umana.
- Nel Fuoco d’Attrito sono rappresentati i Pitri lunari che costituiscono il sé inferiore, la personalità, ossia i veicoli per mezzo dei quali l’Ego deve a sua volta acquisire esperienza sui piani inferiori.
Lo Spirito usa l’anima o Ego come veicolo d’illuminazione, e l’Ego usa il quaternario inferiore come mezzo d’espressione. L’evoluzione dello Spirito può essere effettivamente divisa in tre stadi.
Il secondo aspetto l’Ego, l’Anima spirituale emette una nota che corrisponde alla vibrazione logoica “U”. L’Ego esprime Fuoco Solare, e Amore e saggezza. L’aspetto Fuoco Solare o il mistero della vita si manifesta nel corpo fisico attraverso il cuore. La seconda lettera della Parola Sacra "U" simbolicamente rappresenta il calice, un nome del corpo egoico al cui centro dimora il Gioiello.
Primo stadio domina la forma “M”. Sono all’opera soprattutto i Pitri lunari, che preparano i veicoli inferiori da occupare. Dominano le Attrazioni inferiori, ed il “Fuoco d’Attrito” è il solo che riscalda ed alimenta, mentre gli altri sono praticamente esclusi.
Secondo stadio domina l’Anima “U”. Divengono gradatamente predominanti i Pitri solari ed in cui si sviluppa la coscienza egoica. Gli involucri sono occupati dal Pensatore che gradatamente li domina, li piega alla sua volontà ed al suo proposito ed infine li scarta. Dominano le vibrazioni di mezzo ed il “Fuoco Solare” irradia; nel corso dell’evoluzione questo accende gli involucri inferiori, aumenta gradatamente di calore ed infine aiuta a distruggere le forme.
Terzo stadio domina la Monade “A”. Si rivela il “Fuoco Elettrico”, che con l’intensità del suo splendore spegne gli altri Fuochi. I Pitri Lunari hanno compiuto l’opera loro, i Pitri Solari hanno sviluppato l’unità autocosciente, l’uomo, e la Monade (dopo averli utilizzati entrambi) li scarta e si ritira in sé stessa, ma questa volta col frutto dell’esistenza materiale, l’amore saggezza sviluppato. (TFC, 919).
La forza o energia che si riversa dai Piani di materia superiori, il respiro della Monade, produce un vuoto, o qualcosa di simile ad una bolla, l’involucro del corpo causale, e così l’anello invalicabile della Vita centrale, è formato. Il loto egoico fino alla quarta iniziazione è il centro del cuore della vita monadica.
“Il Fuoco entro il Fuoco Minore è fortemente stimolato nel suo progresso quando il cerchio del mobile e dell’immobile, della Ruota Inferiore entro la Ruota Maggiore che non si muove nel Tempo, trova una duplice uscita; esso allora splende della gloria del duplice Uno e del Suo sestuplice fratello. Fohat erompe nello spazio. Cerca il suo complemento. Il respiro di colui che è immobile, e il fuoco di Colui Che vede il tutto dal principio si precipitano ad incontrarsi, e l’immobile diventa la sfera d’attività”. (TFC, 172).
A livello umano o microcosmico, il corpo egoico è la Ruota Minore all'interno della ruota monadica la Ruota Maggiore. L'aspetto dello Spirito è caratterizzato dalla pace e dalla quiete; il centro egoico sede dell’Anima è attivo e dinamico e dà impulso alle incarnazioni. La Monade non si muove nel Tempo perché vive nel mondo dell'Essere. "L'Essere e il Tempo non vanno d'accordo".
La ruota minore trova una duplice uscita. Il "duplice sbocco" potrebbe essere il duplice centro della corona (960+12 petali), considerato come organo di espressione sia della Monade sia del Sé Superiore che si esprime nel loto egoico. Il Duplice centro della corona, ha un sestuplice fratello gli altri sei centri principali di forza e coscienza:
- della gola,
- del cuore,
- del plesso solare,
- della milza,
- degli organi della generazione,
- alla base della spina dorsale.
Figura 1. Il Duplice Uno e i suoi Sei Fratelli
I centri dell’Uomo Cosmico sono i Sette Sistemi Solari; i centri dell’Uomo Solare sono i Sette Schemi Planetari; I centri dell’Uomo Celeste, sono le Sette Catene Planetarie. I centri dell’Uomo sono fondamentalmente legati all’aspetto FUOCO, ossia al suo spirito divino, e sono sette vortici di energia qualificata.
Di nuovo possiamo trovare la corrispondenza microcosmica. Nell’essere umano i centri si trovano sul piano mentale, da dove parte l’impulso verso l’esistenza sul piano fisico, ossia la volontà di incarnarsi; da lì possiamo seguire questi centri fino al livello astrale ed infine ai livelli eterici fino al quarto etere, dove essi praticamente passano attraverso la stessa evoluzione attraversata dai centri planetari, e sono gli strumenti per la produzione dell’oggettività, essendo i centri di forza. (TFC, 166).
A livello microcosmico, la Monade dal suo Piano trasmette correnti di forma all’Ego nel corpo egoico, nel Piano Mentale Superiore, che vanno a formare i centri di forza. I centri sono in collegamento ben preciso con la Monade, con l’aspetto volontà, con l’immortalità, con l’esistenza, con la volontà di vivere, e con i poteri inerenti allo Spirito.
Arriva infine, un momento in cui il duplice Uno e il suo sestuplo fratello risplendono di gloria. Fohat erompe nello spazio. Cerca il suo complemento. Nel sistema eterico umano, potremmo avere a che fare con un'impulsione che proviene dal centro della corona e che incontra la Kundalini in ascesa sull'altare del cuore.
Quando la forma è distrutta, rimane questo corpo spirituale immateriale di fuoco, una fiamma pura, distinta da sette centri brillanti di combustione più intensa.
Quindi i centri, quando funzionano correttamente, formano il “corpo di fuoco”, che è tutto quel che rimane alla fine, dapprima all’uomo nei tre mondi e in seguito alla Monade. (TFC, 167).
Il respiro di Colui che è immobile è il respiro della Monade. Al momento della consumazione, il corpo causale (corpo egoico) viene distrutto e sale (con tutte le qualità) verso la Monade. L'immobile diventa la sfera dell'attività. La Monade è diventata il "cerchio mobile" in relazione a un "cerchio immobile" ancora più elevato.
Il mistero della Vita sta celato nel cuore.
Il Maestro D. K. spiega che la pulsazione del Cuore del Logos è la fonte di tutta l’evoluzione ciclica; di qui l’importanza data a quell’aspetto dello sviluppo detto “cuore” o “aspetto amore”. Come in alto così in basso quello che vale nel macrocosmo, si riflette nel microcosmo nello studio dell’uomo. Sottostanti ad ogni senso fisico collegato al ritmo, alla vibrazione, ai cicli ed al battito del cuore, si trovano le loro corrispondenze soggettive amore, sentimento, emozione, desiderio, armonia, sintesi e successione ordinata e dietro a queste analogie sta la fonte di tutto, l’identità dell’Essere Supremo che in tal modo s’esprime.
Il respiro dell’Ego produce un altro involucro il Calice del Cuore o il Loto del Cuore. Nell’uomo il centro energetico del cuore è connesso all’aspetto vita, cioè al sangue che viene messo in circolazione dal cuore fisico, poiché “il sangue è vita”.
Le malattie organiche del cuore hanno cause più profonde. L’aspetto amore si palesa tramite il cuore, il sistema circolatorio e il sistema nervoso. Ciò è per molti versi la cosa più importante da comprendere perché controlla soprattutto il corpo eterico e la sua assimilazione del prana o della vitalità. Questo prana agisce sia tramite il sangue sia i nervi, perché la forza vitale utilizza il flusso sanguigno e la forza psichica opera tramite il sistema nervoso. Vi è un filo d’energia chiamato “Filo della Vita” o dello Spirito, ancorato nel cuore. Questo filo usa come agente di distribuzione, la corrente sanguigna. Per mezzo del sangue, l’energia di vita è portata in ogni parte del meccanismo. Quest’energia di Vita porta il potere rigeneratore e l’energia coordinante a tutti gli organi fisici e tiene “insieme” il corpo. Ci viene detto dal Maestro M. che il centro del Calice è vicino al serbatoio del sangue, poiché il sangue è il mezzo del nostro passaggio o incarnazione sulla Terra (Agni Yoga, 156).
STANZA II
“AUM, ” disse il Potente, e risuonò la Parola. Le settemplici onde della materia si separarono, e apparvero le forme. Ognuna prese il suo posto, ognuna nella sfera stabilita. Attesero che il sacro flusso venisse a penetrarle e a colmarle.
I Costruttori risposero al sacro suono. In musicale collaborazione attesero al lavoro. Costruirono molte sfere, cominciando dalla terza. Su quel piano ebbe inizio il loro lavoro. Costruirono l’involucro di Atma e lo accordarono alla sua Origine Principiale.
“AUM” disse il Potente. “Che il lavoro proceda. Che i Costruttori dell’aria procedano nell’esecuzione del piano”.
Il Signore-Deva ed i Costruttori nel piano dell’aria lavorarono con le forme della sfera ad essi assegnata. Ognuno nel suo gruppo, lavorarono per l’unione. Sotto le loro mani le forme si moltiplicarono rapidamente.
Il sacro piano di congiunzione, il quarto grande piano, divenne la sfera entro il circolo maggiore che segna la meta per l’Uomo.
“AUM” disse il Potente, ed alitò sul quinto, che è il piano della terra ardente, il punto d’incontro del fuoco.
Si udì questa volta una nota cosmica, oltre al suono particolare del sistema. Il fuoco interno e quello esterno incontrarono il fuoco ascendente. I custodi del fuoco cosmico, i deva del calore fohatico, sorvegliarono le forme ancora senza forma, attendendo il loro momento nel tempo.
I Costruttori di grado minore, il quadruplice ordine di Deva che operano con la materia, lavorarono sulle forme. Sul triplice livello, nel vuoto silenzio, le forme vibrarono, risposero alla nota, ma erano tuttavia inutili e inabitate.
“AUM” disse il Potente. “Che anche le acque intervengano”.
I Costruttori della sfera acquea, che dimorano nell’umidità, produssero le forme che si muovono entro il regno di Varuna. Esse crebbero e si moltiplicarono con flusso costante. Ogni ondata del moto cosmico aumentava l’interminabile flusso. Si vedeva l’incresparsi delle forme.
“AUM” disse il Potente. “Che i Costruttori trattino la materia”. Ciò che era fuso si solidificò. Le forme solide furono costruite. La crosta si raffreddò. Le rocce si cristallizzarono. I Costruttori lavorarono tumultuosamente a produrre le forme di Maya.
Quando gli strati rocciosi furono completati il lavoro fu compiuto. I Costruttori del grado inferiore annunziarono che il lavoro era finito.
Dagli strati rocciosi emersero poi gli involucri. I Costruttori del secondo convennero che il lavoro era terminato. Quelli del primo e del secondo sulla via ascendente si presentarono in quadruplice forma. Il quinto interiore fu percepito da coloro che avevano la vista più penetrante.
“AUM” disse il Potente e raccolse il Suo Respiro. La scintilla entro il popoloso terzo incitava ad ulteriore crescita.
I Costruttori delle forme inferiori, che manipolano la maya più densa, unirono la loro produzione alle forme prodotte dai Costruttori dell’acqua. La materia e l’acqua unite produssero il terzo in ordine di tempo. Così progredì l’ascesa.
I Costruttori lavorarono uniti. Chiamarono i custodi della zona del fuoco. La materia e l’acqua mescolate col fuoco, l’interiore scintilla entro la forma, tutto si fuse insieme.
Il Potente, guardò in basso. Le forme ebbero la sua approvazione. Si udì il grido invocante maggior luce. Egli raccolse nuovamente il suono. Egli innalzò a più alti livelli la debole scintilla di luce. Si udì un altro suono, il suono del fuoco cosmico, celato nei Figli di Manas.
Essi invocarono i loro Primari. I quattro inferiori, i tre superiori e il quinto cosmico si unirono in una grande inspirazione. Un altro involucro venne formato.
Questa Stanza se riferita al Parabrahman Cosmico ha che fare con i Sette Piani di Materia Cosmica, se come è più probabile si riferisce al Logos Solare e alla formazione delle Sette Sfere di Materia del Sistema Solare, sfere che si compenetrano, e che per semplicità sono definite Piani.
“AUM,” disse il Potente, e risuonò la Parola.
Il Potente che risuona la Triplice Parola è il Logos Solare nel Piano Fisico Cosmico. Le Stanze di Dzyan descrivono lo stato pre-iniziale come un Cerchio di Fuoco debolmente luminoso, che ruota lentamente, tanto che il moto è quasi impercettibile. Un Soffio, un Raggio di Energia Sonora che causa una depressione dello Spazio simile a una sottocoppa. Appare al centro del Cerchio il Punto Primordiale che non ha né limiti né attributi, l’UNO nella Sfera della Materia dell’Universo. Questa è l’azione dell’Uno, il Primo Logos . Il Cerchio con un Punto di Fuoco al centro. Il Primo Suono e il Primo Raggio di Luce sono rappresentati dal Punto nel Cerchio. Il cerchio intero è l’Unità divina da cui tutto procede e cui tutto ritorna. Il Punto, il centro del Cerchio appare come un Punto di Fuoco, visto semplicemente come, la rotazione della Sfera diventa più rapida. Significando anche la produzione di calore nel cuore della Materia, il momento della prima attività rotatoria.
La Parola Sacra è AUM, in particolare, per quanto riguarda il Suono, è la vibrazione generatrice che ha dato moto e vita all’Universo.
La prima lettera sacra “A”, del triplice suono si pronuncia spalancando la bocca, e risuona nella gola .
La seconda lettera della Parola AUM è U. Il suono “U” trasferisce la sensazione vibratoria alla parte posteriore della bocca. L’immagine della Bocca si apre e si chiude equivale all’oscillazione del Diametro centrale del Cerchio dell’Universo . Lo Spazio freme, la vibrazione polarizza la Sostanza universale, le particelle primordiali si aggregano e si differenziano, al Primo Suono A si aggiunge il secondo Suono U e il Suono diventa “AU”. Questa è l’azione del Secondo Aspetto della Divinità, il Secondo Logos. Il Cerchio diviso in Due, segna la rotazione attiva e l’inizio della mobilità di due vortici opposti. È stato suggerito che la U possiede un arco inferiore, che indica la discesa nell'esperienza inferiore per imparare a unire gli opposti.
Il Logos dopo le prime Due Vibrazioni emette la Terza Vibrazione M perpendicolare alle prime due. Le tre vibrazioni formando una Croce nel cerchio simbolo del Terzo Logos, il Demiurgo di Platone. La “M” si pronuncia a labbra strette, a bocca chiusa. Equivale a chiudere la porta al mondo esterno, per raggiungere il centro del nostro essere, alla ricerca della verità ultima. Solo alla fine del terzo stadio, il triplice Suono “A-U-M” è pienamente manifestato e differenziato.
Figura 1. L’azione del Triplice Suono
Il Primo Suono A è l’Uno “1”, lo Spirito/Monade. Anatolio dice che l’1 è chiamato “nascita” e “materia”, in quanto senza di esso non c’è alcun numero. La Monade è il Punto che appare nel Cerchio dello Spazio Astratto, l’Uovo Cosmico fecondato, il Germe.
Il Secondo Suono U è la Diade “2”, il numero Due che non nasce per somma di due unità, ma per scissione dell’Uno. L’Uno irriducibile ha una doppia natura, che si manifesta rispettivamente passiva e attiva.
Quando l’Uno diventa Due “2”, il Triplice appare, e cioè quando l’Uno Eterno lascia cadere il suo riflesso nella regione della Manifestazione, quel riflesso, il Raggio Monadico, differenzia le Acque dello Spazio. Il Terzo Suono M è il Numero “3” Tre, il Primo Numero successivo ai due primi principi e anche uguale alla loro somma. Il Tre, la Triade, è la sintesi dell’Unità e della Diade (1+2=3). Il Tre è il primo numero che ammette una raffigurazione di superficie piana, mediante i Tre Vertici di un Triangolo Equilatero.
La Triplice Lettera della Parola Sacra AUM rappresenta Tre Grandi Respiri, Tre grandi Suoni fondamentali sono emessi e devono essere ancora emessi dal Logos Solare: un Respiro per ciascuno dei Tre Sistemi Solari Maggiori. E per ogni sistema la nota è diversa e i suoni s’intonano in chiavi differenti.
Nel Primo Sistema Solare Maggiore, compimento del Primo Respiro, il culmine fu il risuonare in moto maestoso della nota FA – nota fondamentale di questo Sistema, della natura manifesta. Questa nota è, e ad essa si deve aggiungere la seconda nota per questo Secondo Sistema. Non risuona ancora con pienezza o completamente né lo sarà alla fine del ciclo maggiore. Il Logos attualmente la fa risuonare e se dovesse cessare di emetterla l’intero Sistema (solare) sparirebbe nell’oscurità totale. Ciò segnerebbe la fine della manifestazione.
Nel Secondo Sistema Solare Maggiore, quello attuale, la nota chiave non può essere rivelata. È uno dei segreti della sesta iniziazione e non si può svelare.
Nel futuro Terzo Sistema Solare la terza nota finale sarà aggiunta a quella fondamentale del Primo e del Secondo Sistema; cosa avrete allora? Avrete la terza maggiore della Personalità Logoica nella sua completezza, corrispondente alla terza maggiore del microcosmo – una nota per ciascun Piano (di materia solare). (Lettere sulla Meditazione Occulta, 52).
Il Logos Solare emise una Parola e nacque la forma del Sistema Solare (l’attuale); il suo colore è l’azzurro, la sua nota un suono cosmico particolare. Il suo grado di attività corrisponde a una specifica formula matematica, che la mente umana attualmente non può concepire.
Egli proferì il Suono, un triplice Suono, un suono per ognuno dei Suoi Tre Sistemi, e mosse un’onda sull’oceano dello spazio. Il Suono cresce di volume col passar del tempo; quando raggiunge la pienezza, forma una delle note dell’accordo cosmico maggiore. Ogni nota ha Sei Sottotoni che col primo fa i Sette: quindi la Legge di Vibrazione comprende diciotto vibrazioni minori e tre maggiori che fanno le ventuno dei nostri Tre Sistemi. Due moltiplicato per nove (2x9) fa il necessario diciotto, che è il numero chiave del nostro Sistema d’Amore. Il ventisette tiene celato il mistero del Terzo Sistema (TFC, 574).
Da un'altra prospettiva, tuttavia, si dice che il nostro Secondo Sistema Solare abbia un numero chiave diciotto. Se ventisette (3x9) è il numero chiave del Terzo Maggiore Sistema Solare, e diciotto (2x9) del Secondo Sistema Solare, allora nove (1x9) deve essere il numero chiave del Primo Sistema Solare. Il totale dei tre sistemi sarebbe cinquantaquattro (9+18+27).
Tutto ciò che esiste è basato sul Suono o sulla Parola. La differenziazione è il prodotto del Suono. Il cosmo si muove, e vibra con un’armonia di cui i Pitagorici rivelarono le leggi numeriche. La Tradizione Pitagorica allude al Monocordo come fonte dell’Unisono come dire: “In principio fu la corda”. L’estremità superiore della corda era legata allo Spirito, all’Uno, mentre l’estremità inferiore era legata alla Materia, alla Diade. Il movimento, l’oscillazione della corda solare, causata da Maestro di Musica, il Logos Solare, produce il Suono Supremo, l’Unisono, questo Suono è il DO rapporto di corda 1/1.
La divisione in Tre della corda 2/3, crea il SOL, che manifesta il rapporto fra la materia il Due, o archetipo femminile, e il Tre il principio manifesto corrispondente al Nous, o Intelletto.
La divisione in Quattro della corda 3/4, crea il FA, il Tre, il Nous, si accorda con il Quattro, la materia “formata”, il volume. Il Maestro ci dice che nel Primo Sistema Solare Maggiore, al compimento del Primo Respiro, il culmine fu il risuonare in moto maestoso della nota FA.
- Il FA è la nota fondamentale del Primo Sistema Solare dell’Intelligenza Creativa.
- Il SOL è la nota fondamentale del Secondo e attuale Sistema Solare dell’Amore Saggezza.
- Il DO l’Unisono è la nota fondamentale del Terzo e futuro o Sistema Solare della Volontà pura.
I Tre Suoni vengono ripetuti in chiave diversa in tutti i Sistemi Solari. Il FA è fatto risuonare dal Logos in continuazione perché se smettesse il Sistema Solare piomberebbe nella dissoluzione materiale. Il SOL è il suono di questo Sistema Solare e va crescendo, il DO verrà fatto risuonare alla fine al compimento del grande ciclo.
La Seconda Stanza narra di eventi connessi alla costruzione del nostro Sistema Solare, il Potente è il Logos Solare che pronuncia la parola sacra AUM, composta di Tre suoni, che diventano Sette che si riversano nei Sette strati di materia. La materia viene preparata per costruire le forme.
“AUM,” disse il Potente, e risuonò la Parola, recita la Stanza II di Dzyan, e il Potente è il Logos Solare. All’origine, nel grande risuonare della Parola Sacra. La Parola AUM nasce dal Respiro logoico ci enuncia il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico.
Nessuna forma finora è perfetta, ed è questo il fatto che rende necessaria l’evoluzione ciclica e la produzione continua di forme finché non si avvicinino effettivamente alla realtà. Il metodo di produzione della forma può essere schematizzato nel modo seguente.
- Pensiero divino…………… il Piano Mentale Cosmico.
- Desiderio divino…………. il Piano Astrale Cosmico.
- Attività divina…………….. il Piano Fisico Cosmico (i nostri Sette Piani Sistemici).
La risoluzione delle “sette ondate di materia” suggerisce l'azione di Fohat (considerato come un aspetto del Logos Solare) che agisce per creare la materia atomica del nostro Sistema Solare. Si verifica una precipitazione dalla forma d'onda alla forma del particolato.
Dall’Ideazione Cosmica, dall’opera del Terzo Aspetto della divinità deriva la nostra Coscienza; dallo Spazio Oscuro, dalla Sostanza Cosmica provengono i diversi veicoli nei quali quella Coscienza è individualizzata e giunge all’auto-Coscienza. Ogni cosa vive ed è cosciente, ma non tutta la vita, tutta la coscienza è simile all’umana. Il Macrocosmo è animato e vitalizzato da Fohat; le sue azioni sono governate da quell’Intelligenza che lo anima, che chiamiamo Logos. Fohat, nelle sue diverse manifestazioni, è il misterioso legame tra la Mente e la Materia , il principio animatore che elettrifica ogni atomo e molecola dandogli vita.
Fohat, il Terzo Logos, costruisce i Sette Piani del Sistema Solare, con i loro rispettivi sottopiani, quest’opera non è ancora completa e continua tuttora. Fohat è la Forza che anima la Materia, l’Elettricità sia cosmica sia terrestre è l’espressione della Sua forza nella materia. È la folgore che è al timone dell’universo. (Eraclito - Frammento n. 117).
Gli antichi Fohat rappresentavano come un Serpente poiché “Fohat sibila mentre guizza qua e là” (a zig-zag). Nell’uomo Kundalini, il fuoco serpentino è una manifestazione di Fohat.
Fohat consolida gli atomi, cioè infondendo energia in essi: “Esso dissemina se stesso mentre disperde la materia in atomi”. È per mezzo di Fohat che le idee della Mente Universale sono impresse negli atomi. Questo è il primo lavoro operato dal Logos, tramite il suo Terzo Aspetto quale Forza-Materia. La prima grande effusione del Logos ha vivificato la sostanza universale e ha fatto vibrare ogni atomo di materia entro l'"anello invalicabile" del Suo sistema in sette diverse misure di vibrazione.
Figura 2. Fohat consolida gli atomi
Il Logos Solare si esprime attraverso Sette Schemi Planetari governati da Sette Uomini Celesti. Un Uomo Celeste, un Logos Planetario si manifesta mediante una Schema Planetario di Sette Catene, ognuna composta di Sette Globi o Pianeti. L’Uomo Celeste incarna la totalità dei Globi della Catena e dello Schema. Il Globo fisico denso della catena è il suo corpo fisico che corrisponde al corpo fisico dell’uomo ed all’atomo sul piano fisico.
Mediante il triplice suono di Brahma, che comprende i tre Piani inferiori del Sistema, i primi tre regni della Natura, i tre mondi dello sforzo umano e i tre corpi periodici dell'uomo, fisico, emozionale (astrale) e mentale, si produce il mistero dell'integrazione solare nella vita dell'Entità planetaria che governa lo Schema della Terra e, conseguentemente, quello della creazione delle basi su cui si fonda la società umana, l'obiettivo primordiale del Logos Planetario.
Le settemplici onde della materia si risolsero da sole.
Osserviamo che la «Sacra Parola» AUM è un «Suono». Il Potente è il Logos Solare, e le settemplici onde di materia sono i Sette Piani di Materia del nostro Sistema Solare, che compongono il Piano Fisico Cosmico. Il Triplice Suono AUM è la Voce o Parola di Brahma, del Demiurgo - il suono del Terzo aspetto della Divinità - il quale costituisce l’Attività Creatrice e Intelligente del Logos, che sia di un Sistema Solare o di uno Schema Planetario.
Fohat dapprima prima crea nello SPAZIO un vortice gigante. Sette Tipi di tessuto con materia dello spazio in vortici concentrici, ognuno con la sua densità. Il processo continua a ripetersi nel Cosmo, nei vari sistemi solari, nei pianeti ecc. I Sette Piani di Materia cui usualmente ci riferiamo sono in realtà i sette sottopiani di una serie ancora maggiore di stati di materia chiamati Piani Cosmici, campo di attività del Logos Cosmico.
L’Universo contiene in sé miriadi di sistemi solari, milioni dei quali non hanno ancora raggiunto lo stato fisico molecolare gassoso.
Il Triplice Suono AUM emesso dal Logos si trasforma nella Parola fatta di Sette Sillabe. La Forza Creatrice, nel suo incessante compito di trasformazione, produce Numeri, in forma di rapporti delle vibrazioni che compongono e dissociano atomi e molecole. La vibrazione per frizione nella Materia produce Suono, che appare come Luce o Colore. Le sette Onde di materia sono conosciute come Sette Oceani Celesti si manifestano attraverso sette colori.
Le molecole sui sei sottopiani di ciascun Piano del Sistema Solare sono formate dalla Seconda Effusione. La risoluzione delle “sette ondate di materia” suggerisce l’azione di Fohat (considerato come un aspetto del Logos Solare) che agisce per creare la materia atomica del nostro Sistema Solare. Si verifica una precipitazione dalla forma d’onda alla forma del particolato.
Figura 3. Le Sette Onde di Materia o Sette Piani Cosmici e Solari
La discesa nella forma è rappresentata dalla combinazione dei Tre Suoni Primordiali: 1+2+3=6, 1x2x3=6, dal numero perfetto Sei. I Numeri Triangolari sono lo sviluppo spaziale dell’Armonia che comprende i Due Opposti. Il numero Sei diviene nello spazio il Sesto numero triangolare che è 21, tre volte sette.
Secondo il Rig Veda, infatti, la Creazione non è opera di Brahma, ma dei Prajapati come sintesi dei Signori dell’Esistenza (gli Elohim degli Ebrei), in numero di 7, di 10 se sono sommati con la Triade Superiore o di 21.
Dal fulgore della Luce – Il Raggio dell’Eterna Tenebra – balzarono nello Spazio le Energie risvegliate. L’Uno dall’Uovo, i Sei, i Cinque. Quindi i Tre, l’Uno, i Quattro, l’Uno, i Cinque – i Due volte Sette, la somma totale – queste sono le Essenze, le Fiamme, gli Elementi, i Costruttori, i Numeri, gli Arupa (senza forma), i Rupa, e la Forza o Uomo Divino, la Somma Totale. Dottrina Segreta Cosmogenesi, Stanze di Dzyan, IV, 3.
L’Energie risvegliate cioè i Suoni e i Colori sono: l’Uno dall’Uovo, cioè il Dieci, poi il Sei e il Cinque, cioè 1065. La somma del tre numeri vale: 10+6+5 = 21 = 3x7. Il valore del Primogenito (più tardi Brahma Prajapati) è 1065, che corrisponde ai numeri 7, 14 (due volte sette), 21 (tre volte sette). Nel Mahabharata i Prajapati sono 21 o dieci, sei e cinque (1065) tre volte sette.
Il Maestro D.K. nel Trattato sul Fuoco Cosmico ci dice che la Parola Sacra, o Suono emesso dal Creatore, esiste in varie forme; sebbene sia in realtà un’unica Parola, ha parecchie sillabe. L’insieme delle sillabe forma una frase solare; separate, esse formano certe parole di potere che producono differenti effetti.
La grande PAROLA che risuona per cento Anni di Brahma, continua a riverberarsi attraverso un Sistema Solare, è il sacro suono A U M. Nella differenziazione, e come è udita nel tempo e nello spazio, ognuna delle Tre lettere mistiche sta per la prima lettera di una frase sussidiaria che consiste di vari suoni. Una lettera, con una successione di quattro suoni, forma la vibrazione o nota di Brahma, che è l’aspetto intelligenza predominante nella materia. Da qui il mistero nascosto nel Pentagono, nel quinto principio della mente e nei cinque piani dell’evoluzione umana. Queste Cinque Lettere, fatte risuonare sulla nota giusta, danno la chiave della vera interiorità della materia, e quindi del suo dominio che è fondato sulla giusta interpretazione della Legge di Economia.
La prima lettera è seguita da Quattro Suoni, facendo in tutto Cinque Suoni da mettere in relazione con la nota di Brahma. La prima lettera di questa divisione del triplice suono sarà la "M" seguita da quattro suoni. La “M”, possiamo dedurre, sta per il Terzo Raggio e per l'elemento “Etere”.
Brahma il Terzo Logos è anche descritto Cinque Facce o Cinque Teste (Panchasya), i Cinque Dhyâni Buddha del Buddhismo. L’allegoria dei volti dell’universo indica che la figura dell’universo è delimitata dai Pentagoni. La filosofia misterica afferma che l’universo è costruito simmetricamente utilizzando come modello pentagoni regolari, che uniti tra loro forma ovviamente un Dodecaedro, il modello geometrico imitato dal Demiurgo nella costruzione dell’universo materiale.
Il Pentagono, il Quinto Principio della mente e i Cinque Piani dell'evoluzione umana sono tutti associati alla misteriosa gerarchia Creativa dei Makara. Il numero Cinque simboleggia Cinque Piani che iniziano con l'Atmico.
Cinque grandi Parole con segni riguardanti il dipartimento di Vishnu, o Dio Figlio, e da questi emanate. Per loro mezzo sono nati i cinque regni della natura sull’arco evolutivo:
- Il Regno Minerale.
- Il Regno Vegetale.
- Il Regno Animale.
- Il Regno Umano.
- Il Regno Spirituale.
Questi cinque suoni sono permutazioni o sono costruiti sul suono U, come le Parole prima enumerate sono sviluppi del suono della “M”. In relazione ai primi tre regni è interessante notare che sono basati su due suoni: la “U”, intonata sul tono chiave fondamentale della “M”. Nel quarto regno il suono “M” sta scomparendo e le due note emanate sono la “U” e la “A”. Nel quinto regno la “M” sussiste in un lontano sottotono, la “U” è unificata con essa e non è più distinguibile da essa, e la “A”, o nota di Shiva, risuona in tutto il suo potere ed è praticamente la sola nota udita. Facendo risuonare questa nota (quella di Shiva il Distruttore) il non - sé è annullato e tutto ciò che non è spirito si dissolve. È l’arrivo del suono A che effettua la separazione o liberazione dell’iniziato dai tre mondi. (Iniziazione Umana e Solare, 155).
Un’altra frase, questa volta di Sette Lettere, una lettera per ognuno dei Sette Uomini Celesti, incarna il suono o nota dell’aspetto Vishnu, il secondo aspetto logoico o aspetto costruttore delle forme. Facendola risuonare correttamente o parzialmente con la sua riverberazione completa o incompleta, si costruiscono e si adattano le forme. La Legge di Attrazione si esprime mediante la manipolazione della materia, e la sua disposizione nelle forme ad uso dello Spirito.
Poi una Terza Parola o frase è aggiunta alle altre due, completando l’intera parola logoica, e producendo il compimento. È una parola di Nove Lettere, ottenendo così i Ventuno Suoni (5+7+9) di questo Sistema Solare. Gli ultimi nove suoni producono la sintesi spirituale e la dissociazione dello Spirito dalla forma.(TFC, 218)
Come Brahma e il Primo Sistema Solare sono associati al numero Cinque, così Vishnu e il Secondo Sistema Solare sono associati al numero Sette, e ai Sette Uomini Celesti che rappresentano il secondo aspetto della divinità. Shiva è associato al prossimo Sistema Solare, il Terzo e al numero Nove.
Sotto la Legge di Economia, o dei Cinque la materia viene sublimata. Sotto la Legge di Attrazione o dei Sette la materia viene manipolata e quindi saldata nella forma. A meno che la materia non sia saldata nella forma non reggerà l’impatto della potenza dello Spirito. Sotto la Legge della Sintesi e del numero Nove la materia viene trascesa. I Nove (3x3) sono i Tre, poiché ogni membro di una triplicità è una trinità; e i Tre sono Uno.
La Parola Logoica è una triplice Parola con ventuno (5+7+9) parti o lettere/sillabe, che indicano l’attuazione delle Tre Leggi. Siamo ancora nel Secondo Maggiore Sistema Solare del Dio Figlio e, quindi, del costruttore di forme. La realizzazione interiore deve attendere fino al Terzo Sistema Solare di questa serie.
Alla nona iniziazione l'essenza della Monade è dissociata dal piano fisico cosmico, così si può dire che i nove suoni producono la “dissociazione dello spirito dalla forma”. Il sette, invece, contribuisce alla perfezione della forma e all'unione di materia/forma e Spirito.
Gli ultimi nove suoni producono la sintesi spirituale e la dissociazione dello Spirito dalla forma. Nove è l’ultimo numero emanato dall’Uno, il limite delle cifre, il compimento del ciclo. Secondo Plutarco, il numero Nove è il più perfetto fra i numeri, perché è primo quadrato costruito sul Tre, il principio del numero dispari, il più spirituale fra i numeri. Il Maestro D.K. afferma che con l’ultima parola di Nove Lettere, si ottengono i Ventuno Suoni (5+7+9) di questo Sistema Solare. Per ogni Piano iniziando dall’alto, una Parola, le Tre Parole sono composte di 21 suoni, il numero dei sottopiani dei primi Tre Piani Solari.
Riepilogando:
- “Una lettera, con una successione di quattro suoni, forma la quintuplice vibrazione o nota di Brahma, che è l’aspetto intelligenza predominante nella materia”. La prima lettera, è la sillaba predominante del triplice AUM, la “A” di Brahma cui seguirebbero quattro suoni, cinque suoni in tutto.
- La Pentade, il Numero Cinque nasce dall’unione del Primo Numero Femminile (Due) col Primo Numero Maschile (Tre). È il numero di mezzo della Decade, rappresenta il numero del Figlio, dell’Uomo sia Divino che umano. Per i Cinesi, Cinque è il numero del Mutamento, questo numero riproduce il Principio Organizzatore dell’universo.
- “Un’altra frase, questa volta di Sette Lettere, una lettera per ognuno dei sette Uomini Celesti, incarna il suono o nota dell’aspetto Vishnu”. Questa è la sillaba “U” di Vishnu.
- Il numero Sette non è un numero generato, è Anupadaka, cioè senza genitori. I Sette Uomini Celesti sono le Sette Mistiche Vocali OEAOHOO, i Sette Logoi, le Potenze creatrici, le Sette Gerarchie dei Creatori Planetari.
Il nome occulto che si ritrova nelle Stanze di Dzyan per le “sette vocalizzazioni” è OEAOHOO, la manifestazione sempre presente del Principio Universale. “OEAOHOO” è tradotto “Padre-Madre degli Dèi” o i “Sei in Uno”, la Radice Settenaria da cui tutto procede. Tutto dipende dall’accento che si dà a queste sette vocali, che possono essere pronunciate come una, tre, o anche sette sillabe, aggiungendo una “E” dopo la lettera “O”. Questo nome mistico è divulgato soltanto perché, se non si ha la cognizione perfetta della triplice pronunzia, rimane sempre senza effetto (H.P. Blavatsky, commento a Stanze di Dzyan III, 5). Le Stanze di Dzyan affermano che OEAOHOO riluce come il Sole, egli è il Divino Drago Fiammeggiante risplendente di Saggezza che i filosofi greci chiamavano Logos, Verbo del Pensiero Divino.
“Colui che s’immerge nella luce di OEAOHOO (le Sette mistiche vocali) non sarà mai ingannato dal Velo di Maya”.
Nella filosofia Indù solo ciò che è senza mutamento ed eterno è chiamato realtà; tutto ciò che è soggetto a cambiamento attraverso la decadenza e la differenziazione, cioè attraverso la forma, e che ha quindi un principio ed una fine, è considerato maya, apparenza illusoria. Maya (√ma, misurare, foggiare, fare), letteralmente significa “ciò che può essere misurato”. Maya è il mezzo di ogni creazione, divina o umana, o l’«arte» materna con cui vien fatta ogni cosa, la radice della prima sillaba “√ma” si ritrova in Madre, Materia, Maria, Mare.
Il Veda rivelato, la cui funzione è di far risalire il cosmo ad una sostanza sonora fondamentale simbolizzata come OM, si divide necessariamente in un primo Ternario, poi in Sette Vocali e quindi in Sette Note, e poi in Sette Combinazioni delle sette note su un tre fondamentale, e poi in inni. Tutti questi, cadendo nel campo materiale delle consonanti, produssero gradualmente le forme cristallizzate manifestate che formano collettivamente l’universo. Per un pensatore, il mondo è il moto magico prodotto da un cantore orfico, o l’Hindu Saraswati... (nota al TFC, 217)
Quando ci spostiamo dall'AUM all'OM, stiamo unendo il primo e il secondo aspetto - l'AU nella “O” (Dio Padre e Figlio) La “O” è un simbolo del Primo e del Secondo Raggio combinati - chiamiamo la "O" una simbolizzazione di Secondo Raggio del Primo Raggio. OM è il simbolo del rapporto dell'anima con la materia.
“Colui che vive sotto il suono dell’AUM conosce se stesso. Colui che vive facendo risuonare l’OM conosce il suo fratello. Colui che conosce il SUONO conosce tutto”. (Trattato Sette Raggi IV, 131).
Interpretando il Suono AUM costruisce le forme intelligenti e i corpi dell’universo ed è la prima fase, l’individualizzazione dovuta all’Attività Intelligente. Il Suono OM abbatte le barriere, unisce, perché dovuto all’Amore Saggezza. Il terzo stadio è il SUONO pure che distrugge ogni barrire e fonde Tutto in un’unica Fiamma.
Nel progressivo mutamento e fusione delle varie lettere dell'AUM in OM, AM e “A”, si parla della distruzione del “Principio di Mezzo” e, infine, la liberazione dello Spirito da ogni associazione con i cinque sottopiani, contando dal basso, dell'evoluzione umana e sovrumana.
Le settemplici onde della materia si separarono, e apparvero le forme.
Le varie forme sono di materia molecolare. È stato insegnato che le molecole sui sei sottopiani sono forme, formate dalla Seconda Effusione.
Il Triplice Suono AUM ci suggerisce le “Tre Effusioni”, le Tre Onde di Vita che vivificano la materia e le su e forme. La vita è in ogni luogo nell’universo, dovunque vi sia un atomo di materia, una particella o una molecola, lì c’è vita, sebbene latente e incosciente.
La Prima grande Effusione è quella del Logos del Terzo aspetto della divinità che ha vivificato la sostanza universale e ha fatto vibrare ogni atomo di materia entro l'anello invalicabile del Suo Sistema Solare in sette diverse misure di vibrazione. È il lavoro del logoico Fohat che differenzia solo la materia sui sottopiani atomici. Il movimento è rotatorio.
Il lavoro del Secondo Logos è usualmente chiamato la Seconda onda di Vita che anima, evolve la forma. La Seconda Effusione causò combinazioni molecolari, formando così i sei sottopiani sotto l'atomico su ciascun Piano del Sistema Solare, e produsse la forma. Fu al momento della Seconda Effusione che ciascuno dei centri divini di coscienza emise un filo dell'essere in un atomo dei più alti sottopiani del piano Atmico, Buddhico e Manasico, atomi destinati ad essere i nuclei dei corpi futuri, ciascuno sul suo rispettivo Piano, i tre che formano la Triade Superiore.
Il Secondo Logos è intimamente collegato alla qualità della materia detta Sattva, che rappresenta l’equilibrio tra due forze contrarie quella centrifuga e quella centripeta, il movimento è quello a spirale. La classica struttura di Sattva è l’unione di due particelle contrarie. L’attività del Secondo Logos è retta dalla Legge cosmica di Attrazione. Il Secondo Logos anima e inizia a plasmare la materia dei Sette Piani in varie forme.
La prima materia è composta di tutti gli atomi che formano ciascun sottopiano atomico. Sui quattro piani più alti del Sistema Solare questa vita del Secondo Logos è chiamata Essenza Monadica; essa discende di stadio in stadio conseguendo quello sviluppo che nel Gran piano Divino è stabilito per essa. Essenza Monadica è il nome dato agli atomi-coscienza del primo sottopiano, quelli col solo rivestimento di materia atomica.
Durante un periodo chiamato una Catena Planetaria, si manifesta da prima nella materia del Piano Adi; alla fine della Catena ritorna al Secondo Logos da cui emana di nuovo, al principio di una nuova Catena, per animare la materia del secondo Piano iniziando con tutte le esperienze della Prima Catena. Di Catena in Catena l’Essenza Monadica scende e al principio del Quinto Piano comincia ad animare la materia più sottile del mentale superiore.
Da ora in avanti l’essenza non più atomica ma molecolare, prende il nome di Essenza Elementale, mentale superiore e inferiore, la materia contenuta in tali combinazioni è suscettibile di essere plasmata in forme-pensiero. L’onda di vita passando al sesto piano o emozionale fornisce alla materia la sensazione di desiderio.
L’Essenza Elementale consiste di aggregati di materia su uno dei sei sottopiani non atomici del Piano Mentale e di quello del Desiderio, aggregati che di per sé non servono come forme per un’entità, ma come il materiale con cui si possono costruire certe forme, ciascuna delle quali dura fino a tanto che la vita del Secondo Logos mantiene tale forma.
Sull’arco dell’Evoluzione predomina il lavoro del Secondo Logos, che comincia nel punto del tempo e dello spazio, e trova il suo punto di accelerazione vibratoria o di unificazione dei due modi di manifestazione, rotatorio (III aspetto) e ciclico a spirale (II aspetto). Questa è, dopo tutto, la fusione dell’attività del III Logos con il procedere in avanti e a spirale del II Logos.
Il primo effetto che ne deriva è quello di dare agli elementi chimici il potere di combinarsi tra loro. La materia fisica quale la conosciamo oggi appare dopo che inizia l’opera del Secondo Logos, sotto la sua guida si forma il regno minerale. Seguendo le leggi del ritmo e dell’armonia la materia si cristallizza con precisione matematica. Ai nostri occhi il minerale è inerte senza vita, in realtà in questo stadio Dio è morto e crocefisso su una croce di materia. La vita del Secondo Logos sale e gli elementi chimici si raggruppano, si forma il protoplasma, che subendo successive trasformazioni in un periodo detto Catena, fornisce i materiali al regno vegetale. Nella Catena successiva si forma il regno animale. Trascorso il tempo debito, dal regno animale emergono animali superiori suscettibili di conseguire l’individualità.
Lo scopo della seconda ondata di Vita è di formare il tessuto primordiale, che in alcune antiche scritture è chiamata “tessitura”. I materiali preparati dall’eterno Chimico sono tessuti dall’eterno Tessitore, il Secondo Logos.
Questa Vita plasma la materia La vita del Secondo Logos sale e gli elementi chimici si raggruppano, si forma il protoplasma, che subendo successive trasformazioni in un periodo detto Catena, fornisce i materiali al regno vegetale. Nella Catena successiva si forma il regno animale. Trascorso il tempo debito, dal regno animale emergono animali superiori suscettibili di conseguire l’individualità.
la Vita quando ha compiuto tutta l’evoluzione che la forma le consentiva. Sul settimo Piano, quello Fisico, l’espressione della forza del Secondo Logos è Prana, la Vitalità. Questo stadio è l’evoluzione della materia.
La discesa delle Monadi Divine è chiamata Terza Onda di Vita ed è opera del Primo Logos, poiché la Monade emana da Lui e rappresenta la sua Vita una e trina.
- La vita del 3° Logos anima gli atomi di materia.
- La vita del 2° Logos anima le forme, o aggregati di atomi.
- La vita del 1° Logos anima le forme composite.
Interessante notare che la Prima Effusione è del Terzo aspetto della Divinità, il Terzo Raggio. A questo riguardo, viene dapprima l’opera del Terzo Raggio, seguita dalla Seconda Effusione (che rappresenta il Secondo Raggio di costruzione della forma) e dalla Terza Effusione (che rappresenta il Primo Raggio).
Figura 5. Le Tre Onde di Vita
Ognuno ha preso il suo posto, ognuno nella sfera ordinata. Attesero che il sacro flusso venisse a penetrarle e a colmarle.
Aspettavano che il flusso di energia entrasse e le riempisse. Potremmo considerare il “sacro flusso” come le energie dei due aspetti superiori della divinità. Potremmo anche dire che sono le forme atomiche di nuova creazione (in maggior parte molecolari) che attendono il “sacro flusso” un diluvio di energia.
I Costruttori risposero al sacro suono. In musicale collaborazione attesero al lavoro. Costruirono molte sfere, cominciando dalla terza.
I Costruttori hanno risposto al Suono sacro, alla Parola. La parola "Costruttori" è in maiuscolo, quindi stiamo parlando di grandi Gruppi Angelici intelligenti e individualizzati e non di piccoli costruttori inconsapevoli. Il brano suggerisce che i Costruttori collaborino musicalmente tra loro o collaborino secondo le "Leggi dell'Armonia" pitagorica. Il “Piano dell'Armonia” è il Quarto Piano, o Piano Buddhico.
I Costruttori hanno costruito in molte sfere, a cominciare dalla Terza. I Grandi Costruttori costruiscono, nelle varie Sfere o Piani solo a cominciare dal terzo sottopiano.
Su quel piano ebbe inizio il loro lavoro. Costruirono l’involucro di Atma e lo accordarono alla sua Origine Principiale.
Sul Terzo Piano, quello Atmico iniziò il lavoro che ha luogo all'interno al Terzo aspetto del Logos Solare, cioè l’aspetto Brahma, infatti, costruirono l’involucro di Atma e lo accordarono alla sua Origine Principale cioè la Monade. Atma è il primo aspetto della Monade Manifestata, il primo dei suoi veicoli periodici.
“AUM” disse il Potente. “Che il lavoro proceda. Che i Costruttori dell’Aria procedano nell’esecuzione del piano”.
La Parola pronunciata dal Potente, il Terzo Aspetto della divinità è l'AUM. La triplice Parola logoica - Il Terzo Piano - Il triplice suono AUM. In musicale collaborazione attesero al lavoro.
Il Respiro Logoico………… il Primo Piano………… il Suono A.
Questa è la prima apparizione eterica di un Sistema Solare sul sottopiano atomico del Piano Fisico Cosmico (il Piano Logoico del Sistema Solare). I semi della vita sono tutti latenti. La facoltà è inerente ad un’essenza solare precedente.
Il Suono Logoico……… il Secondo Piano……… il Suono A U.
Questo è il corpo del Sistema Solare nel secondo etere (cosmico). Questo è il piano archetipo. I semi della vita vibrano o germinano. Appaiono i sette centri d’energia. L’unico deva Agni è visto come sette. La forma è ora potenzialmente perfetta.
La triplice Parola logica……… il Terzo Piano……… il Suono A U M.
Si vede il corpo del Sistema Solare nella sostanza del terzo piano eterico (cosmico), ed i tre funzionano come uno solo. L’energia triplice del Logos è coordinata, e ora nulla può impedire il lavoro d’evoluzione. I tre gruppi di deva sono attivi, e la forma archetipa è in via di materializzazione.
La parola logoica settenaria……… Il Quarto Piano………… La Parola di 7 sillabe. I centri eterici logici diventano attivi.
Ora il corpo eterico del Sistema Solare è completo, sebbene non venga perfezionato fino alla fine di un altro Manvantara. Il corpo maggiore di vitalità è pronto per infondere energia al Fisico denso. (TFC, 926-927).
Anche se i sette macro stati di materia sono disegnati lineari e uno sull’altro è solo per semplicità. L’Universo è sferico perché i Piani-Sfere di Materia sono disposti concentricamente intorno alla Monade Primordiale, l’Uno. I pianeti sono sferici perché i loro vari gradi della materia sono disposti concentricamente intorno alla Monade che li anima.
Figura 6. Sfera Fisica Cosmica contenente le Sette sfere dei Piani Solari
Ora il corpo eterico del Sistema Solare è completo. Il corpo maggiore di vitalità è pronto per infondere energia al fisico denso. (TFC, 926-927). Energia infusa ai Tre Piani sistemici o solari successivi: il Quinto, il Sesto e il Settimo. Possiamo supporre che ci sia una “sillaba” per ciascuno dei Sette Piani Sistemici?
La Parola Sacra, o Suono emesso dal Creatore, esiste in varie forme; sebbene sia in realtà un’unica Parola, ha parecchie sillabe. L’insieme delle sillabe forma una frase solare; separate, esse formano certe parole di potere che producono differenti effetti (TFC, 217). Presumibilmente queste parole di potere create dalla separazione delle diverse sillabe della “frase solare”, sarebbero parole di potere su ciascuno dei Sette Piani.
La Formula logoica…… Il Quinto Piano…… Il piano del mantram logoico di 35 strofe. Il corpo gassoso.
Il valore numerico del mantram logoico è trentacinque, ed è scomponibile in 5x7, il numero Cinque allude al Quinto Raggio, e il numero Sette ai Piani o ai Sette Sottopiani, tutti Sfere di Materia. Il valore numerico 35 sembra riferirsi alle Triadi e agli Angeli Solari, poiché le “Triadi” sono la Terza Gerarchia Creativa e gli Angeli Solari il Quinto Gruppo, il Quinto Piano Mentale. Nel libro “Lettere sulla meditazione occulta” viene data importanza al numero 35, che rappresenta i gruppi di Ego o Anime sul primo sottopiano del Piano Mentale.
Appare ora la forma gassosa del Sistema Solare, ed i centri d’energia divengono velati e nascosti. L’accrescimento e la concrezione procedono rapidamente. I tre gruppi di costruttori coordinano nuovamente gli sforzi, e giunge un nuovo afflusso d’energia portando i Deva dal centro logoico della testa. I costruttori minori rispondono al mantram logoico cantato di nuovo ad ogni Manvantara, e le sette correnti d’energia provenienti dai sette centri logoici sono dirette verso il basso.
Il Canto logoico di Amore o Desiderio Il sesto piano…… Un poema di 42 versi. Il corpo liquido logoico.
Questo canto o vibrazione causa l’apporto di un corpo di Deva dal centro del cuore logoico per accrescere gli sforzi di quelli già attivi. Appare il corpo liquido del Logos Solare, e la forma esiste nelle sue sei differenziazioni. La concrezione è rapidissima e l’attività è considerevolmente più violenta grazie alla maggiore densità della sostanza che ne deriva.
Il Libro logoico della Vita…… Il settimo piano…… Esiste in 49 capitoli.
L’intera forma è rivelata. (TFC, 928).
Il triplice suono AUM si manifesta pienamente sul Terzo Piano, quello Atmico. La "parola di sette sillabe" si riferisce al Piano Buddhico.
I Tre Suoni A-U-M combinandosi fra loro generano a loro volta altri Sei Suoni, che sommati con il suono sintesi fanno Sette in tutto. Ciascuno dei Sei Suoni è formato dalla combinazione dei Tre Suoni Primordiali, dove il primo suono emesso predomina sugli altri due. In grassetto è indicato il suono predominante. Il Settimo Suono è indicato con tre lettere in grassetto perché in esso, i Tre in Uno si trovano in perfetto equilibrio.
AUM
AUM AMU UAM UMA MUA MAU
I diversi multipli di sette si riferiscono ai Tre Piani sistemici inferiori, Mentale, Emozionale o Astrale, e Fisico-Eterico. Precisamente trentacinque (7x5) si riferisce al Piano Mentale; quarantadue (7x6) all'Astrale; quarantanove (7x7) al Fisico. Così, per deduzione, ventotto (7x4) può riferirsi al livello Buddhico, ventuno (7x3) a quello Atmico, quattordici (7x2) a quello Monadico, sette (7x1) a quello Logoico.
Vi sono forme mantriche basate interamente sulla Parola Sacra. Le forme mantriche sono un insieme di frasi, parole e suoni che, per un effetto ritmico, conseguono risultati altrimenti impossibili.
Esistono pochissimi mantram veramente esoterici in Senzar originale e sono noti alla Fratellanza fin dai primi giorni della fondazione della Gerarchia. Furono portati dai Signori della Fiamma quando vennero sul pianeta Terra e sono soltanto trentacinque. Costituiscono la chiave che apre ai misteri di ogni sottopiano dei Cinque Piani dell’evoluzione umana… Sono i più potenti conosciuti sul nostro pianeta e i loro effetti sono di vasta portata. Come sapete, ogni vibrazione di un piano risponde a una tonalità e a una nota diversa; la sua materia viene manipolata e la sua corrente captata facendo risuonare certe parole in un dato modo e in un dato tono. (LMO, 163).
Il più sacro fra tutti i mantram orientali resi noti finora al pubblico è quello contenuto nelle parole: “OM MA-NI PAD-ME HUM”, formato con sei sillabe che con la loro sintesi fanno sette. Ogni sillaba di questa frase ha un potere segreto, e la sua totalità ha sette significati e può produrre sette risultati diversi. Il potere di tutti questi mantram dipende dal suono e dal ritmo e dall’accento sillabico dato pronunciandoli e intonandoli.
I Cinque Piani dell’evoluzione umana sono partendo dall’alto: Monadico, Atmico, Buddhico, Mentale, Astrale o Emozionale, Fisico Eterico.
I centri eterici logici diventano attivi.
Ora il corpo eterico del Sistema Solare è completo, sebbene non venga perfezionato fino alla fine di un altro Manvantara. Il corpo maggiore di vitalità è pronto per infondere energia al fisico denso. (TFC 926-927).
Il Logos Solare procede con la formazione dei cinque mondi inferiori. Non si può escludere che questo processo possa essere applicato anche a un Logos Planetario. Il livello di interpretazione deve ancora essere determinato ma probabilmente si tratta del Logos Solare. I Costruttori dell’elemento Aria sono quelli del Quarto Piano, il Piano dell’Armonia o Buddhico. Il piano dell'aria è il piano buddhico, il “Piano dell'Armonia”, in quanto divide i tre Piani di materia superiori spirituali dai tre Piani inferiori materiali. Che procedano nell’esecuzione del piano, ma a quale piano di creazione ci si riferisce? Quello del Logos Solare oppure quello del nostro Logos Planetario?
Il Signore-Deva ed i Costruttori nel piano dell’Aria lavorarono con le forme della sfera ad essi assegnata. Ognuno nel suo gruppo, lavorarono per l’unione. Sotto le loro mani le forme si moltiplicarono rapidamente.
Il Signore-Deva Indra è il Raja Deva Signore del Piano dell’Aria o Buddhico, e dei sette Signori sussidiari di ogni sottopiano. Il Raja Signore Deva del Piano agisce sul primo sottopiano, quello atomico. Il corpo del Signore Raja di un Piano è la totalità della sostanza del Piano. La sua energia è di tipo Fophatico. I Costruttori "lavorarono per l'unione", che è comprensibile poiché la loro sfera di azione è il Piano Buddhico è noto come il "Piano dell'Unione" dove tutto è armonizzato. C'è molta armonia archetipica che si verifica in questo processo. Le distorsioni che si verificano all'interno del Mondo inferiore del Divenire (i tre piani solari inferiori) non hanno ancora avuto luogo. L'intero processo di costruzione dei modelli ad opera dei Deva del Quarto Piano è caratterizzato da una collaborazione musicale e cooperativa.
Il sacro piano di congiunzione, il Quarto Grande Piano, divenne la sfera entro il circolo maggiore che segna la meta per l’Uomo.
L’unione avviene tra il triangolo dei tre sottopiani superiori con il triangolo dei tre sottopiani inferiori e al centro l’equilibrio del quarto sottopiano che armonizza il conflitto tra i contrari. Due tipi di energie/forze si uniscono sul quarto piano: quelle dei tre eteri cosmici più elevati e quelle dei tre mondi inferiori. Il Quarto Grande Piano, divenne la sfera all'interno del cerchio più grande che segnava la meta per l'Umanità. Il circolo maggiore è la sfera del piano Fisico Comico, che contiene le sette sfere dei Piani Solari.
Le Monadi umane sono focalizzate sul Piano Buddhico o Quarta Grande Sfera. Questo non è il loro piano di origine, ma è il loro piano di eventuale espressione. Il fatto che le Monadi umane siano associate al quarto piano solare non significa che l'umanità abbia ancora raggiunto quell'obiettivo. Ciò avverrà quando la maggioranza dei Figli degli Uomini avrà raggiunto la quarta iniziazione.
“AUM” disse il Potente, ed alitò sul Quinto, che è il piano della terra ardente, il punto d’incontro del fuoco.
Il Potente, il Logos Solare continua ad usare la Grande Parola dell'Aspetto Brahma, e attiva il Quinto sottopiano Cosmico, o Quinto Piano Solare. Il Piano Mentale, è il più alto dei tre mondi inferiori, è conosciuto come il "Piano del Fuoco". Tre fuochi si incontrano su quel piano: Fuoco per Attrito attraverso l'unità mentale, Fuoco Solare attraverso il loto egoico e Fuoco Elettrico attraverso l'atomo permanente manasico.
Un certo suono della Parola logoica, quando raggiunge il piano mentale, provoca una vibrazione della materia di quel piano, ne arresta la tendenza a dissiparsi, le fa prendere una forma sferoidale, e con essa costruisce letteralmente un corpo che è mantenuto in forma coerente da una potente Entità devica, il Signore Raja del piano mentale. È esattamente lo stesso procedimento che ebbe luogo sui livelli cosmici quando un suono ancora più potente fu proferito da COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE e produsse una vibrazione sul quinto piano cosmico. Certe grandi Entità divennero attive, e tra queste alcuni Esseri relativamente di poca importanza, come il nostro Logos solare ed il Suo gruppo. (TFC, 310).
Si udì questa volta una nota cosmica, oltre al suono particolare del sistema.
La melodia cosmica, o le note cosmiche sono, risuonate dal Logos Solare, perché abbiamo a che fare con ciò che il Maestro DK chiama “il suono sistemico”. Un Logos Planetario suonerebbe un "suono planetario".
Il fuoco interno e quello esterno incontrarono il fuoco ascendente.
Il “fuoco esterno” potrebbe essere il Fuoco per Attrito, perché questo è il fuoco esterno. Il "fuoco interiore" non può essere il fuoco dell'anima o dell'Angelo Solare, poiché non abbiamo ancora la formazione dell'anima. Allora il Fuoco dello Spirito/triade è “fuoco interiore”. Il fuoco che tende verso l'alto per attrito è il Fuoco dell'Aspirazione, il fuoco che ascende.
I custodi del fuoco cosmico, i Deva del calore fohatico, sorvegliarono le forme ancora senza forma, attendendo il loro momento nel tempo.
I “Guardiani o custodi della Fiamma” sul Piano Mentale Sistemico potrebbero essere i guardiani del Fuoco Cosmico dal Piano Mentale Cosmico. Questi sono i Deva collegati al terzo aspetto della divinità a cui sono stati dati i nomi “Brahma” e “Fohat”. Costoro attendendo il loro tempo vegliavano le “forme” eteriche cosmiche senza forma perché non avevano ancora modellato forme più dense sui tre livelli più bassi del Piano Fisico Cosmico. Tutto sia ben preparato e plasmato prima di essere attivato o animato.
I Costruttori di grado minore, il quadruplice ordine di Deva che operano con la materia, lavorarono sulle forme.
Perché i Costruttori minori sono indicati in “quattro ordini” di Deva? Si tratta dei quattro sottopiani del Piano Mentale Sistemico in cui le forme create possono essere in attesa di attivazione o animazione? Oppure, stiamo pensando che i quattro sottopiani superiori del Piano Mentale (che sono analoghi ai quattro eteri) siano i sottopiani su cui si trovano le forme. Anche se viene usata la parola “materia”, sembrerebbe che finora nel Processo Creativo non siamo scesi al di sotto del Piano Mentale sistemico, e forse del suo aspetto superiore… ma non con certezza. Nel caso in cui ciò sia corretto, i Deva del Piano Astrale Sistemico e del Piano Fisico Sistemico non sono ancora coinvolti.
Sul triplice livello, nel vuoto silenzio, le forme vibrarono, risposero alla nota, ma erano tuttavia inutili e inabitate.
Il “triplice livello”nel vuoto silenzio suggerisce i Piani Atmico, Buddhico e Mentale. Apparentemente sono state create forme su tutti quei piani. Ma le forme non sono ancora animate. Le forme risposero alla nota cosmica. Le forme rappresentano solo il terzo aspetto della divinità, non sono ancora animate nel senso superiore e sono “inutili” inabitate, senza anima spirituale perché non possono ancora rispondere o portare avanti il Proposito del Logos Solare. Solo il terzo dei "suoni sistemici" è risuonato, e forse alla prima parte del secondo aspetto della divinità, che crea la materia molecolare.
“AUM” disse il Potente. “Che anche le acque intervengano”.
Il punto di attenzione e di lavoro ora è il Piano Astrale Sistemico, quello delle Acque.
I Costruttori della sfera acquea, che dimorano nell’umidità, produssero le forme che si muovono entro il regno di Varuna.
I “costruttori della sfera acquosa” sono in linea di massima quelli conosciuti come Agnisurya. Il Maestro nel Trattato del Fuoco Cosmico (476) cita un Antico Commentario:
- Colui che trasferisce la vita del Padre nei tre inferiori, cerca l’azione del fuoco nascosto nel cuore della Madre. Egli lavora con gli Agnichaitan (spiriti del fuoco di grado superiore), che nascondono, bruciano e così producono la necessaria umidità.
- Colui che trasferisce la vita dai tre inferiori nei quattro che sono pronti, cerca l’azione del fuoco nascosto nel cuore di Brahma. Egli lavora con le forze degli Agnishvatta che irradiano, fondono e producono così il necessario calore.
- Colui che trasferisce la vita nel quinto che riunisce, cerca l’azione del fuoco celato nel cuore di Vishnu. Egli lavora con le forze degli Agnisurya che ardono, liberano l’essenza e così producono la necessaria irradiazione.
- Dapprima l’umidità, lenta ed avviluppante; poi il calore, con ardore sempre crescente fino a un massimo di intensità; poi la forza che preme, dirige e concentra. Così vien prodotta la radianza; così l’essudazione; così la mutazione; così il cambiamento della forma. Infine la liberazione, lo sfuggire dell’essenza volatile, e la restituzione del residuo alla sostanza primordiale.
Gli Agnichaitan, gli Agnisurya e gli Agnishvatta, si occupano soprattutto dell’evoluzione del corpo denso del Logos, i sottopiani liquido, gassoso e denso del Fisico Cosmico, ossia i tre mondi dell’attività umana.
Figura 8. Tabella dei Costruttori dei Tre Piani Inferiori
Esse crebbero e si moltiplicarono con flusso costante. Ogni ondata del moto cosmico aumentava l’interminabile flusso. Si vedeva l’incresparsi delle forme.
Ci fu una grande abbondanza di forme sul Piano Astrale Sistemico. Queste forme sembrano caratterizzate da un flusso o movimento incessante, ondeggiano come le alghe e altre forme di vita vegetale acquatica che ondeggiano sotto la superficie delle acque. Sembra che abbiamo a che fare con un movimento crescente (flussi e riflussi crescenti che si rafforzano a vicenda) e forme in espansione. La “fecondità formale” del Processo Creativo è in aumento.
“AUM” disse il Potente. “Che i Costruttori trattino la materia”. Ciò che era fuso si solidificò.
Il Logos Solare ha finalmente rivolto la Sua attenzione al più basso dei densi sottopiani cosmici: il Piano Eterico-Fisico Sistemico. Abbiamo la prima solidificazione.
Le forme solide furono costruite. La crosta si raffreddò. Le rocce si cristallizzarono. I Costruttori lavorarono tumultuosamente a produrre le forme di Maya.
Questo sembra essere un riferimento planetario che coinvolge la solidificazione del nostro pianeta o almeno un pianeta. Abbiamo a che fare con la creazione del pianeta Terra sotto la volontà e l'attività del Logos Solare. Il lavoro tumultuoso suggerisce l'immagine del Piano Eterico-Fisico come un piano di grande attività e di grande disordine, per produrre le forme di Maya, cioè illusorie non stabili.
Quando gli strati rocciosi furono completati il lavoro fu compiuto. I Costruttori del grado inferiore annunziarono che il lavoro era finito.
Questo significa che la creazione del regno minerale era terminata come annunciato dai Costruttori del grado inferiore. Questa Stanza non tratta solo della Prima (Fohatica) Effusione, ma dell'Effusione che costruisce la forma (la Seconda Effusione), almeno fino al punto in cui viene creato il regno minerale.
Dagli strati rocciosi emersero poi gli involucri.
Possiamo guardare al secondo regno della natura, il regno vegetale, che provvede alla “copertura”, gli involucri degli strati rocciosi che, secondo l'occultismo, emerge dal primo regno minerale. In poche parole stiamo coprendo vasti periodi di tempo.
I Costruttori del secondo convennero che il lavoro era terminato. Quelli del primo e del secondo sulla via ascendente si presentarono in quadruplice forma. Il quinto interiore fu percepito da coloro che avevano la vista più penetrante.
“AUM” disse il Potente e raccolse il Suo Respiro. La scintilla entro il popoloso terzo incitava ad ulteriore crescita.
Figura 9. Anima Collettiva del terzo popolo, del terzo regno della natura
Quando si parla di “Respiro”, il riferimento è al primo aspetto della divinità. Il popoloso terzo o “terzo popolo” è un termine insolito. Il terzo popoloso è il riferimento al terzo regno della natura, quello animale. Qual è la “scintilla” citata in questa Seconda Stanza? La "scintilla" sorge come un'evocazione all'interno del terzo - l'unità mentale situata sul quarto sottopiano mentale che sorge quando l'istinto si avvicinava alla mente.
I Costruttori delle forme inferiori, che manipolano la maya più densa, unirono la loro produzione alle forme prodotte dai Costruttori dell’Acqua. La materia e l’acqua unite produssero il terzo in ordine di tempo. Così progredì l’ascesa.
I costruttori delle forme fisiche che operano con la "maya più densa" collaborano con i costruttori dell’Acqua che operano sul Piano Astrale, probabilmente nella categoria degli Agnisurya. Sembra che si parli della fusione delle energie fisiche e astrali. Terra e Acqua produssero il “terzo” che sembra emergere dal regno animale, il terzo regno della natura. Così progredì l’evoluzione.
I Costruttori lavorarono uniti. Chiamarono i custodi della zona del fuoco. La materia e l’acqua mescolate col fuoco, l’interiore scintilla entro la forma, tutto si fuse insieme.
I “Custodi Della Zona Infuocata” Sono I Deva Del Piano mentale. Materia, Acqua e Fuoco manipolate da tre tipi di costruttori o deva: quelli del Piano Eterico-Fisico, del Piano Astrale e, del Piano Mentale Inferiore. Per creare il quarto regno di natura, sono necessari tutti i tre tipi inferiori di Deva.
Il Potente, guardò in basso. Le forme ebbero la sua approvazione.
I “giorni della creazione” sono completati o quasi? L'uomo non esiste ancora, secondo questa descrizione. Le forme ebbero la Sua approvazione, ma non è sempre stato così, come ci dice La Dottrina Segreta, vi fu una creazione fallimentare. A volte ciò che era stato creato senza intelligenza da creatori che non avrebbero dovuto agire per creare, doveva essere distrutto. Nella tavoletta caldea, il “Signore degli Angeli” distrugge gli uomini bestia nell’abisso, e, dopo la strage, “non rimangono né gli scheletri né i resti”. Così nello Zohar dice la “Idra Suta”:
C’erano dei mondi vecchi che perirono appena venuti in esistenza; mondi con e senza forma, chiamati Scintille, perché somigliavano alle faville sotto il martello del fabbro, volanti in tutte le direzioni Alcuni erano i mondi primordiali che non potevano continuare molto, perché l’“Anziano” - che il suo nome sia santificato!- Non aveva ancora assunto la sua forma.
Si udì il grido invocante maggior luce. Egli raccolse nuovamente il suono. Egli innalzò a più alti livelli la debole scintilla di luce. Si udì un altro suono, il suono del fuoco cosmico celato nei Figli di Manas.
Si udì un grido di ulteriore luce, perché i regni nascenti aspirano. Il regno animale aspira, inconsciamente, inconsciamente al regno umano. Il Potente raccolse nuovamente il Suono. Il suono è sempre l'agente creativo. Sembra che il Logos sia, in tempi diversi in questa Stanza, sia il Logos Solare che il Logos Planetario. Egli attirò a livelli più alti la debole scintilla di luce, cioè la Monade attenuata che si esprime attraverso i tre regni inferiori. Anche l'unità mentale, spronata dalla Monade attenuata e spinta in avanti verso una maggiore luce, in modo che l’aspetto mente cresca negli animali superiori. Si udì un altro tono, il suono del Fuoco cosmico, nascosto nei Figli di Manas, che possono essere considerati gli Angeli Solari, che hanno una precisa origine nel Fuoco Cosmico del Piano Mentale Cosmico.
Essi invocarono i loro Primari. I quattro inferiori, i tre superiori e il quinto cosmico si unirono in una grande inspirazione. Un altro involucro venne formato.
I Primari sono i Prototipi. Anche gli Angeli Solari hanno Prototipi, così come i Logoi Planetari e persino i Logoi Solari. Le vite dei quattro piani inferiori, e dei tre superiori, furono animate dalle Vite del piano mentale cosmico: questi sette furono ispirati da queste vite mentali cosmiche. Si presume che ora si parli della creazione del corpo causale: «si formò un altro involucro». La creazione di questo corpo sembra richiedere un'influenza mentale cosmica. Gli Angeli Solari sono ispirati dal Piano Mentale Cosmico, da Venere e dal Cuore del Sole sul Piano Mentale Cosmico superiore.
STANZA III
La Grande Ruota girò su sé stessa. Subito le sette ruote minori entrarono in manifestazione. Esse roteavano come la loro Madre, intorno, verso l’interno e in avanti. Tutto ciò che esiste, fu. Diverse erano le ruote ma nell’insieme, esse sono Una. Con l’evolversi della Grande Ruota divampò il fuoco interno. Il suo contatto diede la vita alla prima ruota. Essa girò. Sorsero un milione di fuochi. Si densificò la qualità della materia, ma la forma ancora non esisteva. I Figli di Dio sorsero, scrutarono la profondità della Fiamma. Dal suo stesso cuore trassero la sacra Pietra di Fuoco, e passarono alla seguente.
Girando, la Grande Ruota emise la seconda. Di nuovo divampò la Fiamma, prese nel proprio cuore la Pietra, e continuò a girare. Nuovamente sorsero i Figli di Dio, e guardarono intensamente entro la fiamma. “La forma non è soddisfacente”, essi dissero. “Sia tolta dal fuoco”.
Più veloce ancora girò la Ruota Maggiore, azzurra e bianca emerse la fiamma. I Figli di Dio ridiscesero e una ruota minore incominciò il suo moto. Sette volte la rivoluzione, e sette volte più intenso il calore. La massa informe divenne più solida, e più profondamente affondava la Pietra. Nell’intimo del fuoco più interno discese la Pietra Sacra. Questa volta il lavoro era migliore, il risultato più perfetto. Alla settima rivoluzione la terza ruota restituì la Pietra. Triplice la forma, rosea la luce, e settemplice l’eterno principio.
Dalla ruota più grande, entro la volta del cielo venne alla luce la ruota minore considerata la quarta. Gli eterni Lha guardarono in basso, e i Figli di Dio si fecero avanti. Nel più profondo punto di morte Essi lanciarono la Sacra Pietra. Si alzò il plauso dei Chohan. Il lavoro aveva superato un punto di svolta. Dall’abisso delle tenebre esterne Essi trassero la Pietra ora trasparente e pura, di color rosa e azzurro.
Il girare della quinta ruota e la sua azione sulla Pietra la resero sempre più idonea. Giallo il colore della fusione, arancione il fuoco interno, finché giallo, rosa e azzurro fusero insieme le loro sottili sfumature. Le quattro ruote, insieme con la maggiore, lavorarono così sulla Pietra finché tutti i Figli di Dio esultarono e dissero: “Il lavoro è compiuto”.
La Terza Stanza è di difficile interpretazione può essere interpretata a vari livelli. Tratta principalmente della Pietra Sacra, che sorge dalla Fiamma, una scintilla divina. I vari miti narrano che quando la Divinità Suprema percosse la Grande Pietra col suo Martello nacquero gli Dèi celesti. Narra il mito: “Allora vennero i figli di Thor. Essi portarono con sé il Miölnir (il Martello), non come arma di guerra ma come strumento con cui dovevano consacrare i nuovi cieli e la nuova terra”. Riferendoci all’evoluzione umana, la Piccola Pietra infuocata che appare come una scintilla nello spazio rappresenta la Monade, poiché il termine Monade può applicarsi tanto al più vasto Sistema Solare quanto al più piccolo atomo. Le miriadi Unità di Coscienza o Monadi, sono generate dalla Vita Divina, come cellule germinali negli organismi, prima che sia pronto il campo della loro evoluzione. Io mi moltiplicherò, e nascerò alla Vita; tale fu la volontà di Quello (Ciandogyopanisciat, VII, ii, 3).
Questa moltiplicazione in seno all’Unico avviene per un atto di Volontà. La Volontà segna il punto di origine, il Primo Logos, il Signore Indiviso. Questi frammenti di Vita divina, del Primo Logos, separati da un sottilissimo velo di materia sono chiamati Monadi.
La Grande Ruota girò su sé stessa. Subito le sette ruote minori entrarono in manifestazione.
La "Grande Ruota" è una delle Sette Ruote raffigurate nel Secondo Piano Cosmico nel Grafico V del Trattato del Fuoco Cosmico? Allora la Ruota rappresenta un Logos Supercosmico, l’Entità denominata l’IGNOTO dal Maestro D.K. Il grafico mostra che ognuna delle Sette Ruote contiene in sé Sette Triangoli, simboli delle Monadi dei Sette Logoi Cosmici in manifestazione. Oppure La Grande Ruota è intesa al Logos Cosmico? In ogni caso è probabilmente vero per l'intero Universo con il suo principale Settenario Universale.
Figura 1. Le Sette Grandi Ruote Cosmiche
“Entro la Ruota, a formare la ruota, vi sono tutte le Ruote Minori, dalla prima alla decima dimensione. Queste, nel loro giro ciclico, mantengono entro le loro sfere di forza altre ruote minori. E molti soli compongono l’Uno cosmico.
“Ruote entro ruote, sfere entro sfere. Ognuna prosegue il suo corso ed attrae o respinge il fratello, ma non può sfuggire alle braccia della madre che la circondano.
“Quando le ruote della quarta dimensione, di cui il nostro Sole è una, e tutto ciò che ha minor forza e numero maggiore, come l’ottavo ed il nono grado, gireranno su sé stessi, si divoreranno a vicenda e lacereranno la Madre, allora la Ruota Cosmica sarà pronta per una rivoluzione più veloce” (TFC, 1087).
Considerando la Grande Ruota quella del Logos Cosmico "Colui di cui non si può dire nulla", allora le Sette Ruote Minori possono essere riferite, e ai suoi Sette Sistemi Solari, oppure a livello sistemico al nostro Sistema Solare e ai suoi Sette Pianeti Sacri. Ruote entro le Ruote!
Il nostro Sistema Solare è la Ruota della Quarta dimensione, cioè il Quarto dei Sette Sistemi Solari del nostro Logos Cosmico. Le Dieci dimensioni sono i Sette Sistemi Solari più i Tre Maggiori di sintesi. Questa è la "Ruota che gira su se stessa", come la svastica o croce mobile.
Nella Stanza II è stata data un'interpretazione sistemica solare. È giustificata la presedente ipotesi anche in questo caso?
Esse roteavano come la loro Madre, intorno, verso l’interno e in avanti. Tutto ciò che esiste, fu. Diverse erano le ruote ma nell’insieme, esse sono Una. Con l’evolversi della Grande Ruota divampò il fuoco interno. Il suo contatto diede la vita alla prima ruota. Essa girò.
L'uso del termine "Madre" suggerisce la "Grande Madre", che in questa connotazione, sembra essere la "Madre" delle Sette Ruote Inferiori. Ogni settenario contiene diversità. Ognuno dei sette è distinto, eppure, nell'occultismo impariamo che i Tre sono Uno e che anche i Sette sinteticamente sono Uno.
Le ruote o sfere minori roteavano come la Grande Ruota intorno verso l’interno e in avanti nello spazio, cioè in modo centripeto addensando la forma.
- Il Primo Logos fa muovere i vortici in modo centripeto e linea retta Suono A
- Il Secondo Logos le polarizza e fornisce il moto circolare Suono U
- Il Terzo Logos fa muovere i vortici in modo centrifugo e linea retta Suono M
L’antico simbolo della rotazione è la Croce Mobile all’interno del cerchio, la Svastica. È Fohat il Potere Igneo, la Luce Divina che emana dal Logos che attraversa il Cerchio con una linea verticale, poi una orizzontale, ed infine lo mette in moto. La Svastica con i suoi Quattro bracci ripiegati ad angolo retto, si riferisce al continuo moto e alla rivoluzione dell’invisibile Cosmo delle Forze. Nel Cosmo visibile è il moto rotatorio della materia dell’Universo: le galassie stesse ci appaiono come spirali generate dal moto rotatorio a cui è sottoposta la materia dello Spazio.
Il Maestro spiega che è il Fuoco che non solo si estende dalla periferia al centro in quattro direzioni, ma circola e irradia gradualmente dalla e intorno all’intera periferia. Ciò significa la perfetta attività in tutte le parti della materia: abbiamo finalmente Una Ruota di Fuoco ardente che gira in tutti i sensi, con canali di fuoco radiante dal centro fino all’anello invalicabile, Fuoco all’interno, all’esterno, tutto attorno fino a quando la ruota sia consumata e null’altro rimanga che Fuoco perfetto (TFC, 161).
Mentre si evolveva la Grande Ruota, il fuoco interiore esplodeva. Sembra che abbiamo a che fare con l'attivazione della Prima delle Sette Ruote, ognuna delle quali una ruota minore da attivare dalla "Ruota Madre". Il Fuoco interno della Prima Ruota vitalizzò la stessa e la ruota girò in modo quadrimensionale nello spazio.
Sorsero un milione di fuochi. Si densificò la qualità della materia, ma la forma ancora non esisteva.
Un milione di fuochi sta per indicare una quantità enorme, e sono presumibilmente ruote di portata minore in ordine gerarchicamente decrescente. Il riferimento alla "densificazione della qualità della materia" potrebbe essere un suggerimento che dovremmo limitarci al Piano Fisico Cosmico. Abbiamo a che fare con un processo di precipitazione. Non siamo ancora sui tre piani inferiori (o sottopiani fisici cosmici) poiché "la forma non era".
I Figli di Dio sorsero, scrutarono la profondità della Fiamma. Dal suo stesso cuore trassero la sacra Pietra di Fuoco, e passarono alla seguente.
I Figli di Dio sono Esseri all’interno del nostro Sistema Solare, se si tratta di Angeli Solari, sono coloro che assistono lo sviluppo dello Schema Terrestre e della Catena Terrestre. Una Monade è una "Sacra Pietra di Fuoco". Abbiamo la Monade o "Pietra" che sorge dal cuore della Fiamma. Il "Gioiello nel Loto" è il riflesso della Monade ed è una "Pietra" occulta. La vera Monade è un "Gioiello". La "Pietra" è, nei termini dell'Agni Yoga, il "seme dello spirito" e, in relazione all'Insegnamento del Maestro DK, la Monade.
Qual è la relazione della Monade con la Fiamma?
Il centro dentro la Vita Una, che definiamo col termine vago di “Monade”, la scintilla dentro la Fiamma Unica (DNE II, 2919). Egli è Shiva, Vishnu e Brahma in manifestazione sintetizzata. Egli è la Fiamma, il Fuoco e la Scintilla in manifestazione essenziale. È il Fuoco Elettrico, il Fuoco Solare ed il Fuoco d’Attrito (TFC, 729).
Ci sono quindi, tre organi di rivelazione, per quanto concerne l’uomo spirituale:
- L’occhio umano, che dà la “vista penetrante” del mondo fenomenico, lasciando entrare la luce e portando la rivelazione dell’ambiente circostante.
- L’occhio dell’anima, che porta la rivelazione della natura dei mondi interiori, del regno di Dio e del piano divino.
- Il centro dentro la Vita Una, che definiamo col termine vago di “Monade”, la Scintilla dentro la Fiamma Unica. (LMO, 291).
Girando la Grande Ruota emise la Seconda. Di nuovo divampò la Fiamma, prese nel proprio cuore la Pietra, e continuò a girare.
Ogni volta che la "Grande Ruota" o "Ruota Madre" gira, lancia o attiva con la Vita una delle sue ruote sussidiarie. Sebbene le Sette Ruote Minori si precipitino in essere, apparentemente non vengono attivate, accese o ruotate fino a quando il fuoco interno della Grande Ruota non le anima. La Grande Ruota attiva la Fiamma della Seconda Ruota Minore. Nel cuore della seconda ruota si posizionò la Pietra Sacra o la Monade, e la ruota iniziò a girare animata.
Nuovamente sorsero i Figli di Dio, e guardarono intensamente entro la fiamma. “La forma non è soddisfacente”, essi dissero. “Sia tolta dal fuoco”.
I Figli di Dio, gli Angeli solari osservarono i primi tentativi di creare l'uomo e li trovarono insoddisfacenti, per cui distrussero le forme inadeguate e persino mostruose. I Supervisori o "Figli di Dio, rigettano la forma quando esaminano il fuoco in relazione alla seconda ruota. Ricordiamo che il secondo aspetto della divinità è quello della costruzione della forma. Essi dissero sia tolta la forma dal fuoco, perché era in inadeguata?
Più veloce ancora girò la Ruota Maggiore, azzurra e bianca emerse la fiamma.
All'attività della "Ruota maggiore" si aggiunge ora un aumento della velocità di rotazione, perché la forma è stata giudicata inadeguata. La fiamma dopo l’aumento di velocità appare di colore bianco-blu, colore che è legato a Sirio. Il Sole Sirio è connesso con il nostro Sistema Solare, di Colui Del Quale Nulla Si Può Dire, il Quarto dei Sette Logoi Cosmici.
I Figli di Dio ridiscesero e una ruota minore incominciò il suo moto. Sette volte la rivoluzione, e sette volte più intenso il calore.
I Figli di Dio in qualità di Supervisori ridiscesero nella materia, forse ancora a un livello più in basso, forse nella Terza Ruota la "Ruota maggiore" gira sette volte e ad ogni giro il fuoco interiore intensifica il suo calore, che per la Legge di Analogia e di Corrispondenza intimante connessa al numero, è sette volte maggiore della prima.
La massa informe divenne più solida, e più profondamente affondava la Pietra. Nell’intimo del fuoco più interno discese la Pietra Sacra. Questa volta il lavoro era migliore, il risultato più perfetto.
Da uno stato informe e nebuloso si passa a quello di una densificazione, di una solidificazione. Conseguentemente più profondamente affondava la Pietra, la Monade. L'inabissamento della "Pietra" è un inabissamento in dimensioni di densità sempre maggiore. Il fuoco più interno è quello della settima rotazione quello più intenso, nel cuore di questo fuoco si posizionò la Pietra. I "Figli di Dio" pazienti attesero sette rotazioni per ottenere un prodotto "più perfezionato". Per la legge di Analogia e di Corrispondenza la settima rotazione è connessa ala Settimo Raggio.
Alla settima rivoluzione la Terza Ruota restituì la Pietra. Triplice la forma, rosea la luce, e settemplice l’eterno principio.
Il settimo giro della "Ruota Maggiore", la Terza Ruota restituì la Pietra, si riferisce, presumibilmente, alla settima delle "sette ruote minori”. Quando si parla di restituzione della "Pietra", si tratta del ritorno della Monade alla sua fonte. La forma è sempre tripla nei suoi aspetti. La luce rosata suggerisce la qualità del corpo astrale o del Sesto Raggio. Il "principio eterno" è lo Spirito, l'essere puro, la Monade. Da questo principio "eterno" e imperituro si dipartono sette emanazioni di principi minori. La luce rosea in questo contesto diviene la luce del secondo veicolo periodico, quello del corpo causale.
Dalla Ruota più Grande, entro la volta del cielo venne alla luce la ruota minore considerata la quarta.
La "Ruota più grande" potrebbe essere la Ruota Logoica Solare, nel qual caso lo Schema Terrestre sarebbe una ruota minore considerata come la Quarta. Per la Legge di Analogia e Corrispondenza la "Ruota maggiore" è la Ruota dello Schema Terrestre (Sette Catene Planetarie formano uno Schema) e la ruota minore che "contava come la quarta" come la ruota della Catena Terrestre, la nostra Catena, la Quarta.
Gli eterni Lha guardarono in basso, e i Figli di Dio si fecero avanti.
I "Lha Eterni" Spiriti o Esseri delle sfere superiori possono essere considerati il prototipo superiore dei "Figli di Dio" gli Angeli Solari. Gli "eterni Lha" sembrano essere, gli "Osservatori" e i "Figli di Dio" che si fecero avanti gli Agenti attivi. "Lha" è correlata foneticamente alla nota "LA" che musicalmente è la nota di Venere e, da un’altra prospettiva, del Quinto Raggio.
Nel più profondo punto di morte Essi lanciarono la Sacra Pietra. Si alzò il plauso dei Chohan.
Figura 2. La Pietra Sacra
Il lavoro aveva superato un punto di svolta. Dall’abisso delle tenebre esterne Essi trassero la Pietra ora trasparente e pura, di color rosa e azzurro.
Siamo all'inizio dell'Arco ascendente a metà della Seconda effusione? Dall’abisso delle tenebre il punto più basso di densificazione, Essi i Chohan o i Figli di Dio, trassero la Pietra trasparente e pura, cioè la "Pietra Sacra" sembra aver aggiunto qualità attraverso l'esperienza nel regno minerale. Perché di colore rosa e blu? Sono colori che suggeriscono rispettivamente il Sesto e il Secondo Raggio. Sembra che si tratti del passaggio dal regno minerale a quello vegetale, dal piano più esterno a quello astrale, in cui i colori rosa e blu sono preminenti.
Il girare della Quinta Ruota e la sua azione sulla Pietra la resero sempre più idonea.
A cosa allude la Quinta Ruota? Si Tratta di una Quinta Ruota di Schema Planetario (Mercurio) o della Quinta Catena Planetaria (la Catena di Mercurio). Per la Legge di Analogia e Corrispondenza possiamo riferirci all'attività del quinto giro della Catena Terrestre; all'attività del quinto giro dello Schema della Terra. La Pietra, la Monade è resa sempre più idonea a percorrere il suo ciclo di ritorno dai mondi inferiori.
Giallo il colore della fusione, arancione il fuoco interno, finché giallo, rosa e azzurro fusero insieme le loro sottili sfumature.
Il giallo è una "tinta di fusione", del Quarto Piano o Buddhico, così come Mercurio è un pianeta "di fusione" e il Quarto Raggio è un raggio "di fusione". L'arancione, il fuoco interno è collegato al Quinto Raggio e quindi al Quinto Piano su cui si esprimono gli Angeli Solari, l'arancione è il colore di base del loto egoico. La "Pietra" (la Monade) immersa nella forma acquista colore giallo che si accorda e si fonde ai colori rosa e blu che suggeriscono qualità astrali sensibili. Abbiamo l'amalgama tra mente e astralità. Si produce il Kama Manas, ovvero l'integrazione delle facoltà dell'essere umano.
Le Quattro Ruote, insieme con la maggiore, lavorarono così sulla Pietra finché tutti i Figli di Dio esultarono e dissero: “Il lavoro è compiuto”.
In questo punto si suggerisce che per l’attuale Sistema Solare ci sono stati quattro giri, che possono intendersi Quattro Schemi Planetari, di cui lo Schema Terrestre è il Quarto, e anche Quattro Catene. La Monade si è evoluta attraverso ognuna di queste ruote. L'uomo, la "Pietra Vivente", emerge nella Quarta Catena. All'interno della nostra Quarta Catena planetaria, è soltanto durante il quarto giro che emerge l'uomo. I "Figli di Dio", gli Angeli Solari per quanto attiene alla nostra evoluzione proclamano "L'opera è compiuta” cioè la creazione dell'uomo è finalmente compiuta.
STANZA IV
Con la Quinta Rivoluzione della Grande Ruota fu raggiunto il periodo stabilito. La ruota minore che rispondeva a quel quinto grande giro percorse il ciclo, ed entrò nella pace.
Le ruote minori appaiono e fanno parimenti il loro lavoro. La Grande Ruota raccoglie le scintille che emanano. Le Cinque si occuparono del lavoro, le due minori lavorarono solo ai dettagli. La Pietra aveva radunato il fuoco: lambita dalle fiamme, splendeva. L’involucro esterno non fu adeguato finché non fu passato attraverso il fuoco della Sesta e della Settima Ruota.
I Figli di Dio emersero dalla loro sorgente, osservarono il settemplice lavoro e dichiararono che era buono. La Pietra fu posta in disparte. In duplice rivoluzione girava la Ruota Maggiore. Il quarto Signore dei Dodici Grandi si occupò del lavoro del settemplice fuoco. “Non è idoneo”, Egli disse. “Immergete questa Pietra nella ruota che incomincia a girare”.
I Signori dei Sette Maggiori immersero la Pietra entro la ruota in moto. I Signori del Quinto e del Sesto Maggiore immersero ugualmente la loro Pietra. Nel cuore del fuoco, profondamente nella sfera più interna, mentre la Ruota Maggiore turbinava nello spazio portando seco le sette minori, le due vennero fuse. La Quarta, la Quinta e la Sesta si fusero amalgamandosi.
L’eone si chiuse, il lavoro era compiuto. Le stelle stettero immobili. Gli Esseri Eterni gridarono dal più profondo dei cieli: “Appaia il lavoro. Si estraggano le Pietre”. Ed ecco, le Pietre furono Una.
La Quarta Stanza in questione debba avere una qualche relazione con l'umanità, con lo sviluppo planetario o con lo sviluppo del Sistema Solare. Sembra che la Stanza con le sue shloka tratti dell'arrivo a un periodo di liberazione o di compimento di qualche tipo.
Con la quinta rivoluzione della Grande Ruota fu raggiunto il periodo stabilito. Si potrebbe pensare che gli sviluppi di queste strofe o shloka riguardino il Numero Cinque che queste strofe per la Legge di Analogia e corrispondenza abbiano più di un livello di interpretazione.
Michael D. Robbins commenta questo brano: “Every time there is a solar system, is there a revolution of the “great Wheel”. If so, then we are now in the fifth revolution of the “great Wheel” as this is the fifth solar system (second major). This sentence could also indicate as past that which has not happened either within the “Great Wheel” of the solar system or the “Great Wheel” of the Earth-scheme. Thus is the mode of description of these Stanzas. Shamballa sees the end from the beginning”. http://makara.us/02tcf/admin/schedule_fcf.html
Ogni volta che c'è un Sistema Solare, c'è una rivoluzione della "Grande Ruota". Se è così, allora siamo alla quinta rivoluzione della "Grande Ruota", poiché questo è il Quinto Sistema Solare, il Secondo Maggiore.
Questa frase potrebbe anche indicare come passato ciò che non è avvenuto né nella "Grande Ruota" del Sistema Solare né nella "Grande Ruota" dello schema terrestre. Questo è il modo di descrivere queste strofe. Shamballa vede la fine dall'inizio. Commento di Michael D. Robbins di A Treatise on Cosmic Fire, di Alice A. Bailey sito Makara.us.
Il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico in tre punti cita l’esistenza di sistemi solari precedenti.
Ogni volta che c'è un Sistema Solare, c'è una rivoluzione della "Grande Ruota". Vi furono Grandi Ruote solari il Maestro D.K. ci dice che “Ogni cosa è, nella sua totalità, il risultato di un’azione compiuta da Essenze ed Entità cosmiche in Sistemi Solari precedenti, che si manifesta negli atomi singoli e in quella congerie di atomi che chiamiamo forme” (TFC, 76). Gli Uomini Celesti incarnano Manas, o facoltà intelligente, (da qui il loro nome di Manasaputra divini) che comprende, sceglie e scarta, conseguendo così la conoscenza e l’autocoscienza. Essi svilupparono questa facoltà manasica in Kalpa o sistemi solari precedenti (TFC, 252). Karma di un sottopiano - o il destino di certe entità minori che si manifestano mediante questi piani. In questi due tipi di karma si ha ciò che potrebbe esser denominato il “karma delle Gerarchie”, che è stato prodotto durante la manifestazione del Sistema Solare. È l’effetto del passato del sistema, più che il risultato di effetti originati in sistemi solari precedenti (TFC, 470).
Questo è il 5° Maha Manvantara o Sistema Solare durante il quale il Logos Solare consegue la 5a iniziazione maggiore (cfr. TFC 605). Michael D. Robbins commentando il Trattato del Fuoco Cosmico dice che il nostro Logos Solare ha effettivamente sperimentato Cinque Sistemi Solari o Maha Manvantara (TFC, 605), ci si chiede se una forma di individualizzazione si sia verificata nel primissimo Maha Manvantara fisico, una forma di individualizzazione che riguardava la Sua individualizzazione.
Allora la Grande Quarta Ruota si riferisce al Quarto Sistema Solare, il Primo Maggiore, quello di Brahma, e le prime Tre Grandi Ruote in quest’ottica si riferiscono ai Tre Sistemi Solari che precedettero il Sistema Solare di Brahma.
Sappiamo per certo che vi sono Tre Sistemi Solari Maggiori di cui il nostro è il mediano, il Secondo. Il Primo Sistema Solare è quello di Manas, del Terzo Raggio, di Brahma, il Signore Cosmico dell’Attività Intelligente ed è in relazione con il III Piano Cosmico. Il Manas è la Sintesi di Cinque Raggi: III, IV, V, VI, VII. Il Terzo Raggio era predominante nel precedente Sistema o Solare Maha Kalpa ed ha raggiunto in esso il suo pieno sviluppo, è il fondamento di questo sistema, mentre il Secondo è il Raggio predominante dell’attuale Ciclo, e non giungerà a piena manifestazione che alla fine di questo Ciclo.
Sappiamo per certo che vi sono Tre Sistemi Solari Maggiori di cui il nostro è il mediano, il Secondo. Il Primo Sistema Solare Maggiore è quello di Manas, del Terzo Raggio, di Brahma, il Signore dell’Attività Intelligente, che per operare nei mondi densi emana
I Sette Piani, formano due Triangoli di Polarità, dove i Tre Fuochi Superiori formano un triangolo che è positivo rispetto al triangolo dei Tre Fuochi Inferiori, il Quarto Fuoco del piano centrale è positivo e negativo allo stesso tempo. Il triangolo superiore si riflette capovolto in quello inferiore nel suo opposto polare. Risulta così che il Settimo Raggio Ordine o Rituale cerimoniale è un aspetto della polarità opposta del Primo Raggio, di Volontà o potere. Quando il sistema sia visto nell’ordine inverso contando il Piano Fisico come Primo come avviene quando lo si considera quale campo dell’evoluzione strettamente umana, allora il settimo è il primo contato dal basso il sesto è il secondo contato dal basso, il quinto è il terzo contato dall’alto, il quarto è intermedio è duale. Gli opposti polari sia come Piani che come Uomini Celesti sono I-VII, II-VI, III-V, il Quarto è neutro.
- Con la Prima Grande Ruota il primo Sistema minore due Uomini Celesti con i loro Schemi entrarono in manifestazione il Settimo e il Primo. Il Settimo Raggio, incarnato dal Settimo Uomo Celeste sulla fase discendente o materializzante, riguarda la creazione delle forme minerali, il Primo Raggio sulla fase ascendente riguarda il Potere che è racchiuso in esse. I Due Signori con i loro Schemi e Catene Planetarie lavorano in coppia anche se il compito di costruire spetta al Settimo. Gli altri Cinque Logoi con i loro Schemi che non sono in manifestazione sono pura astrazione o dormienti. Il Terzo Logos, il Demiurgo emana il Settimo Raggio con cui dà ordine e ritmo alla creazione, del Primo Minore Sistema Solare.Il Settimo Piano del Sistema Solare viene dominato e messo sotto il governo del VII Raggio.
- Il VII Raggio dell’Ordine Cerimoniale governa la vita nel regno minerale e negli ultimi stadi della vita involutiva nel punto di risalita dell’evoluzione.
- La Grande Ruota successiva parte dal Sistema Solare precedente dominato dal VII Raggio. Il Fuoco Solare porta in manifestazione predominante una nuova Grande Vita il VI Raggio, che vitalizza il Sesto Piano l’Astrale, solare, che è il Piano della parte liquida del corpo fisico logoico. Gli opposti polari del Settimo del Ritmo e del Sesto Raggio della Devozione, sono il Primo della Volontà e il Secondo Raggio dell’Amore Saggezza che agiscono nella fase ascendente o spirituale nella fase ascendente è il Signore del Secondo Raggio, portano in manifestazione i loro Schemi Planetari. In totale Quattro Schemi in manifestazione, e Tre Schemi dormienti. Il VI Raggio della Devozione ha un rapporto preciso sebbene poco noto con il regno vegetale. Alla fine della seconda Grande Ruota abbiamo Due Raggi completamente manifestati: il VI e il VII Raggio che compongono la totalità del Secondo Minore Sistema Solare.
- Al termine dell’evoluzione del primo regno minerale e del secondo regno vegetale. La Terza Grande Ruota parte dal secondo minore Sistema Solare. Il Fuoco Solare porta in manifestazione predominante una nuova Vita, il Signore del Quinto Raggio porta in attività nella fase discendente il suo Schema Planetario. Poiché il suo opposto polare spirituale è il Signore del Terzo Raggio, dell’Intelligenza Attiva, porta nella fase ascendente il suo Schema Planetario. Oltre a questi due Uomini Celesti vi sono per il regno minerale i Signori del Settimo e Primo Raggio, per il regno vegetale i Signori del Sesto e Secondo Raggio. In totale Sei Signori e Sei Schemi, il restante dormiente. Il V Raggio vitalizza e domina il Quinto Piano Mentale Solare. Il V Raggio della Scienza Concreta è il Cristallizzatore delle Forme e ha un particolare rapporto con il regno animale, in quanto è il Raggio che governa la fusione di questo regno con il regno umano la meta era dell’uomo animale. Alla fine del terzo grande ciclo minore abbiamo completamente manifestati il V, il VI e il VII Raggio che compongono la totalità del Terzo Minore Sistema Solare.
- La Quarta Grande Ruota parte dal Terzo Minore Sistema Solare. Il Fuoco Solare porta in manifestazione predominante, il IV Raggio, quello dell’Armonia, che vitalizza e domina il Quarto Piano Solare, il Buddhico. Il Signore del Quarto Raggio essendo di polarità neutra non ha il suo opposto polare, Egli porta in attività il suo Quarto Schema planetario. I regni minerale, vegetale e animale sono stati portati in attività dal Settimo, Sesto e Quinto Uomo Celeste con i loro Schemi. In totale considerando i tre opposti polari, con l’avvento del quinto regno, abbiamo Sette Schemi Planetari. Ecco un’altra delle ragioni occulte per considerare Maggiore questo Sistema. Il Manas è ora completo, alla fine del Quarto Ciclo Minore abbiamo in piena espressione Cinque Raggi: il III, il, IV, il V, il VI e il VII Raggio che vitalizzano i Cinque Piani Solari inferiori, il Quintuplice campo di espressione del Logos Solare e che compongono la totalità della coscienza del Quarto Minore Sistema Solare. La sintesi dei Cinque Raggi di Attributo forma la Quinta Ruota Solare, e il Primo Sistema Solare Maggiore basato sull’intelligenza e sul Terzo Aspetto della divinità, o di Brahma.
- Se è così, allora siamo alla Quinta rivoluzione della "Grande Ruota", poiché questo è il Quinto Sistema Solare Minore, ma è il Secondo Sistema Solare Maggiore, dove il Fuoco Solare, porta in espressione il Secondo Raggio dell’Amore Saggezza, perciò si dice che questo è il Secondo Sistema Solare Maggiore basato sull’Amore Saggezza e sul secondo Aspetto della divinità, o di Vishnu.
- La prima shloka deve essere interpretata a più livelli. Il primo livello riguarda il Logos Cosmico, il secondo il Logos Solare e il Sistema Solare, il terzo si applica alla "Ruota del (nostro) Pianeta”. Quando si considerano i giri all'interno di uno Schema Planetario, avremo giri di Schema e giri di Catena. DK implica l'esistenza di giri di Schema, ma descrive anche giri di Catena Planetaria, che include tutto ciò che riguarda il progresso del regno umano.
La ruota minore che rispondeva a quel quinto grande giro percorse il ciclo, ed entrò nella pace.
Con il primo livello di interpretazione la Shloka riguarda il nostro Sistema Solare il riferimento e alla "quinta grande svolta" che ha creato il Quinto Sistema Solare che è il Secondo Sistema Solare Maggiore.
Con il secondo livello di interpretazione questa frase va inserita in un contesto sistemico solare, nel qual caso il "quinto grande giro" sarebbe un giro sistemico solare e la "ruota minore" sarebbe lo Schema-Mercurio.
Con il terzo livello di interpretazione una prospettiva planetaria che coinvolge il nostro Schema-Terra, la "ruota minore" è una delle Catene del nostro Schema Planetario, quello della Terra. In questa prospettiva il "Grande Giro" corrisponde un giro di Schema Planetario. Nella nostra Catena Planetaria non è stata compiuta la "quinta grande svolta", e il nostro Schema Planetario è ancora nel suo "quarto grande giro", il quinto grande giro della Ruota minore corrisponde alla prossima Catena quella di Mercurio.
NOTE
Un Uomo Celeste si manifesta mediante una Schema Planetario di Sette Catene, ognuna composta di Sette Globi o Pianeti. L’Uomo Celeste in incarnazione densa incarna la totalità dei Globi della Catena e dello Schema. La Quarta Catena Terrestre è, una delle più importanti, poiché è il luogo designato per il dominio del corpo eterico da parte della Monade umana, con lo scopo della liberazione, tanto umana che planetaria, dalle limitazioni. Il Globo fisico denso della Catena è il suo corpo fisico che corrisponde al corpo fisico dell’uomo ed all’atomo sul piano fisico. Siamo nel Quarto Schema, nella Quarta Catena, nel Quarto Globo, indicato dai teosofi con la lettera D. Il passaggio del ciclo di Vita attraverso i Sette Globi è una Catena o Ruota Planetaria, costituita da una fase discendente nella materia con i Globi A-B-C che raggiunge il punto più basso in D e una fase ascendente con i globi E-F-G.
In termini di Fuoco, Un Uomo Celeste che si manifesta con una Catena Planetaria:
- È Fuoco Elettrico, tramite le Sette Entità Solari che animano i sette Globi (i Governatori di Globo).
- È Fuoco Solare, tramite l’evoluzione della vita nelle forme, sviluppando i Sette Principi.
- È Fuoco per Attrito, tramite i Sette Globi.
Le Catene di uno Schema Planetario sono chiamate frequentemente coi nomi dei sette pianeti sacri, per render più facile lo studio delle corrispondenze; similmente, i Globi di una Catena sono chiamati con nomi planetari. Si riportano per informazione i nomi planetari delle Sette Catene dello Schema della Terra, sia quelli forniti nel trattato sul Fuoco Cosmico e sia quelli forniti da C. W. Leadbeater e da G. de Purucker. Notiamo innanzi tutto che non vi è concordanza di nomi, ricordiamo inoltre che i nomi forniti non indicano i pianeti ma l’influsso dei corrispondenti Schemi Evolutivi Planetari. In questo studio si seguono le indicazioni del Maestro D.K.
Figura 1. Tabella delle Sette Catene dello Schema Planetario Terra
Manca la Catena Lunare che doveva precedere la nostra della Terra. La Catena di Saturno ha preso il posto della Catena Lunare. G. de Purucker dice che il pianeta che domina il destino della quarta Razza-Radice - gli Atlantiani - e del nostro quarto Globo nella Catena Planetaria, è Saturno, in stretta associazione operativa con la Luna. La nostra attuale quinta Razza-Radice e il quinto Globo sull’arco ascendente sono sotto lo speciale dominio e controllo di Mercurio.
I Globi corrispondono alle Catene. Il Maestro D.K. avverte, che dobbiamo tenere ben presente il fatto che questi sono semplicemente dei nomi dati alle Catene ed ai Globi per amor di chiarezza. Quando questo soggetto sarà studiato più ampiamente si troverà consigliabile indicare le catene coi loro numeri, tralasciando i nomi che si usano attualmente (TFC 389). Si comprende l’errore di Marte e Mercurio fatto da Leadbeater e Besant.
Le ruote minori appaiono e fanno parimenti il loro lavoro.
Le Shloka o strofe di cui sopra sembrano riferirsi a quello che potremmo definire il "perfezionamento della Pietra" nei mondi inferiori della forma.
Le "ruote minori" in un contesto sistemico solare, dovrebbero essere Schemi Planetari, ma nell’interpretazione che più ci riguarda, sono Catene Planetarie. Il "lavoro" svolto dalle "ruote minori" è sempre nel contesto della "Ruota maggiore" o "grande Ruota" che le comprende. Il "lavoro" compiuto dalle "ruote minori" è specifico e si riferisce al completamento del compito del Logos planetario nello Schema Planetario.
La Grande Ruota raccoglie le scintille che emanano.
Le "scintille emanate" sono Monadi che passano attraverso vari regni e Gerarchie. Le scintille sono frammenti di pietra incandescente, o Piccole Pietre infuocate emanate dalla Grande Pietra (Monade Universale) percossa dal Martello divino. Ogni ruota minore ha il suo centro di sintesi, ma il centro di sintesi per tutte le ruote minori è la "Ruota maggiore" stessa. Alla fine raccoglie tutte le scintille. Dal punto di vista del Sistema Solare, la Grande Ruota del Logos Solare raccoglie le scintille che si esprimono nel Sistema Solare, se tutte o alcune di esse resta da indagare.
Le Cinque si occuparono del lavoro, le due minori lavorarono solo ai dettagli.
Il riferimento è alle cinque delle sette ruote minori nel contesto di una Ruota Maggiore. Michael D. Robbins commenta che forse le due ruote minori sono la Prima e la Seconda Catena. È possibile allora che il vero "lavoro" inizi con la Terza Catena e proceda attraverso la Settima? Dal punto di vista della catena interna, le due ruote minori potrebbero essere considerate il Primo e il Secondo Globo.
La Pietra aveva radunato il fuoco: lambita dalle fiamme, splendeva. L’involucro esterno non fu adeguato finché non fu passato attraverso il fuoco della Sesta e della Settima Ruota.
La Pietra si perfeziona con il passare dei processi ciclici. Questo può essere vero sia per la Monade che per la sua estensione, il "Gioiello nel Loto". Qual è l’involucro esterno? La personalità è l’involucro o guaina più esterno, poi il corpo causale è una guaina che avvolge il "Gioiello nel Loto". A livello superiore il veicolo monadico può essere considerato una guaina esterna rispetto alla Monade centrale, considerata come un "Gioiello". L’involucro esterno della personalità (che nasconde in sé il loto egoico chiuso come un bocciolo) è da considerarsi solo per l’umanità ai primi stadi. Lo stadio dell’umanità sul sentiero evolutivo è il corpo causale, il loto egoico, e per gli esseri più evoluti l’involucro monadico. Durante la fine della Sesta Ruota sia che si tratti di una Razza Radice, di un Globo di una Catena, di uno Schema, abbiamo il raggiungimento dell’equilibrio tra i due opposti Spirito e Materia; alla Settima la Vita in questo stadio equilibrato. Concludendo la piena espressione monadica attraverso un veicolo completamente adeguato si verifica nella Settima Razza Radice, nel settimo ciclo della Catena o nel settimo ciclo dello Schema.
Il Loto, la Matrice custodisce il Gioiello, il Diamante, e quando lo svela e il taglio e la sfaccettatura sono compiuti, il Gioiello rifulge. Quando la pianta di loto è matura fiorisce e al centro dei petali sta il “Gioiello” (OM MANI PADME HUM). Questo aspetto simbolico vale per tutte le forme; siano esse un atomo, un minerale, un albero, un animale o la “forma del Figlio di Dio”, tutte nascondono in sé il Gioiello del primo aspetto. Esso si palesa mediante la coscienza in uno dei suoi molti stadi.
I Figli di Dio emersero dalla loro sorgente, osservarono il settemplice lavoro e dichiararono che era buono.
I Figli di Dio, i "Supervisori", siano essi Angeli solari o Esseri ancora più elevati sono usciti dalla loro sorgente, un Piano superiore o un centro superiore, guardarono l'opera settuplice e dichiarano che era buona. Le Stanze di Dzyan riportate nella Dottrina Segreta mostrano Angeli Solari che emersero per giudicare che il lavoro di creazione dei veicoli dell'uomo era stato fatto male. Si tratta allora di un lavoro iniziale per lo sviluppo del corpo causale o di un lavoro compiuto in prossimità della consumazione di quel veicolo?
La Pietra fu posta in disparte.
La Pietra riferita all’umanità è il Gioiello racchiuso nel Loto, spiega il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico (763).
Quanto più l’Ego è sviluppato, e quanto più i petali si spiegano, tanto maggiore è la bellezza della sfera circostante e più raffinata la sua colorazione. Nei primi stadi dopo l’individualizzazione, il corpo egoico sembra un bocciolo. Il Fuoco Elettrico nel centro non appare e tutti i nove petali sono chiusi sui tre interni; il colore arancione ha un aspetto smorto ed i tre punti di luce alla base sono nient’altro che tre punti; il triangolo che si vedrà più tardi collegare i punti non è manifesto. La sfera circostante è incolore e può esser notata solo come vibrazioni ondulatorie (come onde nell’aria o nell’etere) e giunge appena al di là del contorno dei petali.
Quando giunge il tempo della terza iniziazione, si è prodotta una trasformazione meravigliosa. La sfera esterna palpita di tutti i colori dell’arcobaleno ed ha un ampio raggio; le correnti d’energia elettrica che vi circolano sono così potenti che sfuggono al di là della periferia del cerchio somigliando ai raggi del sole. I nove petali sono completamente aperti e spiegati, formando un castone al gioiello centrale, ed il loro colore arancione ha ora una trasparenza smagliante, picchiettata di molti colori, fra i quali predomina quello del raggio egoico.
In duplice rivoluzione girava la Ruota Maggiore.
Dei dodici petali del Loto Egoico, nove sono i petali dei tre cerchi esterni, tre sono i petali più interni. Nel trattato del Fuoco Cosmico è scritto che i tre petali più interni del Loto Egoico non sono ancora rivelati, o sono embrionali. Ognuno di questi tre petali è connesso a uno dei tre cerchi esterni. Entro la periferia della ruota egoica si vedono ruotare con intensa rapidità i nove fuochi dei petali che, divengono quadridimensionali, come “ruote che girano su se stesse”. Col procedere dell’evoluzione ciascun cerchio di petali si attiva e ruota intorno al Gioiello centrale, cosicché non solo si ha l’attività dei petali, non solo l’attività dei punti viventi entro la circonferenza dei petali, ma anche l’attività unificata di ciascun giro del triplice loto.
Figura 2. Analogia rotazione opposta del doppio toroide con i due gruppi di petali del Loto
Il Gioiello, al centro del vortice rimane statico e non ruota. Si hanno i tre giri di petali esterni che ruotano sincroni (alla stessa velocità), creando così una polarità negativa, i tre petali del bocciolo che ruotano in senso contrario, creando cuna polarità positiva. Detto in termini moderni si ha la dinamica a Doppio Toroide realizzata con due forme toroidali “attaccate” e ruotate in direzione opposta. In questo modo l’energia fluisce sia dentro che fuori attraverso i poli del sistema, piuttosto che dentro da uno e fuori dall’altro come in un sistema a singolo toroide. Il Gioiello Centrale un punto brillante di fuoco elettrico di colore blu - bianco rimane immobile. Nel trattato del Fuoco Cosmico il Maestro D.K. ci dice che il Gioiello non ruota, rimane occultamente statico. È un punto di pace, pulsa ritmicamente come il cuore dell’uomo, ciò significa che i suoi movimenti sono interni di contrazione ed espansione.
Il Quarto Signore dei Dodici Grandi si occupò del lavoro del settemplice fuoco. “Non è idoneo”, Egli disse. “Immergete questa Pietra nella ruota che incomincia a girare”.
Chi possono essere i "Dodici maggiori"? Si tratta forse di Signori delle Costellazioni o di Signori dello Zodiaco? Se così fosse, il "Quarto Signore" dovrebbe essere il Signore della costellazione del Cancro, la caduta nella generazione fisica, perciò il Signore della Forma, e quindi potrebbe occuparsi della "incastonatura" della "Pietra" o "Gioiello", nella sua sede. Il Fuoco, Agni è settuplice sia Fuoco per Attrito, così come per il Fuoco Solare e il Fuoco Elettrico. Il Signore della Forma disse “non è idoneo”. "Immergete questa Pietra all'interno della Ruota che ha dato inizio alla rivoluzione", disse il Quarto Signore. La "Pietra" non era ancora in grado di gestire il "Fuoco Settuplo" - almeno questo fu il giudizio del "Quarto Signore dei Dodici maggiori", anche se i "Figli di Dio" fanno giudicato l'opera "buona". Per quanto ci riguarda le Ruota supponiamo che sia quella del Logos Planetario.
I Signori dei Sette Maggiori immersero la Pietra entro la ruota in moto. I Signori del Quinto e del Sesto Maggiore immersero ugualmente la loro Pietra. Nel cuore del fuoco, profondamente nella sfera più interna, mentre la Ruota Maggiore turbinava nello spazio portando seco le sette minori, le due vennero fuse. La Quarta, la Quinta e la Sesta si fusero amalgamandosi.
I Signori dei Sette Maggiori che fecero precipitare la Pietra all'interno della ruota mobile, possono essere i Signori dei Sette Raggi. Se la ruota mobile è lo Schema Terrestre, allora la sua origine è nel Logos solare e deve essere immersa nel cerchio o Ruota del Logos planetario. I "Signori" del Quinto e del Sesto Maggiore sono Signori dei Raggi e perché dovrebbero immergere la loro Pietra, nelle profondità della sfera più interna? Questo mentre la Ruota Maggiore sia essa solare o planetaria ruotava avanzando nello spazio vorticoso, trascinando con sé le sette ruote minori, la sua Catena di Pianeti. Riepilogando per quanto riguarda la nostra evoluzione abbiamo a che fare con:
- Le Dodici costellazioni zodiacali.
- I Sette Signori dei Raggi che si esprimono come Logoi Planetari.
- La "Ruota della Terra”.
- Le Sette Catene dello Schema della Terra.
A livello superiore cosmico abbiamo:
- Le Dodici costellazioni zodiacali
- I Sette Raggi Comici che si esprimono attraverso le Sette stelle dell’Orsa Maggiore.
- La "Ruota del Sistema Solare".
- I Sette principali Logoi Planetari.
La Quarta, la Quinta, la Sesta si mescolarono, si fusero e si compenetrarono. Si tratta ora di Catene Planetarie o di Schemi Planetari?
L’eone si chiuse, il lavoro era compiuto. Le stelle stettero immobili. Gli Esseri Eterni gridarono dal più profondo dei cieli: “Appaia il lavoro. Si estraggano le Pietre”. Ed ecco, le Pietre furono Una.
L’Eone, il grande ciclo del tempo è chiuso il lavoro compiuto. Le stelle stettero immobili, cioè osservarono. Quali stelle, quelle dello zodiaco, a quelle dei Sette Rishi dell’Orsa Maggiore? Gli Esseri Eterni proclamarono appaia il lavoro, si estraggano le Monadi-Pietre microcosmiche e macrocosmiche. Ecco le Pietre sono Una! Sappiamo che nell'occultismo filosofico tutte le Monadi sono una Monade. Sembra che ci venga detto che tutti i "Gioielli" sono un unico "Gioiello". Si è giunti al punto di sintesi, o di assorbimento, del pralaya. Gli Spiriti si ritraggono nello Spirito al "Giorno sia con noi" appropriato all'Entità in discussione, uomo, Globo, Catena, Sistema, Costellazioni.
STANZA V
Sembra che la Stanza V a differenza della Stanza IV tratti vicende legate al microcosmo, all’umanità, e riguardi la discesa dei Kumâra e degli Angeli Solari durante la Terza Generazione e la costruzione del Loto egoico in ogni uomo.
Il momento manvantarico atteso da tutte le Triadi, l’ora che segnava il punto solenne di congiunzione, giunse nel tempo ed, ecco, il lavoro fu compiuto.
L’ora che i sette gruppi purushici, vibrante ognuno al risuonare della Parola, cercando una crescita di potere, avevano atteso durante i millenni, passò in un lampo ed ecco il lavoro fu compiuto.
Il Primo Grado, ritenendo l’ora propizia, con potente acclamazione fece risuonare per tre volte la triplice nota. L’eco raggiunse la meta. Tre volte la nota fu emessa. La sfera azzurra, irrequieta, sentì la vibrazione, rispose svegliandosi, e si affrettò al richiamo.
Il Secondo, con saggia insistenza, udendo il Primo emettere il suono, conoscendo che l’ora era venuta, fece eco al suono con una nota quadruplice. Questa quadruplice eco percorse tutta la scala armonica delle sfere. Di nuovo la nota fu emessa. Tre volte la nota risuona echeggiando attraverso i cieli. Quando fu intonata per la terza volta venne la risposta all’appello. Vibrante come corda intonata, l’eterno Principio Primo rispose. L’azzurro rispose al denso, e corrispose alla necessità.
Tremando, la sfera udì il Terzo riprendere la nota facendola riecheggiare in un accordo pieno che percosse l’orecchio dei Custodi della Fiamma.
I Signori della Fiamma sorsero e si tennero pronti. Era l’ora della decisione. I sette Signori delle sette sfere osservavano il risultato, trattenendo il respiro. Il grande Signore della quarta sfera attendeva ciò che doveva venire.
L’inferiore era preparato. Il superiore arreso. Il grande Cinque attendeva il punto equidi-stante dell’unione. La nota fondamentale si eleva. Il profondo rispose al profondo. L’accordo quintuplice attese la risposta da Coloro, la cui ora era venuta.
Oscuro divenne lo spazio tra le sfere. Due globi divennero radianti. Il triplice trentacinque, trovando giusta la distanza, lampeggiò come un sottile strato di fiamma intermittente ed ecco il lavoro fu compiuto. Il grande Cinque incontrò il Tre ed il Quattro. Il punto intermedio era realizzato. L’ora del sacrificio, il sacrificio della Fiamma, era giunta, e durerà per eoni. Coloro che erano fuori del tempo entrarono nel Tempo. Coloro che vegliano cominciarono la Loro opera, ed ecco, il lavoro procede.
Se tutto quello che H.P.B. dice (nella Dottrina Segreta) delle prime Tre Ronde del nostro Schema della Terra, viene letto come se trattasse del periodo di condensazione del corpo causale sul livello mentale, e riguardante il tempo che va fino all’apparizione nella quarta ronda dell’uomo quale lo conosciamo ora, si getterebbe un po’ di luce su questa difficile materia (TFC, 769).
Il Maestro D.K. vuole dirci che ci è voluta la durata delle Prime Tre Ronde sul nostro Globo per condensare il corpo causale? La Dottrina Segreta si occupa soprattutto dello schema planetario della nostra Terra e ha poco da insegnare circa gli altri schemi ed i loro metodi di evolvere l’autocoscienza. La procedura generale sui livelli mentali è la stessa, ma poiché ogni schema incarna un tipo particolare di forza, la particolarità di quella forza ne co-lorisce tutta l’evoluzione, ed il lavoro degli Agnishvatta vi corrisponde (TFC, 778):.
Il momento manvantarico atteso da tutte le Triadi, l’ora che segnava il punto solenne di congiunzione, giunse nel tempo ed, ecco, il lavoro fu compiuto.
“Manvantara” è un termine proteiforme, ma in questo contesto può suggerire una catena circolare, poiché sembra che si parli di ciò che è accaduto sopra o all'interno della Quarta Catena sullo Schema Terrestre. Queste sono presumibilmente le “Triadi” create dalle Monadi della Quarta Gerarchia Creativa quando, durante la Seconda Effusione, presero atomi permanenti dei sottopiani atomici di tre Eteri Cosmici, cioè dai Tre Piani superiori del nostro Sistema Solare. Quanto è durato questo periodo? Presumibilmente, è coinvolta l'esperienza nei primi giri della Catena Terrestre e, forse l'esperienza su altri Globi della Catena Terrestre. Durante questa Seconda Effusione, la Monade della Quarta Gerarchia Creativa formò quello strumento chiamato "Triade", sebbene il suo pieno sviluppo avrebbe dovuto attendere millenni di processi preparatori all'interno dei tre mondi inferiori. Questo “solenne punto di giunzione” può essere il momento nella storia della nostra Quarta Catena in cui la Triade Superiore Atma-Buddhi-Manas deve unirsi alla triade inferiore fisico emozionale e mentale concreto che ha operato attraverso il regno animale, dopo essere sorta attraverso il regno minerale e regno vegetale.
Questo “lavoro” sembra essere la creazione del regno umano da parte dei vari collaboratori coinvolti in quel processo. Poiché questo lavoro è un processo planetario, sono coinvolti il Logos Planetario ei Suoi collaboratori diretti. A causa delle implicazioni per il Sistema Solare, anche il Logos Solare è coinvolto.
L’ora che i sette gruppi purushici, vibrante ognuno al risuonare della Parola, cercando una crescita di potere, avevano atteso durante i millenni.
La parola “Purusha” è associata allo Spirito. I "sette gruppi purusici" possono significare, in questo contesto, i sette gruppi di Monadi sul piano monadico del Piano Fisico Cosmico. Sette grandi Suoni risuonano dal Piano Monadico, ma fanno tutti parte di una Parola Fondamentale. L'Antico Commento suggerisce che c'è una “Parola” da associare a ciascuno di questi gruppi monadici (per il momento, questo è ciò che assumiamo che siano). Possiamo interpretare la frase “cercando una crescita di potere” come un suggerimento che quando la Monade invia un'altra parte di sé per formare il "Gioiello nel Loto" e il regno umano, è allo scopo, tra gli altri, di aggiungere potere attraverso l'esperienza nei tre mondi inferiori. I gruppi purushici avevano atteso millenni, il riferimento e alla durata, nei tre regni della natura con l'immetalizzazione, l’invegetalizzazione, l’inzoonizzazione della Monade in questo Quarto Globo della Catena Terrestre, ma questi stadi ricapitolavano l'esperienza nei primi Tre Globi o giri della Catena Terrestre
Passò in un lampo ed ecco il lavoro fu compiuto.
La Stanza parla della subitaneità del processo di formazione del Loto Egoico, e presumibilmente dell'individualizzazione dell'uomo. Tuttavia, vi sono alcuni riferimenti che suggeriscono che il loto egoico dovette essere costruito in un lungo periodo di tempo prima dell'effettiva individualizzazione dell'uomo. Il Maestro D.K. ci dice che il processo di formazione del loto egoico è andato avanti silenziosamente dal momento in cui l'uomo animale inferiore, o i quattro principi inferiori, ha raggiunto un punto in cui l'energia (generata da lui) poteva cominciare a farsi sentire a livello mentale (TCF 768).
Il Primo Grado, ritenendo l’ora propizia, con potente acclamazione fece risuonare per tre volte la triplice nota.
Il termine “Primo Grado” sembra indicare una categoria di Esseri di stato spirituale molto elevato in relazione al Logos Planetario, sebbene sussidiari al Logos Planetario. Esseri che si trovano sul Primo Piano o logoico. Il termine “Primo Grado” potrebbe riferirsi a Monadi essenziali di Primo Raggio? Si verificano solo tre suoni, non sette. Viene suonata una “triplice nota”, che suggerisce il processo creativo. Forse ciascuno dei membri della triplicità è, esso stesso, triplice.
A volte ci viene detto del modo in cui il Logos Planetario (cooperando con il Logos Solare) si è preparato per l'attivazione degli Angeli Solari all'interno dello Schema Terrestre (e in particolare all'interno della nostra Catena Terrestre), ma in realtà, non ci viene detto molto di una natura specifica. Se abbiamo a che fare con la creazione del loto egoico (che è possibile ma non immediata, richiedendo probabilmente l'attivazione degli Angeli Solari), quel loto ha tre aspetti principali: il "Gioiello nel Loto", i petali e il triangolo atomico.
L’eco raggiunse la meta. Tre volte la nota fu emessa.
Poiché la tripla nota fu inviata tre volte potrebbe spiegare la triplice struttura del loto egoico (3x3=9). A sua volta ciascuno di questi settori è triplo: il triangolo atomico; i nove petali del normale loto egoico sono divisi in tre ordini o parti; anche il settore centrale è costituito dal "gioiello nel loto" che si esprime attraverso tre petali sintetizzatori spesso considerati come una singola unità. Inoltre, la Triade spirituale è una struttura triplice con una differenziazione di nove volte come apprendiamo dal Trattato del Fuoco Cosmico.
Sebbene la Triade sia triplice, tuttavia il suo avamposto egoico (se così si può dire) potrà essere definitivamente atmico, o in modo predominato buddhico o manasico. E qui vorrei nuovamente attirare l’attenzione sul fatto che questa triplice manifestazione può essere vista in tre modi, offrendo così all’Ego in tutto nove possibilità di scelta (TFC, 177):
Aspetto Atmico.
1. atmico - atmico2. atmico - buddhico3. atmico - manasico.
Aspetto buddhico.
1. buddhico - atmico2. buddhico - buddhico3. buddhico - manasico.
Aspetto manasico.
1. manasico - atmico2. manasico - buddhico3. manasico - manasico.
Relativamente all’Ego questo significa letteralmente, che ognuno dei Tre Raggi Maggiori può essere a sua volta suddiviso in tre modi.
La sfera azzurra, irrequieta, sentì la vibrazione, rispose svegliandosi, e si affrettò al richiamo.
Il Piano Mentale, o Sfera diviso com'è, la parte inferiore è talvolta da associare al colore arancione e la parte superiore al blu. Se abbiamo a che fare con la creazione del loto egoico allora quella creazione avviene sul piano mentale superiore di colore blu. La sfera mentale è irrequieta, perché è giunto il momento di cambiare al suo intimo.
Il Secondo, con saggia insistenza, udendo il Primo emettere il suono, conoscendo che l’ora era venuta, fece eco al suono con una nota quadruplice.
Il “Secondo Grado” si riferisce ad Esseri inferiori al Primo Grado, ma con “saggia insistenza” suggerisce il Secondo Raggio di saggezza che risponde al primo Suono, quello della Volontà. La nota quadrupla emessa dal Secondo Grado di Esseri sarebbe adatta per "l'attivazione" sul Quarto Piano o Piano Buddhico. La quadruplice nota ci dice indirettamente che in questo stadio è coinvolta la Quarta Gerarchia Creativa tramite gli Angeli Solari in un processo planetario che sta portando all'attivazione della e alla nascita del regno umano.
Questa quadruplice eco percorse tutta la scala armonica delle sfere. Di nuovo la nota fu emessa. Tre volte la nota risuona echeggiando attraverso i cieli.
Quali “sfere”? Abbiamo a che fare con le sfere dei “sette gruppi purushici” sul piano monadico? La nota fu emessa per tre volte. Una tripla nota sarebbe anche correlata con le attivazioni sul Terzo Piano o Atmico.
Quando fu intonata per la terza volta venne la risposta all’appello. Vibrante come corda intonata, l’eterno Principio Primo rispose. L’azzurro rispose al denso, e corrispose alla necessità.
La triplice nota è anche in relazione ai tre aspetti della Triade superiore Atma Buddhi e Manas. La terza intonazione procederebbe da quegli Esseri di "Terzo Grado" che seguirebbero quelli del Secondo e del Primo Grado. Vibrante come una corda musicale l’Eterno Primo Principio rispose. Stiamo parlando di una risposta che viene dalla materia dei mondi inferiori, che poteva essere considerata l'eterno Primario, colorata nel Primo Grande Sistema Solare, del III Raggio. Il Blu, il superiore spirituale rispose al denso, l’inferiore materiale, il mentale inferiore risponde al mentale superiore, il desidero risponde a Buddhi l’amore spirituale, il fisico denso risponde ad Atma la Volontà Spirituale.
Tremando, la sfera udì il Terzo riprendere la nota facendola riecheggiare in un accordo pieno che percosse l’orecchio dei Custodi della Fiamma.
La sfera tremante potrebbe essere la sfera mentale del Piano Mentale Superiore irrequieta di colore blu. Il Terzo che riprende la nota e la fa risuonare è il terzo regno animale che attende l'individualizzazione attraverso l'intervento degli Angeli Solari, i Custodi della Fiamma? Oppure il terzo aspetto manasico della Triade spirituale?
I Signori della Fiamma sorsero e si tennero pronti.
I Signori della Fiamma si alzarono e si prepararono. Abbiamo a che fare o con gli Angeli Solari dal Cuore del Sole (e anche con il Sole Spirituale Centrale), o con i Kumâra. Venere con la venuta dei Signori della Fiamma ebbe gran parte nella stimolazione che produsse grandi eventi sulla Terra attraverso la Catena di Venere del nostro Schema planetario.
Nel Sistema Solare c’è una corrispondenza interessante di interazione cosmica, nel rapporto tra lo Schema (planetario) di Venere, lo Schema della Terra e la Catena di Venere nel nostro Schema. Ogni Schema ha Sette Catene. Il nostro Schema Planetario Terra è formato di Sette Catene. La seconda Catena Planetaria dello Schema della Terra è chiamata di Venere, l’attuale Quarta Catena è chiamata della Terra ed è formata da sette Globi Ronde (pianeti), attualmente siamo sul Quarto Globo.
Questo è ciò che rese possibile di utilizzare l’energia di Venere sulla Catena di Venere e sul Globo di Venere del nostro Schema Planetario, causando così il fenomeno dell’individualizzazione forzata ai tempi della Lemuria. Fu la stimolazione intensiva del terzo regno della natura durante la Terza Razza-Radice, che unificò artificialmente i tre aspetti. Il processo di stimolazione per mezzo dell’energia di Venere cominciò effettivamente nella Terza Ronda, quando il triangolo di forza fu completo e pronto a funzionare (TFC, 1076).
Era l’ora della decisione. I Sette Signori delle Sette Sfere osservavano il risultato, trattenendo il respiro.
Era l’ora della decisione, ma c’era una scelta? O l’ora attuale dello sviluppo planetario e del Fiat del Logos Solare ha determinato cosa dovevano fare gli Angeli Solari? È scritto che alcuni gruppi di Angeli Solari non si "incarnarono" come era loro richiesto. Questi “Sette Signori” potrebbero essere i Raja Deva, i Signori dei Sette Piani perché i Piani sono Sfere. I Sette Signori osservarono senza fiato il risultato, poiché il libero arbitrio esiste anche sui livelli superiori, qualcosa potrebbe andare storto nel previsto processo planetario.
Il Grande Signore della Quarta Sfera attendeva ciò che doveva venire.
Il Grande Signore della Quarta Sfera che attendeva è il Raja Deva Indra, il Signore del Piano Buddhico? Questo significa che gli Angeli Solari non erano ancora realmente focalizzati sul Piano Buddhico? Ma stavano arrivando? Gli Angeli Solari discendono nel loro sacrificio dalla Quarta Sfera?
Questo particolare periodo appartiene anche alla Quarta Catena e alla Quarta Ronda.
La Quarta Catena di ogni Schema vede cominciare il lavoro dei Pitri Solari nei riguardi dell’uomo. Vede an-che i Pitri dei suoi involucri in attività per l’impulso dato dagli Angeli solari. La materia di quegli involucri è passata per Tre Catene e Tre Ronde e vibra ad una nota che è accordata con… Detto diversamente, la terza può esser fatta risuonare chiaramente, ed è seguita naturalmente dalla quinta o dominante. Il suono simultaneo della terza e della quinta sulla base della nota planetaria fondamentale produce l’effetto di un triplice accordo o di un quarto suono complesso. Qui parlo dell’accordo della gerarchia umana nel suo insieme (TFC, 781).
L’inferiore era preparato. Il superiore arreso.
L'inferiore sembra essere con i corpi costruiti sul triangolo atomico inferiore dell'uomo. Il Piano Mentale inferiore assume ora una grande importanza. La parte superiore si è arresa per significare che gli Angeli Solari o “Guardiani della Fiamma” erano “rassegnati” al loro destino sacrificale?
Il Grande Cinque attendeva il punto equidistante dell’unione.
Il Grande Cinque che aspettava il punto di fusione equidistante, è un riferimento è ai membri della Quinta Gerarchia Creativa, agli Angeli Solari? Così spesso il numero Cinque è associato a loro. Oppure, i “Cinque" potrebbero essere i "Cinque Kumâra" che sono attivamente i "Supervisori" di tutto ciò che avverrà sul Globo Terrestre attraverso l'arrivo degli Angeli Solari e la fondazione dell'umanità. Vi è tuttavia una discrepanza: il primo lavoro di individualizzazione è avvenuto circa due milioni e mezzo di anni prima dell'arrivo dei Kumâra nel globo terrestre. Potrebbero, tuttavia, essere stati concentrati per un lungo periodo sul Globo di Venere della Catena Terrestre prima di arrivare al nostro Globo Terrestre.
La nota fondamentale si eleva. Il profondo rispose al profondo. L’accordo quintuplice attese la risposta da Coloro, la cui ora era venuta.
Questa ascesa indica l'elevazione della materia allo spirituale. Il Profondo ha risposto al Profondo, ciò suggerisce che vi sia una profondità «superiore» e una «inferiore». L’accordo quintuplice si riferisce ai cinque piani dell’uomo Atma, Buddhi, Manas, Astrale, Fisco? Il “quintuplice accordo” può essere una quintuplice energia dal Piano Mentale Cosmico che ispira gli Angeli Solari dall'alto, poiché lì è la loro vera origine su cui si trova il Cuore del Sole. Poiché i termini “Coloro” sono in maiuscolo, suggerisce che possiamo parlare degli Angeli Solari come di “Quelli la cui ora era venuta”.
Oscuro divenne lo spazio tra le Sfere. Due globi divennero radianti.
L'oscurità aumentò lo spazio tra le Sfere dell'Essere e Sfere della Coscienza. L’oscurità è la preparazione del nuovo, il preludio all'atto creativo. Questi “Due Globi o Sfere” radiose, possono suggerire la Triade superiore e la Triade inferiore, che dimorano nei Cinque Piani inferiori. L’immagine è quella di un” giusto” ed “equidistante” bilanciamento.
Il Triplice Trentacinque, trovando giusta la distanza, lampeggiò come un sottile strato di fiamma intermittente ed ecco il lavoro fu compiuto.
Qui abbiamo quello che può essere considerato un punto di ancoraggio. Il triplice trentacinque 3x35 è 105, che è precisamente il numero di Kumâra che si dice provengano dal Globo di Venere della Catena di Venere alla Catena Terrestre, prima forse al Globo di Venere della Catena Terrestre ma definitivamente, finalmente, al Globo Terrestre della Catena Terrestre. Ventuno milioni d’anni orsono si formò una razza formata da esseri animaleschi. In ogni caso, sembra che siamo a circa 18,6 milioni di anni fa, quando ci fu l'arrivo dei Kumâra sul nostro Globo Terrestre. Quindi chi sta lampeggiando?
Sembra che abbiamo a che fare con Angeli Solari e dobbiamo trovare il modo di mettere in relazione con 3x35. Si può forse dire che sono indicati i 35 gruppi di Ego del primo sottopiano del Piano Mentale superiore, come suggerito in “Lettere sulla Meditazione Occulta”?
Il fatto che il lampo fosse "intermittente" può suggerire che arrivassero in tre onde o bagliori, forse in relazione ai Tre Raggi Maggiori. Lampeggiò trovando la giusta distanza tra Catene e tra Globi? Oppure per “distanza” potremmo sostituire l'idea di allineamento vibratorio; forse deve verificarsi la giusta risonanza tra Catene e Globi perché una "porta vibrazionale" si apra e avvenga il lampeggio.
Il Grande Cinque incontrò il Tre ed il Quattro.
Il “Grande Cinque” si riferisce alla Quinta Gerarchia Creativa degli Angeli Solari che sono stati chiamati all'espressione dal fiat solare e dal bisogno planetario. Il Tre e il Quattro, tuttavia, potrebbero riferirsi molto ragionevolmente al Terzo Regno (il regno animale) e al nascente Quarto Regno (il regno umano) che la venuta dei Signori della Fiamma stanno creando.
Il punto intermedio era realizzato.
Il Quarto regno umano è il “punto intermedio”. Almeno è certamente un regno intermedio: il regno di mezzo, a metà strada tra i tre superiori e i tre inferiori, anche se la Quarta Gerarchia Creativa Manifestata è la Gerarchia Creativa a metà strada tra i tre superiori e i tre inferiori delle Gerarchie Creative manifestate.
L’ora del sacrificio, il sacrificio della Fiamma, era giunta, e durerà per eoni.
I Signori della Fiamma (uno dei nomi applicati agli Angeli Solari) stanno sacrificando la loro fiamma (come Prometeo) dando questa fiamma per creare il regno umano attraverso l'intervento divino. In ogni caso, la venuta dei Signori della Fiamma ha avviato il processo di individualizzazione dell'uomo animale sul Quarto Globo della nostra Catena Terrestre, circa ventuno milioni di anni.
Coloro che erano fuori del tempo entrarono nel Tempo.
Il “tempo” esiste all'interno del corpo fisico denso del Logos Solare. I “nirvani di ritorno da un precedente Maha Manvantara” sono relativamente parlando, “senza tempo”. Da una certa prospettiva, sono polarizzati per il lavoro sul Piano Buddhico, dove l’illusione del tempo e dello spazio è, per scopi pratici, superata.
Coloro che vegliano (osservano) cominciarono la Loro opera, ed ecco, il lavoro procede.
Ci sono molti tipi di “Osservatori”, Sanat Kumâra è spesso chiamato il "Guardiano Silenzioso" e come ad altri Esseri elevati è stato dato il titolo di "Osservatore". L’Angelo Solare è certamente un tipo "Osservatore", quell'Essere osserva il progresso dell'essere umano di cui si è assunta la responsabilità per molti eoni. all’inizio dell'evoluzione umana, quando l’essere umano è troppo denso e insensibile per sapere che l’Angelo Solare esiste, il dovere dell'Angelo Solare è quello di osservare e sostenere il meccanismo umano, non riconosciuto dall'essere che beneficia della supervisione. Questo “Osservatore” ha osservato per la catena terrestre l'umanità per circa ventuno milioni di anni: un'attenzione sorprendente, che aumenta di intensità man mano che l'essere umano diventa più spiritualmente consapevole. Anche ora stanno guardando, non solo l'umanità della Catena Terrestre, ma coloro che sono venuti dalla Catena della Luna e hanno bisogno della supervisione di un Angelo Solare. Non è ancora stato chiarito come sia avvenuta l’unione tra gli Angeli Solari e le anime migranti dalla Catena Lunare, la Terza. STANZA VI
Entro la caverna oscura, il quadruplice brancolava cercando espansione e maggior luce. Nessuna luce dall’alto, e tutto intorno era avvolto dalla fitta oscurità. Nera e profonda era la tenebra che lo circondava. Fino al più profondo del cuore palpitante, senza il tepore della Luce, penetrava il freddo gelido della tenebra estrema.
Sopra alla caverna tenebrosa splendeva tutta la luce del giorno; tuttavia il quadruplice non la vedeva, poiché la luce non penetrava.
La distruzione della caverna precede la luce del giorno.
Grande allora sarà la rovina. Nessun aiuto trovasi nella grotta, nessun barlume di luce celata. Attorno a colui che è quadruplice sta la volta di pietra; sotto di lui la radice stessa delle tenebre della densità totale, lo minaccia; null’altro vi è attorno o al di sopra di lui.
I triplici Guardiani sanno e vedono. Il quadruplice ora è pronto: il lavoro della densità è compiuto, il veicolo è preparato.
Risuona lo squillo di tromba, segnale dello schianto. Accecante è la potenza della Fiamma che sopravviene. Il mistico terremoto squassa la caverna; le Fiamme ardono e disintegrano maya, ed ecco, il lavoro è compiuto.
Svanito è l’orrore delle tenebre; squarciato è il tetto della caverna. Dentro splende la Luce della vita; il calore aleggia. I Signori che osservano vedono il lavoro che comincia.
Il quadruplice diventa il settemplice. Il canto di coloro che ardono sale verso l’intera creazione. L’ora del compimento è giunta.
Il lavoro riprende e continua. La Creazione procede il suo cammino, mentre nella caverna cresce la luce.
La Stanza VI riguarda il microcosmo, la Caverna come nel mito di Platone. In Empedocle le forze che conducono le anime nella forma dicono: “Siamo venute sotto questo antro coperto da un tetto” (Porfirio, L’antro delle Ninfe, 6-9). La Caverna è una prigione e all’inizio è una bara in cui giace Osiride morto perché ucciso dall’Avversario dell’oscura materialità. Si noti che l’immagine della caverna è in relazione con la della caverna che imprigiona la coscienza della personalità. La Caverna che nel primissimo stadio imprigiona l’Essere è il Loto Egoico completamente chiuso.
Entro la caverna oscura, il quadruplice brancolava cercando espansione e maggior luce. Nessuna luce dall’alto, e tutto intorno era avvolto dalla fitta oscurità.
Il quadruplice è l’essere umano il quaternario inferiore. La "caverna buia" è la "camera della coscienza" oscurata, non illuminata dalla luce spirituale. Per Platone, questo mondo è un luogo di ignoranza, di sofferenza e di punizione, in cui le anime degli uomini sono imprigionate come in una caverna dagli dèi. “Immagina di vedere degli uomini” dice Platone in Repubblica (libro VII, 514 A – B). La caverna è l’immagine del mondo materiale, gli uomini intravedono solo ombre delle idee, cioè mere riproduzioni di una realtà superiore. Nessuna luce proveniente dall’alto, dal Piano Mentale Superiore illumina la coscienza dell'essere umano strettamente personale che brancola. L'"oscurità" è quella dei 18 sottopiani inferiori 4 mentali inferiori +7 emozionali +7 fisici, entro i quali deve funzionare la coscienza dell'essere umano non illuminato.
Nera e profonda era la tenebra che lo circondava. Fino al più profondo del cuore palpitante, senza il tepore della Luce, penetrava il freddo gelido della tenebra estrema.
Per l'essere umano dalla mente materiale l'oscurità è impenetrabile, nera come la pece e non ha modo di sospettare che oltre il buio pesto si trovi un altro mondo, la coscienza dell’Anima Spirituale, la Triade Superiore. Buio fino al centro più intimo del cuore, palpitante senza una Luce o un Fuoco che lo riscalda. Si tratta del Fuoco Solare che è la "Luce ". Non è il calore del Fuoco per Attrito. Il "freddo gelido della tenebra" suggerisce Saturno come "agente limitante". Saturno, il III Raggio governa, da un certo punto di vista, il mondo personale inferiore. Attraverso il Terzo Raggio e il numero nove, Saturno è collegato ai diciotto (2x9) sottopiani del quaternario inferiore.
La caverna dove non giunge la Luce è il Loto Egoico con i 12 petali completamente chiusi sul Gioiello, la Pietra Sacra.
Sopra alla caverna tenebrosa splendeva tutta la luce del giorno; tuttavia il quadruplice non la vedeva, poiché la luce non penetrava.
Sopra alla caverna splendeva la "luce del giorno" cioè la "luce dell'anima", ma il quadruplice, la personalità non vedeva la Luce, che non riusciva a forare le tenebre.
La distruzione della caverna precede la luce del giorno.
Come avviene la distruzione della prigione caverna? Il metodo del Terzo Raggio procede attraverso la "lacerazione del velo accecante". Il metodo del Primo Raggio è l’utilizzo della forza per frantumare le pareti della caverna. Maya, fascino e illusione della coscienza personale devono essere distrutti in sequenza se si vuole che la luce entri nella camera buia.
Grande allora sarà la rovina. Nessun aiuto trovasi nella grotta, nessun barlume di luce celata. Attorno a colui che è quadruplice sta la volta di pietra; sotto di lui la radice stessa delle tenebre della densità totale, lo minaccia; null’altro vi è attorno o al di sopra di lui.
Grande, quindi, deve essere la frantumazione. Il compito di distruggere la caverna delle tenebre personali è un obiettivo non facilmente raggiungibile. Nessun aiuto dall’interno della grotta, perché la personalità non ha le risorse e il desiderio per provocare la distruzione della propria ignoranza, la luce che dispone la personalità è il Fuoco per Attrito della materia, non il Fuoco Solare dell’anima. Il Quadruplice, la personalità non riceve la Luce dell’anima perché impedita dalla volta di pietre. Sotto, in basso, la radice delle tenebre, significa energie più dense, la sostanza energetica non riscattata da un precedente Sistema Solare che ancora compongono il corpo fisico denso del Logos Solare e del Logos Planetario. Quando il prigioniero guarda nella direzione che chiamiamo «sopra», non riesce a penetrare il «soffitto» di fascino e illusione che le sue azioni e i suoi processi psicologici hanno creato.
I triplici Guardiani sanno e vedono. Il quadruplice ora è pronto: il lavoro della densità è compiuto, il veicolo è preparato.
I Tre Guardiani che sanno e vedono possono essere i Tre Buddha dell’Attività o i Tre Kumara che assistono il Signore del Mondo Sanat Kumara. A un livello inferiore la triplice osservazione ai tre giri di petali del Loto Egoico, è demandata agli Angeli Solari. Il quadruplice, la personalità è pronta per muovere i primi passi verso il quinto regno. Il lavoro di densità compiuto è riferito ai Tre Piani Inferiori e al giro esterno dei tre petali della Conoscenza del Loto Egoico. A questo stadio l’uomo esce dall’Aula dell’ignoranza, e il secondo giro di petali dell’Amore del Loto Egoico inizia ad aprirsi. Il terzo giro quello della Volontà spirituale è chiuso.
Figura 1. Loto egoico tre petali aperti nove chiusi
Risuona lo squillo di tromba, segnale dello schianto. Accecante è la potenza della Fiamma che sopravviene.
Lo squillo di tromba è il suono è quello dell’Anima che schianta la forma e accecante è la sua Fiamma, accade quel fenomeno chiamato illuminazione, la Luce della Triade giunge fino nel cervello dell’uomo.
Il mistico terremoto squassa la caverna; le Fiamme ardono e disintegrano maya, ed ecco, il lavoro è compiuto.
La caverna del mondo illusorio creato dalla personalità, viene scossa, e come nei terremoti una parte crolla. È l’effetto delle Fiamme che bruciano e disintegrano la triplice maya. È un lavoro che dura molte vite.
Svanito è l’orrore delle tenebre; squarciato è il tetto della caverna. Dentro splende la Luce della vita; il calore aleggia. I Signori che osservano vedono il lavoro che comincia.
La caverna non è più oscura, il tetto è squarciato e può riversarsi al suo interno la Luce che proviene dall’alto. L’immagine della caverna può riferirsi al cranio della testa, allora la Luce dell'Anima Spirituale entra dall'alto, nel foro creato dal mistico terremoto, ragionevolmente dal centro della testa e attraverso il cervello eterico nel cervello fisico. Prima la luce dell'angelo Solare e poi quella dell'aspetto Triade e dello Spirito. Il calore del Fuoco Solare riscalda il quadruplice, la personalità. I Signori che osservano il lavoro sono gli Angeli Solari e nel complesso del genere umano i Tre Kumara.
Il quadruplice, il quaternario inferiore si unisce con i tre aspetti dell’anima che dimora sul Piano Mentale superiore, e diventa così 4+3=7 il settemplice. La personalità ora infusa nell'anima, canta con gioia la sua liberazione. Il lavoro preliminare dell'Anima è stato quello di aiutare a infrangere le barriere che sostengono la coscienza umana nell'oscurità. Questo è traguardo stato raggiunto, ed è una conquista.
Il lavoro riprende e continua. La Creazione procede il suo cammino, mentre nella caverna cresce la luce.
Figura 2. Loto egoico sei petali aperti sei chiusi Seconda Iniziazione
Il lavoro di liberazione dai tentacoli della forma continua, la "caverna" non è ancora completamente illuminata. L'uomo non è ancora un iniziato di Terzo o Quarto grado quando avviene la distruzione finale del corpo causale, ma è sul Sentiero e la Luce nella caverna della sua coscienza sta crescendo. Le prime due iniziazioni - considerate semplicemente come iniziazioni della soglia. Alla Prima Iniziazione l’aspetto Manasico dell’anima opera sul corpo mentale. Alla Seconda Iniziazione l’aspetto Buddhico dell’anima condiziona le emozioni. La seconda iniziazione libera il quadruplice dell’annebbiamento emotivo, dell’illusione e della distorsione della visione.
LA CAVERNA LA GROTTA EGOICA
Quanto segue è riportato nel libro “Il Discepolato nella Nuova Era volume I”, nel capitolo “La sublimazione dei Cinque Stati Umani”.
Stadio I
La vita è salita lungo la scala con l’uso quotidiano della forma. La vita, che conosce se stessa solo come forma, si ammanta di rosso vivo, il rosso del desiderio conosciuto, che attira le forme bramate, che vengono prese, tenute, usate e scartate, finché il rosso muta in rosa e questo in rosa pallido e poi nel bianco. Sboccia la pura rosa bianca della vita. La piccola rosa animata di vita è un bocciolo, ma non ancora un fiore completo.
Qui agli inizi della Via il colore rosso non è riferito alla Volontà Spirituale, al Primo Raggio, ma al desiderio la forza che spinge l’individuo ad auto affermarsi ad imporsi, il desiderio mette in azione una forma di volontà. Il Kama, il desiderio è rappresentato come una stella a cinque punte rovesciata di color rosso sangue. Il rosso è il colore di Kama e corrisponde a Marte.
Quando il rosso del desiderio muta in rosa, l’emozione si eleva e si tinge di amore. Poi sboccia un fiore una rosa bianca.
Stadio II
… “Entra nel campo dove giocano i fanciulli e gioca con loro”. Risvegliata al gioco della vita, l’anima varca il cancello. Il grande campo è verde… L’anima entra nel “campo da gioco del Signore” e vi resta fino a che scorge la stella dalle cinque punte luminose e dice: “La mia Stella”.
Il verde è il colore del III Raggio che ha dominato il Sistema Solare precedente. Il campo da gioco è la vita nel mondo mutevole delle forme. Resta finché sorge la stella luminosa a cinque punte, ma ora con il vertice verso l’alto che indica l’uomo in fase di risveglio o di maturazione oltre la pubertà dell’anima.
Stadio III
La via del rosso desiderio impallidisce. Perde il suo fascino. Il campo da gioco dei figli di Dio non attrae più. La voce che parlò due volte dal mondo della forma suona ora nel cuore. Giunge una sfida: “Mostra il tuo valore. Prendi la palla arancione del tuo fermo proposito”…
Ma fra questi sogni e fantasie appare a volte la visione di un fiore di loto dai petali chiusi, sigillati, ancora senza profumo, immersi in una fredda luce blu.
Il colore arancio è quello del quarto sottopiano mentale, il desiderio impallidisce perde forza, il gioco non interessa più, con la maturità cresce il potere della mente. La palla è ora arancione, è una palla di studio come una grande mappa o mappamondo. Ora il proposito non è più guidato dal desiderio, ma dalla sete di conoscenza. Appare una visione un fiore di loro dai petali sigillati, chiusi immersi in una luce blu. Appare il Loto Egoico, ma è chiuso.
Stadio IV
Nel buio la vita procede. Sembra di udire una voce diversa: “Entra nella caverna e trova ciò che è tuo; cammina nel buio e porta sulla testa una lampada accesa”. La caverna è tenebrosa e solitaria, fredda, percorsa da molti suoni e voci. Le voci dei molti figli di Dio, rimasti a giocare nella palestra del Signore, chiedono luce. La caverna è lunga e stretta. L’aria satura di nebbia. Il suono delle acque correnti si unisce al sibilo impetuoso del vento e ai frequenti scoppi del tuono.
Lontana, vaga e appena visibile, appare un’apertura ovale, azzurra. Attraverso quell’azzurro si scorge una croce rosata e al centro della croce, dove s’incrociano i quattro bracci, c’è una rosa. Sul braccio superiore splende e vibra un diamante, dentro una stella a cinque punte.
L’anima vivente muove verso la croce che le sbarra la via verso la vita, rivelata e conosciuta.
Figura 2. La visione profetica nell’apertura del Loto-Caverna
In alto in un cielo azzurro rosa la croce della vita e in cima un diamante splendente, la Pietra Sacra, che rappresenta l’uomo spirituale nel simbolo della stella a cinque punte, la meta finale del cammino, il dominio dei cinque piani inferiori.
Non sale ancora sulla croce, che quindi non è oltrepassata. L’anima vivente procede, gli occhi fissi alla croce, e ascolta i gemiti delle anime sue sorelle.
Stadio V
Fuori, nella vita radiosa e nella luce! La caverna è superata, la croce viene invertita; la via è libera. La parola suona chiara nella testa, non nel cuore. “Ritorna nella palestra del Signore, ma questa volta per dirigere il gioco”. La via sulla seconda rampa di scale è sbarrata, per volontà dell’Anima.
STANZA VII
Emerge la grotta di rara bellezza, iridescente. Rilucono le pareti azzurre, immerse in una luce rosa. L’unificante azzurro irradia su tutto, e tutto è fuso in un ritmico splendore.
Entro la grotta iridescente, dentro gli archi suoi, sta il Quintuplice, che chiede maggior luce. Lotta per espandersi, per ottenere il giorno. Il Cinque invoca, ricorre ai maggiori, il Sesto e il Settimo. La bellezza circostante non basta alla richiesta. Il calore interno è appena sufficiente ad alimentare l’aspirazione di ottenere il FUOCO.
I Signori della Fiamma osservano, e cantano a voce alta: “Il tempo è venuto, il tempo da noi atteso. Che la Fiamma diventi FUOCO, e la Luce risplenda”.
Lo sforzo della Fiamma entro la grotta di cristallo diviene sempre maggiore. Prorompe l’invocazione di aiuto dalle altre Anime ardenti. E la risposta giunge.
Il Signore della Fiamma, l’Antico, il Potente Signore del Fuoco, il Punto Azzurro entro il diamante celato, il Giovane dagli innumerevoli Eoni presenzia all’opera. La luce interiore che arde e il Fuoco in attesa all’esterno, insieme con la Verga s’incontrano sulla sfera di cristallo, ed ecco, il lavoro è compiuto. Il cristallo vibra e si schianta.
Sette volte ricomincia il lavoro. Sette sono gli sforzi fatti. Sette le applicazioni della Verga tenuta da un Signore della Fiamma. Tre sono i tocchi minori; quattro comportano l’assistenza divina.
Alla quarta finale il lavoro è compiuto, e la grotta intera si squarcia. La Fiamma interiore luminosa si espande oltre le pareti squarciate. Essa risale alla sua Sorgente. Un altro fuoco è unificato, un altro punto azzurro si reintegra entro il diadema Logoico.
Il diadema è una corona, che nell’uomo è identificata con il centro, il chakra al sommo della testa, che è la corona (TFC, 165).
Questa Settima Stanza tratta il lavoro finale che porta alla liberazione della Pietra Gioiello, quando anche il quarto ordine di petali del Loto si apre. Il Quarto giro di petali che racchiude strettamente il Gioiello è di color giallo limone. Giallo è il colore associato a Buddhi. Quattro è il numero chiave di quest’ordine di petali. Il Quarto Etere comincia ad essere riconosciuto, Il Quarto Piano, il Buddhico, con l’aiuto del Manas sarà gradatamente compreso. Questo avverrà quando, il Manas sarà trasmutato in Buddhi o saggezza.
Emerge la grotta di rara bellezza, iridescente. Rilucono le pareti azzurre, immerse in una luce rosa. L’unificante azzurro irradia su tutto, e tutto è fuso in un ritmico splendore.
Emerge una gotta, una caverna che sebbene bella e iridescente, è pur sempre una caverna, una condizione limitante della coscienza. la caverna suggerisce una coscienza limitata. Sebbene limitata, la coscienza all'interno del corpo causale è molto più ampia della coscienza confinata ai quattro elementali della personalità.
Le pareti della grotta rilucono di azzurro e di una luce rosa. Uno dei principali colori del Secondo Raggio è il blu. Il loto egoico è un veicolo che rappresenta il Secondo Aspetto della divinità. Il colore dell'amore all'interno del veicolo emozionale o astrale è rosa. Con il blu e il rosa abbiamo i colori particolarmente del Secondo e del Sesto Raggio, suggerendo la trasmutazione del Sesto Raggio nel Secondo per aspirazione. Se l'azzurro è come l'indaco che alcuni dicono che lo sia e altri no, allora è il colore del Secondo Raggio. L’azzurro unifica il tutto, il Secondo Raggio del Secondo Sistema Solare Maggiore è unificante tutti i Raggi sono in realtà sottoraggi del Secondo Grande Raggio.
Entro la grotta iridescente, dentro gli archi suoi, sta il Quintuplice, che chiede maggior luce. Lotta per espandersi, per ottenere il giorno.
Il “colore iridescente, cangiante” della grotta ricorda quello della madreperla. La perla è cresciuta attraverso l'irritante di un granello di sabbia; eppure la bellezza è il risultato. L'arco nel Tempio è una struttura di elevazione. Inoltre, la grotta ad archi suggerisce una copertura circolare come un bocciolo di loto chiuso. Il corpo causale o Loto Egoico è anche denominato il Tempio di Salomone. Il quintuplice è l’uomo la stella a cinque punte, l'anima incarnata, più la quadruplice personalità. Il quintuplice chiede maggiore luce, una maggiore coscienza o consapevolezza. Il “giorno” è la luce dell'anima in quanto vi si può accedere sul piano mentale superiore, e anche oltre.
Il Cinque invoca, ricorre ai maggiori, il Sesto e il Settimo. La bellezza circostante non basta alla richiesta. Il calore interno è appena sufficiente ad alimentare l’aspirazione di ottenere il FUOCO.
In questo contesto, il Quinto potrebbe essere il Manas, il quinto principio, mentre il Sesto e il Settimo sarebbero rispettivamente Buddhi e Atma, il sesto e il settimo principio. Quinto, Sesto e Settimo, sono una invocazione alla Triade Spirituale. Sebbene il loto egoico sia davvero bello, è ancora una limitazione all'energia dello Spirito che è focalizzata all'interno del "Gioiello nel Loto". Il corpo causale o loto egoico è colmo del calore del Fuoco Solare, ma è necessario un altro fuoco: il Fuoco Elettrico.
I Signori della Fiamma osservano, e cantano a voce alta: “Il tempo è venuto, il tempo da noi atteso. Che la Fiamma diventi FUOCO, e la Luce risplenda”.
Gli Angeli Solari, i Signori della Fiamma cantano, intonano dei mantram o suoni di potere che fanno vibrare la forma. Gli Angeli Solari fanno parte del processo di liberazione della vita dai confini del corpo eterico/loto egoico. È giunto il tempo della liberazione il Fuoco Solare deve unirsi al Fuoco Elettrico o dello Spirito. Quando il Fuoco della Materia, il “Fuoco per Attrito”, diventa abbastanza intenso; quando il Fuoco della Mente, o Fuoco Solare (che vivifica i nove petali) diventa similmente intenso; e quando la scintilla elettrica nel centro più interno risplende e può essere vista, l’intero Corpo Causale diventa radioattivo (TFC, 542).
Figura 1. Loto egoico nove petali aperti tre chiusi Terza Iniziazione
A ogni iniziazione le terne dei petali del Loto egoico si aprono, alla terza si aprono i petali del sacrificio. Così i tre aspetti della personalità sono sottomessi dalle energie che emanano dai nove petali del Loto egoico. L’intera vita della personalità è inondata dall’energia che proviene dalla Triade Spirituale tramite i “petali del sacrificio” del Loto egoico o aspetto volontà e proposito dell’anima.
L’uomo, in termini di sforzo umano, ha raggiunto la meta. La triplice apertura del petali del Loro Egoico è prodotta dal processo evolutivo attuato sui tre piani dei tre mondi, ossia nelle tre Aule dell’Ignoranza, dell’Apprendimento e della Saggezza. È passato attraverso le tre Aule, ciò che ha conseguito in ognuna di esse lo ha trasferito nella coscienza; ha sviluppato ed aperto in successione ordinata i petali del loto.
Lo sforzo della Fiamma entro la grotta di cristallo diviene sempre maggiore. Prorompe l’invocazione di aiuto dalle altre Anime ardenti. E la risposta giunge.
Il Loto Egoico è ora rilucente come se fosse di cristallo. L’invocazione alle Anime ardenti è a quelle già liberate, dalla grotta del corpo causale. La risposta giunge.
Alla quarta iniziazione, il bocciolo interno, la quarta terna, si apre per effetto della forza elettrica della Verga, che apporta il potere del Raggio di sintesi del Sistema Solare stesso. Il lavoro è stato compiuto.
Il Signore della Fiamma, l’Antico, il Potente Signore del Fuoco, il Punto Azzurro entro il diamante celato, il Giovane dagli innumerevoli Eoni presenzia all’opera.
Questo Antico e Potente Signore della Fiamma è Sanat Kumara, il Signore del Mondo.
La luce interiore che arde e il Fuoco in attesa all’esterno, insieme con la Verga s’incontrano sulla sfera di cristallo, ed ecco, il lavoro è compiuto. Il cristallo vibra e si schianta.
La luce interiore che arde è quella del triangolo atomico e del Gioiello nel Loto in attesa del Fuoco Spirituale esterno al Loto., insieme alla Verga dell’Unico Iniziatore Sanat Kumara. La sfera di cristallo il Loto che contiene il Gioiello vibra e si frantuma.
Sette volte ricomincia il lavoro. Sette sono gli sforzi fatti. Sette le applicazioni della Verga tenuta da un Signore della Fiamma. Tre sono i tocchi minori; quattro comportano l’assistenza divina.
Sette volte va ripetuto il processo, sette le applicazioni della Verga tenuta dal Signore della Fiamma. Anche i principi dell'uomo sono sette e tutti sono contenuti nel corpo causale. I sette tocchi della Verga potrebbero significare la liberazione di questi principi dal Tempio che il corpo causale. Tre sono i tocchi minori; quattro comportano l’assistenza divina! Abbiamo i quattro sopra i tre, così come abbiamo i quattro eteri sopra le tre energie del veicolo fisico denso del Logos Solare e del Logos Planetario.
Alla quarta finale il lavoro è compiuto, e la grotta intera si squarcia. La Fiamma interiore luminosa si espande oltre le pareti squarciate. Essa risale alla sua Sorgente. Un altro fuoco è unificato, un altro punto azzurro si reintegra entro il diadema Logoico.
Alla quarta finale il lavoro è terminato e l'intera grotta si squarcia. Presumibilmente abbiamo a che fare con l'ultimo dei quattro tocchi della Verga di Potere elettrico che sconvolge il corpo causale. Questo è appropriato poiché qui si tratta della Quarta Iniziazione. I Tre Fuochi sono improvvisamente stimolati da un afflusso di Forza Elettrica o positiva dalla Monade, ed il loro fiammeggiare in risposta produce quella fusione che distrugge tutta la sfera, dissipa ogni apparenza della forma e produce un momento di equilibrio o di sospensione nel quale “gli elementi sono consumati dal fervido calore”.
Ricordiamo che il Nostro Sistema Solare è … Un sistema che nella fraseologia alchemica dei Maestri è considerato “un prodotto del quarto; il quarto stesso in via di trasmutazione; la Pietra vivente con quattro gusci” TFC 1087. La Pietra vivente è la Monade, la Vita Una, il cui riflesso è nel Gioiello nel Loto, cioè la Pietra preziosa, e i quattro gusci sono i quattro giri di petali 4x3=12 del Loto Egoico.
La "Fiamma della Vita" confinata all'interno del corpo causale come il "Gioiello nel Loto" è libera le pareti del loto egoico, non la imprigionano più. La “Sorgente” dell'energia della Vita è la Monade stessa. Il Jiva nel "Gioiello nel Loto" ritorna alla Monade e prende il suo posto all'interno della "Corona" logoica planetaria.
Il Fuoco Elettrico (il fuoco dell'Atma e della Monade) è reintegrato e si è fuso con il Fuoco Solare. Il punto della vita, il Jiva, la "Monade estesa" è un "punto blu" e si erge nella corona o diadema del Logos Planetario. Nel Trattato del Fuoco Cosmico, è solo in questa Stanza che è accennata l’esistenza di un diadema logoico.
Questo causa una triplice manifestazione di forza di vita, che produce la disintegrazione della forma egoica, il corpo causale non è più necessario avendo esso compiuto la sua funzione che dura da secoli e così si dissolve. Alla Quarta Iniziazione il Gioiello nel Loto è rivelato completamente, e appare con la luce splendente, l’intenso calore radiante, e il tremendo effluvio di forza, producono la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale, la dissoluzione del fiore di loto, cioè la distruzione di ciò che in termini mistici è chiamato il Tempio di Salomone.
La conflagrazione che segue è l’opera finale dell’Aspetto Distruttore. Segna il momento del massimo sviluppo della sostanza angelica del sistema, il compimento dell’opera di Agni e dei suoi Angeli di Fuoco, i Signori della Fiamma. Il Gioiello con la luce splendente, l’intenso calore radiante, ed il tremendo effluvio di forza, produce la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale, la dissoluzione del Loto Egoico.
Figura 2. Quarta Iniziazione Conflagrazione finale del Corpo Causale
STANZA VIII
Le Tre maggiori, ciascuna con le sue sette ruote minori, roteano in evoluzione a spirale entro l’Eterno Presente, muovendosi come una sola. I Signori cosmici, dal Loro luogo eccelso, vedono il passato, governano il presente e meditano sul “Giorno sii con noi”.
I Lha dell’eterno Suono, prodotto del tempo che fu, trascendono la settemplice manifestazione. Entro l’anello invalicabile risuona la Parola di Amore.
I Signori settemplici procedono con giusta vibrazione nel Loro lavoro. Ognuno di Essi fa risuonare una nota del profondo accordo logoico. Ciascuno rende conto al Suo Signore Maggiore. Nella solenne espirazione le forme vengono costruite, i colori giustamente distribuiti, e la Fiamma interiore si rivela con luce sempre crescente.
Il Signore dell’Azzurro, che tutto raccoglie entro l’arco di Buddhi, emette la sua nota. Gli altri sei ritornano alla Loro sorgente, fondendo i Loro diversi colori entro il Loro Primario.
L’azzurro si aggiunge al verde, e rapido appare il risultato. La vibrazione del terzo si aggiunge all’uno. L’azzurro si mescola con l’arancione, e nella loro saggia mescolanza si vede lo schema stabile. Al giallo e al rosso, al porpora ed all’ultimo, si armonizza la vibrazione del settimo come Primario.
I sette Signori, entro i Loro sette schemi, adattati al secondo ciclo karmico, fondono le Loro sfere migranti, e le Loro miriadi di atomi.
Le forme mediante le quali Essi operano, i milioni di sfere inferiori causa di separatività e maledizione degli Asura, si frantumano, quando, a un dato momento, risuona la Parola Sacra.
Sorge la vita logoica. Le correnti di colore si fondono insieme. Le forme sono abbandonate, e Parabrahman è completo. Il signore del Terzo cosmico pronuncia una Parola sconosciuta. La settemplice Parola minore fa parte del più ampio accordo.
Il presente diventa il passato. L’eone si dissolve nello spazio. La Parola del Moto è stata udita. La Parola di Amore Le succede. Il Passato governava la forma. Il Presente evolve la vita. Il Giorno che deve venire risuonerà la Parola di Potere.
La perfezione della forma e l’evoluzione della vita sono il terzo segreto della Ruota Maggiore. È il mistero celato del moto vitale. Il mistero, perduto nel Presente, ma noto al Signore della Volontà Cosmica.
La Stanza VIII non riguarda più il microcosmo, ma si riferisce alle vicende del Logos del nostro Sistema Solare. I Sette Sistemi Solari di cui il nostro ne fa parte, sono animati dalla settemplice energia cosmica dell’Essere che negli archivi della Gerarchia è designato come COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE, cioè il Logos Cosmico, mediante il Signore di un Sistema Solare (Logos Solare), e in sequenza dall’Entità Cosmiche che chiamiamo Uomini Celesti dall’Entità solari che animano i gruppi, e mediante quella manifestazione centrale particolare che chiamiamo essere umano, fino alle piccole cellule del corpo dell’essere umano ed agli atomi che sono il materiale fondamentale di cui sono fatte tutte le forme di tutti i regni della natura (TFC, 409).
La Trinità Primordiale nel nostro Cosmo che dimora sul Primo Piano Cosmico più elevato Adi, il Primo, Il Terzo Aspetto Cosmico emana Sette Logoi Cosmici ed è considerato la sintesi dei Sette, quelli che le Stanze di Dzyan chiama: “I Costruttori, i Luminosi Figli dell’Aurora Manvantarica”. I Sette Logoi Cosmici dimorano sul Secondo Piano Cosmico, detto Anupadaka o Monadico. I Sette Logoi Cosmici racchiudono ciascuno Sette Grandi Vite, composte di un gruppo di sette stelle principali, visualizzabile come una Ruota di sette stelle. Le Sette Ruote dei Logoi Cosmici compongono la Ruota Cosmica.
Figura 1. La Ruota Cosmica
Le Tre maggiori, ciascuna con le sue sette ruote minori, roteano in evoluzione a spirale entro l’Eterno Presente, muovendosi come una sola. I Signori cosmici, dal Loro luogo eccelso, vedono il passato, governano il presente e meditano sul “Giorno sii con noi”.
In questo contesto, le “Tre Ruote Maggiori” possono indicare i Tre Sistemi Solari “Maggiori” del nostro Logos Solare, che sta attualmente manifestando attraverso il Suo Secondo Sistema Maggiore. Ciascuno dei tre maggiori sistemi solari hanno “Sette Ruote Minori” che possono essere considerate i Sette Logoi o chakra maggiori. Roteano in evoluzione a spirale entro l’Eterno Presente, I tre movimenti sono rotatorio, ciclico a spirale e progressivo, ma poiché il nostro Logos Solare è di Secondo Raggio, il suo movimento è a spirale, entro l’Eterno Presente. I “Signori Cosmici” sono il Logos Solare e i Sette Logoi Planetari. Osservano il passato, controllano il presente e meditano sul futuro “Giorno sii con noi”, alla fine del grande ciclo.
I Lha dell’eterno Suono, prodotto del tempo che fu, trascendono la settemplice manifestazione. Entro l’anello invalicabile risuona la Parola di Amore.
I Lha del Suono sono Esseri Eccelsi destinati a diffondere il Suono Logoico nel Sistema Solare, suono già emesso perché prodotto del tempo che fu, cioè nel Sistema Solare precedente dominato dal III Raggio. Sappiamo che il III Raggio è collegato al chakra della gola, il Suono, la Parola. La settupla manifestazione è quella che opera attraverso i sette pianeti principali che sono i sette chakra principali del Logos. All’interno del nostro Sistema Solare di II Raggio risuona la seconda parola dominante quella si Amore.
I Signori settemplici procedono con giusta vibrazione nel Loro lavoro. Ognuno di Essi fa risuonare una nota del profondo accordo logoico. Ciascuno rende conto al Suo Signore Maggiore. Nella solenne espirazione le forme vengono costruite, i colori giustamente distribuiti, e la Fiamma interiore si rivela con luce sempre crescente.
I Signori settemplici, i Sette Logoi Planetari aventi ciascuno sette catene planetarie, procedono con la giusta vibrazione nel Loro lavoro. Tra i Sette Signori vi è un profondo “accordo logoico” che si forma quando tutti e sette i Logoi Planetari suonano la loro nota particolare. Ciascuno dei Sette rende conto al Suo Signore Maggiore. I Sette a loro volta sono un riflesso dei Sette Raggi emanati dalla costellazione dell’Orsa Maggiore. Durante la fase di espirazione le forme vengono costruite, nella fasi di inspirazione sono ritirate frantumate. Tutto procede secondo il modello, forme con giusti colori e giuste qualità, e la Fiamma "interiore, nascosta" man mano che l'evoluzione procede, emerge nella visibilità.
Il Signore dell’Azzurro, che tutto raccoglie entro l’arco di Buddhi, emette la sua nota. Gli altri sei ritornano alla Loro sorgente, fondendo i Loro diversi colori entro il Loro Primario.
Il Signore del Raggio fondamentale di questo Sistema Solare, il Secondo, dal Piano Buddhico emetta la nota fondamentale, gli altri Sei Signori dei Raggi ritornano alla Loro sorgente il colore azzurro e fondono i loro colori con il colore primario. Il Maestro spiega questo processo nelle “Lettere sulla meditazione occulta”. Il Raggio di sintesi è indaco o blu profondo. È il Raggio di Amore e Saggezza, il Grande Raggio Fondamentale di questo Sistema Solare e uno dei Raggi cosmici. A scopo di manifestazione esso si suddivide in sette sottoraggi, come segue:
- Indaco. e un colore non divulgato.
- Indaco-indaco Il secondo sottoraggio di Amore e Saggezza. Trova la sua grande espressione sul Secondo Piano Monadico e la sua maggiore manifestazione nelle monadi dell'amore.
- Indaco-verde Il terzo sottoraggio, il Terzo Raggio Maggiore di Attività o Adattabilità. È il Raggio Base del secondo sistema. È il grande raggio per l'evoluzione dei deva.
- Indaco-giallo Il Raggio dell'Armonia.
- Indaco-arancione Il Raggio della Conoscenza Concreta.
- Indaco e un colore non rivelato. Il Raggio di Devozione.
- Indaco-viola Il Raggio dell'Ordine Cerimoniale.
Noterete ora che non nomino l’indaco-rosso e l’indaco-blu, né li attribuisco a qualche Raggio o Piano. Non che non sia possibile farlo, ma è proprio trattenendo questa informazione che si crea l’enigma. Il Raggio di Sintesi e quello di Attività sono attualmente i soli di cui potete essere assolutamente certi. Uno di essi rappresenta la meta, l’altro è il colore fondamentale della natura (LOM 213).
L’azzurro si aggiunge al verde, e rapido appare il risultato. La vibrazione del terzo si aggiunge all’uno. L’azzurro si mescola con l’arancione, e nella loro saggia mescolanza si vede lo schema stabile. Al giallo e al rosso, al porpora ed all’ultimo, si armonizza la vibrazione del settimo come Primario.
Il blu o l’azzurro viene aggiunto al verde perché il verde è stato stabilito da tempo, nel Sistema Solare precedente. Quando vengono menzionati questi due colori, si attira l'attenzione sul nostro Sistema Solare blu-verde e sul nostro pianeta blu-verde.
La vibrazione (nota musicale) del terzo si aggiunge all’uno, potrebbe significare che la vibrazione della Terza musicale, si somma a quella dell’Unisono. Il blu o azzurro e l'arancione sono colori complementari. Il primo rappresenta il Secondo Raggio e il secondo il Quinto Raggio. A livello di Sistema Solare quando l'amore si fonde con la mente si crea uno schema planetario stabile. Tutti i colori azzurro, verde, giallo, rosso, porpora viola sono stati ora elencati. L'ultimo (in termini di colore) potrebbe essere l'indaco. La vibrazione del settimo è regolata come Primario (colore).
I sette Signori, entro i Loro sette schemi, adattati al secondo ciclo karmico, fondono le Loro sfere migranti, e le Loro miriadi di atomi.
I Signori dei Sette Schemi sono i Logoi Planetari. Gli Schemi sono adattati al secondo ciclo karmico. Cosa può essere questo “cerchio” karmico? I Sette Logoi fondono le loro sfere migranti, cioè le varie forme di vita che stanno progredendo all'interno dei loro anelli invalicabili karmici.
Le forme mediante le quali Essi operano, i milioni di sfere inferiori causa di separatività e maledizione degli Asura, si frantumano, quando, a un dato momento, risuona la Parola Sacra.
Le forme delle miriadi di atomi sono sfere e i Logoi Planetari stanno lavorando attraverso le forme. La strofa allude alla natura separativa delle miriadi di piccole forme o sfere minori, imputata agli Asura, ai Demoni, che si frantumano quando risuona la Parola Sacra.
Sorge la vita logoica. Le correnti di colore si fondono insieme. Le forme sono abbandonate, e Parabrahman è completo. Il signore del Terzo cosmico pronuncia una Parola sconosciuta. La settemplice Parola minore fa parte del più ampio accordo.
Emerge la vita solare Logoica. Le correnti o flussi di colore, materia colorata qualitativamente si uniscono. Le forme sono superate e abbandonate. Molto dipende da come interpretiamo la parola “Parabrahman”. Mentre, relativamente, può rappresentare il Logos Solare, di solito significa la REALTÀ ASSOLUTA.
Cosa sì intende per il “Terzo cosmico”? Può riferirsi a uno dei Sette Esseri i Rishi dell’Orsa Maggiore che dimorano nel Terzo Piano Cosmico. La settemplice parola dei Sette Logoi Planetari fa parte del più ampio accordo musicale.
Il nostro Sistema Solare, il secondo, è basato sul Secondo principio della Volontà di Fare il Bene, che è il Secondo Raggio Maggiore dell’Amore e della Saggezza, il cui punto di origine cosmico è la stella Mizar (Vashisht Rishi) nella costellazione maggiore di Ursa Major.
Il presente diventa il passato. L’eone si dissolve nello spazio. La Parola del Moto è stata udita. La Parola di Amore Le succede. Il Passato governava la forma. Il Presente evolve la vita. Il Giorno che deve venire risuonerà la Parola di Potere.
Il presente diventa il passato, perché il grande ciclo, l’eone terminando si dissolve e con esso la manifestazione. La Parola del moto è stata udita perché riferita al Sistema Solare precedente basato sull’Attività e sulla creazione delle forme. La “Parola d'Amore” risuona in questo Sistema Solare e non ha raggiunto, in alcun modo, il suo pieno suono, la vita nella forma non ha raggiunto il pieno livello di coscienza. Ci si aspetta ancora che il nostro Logos Planetario prenderà almeno la Quarta Iniziazione Cosmica. Il “Giorno” è un termine simbolico per un completo Maha Manvantara. Il prossimo Maha Manvantara sarà un sistema di potere e risuonerà la Parola di Potere del Logos Solare sarà, quindi il Primo Raggio, quello della Volontà Cosmica.
La perfezione della forma e l’evoluzione della vita sono il terzo segreto della Ruota Maggiore. È il mistero celato del moto vitale. Il mistero, perduto nel Presente, ma noto al Signore della Volontà Cosmica.
La forma perfezionata e la vita evoluta custodiscono il Terzo Segreto della Ruota Maggiore. La “Ruota Maggiore” è quella sia quella del Sistema Solare, e sia di tutti i Sistemi Solari insieme in sintesi. È il mistero celato del moto vitale. Il “Grande Respiro” che è l'archetipo del movimento non ha né principio né fine. Questo Mistero perduto nel Presente, per indicare il Tempo è conosciuto dal Signore della Volontà Cosmica. I misteri più profondi e nascosti sono legati al Primo Raggio.STANZA IX
I Trentamila milioni di Coloro che vigilano rifiutarono di rispondere all’appello. “Non entreremo nelle forme”, dissero, “fino al settimo eone”. I due volte trentamila milioni ascoltarono attentamente l’appello, e presero le forme designate.
I ribelli risero entro di sé e cercarono la pace pralayica fino al settimo eone. Ma i Sette grandi Signori si appellarono ai Chohan, ed iniziarono il dibattito con gli eterni Lha del Terzo Ciclo Cosmico.
Quindi fu promulgata la sentenza. I ritardatari della sfera più alta ne udirono l’eco attraverso tutto il creato. “Non fino al settimo eone, ma al quattordicesimo settimo, tornerà ancora l’opportunità. I primi saranno gli ultimi, ed eoni di tempo saranno perduti”.
Gli obbedienti Figli della Mente si collegarono con i Figli del Cuore, e l’evoluzione proseguì il suo cammino a spirale. I Figli del Potere stettero ai posti designati, sebbene il Karma cosmico ne obbligasse un piccolo gruppo ad unirsi ai Figli del Cuore.
Al quattordicesimo settimo eone i Figli della Mente e del Cuore, assorbiti nella Fiamma infinita, si uniranno ai Figli della Volontà nella manifestazione manvantarica. Tre volte girerà la ruota.
Al centro stanno i Buddha di Attività, aiutati dai Signori dell’Amore, e dopo il loro duplice lavoro verranno i radiosi Signori del Potere.
I Buddha della Creazione sono un prodotto del passato. Si stanno ora radunando i Buddha dell’Amore. I Buddha della Volontà si manifesteranno come la folgore improvvisa nel giro finale della Terza ruota maggiore. Allora la meta sarà raggiunta.
La Stanza IX riguarda la natura e le conseguenze del "peccato" di coloro che "rifiutarono" di incarnarsi nelle forme animali grossolane dell'uomo animale, creando così il regno umano. Il Maestro DK a volte non considera questo come un "peccato" o una ribellione, affermando che alcuni di coloro che si sono rifiutati di incarnarsi non potevano davvero farlo: erano troppo evoluti. Secondo H. P. Blavatsky fu un vero rifiuto una scelta imprudente fatta da questi Esseri elevati.
Trentamila milioni di Coloro che vigilano rifiutarono di rispondere all’appello. “Non entreremo nelle forme”, dissero, “fino al settimo eone”. I due volte trentamila milioni ascoltarono attentamente l’appello, e presero le forme designate.
I ribelli risero entro di sé e cercarono la pace pralayica fino al settimo eone. Ma i Sette grandi Signori si appellarono ai Chohan, ed iniziarono il dibattito con gli eterni Lha del Terzo Ciclo Cosmico.
"Eone" è un termine generico e probabilmente applicabile a un numero di cicli diversi. Dovremmo notare una delle definizioni di un "eone" – potrebbe essere un giro di catena, o un giro di schema, oppure un Maha Manvantara, la durata di un Sistema Solare. l 30 miliardi di monadi ribelli risero entro di sé e cercarono la pace pralayica fino al settimo Eone.
Trenta miliardi di Osservatori o Vigilanti, Signori della Fiamma, Angeli Solari, Agnishvatta si rifiutarono di ascoltare il richiamo del Logos Solare e del (nostro) Logos Planetario e non vollero incarnarsi. Questi “ribelli” non vollero entrare in quegli enormi e brutti "tabernacoli di argilla" che erano le forme del primo uomo animale, una forma che stava sull'orlo dell'ingresso nel nascente quarto regno sulla nostra catena terrestre. Corpi deformi dell’umanità primitiva (TCF 853). Le "forme progettate" non erano belle: erano enormi e grossolane, e certamente deve essere stato un grande sacrificio per esseri solari così altamente sviluppati entrare (anche frammentariamente) nella coscienza anche del più altamente sviluppato degli animali-uomini di quel periodo.
Il Maestro DK a volte non considera questo come un "peccato" o una ribellione, affermando che alcuni di coloro che si sono rifiutati di incarnarsi non potevano davvero farlo: erano troppo alti. H.P.B., tuttavia, sembra considerare l'apparente rifiuto come un vero rifiuto -- come se un fiat logoico planetario (anche logoico solare) fosse stato ignorato e una scelta imprudente fatta da questi Esseri elevati. Essi affermarono “Non entreremo nelle forme, fino al settimo eone”. Il settimo eone potrebbe significare la settima Ronda della Catena terrestre. Eone è una “parola misterica” e fu di proposito velata, potrebbe essere riferito a un Kalpa o Giorno di Brahma di 4.320.000.000 anni solari fino a una delle Sette Eternità.
Sessanta, due volte trenta miliardi di Osservatori obbedirono. Stiamo parlando di 60 miliardi di Esseri corrispondenti ai sessanta miliardi di Monadi che si dice siano nel nostro Sistema Solare. Come ci è stato detto, nella gerarchia umana in evoluzione vi sono sessanta mila milioni di unità di coscienza o di spirito (Lettere sulla meditazione occulta, 34). Vi deve essere un numero limitato di Monadi, che evolvono e divengono sempre più perfette, mediante la loro assimilazione di numerose personalità successive, in ogni nuovo Manvantara. Così, per quanto le legioni di Monadi più o meno progredite siano quasi incalcolabili, pure esse costituiscono un numero determinato, come ogni altra cosa in questo Universo differenziato e finito.
Il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico (1088) spiega che bisogna tener presente che l’evoluzione della Monade è una cosa molto più complessa di quanto appare dai libri finora dati al pubblico. In quei libri ci si sofferma sullo sviluppo della coscienza e sulla sua transizione attraverso i regni della natura. Ma vi sono stati dei cicli precedenti… Perciò questo riporta la storia di una Monade indietro, ai Kalpa precedenti. Tale storia non può essere rivelata…
Vi è per primo il grande ciclo di sviluppo che una “scintilla” percorre. Questo comprende il periodo di Tre Sistemi Solari Maggiori quello precedente l’attuale, il presente ed il successivo. In questi Tre, la totalità di Passato, Presente e Futuro cosmici, che incarnano i tre aspetti della vita divina del Logos Solare, sono portati al punto di perfezione in una Monade individualizzata. Si deve ricordare che in questo Sistema Solare, per esempio, certi sviluppi non sono altro che ricapitolazioni di processi evolutivi subiti nel Sistema Solare Precedente; la chiave di ciò sta nello studio del principio manasico o mentale. Gli Angeli Solari, il fattore intelligente individualizzante, furono (da un certo angolo visuale) il prodotto di un Sistema precedente (il primo), ed attesero solo il momento in questo Sistema in cui le forme dei tre regni raggiungessero un punto sintetico di sviluppo che rendesse possibile di impressionarle ed influenzarle dall’alto…
In questo concetto abbiamo un’idea analoga all’arrivo, ai tempi dell’Atlantide, delle Monadi che, essendosi individualizzate su di un’altra Catena, attesero negli spazi interplanetari finché le condizioni della Terra fossero tali da rendere possibile l’occupazione di forme adeguate. Questa corrispondenza non è esatta, ma indica la verità. L’ampio ciclo di sviluppo (che rese possibile l’evoluzione ulteriore) precedette questo Sistema Solare, e può essere ritenuto il corrispondente monadico di una ruota cosmica. Nel Vecchio Commentario si accenna a questo punto di sviluppo con le parole seguenti:
“Il quinto non apparve come prodotto del presente. I cinque raggi di quella ruota ebbero ognuno un ciclo di sviluppo, ed uno nel quale vennero saldate al centro”…
Nel fatto che il giro della Ruota monadica comprende il periodo di Tre Sistemi Solari sta celato il mistero della volontà monadica di affermazione ed il segreto del perché alcune Monadi rifiutarono di incarnarsi, mentre altre “caddero”, procedendo così lungo le presenti linee d’evoluzione. Esse rifiutarono di incarnarsi a causa delle condizioni interne di gruppo pro dotte dai processi evolutivi dei Kalpa passati; è quindi evidente che il problema di che cosa sia peccato e male è molto più complesso di quanto superficialmente appare.
Per la nostra visione limitata sembra sia “peccato” cadere nell’incarnazione, e sia ugualmente peccato o autoaffermazione, autocompiacimento, il rimanere non evoluti sui piani superiori. Eppure entrambi i gruppi seguirono la legge del proprio essere e la soluzione del mistero è celata in ciò che verrà (TFC, 1089-1090).
I Sette grandi Signori si appellarono ai Chohan. I “Sette grandi Signori” possono essere i sette Kumara dello Schema Terrestre, tre dei quali esoterici. I Sette Chohan maggiori possono essere i Sette Signori dello Schema Terrestre.
Ed iniziarono il dibattito con gli eterni Lha del terzo ciclo cosmico. Lha significa Spirito, qualsiasi essere superumano, e si applica a tutta la serie di gerarchie celesti, qui i Lha sono focalizzati sul Piano Mentale Cosmico.
Sebbene la Gerarchia umana in evoluzione sia maschile o positiva, ciò non significa che tutto il contenuto dell’attuale Sistema Solare sia maschile. In realtà, è proprio l’aspetto negativo o femminile che prevale.
- Il primo sistema fu maschile. Nel primo Sistema Solare ci fu una sola evoluzione dominante, cui parteciparono 100 miliardi di Monadi.
- Il secondo, l’attuale, è femminile. Le evoluzioni principali sono due: degli uomini e Deva; come si è già affermato, esistono 60 miliardi di Monadi umane. Se vi si aggiungono i 140 miliardi di Deva, la cui evoluzione è femminile, si ottengono i 200 miliardi necessari. Ecco perché questo sistema è femminile.
- Il terzo sarà ermafrodito. Il totale delle Monadi in evoluzione sarà necessariamente di 300 miliardi, richiesti per la perfezione del triplice Logos (Guarigione Esoterica, 109).
Si noti la progressione 1 - 2 - 3 del numero degli Esseri Divini sui Tre Sistemi Solari.
La Quarta Gerarchia Creativa, quella delle Monadi Umane, deve imparare a vibrare positivamente, ma i Deva procedono lungo la linea di minor resistenza; essi rimangono negativi, scegliendo la linea dell’acquiescenza, della sottomissione alla legge. Soltanto le Monadi Umane, e solo nei tre mondi, seguono la linea positiva, e con la resistenza, la lotta e la battaglia imparano la lezione dell’acquiescenza divina. Tuttavia, dato l’aumento d’attrito per questa stessa lotta, esse progrediscono con rapidità relativamente maggiore dei Deva (TFC, 575).
Detto in termini di elettricità cosmica: Il primo Sistema Solare fu elettricamente positivo, il secondo è elettricamente negativo, il terzo sarà neutro, positivo e negativo in equilibrio tra loro. Nel terzo Sistema Solare con 300 miliardi di Esseri affinché la polarità cosmica sia equilibrata occorrono 150 miliardi di Monadi umane (+) e 150 miliardi di Deva (Angeli) a polarità elettrica negativa.
- Sul Secondo Sistema abbiamo la venuta di 60 miliardi obbedienti e la venuta di 140 miliardi di Deva. Sul terzo Sistema i Deva devono essere 150 miliardi, allora i restanti 10 miliardi devono giungere dal Primo Sistema.
- Sul primo Sistema 100 miliardi di Esseri Divini in evoluzione sono suddivisi in 90 miliardi di Monadi e 10 miliardi di Deva.
- Sul Terzo Sistema 10 miliardi di Deva del Primo, più 140 miliardi del Secondo, totale 150 miliardi. Le Monadi sono i 90 miliardi del Primo sistema più i 60 miliardi del Secondo Sistema, per un totale di 150 miliardi. Dove sono andati i 30 miliardi di ribelli, non certamente sul Terzo Sistema?
L’inizio della Stanza di Dzyan IX parla dell’arrivo di 30 miliardi di ribelli e 60 miliardi di obbedienti, per un totale di 90 miliardi, che rappresentano le Monadi che si affacciato alla seconda Grande Ruota o Sistema. Trenta Miliardi sono esclusi da questo Sistema.
- Nel primo Sistema Solare fu preparato il centro che è l’Umanità, e si manifestò il principio dell’intelligenza.
- Nel secondo Sistema Solare comparve la Gerarchia dell’amore, che un giorno sarà pienamente manifesta sul piano fisico, consentendo, così di vedere l’Amore di Dio.
- Nel prossimo Sistema Solare il centro che oggi chiamiamo Shamballa manifesterà intelligentemente e per mezzo dell’amore, la volontà divina. Però è solo in questo secondo Sistema Solare che tutti e tre questi centri, che manifestano i tre aspetti divini, s’incontrano simultaneamente in vari stadi di vita. È interessante notare che è soltanto mediante gli esseri umani, che questi centri possono funzionare in modo effettivo (Il Destino delle Nazioni, 24).
Queste definizioni alludono che stiamo parlando del nostro Schema di Ronde terrestri, e non alla totalità degli Schemi. Il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico (1088) spiega che bisogna tener presente che l’evoluzione della Monade è una cosa molto più complessa di quanto appare dai libri finora dati al pubblico. In quei libri ci si sofferma sullo sviluppo della coscienza e sulla sua transizione attraverso i regni della natura. Ma vi sono stati dei cicli precedenti… Perciò questo riporta la storia di una Monade indietro, ai Kalpa precedenti. Tale storia non può essere rivelata…
Vi è per primo il grande ciclo di sviluppo che una “scintilla” percorre. Questo comprende il periodo di Tre Sistemi Solari Maggiori quello precedente l’attuale, il presente ed il successivo. In questi tre, la totalità di Passato, Presente e Futuro cosmici, che incarnano i tre aspetti della vita divina del Logos Solare, sono portati al punto di perfezione in una Monade individualizzata. Si deve ricordare che in questo Sistema Solare, per esempio, certi sviluppi non sono altro che ricapitolazioni di processi evolutivi subiti nel Sistema Solare Precedente; la chiave di ciò sta nello studio del principio manasico o mentale. Gli Angeli solari, il fattore intelligente individualizzante, furono (da un certo angolo visuale) il prodotto di un Sistema precedente, ed attesero solo il momento in questo Sistema in cui le forme dei tre regni raggiungessero un punto sintetico di sviluppo che rendesse possibile di impressionarle ed influenzarle dall’alto…
Si può ipotizzare che numeri forniti dal Maestro D.K. si riveriscono alla quota dello Schema Terrestre all’interno dei Sette più Tre Schemi del nostro Sistema Solare.
Il numero di Monadi umane e Deva che si trovano su uno qualsiasi dei pianeti è certamente un segreto dell'iniziazione. Ci viene detto che all'interno del nostro Sistema Solare ci sono sessanta miliardi di Monadi. Sessanta miliardi di Monadi sono poche per il Sistema Solare a meno che non si tratti di un altro sistema, un velo. C'è, quindi, un problema poiché sessanta miliardi di Monadi umane non sembrano un numero sufficiente per essere diffuso in tutto il Sistema Solare, soprattutto perché alcune Monadi sono ancora indietro nel processo evolutivo nei tre regni della natura: immetalizzate, invegetalizzate e inzoonizzate.
Il Maestro D.K. dice che solo un settimo delle possibili apparenze si sta incarnando. I sei-settimi sono fuori incarnazione, aspettano il loro turno per manifestarsi e si trattengono dall'incarnazione finché, girando la Grande Ruota, possano verificarsi condizioni adatte e migliori (TCF 1059).
Si potrebbe pensare, secondo la regola dei 6/7, che sessanta miliardi sarebbero un numero adeguato per le Monadi umane incarnate nello Schema Terrestre.
Quindi fu promulgata la sentenza. I ritardatari della sfera più alta ne udirono l’eco attraverso tutto il creato. “Non fino al settimo eone, ma al quattordicesimo settimo, tornerà ancora l’opportunità. I primi saranno gli ultimi, ed eoni di tempo saranno perduti”.
Quindi fu promulgata la sentenza. Il prezzo karmico del rifiuto del proprio dovere spirituale fu oneroso. I ritardatari della sfera più alta ne udirono l’eco attraverso tutto il creato. Gli "Osservatori ribelli" sono qui chiamati "ritardatari". Ci sono diversi modi per usare questo termine. Le Monadi che non hanno raggiunto l'obiettivo evolutivo prefissato sono anche chiamate "ritardate".
Non fino al settimo eone, ma al quattordicesimo settimo, tornerà ancora l’opportunità. Gli "Osservatori ritardatari" non avranno quello che vogliono, non al settimo ma al quattordicesimo settimo. Aspetteranno davvero, ma molto più a lungo di quanto sospettassero, prima di avere nuovamente l'opportunità di adempiere al loro dovere verso le forme di vita inferiori.
Al quattordicesimo settimo eone… L’eone non può essere connesso né alla durata di un Globo o pianeta un Kalpa, né alla durata di Una e di Sette Ronde. Queste ipotesi sono da scartare.
Quattordici è due volte sette un ciclo settenario di attività e un ciclo settenario di riposo. Se l’Eone è connesso alla durata di un Sistema Solare, quattordicesimo settimo Eone potrebbe alludere all’alba del nuovo Sistema Solare dopo una Notte Cosmica formata da Sette Eternità o Eoni.
I primi saranno gli ultimi, ed eoni di tempo saranno perduti. I "ritardatari" potrebbero essere stati i più avanzati e potrebbero aver rifiutato a causa del loro alto stato. Sotto questo aspetto sarebbero "primi", ma poiché sono rimasti indietro nella loro acquiescenza a una Volontà Superiore, saranno sia gli ultimi di tutti gli Osservatori che anche "persi" per molti cicli manvantarici.
Gli obbedienti Figli della Mente si collegarono con i Figli del Cuore, e l’evoluzione proseguì il suo cammino a spirale. I Figli del Potere stettero ai posti designati, sebbene il Karma cosmico ne obbligasse un piccolo gruppo ad unirsi ai Figli del Cuore.
Il termine “Figli della Mente” sembra alludere agli Angeli Solari, però, dato il modo in cui si usano “Figli del Cuore” e “Figli della Volontà” (per indicare le Monadi), non possiamo escludere che “Figli della Mente” possano essere usati anche per indicare le Monadi di Terzo Raggio. Si dice che ci siano venti miliardi di Monadi di Attività che potrebbero anche essere chiamate “Figli della Mente” – in effetti, un buon numero di Monadi di Terzo Raggio dovrebbero già essere “Figli della Mente” nel solare senso angelico, ma sono stati ritardati per molte loro colpe a causa della ribellione nel precedente Sistema Solare e a causa del fallimento della Catena Lunare.
Il numero delle Monadi obbedienti è due volte trentamila milioni, 60 miliardi. All’inizio della storia dell’umanità vi fu una grande crisi che chiamiamo individualizzazione. In quell’epoca gli Angeli Solari, in risposta a una richiesta o attrazione da parte degli Animali-Uomini inviarono loro una parte della loro energia, incorporante la qualità del processo mentale. Essi fecondarono, per così dire, il cervello. Nacque così l’umanità. Questo germe portava in sé due altre potenzialità: amore spirituale e vita spirituale, che a suo tempo si manifesteranno.
Figura 1. Gli Obbedienti Figli della mente
Risuonò la PAROLA Sacra che produsse nelle Triadi (spirituale) il desiderio di auto-espressione, e quando il suono della manifestazione inferiore si fu unito con esse e fu salito al cielo, secondo l’espressione dei libri occulti fu prodotto un effetto che causò una risposta in certe costellazioni collegate; questo liberò l’energia che penetrò nel Sistema Solare portando con sé gli Angeli Solari che “riposavano nel Cuore di Dio finché venne l’ora”. La loro comparsa sul Piano Mentale produsse l’unione dello spirito e della materia, e da quest’unione nacque un’Identità autocosciente, l’Ego (TFC, 702).
Ebbene, ora, la tradizione esoterica assicura che “ci sono Sette stirpi di Angeli Solari”, ognuna di esse appartenente ad un definito sottoraggio del Terzo Raggio cosmico di Intelligenza attiva (Manas), il quale viene definito, in alcuni trattati esoterici, come il Fuoco di BRAHMA. Da ciò deriva che gli Angeli Solari, qualche volta, sono chiamati “i Figli di Brahma”. Gli Angeli Solari abbandonarono il Piano Mentale Cosmico e discesero sulla Terra per effetto del Fuoco dell'invocazione degli uomini animali. Vicente B. Anglada – La Gerarchia degli Angeli Solari.
Le Monadi di Potere, pur essendo in manifestazione, sono per ora rarissime in incarnazione. Vennero in gran numero al termine della catena lunare, e verranno di nuovo in piena forza numerica nelle ultime due ronde della catena presente (TFC, 579). I Figli del Potere (Monadi di Primo Raggio) stettero ai posti designati. Le Monadi di Primo Raggio non si stanno incarnando in questo attuale Sistema Solare e sono in gran parte riservate al prossimo. Il loro numero sembra così basso perché questo è un Sistema Solare di Secondo Raggio.
Il karma della forma è un soggetto troppo vasto e complesso per la capacità media di comprensione. Ogni cosa è, nella sua totalità, il risultato di un’azione compiuta da Essenze ed Entità cosmiche in sistemi solari precedenti, che si manifesta negli atomi singoli e in quella congerie di atomi che chiamiamo forme. Sebbene il Karma cosmico abbia costretto una manciata a unirsi ai Figli del Cuore. Eppure ce ne sono alcuni. Il motivo addotto per la presenza di "Figli del Potere", le Monadi di Primo Raggio in questo Sistema Solare è molto interessante: è coinvolto il karma cosmico e al di là di questa affermazione non possiamo penetrare.
Al quattordicesimo settimo eone i Figli della Mente e del Cuore, assorbiti nella Fiamma infinita, si uniranno ai Figli della Volontà nella manifestazione manvantarica. Tre volte girerà la ruota.
Il termine “Figli della Mente” è dato talvolta agli Angeli Solari e talvolta agli esseri umani. In questo contesto sembriamo parlare degli Angeli Solari, però, visto il modo in cui vengono usati “Figli del Cuore” e “Figli della Volontà” (per indicare le Monadi) non possiamo scartare che “Figli della Mente” possa essere usato anche per indicare le Monadi di Terzo Raggio.
Al quattordicesimo settimo Eone l'opportunità si presenterebbe durante il prossimo Terzo Sistema Solare principale.
Si dice anche che ci siano trentacinque miliardi di Monadi di Secondo Raggio che in questo contesto sembrano essere chiamate “Figli dell'Amore”. Il numero delle Monadi di Primo Raggio, qui chiamate “Figli della Volontà o del Potere”, è inferiore, solo cinque miliardi nel nostro Sistema Solare. Per la maggior parte, le Monadi di Primo Raggio non si incarnano in questo attuale Sistema Solare e sono in gran parte riservate al prossimo.
I Figli della Mente e del Cuore, assorbiti nella Fiamma infinita, si uniranno ai Figli della Volontà nella manifestazione manvantarica. Le parole “assorbiti da fiamma infinita” indicano che siamo in una fase molto sintetica, forse una fase indicata da un Sistema Solare sintetico. I ribelli Figli della Mente espulsi da questo Secondo Sistema Solare ritorneranno nel Terzo. È come se i “Figli della Mente” e i “Figli del Cuore” fossero stati astratti in fiamma alla fine del Secondo Sistema Solare e fossero pronti a unirsi ai “Figli della Volontà” (Monadi di Primo Raggio) per una grande sintesi, nel Terzo Sistema Solare. Da un certo punto di vista, c'è un mistero. Tre volte girerà la Ruota. Forse si tratta dei Tre Maggiori Sistemi Solari come di tre giri di ruota.
Al centro stanno i Buddha di Attività, aiutati dai Signori dell’Amore, e dopo il loro duplice lavoro verranno i radiosi Signori del Potere.
I Buddha della Creazione sono un prodotto del passato. Si stanno ora radunando i Buddha dell’Amore. I Buddha della Volontà si manifesteranno come la folgore improvvisa nel giro finale della Terza Ruota Maggiore. Allora la meta sarà raggiunta.
Al “centro” ci sono “Buddha dell'Amore” così come “Buddha dell'Attività”o Buddha della Creazione che ebbero il loro sviluppo nel Sistema Solare precedente. Il centro è quello della manifestazione planetaria. Questo può essere il caso all'interno di altri schemi planetari, ma è certamente il caso all'interno del nostro schema. I Buddha della Volontà saranno nella Terza Ruota Maggiore, nel Terzo Sistema Solare nello stesso stato dei Buddha dell'Attività sebbene sulla linea di Primo Raggio. Allora tutto sarà concluso.
STANZA X
La Quinta progredì, e con i residui della Quarta si riprodusse e si moltiplicò. Le acque si sollevarono. Tutto affondò e fu sommerso. I resti sacri, nel luogo destinato, emersero in un tempo successivo entro la zona di sicurezza.
Le acque si ritirarono. Il terreno solido emerse in certi luoghi designati. La Quinta invase la Terra Sacra, e nel suo quintuplice gruppo sviluppò la Quinta inferiore.
Essi passarono di stadio in stadio. I Signori vigilanti, riconoscendo le forme costruite, fecero segno alla Quarta che circolava; ed essa accelerò il cammino. Quando la Quinta minore ebbe oltrepassato il punto di mezzo, e tutte e quattro le inferiori popolavano la Terra, sorsero i Signori dell’Intento Tenebroso. E dissero: “Non così deve procedere la forza. Le forme ed i rupa della terza e della quarta, entro la Quinta corrispondente, si avvicinano troppo all’archetipo. Il lavoro è troppo buono”.
Essi costruirono altre forme. Evocarono il fuoco cosmico. I sette abissi profondi dell’inferno eruttarono le ombre animatrici. Il successivo settimo ridusse conformemente in ordine tutte le forme, le bianche, le nere, le rosse e quelle di color bruno.
Il periodo della distruzione si estese, lontano in ogni direzione. Il lavoro fu gravemente guastato. I Chohan del più alto piano osservavano in silenzio. Gli Asura ed i Chaitan, i Figli del Male Cosmico, ed i Rishi delle più oscure costellazioni riunirono i loro eserciti inferiori, la più tenebrosa progenie dell’inferno. Essi oscurarono tutto lo spazio.
* * * * * * * * (Shloka o sezioni omesse prematura e pericolosa la loro conoscenza)
Con l’arrivo di Colui che era mandato dal Cielo, la pace venne sulla terra. Il pianeta vacillò ed eruttò fuoco. Una parte si sollevò. Una sprofondò. La forma fu cambiata. Milioni di esseri presero altre forme o ascesero al luogo d’attesa designato. Aspettarono che l’ora del progresso risuonasse nuovamente per loro.
* * * * * * * *
La prima parte della Terza produsse dei mostri: grandi belve e forme malefiche strisciavano sulla superficie della sfera.
La Quarta acquea produsse entro la sfera liquida rettili e progenie deformi, frutto del Suo Karma. Vennero le acque e spazzarono via i Progenitori di quella progenie malefica.
La Quinta separativa costruì nella sfera rupa le forme concrete del pensiero. Le diffuse dovunque. Esse popolarono i quattro inferiori, schermando come nube nera e funesta la luce del giorno. I tre superiori erano celati.
* * * * * * * *
La guerra sul pianeta era scatenata. Entrambe le parti discesero all’inferno. Allora venne il Conquistatore della Forma. Attinse al Fuoco Sacro e purificò i livelli rupa. Il Fuoco di-strusse le terre nei giorni della sesta minore. Quando la Sesta apparve, il suolo era cambiato. La superficie del globo cominciò un altro ciclo. Gli uomini della Quinta superiore dominarono i tre inferiori. Il lavoro fu trasferito sul piano dove sta il Pellegrino. Il triangolo minore entro l’uovo aurico inferiore divenne il centro della dissonanza cosmica.
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Come sappiamo dallo studio della Dottrina Segreta, alcuni dei Logoi planetari sono puri e senza passione, mentre altri sono ancora sotto il dominio del desiderio e della passione (S.D., I, 214, 449; II, 223). Una chiave del mistero del male cosmico si può trovare della differenza esistente tra i pianeti sacri e non sacri, e nel proposito e nel posto, finora non riconosciuti, delle vite delle esistenze che animano i vari pianeti ed asteroidi del Sistema Solare. Alcuni sono puramente mahatici o del terzo Aspetto, dominati dai deva. Altri (dei quali sono esempio i pianeti sacri) sono governati dal Secondo Aspetto, e quest’aspetto si porterà invincibilmente in manifestazione. Alcuni, come il nostro pianeta Terra, sono campi di battaglia, e i due Aspetti sono in collisione, con indizi del trionfo finale della magia “bianca”. (TFC, 1128)
La Stanza X tratta di eventi storici riguardanti il microcosmo, si occupa di eventi storici riguardanti la Quarta, la Quinta e la futura Sesta Generazione. È un’aggiunta di quanto riportato da H.P. Blavatsky nella Dottrina Segreta, settore Antropogenesi.
La Quinta progredì, e con i residui della Quarta si riprodusse e si moltiplicò. Le acque si sollevarono. Tutto affondò e fu sommerso. I resti sacri, nel luogo destinato, emersero in un tempo successivo entro la zona di sicurezza.
Non abbiamo più a che fare con i primi giorni della creazione del Sistema Solare, della creazione planetaria o del processo di individualizzazione, né con la consumazione di un particolare periodo storico. La “Quinta”, in questo contesto, è la Quinta Razza Radice. Con l'avanzare della Quinta c'erano solo resti della Quarta. Erano stati, in larga misura, spazzati via dalle inondazioni, di cui La Dottrina Segreta diceva che ce n'era un certo numero.
Le acque si alzarono. Tutto affondò e fu sommerso.
Sono le acque del “Grande Diluvio” che distrusse le maggiori delle terre atlantidee. Ci furono più diluvi, il primo che si verificò milioni di anni fa (nel tempo e nella Seconda Razza Radice) e poi anche un “Grande Diluvio” che si verificò dopo l'inizio (nascita) della Razza Ariana circa 850.000 anni fa secondo quanto scritto da H.P.B. nella Dottrina Segreta o forse 864.000 anni fa, dovuto a un’inversione del magnetismo terrestre polare. Ci fu anche una piccola inondazione che causò l’affondamento di Poseidone circa 11.000 anni fa, tradizionalmente considerata l'ultimo residuo di Atlantide.
Il Maestro DK ci dice che gli attuali Stati Uniti erano il centro dell'antico continente Atlantideo, erano il centro dell'antica Atlantide e quindi ereditarono un'antica forma psichica e religiosa che era esistente e potentemente viva in quella parte del mondo per molti secoli. (Il Destino delle nazioni, 46)
I resti sacri, nel luogo destinato, emersero in un tempo successivo entro la zona di sicurezza.
Si tratta di quel residuo della Quarta che è stato utilizzato per fare nascere la Quinta. La Quinta Razza Radice nasce dalla quinta sottorazza atlantidea.Il Manu del periodo (Vaivasvata Manu) organizzò la "zona di sicurezza" e salvò il nascente Quinto dalla sommersione che avvenne 864.000 anni fa. Secondo i Maestri di Saggezza la nostra Quinta Razza è già venuta in esistenza, come razza, 1.000.000 di anni fa. In questa Quarta Ronda, la Quinta Razza nasce con la quinta sottorazza Atlantidea, in pratica dopo il periodo mediano della vita della Quarta Razza Radice, ecco perché la cifra dataci è di un milione di anni.
Le acque si ritirarono. Il terreno solido emerse in certi luoghi designati.
Le acque si calmarono ed è sottinteso un lungo periodo di tempo. Questi luoghi erano conosciuti dal Manu del periodo che ne guidava l'intero processo. La Dottrina Segreta ci dice che il Vaivasvata razziale ha salvato gli eletti dell'umanità, la Quinta Razza, dalla distruzione totale. Vaivasvata indù l'uomo allegorico che ha salvato la nostra razza, quando quasi l'intera popolazione di un emisfero perì a causa dell'acqua, mentre l'altro emisfero era risveglio dal suo temporaneo oscuramento. È stato chiamato in altre parti del mondo con altri nomi Xisuthrus, Deucalione, Noè. Cataclismi periodici per fuoco e acqua chiudono sempre il ciclo di ogni Razza-Radice.
La Quinta prodotta dal gregge santo, restò; essa fu governata dai primi Re Divini. Antropogenesi Stanza XII, 48.
La Quinta Generazione esisteva in Atlantide, contemporaneamente ad altre Razze essa era nata dalla quinta sottorazza atlantidea. La nascita del Quinto Continente è narrata dalla tradizione greca nei miti che riguardato la bella Europa, amata e fecondata (come terra) da Zeus. Per quanto riguarda la Quinta Generazione, l’attuale, Esiodo non poteva fare altro che lamentarsi. Quando Zeus volle distruggere la Quarta Generazione , seguendo il suggerimento di Prometeo, Deucalione suo figlio, costruì un’arca e vi entrò con la moglie, Pirra la fulva, figlia di Pandora ed Epimeteo. Per nove giorni e nove notti l’Arca galleggiò sulle acque del diluvio per poi approdare al decimo giorno sul monte Parnaso, che sovrasta Delfi, nota ai Greci come l’ombelico del mondo. Deucalione è Noè della Grecia.
La Quinta invase la Terra Sacra, e nel suo quintuplice gruppo sviluppò la Quinta inferiore.
La Quinta invase la terra sacra, che era riservata al sorgere, propagarsi e fiorire della Quinta Razza Radice. La nuova terra è detta sacra perché le era stata riservata al sorgere, alla propagazione e alla fioritura della Quinta Razza Radice. I gruppi della Quinta Razza Radice erano apparentemente divisi in cinque sezioni o sottorazze. Ogni Razza Radice dove avere sette divisioni. “Nel suo quintuplice gruppo sviluppò la Quinta inferiore”, significa che i cinque gruppi svilupparono il quinto inferiore, viene usato questo termine, suggerendo che non si tratta di una razza, ma uno dei sette princìpi all’interno della costituzione umana, la mente concreta. Essi passarono di stadio in stadio, cioè proseguirono il loro sviluppo verso il Manas superiore. Naturalmente la Quinta Razza Radice, come tutte le razze, deve avere sette divisioni.
Essi passarono di stadio in stadio. I Signori vigilanti, riconoscendo le forme costruite, fecero segno alla Quarta che circolava; ed essa accelerò il cammino.
Essi quelli del quinto gruppo della Quinta Razza Radice iniziarono a sviluppare realmente Manas, per diventare infine il collegamento con il quinto princìpio, l'anima.
I Vigilanti, sono che le Guide dell’umanità, riconoscendo ottimali, la nuova struttura razziale, cioè le forme umane costruite dai Pitri lunari, dettero indicazioni alla Quarta Razza che ancora viveva in terre non interessate dal cataclisma, di accelerare il cammino evolutivo, per terminare il proprio ciclo. La Quarta razza continuava a diffondersi, essendo stata accelerata la sua evoluzione. Anche oggi resti della Quarta Razza sono molto presenti, anche se la Quinta è predominante. Lo sviluppo della Quarta Razza Radice non cessò, ma si sviluppò più rapidamente, contemporaneamente alla Quinta. I Signori Vigilanti possono essere considerati sia come gli Angeli Solari e sia come i membri della Gerarchia Spirituale del nostro pianeta di quel particolare periodo, cioè sono i 105 Kumara, con a capo Sanat Kumara, che vennero nel nostro Globo per supervisionare lo sviluppo dell’umanità.
Con lo sviluppo della Quinta Razza Radice, la “Quarta” non cessò, ma si sviluppò più rapidamente, contemporaneamente alla “Quinta”. Il suggerimento che “il Quarto in circolazione” fosse nomade.
Quando la Quinta minore ebbe oltrepassato il punto di mezzo, e tutte e quattro le inferiori popolavano la Terra, sorsero i Signori dell’Intento Tenebroso.
Questo brano c’informa che si stava preparando la grande battaglia tra i Signori del Volto Oscuro e i Signori del Volto Splendente. Qual è il periodo in cui si è verificata questa grande guerra in Atlantide? La Shloka ci dice che la “Quinta” aveva passato la metà della sua evoluzione settenaria e quindi sembra che fosse passata la terza sottorazza della Quinta. La Quarta Razza continuava a diffondersi su tutta la terra, tanto è vero che oggi la Quarta è molto presente sebbene la Quinta sia predominante. Se "Tutte le quattro inferiori" suggeriscono le prime quattro sottorazze della Quinta, questo ci porta in tempi relativamente moderni, al tempo della guerra narrata nel Mahabharata.
E dissero: “Non così deve procedere la forza. Le forme ed i rupa della terza e della quarta, entro la Quinta corrispondente, si avvicinano troppo all’archetipo. Il lavoro è troppo buono”.
Le “Forze di Ostruzione” i componenti della Loggia Nera, cercano di impedire alla terza e alla quarta sottorazza della Quinta Razza Radice di raggiungere la perfezione archetipica. La terza e la quarta sottorazza della Quinta Radice sono, rispettivamente, l'arabo/semitico e il celtico.
Essi costruirono altre forme. Evocarono il fuoco cosmico. I sette abissi profondi dell’inferno eruttarono le ombre animatrici.
Gli oscuri costruirono forme che non erano affatto archetipiche, ma che erano orribili e mostruose. L'esercito malvagio sembrava a malapena umano. Evocarono il fuoco cosmico oscuro da dirigere contro le forme della quinta state destinate dal Piano Divino.
I sette abissi dell’inferno si trovano particolarmente sul settimo sottopiano del Piano Astrale solare o sistemico, ma questo sottopiano ha sette divisioni ancora sussidiarie. Si presume che forme che furono create e liberate non erano affatto fisiche, e che queste “ombre animate” avessero il potere di ossessionare e possedere gli uomini nei loro corpi fisici.
Il successivo settimo ridusse conformemente in ordine tutte le forme, le bianche, le nere, le rosse e quelle di color bruno.
Sembrerebbe che qui si faccia riferimento al Settimo Raggio, sebbene il suo ciclo in questo contesto non sia dato. Ricordiamo che la Quinta Gerarchia Cosmica che ha fallito nel precedente Sistema Solare era sul VII Raggio, e che questa energia è collegata a ogni operazione Magica. I colori sono quelli delle razze presenti in quel periodo. Bianche nere rosse brune sono i colori delle razze umane che esistevano all'epoca di Atlantide.
Il periodo della distruzione si estese, lontano in ogni direzione. Il lavoro fu gravemente guastato.
C'è stata una "Grande Guerra". Era questa la guerra più recente descritta nel Mahabharata o una guerra avvenuta al momento dell'affondamento di Ruta e Daitya, circa 850.000 anni fa? Le “Forze di Ostruzione” gustarono e ostacolarono le forme archetipe della Quinta. Possiamo supporre che ne sia derivati un periodo di degenerazione nella forma razziale e un periodo di ritardo nel potenziale razziale.
I Chohan del più alto piano osservavano in silenzio.
Questi Chohan sono grandi Esseri planetari, forse possono essere considerati Membri dei 105 Kumara che vennero sul Globo Terrestre per presiedere allo sviluppo dell'umanità.
Gli Asura ed i Chaitan, i Figli del Male Cosmico, ed i Rishi delle più oscure costellazioni riunirono i loro eserciti inferiori, la più tenebrosa progenie dell’inferno. Essi oscurarono tutto lo spazio.
Gli Asura sono demoni e il significato privativo A-Sura significa opposto al Sole". Gli Chaitan suggeriscono che sono una forma di Agnichaitan i Deva che costruiscono con la materia più densa relativamente alla manifestazione logoica. Essi lavorano sul settimo sottopiano del Piano Fisico Cosmico e producono la concretezza massima. Pertanto, entrambi suggeriscono le forze dell'oscurità.
È stato evocato il “Male Cosmico”, non solo il male planetario. La Stanza cita dei membri della Loggia Nera che in quel periodo sembrava predominare sul nostro pianeta. I Fratelli Oscuri mediante parole di potere e forme captano forze connesse con Intelligenze Oscure in alto luogo. Mettono così in moto sul Piano Fisico eventi che hanno origine nelle misteriose caverne del male cosmico presenti nel nostro Sistema Solare.
I nomi dei Rishi delle costellazioni più oscure non sono stati dati, possiamo presumere che i Rishi sul sentiero della mano sinistra lavorino fortemente con le energie dello Scorpione e del Capricorno. Lo Scorpione regge la Quarta Gerarchia l’umana, il pianeta è Mercurio, IV Raggio; Capricorno regge la Quinta Gerarchia dei Makara, e il pianeta è Venere, V Raggio. Ci sono varie costellazioni che rappresentano forze apparentemente negative - Idra, Cetus, forse Serpens - costellazioni che suggeriscono mostri e serpenti. Cetus tradotto con balena è un mostro marino con testa di drago, Tiamat.
Serpens è l’unica delle moderne costellazioni ad essere divisa in due parti: la Testa del Serpente (Serpens Caput) ad ovest e la Coda del Serpente (Serpens Cauda) ad est. Tra queste due parti si trova la costellazione di Ofiuco, colui che porta il serpente. Radunarono i loro eserciti inferiori, la progenie più oscura dell’inferno, costoro sembrano essere i Deva oscuri e inconsci attraverso i quali la Loggia Nera agisce. Hanno oscurato tutto lo spazio, il male cosmico circondò e soffocò la Terra.
Figura 1. Il Male Cosmico
Il Maestro D.K. omette delle Shloka e le sostituisce con asterischi. Le parte omesse le rintracciamo in quelle fornite dal Maestro H. in Teogenesi.
Si incarnarono allora nei corpi creati per Loro. I padri della Quarta divennero essi stessi la progenie della Quinta. Presero per sé delle compagne e furono prolifici nel generare. Ma la loro progenie non sapeva delle offese dei loro padri contro gli Dèi, né delle cause della punizione karmica ad essi inflitta; le loro menti perseverarono. Violenta e accanita fu la battaglia contro gli spiriti di natura rivestiti di forme inferiori, e contro le armate di demoni del mondo inferiore. A volte perdevano, altre volte vincevano. Teogenesi Stanza VI Shloka 3.
“I corpi creati per Loro” – gli Ego incarnanti della Quarta Razza, erano i veicoli autocoscienti in cui dovevano incarnarsi i Lha, i Deva, che avevano rifiutato di incarnarsi nell’ultima sottorazza della Terza Razza, ma che colsero di propria volontà l’opportunità di incarnarsi nelle prime sottorazze della Quarta Razza. Videro il “peccato dei senza mente, ” le orribili conseguenze degli accoppiamenti tra uomo e animale che si erano manifestati nelle forme di mostri semiumani, e compresero di aver commesso un grande errore. “I Padri della Quarta divennero essi stessi la Progenie della Quinta” significa semplicemente che i Lha che avevano adombrato la precedente Terza Razza ed erano entrati nei Corpi Astrali della Quarta in un periodo successivo completando l’evoluzione dell’Ego umano, s’incarnarono pienamente nella Loro progenie, la Quinta.
Si lasciarono trasportare dalla magia nera, usando quegli elementali che potevano tenere sotto controllo per vanificare le azioni di esseri più potenti; di conseguenza, ci furono continui conflitti tra questi diversi ordini di vita. Utilizzarono sia dei mantram di potere, che convocavano gli elementali e i Deva minori attraendoli nella loro sfera magnetica, sia dei mantram che imponevano agli elementali e ai Deva minori la volontà di coloro che li richiama. Il mantram comporta qualcosa di più del semplice canto di parole e suoni.
Condussero a terribili risultati, poiché vennero usate da uomini dalla vita impura, a fini egoistici e con propositi malvagi. Essi richiamavano le schiere di elementali per vendicarsi dei propri nemici; convocavano i Deva minori e utilizzavano i loro poteri per soddisfare le proprie ambizioni; non cercavano di cooperare con la legge, ma di esercitarla per piani d’azione fisici originati dai loro desideri. I metodi con i quali tentarono di soggiogare e usare gli elementali più innocui furono tali da provocare l’inimicizia dei demoni del mondo sotterraneo, demoni che avevano raggiunto, come risultato della loro malvagità spirituale, il piano più basso della vita umana, il piano che qualche volta è chiamato l’Ottava Sfera. Furono tali metodi di magia nera che colpirono in vari modi queste anime, che a loro volta erano capaci di rendere la pariglia, provocando così più attrito.
Gridarono alle immagini che avevano fatto con le proprie mani, alle stelle e agli esseri invisibili: “Svelateci i misteri dei nostri padri. Siamo ciechi, sordi e muti davanti ai nostri nemici. Nelle Tenebre cerchiamo a tentoni la Luce che illumina il Fuoco che ora arde così debolmente entro di noi”. Teogenesi Stanza VI Shloka 3.
Si potrebbe supporre che l’idolatria si sia sviluppata subito con il culto delle immagini, in conseguenza del rapporto con alcune forme inferiori di vita elementale. È naturale che quelle prime razze abbiano gridato alle immagini fatte da loro stesse. Non sarebbero state capaci di appellarsi a un’astrazione. Le immagini rappresentavano gli ideali più alti che potessero concepire, superiori persino al sole e alle stelle, che pure veneravano. Queste immagini erano per loro realtà visibili, essendo sullo stesso piano di vita come lo erano i propri corpi fisici, per cui risultavano meno misteriose delle immagini pensate che si presentavano alla loro coscienza spirituale in fase di risveglio.
Gli “esseri invisibili” ai quali si rivolsero facevano parte degli ordini più elevati di elementali, come le legioni ignee, poiché alcuni ordini superiori o inferiori erano perfettamente visibili agli uomini della Terza e Quarta Razza fino a dopo la caduta delle ultime sottorazze della Quarta Razza nelle tragiche forme di magia nera che provocarono la distruzione di tutte le razze, tranne i pochi sopravvissuti, i quali presero coscienza della loro grande perdita, cioè la luce della conoscenza spirituale, senza la quale erano del tutto incapaci di affrontare le condizioni in cui si trovavano.
Quando, nei primi tempi dell’Atlantide, essi emersero dal luogo dov’erano stati confinati e obbligarono la Grande Loggia Bianca a ritirarsi temporaneamente sui livelli soggettivi, il loro primo grande atto di deformazione fu d’impiantare la paura negli esseri umani, cominciando dalla paura della morte. La paura della morte è una delle grandi anomalie o deformazioni della verità divina, di cui sono responsabili i Signori del Male Cosmico. Da quel momento in poi gli uomini hanno posto l’accento sulla morte e non sulla vita e sono stati dominati dalla paura per tutta la loro vita (RI 732).
Durante la grande battaglia che avvenne tra i Deva incarnati nella Quarta Razza e i desideri inferiori dei “corpi creati per loro,” cioè tra gli Ego Superiori incarnati e gli ego animali, iniziò la lotta incessante per la supremazia tra spirito e materia, tra Dio e l’uomo. La Luce – la mente superiore – fu temporaneamente ritirata, cioè offuscata, e così è rimasta nelle grandi masse umane fino ai nostri giorni. Con l’incarnazione dei Figli della Mente, l’intelligenza superiore, cominciò allora la battaglia tra “la lussuria della carne” e il principio superiore che proibiva la continuazione di questa gratificazione sessuale permessa fino a quel momento. Quella battaglia non è mai finita, e le difficoltà che oggi l’umanità sperimenta nel bilanciare l’intelligenza inferiore alla luce della vera percezione spirituale sono dovute innanzitutto alla stessa causa originaria, cioè il rifiuto dei Deva di incarnarsi nella Terza Razza e, secondariamente, al ripetersi, nell’umanità di alcune sottorazze della Quarta Razza, del male sessuale.
Il senso di queste parole era chiaramente riferito ai “sopravvissuti che restarono” dopo che ebbe luogo la grande catastrofe mondiale, ed era come una promessa fatta agli Ego umani che dovevano reincarnarsi nella successiva sottorazza, la razza che ancora oggi si sta preparando a succedere alla futura sottorazza della Quinta Razza – la prima delle sei razze minori della Sesta Razza.
Figura 2. Il Figlio inviato dal Possente[1]
Il Possente, il Figlio, e il Cavallo Bianco, corrispondono a Padre, Figlio e Spirito Santo, o coscienza, sostanza e forza. È per mezzo dei raggi solari che questa forza elettro-magnetica è raccolta e distribuita a tutta la sostanza vivente appartenente al nostro Sistema Solare. Nessun Avatar, e nessun grande leader del Suo popolo, vennero mai sulla terra con un ramoscello d’ulivo fra le mani. Venne sempre con una spada per separare “le pecore dalle capre”, per separare i mali dell’ignoranza dalla conoscenza e dalla verità. Il ramoscello d’ulivo si materializzerà quando la spada avrà fatto il suo lavoro di separazione.
Lo spazio tra le acque superiori e quelle inferiori dei cieli si aprì, e il Figlio venne in potenza e gloria, come un sole. Si alzò in piedi sul Picco più alto della Stella Nera e toccò gli occhi accecati, le orecchie e le labbra di tutti i supplici lì riuniti per vederlo, sentirlo e parlare con Lui. Teogenesi Stanza VI Shloka 4
“Lo spazio tra le acque superiori e quelle inferiori dei cieli” è il piano intermedio tra gli stati o Piani manasici superiori e quelli inferiori, uno stato in cui la mente individuale dell’uomo può entrare e afferrare intuitivamente i progetti e i propositi dei costruttori divini della forma, e quindi portarli in manifestazione sul piano fisico. Il Picco più alto della stella nera, il nostro Globo, può solo significare un periodo in cui tutti gli abitanti della terra stanno attraversando il punto più basso di un ciclo evolutivo, per risalire con intelligenza e responsabilità verso il punto più elevato possibile che l’umanità possa raggiungere in quel periodo. Quindi, la frase “Si alzò in piedi sul Picco più alto della stella nera” significa che i nuovi impulsi – l’aumento di vibrazione che cambierà il carattere di tutta la vita sul piano fisico dovrà toccare quel piano quando il ciclo precedente starà per chiudersi, e mettere in contatto la natura mentale e quella spirituale dell’uomo. “Gli occhi accecati” indicano una perdita della vista spirituale, sia mentale sia fisica, poiché le odierne razze terrestri hanno perduto la primitiva e chiara visione spirituale che avevano nella Quarta Razza. In questa Shloka c’è una promessa per il futuro.
Figura 3. Cristo Avatar
La Stanza X riportata nel trattato sul Fuoco Cosmico afferma:
Con l’arrivo di Colui che era mandato dal Cielo, la pace venne sulla Terra. Il pianeta vacillò ed eruttò fuoco. Una parte si sollevò. Una sprofondò.
Il “Signore mandato dal Cielo” suggerisce una specie di “Salvatore” in grado di correggere i nefandi sforzi dei “Signori della Faccia Oscura”. Sembra un Avatar simile a Cristo - un portatore di pace dopo la guerra. Fu ristabilito l’equilibrio il pianeta oscillo sul suo asse polare ed eruttò fuoco. Una parte del Globo sprofondò nell’oceano, un’altra si sollevò, la forma degli uomini fu cambiata. Milioni di altre forme o ascese al luogo di attesa designato; una sorta di pralaya. Le “altre forme” possono essere più sottili e non correlate al Piano Fisico denso.
Si prevede che ci saranno molti cambiamenti della Terra che si verificheranno entro i prossimi mille anni. Dei cataclismi di natura mondiale si produrranno nel corso del prossimo millennio. Dei continenti saranno sconvolti, emergeranno e saranno sommersi dei territori, culminando nel disastro materiale che sorprenderà il mondo verso la fine della Quarta Razza-Ramo della sesta sottorazza. Questo introdurrà la nascente Sesta Razza-Radice. (TCF 467).
Questo periodo, tra l'altro, sarà il periodo in cui il Grande Signore, il Cristo, guiderà l'umanità!
La forma fu cambiata. Milioni di esseri presero altre forme o ascesero al luogo d’attesa designato.
Con l’avvento della nuova Razza nuove nascono forme umane più sottili e non più collegate affatto solo al Piano Fisico. Il “luogo designato dell'attesa” è una sorta di condizione pralayica, propedeutica a un rinnovato sforzo. È previsto che centinaia di milioni o addirittura miliardi di esseri assumeranno altre forme e saranno temporaneamente astratti in una specie di pralaya all'interno delle dimensioni interiori.
Aspettarono che l’ora del progresso risuonasse nuovamente per loro.
Era/è un momento di progresso e di astrazione di gruppo — al momento del conseguimento sotto l'“Uno inviato dal cielo” — inviato dalla Gerarchia o da Shamballa o da entrambi. Questi Centri planetari superiori rappresentano il vero “cielo”.
* * * * * (Brani omessi)
La prima parte della Terza produsse dei mostri: grandi belve e forme malefiche striscia-vano sulla superficie della sfera.
Non si tratta della Terza Razza Radice, ma della prima Terza Ronda. Sembra che stiamo parlando dei dinosauri.
D'altra parte, potremmo essere ancora all'interno della terza ronda nella sua quarta divisione.
La Quarta acquea produsse entro la sfera liquida rettili e progenie deformi, frutto del Suo Karma. Vennero le acque e spazzarono via i Progenitori di quella progenie malefica.
La prima parte della Terza va intesa al terzo periodo della Quarta Razza Madre. La terza sottorazza dominando gli elementari del Piano Fisico produsse mostri, grandi bestie come dei dinosauri e forme malvagie. Si aggiravano sulla superficie della sfera.
La quarta sottorazza, polarizzata sull’astrale, detta acquea perché ebbe poteri sugli elementari dell’acqua produsse rettili deformi, frutto del suo karma. Vennero le acque e distrussero i progenitori di quella stirpe malefica, cioè i malvagi atlantidei.
La Quinta separativa costruì nella sfera rupa le forme concrete del pensiero. Le diffuse dovunque.
La Quinta sottorazza atlantidea sviluppando il Manas divenne separativa. Dobbiamo parlare di coloro che possedevano il potere del pensiero concreto ma erano separativi nel loro atteggiamento. Si parla di chi possedeva il potere del pensiero concreto, ma erano separativi nel loro atteggiamento. Saturò dovunque come una nuvola nera e malvagia, i quattro sottopiani mentali inferiori di forme pensiero separative ed egoistiche. Spense la luce del giorno, i tre sottopiani mentali superiori erano nascosti. Potrebbe essere forse, la quinta sottorazza della Quarta Razza Radice.
* * * * * (Brani omessi)
La guerra sul pianeta era scatenata. Entrambe le parti discesero all’inferno.
Si scatenò una guerra planetaria tra la Loggia Nera e la Loggia Bianca, senza esclusioni di colpi, fu spaventosa, perché è detto che entrambe le parti discesero nell’inferno.
Allora venne il Conquistatore della Forma. Attinse al Fuoco Sacro e purificò i livelli rupa.
Poi giunse il Conquistatore della forma, non necessariamente un individuo, potrebbe anche essere un gruppo, la Gerarchia Spirituale. Nella Dottrina Segreta leggiamo dei modi in cui gli esseri solari superiori hanno distrutto le forme mal concepite. Si può parlare qui del movimento verso l'iniziazione dell'uomo. Attinse al Fuoco Sacro, o Solare, non più com’era avvenuto in precedenza col Fuoco Oscuro. Questo è il Fuoco Solare, il fuoco dell'anima, che era stato spento dalla creazione di forme pensiero concrete. Purificò le forme corrotte e malvagie.
Il Fuoco distrusse le terre nei giorni della sesta minore. Quando la Sesta apparve, il suolo era cambiato. La superficie del globo cominciò un altro ciclo.
Possiamo avere a che fare con la sesta sottorazza della Quarta Razza Radice. Il Fuoco distrusse le terre della sesta sottorazza atlantidea. I livelli all'interno dei mondi inferiori erano stati contaminati e il Fuoco distrusse le terre nei giorni della Sesta minore. Quando la Sesta (la Razza Radice) apparve il suolo era cambiato era iniziato un altro ciclo.
Gli uomini della Quinta superiore dominarono i tre inferiori. Il lavoro fu trasferito sul piano dove sta il Pellegrino. Il triangolo minore entro l’uovo aurico inferiore divenne il centro della dissonanza cosmica.
Gli uomini della Quinta superiore sono quelli della Quinta Razza Radice. I “tre inferiori” sembrerebbero i tre corpi mentale concreto astrale e fisico della personalità. Tutto dipende da come consideriamo il “Pellegrino”: o è il discepolo, il Jiva (Atma - Buddhi), ma non la Monade sul suo piano. Il Piano dove sta il Pellegrino è quello in cui si trovava il Jiva che s’incarna nel corpo causale. Presumibilmente questo indica uomini con un tipo superiore di coscienza della Quinta Razza Radice. I "tre inferiori" sembrerebbero i tre elementali della personalità.
Un essere umano ha una fonte d’origine, la Monade, ed un veicolo semipermanente, il corpo causale, ma si manifesta mediante i suoi principi inferiori eterico astrale mentale inferiore dei quali non fa parte il fisico denso.
Per questi tipi superiori di esseri umani, potrebbe essere che il lavoro sia stato spostato nel corpo causale dove si trovava il Jiva incarnato. Potrebbe essere che si sia sviluppata l'attenzione alla cultura dell'anima, insieme alla possibilità dell'iniziazione.
Il triangolo minore entro l’uovo aurico inferiore, è lo strumento della personalità, il triangolo formato dai tre atomi, unità mentale e atomi permanenti astrale e fisico, diviene il centro della dissonanza cosmica un fattore egoistico e separativo, come in quelli che percorrono la via della mano sinistra. Questo “triangolo minore” se non correlato alla guida del triangolo superiore, diventa un fattore egoistico e separativo, come lo era in coloro che percorrono il sentiero della mano sinistra.
Il Figlio chiamò ad alta voce la Grande Madre e Lei discese con i Lipika. Essi raffreddarono e raggrupparono le Scintille Ardenti. Quelle che quando venne la lunga notte alla fine della Quinta erano state le razze angolate Tre, Quattro e Cinque, furono ora plasmate e immesse nella Sesta e Settima [Razze] angolate. Teogenesi Stanza VI Shloka 5.
La Discesa della Grande Madre con i Lipika indica una dichiarata attività dell’aspetto femminile della vita, e la preparazione alla rinascita di una nuova razza. Con l’avvento di una nuova razza deve necessariamente iniziare un nuovo registro per ciascun Ego reincarnante. I Lipika sono solo una delle numerose legioni di esseri divini, energie, forze, angeli, entità individualizzate, stimolate all’azione contemporaneamente all’avvento della “Grande Madre.” Le Terza, Quarta e Quinta Razza angolata della terra erano quelle razze provenienti da località diverse e da differenti sottorazze che si erano mescolate, assorbendo così l’una dall’altra le diverse qualità e caratteristiche, creando alla fine una nuova razza. La Terza, Quarta e Quinta Razza angolata sono quelle in cui i cinque principi inferiori dei sette principi, qualità e condizioni della materia grezza, sono sviluppati in eccedenza rispetto ai due principi superiori, che possono raggiungere il loro stato più elevato di perfezione solo nella Sesta e Settima Razza. I due principi più elevati dei sette, cioè il Manas Superiore e Buddhi.
Il luminoso raggio bianco del Sole Divino risplendeva attraverso le porte appena aperte e non si spezzò in frammenti. Il viso della Stella che un tempo fu Nero era mutato; esso ora riluceva di un fulgore brillante. Le Ruote sue compagne adesso cercavano i raggi frammentati, poiché questi erano rimasti gli ultimi della razza. Teogenesi Stanza VI Shloka 7
Il luminoso raggio bianco del Sole Divino è la Luce del Christos. La Stella Nera, il pianeta Terra sul quale vive l’uomo, diventa ora una Stella Luminosa. Poiché i cuori degli uomini, riflettendo gli insegnamenti dell’Avatar, spargono la luce dell’obbedienza, della gratitudine e dell’intelligenza in ogni regno della natura, tutte le cose che crescono aggiungono a loro volta la propria luce al regno dell’uomo. La terra restituisce al Sole la luce del suo Amore. Le ruote sue compagne sono altri Globi con evoluzione simile alla nostra Terra, forniscono un nuovo e appropriato habitat a quegli uomini che infrangono ancora i raggi della Luce del Cristo. Questi uomini erano gli ultimi della loro razza umana. Sono coloro che respingono ancora tutti gli insegnamenti dell’Avatar, e non permettono, contrariamente a quanto fanno gli altri, che le porte si aprano. Vivranno sulle ruote compagne della terra – altri mondi in cui avranno la possibilità di avanzare o regredire nei cicli futuri, secondo come risponderanno alla sollecitazione della Grande Madre.
La Quinta Gerarchia Cosmica che esprime il VII Raggio vela il Cristo. La Quinta Gerarchia agisce sul Settimo Raggio, di Ordine Magico o Organizzazione Cerimoniale, e a sua volta ne subisce l’influsso. Primo compito di questo raggio è connettere spirito e materia e manifestare la forma. Il segno zodiacale cui è più vicino è Cancer, segno di massa, uno degli “ingressi” alla vita manifesta (AE 33). La Quinta per ordine, che si dice stia per conseguire la liberazione, cioè per assumere la sua Quarta Iniziazione, è la causa di certi fenomeni sul nostro pianeta che gli ha meritato il nome di “Stella del Dolore” (AE 39). La Quinta Gerarchia Cosmica ci è detto che vela il Cristo.
[1] https://grevkafi.org/Masterseng.html
STANZA XI
La ruota della vita gira all’interno della ruota della forma esterna. La sostanza di Fohat circola, ed il suo fuoco cristallizza tutte le forme. La ruota che non si vede si muove in rapida rivoluzione entro il più lento involucro esterno fino a quando essa consuma la forma.
I quarantanove fuochi ardono nel centro interiore. I trentacinque vortici ignei circolanti si estendono lungo il cerchio della periferia. Tra i due passano in ordinata sequenza le fiamme variamente colorate.
I grandi Triangoli nella loro giusta posizione tengono celato il segreto della ruota della vita. Il fuoco cosmico irradia diretto dalla seconda sfera, governata dal Reggitore del Raggio che fonde. Le coorti della terza sfera in diversi gradi contrassegnano i tre minori.
La ruota della vita si muove sempre entro la forma. I Deva del Quarto si collegano con i trentacinque e li fondono con i quarantanove centrali. Essi lavorano dall’alto cercando di fondere il tutto. Questi, con le loro miriadi di forme roteanti entro le ruote di grandezza minore, si sforzano di elevarsi. Il tutto è uno, tuttavia nelle sfere inferiori appaiono solo le forme. Con le loro divisioni, sembrano troppo numerose per essere affrontate o comprese.
Questa moltitudine circola. Le forme sono costruite, diventano troppo solide, sono infrante dalla vita, e circolano nuovamente. Una piccola parte rotea mantenendo i molti nel calore del moto. L’uno abbraccia il tutto e porta il tutto da grande attività al cuore della pace cosmica.
La Stanza XI riguarda la liberazione, la fusione dell’inferiore con il superiore, la frantumazione delle forme grossolane e la distruzione del loto egoico.
La ruota della vita gira all’interno della ruota della forma esterna.
La Ruota della Vita-Coscienza è all’interno della Ruota della Forma ed insieme ruotano. La ruota della forma esterna è in realtà l’aspetto ruotante dell'aura inferiore. All'interno di queste ruote esterne di minore estensione ruota il corpo causale e persino la Ruota Monadica. I Piani di Materia sono grandi sfere.
La sostanza di Fohat circola, ed il suo fuoco cristallizza tutte le forme.
Fohat il Serpente Igneo crea le bolle di materia sul Piano Fisico Cosmico. Non solo i piani nel loro insieme ruotano da E a W, ma anche i sottopiani. Ogni piano ha una nota chiave e i sottopiani hanno le note chiave secondarie. L'intero piano ha la sua velocità e misura. Sembrerebbe che la materia creata da Fohat sia in continuo movimento come tende ad essere il Terzo Raggio.
La ruota che non si vede si muove in rapida rivoluzione entro il più lento involucro esterno fino a quando essa consuma la forma.
Questa la ruota che non si vede è quella interiore, la ruota della vita. Tuttavia, poiché tutte le sfere viventi ruotano, potremmo dover pensare alla rotazione del corpo causale/loto egoico, che è interno alla forma esterna. Si può pensare che la rapidità di rotazione sia una delle ragioni del processo di invecchiamento fisico ma che può essere, insieme alla sua debilitazione, un processo di raffinamento della forma.
Fino a quando essa consuma la forma esterna vuol dire che si tratta di una "usura" per frizione, allora la ruota interna del corpo causale è più forte di tutti i corpi della personalità. Il veicolo monadico interno a sua volta è più veloce forte del corpo causale e più duraturo. Sappiamo che la materia sui piani superiori ha una frequenza più alta nella sua vibrazione rispetto alla materia dei piani inferiori.
I Quarantanove Fuochi ardono nel centro interiore.
Il settemplice Fuoco d’Attrito, i Sette Fratelli di Fohat, le sette manifestazione di elettricità o dei fenomeni elettrici. Sono i sette Raja o Signori Deva dei Sette Piani sistemici (del Piano Fisico Cosmico). Esotericamente sono i “Fratelli di energia”. I sette Spiriti si manifestano come quarantanove Esistenze. I Sette Fuochi Signori dei Sette Piani si riflettono nei sette sottopiani in relazione al loro ordine numerico gerarchico, e formano complessivamente 7x7=49, cioè quarantanove Fuochi.
Il Maestro D.K. avverte che coloro che leggono superficialmente la Dottrina Segreta sono portati a considerare Agni solo come il Fuoco della Materia, e trascurano di osservare che Egli è la totalità. Agni, il Signore del Fuoco, è il triplice Logos in senso soggettivo, il Creatore, il Conservatore e il Distruttore. La triplice personalità del Logos Solare, l’aspetto forma, è solo sussidiaria.
Ognuna delle tre Persone della Trinità si manifesta allo stesso modo di un uomo, come Spirito, Anima o Ego e Sostanza. In connessione con Brahma, abbiamo l'aspetto Spirito che anima i tre sottopiani superiori di ogni piano, o il Primo aspetto Fuoco. L’aspetto animico o Secondo Fuoco si trova sul quarto sottopiano di ogni piano in cui sono situati i centri eterici di tutte le entità manifestate. Il terzo Fuoco o aspetto sostanza è sui tre sottopiani inferiori.
Abbiamo i 49 (7x7) fuochi della materia, o i 7 fuochi di ciascun piano, l'unione dei tre superiori e dei tre inferiori che producono quel bagliore sul quarto sottopiano di ciascun piano che chiamiamo le ruote di fuoco o centri. Il Fuoco Solare si manifesta come fiamma prodotta dall’unione sul sottopiano centrale di ogni Piano o Sfera di Materia (TCF 522).
I Trentacinque vortici ignei circolanti si estendono lungo il cerchio della periferia. Tra i due passano in ordinata sequenza le fiamme variamente colorate.
In relazione al piano Logoico, vi sono quarantanove (7x7) Fuochi. In relazione al Piano Atmico, vi sono trentacinque Fuochi (5x7) riferiti ai Cinque Piani Atmico, Buddhico, Manasico, Astrale, Fisico. Come il Terzo Raggio include tutti e Quattro Raggi di Attributo, la quintuplice stella di Brahma, questi 35 fuochi includono tutti i Fuochi dei piani minori. In questo caso il Piano Atmico serve da frontiera, da periferia. Tra i Due, cioè i Due primi Piani passano Sette fiamme colorate per ogni Raggio 7x5. I vortici di Fuoco sono collegati a Shamballa e al Signore del Mondo. La “giusta disposizione” suggerisce la Bilancia e il Settimo Raggio.
Poiché i Fuochi sono Tre danno origine a 3 gruppi di 35 corrispondenti a 3x35=105 Kumâra che sono collegati a Shamballa.
I grandi Triangoli nella loro giusta posizione tengono celato il segreto della ruota della vita.
La “ruota della vita” rappresenta la sfera interiore fatta di correnti e centri di forza, che formano un modello di consumata bellezza e può essere interpretata a livello cosmico o sistemico, e solare, o forse, nella sfera logoica. Queste ruote possono essere collegate in modo triangolare. A livello cosmico abbiamo un triangolo formato tra le stelle dell'Orsa Maggiore, le Pleiadi e il nostro Sistema Solare. Il Sole Sirio è connesso con il nostro Sistema Solare. Il nostro Sistema Solare nasce dal matrimonio elettrico cosmico di una Pleiade Taygeta, con una Stella dell’Orsa Maggiore Dubhe.
URSA MAJOR Atmico CosmicoPLEIADI Buddhico CosmicoSIRIO Manas Cosmico
Figura 1. Polarità nei Piani Cosmici - Ursa Major Pleiadi e Sirio
A livello Logoico, vi è un analogo rapporto tra una Pleiade, una Stella dell’Orsa Maggiore e il nostro Logos Planetario. A livello umano il grande Triangolo è il Sé Superiore formato dai tre atomi permanenti Atma-Buddhi-Manas. Il brano mette in evidenza il fatto dell’interdipendenza di tutti gli atomi siano essi stelle, pianeti e ogni forma sferica. L’atomo chimico è sferoidale; l’uomo dimora in una sfera, così come il Logos planetario ed il Logos solare, e questa sfera è la forma che la materia prende quando la sua attività interna e l’attività della forma lavorano all’unisono.
Il Fuoco cosmico irradia diretto dalla Seconda Sfera, governata dal Reggitore del Raggio che fonde.
La “Seconda Sfera” è la materia che compone il Piano Monadico. Il “Raggio che unisce” è il Secondo Raggio e il suo Sovrano è il Signore di Secondo Raggio. Il Fuoco Cosmico è qui inteso come il Fuoco del Piano Mentale Cosmico che è qualificato dal Quinto Raggio. Il Fuoco Solare a cui accediamo è derivato dal Fuoco Cosmico una combinazione del Secondo e del Quinto Raggio. Stiamo ricevendo il Fuoco Solare dal corpo causale del nostro Logos Solare.
Le coorti della Terza Sfera in diversi gradi contrassegnano i tre minori.
La Terza Sfera è la materia del Piano Atmico. I Triangoli superiori sulla ruota della vita si riflettono nei tre triangoli minori della forma, esterni alla ruota atmica. Cosa ha a che fare il numero tre con il Piano Atmico? Il simbolo del Piano Atmico è il triangolo. Il termine “coorti” è così spesso usato in relazione ai Deva che sono relativamente inferiori e che si riferiscono al Terzo Aspetto della divinità sta lavorando attraverso il Terzo Piano.
La ruota della vita si muove sempre entro la forma. I Deva del Quarto si collegano con i Trentacinque e li fondono con i Quarantanove centrali.
Dal punto di vista logoico solare la “forma” può essere considerata l'intero Piano Fisico Cosmico. Come i Deva del Quarto Possano fungere da intermediari tra i trentacinque ei quarantanove centrali?
I Piani di materia sono relazionati con il Terzo Aspetto, i Raggi con il Secondo Aspetto della divinità. Brahma è la vita positiva della materia. Su ogni Piano si ha, in senso relativo:
- Il Fuoco Elettrico che si manifesta come prima condizione sui Tre Piani Superiori (+).
- Il Fuoco per Attrito che si manifesta come fattore più importante sui Tre Piani Inferiori (-).
- Il Fuoco Solare che si manifesta come fiamma prodotta dall’unione sul Piano Centrale (+/-).
Nel Sistema Solare questo vale riguardo all’Uomo Celeste sul Piano Buddhico, il Quarto Piano, ove Egli divampa nei Suoi centri eterici. Riguardo all’uomo sul Piano Mentale si ha una condizione analoga. I tre sottopiani superiori riguardano l’aspetto Spirito nel corpo causale; i tre sottopiani inferiori riguardano soprattutto l’involucro mentale o Fuoco per Attrito; il quarto sottopiano è quello sul quale si trovano i centri di forza del corpo mentale. Così è per l’uomo sul Piano Fisico, poiché i suoi centri eterici sono posti nella materia del quarto etere (TFC 522).
Quindi, su ogni Piano del Sistema Solare si ha un Quarto Piano sul quale avviene la lotta per la perfetta illuminazione, e la conseguente liberazione, il campo di battaglia, il Kurukshetra riportato nella Bhagavad Gita è un campo dove si compì la grande battaglia tra i malvagi Kaurava e gli spirituali Pandava, il poema finisce con la morte di Krishna e la fine della sua dinastia. Questi segna pure l’inizio dell’era Indù del Kali Yuga.
Sebbene per l’uomo il Quarto Piano, il Piano Buddhico, sia il luogo del trionfo e la meta della sua fatica, per l’Uomo Celeste è il campo di battaglia, mentre per il Logos Solare è il terreno ardente.
I tre regni inferiori, minerale, vegetale e animale, essendo negativi (-) rispetto alla forza superiore (+), l’attrazione mutua di questi due e la loro interazione portano in esistenza il quarto regno o umano (+/-). I Tre Fuochi, della Mente, dello Spirito e della Materia si riuniscono, ed il lavoro della piena autocoscienza comincia. Il quarto regno è il luogo d’incontro dei Tre Fuochi.
I Sette Piani, come i Sette Fuochi formano due Triangoli di Polarità, dove i Tre Fuochi Superiori formano un triangolo che è positivo rispetto al triangolo dei Tre Fuochi Inferiori, il Quarto Fuoco è positivo e negativo allo stesso tempo. Il triangolo superiore si riflette capovolto in quello inferiore nel suo opposto polare. Risulta così che il Settimo Raggio Ordine o Rituale cerimoniale è un aspetto della polarità opposta del Primo Raggio, di Volontà o potere. Quando il sistema sia visto nell’ordine inverso contando il Piano Fisico come Primo come avviene quando lo si considera quale campo dell’evoluzione strettamente umana, allora il settimo è il primo contato dal basso il sesto e il secondo contato dal basso, il quinto è il terzo contato dall’alto, il quarto è intermedio è duale.
Il primo, il secondo e il terzo sottopiano del Primo Etere Cosmico rispondono specificamente alla vibrazione di uno dei Tre Aspetti, o alle Entità Cosmiche il cui influsso raggiunge la materia dei Piani addirittura fuori del sistema. Sul quarto sottopiano avviene l’unione principale delle tre Vite di fuoco, che produce l’archetipo della manifestazione di forza dell’elettricità, che infine causa il divampare dei Figli della Luce sul Piano successivo.
Figura 2. Relazione elettrica tra i Piani
I gruppi di Deva sono sette per ogni Piano, i 7 Deva del Quarto Piano si collegano inferiormente con i 21 Deva dei Tre Piani Inferiori, formando un unico gruppo di 28 per i Quattro Piani inferiori. Collegandosi superiormente il Piano Atmico, collegano il Quaternario inferiore con la parte più densa della triade superiore 20+7=35.
Essi lavorano dall’alto cercando di fondere il tutto.
Quando i tre gruppi saranno uno allora divamperanno 49 Fuochi.
Questi, con le loro miriadi di forme roteanti entro le ruote di grandezza minore, si sforzano di elevarsi.
Le “ruote di minore magnitudine” possono essere pensate sono i Tre Piani Inferiori, le forme minori (che vivono in queste ruote minori) per azione della quarta ruota tendono verso l'alto. Nel Sistema Solare quello che sembriamo vedere sono le vite imprigionate nel corpo fisico denso del Logos Solare e del Logos Planetario che lottano per salire verso i Piani Eterici Cosmici.
Il tutto è uno, tuttavia nelle sfere inferiori appaiono solo le forme. Con le loro divisioni, sembrano troppo numerose per essere affrontate o comprese.
La molteplicità di tutte le forme non può nascondere il fatto che la Vita di tutte le sfere e di tutte le loro forme è Una Vita. Così grande è la diversità delle vite sui piani del Sistema Solare che la mente dell'uomo è sopraffatta nel tentativo di cogliere la diversità o di affrontarla.
Questa moltitudine circola. Le forme sono costruite, diventano troppo solide, sono infrante dalla vita, e circolano nuovamente.
Le forme sono in continuo movimento, come la vita di Fohat, il terzo aspetto della divinità indurisce le forme. Saturno il Terzo Aspetto è coinvolto in questo, c'è mobilità con Fohat e anche il suo fuoco provoca rigidità. Il secondo aspetto costruisce le forme. Il primo aspetto della divinità rompe le forme. Si passa dalla circolazione/fluidità all'indurimento ed infine alla frantumazione.
Una piccola parte rotea mantenendo i molti nel calore del moto. L’uno abbraccia il tutto e porta il tutto da grande attività al cuore della pace cosmica.
Una piccola parte continua a ruotare per mantenere il “calore” legato al Fuoco per Attrito il Terzo aspetto. Il raffinamento o frantumazione della materia esterna avviene dall'interno. Le forme esterne non possono sopportare la pressione della rotazione interna più rapida e si consumano. I grandi insiemi che ruotano in senso planetario portano con sé avvolti nel calore, i molti.
L'Uno abbraccia tutte le forme (nella loro costante circolazione e attività). L'attività di tutte le forme lascia il posto alla quiete e alla pace in cui si risolve il Terzo Aspetto della divinità.
Il Terzo Raggio opera attraverso la Bilancia che è anche il segno della Pace di Shamballa. Il cuore della pace cosmica è pralaya!
STANZA XII
Gli Esseri Benedetti celano la Loro triplice natura, ma rivelano la Loro triplice essenza per mezzo dei tre grandi gruppi di atomi. Tre sono gli atomi, e triplice è l’irradiazione.
Gli Esseri Benedetti sono le Monadi, o i Jiva che emanano dalla Monade e passano attraverso le esperienze dei cinque mondi inferiori: Atmico, Buddhico, Mentale, Emozionale, Fisico. La natura celata degli Esseri Benedetti, la Monade è triplice, si manifesta come Volontà, Saggezza e Attività.
Le Monadi rivelano la Loro triplice essenza attraverso tre atomi permanenti: Volontà attraverso l'atomo permanente atmico; Saggezza attraverso l'atomo permanente buddista; e Attività attraverso l'atomo permanente manasico.
Figura 1. La Monade e la sua triplice essenza
Ciascuno degli atomi permanenti triadici ha una triplice radiazione perché questi sono atomi con tre spirille principali e non sette, come hanno i due atomi permanenti della triade inferiore: l'atomo permanente fisico e l'atomo permanente astrale.
Il cuore del Fuoco si cela, ed è conosciuto solo per la sua irradiazione, e attraverso ciò che irradia. È solo dopo che la Fiamma è spenta ed il calore è svanito, che il Fuoco può esser conosciuto.
Il cuore di Fuoco è all’interno della Monade. Come c'è un Fuoco all'interno del "Gioiello nel Loto", così c'è un "Fuoco" o punto all'interno del Triangolo, nel Cuore della Monade.
La Fiamma è estinta dopo la conflagrazione che si verifica quando il corpo causale viene distrutto. È dopo quella distruzione che il vero “Fuoco” della Monade può essere conosciuto per quello che è. Presumibilmente questo segue la quarta iniziazione e avviene durante la quinta e specialmente durante la sesta.
Nella Regola XIII per i candidati all'iniziazione, leggiamo parole che ricordano il Fuoco Radiante della Monade.
Regola XIII. Per i postulanti. Quattro cose deve comprendere ed imparare il discepolo prima che gli si possa mostrare il mistero più intimo: le leggi di ciò che irradia; i cinque significati della magnetizzazione; la trasmutazione (Trattato dei Sette Raggi Vol. V - I Raggi e le Iniziazioni 248).
In questa regola preliminare si diceva al discepolo che prima di poter accedere ai misteri che gli sarebbero stati rivelati successivamente man mano che fosse avanzato lungo il Sentiero dell’Iniziazione, vi sarebbero stati quattro concetti che egli avrebbe dovuto “imparare e comprendere”:
- Le leggi di ciò che irradia. Desidero richiamare la vostra attenzione sul fatto che ciò non si riferisce alle Leggi di Irradiazione. Ciò che irradia cade sotto leggi proprie, che sono diverse da quelle che produssero l’irradiazione. Gli studenti devono leggere con attenzione crescente via via che avanzano sulla via occulta che conduce alla Via dell’Evoluzione Superiore.
- Egli deve studiare i cinque significati della magnetizzazione. Questo riguarda i cinque metodi secondo cui opera la Legge di Magnetizzazione: questo è un altro nome della Legge di Attrazione.
- Egli deve comprendere cosa sia la trasmutazione e in cosa consista l’arte segreta dell’Alchimia (ora perduta insieme alla Parola Perduta). In senso esoterico trasmutazione è il modo con cui la forza viene trasmutata o cambiata in energia. Ciò significa (per quanto concerne un discepolo) il trasmutare o mutare o elevare la forza della personalità in energia egoica.
- Egli deve conoscere “il nome egoico celato”, o la prima lettera della Parola comunicata. Qui occorre notare due cose. La “Parola” non si riferisce alla Parola Sacra, ma al nome del Logos planetario, il nome celato di Sanat Kumara, Il Quale è l’anima del mondo in tutte le sue fasi, l’Ego del Logos che si manifesta sul Piano Mentale Cosmico. Agli iniziati fino alla Quarta Iniziazione è consentito esprimere soltanto la prima lettera di quel “nome ineffabile”. Vedete quindi quanto sia ampio il campo compreso da questa regola.
STANZA XIII
Attraverso la fascia violetta che circonda i Cieli, passa il globo di porpora oscura. Passa e non ritorna. Viene assorbito nell’azzurro. Tre volte l’azzurro lo avvolge, e quando il ciclo è completo il porpora si attenua, si fonde nel rosa, ed il sentiero è attraversato di nuovo.
Tre, i grandi colori nel ciclo che è considerato il quarto: violetto, azzurro e rosa, con il color porpora fondamentale in rotazione.
Quattro sono i colori secondari nel ciclo della discriminazione in cui ha luogo la rivoluzione. Esso è già percorso fino al punto di mezzo che è un po’ oltrepassato. Gialla è la fascia che segue, arancione la nube che cela; il verde è per la vivificazione. Tuttavia, non è ancora giunto il momento.
Molti i fuochi che roteano; molte le ronde che rivolvono; ma solo quando i colori complementari riconosceranno la loro sorgente, ed il tutto sarà armonizzato ai sette, si vedrà il compimento. Si vedrà allora ogni colore al suo giusto posto, e la cessazione della rotazione.
La Stanza XIII esprime in termini di colore il progresso verso il completamento del processo planetario, ma anche dei processi sistemico solare e microcosmico.
Attraverso la fascia violetta che circonda i Cieli, passa il globo di porpora oscura. Passa e non ritorna. Viene assorbito nell’azzurro.
La fascia violetta che circonda i Cieli è la sfera del corpo eterico del pianeta. Il colore del Settimo Raggio è il Viola. I quattro eteri hanno questi colori: Primo, lavanda trasparente; Secondo violetto chiaro; Terzo porpora chiaro; Quarto porpora scuro. Il Quarto Globo fisico della nostra Catena Planetaria è la Terra, il colore associato è il viola. Passa e non ritorna. Qualcosa sta accadendo alla densità che diviene sempre più eterea nella forma nel nostro Sistema Solare di Secondo Raggio. Il Globo viola viene assorbito nell’azzurro del Secondo Raggio, allora si tratta della fusione del Piano Eterico-Fisico nel Piano Astrale, sia considerando questa fusione in relazione al nostro Sistema Solare, sia in relazione al nostro Schema Planetario.
Tre volte l’azzurro lo avvolge, e quando il ciclo è completo il porpora si attenua, si fonde nel rosa, ed il sentiero è attraversato di nuovo.
Tre volte il blu lo avvolge, chi? Se il nostro soggetto fossero le trasformazioni del nostro Sistema Solare e la sua graduale eterizzazione, allora si riferisce ai Tre Sistemi Solari Maggiori e non ai precedenti con i Raggi d’Attributo. Ci sono Tre Principali Sistemi Solari, e ciascuno di essi termina con l'assorbimento nel Piano Astrale Cosmico. Il Raggio dell'Anima del Logos Solare è il Secondo, rappresentato dal colore blu. Il nostro Logos Solare è anche il “Logos Blu” e tutta la Sua manifestazione esteriore rappresentata dalla porpora e dal violetto sarà assorbita nell'indaco sintetizzante che esprime la sua Anima.
Il blu, l’azzurro, assorbe e sintetizza il viola e il porpora esterni e anche il blu minore e l'arancione minore del corpo del Piano Astrale Cosmico e del corpo del Piano Mentale Cosmico del Logos Solare.
Quando il ciclo è completo, quando termina questo Secondo Sistema Solare maggiore, il porpora sbiadisce. Allora nel Futuro Sistema Solare non ci sarà più materia del Primo Sistema Solare più densa attraverso la quale esprimersi, ma solo materia eterica. Il Piano Astrale redento riceverà l'energia. Questa energia astrale redenta è rappresentata dal colore rosa. A livello microcosmico, umano, il riferimento è all’anima il cui colore generico è blu con rosa, assorbirà la vita che sta lasciando il Piano Fisico denso. Il Sentiero, il cammino verso l’evoluzione, porta ad una nuova condizione.
Il Maestro D.K. in “Lettere sulla meditazione occulta” fa una seguente dichiarazione attinente al significato esoterico ed exoterico dei colori.
Vorrei esporla in forma di tabella (anche se questa si trova pure nella Dottrina Segreta) in modo da gettare le basi delle ulteriori comunicazioni che cercherò di impartire.
Exoterici EsotericiPorpora BluGiallo IndacoCrema GialloBianco Viola
Per ora se ne possono comunicare solo quattro, ma se saranno compresi correttamente offriranno la chiave dell’attuale Quarta Ronda e della sua storia. Trovandoci nella Quarta Catena e nella Quarta Ronda, noterete come nel numero Quattro si celi la storia del presente… di ponderare sul significato del bianco che esotericamente è viola. Esso trova particolare applicazione ora, con l’avvento del raggio viola, poiché il Settimo Raggio è uno dei Tre Raggi Maggiori in questa ronda; esercita il potere in ragione del quattro, sul quattro e sotto il quattro (LMO, 224).
Tre, i grandi colori nel ciclo che è considerato il quarto: violetto, azzurro e rosa, con il color porpora fondamentale in rotazione.
Figura 1. I grandi colori del Quarto Ciclo
Questo quarto ciclo o giro se è riferito all’interno del nostro Sistema Solare, può essere il Quarto giro di Schema o all’interno di esso il Quarto giro di Catena Planetaria. Ci è stato detto che i Tre Raggi Maggiori sono attualmente il Primo, il Secondo ed il Settimo. Ma più avanti, i Raggi che ora sono maggiori possono diventare sussidiari, mentre altri ne prendono il posto. Per questo Sistema Solare il Secondo Raggio, che è il Raggio Sintetico, sarà sempre un Raggio Maggiore.
Per questo sistema i Raggi Maggiori saranno sempre quelli duali, i raggi negativo-positivo, i raggi maschile - femminile, poiché questo è un sistema duale (TFC, 600). Il Primo e il Settimo Raggio sono opposti polari, il Secondo Raggio è di per sé duale.
Il viola il Settimo Raggio, suggerisce un'enfasi eterica; il blu e il rosa suggeriscono l'enfasi astrale che unisce il Secondo e il Sesto Raggio. Il Porpora fondamentale in rotazione è riferito al Piano Fisico denso. Il blu e il rosa: l'Amore che irrompe, la Riapparizione del Cristo e l'apparizione dell'Anima di Secondo Raggio del nostro Logos Planetario in questa Ronda. Qualcosa del Piano Divino è legato a questa Ronda,sarà l'aspetto Amore (rosa blu) ad essere ancorato etericamente (viola).
A livello microcosmico il blu e il rosa sono associati al corpo causale. La Stanza VII ci ha descritto il corpo causale.
Emerge la grotta di rara bellezza, iridescente. Rilucono le pareti azzurre, immerse in una luce rosa. L’unificante azzurro irradia su tutto, e tutto è fuso in un ritmico splendore.
Quattro sono i colori secondari nel ciclo della discriminazione in cui ha luogo la rivoluzione.
I Quattro colori secondari sono associati al ciclo della discriminazione, il numero Quattro è associato a Mercurio la mente discriminante che si trova sul quarto sottopiano mentale. I quattro colori, togliendo il blu, il rosa e il viola sarebbero il rosso, il verde, il giallo e l’arancione? Il viola e il porpora devono essere considerati due varietà uguali. In questi quattro avviene la rivoluzione, il cambiamento di prospettiva.
Esso è già percorso fino al punto di mezzo che è un po’ oltrepassato.
Il percorso è sulla Quarta ruote della Catena Terrestre, e Quarto Globo la Terra. Il "punto di mezzo" è di tre giri e mezzo, e poiché siamo nella Quinta Razza Radice abbiamo superato il "punto medio".
Gialla è la fascia che segue, arancione la nube che cela; il verde è per la vivificazione. Tuttavia, non è ancora giunto il momento.
Il giallo è il colore del Buddhi, la correlazione del giallo è con Mercurio. Nelle “Lettere sulla Meditazione occulta”, il Maestro si dilunga sui colori.
La fusione di blu e giallo dà luogo al verde, mentre il blu o indaco (l’aspetto Amore e Saggezza ) domina quando si raggiunge il Piano dell’Armonia il Quarto. Esso conduce poi al Terzo Piano, Atmico, dove predomina il verde dell’attività (LOM, 215).
L'arancione si trova sul Piano Mentale Superiore ed è il colore di base del corpo causale che cela o nasconde la natura spirituale superiore. In definitiva è l'aspetto dello Spirito che viene nascosto.
Arancio. Per il nostro scopo questo è il colore del Piano Mentale, il colore che denota l'ardere; è il simbolo della fiamma e, strano a dirsi, il colore che personifica la separazione. Vi faccio però notare che in senso occulto l’arancio non è esattamente il colore da voi compreso con questo termine. L’arancio exoterico è una mescolanza di giallo e rosso; quello esoterico è un giallo più puro e il rosso vi si discerne appena. Questo arancio deriva da una vibrazione stabilita da un Raggio Cosmico, poiché dovete ricordare che questo Quinto Raggio (proprio come il Quinto Piano e il quinto principio) è strettamente connesso con il Raggio Cosmico di Intelligenza o l’aspetto Attività la cui grande espressione avvenne nel Primo Sistema Solare.
PRIMO SISTEMA SOLARE
Raggio Verde - Terzo aspetto Attività o Intelligenza
Terzo sottoraggio Attività colore verde-verde
Quinto sottoraggio Manas, Mente colore verde-arancio (LOM 215)
- Il Primo di Attività Intelligente fu Verde.
- Il Secondo Sistema Solare di Amore è Blu.
- Il Terzo Sistema Solare di Volontà e di Potere sarà Rosso.
Dalla fusione di rosso, verde e blu risulterà il bianco e il Logos Solare avrà allora, esotericamente, “lavate e rese bianche le Sue vesti nel sangue”, così come fa il microcosmo, in senso minore, nel processo di evolvere (LMO, 215).
Quindi, per tornare a ciò che ho detto prima, questo arancione arriva come vibrazione creata dal precedente Raggio Cosmico di attività nel precedente Sistema Solare; la forza dell'arancione (che è l'apprensione scientifica da parte dell'intelligenza) arriva per perfezionare il legame tra lo spirito e la forma, tra la vita e i veicoli attraverso i quali cerca di esprimersi (LOM 218).
Il verde è il colore del III Raggio e del Primo Sistema Solare Maggiore e riguarda il benessere del corpo fisico, pertanto vivifica. L'arancione rappresenta un sottoraggio del verde. Il giallo è considerato un colore exoterico del Quinto Raggio.
Il momento non è ancora raggiunto, per significare che non siamo ancora arrivati al momento in cui si affermerà il giallo buddhico, né si potrà penetrare l'arancione che si nasconde.
Molti i fuochi che roteano; molte le ronde che rivolvono; ma solo quando i colori complementari riconosceranno la loro sorgente, ed il tutto sarà armonizzato ai sette, si vedrà il compimento.
I molti fuochi che ruotano sono i chakra le ruote di energia qualificate. Sono molte le ronde o i giri, tutte con le loro qualità e colori. I colori complementari sono elettricamente opposti tra loro ma sono generati da un altro colore, come dall’Uno nasce la Diade, i due opposti. Nel riconoscimento della loro fonte avremmo la riconciliazione tra gli opposti. Il tutto sarà armonizzato ai Sette affinché ci sia essere un equilibrio tra la Fonte, l’UNO il Logos Solare e le sue Sette Emanazioni. Si vedrà il compimento e Sette significa completamento. Tutti i colori sono ora bilanciati senza alcuna enfasi eccessiva, ma l'indaco rimarrà ancora il più prominente a causa del Raggio dell'Anima del nostro Logos Solare.
Si vedrà allora ogni colore al suo giusto posto, e la cessazione della rotazione.
L'Uno è raggiunto perché tutte le relazioni sono giuste. Quando è raggiunto l’equilibrio cessa la rotazione, il movimento che è causato sempre da una differenza di: potenziale elettrico, temperatura, pressione ecc. è la differenza che genera il movimento, questa è la grande legge del cosmo. Le rotazioni effettuate hanno portato a un perfetto bilanciamento dei colori nel seno dell'Uno. Nessuno scontro di colori. Nessuna nota in contrasto. Tutta la geometria è corretta. Fine della manifestazione del Secondo Grande Sistema Solare, giunge ora il Maha Pralaya.
STANZA I - parte finale MACROCOSMO
Il segreto del Fuoco si cela nella seconda lettera della Parola Sacra. Il mistero della Vita è celato nel cuore. (Stanza I, inizio).
Nel nostro Sistema Solare il Fuoco Solare “U”, aspetto Amore si manifesta come i Sette Uomini Celesti. Nel nostro Sistema Solare esistono Sette Pianeti Sacri i corpi densi di materia eterica degli Uomini Celesti che corrispondono ai sette centri principali di forza dell’uomo.
Quando il punto inferiore vibra, quando il triangolo sacro rifulge, quando il punto inferiore, il centro e l’apice sono collegati e il Fuoco circola, quando similmente arde il triplice apice, allora i due triangoli, il maggiore e il minore, si fondono in un’unica fiamma che consuma il tutto. (Stanza I, fine).
La parte finale della Prima Stanza tratta del conseguimento di una Grande Liberazione, in una Fiamma che consuma tutto. La liberazione si riferisce a cominciare da basso alla triplice apice umano o Triade alla o Trinità Solare, alla Trinità Planetaria e quella Solare.
Il Logos Cosmico del nostro sistema opera nei Tre Sistemi Maggiori (di cui il nostro non fa parte) utilizzando Sette Sistemi Solari, retti da Sette Logoi Solari, di cui il nostro è uno, per distribuire la Sua forza 3+7=10.
Figura 1. Il Logos Cosmico e i Sette Sistemi Solari
Un Logos Solare a sua volta è Triplice (Trinità Solare), e ha come corpo di espressione un Sistema Solare e manifesta tramite Sette Uomini Celesti 3+7=10. Lo sviluppo dell’universo è settemplice nell’evoluzione e nel tempo, Sette Logoi e sette Schemi, ennuplo durante l’oscuramento con due sintetizzanti, e decuplo nel dissolvimento nella sintesi finale. Sette più due più uno, dieci in totale 7+2+1=10. Vi sono dieci centri nel Logos Solare o Grande Uomo dei Cieli. Vi sono dieci centri in un Uomo Celeste o Logos Planetario. Vi sono dieci centri nel microcosmo, nell’uomo.
Livello Cosmico: Colui Del Quale Nulla Si Può Dire
- I sette Sistemi Solari.
- I due Sistemi Maggiori.
- Un sistema finale di sintesi.
Livello Macrocosmico o Sistemico: Logos Solare
- I sette Schemi dei Pianeti Sacri del Sistema Solare.
- I due Schemi dei Pianeti che sono nascosti, e sono sintetizzanti.
- Il Pianeta sintetizzante finale, il Sole.
Livello Planetario corpo di manifestazione del Logos Solare: Gli Uomini Celesti
- Le sette Catene planetarie di uno Schema.
- Le due Catene sintetizzanti.
- La Catena sintetizzante finale. (TFC, 267)
L’insieme di Sette Sistemi Solari cui il nostro appartiene, sono a loro volta i sette centri di energia di Colui di cui nulla si può dire.
I Manasaputra divini, che sono indicati nella Dottrina Segreta con nomi vari, sono i Figli della Mente di Brahma, il Terzo Aspetto logoico. Sono i Sette Logoi Planetari e i Signori dei Raggi, i Sette Uomini Celesti. Svilupparono l’aspetto mente nel Primo Sistema Solare, quello in cui Brahma predominava ed in cui incarnò in Sé l’esistenza oggettiva.
Ogni corpo o forma in cui funziona lo Spirito ha per punto focale su ciascun Piano un atomo di materia del sottopiano atomico di quel piano. Esso fa da nucleo per la distribuzione della forza, per la conservazione delle facoltà, per l’assimilazione dell’esperienza e per il mantenimento della memoria. Il punto inferiore del Triangolo sacro che rifulge è il Signore del Terzo Raggio, dell’Intelligenza Attiva, Manas. Riguardo agli Uomini Celesti, che operano mediante i Sette Raggi e i Sette Pianeti.
All’interno dell’anello invalicabile del Sistema Solare, cioè dell’Uovo del Mondo Solare, abbiamo i Sette Schemi evolutivi raggruppati anch’essi in un anello invalicabile: 1. Vulcano (il Sole, dal punto di vista exoterico); 2. Venere; 3. Marte; 4. La Terra; 5. Mercurio; 6. Giove; 7. Saturno. Ogni Schema planetario costituisce il corpo di un Uomo Celeste che è la mente direttiva di quello Schema ed il principio animante del Manas. I Sette Schemi planetari sono sintetizzati dal Terzo aspetto della divinità solare, Saturno che formano un triangolo con Due Schemi posti fuori dell’anello dei sette, Nettuno e Urano che rappresentano il Primo e il Secondo aspetto della divinità solare. Il pianeta sintetizzante finale, il Decimo, il Risolutore Unico IL SOLE.
Nello stesso modo nell’Uomo Celeste vi sono Sette Catene di uno Schema, sintetizzate in una Catena e ulteriori Due Catene sintetizzanti. Dieci Catene in tutto. L’analogia è valida perché un Uomo Celeste raggiunge la piena maturità alla fine della settima Ronda, ma richiede un processo finale di completamento o perfezionamento, che Egli consegue durante i due periodi finali:
- Di sintesi, nelle tre Catene maggiori (soggettive);
- Di risoluzione nell’ultima.
Il Settenario nel digramma VI del Trattato del Fuoco Cosmico è geometricamente disposto con sei Schemi ai vertici di un esagono regolare e al centro lo Schema di Sintesi Saturno S7. Inoltre gli Schemi sono raggruppati in una coppia di triangoli equilateri con i vertici opposti in modo da formare la Stella a Sei Punte l’esagramma che rappresenta il Macrocosmo. È il Satkona Chakra di Vishnu a sei punte, in occidente noto come il sigillo di Salomone, ma che rappresenta il sette perfetto, quando è rappresentato il Punto al centro della figura.
I tre Schemi S1-S3-S5, Vulcano, Marte e Mercurio, disposti a triangolo col vertice in alto, potrebbero essere a polarità positiva (+) rispetto ai tre Schemi S2-S4-S6 Venere, Terra e Giove a polarità negativa (ꟷ).
Ai vertici dei due triangoli intrecciati si hanno i seguenti opposti polari: S1-S4 Vulcano (+), Terra (ꟷ); S2-S5 Venere (ꟷ) Mercurio (+); S3-S6 Marte (+), Giove (ꟷ).
Figura 2. Diagramma Settenario dell’Uovo Solare (TFC, 373)
Nel Trattato sul Fuoco Cosmico si dice che nell’attuale Sistema Solare, Venere, è veicolo dell’energia indicata come Quinto Raggio, connesso alla Conoscenza Concreta o Scienza. Tale Raggio esprime l’opera della corrispondente Quinta Gerarchia Creativa manifesta. Venere è il cuore della stella a cinque punte dei Cinque raggi e dei cinque Kumara. Tra i Cinque Raggi manifestati (3°, 4°, 5°, 6°, 7°), il Quinto occupa la posizione mediana.
Nel corso dell’evoluzione, la Fiamma o Fuoco Centrale consuma il Terzo Fuoco della Materia, o ne assorbe l’essenza, ed alla fine si fonde con il Primo Fuoco dello Spirito e scompare dalla manifestazione oggettiva.
A livello planetario Saturno, Signore del Tempo, il Terzo Fuoco o di Brahma, è efficace durante gli stadi della settuplicità. Nettuno e Urano sono i due sintetizzatori superiori, che diventano attivi all'oscuramento. Il Sole, come decimo fattore, entra come assorbitore nel periodo di dissoluzione finale, assorbendo in sé i pianeti sintetizzanti. Sappiamo che il Sole non è un "pianeta" e, poiché Nettuno e Urano sono elencati, il Sole non rappresenta nessuno dei due. Non possiamo davvero dire che Nettuno e Urano siano "nascosti" (poiché li vediamo oggettivamente come corpi celesti) ma, piuttosto, che le loro funzioni di sintetizzatori e assorbitori siano latenti.
Il Sistema Solare è settenario durante la manifestazione con i Sette Schemi Planetari, ennuplo con i due pianeti sintetizzanti durante l’oscuramento, e decuplo nel dissolvimento nella sintesi finale. Sette più due più uno, dieci in totale 7+2+1=10.
Come avviene la prima sintesi, quella dei Sette Schemi planetari in manifestazione? Il Maestro lo spiega nel seguente modo.
I Sette si fonderanno nei Tre, e alla fine i Tre in Uno solo. Notiamo l’analogia con i Sette Raggi. Questi sette Raggi, che nella manifestazione sono differenziati, saranno alla fine sintetizzati. I Quattro Raggi Minori si fonderanno, è detto, nel Terzo Raggio Maggiore, ed i Tre Raggi Maggiori si fonderanno alla fine nell’unico Raggio di Sintesi, il Raggio di Amore-Saggezza (il Drago di Saggezza, il serpente occulto che si morde la coda). Riguardo agli Uomini Celesti, che operano mediante i sette pianeti, vi sono tre pianeti che si possono considerare come sintetizzanti, e quattro che alla fine si dovranno fondere, e la loro essenza verrà assorbita dai tre; alla fine uno assorbirà l’essenza dei tre, ed il lavoro sarà compiuto. Questo processo avverrà fra millenni, durante l’inevitabile periodo d’oscuramento del nostro sistema. Quattro degli Uomini Celesti appartenenti al quaternario inferiore trovano i Loro opposti magnetici e vi si fondono. Dapprima ciò avviene tra di Loro, con la fusione dei Raggi positivi con quelli negativi, formando allora i due dai quattro. Poi i due si fonderanno in uno solo e l’unico così prodotto si fonderà con il Terzo Raggio Principale. Le due unità cosmiche si fondono. (TFC, 236).
Due Gruppi si fonderanno e l’unico così prodotto si fonderà con il Terzo Raggio Principale. L’ipotesi formulata dallo scrivente è al seguente:
- Ogni Raggio è positivo rispetto a quello successivo: Il Quarto è positivo, il Quinto è negativo rispetto al Quarto, ma è positivo rispetto al Sesto e così via.
- I Quattro Raggi di attributo sono: il Quarto IV, Il Quinto V, il Sesto VI, il Settimo VII. Si dispongano i Quattro Raggi ai vertici di un quadrato.
- Il VII si fonde col IV (IV+VII), e il V si fonde col VI Raggio (V+VI).
- La coppia di Raggi IV + VII ha polarità maggiore cioè positiva rispetto alla coppia V + VI.
- La fusione successiva è quella dei Quattro Raggi di Attributo con quella del III Raggio, che risulta positivo rispetto ai Quattro Inferiori. In definitiva i Quattro che si riuniscono con Mahat l’Intelligenza Attiva formano il Cinque, la totalità del Manas, la Stella di Brahma.
- Il Terzo Raggio è negativo nella Triade superiore dei Raggi.
Figura 3. Ipotesi fusione Raggi - Uomini Celesti
Questi Cinque Uomini Celesti rappresentano il Manas o Mente attraverso Cinque Raggi: il Terzo, il Quarto, il Quinto e il Sesto, il Settimo. Essi furono i Cinque Raggi principali nel primo Sistema Solare, i Cinque Uomini Celesti individualizzati chiamati i Figli nati dalla Mente di Brahma, il Quintuplice aspetto di Brahma. I Cinque Signori dei Raggi sono rappresentati dai Cinque Kumara Cosmici. Il Terzo Raggio è rappresentato da Saturno e forma il vortice energetico centro energetico del Logos Solare quello che corrisponde alla gola dell’essere umano.
Così la fusione procederà, finché alla fine sarà raggiunta l’unità nel sistema, ed il Figlio avrà compiuto il Suo proposito. Egli è Amore-Saggezza perfetti, la sua luce risplende cosmicamente, il Suo Raggio magnetico tocca la periferia del Suo opposto cosmico, e il matrimonio del Figlio é effettuato.
Potremmo naturalmente chiedere quale sia l’unità cosmica che è il nostro opposto solare; la risposta sarebbe che questo fatto è attualmente celato, sebbene vi si accenni nella Dottrina Segreta ed in altri libri sacri. Un cenno sta nascosto nel rapporto tra le Pleiadi e la nostra Terra, ma non prima di un’ulteriore precessione degli equinozi sarà possibile vedere pienamente quale sia con precisione tale rapporto. (TFC 236).
STANZA I - parte finale MICROCOSMO
Della natura dello spirito tratta il Nuovo Testamento in una delle dichiarazioni esoteriche dirette dal Grande Signore all’iniziato, Nicodemo. Poiché egli era un iniziato di secondo grado, si può supporre che po-tesse in qualche misura comprendere il significato delle parole, che gli furono dette come parte della sua istruzione preparatoria alla terza Iniziazione. (TFC, 1229).
“Il Vento (lo Spirito) soffia dove vuole, e tu ne odi la Voce, ma non puoi dire donde venga né dove vada. Così è di ognuno che sia nato dallo Spirito”.
Due idee sono trasmesse con questa forma pensiero quella di un Suono che emana e di una direzione, quest’ultima, risultato del Suono. Questa è l’evoluzione e l’effetto dell’energia o attività dirigente dello Spirito.
Nella parte finale del Trattato del Fuoco Cosmico il Maestro ci dice che tutto ciò che ci sarà possibile fare in questa sezione è comunicare la verità in tre modi.
- In primo luogo illuminando la mente dello studioso tramite le stanze di Dzyan che si trovano del Trattato del Fuoco Cosmico.
- n secondo luogo con la comprensione che verrà allo studioso che mette in relazione e riflette sui frammenti occulti sparsi nelle pagine, centrando l’attenzione soprattutto sulle parole seguenti.
- In terzo luogo, mediante l’esame dei diagrammi e delle descrizioni che pure si trovano sparsi in questo Trattato. (TFC, 1231).
“Il segreto del Fuoco si cela nella seconda lettera della Parola Sacra. (Stanza I, inizio).
A livello planetario e in riferimento all’evoluzione umana, il Fuoco Solare “U”, aspetto Amore si manifesta anziché come Sette Sistemi, e di Tre sintetizzanti con i Sette involucri e i Tre sintetizzanti dell’uomo .
Livello Microcosmico o umano: Gli Uomini
1. I Sette veicoli utilizzati:
- L’involucro atmico.
- Il veicolo buddhico.
- Il corpo causale o egoico.
- Il corpo mentale.
- Il corpo astrale.
- Il corpo eterico.
- Il fisico denso.
2. Due corpi sintetizzanti:
- Il corpo causale.
- Il corpo fisico.
3. Un corpo sintetizzante:
- L’involucro monadico. (TFC, 267)
Il mistero della vita è celato nel cuore. (Stanza I, inizio).
La seconda lettera “U”, il segreto del Fuoco, graficamente è un “calice”, ed è il cuore dell'AUM, come il corpo causale o loto egoico dai 12 petali è il cuore della Monade.
Il calice è il Loto dai Dodici petali vibranti di energia. Il termine petalo simboleggia unicamente un’espressione di forza e il suo effetto apparente nella materia, una corda musicale che vibra assomiglia ad un petalo. Essendo il numero di petali sempre pari, risultano tutti formati a partire da una coppia di forze opposte. C’è la vita inerente alle unità atomiche che formano ciascun petalo, ogni petalo pulsa di vibranti “punti” di fuoco, fuochi d’energia vivente circolano intorno ad ogni singolo petalo e la vita circolatoria del petalo stesso.
Ogni Loto consiste di un certo numero di petali, un pericarpo, o calice, che li sostiene, un centro di pura luce bianca, detto “gioiello”. Si hanno tre loti o calici, tutto tra loro connessi:
- Il Loto a 12 petali o Calice del Cuore. Il Calice Inferiore.
- Il Loto a 12 petali o Calice all’interno del Centro della Testa di 960+12 petali. Questo loto è il Secondo Calice, e rappresenta anch’esso il cuore.
- Il Loto a 12 petali Egoico, il Terzo o Calice Supremo.
La presenza del loto a dodici petali nel centro più elevato della testa (che connette fra loro il centro del cuore e l’anima sul suo piano) garantisce la comunicazione tra i tre calici. Questi tre loti sono altrettanti centri del cuore corrispondenti al “Fuoco Solare” nel Sistema Solare
Il calice inferiore si eleva come un fiore di colore scuro. Sembra opaco alla visione esterna, ma all’interno splende talvolta una luce che distrugge l’illusione.
Il secondo calice sorge dall’involucro inferiore, come fa un fiore che esce dal calice verde. È color rosa, e di molte sfumature; allo spettatore sembra che il colore possa trascendere la brillante luce interiore. Ma questa non è che illusione che il tempo stesso dissiperà.
Il terzo calice supera tutto e, nel tempo si apre, ampio, spiegando i suoi petali. Sembra blu e si fonde con il rosa, formando dapprima una profonda ombra impenetrabile che esclude la luce.
Il Sistema Solare manifesto, che si dice sia un loto cosmico di dodici petali, e con il loto causale logoico, pure di dodici petali. Esiste un flusso di energia diretto che connette il macrocosmo con il microcosmo:
- Il loto egoico a dodici petali del Logos, sul Piano Mentale Cosmico.
- Il loto Solare di dodici petali.
- Il cuore del Logos Planetario, anch’esso un loto di dodici petali.
- Il loto egoico umano dai dodici petali sul Piano Mentale
- Il centro del cuore umano dai dodici petali.
Quando il punto inferiore vibra, quando il Triangolo Sacro risplende, quando il punto, il centro mediano e l’apice si collegano e fanno circolare il Fuoco, quando anche il triplice apice arde, allora i due triangoli – il maggiore ed il minore – si fondono in un’unica Fiamma che tutto consuma”. (Stanza I).
Considerando la seconda parte di questa Stanza in relazione al processo di distruzione del Calice Supremo o Corpo Causale allora la parola “punto inferiore” può significare il triangolo degli atomi permanenti (triangolo atomico): l'atomo fisico permanente, l’atomo permanente astrale e l’unità mentale, che funzionano come un’unità nel corpo casuale o loto egoico.
All’interno dei tre nascosto profondamente nel centro, dapprima minuscola e poi sempre più grande, splende la luce divina. Questa luce, col calore che irradia e con l’innata vibrazione divina, si costruisce un involucro iridescente. Emerge dal triplice calice come una bolla fluttuante che si posa su un fiore … Lentamente il triplice calice si fonde in un altare, e da quel triplice altare il fuoco sale fino alla sua Sorgente. Mentre la fiamma interna sale e si espande, la bellezza della sfera centrale, illuminata, e irradiante una luce bianca, fa che i mondi guardino ed esclamino: “Guardate, ecco un Dio”. Le fiamme salgono sempre più alte ed il calore fluisce sempre di più, finché nel momento dell’ora fissata — la fiamma distrugge tutto, e tutto è finito: il lavoro di ere è ridotto, in un attimo, a nulla.
Ma fuori dal quadruplice fuoco, alto sull’altare delle età, sorge il Liberato, la Fiamma. La duplice Fiamma ritorna al fuoco del Cosmo. L’essenza è assorbita nei Tre e diventa tutt’uno con la sua Sorgente. La Scintilla diventa la Fiamma, la Fiamma diventa il Fuoco, e diventa parte della grande vampa Cosmica che tiene celato nel cuore il segreto dei Cinque. (Trattato dei Sette Raggi V, Stanze per discepoli, 768).
Quindi, il “centro di mezzo” sarebbe considerato il Gioiello nel Loto che rappresenta tutti i petali del Loto Egoico o semplicemente il corpo causale nel suo insieme. Il “triangolo sacro” sarebbe considerato equivalente alla Triade Spirituale. Perché il triangolo sacro dovrebbe brillare? Forse perché sarebbe entrato in una vita più grande quando verrà il momento per la distruzione del corpo causale, che avviene alla sesta iniziazione.
Il Maestro D.K. ci informa che nel centro del Loto Egoico, vi è un punto brillante di Fuoco Elettrico di colore blu-bianco (il Gioiello nel Loto). In questo scenario l’apice potrebbe significare: un altro nome per la Triade Spirituale, poiché "il triplice apice" è triplice la Triade Superiore. Potrebbe essere che il “Triangolo Sacro” costituito da tre atomi permanenti superiori. Il Maestro D.K. definisce così l’atomo permanente:
Un atomo permanente è il nucleo positivo, o germe della sostanza per l’involucro nel quale si trova. È la base della costruzione della forma, ed è letteralmente un punto vibrante di forza, emanante dal secondo aspetto della Monade, che si aggrega il terzo aspetto o aspetto negativo e così ne costruisce la forma.
In termini di Fuoco, il corpo causale o Loto Egoico è prodotto dall’incontro della vita positiva, lo Spirito o Fuoco Elettrico, con il Fuoco Negativo della Materia o “Fuoco per Attrito”; questo causa il divampare del Fuoco Solare, per questo motivo il bimbo alato che riposa in esso è detto Angelo Solare.
Quando anche il triplice apice arde, allora i due triangoli – il maggiore ed il minore – si fondono in un’unica Fiamma che tutto consuma.
I Tre atomi della personalità o triplice uomo inferiore sono dapprima vivificati in rotazione, e ciascuno mantiene la luce in successione ordinata, finché il triangolo inferiore non è interamente illuminato. In seguito deve avvenire la trasmutazione, o in altri termini la polarizzazione deve trasferirsi dai tre atomi permanenti del triangolo inferiore ai tre atomi permanenti della Triade.
Il Fuoco Solare è duplice: è il Fuoco della Materia o sostanza ed il Fuoco della Mente fusi. Questo fa dell’uomo la Stella di Luce a Sei punte, poiché ciascuno dei due fuochi è triplice.
Il corpo causale è prodotto dall’incontro della Vita Positiva, lo Spirito o Fuoco Elettrico, rappresentato dalla Triade Superiore con il Fuoco Negativo della Materia o Fuoco per Attrito rappresentato dalla triade inferiore; questo causa il divampare del Fuoco Solare, rappresentato dal Loto Egoico. Al momento opportuno, la Fiamma Centrale consuma il Terzo Fuoco per Attrito, o ne assorbe l’essenza, e alla fine si fonde con il Fuoco dello Spirito e scompare dalla manifestazione oggettiva.
Alla quarta iniziazione il gioiello (che è rivelato completamente), con la luce splendente, l’intenso calore radiante, ed il tremendo effluvio di forza, produce la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale, la distruzione del Tempio di Salomone e la dissoluzione del fiore di loto. (TFC, 883).
Alla quarta iniziazione il Gioiello nel Loto è rivelato completamente, e appare con la luce splendente, l’intenso calore radiante, e il tremendo effluvio di forza, producono la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale causata dal fondersi dei Tre Fuochi. Dopo la quarta iniziazione la scomparsa dei tre atomi permanenti inferiori pone fine alla possibilità di incarnarsi fisicamente nel modo normale. Non c'è più bisogno del legame con i tre corpi inferiori poiché l'uomo non cerca più l'incarnazione nel solito modo. I due triangoli diventano uno.
Figura 1. Le due Triadi - la stella sei punte e la sua trasformazione in stella a cinque punte
Il corpo causale è completamente distrutto. Si noti che la parola "completamente" non lascia dubbi. Il corpo causale, in quanto corpo integrato, non rimane dopo la quarta iniziazione. Il Triplice Fuoco sale verso la sua sorgente, la Triade Spirituale, il lavoro di molte ere è terminato, il Pellegrino è libero dalla Ruota della Vita nei mondi più densi.
Il Maestro D.K. insegna: “Ci occupiamo cioè di quella parte della sua natura che riguarda il processo della sua trasformazione nella stella a sei punte durante lo stadio preliminare (la triplice personalità e la triplice Triade si unirono e si fusero e produssero, nel punto di mezzo, il corpo causale), e della trasformazione successiva, quando il corpo fisico sia eliminato, nella stella a cinque punte, o il perfetto Manasaputra” (TFC, 506).
A volte la stella a sei punte è raffigurata con un punto al centro. Come si vede quel punto centrale può indicare il corpo causale o il "Gioiello nel Loto".
Notiamo un fattore di grande importanza: l'eliminazione del corpo fisico (in questo caso, sembra, compreso il corpo eterico fisico) rende l'uomo il “Manasaputra perfetto”. Questa eliminazione avviene alla quarta iniziazione (quando il corpo fisico non è più necessario perché l'incarnazione fisica non è più necessaria). L'Angelo Solare (considerato come un Manasaputra) è 'volato' indietro verso il Sole e l'uomo è diventato, al suo posto, un “Manasaputra perfetto”.
La Stella a Cinque punte o Pentade è il simbolo misterico dei Pitagorici e dei Manasaputra Indù. I perfetti Manasaputra sono le Monadi umane che operano sui Cinque Piani di coscienza: Atmico, Buddhico, Mentale, Astrale o emozionale, e Fisico Eterico. Possiamo rappresentare il processo di fusione fra anima e personalità con una stella a sei punte, che indica la fusione della Triade Spirituale con la triade inferiore della personalità alla Terza Iniziazione. Questa stella a sei punte in realtà è composta dall’energia di solo Cinque Piani, perché l’unità mentale e l’atomo permanente mentale appartengono allo stesso piano di materia, anche se a densità diverse. La stella a cinque punte testimonia che la separazione tra la mente inferiore e la mente superiore non esiste più, la scissione, la frattura non c’è più.
La stella a cinque punte “divampa entro se stessa” e diventa la stella a sette punte; essa discende sull’uomo ed egli penetra entro la Fiamma (Iniziazione umana e solare, 16). Le due iniziazioni dette sesta e settima hanno luogo sul Piano Atmico; la stella a cinque punte “divampa dal suo interno” come è espresso esotericamente, e diventa la stella a sette punte; essa discende sull’uomo, ed egli entra nella Fiamma. (TFC, 697).
L’iniziato diviene consapevole di quella “Presenza” che include anche l’Entità spirituale che è la sua Monade, egli vede la sua Monade tutt’una con il Logos planetario.
Il processo di unificazione tra i due triangoli coinvolge i rapporti tra i centri energetici che si trovano sui Tre livelli di materia mentale, emozionale ed eterica. L’importanza dei centri dei chakra, è in un certo senso certificata dal Maestro D, K. che all’inizio del Trattato sul Fuoco Cosmico fa una lunga premessa sui centri di fuoco, che caratterizzano l’essere umano.
I centri del corpo umano sono fondamentalmente legati all’aspetto FUOCO dell’uomo, ossia al suo spirito divino. Sono in collegamento ben preciso con la Monade, con l’aspetto volontà, con l’immortalità, con l’esistenza, con la volontà di vivere, e con i poteri inerenti allo Spirito. Non sono collegati con l’oggettività e la manifestazione, ma con la forza, o i poteri della vita divina.
Ogni centro eterico deve essere collegato magneticamente, in totale allineamento, con i centri corrispondenti nei corpi emotivo e mentale, sì che il flusso di forza non sia ostacolato. Ogni centro deve poi essere nuovamente risvegliato dal Fuoco Sacro finché le radiazioni, la velocità e i colori non siano intonati alla nota egoica. Questo fa parte dell’opera d’iniziazione (LMO, 83).
La corrispondenza nel Macrocosmo è rappresentata dalla forza che manipola le nebulose cosmiche, e che con il suo moto rotatorio vorticoso le trasforma infine in pianeti, o corpi sferoidali. Ciascuno di questi pianeti è un’espressione della “volontà di vivere” di qualche entità cosmica, e la forza che impresse il moto rotatorio rivolvente, la forza che costruì, che solidificò, e che continua a mantenere unita la forma è la forza di qualche Essere cosmico.
Questa forza ha la sua origine sui Livelli Mentali Cosmici, da certi grandi centri focali di quei Piani, discende sul Piano Astrale Cosmico formando dei corrispondenti punti focali cosmici e quindi sul quarto livello eterico cosmico (il Piano Buddhico del nostro Sistema Solare) dove trova certi grandi centri in cui riversarsi.
Di nuovo possiamo trovare la corrispondenza microcosmica. Nell’essere umano i centri si trovano sul Piano Mentale, da dove parte l’impulso verso l’esistenza sul Piano Fisico, ossia la volontà di incarnarsi; da lì possiamo seguire questi centri fino al livello astrale ed infine ai livelli eterici fino al quarto etere, dove essi praticamente passano attraverso la stessa evoluzione attraversata dai centri planetari, e sono gli strumenti per la produzione dell’oggettività, essendo i centri di forza… Quindi i centri, quando funzionano correttamente, formano il “corpo di fuoco”, che è tutto quel che rimane alla fine, dapprima all’uomo nei tre mondi, e in seguito alla Monade.
Questo corpo di fuoco è “il corpo incorruttibile” od indistruttibile di cui parla San Paolo, ed è il prodotto dell’evoluzione, della perfetta fusione dei Tre Fuochi che, alla fine, distrugge la forma. Quando la forma è distrutta rimane questo intangibile corpo spirituale di fuoco, unica pura fiamma, che è distinta da sette centri brillanti di più intenso splendore. Questo Fuoco Elettrico risulta dalla congiunzione dei due poli e dimostra, all’istante della completa unificazione, la verità occulta delle parole “Il nostro Dio è un Fuoco che consuma”. (TFC 165-166).
Si dice che il nostro Sistema Solare manifesto, sia un Loto Cosmico di dodici petali, e con il loto causale logoico, pure di dodici petali
Un sistema che nella fraseologia alchemica dei Maestri è considerato “un prodotto del quarto; il quarto stesso in via di trasmutazione; la Pietra vivente con quattro gusci” TFC 1087. La Pietra vivente è la Monade, la Vita Una, il cui riflesso è nel Gioiello nel Loto. Il gioiello è la Pietra preziosa, i quattro gusci sono i quattro giri di petali 4x3=12 del Loto Egoico.
Nel macrocosmo, l’energia affluisce direttamente dal Cuore d’Amore del Logos Solare attraverso tre grandi centri cosmici (TFC 1205).:
- il Sole Centrale spirituale;
- il Cuore del Sole;
- il Sole Fisico;
Si ha quindi un flusso diretto d’energia che scorre attraverso:
- Il Loto Logoico o Corpo Causale Logoico a dodici petali, sul Piano Mentale Cosmico.
- Il Loto centro del Cuore del Logos Planetario a dodici petali, situato sul quarto sottopiano eterico cosmico, il nostro Piano Buddhico.
- Il cuore logoico Planetario, un loto a dodici petali.
- La Monade è il riflesso, nel sistema umano, del “Sole Centrale Spirituale”. “Il Triplice’Apice”
- Il Loto Egoico Umano a dodici petali sul Piano Mentale che è letteralmente una corrispondenza del “Cuore del Sole”. “Il Centro”
- Il centro del cuore a dodici petali in un essere umano, il centro del cuore di un uomo sul Piano Eterico Fisico, che a sua volta è una corrispondenza del “Sole fisico” . “Il Punto Inferiore”.
Il Maestro inserisce nella parte iniziale del Trattato del Fuoco Cosmico la citazione della Prima Stanza, cui ne è aggiunta un’altra tratta da un Antico Commentario.
“Il Fuoco entro il Fuoco Minore è fortemente stimolato nel suo progresso quando il cerchio del mobile e dell’immobile, della ruota inferiore entro la ruota maggiore che non si muove nel Tempo, trova una duplice uscita; esso allora splende della gloria del Duplice Uno e del Suo Sestuplice Fratello. Fohat erompe nello spazio. Cerca il suo complemento. Il respiro di colui che è immobile, e il Fuoco di Colui Che vede il tutto dal principio si precipitano ad incontrarsi, e l’Immobile diventa la sfera d’Attività”. (TCF 172-173).
A livello microcosmico potremmo avere a che fare con il Duplice Uno, "due loti dai molti petali" - al centro della corona costituito dal centro maggiore della testa a dodici petali e dai novecentosessanta petali sussidiari. Il duplice Uno ha un fratello sestuplo, allora il duplice fratello può essere concepito come gli altri Sei chakra maggiori. Arriva un momento in cui il duplice Uno e il suo Sestuplo Fratello risplendono di gloria. Quando la forma è distrutta, rimane questo corpo spirituale immateriale di fuoco, una fiamma pura, distinta da sette centri brillanti di combustione più intensa. Nel sistema eterico umano, potremmo avere a che fare con un'impulsione che proviene dal centro della corona e che incontra la Kundalini in ascesa sull'altare del cuore. Questo risplendere avviene al momento della consumazione spirituale: la quarta e la quinta iniziazione.
Fohat corre attraverso lo spazio alla ricerca del suo complemento. A livello cosmico, Fohat è il potere che unisce gli opposti polari. A livello microcosmico, la Monade invia un grande flusso di stimoli distruttivi nel corpo causale al momento della quarta iniziazione, e questo flusso ha grandi ripercussioni nella natura personale, che si sta preparando alla distruzione.
Possiamo ipotizzare che l'Immobile sia la Monade e che "Colui che vede il tutto fin dall'inizio" sia l'Io superiore che si esprime attraverso il Loto Egoico. Il soffio dell'immobile e il fuoco di Colui che vede il tutto fin dall'inizio corrono incontro l'uno all'altro. Di conseguenza, l'immobile diventa la sfera dell'attività. C'è anche una consumazione successiva, in cui anche la Triade Spirituale viene distrutta, e allora, in effetti, il "non-movimento diventa la sfera dell'attività", il che significa che la Monade non è più focalizzata nelle sue estensioni attive, ma, essa stessa, è diventata il punto di attività concentrata. La Monade è diventata il "mobile" in relazione a un "immobile" ancora più elevato. Al culmine del processo il "Figliol Prodigo" ritorna e tutte le attività successive si svolgono all'interno della "Casa del Padre" (il cerchio dell'immobile che ora è diventato la "sfera di attività").
In Iniziazione Umana e Solare sono riportate quattordici regole per i candidati all’Iniziazione, tra queste, una è attinente a questo commento.
Regola 11. Il discepolo trasferisca il Fuoco dal triangolo inferiore a quello superiore e conservi ciò che viene creato tramite il Fuoco del punto di mezzo.
Letteralmente ciò significa il dominio sull’impulso sessuale, inteso in senso corrente, e il trasferimento del fuoco che ora vivifica normalmente gli organi della generazione al centro della gola, giungendo così a creare sul Piano Mentale per mezzo della mente. Ciò che verrà creato dovrà poi essere alimentato e sostenuto dall’energia d’amore che scaturisce dal centro del cuore.
Il triangolo inferiore cui si fa riferimento è formato da:
- plesso solare,
- base della colonna vertebrale,
- organi della generazione,
mentre il triangolo superiore è formato da:
- testa,
- gola,
- cuore.
Figura 2. I due Triangoli
Il chakra del cuore nel corpo umano è posizionato al centro dei Sette chakra principali e svolge un’importante funzione nella salita dell’energia di Kundalini. Le due energie che scorrono lungo la spina dorsale sono attivate dall’azione congiunta dei due chakra dai 12 petali o Suoni-Vibrazioni. Il Maestro D.K. ci informa che: “Quando testa, cuore e centro di base sono in rapporto magnetico e dinamico, con effetti d’irradiazione, essi influenzano il nervo vago e tutti i fuochi del corpo si unificano ed elevano, purificando e “aprendo tutte le porte”. Non è il nervo vago che serve a ridestare il fuoco di Kundalini, ma è l’inverso.
Quando Kundalini si risveglia comandata dal Centro dei Cuore, allora il suo Mistero è completamente rivelato: l’uomo interiore, il Figlio fatto a somiglianza del Padre abbandona la vecchia pelle e riconosce di essere quel Serpente Igneo.
Il chakra del cuore nel corpo umano è posizionato al centro dei Sette chakra principali e svolge un’importante funzione nella salita dell’energia di Kundalini. Vishnu il Secondo Aspetto è associato al Loto Egoico di 12 petali sul Piano Mentale e al centro energetico del cuore un loto di 12 petali sui livelli eterici del Piano Fisico. Il Centro o Chakra del Cuore è uno dei Sette Centri principali dell’essere umano. Il numero 12 si trova in relazione ai centri si trova in tre di essi:
- Nel centro superiore della testa, 960=96x10=12x8x10, più 12 petali centrali, in totale 972 petali;
- Nel centro eterico secondario della testa, 96=12x8, otto gruppi di dodici petali;
- Nel centro del cuore eterico 12 petali.
Con riferimento ai centri eterici dobbiamo notare il fatto che il centro maggiore della testa ha una struttura duplice, e consiste di un loto di novantasei (96) petali tra le sopracciglia e di uno di dodici (12) petali al sommo della testa, con novantasei (96) petali in una spira secondaria. Queste cifre hanno un significato profondo. (TFC, 859).
Qui abbiamo una descrizione alternativa del centro della testa. Di solito vengono menzionati 960 (novecentosessanta) petali insieme ai 12 (dodici) maggiori. Potremmo pensare che quando si descrive il centro della testa, le due parti da considerare siano i dodici petali maggiori e i 960 petali circostanti, ma, invece, DK include un centro di 96 petali nel centro maggiore della testa. Potrebbe essere questa la ragione per cui questo centro è stato escluso dall'enumerazione dei sette centri principali?
Ci è detto che intorno al loto di 12 petali vi è un secondo loto di 96 petali; possiamo immaginare che ad ognuno dei 12 petali centrali corrispondano otto petali del secondo cerchio 8x12=96.
Per completare il numero 960 di petali vi deve essere un terzo loto esterno di 960-96=864 petali; possiamo immaginare che ad ognuno dei 12 petali centrali corrispondano 72 petali del terzo cerchio 72x12=864.
I tre giri di petali sono tutti multipli di 12, e precisamente partendo dall’interno: 12x1+12x8+12x72=972 petali.
Il Maestro D.K. afferma: “Se lo studioso approfondirà questa condizione (del numero 12) collegandola all’idea dei tre giri di petali nel loto di dodici petali, potrà trovarvi illuminazione. (TFC, 860).
I dodici petali del Loto Egoico sono collegati a tre chakra maggiori che contengono il numero 12. Inoltre i dodici petali al centro del loto coronale rappresentano il centro del cuore nella testa. I tre giri del Loto Egoico ci suggerisce il Maestro sono da collegarsi ai tre giri di petali del centro coronale della testa.
- Il giro esterno dei petali della conoscenza del Loto Egoico è collegato col numero 72 del giro esterno dei petali al centro della testa. Il numero 72 ha più significati, uno relativo alla misura del tempo, come del resto il suo multiplo 864. L’altro significato è in relazione con la morte e il dolore. È il numero dei 72 congiurati che uccisero Osiride con dei coltelli, ed anche il numero delle spine simboli dei coltelli di cui dovevano comporsi la corona di spine posta sul capo di Gesù morente.
- Il giro mediano dei petali dell’amore del Loto Egoico è collegato al numero 8, che è il numero di Gesù Cristo.
- l giro interno dei petali della volontà del Loto Egoico è collegato al numero 1 che rappresenta lo Spirito, la Monade.
È solo quando i centri eterici, i due della testa e il centro del cuore, sono pienamente attivi, con i loro dodici petali completamente aperti, che il cerchio centrale di petali del loto egoico (il quarto cerchio o interno) si schiude. (TFC, 860). Abbiamo a che fare con l’energia del Secondo Raggio, quella del cuore divino, tre centri che rappresentano tre cuori. Il centro Ajna è correlato al Secondo Raggio di Amore Saggezza. Il centro di 12 petali al centro della testa è il cuore del centro coronale.
Il quarto cerchio dei petali del Loto egoico si apre mostrando il Gioiello solo quando i centri del cuore e della testa sono attivi e radianti. Questi tre centri sono in relazione col cuore. Quando il centro del cuore diventa pienamente attivo entra in attività il corpo pituitario, la controparte fisica del centro Ajna. Quando si risveglia il centro principale della testa, comincia a funzionare la ghiandola pineale.
Il Maestro trattando del Loto Egoico aggiunge ulteriori informazioni, infittendo il mistero.
Il significato dei quattro cerchi del loto egoico e degli otto cerchi di dodici petali ciascuno nei loti eterici sul Piano Mentale è di grande importanza” (TFC, 860).
Il Maestro parla di otto (8) Loti o centri sul Piano Mentale, ma nessun centro del genere è indicato sulle carte usuali che rivelano i chakra che si trovano su questo Piano. Questi loti possono corrispondere a centri nella testa, e il Maestro D.K. dichiara che la testa contiene sette chakra. Il Maestro H. e H.P. Blavatsky ci informano delle sette cavità nel cervello, corrispondenza fisica dei sette centri. Ci sono nella testa Sette Centri, che corrispondono direttamente ad determinato centro del corpo. Il Maestro D.K. però cita otto centri “sette più uno”, l’ottavo è il centro splenico se includiamo la corrispondenza superiore con la milza che si trova all'interno della testa.
I chakra della testa sono chakra superiori, e gli otto centri o loti sui livelli del Piano Mentale sono corrispondenze superiori. La testa eterica è centrata sul sistema eterico-fisico, allora è ragionevole ipotizzare che questi chakra superiori non si troverebbero sul quarto etere del Piano Mentale, ma in realtà sui tre sottopiani superiori del Piano Mentale. In definitiva sul Piano Mentale Superiore si trovano (8+1) nove Loti di 12 petali, contando il Loto Egoico, in totale 12+96 = 108 petali. Vi è una corrispondenza del numero 108 di petali nel Mentale Superiore con il numero di petali del centro eterico coronale della testa 972 = 9x108.
Figura 4. Ipotesi disposizione degli otto centri di 12 petali attorno al Loto Egoico
Vi sono sul Piano Mentale superiore 8 centri di 12 petali ciascuno disposti geometricamente attorno al Loto Egoico: questi otto possiamo immaginarli disposti ai vertici di un ottagono o di due quadrati intrecciati.
- La prima coppia è formata dal duplice centro della testa è coronale e frontale. Quando questi due centri sono correttamente collegati, l’uomo può allora prendere la terza iniziazione, e da questo momento la potenza della Monade può cominciare a far sentire la sua presenza.
- La seconda coppia è fra centro solare e cuore.
- La terza coppia è fra il centro sacrale creazione fisica e il centro della gola creazione spirituale.
- La quarta coppia è fra il centro basale dove risiede Kundalini con i suoi Tre Fuochi, e il centro splenico del Prana.
Cerchiamo di comprendere la relazione tra questi due vortici di energia, Prana e Fuochi. Le correnti vitali sono due: il respiro vitale, o Prana, e la forza vitale, o i Fuochi del corpo.
Quando è avvenuta la fusione di Kundalini con il fuoco pranico, i centri divengono tridimensionali. Quando Kundalini si fonde con il fuoco della mente o fuoco solare, e la fusione dei due fuochi è perfetta, i centri divengono quadridimensionali. Quando si fonde con il fuoco elettrico o puro Spirito, dopo la terza iniziazione, essi acquistano altre due dimensioni.
Il primo stadio è quello in cui il fluido pranico e le radiazioni solari sono ricevuti. Il secondo stadio è quello in cui il fluido pranico comincia a fondersi con il fuoco situato alla base della spina dorsale, ed a farlo lentamente risalire verso l’alto (TFC 123).
Quando il punto inferiore vibra, il Fuoco di Brahma o Fuoco per Attrito (della Materia), si risveglia e il Triangolo Sacro espressione della Monade, il Fuoco Elettrico dello spirito risponde al Fuoco per Attrito. Allora il punto inferiore dove risiede Kundalini, il Fuoco Solare che risiede nel punto mediano svolgendo un’azione di collegamento richiama verso l’alto la Fiamma della Materia, e insieme risalgono verso l’apice il centro della testa attraverso il Brahmarandra, un foro posto alla sommità del capo, in quella zona che viene detta dell’osso della fontanella, proprio come una delicata fontana rinfrescante.
Ecco cosa dice il Maestro, al culmine dell’esperienza della vita, quando l’uomo ha raggiunto la meta, ogni triangolo è un radioso sentiero di fuoco, ed ogni centro una ruota di vivente forza ignea che ruota con impressionante velocità; a questo stadio il centro non solo ruota in una direzione specifica, ma letteralmente rotea su sé stesso, formando un globo vivente di puro fuoco, iridescente e fiammeggiante, che mantiene in sé una certa forma geometrica, ma, in pari tempo vibra così rapidamente che l’occhio può a malapena seguirlo. Sopra a tutto, al sommo della testa, si vede uno spiegamento di fuoco tale che sembra rendere insignificanti tutti gli altri centri; dal cuore di questo loto dai molti petali esce una fiamma di fuoco con il colore fondamentale del raggio dell’individuo.
Questa Fiamma sale verso l’alto e sembra attirare verso il basso una cortina di luce elettrica: l’afflusso che discende dallo spirito sul piano più alto. Questo indica l’unione dei Fuochi e la liberazione dell’uomo dagli impedimenti della materia. (TFC, 170).
Nel sistema eterico umano, potremmo avere a che fare con un'impulsione che proviene dal centro della corona e che incontra la Kundalini in ascesa sull'altare del cuore. Il respiro di colui che è immobile è il "Respiro dello Spirito", il "Respiro della Monade". Il "respiro" è un simbolo dell'energia del fuoco.
Nello stadio finale il cerchio centrale di petali si apre rivelando ciò che è celato, e ruota intorno al Gioiello, ma in senso contrario al loto esterno che circola rapidamente. Qui non se ne può rivelare la ragione, perché è nascosta nella natura dello stesso Fuoco elettrico dello Spirito.
Il Gioiello rimane occultamente statico e non ruota. È un punto di pace; pulsa ritmicamente come il cuore dell’uomo, e da esso si irradiano otto correnti di fuoco vivente che si estendono alle punte dei quattro petali dell’amore e dei quattro petali del sacrificio. Questa energia ottuplice è Atma - Buddhi. (TFC, 1118)
Il Maestro parla di quattro petali dell’amore e del sacrificio tre dei rispettivi giri, uno del quarto giro, ed esclude i petali della conoscenza. È questa irradiazione finale che produce infine il disgregamento del corpo dell’Ego. I petali della conoscenza, non essendo più oggetto dell’attenzione del Fuoco Centrale, a tempo debito cessano di essere attivi; la conoscenza è sostituita dalla saggezza divina, e la forza dei petali dell’amore è parimenti assorbita. Nulla rimane alla fine se non il desiderio di “sacrificio”, e poiché l’impulso vibratorio è di natura affine al Gioiello vivente, esso è sintetizzato nell’unità vivente centrale e rimane solo il Gioiello di Fuoco. Quando tutti i petali hanno fuso le loro forze altrove, il processo di rivelazione è completo. I Fuochi Inferiori si spengono; il Fuoco Centrale è assorbito, e solo permane il punto radioso di Fuoco Elettrico. Allora, all’iniziazione finale, si osserva un curioso feno-meno. Il Gioiello di Fuoco sfolgora come sette gioielli in uno o come settemplice scintilla elettrica, e l’intensità dello splendore così creato è riassorbita nella Monade, o nell’Uno.
L’ultimo stadio è quello in cui si rivela il Fuoco Elettrico, che con l’intensità del suo splendore spegne gli altri Fuochi. I Pitri Lunari hanno compiuto l’opera loro, i Pitri Solari hanno sviluppato l’unità autocosciente, l’uomo, e la Monade (dopo averli utilizzati entrambi) li scarta e si ritira in sé stessa, ma questa volta col frutto dell’esistenza materiale, l’amore saggezza sviluppato. Con le parole del Vecchio Commentario, la verità è affermata come segue.
“Il Signore stesso della Vita siede nel cuore e vigila. I Signori del Fuoco Solare adempiono al loro compito e si sacrificano ai Signori Lunari di tutti i piani inferiori. Muoiono, ma risorgono. Escono e poi rientrano. Tuttavia il Signore della Vita permane immobile.
I Signori Lunari cominciano a morire; il loro potere comincia a svanire ad ogni ciclo successivo. I Signori Solari risplendono trionfanti e consegnano i quadruplici al Fuoco – il Fuoco che brucia e dissipa la forma.
Molte volte il lavoro si ripete; i cicli sorgono e svaniscono, fino al giorno trionfante in cui il Signore Solare si conosce come governatore e si proclama tale.
Allora il Signore della Vita si volge e sorge nella sua potenza. Egli consuma i Signori Solari, che periscono come già fecero i Signori Lunari. Egli pronuncia una Parola: il Fuoco discende. La fiamma divampa. Svanito è il Fuoco Inferiore nella fiamma dell’ardore solare, svanito è il Fuoco Mediano per l’intensità del Fuoco Del Cielo.
Nulla rimane salvo una Triplice Fiamma violetta, indaco e gialla. QUELLO scompare. Poi regnano le tenebre. Tuttavia il Signore di Vita permane, sebbene invisibile”. (TFC, 830)