Il genere umano e i Signori della Fiamma
<> IL MISTERO DELL’INDIVIDUALIZZAZIONE <> LA DISCESA DALLO SPAZIO DEI SIGNORI DELLA FIAMMA <> LA VENUTA DEGLI ANGELI SOLARI <> LA DIMORA DELL’ANGELO SOLARE IL CORPO CAUSALE O LOTO EGOICO <> LA PARTENZA DEGLI ANGELI SOLARI <> SHAMBALLA - IL LUOGO RECONDITO <> IBEZ <> I DIVERSI LIVELLI DI SHAMBALLA <> PASSAGGI SOTTERRANEI IN TUTTO IL GLOBO <> I KUMÂRA COSMICI <> I KUMÂRA PLANETARI <> MAKARA E KUMARA <> L’ENIGMA DEI 105 KUMÂRA <> STANZE DI DZYAN NON RIPORTATE NELLE DOTTRINA
SEGRETA <> STANZA I <> STANZA II <> STANZA V <> STANZA XI <> IL GRAN CONSIGLIO DI SHAMBALLA <> SANAT KUMÂRA <> SHAMBALLA E IL SENTIERO DEL SERVIZIO SULLA TERRA <> SCHEMI E CATENE PLANETARIE <> IL RAPPORTO MISTERICO TRA VENERE E LA TERRA <> IL NUMERO QUATTRO LA CHIAVE DI COMPRENSIONE <>
IL MISTERO DELL’INDIVIDUALIZZAZIONE
Come avvenne sul pianeta Terra l’individualizzazione, la trasformazione da animale-uomo ad uomo, o in altri termini il passaggio dal regno animale a quello umano?
All’inizio della Terza Generazione o Razza-Radice, al periodo in cui il futuro uomo era semplicemente animale; ogni forma costruita allora non era che una base per la comparsa della scintilla della mente. Lo stato evolutivo di quell’inizio corrispondeva a quello di uomo-animale, a una condizione di scarso sviluppo mentale.
Nessun filosofo antico ha mai dissociato lo Spirito dalla Materia o la Materia dallo Spirito. Tutto si è originato dall’Uno e procedendo dall’Uno, deve alla fine ritornare all’Uno. Non vi è Spirito che non sia avviluppato di Materia e non vi è Materia che non sia animata dallo Spirito. Materia è limitazione e senza limitazione non esiste coscienza. Coscienza è percezione di una limitazione, di una dualità.
La Sapienza misterica ci dice che il primo sviluppo del Caos primordiale è la nascita dell’Uovo del Mondo nel cui centro pulsa la Vita, la Divinità. La Sfera di materia che avvolge il Logos è stata simbolicamente descritta come un Uovo Cosmico composto di Sette strati di Materia chiamati Sapta Samudra, Sette Oceani di materia cosmica. Questi Sette strati sono Sfere di Materia concentriche, che si compenetrano, essendo a densità via via crescente. Gli stati di Materia sono convenzionalmente rappresentati uno sull’altro solo per facilitare la visualizzazione bidimensionale, in realtà sono aggregazioni sferiche di differenti densità di materia e sono indicati con il nome di Piani.
- ADI “Mare di Fuoco” Piano della Vita Divina (Elemento Cosmico I Etere)
- ANUPADAKA Piano della Vita Monadica (Elemento Cosmico II Etere)
- ATMA Piano dello Spirito (Elemento Cosmico III Etere)
- BUDDHI Piano dell’Intuizione (Elemento Cosmico IV Etere)
- MANAS Piano della Mente Elemento Cosmico Gassoso - Aria)
- KAMA Piano della Desiderio (Elemento Cosmico Liquido -Acqua)
- FISICO Piano della Densità (Elemento Cosmico Denso - Terra)
Ogni Piano o stato di materia a sua volta si scinde in sette parti o sottopiani. I Sette Piani di materia contengono 7x7=49 sottopiani, il primo sottopiano il meno denso è detto atomico.
Il Primo Piano, Adi è il fondamento e sostegno dell’Universo, i tre aspetti del Logos, Volontà, Amore, e Intelligenza agiscono in tutta la loro perfezione. Nel Primo stato di materia differenziata o Piano Adi dimora la Divinità, il Triplice Logos, si manifesta in Tre Aspetti, le Tre Persone della Trinità.
Il secondo Piano detto Anupadaka (senza genitori) è quello in cui nessun veicolo è stato formato, il Logos scende nella materia e subisce una prima limitazione, il suo Primo Aspetto diviene latente, solo il Secondo e il Terzo Logos possono avere una perfetta espressione. Nel Secondo stato di materia o Piano Anupadaka dimorano le Monadi, ci viene detto in numero di 60 miliardi, miriadi di frammenti di Vita divina, sono stati emanati dal Padre, il Primo Logos. Questa moltiplicazione in seno all’Unico avviene per un atto di Volontà del Primo Logos, il Signore Indiviso che segna il punto di origine.
Le Monadi intese come scintille balzate fuori dal Fuoco originale – abbandonano il mondo divino o Piano Adi e secondo la parabola del figliol prodigo lasciano la Casa del Padre, diventando senza genitori. L’unico modo per ristabilire il contatto con il Padre - come il figlio prodigo – è errare per il mondo e acquisire consapevolezza nella materia! Il mondo di esperienza delle Monadi è rappresentato dai Cinque successivi Piani di Materia dove dovranno immergersi ricoprendosi di cinque corpi Atmico, Buddhico, Manasico, Astrale o Emozionale, Fisico-Eterico.
L’uomo dopo l’individualizzazione diventò un essere triplice ad immagine del Triplice Logos, formato da Spirito, Anima e Personalità. C'è solo una Vita ed è la Monade - ma ha i suoi avamposti nell’Anima e nella personalità. È la Monade fatta a immagine del Primo Logos, a immagine del Padre Celeste, che forma l’Individualità.
Possiamo immaginare l’Anima come un Angelo della tradizione: una forma senza caratteri sessuali, circondato da un ovoide di materia risplendente, luminosa e delicata chiamato “augoide”.
La figura[1] a lato mostra l’Anima come un Angelo Solare che vive nel Piano Mentale Superiore, in una forma o corpo di materia sottile chiamato “corpo causale”. L’uomo, quale essere pensante, fu chiamato “Manas” dagli orientali; si chiama Manu il primo principale portatore del pensiero. L’Anima dell’uomo è un’Entità una Coscienza Permanente.
Nella figura la Monade, è rappresentata con un Triangolo che compare anche nel petto dell’Angelo Solare perché non è separata dall’Anima.
Figura 1. Monade Anima Personalità
La parola "personalità" ha le sue radici nella parola "persona", che significa "maschera". Quando gli attori nell’antica Roma dovevano cambiare ruolo in una commedia, usavano semplicemente un'altra maschera davanti al volto. Questa analogia è eccellente nel rapporto tra l’Anima e la "personalità" – l’attore è sempre l’Anima e nelle varie rappresentazioni o incarnazioni a parlare, è solo la maschera.
La “personalità” è raffigurata con un corpo materiale, un veicolo, una custodia attraverso cui l’Anima può provvisoriamente manifestarsi. È sempre l’Anima nelle varie incarnazioni ad agire, solo che la custodia o corpo cambia volta per volta.
Come il Divino piano evolutivo ha fatto in modo che la Vita Una dopo aver creato i regni minerale, vegetale, animale, ha creato il regno umano?
Il Terzo Logos, lo Spirito Santo, il Demiurgo, chiamato in oriente Fohat, è quel misterioso legame fra la Mente e la Materia che elettrizza ogni atomo, dandogli vita. La Vita del Terzo Logos la Mente Creatrice, si riversa sull’atomo di materia, dalla loro unione nasce la coscienza dell’atomo. Fohat, la Luce del Logos che è pura l’elettricità cosmica, costruisce i Sette Piani del Sistema solare, con i loro rispettivi sottopiani, quest’opera non è ancora completa e continua tuttora.
È la folgore che è al timone dell’universo. (Eraclito - Frammento n. 117)
Figura 2. Fohat - La discesa della Prima Onda
È per mezzo di Fohat che le idee della Mente Universale sono impresse negli atomi. Questo è il primo lavoro operato dal Logos, tramite il suo Terzo Aspetto quale Forza-Materia. Alcuni di questi atomi non si aggregano, altri si combinano fra loro per formare combinazioni molecolari più complesse. Il lavoro del Demiurgo è usualmente chiamato la Prima Onda di Vita.
Le bolle di materia nei sette stati di materia costruiti dal Demiurgo, sono poi stimolate dalla Vita del Secondo Logos. Sull’arco dell’Evoluzione predomina il lavoro del Secondo Logos. Il lavoro del Secondo Logos è usualmente chiamato la Seconda onda di Vita che anima, evolve la forma. La Vita del Secondo Logos, il Figlio, Amore cosmico si riversa gruppi di atomi aggregati in forme, vegetali, animali; dalla loro unione nasce la coscienza collettiva. Lo scopo della Seconda Ondata di Vita è di formare il tessuto primordiale, che in alcune antiche scritture è chiamata “tessitura”.
Ogni Atomo diviene un’unità visibile e complessa [una molecola], e una volta attratta nella sfera dell’attività terrestre, l’Essenza Monadica, passando attraverso i regni minerali, vegetali e animali, diviene uomo. (Dall’antico Catechismo o insegnamento Senzar).
La vita del Secondo Logos, che nei quattro Piani più alti è chiamata Essenza Monadica discende di Piano in Piano immergendosi sempre più nella materia densa animando i diversi strati, dapprima crea il regno minerale, poi il regno vegetale e il regno animale.
Tra i tanti atomi materia atomica vitalizzata dal Terzo Aspetto che costituiscono i tipi di materia nei sette sottopiani e che sono stati ulteriormente stimolati dal potere attrattivo del Secondo Aspetto si distingue un atomo del primo sottopiano che riveste particolare importanza, indicato sotto la voce di atomo permanente. Questo riguarda l’evoluzione della coscienza nella sostanza.
Un atomo permanente è il nucleo positivo, o germe, un’unità di memoria della sostanza per l’involucro nel quale si trova. È la base della costruzione della forma, ed è letteralmente un punto vibrante di forza.
La Monade, nel corso della manifestazione si appropria di un atomo di ciascun Piano vitalizzato dal Secondo Logos per avervi un centro della Sua Coscienza e unità di memoria del vissuto poi inglobati nelle forme di coscienza, minerali, vegetali e animali per raccogliervi quelle esperienze immagazzinate sotto forma d’informazioni, quale conoscenza o esperienza di fatti vissuti. I tre atomi permanenti dei Piani Fisico, Emotivo e Mentale stimolati dal Secondo Aspetto della Divinità dovrebbero essere chiamati atomi permanenti vitali, perché appartengono alla vita nei tre mondi. Questi tre atomi permanenti sono paragonabili a semi, che una volta piantati nella loro terra crescono e fruttificano secondo l’informazione contenuta al loro interno. Nell’Uomo-Animale due atomi di vita si trovano sui sottopiani atomici fisico ed emozionale, e uno sul quarto sottopiano mentale, chiamato unità mentale per distinguerlo dall’atomo permanente mentale emanazione della monade. Quarto sottopiano mentale quarto regno umano della natura.
Figura 3. Anima inferiore Uomo-Animale
L’uomo degli inizi della Terza Generazione non era ancora individualizzato. L’umanità primitiva era un animale intelligente, provvista di tre apparati sensoriali, uno fisico, uno emotivo, e un rudimento mentale.
Dal Primo Logos viene emanata la Terza onda di Vita chiamata la discesa di Vita delle Monadi Divine che differisce dalle prime due perché non s’immerge completamente nella materia, ma si arresta nel primo sottopiano, quello atomico, del Piano Mentale Superiore.
Si dice che Monade è creata a "immagine di Dio" alle Tre Persone della Trinità che consiste di Volontà, Amore e Intelligenza. Le Monadi emanano un raggio triplo che esprime gli Attributi della Divinità da cui si è separata che si riflette nel Triangolo: Volontà – Sapienza – Attività Intelligente, nella materia più densa dei tre piani inferiori successivi, Atma Buddhi, Manas. Il triplo raggio emesso della Monade fa vibrare la materia atomica dei piani Atmico, Buddhico e Manasico per ancorarsi su tre atomi non liberi chiamati permanenti.
Il Maestro D.K. ci dice che la chiave con cui il regno animale entra nel regno umano si può dire che è l’istinto. Quest’istinto, negli stadi finali dell’evoluzione e man mano l’animale si distacca sempre più dall’anima di gruppo viene trasmutato in facoltà mentale, ossia in quella mente embrionale che è latente nell’uomo-animale.
- Sul primo sottopiano atomico manasico si trova l’atomo permanente mentale, emanazione della Monade.
- Sul terzo sottopiano si trova il corpo causale, la sede dell’Anima.
- Sul quarto sottopiano l’unità mentale della personalità.
Raggiunta la metà di quella che è chiamata la Terza Razza Radice, raggiunta la costruzione dell’apparato nervoso dell’uomo-animale, avviene l’individuazione. L’involucro della coscienza collettiva, cioè non ancora individualizzata dell’uomo-animale è lacerato e si disintegra, si forma un vortice di Luce detto Corpo Causale. Questo è il corpo dell’Anima la dimora dell’Angelo Solare.
Figura 4. Angelo Solare - corpo causale - atomi permanenti
La discesa della Terza Onda di Vita che si ferma sul primo sottopiano mentale e l’innalzamento della triplice onda della Seconda Onda di Vita che si arresta con l’unità mentale sul quarto sottopiano mentale si risolve nella formazione del Corpo Causale, chiamato talvolta (sebbene inadeguatamente) il “karana sarira”. Il corpo causale chiamato anche loto egoico è un vortice di più forze è situato sul terzo sottopiano del Piano Mentale, il più basso sottopiano mentale astratto, quello sul quale il Raggio del Terzo Logos provvede la necessaria “luce per la costruzione”.
Abbiamo una triade inferiore nell’Uomo-Animale composta da un atomo permanente fisico, un atomo permanente emozionale e un’unità mentale. Abbiamo una triade superiore composta dai tre atomi permanenti: atmico, atomo buddhico e manasico o mentale. Tra le due triadi è posizionato il corpo causale.
Al momento dell’individualizzazione, per il contatto dei due Fuochi quello Spirito detto Fuoco Elettrico, della Triade Spirituale, e quello della Materia detto Fuoco per Attrito della Triade personale, si produsse il Fuoco Solare, con la creazione di un involucro fatto di sostanza mentale del terzo sottopiano mentale preso a dimora dagli Angeli Solari. In altri termini la forza o energia che si riversa dai Piani superiori (il respiro della Monade) cioè da Atma, Buddhi, Manas produce un vuoto, o qualcosa di simile ad una bolla, l’involucro del Corpo Causale, detto anche Loto Egoico. In questo Loto dimora l’An gelo Solare.
Un essere umano ha una fonte d’origine, la Monade, ed un veicolo semipermanente, il corpo causale dove dimora l’Angelo Solare, ma si manifesta mediante i suoi tre principi inferiori.
La funzione degli Angeli Solari è quella di intermediari fra la personalità dell'uomo e quella scintilla immortale, con tutti i poteri e attributi della Divinità, la Monade o Spirito nell’uomo.
[1] Illustrazione di base presa dal sito danese http://www.kosmisk-ild.dk/index.htm un gruppo di studio sul Trattato del Fuoco Cosmico.
LA DISCESA DALLO SPAZIO DEI SIGNORI DELLA FIAMMA
Ai primi giorni dell’umanità, all’inizio della Terza Generazione o Razza Radice, l’umanità possedeva organi sensori pochissimo sviluppati, questo corrisponde a uno stadio di poco sviluppo, e al principio della Razza-Radice Lemuriana, al periodo in cui l’uomo era semplicemente animale; ogni forma costruita allora non era che una base per la comparsa della scintilla della mente.
Nelle prime due Razze Madri o Radici note coi nomi di “Adamica” e di “Iperborea”, le forme animate erano rispettivamente astrali ed eteriche: erano “immense e indefinite” con un basso stato di coscienza verso l’esterno, esercitata per mezzo dell’unico senso (l’udito) posseduto dalla prima razza, o dei due sensi (udito e tatto) della seconda. Con la Terza Razza, la Lemuriana, si sviluppò un tipo più denso e più umano, che fu perfezionato nella Quarta Razza, l’Atlantidea.
Il Maestro D.K. ci dice che il Sole era in Sagittario quando le prime tendenze umane lottarono per farsi avanti. Lo stadio dell’animale uomo era giunto al termine e il grande evento dell’individualizzazione ebbe luogo quando il Sagittario governava, dal punto di vista del nostro pianeta. Ma il cervello dell’essere umano di allora non riuscì a registrare ciò che era avvenuto.
L’Antico Commentario così sì esprime:
“I Figli di Dio scoccarono come frecce dall’arco. Le forme ricevettero l’impulso ed ecco! Un Dio era nato. Ma il bimbo nulla seppe del grande evento.”
Questo avvenne ventuno milioni di anni fa. I cicli passarono e quando il Sole giunse in Leone, si ebbero i primi casi di coordinamento fra cervello e mente e l’essere umano divenne nettamente autocosciente (approssimativamente diciotto milioni di anni fa). Egli registrò la propria individualità.
La prima data espressa in cifre (sebbene l’esattezza non sia possibile in un sistema solare in mutamento come il nostro) è oltre 21.688.345 anni fa (lo scritto risale al 1934). Sono tuttavia cifre inutili, poiché per il momento non se ne può dimostrare l’esattezza o meno … Il Sagittario governa l’evoluzione umana, poiché è simbolo del progresso verso una meta cosciente. Il Leone governa la coscienza umana del regno umano, poiché l’energia che fluisce attraverso quel segno permette all’uomo di dire “Io sono” (A.A. Bailey TMB 440).
Si è affermato che Sagittarius regge l’evoluzione dell’uomo, poiché il Sole vi si trovava quando la Gerarchia Spirituale iniziò l’Approccio inteso a stimolare le forme di vita del pianeta. Comunque, Sagittarius governò il periodo dell’approccio soggettivo. Il Sole era in Leo quando si compì l’individualizzazione fisica per effetto della stimolazione applicata. Il Sole era in Gemini quando si produsse la crisi finale dell’individualizzazione e fu chiusa la porta al regno animale. Il Sole era in Gemini allorché l’Approccio fu coronato dalla fondazione della Gerarchia sulla Terra (AE, 64).
In un tempo remoto, circa 18,6 milioni di anni fa, verso la metà della Terza Generazione o Era terrestre nota anche come Lemuriana, giunse da Venere (Ushanas-Shukra) sulla Terra una missione di Grandi esseri, detti Signori della Fiamma o Kumâra, guidati da Sanat Kumâra.
“I Signori della Fiamma e i Loro Accompagnanti vennero sulla Terra avvolti in una nube di fuoco. Ognuno di Essi portava con sé gli attributi e i simboli del Suo potere, così come gli elementi dinamici che avrebbe dovuto usare per costruire il Grande Centro Spirituale che sarebbe stata la Dimora del Signore del Mondo (SHAMBALLA). Quando suonò l'ORA CELESTE, il gigantesco meccanismo si mise in movimento. Le stelle segnalarono il passaggio degli Dèi e i Signori della Fiamma con i Loro corrispondenti bagagli (tecnici) e in accordo con la Legge, costituirono una SFERA DI FUOCO di incalcolabile radiazione e si lanciarono prontamente alla grande avventura cosmica che aveva inizio nelle più elevate vette del Sistema e doveva culminare in quel piccolo luogo della Terra che era l'ISOLA BIANCA che galleggiava tranquillamente sul “Mare del GOBI”. Vicente Beltran Anglada in “I Misteri di Shamballa” riporta quanto riportato nel “LIBRO DEGLI INIZIATI”.
Dovevano ancora passare tre milioni di anni affinché con la discesa dei Signori della Mente avvenisse l’individualizzazione. La cronologia brahmanica, secondo il calendario Tirukkunda Panchanga frutto dei calcoli di Asura-Mâyâ ci informa del tempo trascorso dall’apparire di Vaivasvata Manu, fino all’anno 2022 è di 18.618.853 anni. I Purana raccontano che la stirpe dei Manu (nome generico, o collettivo, dell'umanità) è stata generata da Vaivasvata Manu, figlio di Sûrya, il Sole, il Salvatore della nostra razza. Solo nel più tardo periodo della Lemuria, la mente cominciò ad essere percepita.
Circa diciassette milioni di anni fa si decise di avere un’organizzazione e un Quartier Generale dei Misteri sul piano fisico denso e di disporre di una schiera di Adepti e Chohan operanti in un corpo fisico, in modo da venire incontro ai bisogni dell’umanità che si stava rapidamente risvegliando (AE, 378). Esso coincise con l’avvento dei Signori della Fiamma provenienti dall’alter ego della nostra Terra, il pianeta Venere. Essi instaurarono il nucleo della Gerarchia la quale — in quei remotissimi tempi — consisteva di soli 49 membri, uomini altamente evoluti e non anime in attesa d’incarnarsi in forma umana sulla Terra come la grande maggioranza di quegli Angeli Solari qui pervenuti (Telepatia e Veicolo eterico, 132).
- Sole in Sagittarius, l’essere umano divenne autocosciente 21,6 milioni di anni fa.
- Sole in Leo, individualizzazione dell’essere umano 18,6 milioni di anni fa.
- Sole in Gemini, crisi finale dell’individualizzazione 17 milioni di anni fa, Fondazione della Gerarchia Spirituale nel mondo fisico.
- In futuro con il Sole in Aries si avrà il passaggio dal Quarto Regno umano al Quinto Regno spirituale o delle anime.Il Sagittario è rappresentato con corpo inferiore animale e busto umano raffigurato nell’atto di scagliare una freccia. In Leo a quei tempi la coscienza diventa individuale e separativa. Solo Due segni hanno simboli semplici senza indicazione di dualismo: la freccia di Sagittarius e la coda di Leo.
Gemini rappresenta le forze duali, spirito e materia. Venere, che governa Gemini. Gemini e Sagittarius sono connessi tramite i pianeti che li reggono poiché la Terra è legata più strettamente a Venere che non con gli altri pianeti.
Sagittarius è l’attività energetica della forza vitale, che si dimostra al sesto mese, quando — in termini esoterici — i tre aspetti della forma e i tre dell’anima sono integrati e funzionanti. Ciò rende a volte così critico il sesto mese della gestazione fisica umana (AE, 345). I tre aspetti della forma uniti con i tre aspetti dell’anima formano il numero sei.
Aries irradia Fuoco Cosmico (dello Spirito o Elettrico); Sagittarius, irradia Fuoco Planetario (Fuoco per Attrito o della Materia); Leo, irradia Fuoco Solare (o Fuoco dell’Anima) e ciascuno di questi Fuochi “bruciando apre la strada” all'espressione dei tre attributi divini: Spirito (Aries), Anima (Leo) e Corpo (Sagittarius) (AE, 293).
Quel periodo crepuscolare di oltre ventuno milioni d’anni fa, quando gli uomini erano ancora scarsamente umani e così legati al regno animale, che ora li chiamiamo col nome di “uomini-animali”. Ai primi tempi della Lemuria l’uomo-animale era cosciente sul Piano Fisico e sul Piano Astrale o emozionale. Con la stimolazione prodotta dalla venuta dei Kumâra l’uomo-animale si risvegliò alla coscienza sul Piano Mentale. Il fuoco della mente si accese ed illuminò l’uomo-animale nei giorni della Lemuria, durante quel grande ciclo in cui la vista gli aprì il Piano Fisico. E il rapporto tra vista e mente è assai stretto. Nella Prima Razza-Radice, fu l’udito il senso sviluppato. Nella Seconda Razza-Radice fu sviluppato il tatto. Nella Terza Razza-Radice la vista fu aggiunta agli altri due, e il Sé che ode e il Non-Sé che è percepito o, compreso come tangibile, sono posti in rapporto e collegati dalla vista, corrispondenza dell’intelligenza, che collega (TFC, 351).
Il vascello celeste dei Signori della Fiamma volò attraverso gli spazi, discendendo da incalcolabili altezze e circondato da vive masse di fuoco, si fermò dove adesso si stende, sterminato, il deserto di Gobi, era allora il mare, nel quale biancheggiava un’isola che sorgeva in mezzo al mare di Gobi, come scritto nell’Upanishad.
Poi, con il ruggito possente e la discesa da incalcolabili altezze, circondati da masse di fuoco che riempirono il cielo con lingue ardenti, lampeggiò attraverso lo spazio il carro dei Figli del Fuoco, i Signori della Fiamma da Venere; si fermò, sopra la “Isola Bianca”, che stava come un bocciolo in mezzo al mare di Gobi; era verde, e radiosa con masse di fiori colorati, la Terra offriva il suo meglio per dare il benvenuto al Re. Là si fermò “il Giovane delle sedici estati”, Sant Kumâra, “il Giovane Eternamente vergine”, il nuovo Governatore della Terra, venne al suo regno, i suoi Allievi, i tre Kumâra, con Lui, i suoi Aiutanti intorno a Lui (C.W. Leadbeater).
Il mare che occupava quello che ora è il Deserto di Gobi in Asia centrale si frangeva contro le barriere rocciose delle pendici nord dell’Himalaya, e tutto veniva preparato per il momento più drammatico nella storia della Terra, la venuta dei Signori della Fiamma. Al centro vi era una frondosa Isola circondata da altissime montagne bianche “che si elevavano su di un mare tranquillo”, così come recita la tradizione mistica. L'Isola alla quale fanno riferimento gli antichi commenti esoterici è chiamata occultamente l'Isola Bianca, persa tra le inesplicabili aridità del Deserto del Gobi, che in un lontanissimo passato, era un mare un po' più grande dell'attuale Mediterraneo. Questi Grandi Esseri, Signori della Fiamma, si stabilirono dove in passato vi era un mare e al centro un’Isola detta Bianca, che divenne la loro sede.
Le più celebri impronte di piedi umani in una remotissima antichità si trovano senza dubbio nel deserto di Gobi, su una pietra che reca la traccia di una calzatura antica di milioni di anni, e nel Sisher Canyon, nel Nevada, dove si vede la suola di una scarpa con tracce di cuciture risalenti al Triassico. Queste impronte non hanno nulla di eccezionale (data la diversità del terreno da quello attuale), se non una cosa: quella riguardante la loro età, che risale addirittura al periodo dei giganteschi sauri, il che fa concludere ad Andrew Tomas: “Si giunge alle seguenti deduzioni: o l'uomo apparve sulla Terra milioni di anni prima di quelli assegnatigli dalla scienza, o visitatori provenienti dal cosmo sbarcarono sul nostro pianeta”. Direi entrambe le soluzioni, un’umanità primitiva e esseri evoluti venuti dallo spazio.
Quando arrivarono 18,6 milioni di anni fa sulla Terra i Signori Della Fiamma, sul pianeta c’erano tre grandi regni in evoluzione: il minerale, il vegetale e l’animale. Il regno umano, come tale, non esisteva in quelle lontane epoche planetarie. C’era solo una sorta di speranza di regno, un’entità occultamente descritta come “uomo-animale”, la cui mente era ancora incapace, salvo alcune rarissime eccezioni, di ragionare in forma adeguata così come lo facciamo correntemente, noi oggi.
Figura 1. Arrivo dei Signori della Fiamma i Kumâra
Il Maestro D.K. ci fornisce ulteriori informazioni dicendo che in un tempo remoto, circa 18,6 milioni di anni fa da Venere giunsero sulla Terra centoquattro Kumâra, Signori della Fiamma; la cifra esatta è centocinque 104+1=105, se si conta l’Unità sintetica, il Signore del Mondo SANAT KUMÂRA, il Signore del nostro pianeta.
Tuttavia, l’opera maggiore per la quale il Logos planetario si era preparato dalle età più remote, era la creazione del quarto regno - il regno umano, e questa fu affidata a Sanat Kumâra aveva la missione di provvedere all'ancoraggio delle energie cosmiche provenienti dalla Mente di Dio – il Logos Solare - per dare l’opportunità di manifestazione umana alla Quarta Gerarchia Creatrice di Monadi spirituali umane, promotrice di tutte le attività autocoscienti del Sistema e, pertanto, di tutte le umanità esistenti all'interno dell’anello invalicabile del nostro Universo.
A misura che la sfera di fuoco si andava muovendo nello spazio verso la Terra a “incredibile velocità”, attraversando “pianeti e catene di mondi” dentro l’emisfero solare, gli splendenti Signori della Fiamma si spogliavano dei loro attributi venusiani e assimilavano o acquisivano quelli che corrispondevano al pianeta Terra. Così, per uno spontaneo processo di “condensazione energetica” o di incorporamento di sostanza terrestre, i grandi Signori penetrarono nei livelli eterici del Corpo fisico della Terra e si stabilirono nel luogo geografico designato.
Questo fatto, il più importante per quanto concerne l’evoluzione spirituale del pianeta, ebbe la sua origine nella decisione del Logos Planetario del nostro Schema Terrestre di assumere un corpo fisico con l’obbiettivo di coordinare definitivamente tutto il suo sistema espressivo.
Affinché il Logos planetario prendesse coscienza fisica della stessa (Terra), mediante il processo fisico di Incarnazione, Sanat Kumâra e i suoi assistenti accettarono la sacrificata missione di convertirsi nel “Vincolo Fisico” di approssimazione cosmica. La caduta nei mondi materiali nelle viscere fisiche del pianeta Terra, di Sanat Kumâra, dei Suoi Discepoli e della totalità dei Suoi Accompagnanti, uomini e deva venusiani, costituì quello che in termini esoterici è definito come Incarnazione Fisica del Logos Planetario, un Fatto misterioso pieno di Sublime grandezza. Questo processo è similare alla nascita fisica umana quando l’Anima spirituale è inglobata al corpo chiusa come un sarcofago. Come in alto così in basso recita la sapienza antica.
Accompagnarono Sanat Kumâra Tre dei suoi grandi discepoli, chiamati Buddha Pratyeka o Buddha dell’Attività, Buddha letteralmente, significa l’Illuminato, il più alto grado della conoscenza. I Tre Buddha Pratyeka avendo raggiunto nel precedente sistema solare ciò che l’uomo sta attualmente sforzandosi di portare a compimento, essi rappresentano la piena fioritura dell’intelligenza.
Questi quattro grandi Esseri Sanat Kumâra e i discepoli, conosciuti nella tradizione esoterica come i quattro Kumâra o i Signori della Fiamma, rappresentano per il Logos planetario quello che la personalità umana e i suoi tre corpi di espressione sono per l’Anima. Sanat Kumâra giunse accompagnato con Tre sublimi Esseri denominati “Pratyeka Buddha”, proprio per la loro relazione con i tre mondi dell’espressione materiale misteriosamente costituiscono i Suoi tre Corpi di espressione: fisico, astrale (emozionale) e mentale, e che rappresentano la Sua coscienza.
I Tre Buddha dell’Attività exoterici di Sanat in un modo occulto rappresentano a livello planetario i due atomi permanenti (unità di memoria) fisico e astrale e l’unità mentale dei tre mondi dell’esperienza umana.
Una corrente di energia sorta da uno dei Tre Signori della Fiamma penetra nel regno minerale, “si incorpora” misticamente a lui attraverso il Suo Deva reggente e si converte nell'Entità intelligente che da quel momento organizzerà e dirigerà la sua evoluzione durante il corso dei cicli di adattamento alle correnti di vita solare recentemente incorporate. La stessa operazione è ripetuta per il regno vegetale e il regno animale. Queste tre correnti diedero inizio le trasformazioni evolutive nei tre regni della natura.
In generale, la corrente di vita venusiana proiettata sul regno animale da parte del terzo Kumâra, provocò un potentissimo risveglio del “germe dell'istinto”, il quale si era sviluppato nel plesso solare di quelle quattro specie animali e lo allacciò al “germe della mente” che, come una tenue luce, iniziava a brillare nel cervello delle stesse. Il primo effetto registrato nelle quattro specie citate fu la capacità di “camminare erette”, costituendo questo fatto apparentemente privo di importanza, la chiave mistica della loro futura individualizzazione. Vicente Beltrán Anglada.
Questi Quattro grandi Adepti Sanat Kumâra e i suoi Tre Assistenti, dal momento che appartengono ad un’evoluzione diversa dalla nostra sono chiamati “I Giovani della Nebbia di Fuoco”. I loro corpi, anche se umani nell’aspetto, differiscono ampiamente dai nostri in costituzione, essendo piuttosto vestiti indossati per convenienza che corpi nel senso ordinario del termine, poiché non sono materiali, ma eterici, e pertanto non richiedono nutrimento, e rimangono uguali nel corso del tempo. Sanat Kumâra ed i suoi collaboratori sono nella forma fisica, ma non hanno preso dei corpi fisici densi. Lavorano sui livelli vitali eterici e dimorano in corpi eterici. Shamballa, dove dimorano, esiste come i Kumâra, nella materia fisica, ma è materia degli eteri superiori del piano fisico, e soltanto quando l’uomo avrà sviluppato la vista eterica, sarà rivelato il mistero che sta al di là dell’Himalaya.
Ci viene detto che vi sono altri tre Kumâra, a noi sconosciuti nella loro elevata funzione (come centri superiori del grande Logos Planetario), la cui missione è la relazione di Sanat Kumâra con tutto ciò che trascende l'anello invalicabile dell'aura planetaria, cioè la relazione con gli altri pianeti del Sistema Solare e di altri sistemi solari.
LA VENUTA DEGLI ANGELI SOLARI
Figura 1. Sette Angeli Solari
All’inizio della storia dell’umanità vi fu una grande crisi che chiamiamo individualizzazione. In quell’epoca gli Angeli Solari, in risposta a una richiesta o attrazione da parte degli Animali-Uomini inviarono loro una parte della loro energia, incorporante la qualità del processo mentale. Essi fecondarono, per così dire, il cervello. Nacque così l’umanità. Questo germe portava in sé due altre potenzialità: amore spirituale e vita spirituale, che a suo tempo si manifesteranno.
Essendo l’essere umano soggetto alle leggi del tempo, senza l’aiuto degli Angeli Solari avrebbe impiegato milioni di anni prima di giungere al suo stadio attuale di evoluzione. Nello stadio Uomo-Animale in cui si trovava nella seconda metà dell’era Lemuriana, gli era completamente impossibile riconoscere il valore di se stesso e di tutto ciò che lo circondava. L’intervento degli Angeli Solari, vivificando il suo rudimentale principio mentale e avvolgendolo con il loro manto di amore e di sacrificio, produsse il grande miracolo della Mente, che convertì progressivamente l’uomo animale in un essere pensante ed autocosciente.
Risuonò la PAROLA Sacra che produsse nelle Triadi (spirituale) il desiderio di auto-espressione, e quando il suono della manifestazione inferiore si fu unito con esse e fu salito al cielo, secondo l’espressione dei libri occulti fu prodotto un effetto che causò una risposta in certe costellazioni collegate; questo liberò l’energia che penetrò nel sistema solare portando con sé gli Angeli Solari che “riposavano nel Cuore di Dio finché venne l’ora”. La loro comparsa sul Piano Mentale produsse l’unione dello spirito e della materia, e da quest’unione nacque un’Identità autocosciente, l’Ego (TFC, 702).
All’inizio del Trattato del Fuoco Cosmico sono esposte senza alcun commento tredici Stanze di Dzyan non pubblicate da H. P. Blavatsky nella Dottrina Segreta. La “Dottrina Segreta” fu scritta facendo riferimento all’antichissimo testo il cui nome in tibetano è Libro di Dzyan (in tibetano, il sapere è detto Dzin), diviso in Stanze (capitoli) e in Shloka (brani). Zyan o Dzyn, Dzen, una deformazione del sanscrito Dyan, Jnana in Indù, significa Conoscenza Saggezza divina. Le Stanze che formano le tesi di ciascuna parte sono tradotte in linguaggio moderno, lasciando stare i vocaboli intraducibili perché la fraseologia arcaica sarebbe incomprensibile. La Stanza V riguarda la discesa dei Kumâra e degli Angeli Solari e la costruzione del Loto egoico.
Il momento manvantarico atteso da tutte le Triadi, l’ora che segnava il punto solenne di congiunzione, giunse nel tempo ed, ecco, il lavoro fu compiuto.
L’ora che i sette gruppi purushici (spirituali), vibrante ognuno al risuonare della PAROLA, cercando una crescita di potere, avevano atteso durante i millenni. (TFC, 31)
I sette gruppi di Triadi spirituali sono collegati ad altrettanti gruppi di Angeli Solari.
Ebbene, ora, la tradizione esoterica assicura che “ci sono Sette stirpi di Angeli Solari”, ognuna di esse appartenente ad un definito sottoraggio del Terzo Raggio cosmico di Intelligenza attiva (Manas), il quale viene definito, in alcuni trattati esoterici, come il Fuoco di BRAHMA. Da ciò deriva che gli Angeli Solari, qualche volta, sono chiamati “i Figli di Brahma”. Gli Angeli Solari abbandonarono il Piano Mentale Cosmico e discesero sulla Terra per effetto del Fuoco dell'invocazione degli uomini animali.
Come risposta si produsse un movimento nell'ambito solare e «un’altra nota proveniente questa volta dal Logos Solare, determinò un'effusione di vita che riempì l'Universo». Gli Angeli Solari, i Dhyani del Fuoco, esseri perfetti nella loro essenza, che vivono nella Pace del Signore in determinati strati della SUA Coscienza, sentirono la chiamata e si apprestarono al sacrificio. Così, in un mare di fuoco, con potentissime scariche elettriche che laceravano gli eteri e dinamizzavano tutti i livelli evolutivi del pianeta, mentre ovunque risuonava l’OM sacro, la Voce del Logos Solare, riprodotta dal Logos Planetario, giunsero le schiere angeliche, creatrici di nuove forme e situazioni ... da qui l'apparizione degli Angeli Solari «con i loro carri di fuoco».
Vennero - sempre in accordo con le più antiche e solide tradizioni esoteriche - con Sette Carri di Fuoco, portando, ognuna, il segno del proprio potere contenuto nella triplice qualità di suono, luce e forma geometrica definita ... Ogni stirpe di Angeli Solari portava scritto sulla fronte il simbolo del lavoro che avrebbe dovuto realizzare. Si stabilirono nelle “terre vergini” della mente planetaria e crearono sette città, unite tra loro da sette porte. Questa regione planetaria è definita, nei trattati occulti, come “la regione del fuoco umido”, un'espressione mistica che fa riferimento allo stato di coscienza kama-manasico (desiderio mente) del Logos Planetario dello Schema Terrestre. Una volta che questa regione umida si riscaldò, per effetto dell'influenza ignea dei Figli della Mente, da ognuna delle sette città germogliarono un'infinità di scintille Ignee, ognuna di esse sfumata con qualità e attributi differenti, in virtù di un Sacrificio cosmico che fugge completamente alla nostra comprensione umana. OGNUNA DI ESSE SI INCARNO' NELLA MENTE EMERGENTE DI UN UOMO ANIMALE DELLA TERRA E LO CONVERTI' IN UN ESSERE UMANO. Ecco il risultato della Volontà o Proposito del SIGNORE DEL MONDO, del potere invocativo degli uomini animali e della volontà di sacrificio degli Angeli Solari, i Figli della Mente. Vicente B. Anglada – La Gerarchia degli Angeli Solari.
Nel nostro Sistema solare, i livelli o piani di coscienza della Divinità creatrice sono Sette, come pure sono Sette MahaDeva, grandi Arcangeli (Deva o Angeli) che eseguono la Volontà di Dio; sono inoltre Sette le grandi Correnti di Energia, tecnicamente denominate Raggi che, nascendo dall’immacolato centro di Vita nel Cuore di Dio, vivificano ed integrano l’Universo.
Gli Angeli Solari, i Signori della Fiamma celeste abbandonarono la Patria celestiale e ciascuno di loro unì la propria vita alla vita di un uomo-animale. Fecero voto di non abbandonare il pianeta Terra fino a che l’ultimo degli esseri umani, capaci di rispondere alla Legge, non abbia raggiunto la liberazione.
Nel processo di Individualizzazione del genere umano intervennero come Agenti principali:
- Sanat Kumâra, il Signore del Mondo, rappresentante dei Figli di Dio.
- Le Entità monadiche che costituivano la Quinta Gerarchia Creatrice, degli Angeli Solari, Signori della Fiamma chiamati Figli della Mente e Figli di Brahma.
- Le unità spirituali o Monadi umane, che costituivano la Quarta Gerarchia Creatrice, chiamata dei Figli degli Uomini.
Il Manas è la chiave per il passaggio dal regno umano al regno spirituale, ossia dal quarto al quinto regno. Con l’individualizzazione del genere umano si produsse l'unificazione delle Gerarchie Creatrici Quarta e Quinta, fondendosi le energie dei Figli Degli Uomini con quelle dei Figli della Mente. Come frutto di questa unificazione di energie sorse l'umanità, la Razza degli Uomini.
Con la venuta qui sulla Terra del Signore del Mondo avvenne l’Instaurazione della Gerarchia Spirituale o Grande Fratellanza Bianca e la Venuta degli Angeli Solari chiamati i Prometei Cosmici, e la conseguente creazione del Quarto Regno della Natura, l'Umanità, la Razza degli Uomini. Gli Angeli Solari detti Agnishvatta sono gli Angeli o Deva del Fuoco (Agni), della Fiamma, i costruttori del corpo dell’Ego che producono l’individualizzazione essi sono quelli mediante i quali l’autocoscienza diventa una realtà formano “l’Anima” o Secondo Aspetto.
Figura 2. Angelo con Sette Stelle
LA DISCESA DELL’ANGELO SOLARE NEL LOTO EGOICO
Uno dei grandi Misteri Solari, simboleggiato nel Calice e nel Verbo, si realizzò con la venuta degli Angeli Solari. Un Maestro ha detto: “La questione degli Angeli Solari o Dhyâni del Fuoco costituisce un Mistero profondo e tutto il tema è così intrecciato di leggende intrigate e misteriose che gli studiosi di esoterismo disperano di raggiungere la desiderata chiarezza mentale”.
La Coppa o Calice, preparata attraverso la sofferenza e la disperazione di interminabili cicli di tempo, «produsse una chiara nota distintiva che lacerando gli eteri dello spazio giunse all'udito del Signore». Si produsse un movimento nell'ambito solare e «un'altra nota proveniente questa volta dal Logos Solare, determinò un'effusione di vita che riempì l'Universo. L’incontro avvenne fra gli Angeli Solari e gli Uomini-Animali che "con la Coppa in alto aspettavano la venuta del Signore".
Al centro del Calice o Loto Egoico dimora Quello che in Oriente è chiamato il Gioiello nel Loto. Questo Loto è chiamato Egoico perché contiene come in un Calice, un Gioiello, l’Ego, l’Anima che dimora nel secondo sottopiano mentale. Nel centro del Calice si dice che giace il Bambino alato, rappresentazione poetica dell’Angelo Solare. La sua voce è quella della nostra coscienza.
Figura 1. Il risveglio nel Calice di Francesco Varetto
Il Bambino alato, l’ospite divino, posto all’interno del bocciolo del loto egoico, può essere paragonato al Cristo bambino di ogni essere umano nato nella grotta del cuore, per poter governare coscientemente i corpi materiali inferiori per mezzo della mente consacrata.
È chiamato corpo causale perché è la causa prima della vita dell’uomo, il suo significato implica la causa, la motivazione per la quale l’uomo vive sulla Terra.
Il Corpo Causale a forma di Calice è descritto come un Loto i cui petali sono fatti della sostanza degli Angeli Solari. I petali sono la rappresentazione visiva di altrettante vibrazioni.
Gli Angeli Solari esprimono nelle loro schiere un’energia duale tanto positiva che negativa. Vi è la vita positiva del loto egoico, che coordina, preserva ed attiva i petali, e c’è anche l’energia della sostanza stessa dei petali, ossia l’aspetto negativo, che è trascinato dalla forza positiva dei maggiori Signori Solari in vortici o ruote viventi che simbolicamente chiamiamo “petali”. Vi è una stretta analogia, in rapporto con il Logos Planetario e il Logos Solare, tra il prana, forza vitale che anima il corpo eterico dell’uomo e tiene insieme il corpo fisico denso, e la forza di vita sintetizzante del Logos, che anima ogni atomo in tutti i piani del sistema. Se si medita su questo tenendo presente il fatto che tutti i nostri piani sono la manifestazione eterica e densa del Logos Solare, allora si chiarisce alquanto il ruolo degli Angeli solari, e diventa più chiaro anche il loro rapporto con il Logos planetario e con il Logos solare (TFC, 833).
Sul terzo sottopiano del Piano Mentale compaiono certi impulsi vibratori - nove in numero. Questo produce “il loto egoico ennuplo” che a questo stadio è chiuso strettamente, coi nove petali ripiegati uno sull’altro. Essi sono “luce” vibrante e scintillante, ma non troppo vivida. Di qui il significato della condizione “bianca” o trasparente del corpo causale nuovo, esso resta con l’Ego neonato che nel corso dell’evoluzione lo colora in una forma radiosa nuova. Esso resta con l’ego neonato, per rompere l’equilibrio dapprima e poi ristabilirlo al termine del processo, producendo una forma radiosa piena di colori originari. All’arrivo dei Manasadeva per produrre l’autocoscienza e causare l’incarnazione degli Ego divini, avvengono quattro cose su quel piano. (TFC, 708).
Il termine “bianco” equivale ad equilibrato. Il bianco indica una sintesi primitiva di proto-forze equilibrate. Dopo aver attraversato varie fasi di sviluppo in cui vengono enfatizzati i diversi colori, ci sarà un giorno un “ritorno al bianco”. Lo stato finale di sintesi, anch'esso equilibrato (come la Bilancia) è anche simbolicamente “bianco”. Il "neonato ego" non è l'Angelo Solare. Gli Angeli Solari sono responsabili della creazione delle condizioni in cui può emergere una distinta unità di coscienza chiamata "ego". La “E” maiuscola in questa parola discrimina l'Ego superiore da quello inferiore indicato con la “e” minuscola. Il vero "Ego" è la triade spirituale che si riflette nell'"ego" o "Ego" sul piano mentale superiore. Il termine “Ego” in maiuscolo è usato per il centro della vita e della coscienza sul piano mentale superiore così come per la triade spirituale considerata come un centro della coscienza individualizzata.
Nel Trattato del Fuoco Cosmico (TFC, 506-507) è detto che il corpo causale dell’Anima, è l’involucro di sostanza mentale che si forma al momento della individualizzazione, per il contatto dei due Fuochi. Il corpo causale è prodotto dall’incontro della vita positiva, o Fuoco Elettrico lo Spirito, con il fuoco negativo della Materia o “Fuoco per Attrito”; questo causa il divampare del Fuoco Solare. La forza o energia che si riversa dai piani superiori (il respiro della Monade, se preferite quest’espressione) produce un vuoto, o qualcosa di simile ad una bolla nel Koilon (una Sostanza perfettamente Omogenea, enormemente densa indifferenziata), e l’involucro del corpo causale, l’anello invalicabile della Vita centrale, è formato. Questo involucro assume la forma di un Loto, una Coppa o contenitore.
La Coppa o Calice, preparata attraverso la sofferenza e la disperazione di interminabili cicli di tempo, «produsse una chiara nota distintiva che lacerando gli eteri dello spazio giunse all'udito del Signore». Gli Angeli Solari abbandonarono la Patria celestiale e ciascuno di loro unì la propria vita alla vita di un Uomo-Animale. Identificare la propria coscienza con quel punto illuminato all'interno del rudimentale cervello umano e determinare il principio della mente e della coscienza fu il compito dell'Angelo Solare.
Figura 2. I Tre Fuochi nel Loto Egoico
Nel corpo causale si vedono manifestarsi i Tre Fuochi – il Fuoco Elettrico all’interno nel centro; il Fuoco Solare, che lo racchiude come la fiamma racchiude il nucleo centrale o l’essenza della fiamma di una candela; ed il Fuoco d’Attrito, il quale assomiglia all’incandescente lucignolo rosso che è alla base della fiamma superiore.
Il corpo causale, a differenza dei corpi eterici, astrale e mentale inferiore, persiste per tutta l’evoluzione di un uomo, attraverso le diverse incarnazioni. Il suo principio divino corrisponde a “Manas superiore” cioè alla “mente superiore”. Il Corpo Causale è descritto come un Loto variopinto a Nove Petali, disposti in tre cerchi 3x3=9 attorno a un centro formato di Tre Petali chiusi, a proteggere quello che nei testi orientali è detto “Il Gioiello nel Loto”, per un totale di Dodici Petali 9+3=12. Di questi i tre petali più interni non sono ancora rivelati, o sono embrionali, e quindi il corpo causale viene frequentemente considerato come un loto di nove petali, o come una ruota di fuoco con nove soli raggi o vortici.
Alla base dell’involucro del corpo causale detto anche Loto Egoico, si trovano tre unità di memoria: l’unità mentale, l’atomo permanente astrale, e l’atomo permanente fisico tre punti di luce nella parte inferiore del bocciolo sotto la parte centrale. I due atomi permanenti fisico ed emozionale sono composti di materia del corrispondente primo sottopiano superiore, mentre l’unità mentale è composta della materia del quarto dei sette sottopiani di materia mentale. Ricordiamo che non vi è né sopra né sotto, la materia dei vari Piani e sottopiani si compenetra.
Il Fuoco Solare è in relazione con nove petali o vibrazioni del Loto Egoico, suddivisi in tre terne. Dall’esterno all’interno le tre terne sono costituite da: Petali della Conoscenza, Petali dell’Amore e Petali del Sacrificio (Volontà Spirituale). Quando l’uomo ha risvegliato i Nove Fuochi e ha aperto i nove petali, e quando abbia ricevuto lo stimolo che viene impartito all’iniziazione con l’essere messo in contatto cosciente con la scintilla elettrica del proprio Uomo Celeste, essi si uniscono e si fondono tutti (TFC, 538).
Ciascuno dei tre cerchi di petali anche se è sotto il dominio di un Fuoco a sua volta risente della presenza degli altri due Fuochi. Ecco perché si parla di Nove Fuochi o vibrazioni. Ad esempio la terna esterna dei petali della Conoscenza è suddivisa in conoscenza sul piano fisico; amore sul piano fisico; sacrificio sul piano fisico.
Ognuno di questi tre gruppi di petali è sotto la guida definita di tre gruppi di Agnishvatta, che li costruiscono con la propria sostanza e che essenzialmente sono il triplice Ego durante la manifestazione. Il lavoro degli Agnishvatta (i principi autocoscienti, i costruttori del corpo egoico sui livelli mentali superiori) è quello di unire i tre principi superiori, Atma, Buddhi, Manas, ed i tre inferiori, e diventare così veramente il principio di mezzo dell’uomo. Quando, il Manas sarà trasmutato in Saggezza, in Buddhi, allora il Quarto Piano, il Buddhico, con l’aiuto del Quinto Piano Manas sarà gradatamente compreso, facendo così 4+5=9 il nove, l’uomo perfetto, l’iniziato.
Nel trattato del Fuoco Cosmico è scritto che i tre petali più interni del Loto Egoico non sono ancora rivelati, o sono embrionali. Ognuno di questi tre petali è connesso a uno dei tre cerchi esterni, e si organizza quando ciascuno dei tre cerchi si apre. I petali interni formano realizzano la sintesi della conoscenza, dell’amore e del sacrificio. I tre petali interni che circondano il Gioiello nel Loto hanno un bel colore giallo limone.
Figura 3. Il Loto a 12 petali - nove chiusi tre nascosti
Il loto egoico si compone ora di dodici petali, nove dei quali a questo stadio appaiono in forma di bocciolo, mentre tre sono completamente nascosti e misteriosi. I tre petali che si chiudono sulla fiamma centrale coprendola strettamente, restano chiusi finché giunge il momento della rivelazione del “Gioiello nel Loto”.
Nei primi stadi dopo l’individualizzazione, il corpo egoico sembra un bocciolo. Il Fuoco Elettrico nel centro non appare e tutti i nove petali sono chiusi sui tre interni. Nel corpo mentale, i tre centri superiori cuore (amore), gola (conoscenza), coronale testa (proposito), non ci sono più, i tre centri superiori si sono fusi in un unico centro situato nei sottopiani superiori del mentale, formando ciascuno un loto di tre petali, per un totale di 3x3=9 nove petali, formando un loto ennuplo.
La terna di petali esterni riguarda l’aspetto conoscenza, la seconda terna riguarda l’aspetto amore, la terna interna riguarda l’aspetto volontà e sacrificio. La prima terna di petali è la totalità dell’esperienza e della coscienza sviluppata. Nel primo stadio lentamente l’atomo permanente fisico diventa un radioso punto di fuoco, e contemporaneamente i tre petali inferiori divengono vibranti e cominciano ad aprirsi fino e a svilupparsi, ciò comporta un processo che copre un lungo periodo. Col procedere dell’evoluzione questi tre cerchi di tre petali ciascuno si aprono progressivamente producendo un effetto simultaneo su uno dei tre petali centrali.
Nella Dottrina Segreta si parla di Uomini Celesti dei quali il microcosmo l’umanità è un riflesso. Sono stati chiamati da H.P. Blavatsky, Signori della Conoscenza, Signori dell’Amore e Signori del Sacrificio, proprio come i tre ordini di petali del loto egoico o corpo casuale.
Figura 4. Il Loto 12 petali - tre aperti nove chiusi
Quando l’uomo sia riuscito a risvegliare o aprire i nove petali, o a ridestare i fuochi dei nove raggi o vortici (ciò che è praticamente compiuto alle tre iniziazioni maggiori), i tre più interni sono rivelati. Essi rispondono alla vibrazione monadica, all’aspetto del puro Spirito (TFC, 538).
Nel trattato del Fuoco Cosmico è scritto che i tre petali più interni del Loto Egoico non sono ancora rivelati, o sono embrionali. Ognuno di questi tre petali è connesso a uno dei tre cerchi esterni, e si organizza quando ciascuno dei tre cerchi si apre. I petali interni formano realizzano la sintesi della conoscenza, dell’amore e del sacrificio. I tre petali interni che circondano il Gioiello nel Loto hanno un bel colore giallo limone.
Il Maestro D.K. ci informa che nel centro del Loto Egoico, vi è un punto brillante di Fuoco Elettrico di colore blu-bianco (il Gioiello nel Loto, l’Angelo Solare) circondato e completamente nascosto da tre onde vibratorie, i petali strettamente chiusi. Intorno a questo nucleo o fiamma interna sono disposti i nove petali disposti in tre cerchi di tre petali ciascuno. I tre aspetti della Monade si riflettono nei tre piani successivi a quello monadico in Atma, Buddhi e Manas; nel Piano di Manas il processo di corrispondenza o la legge dei frattali, si riflette nei primi tre sottopiani mentali colorandoli rispettivamente dell’aspetto Volontà, Amore, Conoscenza.
Figura 5. Il Loto egoico 12 petali - nove aperti tre chiusi.
LA PARTENZA DEGLI ANGELI SOLARI
All’apertura del bocciolo centrale, avviene la rivelazione del Gioiello, che viene tolto dallo scrigno che lo ha tanto a lungo custodito, e trasferito alla “corona”, espressione occulta per significare il ritorno alla Monade dal quale venne. Entro la periferia della ruota egoica si vedono ruotare con intensa rapidità i nove raggi (i petali) che, divengono quadridimensionali, cioè le ruote “roteano” su se stesse. Al centro, e alla base del Loto formando un triangolo geometrico (diverso secondo il raggio della Monade) si trovano tre punti di fuoco, ossia i due atomi permanenti e l’unità mentale, in tutta la loro gloria.
Figura 1. Loto Egoico 12 petali aperti
Quando il Fuoco della Materia, il “Fuoco per Attrito”, diventa abbastanza intenso; quando il Fuoco della Mente, o Fuoco Solare (che vivifica i nove petali) diventa similmente intenso; e quando la scintilla elettrica nel centro più interno risplende e può essere vista, l’intero Corpo Causale diventa radioattivo (TFC, 542).
Allora i fuochi della sostanza (la vitalità degli atomi permanenti) sfuggono dalle sfere atomiche, e uniscono la loro parte alla grande sfera in cui sono contenuti; il fuoco della mente si unisce alla fonte che lo ha emanato, e la vita centrale si libera. Questa è la grande liberazione. L’uomo, in termini di sforzo umano, ha raggiunto la meta.
La conflagrazione che segue è l’opera finale dell’Aspetto Distruttore. Segna il momento del massimo sviluppo della sostanza angelica del sistema, il compimento dell’opera di Agni e dei suoi angeli di fuoco. Il Gioiello (che è rivelato completamente), con la luce splendente, l’intenso calore radiante, ed il tremendo effluvio di forza, produce la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale, la dissoluzione del Loto.
Figura 2. Conflagrazione finale del Corpo Causale
Questo contatto diretto, questa fusione del fuoco dei tre mondi con il Fuoco Solare, determina, nelle sue ultime conseguenze, la distruzione del corpo causale. Si produce quindi la Nota distintiva che soltanto l'Angelo Solare è in grado di udire attraverso i suoi raffinatissimi uditi immortali. È la voce stessa del Logos Solare, trasmessa attraverso il Logos planetario, che dice: «È terminata la tua missione. Ritorna figlio, alla dimora paterna». E squarciando nuovamente gli eteri, come già lo fece milioni di anni fa quando venne ad aiutare il Regno umano, inondando lo nuovamente con la luce ed il fuoco emananti dal Cuore mistico del Sole, fa ora ritorno al suo luogo di origine a riposare definitivamente nel Letto di Amore del Logos Solare.
Gli Angeli Solari come Sant Kumâra fecero voto di non abbandonare il pianeta fino a che l’ultimo degli esseri umani, capaci di rispondere alla Legge, non abbia raggiunto la liberazione. Conoscono il dolore del sacrificio della caduta nelle bare della forma fisica: questo è il Grande Sacrificio. Allo stesso modo cui l’umanità viene denominata (nei libri degli Archivi della Gerarchia) la Grande Necessità e gli uomini «Figli della Necessità» o «Figli del Karma», gli Angeli Solari vengono chiamati «i Figli del Sacrificio» e «Figli della Mente».
Come la personalità svanisce nella luce dell’Anima, l’Angelo solare, così l’Anima scompare e perde potere e radiosità quando la Presenza, fino allora velata, appare e domina la scena al termine del ciclo maggiore. Si afferma che le Menti che si incarnano, gli esseri umani, gli Angeli Solari, giunsero in origine da Venere, ma a loro volta cedono il posto alla Monade, l’Uno. La mente è sostituita dall’intuizione e la ragione dalla percezione pura (AE, 105).
Milioni di anni fa gli Angeli Solari, esseri perfetti nella loro essenza, che vivevano nella Pace del Signore in determinati strati della SUA Coscienza, sentirono la chiamata e si apprestarono al sacrificio. Come petali del «sacrificio partiti dal cuore della Divinità», gli Angeli Solari abbandonarono la Patria celestiale e ciascuno di loro unì la propria vita alla vita di un uomo-animale.
Se la discesa degli Angeli Solari fu per loro un avvenimento collettivo, il ritorno alla Patria Celestiale è individuale perché è in relazione all’evoluzione spirituale di ogni singolo uomo.SHAMBALLA - IL LUOGO RECONDITO
La Venuta dei Signori della Fiamma con la loro magnifica corte di Entità venusiane, tanto umane quanto angeliche, per instaurare la Grande Fratellanza Bianca sul pianeta, si produsse attraverso un indescrivibile processo scientifico di “Sostanziazione dell'etere” che costituiva l'elemento energetico che formava i veicoli più densi di espressione dei Signori venusiani, al fine di adattarli alle vibrazioni più dense dell'etere planetario. Questo processo scientifico fu preceduto da un altro di carattere misterioso e occulto che esotericamente potremmo definire come di “astrazione della coscienza” dentro la luce del Cosmo da parte delle grandi Entità. Libro degli Iniziati, riportato in Misteri di Shamballa da Vicente Beltrán Anglada.
Dopo l’evento accaduto 18,6 milioni di anni fa, Sanat Kumâra risiede tuttora con Tre Kumâra i Tre Buddha Pratekya in una zona del deserto di Gobi chiamata Shamballa, l’antica Isola Bianca sacra, in memoria del tempo in cui era un’isola nel Mare centrale dell’Asia.
Figura 1. Mare del Gobi
Dove adesso si trovano solo laghi salati e, i desolati deserti, del Gobi, del Takla Makan, di Tsaidam e della Zungaria, vi era un vasto mare interno che si estendeva sull’Asia Centrale. Questo mare rimase fino all’ultimo grande periodo glaciale, quando circa 12.000 anni fa un cataclisma locale spazzò via le acque al Sud e all’Ovest, formando un grande e isolato deserto, lasciando un’oasi, con un lago e un’isola al centro. Il deserto del Sahara si è formato allo stesso modo: all’inizio un mare aperto, poi divenne lago e infine si disseccò lasciando posto solo alle sabbie. In questo mare, vi era una splendida Isola Bianca (Shveta-Dvipa), sopra la quale fu costruita la città di Shamballa, che per la sua bellezza non aveva rivali al mondo … era abitata dagli ultimi residui della razza che precedette la nostra: misticamente chiamati i Figli della Nebbia di Fuoco . … L’isola nel Mare del Gobi con i suoi resti di una splendida civiltà, esiste tuttora come oasi circondata da sabbie che non sono state calpestate da piedi di uomini.
Sebbene la sua vera ubicazione non sia mai stata trovata, Shambhala è riconosciuta e venerata da almeno otto tra le principali religioni ed è considerata da più tradizioni esoteriche il vero centro del pianeta e il centro spirituale del mondo.
La tradizione narra che sotto le sabbie vi siano nascoste grandi ricchezze, statue, armi oggetti artistici. Nessuno dei locali osa toccare il tesoro perché si dice che sia sotto un potente incantesimo. La scoperta sarebbe pagata con la morte. Crudeli spiriti di nome Bahti, custodiscono i luoghi fino al tempo prescritto per la loro riscoperta. Questi luoghi, afferma la Signora Blavatsky sono gelosamente difesi contro qualsiasi intrusione straniera. Marco Polo chiama il deserto del Gobi, deserto di Lop (vicino alla città di Lop, oggi Charklik, nei pressi del lago salato di Lop Nur) o Gran Deserto. Marco Polo ci dice che s’impiega un anno ad attraversarlo. Il cibo e l’acqua sono scarsissimi e si rischia di perdersi a causa di allucinazioni e spiriti maligni ingannevoli.
Le sabbie del deserto del Gobi si muovono continuamente spinte da terribili raffiche di vento che soffiano in continuità. Le leggende, le tradizioni locali narrano che in un lontano passato lì vi era la sede di uno dei più ricchi imperi del mondo. Marco Polo nel descrivere il Deserto del Gobi scriveva che si udivano suoni, a volte canti e a volte gemiti che ispiravano terrore nei viandanti. In ogni caso le sabbie del Deserto del Gobi sono anche note come sabbie che cantano, un fenomeno naturale per gli scienziati. La posizione di Shambhala nel deserto del Gobi descritta da H. P. Blavatsky non è sorprendente, giacché i Mongoli, tra cui i buriati della Siberia e i calmucchi della bassa regione del Volga, erano forti seguaci del Buddhismo tibetano, in particolare gli insegnamenti del Kalachakra. Da molti secoli, i Mongoli in tutto il mondo credono che la Mongolia sia la terra a Nord di Shambhala.
“Maestro, puoi dirmi dov’è che ci troviamo? Non riconosco le montagne attorno; è tutto così poco familiare. “Queste montagne sono a nord, lontano, dalla nostra Himalaya”, mi disse. “Fanno parte della catena montuosa del Tian Shan. Ma questa in particolare, non la troverai su nessuna mappa. È per lo più inesplorata a causa delle sue rupi quasi inaccessibili. Noi ci troviamo in una zona impervia dell’Asia la quale è anch’essa inaccessibile, non soltanto per i rischi del paesaggio, ma anche per i governi e le attuali situazioni politiche. Questa area è un territorio proibito come si disse dell’altipiano del Pamir che una volta era il Giardino dell’Eden. Dubito che troppe persone sappiano dell’esistenza di queste montagne” Tuesday Lobsang Rampa - La mia visita alla terra di Agartha.
IBEZ
Le seguenti informazioni sono prese dal Trattato di Magia Bianca di A.A. Bailey (pag. 379 e seguenti).
Nei primissimi stadi la Gerarchia ebbe diversi nomi, fra gli altri quello di Tempio di Ibez. Parliamo ora della fondazione del Tempio di Ibez e per farlo è necessario risalire al periodo in cui la Fratellanza Bianca giunse sulla Terra e considerare il problema immediato che dovette affrontare; ciò porterà a riconoscere alcuni fatti che non sono mai stati adeguatamente presi in considerazione. È un fatto riconosciuto nell’occultismo che, per la nostra umanità terrena, l’avvento della Gerarchia occulta fu caratteristico di un’epoca.
Esso produsse due effetti: La definita cristallizzazione del gruppo di anime ora chiamato quarto regno o umano. Il sorgere di Manas o mente nell’uomo animale, in tre modi:
- Con l’incarnazione diretta di alcuni membri della Fratellanza Bianca; in tal modo essi introdussero i nuovi fattori necessari trasmettendoli ai figli.
- Instillando quella che nelle Scritture occulte è detta “la scintilla della mente” nell’uomo animale. Questo non è che un modo pittoresco di descrivere la creazione, con un atto diretto, della necessaria unità mentale o apparato mentale del pensiero, nel corpo causale o spirituale.
- Con la graduale stimolazione della facoltà mentale nell’uomo animale e la costante vivificazione del germe latente della mente, fino al suo dischiudersi come mente manifesta.
Questo processo si estese su un ampio periodo di tempo e, sebbene la Fratellanza Bianca avesse preso stanza a Shamballa da dove poteva dirigere le sue attività, durante la prima sottorazza della Razza Madre Atlantidea si resero necessari determinati sforzi affinché l’evoluzione potesse procedere secondo il piano. Gli studenti che s’interessano a questi misteri tengano presente che sebbene si parli di Shamballa come esistente in materia fisica e situata in un preciso luogo nello spazio, la materia fisica cui si fa riferimento è eterica, in quanto il Signore del Mondo e i suoi assistenti dei gradi superiori occupano corpi costituiti di materia eterica.
Circa diciassette milioni di anni fa (l’avvento della Gerarchia e la fondazione di Shamballa risalgono a circa 18,6 milioni di anni fa) si decise di avere una organizzazione e un Quartier Generale dei Misteri sul piano fisico denso e di disporre di una schiera di Adepti e Chohan operanti in un corpo fisico, in modo da venire incontro ai bisogni dell’umanità che si stava rapidamente risvegliando.
Il primo avamposto della Fraternità di Shamballa fu il tempio di IBEZ originale, situato al centro dell’America del Sud. Molto più tardi vi fu una sua diramazione nelle antiche istituzioni Maya e nella fondamentale adorazione del Sole come sorgente di vita nel cuore di tutti gli uomini. Ancora più tardi venne stabilita una seconda diramazione in Asia, i cui rappresentanti sono gli Adepti dell’Himalaya e dell’India meridionale, sebbene il lavoro sia materialmente cambiato. In futuro si faranno scoperte che riveleranno la realtà della vecchia forma dell’opera della Gerarchia; si ritroveranno testimonianze e monumenti, alcuni sulla superficie del suolo altri celati nel sottosuolo. Dato che i misteri dell’Asia Centrale, nella fascia che si estende dalla Caldea e dalla Babilonia, attraverso il Turkestan fino alla Manciuria includendo il deserto di Gobi sono rivelati, è stato deciso che gran parte della storia primitiva degli Ibezani venga rivelata.
Potremmo far notare che la parola IBEZ è letteralmente un acrostico che vela il vero nome del Logos planetario della Terra, uno dei cui principi opera in Sanat Kumâra, facendo di lui un’incarnazione diretta del Logos planetario e un’espressione della sua coscienza divina. Queste quattro lettere sono le iniziali dei veri nomi dei quattro Avatar sui Quattro Globi della nostra Catena terrestre, che hanno incorporato quattro principi divini.
Le lettere IBEZ non sono le vere lettere Senzar, se si possono chiamare lettere i simboli di un linguaggio ideografico, ne sono soltanto una corrispondenza approssimativa nella nostra scrittura. Il vero significato viene comunicato soltanto alla quarta iniziazione, quando la natura del Logos planetario viene rivelata e, grazie all’opera mediatrice diretta di Sanat Kumara, si viene in contatto con i suoi quattro Avatar (TMB, 379). Senzar è il nome del linguaggio segreto sacerdotale o la “lingua del mistero” degli adepti iniziati di tutto il mondo. È un idioma universale e in gran parte geroglifico.
Le Quattro lettere sono le iniziali del Quattro Avatar, di conseguenza i Quattro numeri hanno un importante significato quanto sono presi singolarmente. Si assiste alla potenza generativa di Due coppie di Numeri 2+2=4.
- Iniziale Primo Avatar I = 9
Il numero 9 è il primo cubo sul 3 il primo numero dispari, il movimento nella forma, la somma dei numeri della Tetractis eccetto l’Unità 2 + 3 + 4 = 9. Il numero Nove rappresenta il Cerchio in Rotazione, Il moto rotatorio caratteristico dell’azione di Fohat, il Serpente di Fuoco. Fohat, raccontano gli scritti orientali, è uscito dalla testa del Padre degli Dei come Rudra, il Fulmine. La verga dell’Iniziatore è Fuoco elettrico. Quest’Avatar in Shamballa rappresenta l’Iniziatore. Il valore numerico dell’azione di Fohat è Nove. In ebraico la nona lettera dell’alfabeto è teth, il cui simbolo è il Serpente, inoltre è la Nona lettera delle cinquanta porte che conducono ai misteri dell’Essere. È il numero dell’Iniziazione che permette di passare oltre il cerchio del Karma.
Figura 1. Raffigurazione del Serpente che si morde la coda, il numero 9 il cerchio
- Iniziale Secondo Avatar B = 2
Il Due è il principio dei Numeri pari, la Diade, il movimento nella Materia, l’audacia, l’impulso a realizzare. Senza questa Entità Spirituale, non vi può essere pensata alcuna realizzazione nel mondo delle forme.
- Iniziale Terzo Avatar E = 5
Il numero 5 è la combinazione 2 + 3 = 5 del maschile e del femminile nell’uomo. Il numero centrale, perno o asse dei nove numeri monadici. È il principio degli armonici, la quinta musicale 2/3. Questa Entità Spirituale o Avatar rende ogni cosa possibile se il suo riflesso, l’umanità vibra in accordo armonico con essa. Attraverso il potere del numero 5 dispari, che appartiene all’umanità, sotto l’impulso di Fohat 9, l’umanità attraversa il portale dell’Iniziazione, il numero 9, iniziando così un nuovo ciclo.
- Iniziale Quarto Avatar Z = 8
La Diade, muovendosi genera la forma perfetta, il Cubo 23. Senza questa Entità Spirituale, non vi può essere alcuna masterizzazione alcun compimento nel mondo delle forme. Attraverso il potere del “2”, della Diade genera forme perfette l’”8”, l’umanità fisica è portata al suo apice. Quest’Avatar consente la creazione di civiltà strutture.
La somma dei quattro numeri dei Quattro Avatar è 24 il numero dei Vegliardi della visione di Giovanni, che (nell’Apocalisse) dice che attorno a “Uno seduto sul Trono”, cioè attorno all’Antico dei Giorni, Sanat Kumara, ed è anche il valore numerico del nome di Gesù in greco di 6 lettere IESOUS, Ihsous.
Il loro obiettivo era di stimolare il misticismo ed il regno di Dio nell’atomo umano. L’uomo comune moderno ha difficoltà a comprendere la natura della loro opera a causa dello stato di coscienza differente. Gli adepti di Ibez avevano a che fare con un’umanità ancora nella sua infanzia, la cui polarizzazione era per lo più instabile e la coordinazione alquanto imperfetta. Il fattore mente era ben poco sviluppato e gli uomini erano praticamente e completamente astrali; essi erano persino più coscienti sul piano astrale che su quello fisico. Parte del compito di quegli adepti, che operavano sotto istruzione di Shamballa, era di sviluppare l’energia dei centri dell’unità umana, stimolarne il cervello e renderla pienamente autocosciente sul piano fisico. Il loro obiettivo era di far realizzare il regno di Dio interiore e, nell’istruire i loro discepoli, prestavano poca attenzione alla realizzazione di Dio nella natura o nelle altre unità. A quei tempi era necessario impiegare metodi più specificamente fisici di quelli permessi oggi; vennero usati questi metodi fisici e furono insegnate le leggi dell’energia che operano attraverso i centri fino al momento in cui i metodi della Gerarchia subirono un altro grande cambiamento, la porta tra il regno animale e quello umano venne chiusa e venne aperta la porta dell’iniziazione. Si ritenne che l’uomo fosse sufficientemente accentrato in se stesso e individualizzato da permettere un drastico cambiamento di metodo e pratica (TMB, 380).
Tutto questo richiese molto tempo e i residui delle pratiche primitive del Tempio sono giunti fino a noi in un insegnamento fallico degradato, nella magia tantrica e negli esercizi dell’Hata Yoga. All’umanità bambina dell’epoca della Lemuria ed agli inizi di quella dell’Atlantide si dovette insegnare a rendersi conto di ciò che fosse per mezzo di simboli e metodi che per noi sarebbero grossolani, impossibili e di una natura tale che la razza dovrebbe aver trasceso da milioni di anni.
Quando la porta dell’iniziazione venne aperta, molti milioni di anni fa, la Loggia prese due decisioni:
L’individualizzazione doveva cessare fino a quando l’uomo non soltanto fosse giunto a coordinare il corpo fisico e quello astrale e a pensare in modo autocosciente, ma avesse anche trasceso il fisico e l’astrale. Quando fosse poi giunto alla coscienza di gruppo, la porta al regno dell’autocoscienza sarebbe stata aperta di nuovo. Il sentiero del misticismo, col tempo doveva condurre al sentiero occulto; si dovevano quindi preparare i piani per impartire l’insegnamento e organizzare i misteri che avrebbero rivelato la natura di Dio in tutto ciò che è visibile e non soltanto nell’uomo. All’uomo si doveva insegnare che, pur essendo un individuo, egli non è che una parte del grande tutto e che i suoi interessi devono essere subordinati a quelli del gruppo. L’insegnamento venne riorganizzato progressivamente e ne fu aumentato il contenuto; i misteri vennero sviluppati via via che gli uomini erano pronti a riceverli, finché non si ebbero le mirabili Scuole dei Misteri di Caldea, Egitto, Grecia e molte altre.
Si possono citare tre punti:
- Il grado d’evoluzione relativamente basso di molti uomini e la loro polarizzazione naturalmente fisica.
- L’opera degli adepti neri e dei seguaci del sentiero della mano sinistra. Quando gli adepti di Ibez (secondo le istruzioni dei Maestri di Shamballa) cominciarono a ritirarsi nei Templi per rendere più difficile l’accesso ai misteri e per evitare abusi e distorsioni, un certo numero dei loro primi seguaci, molti dei quali in possesso di grande potere e conoscenza, li combatté, determinando una delle cause della comparsa della magia bianca e nera e una delle ragioni per cui si ritenne necessario l’intervento delle acque purificatrici del diluvio.
- Le potenti forme pensiero costruite all’inizio del periodo dei misteri dell’Ibez e che (soprattutto in America) non sono ancora distrutte. Questo gigantesco “Guardiano della Soglia” di tutti i veri Misteri dovrà essere abbattuto prima che l’aspirante possa andare oltre.
L’opera degli Adepti ibezani e i misteri del Tempio di Ibez persistono tuttora e sono proseguiti dai Maestri e Adepti in incarnazione fisica sparsi in tutto il mondo. Essi insegnano il significato della psiche, l’Ego o anima e dell’unità umana, affinché l’uomo possa essere invero ciò che è, un Essere divino che cammina sulla Terra, avendo posto la natura inferiore (fisica, astrale e mentale) sotto il totale dominio dell’anima o aspetto amore, non soltanto in teoria ma di fatto.
Timothy Paterson (1935-2004), nipote dell’esploratore Percy Fawcett asseriva che la Sierra do Roncador sarebbe uno dei luoghi sacri del mondo, una di porta d’accesso ad un mondo sotterraneo sconosciuto agli umani. Tempio di Ibez dove si sarebbero ritirati in caverne sotterranee i sopravvissuti di Atlantide al diluvio atlantideo. Percy Fawcett afferma il nipote penetrò nei tunnel sotterranei e visitò una città di nome Zeta. Dal 1941 i nazisti tedeschi, sostenuti dalla Loggia Nera, inviarono spedizioni in Brasile, come avevano già fatto oriente alla ricerca dell’entrata dei tunnel che portavano a Shamballa, senza trovare gli ingressi ad essi preclusi.
I DIVERSI LIVELLI DI SHAMBALLA
Sebbene si parli di Shamballa come esistente in materia fisica e situata in Asia Centrale nel deserto del Gobi in un preciso luogo nello spazio, la materia fisica cui si fa riferimento è nel secondo livello di materia eterica, in quanto il Signore del Mondo e i suoi assistenti dei gradi superiori occupano corpi costituiti di materia eterica.
Shamballa stesso è il Luogo Santo, dove i legami mondo terreno con i più alti stati di coscienza. In Oriente sanno che esistono due Shambhala - una terrena e un’invisibile. N. K. Roerich, il Cuore dell’Asia.
Nel profondo e misterioso interno di questa posizione geografica si trova oggettivata in materia eterica del terzo sottopiano fisico, la storia completa del pianeta, che contiene - a ciò che lo studio esoterico si riferisce - tutti i “segreti rivelabili” al ricercatore spirituale.
Tutto ciò che costituisce un'espressione dell'evoluzione psicologica dell'uomo attraverso le età, si trova riflesso e riprodotto lì, in quelle incommensurabili caverne aperte dai Deva Asura nelle profondità della nostra vecchia e venerabile Terra. Rispetto a questi registri, ricordi o memorie del passato storico del nostro Logos planetario, dovremmo chiarire che nel loro complesso costituiscono l'atomo permanente fisico la memoria della Sfera planetaria fisica del Signore dello Schema planetario della Terra, il deposito vivo e vibrante di tutte le Sue esperienze fisiche dal principio dei tempi.
Questa posizione fisica è costituita da un'immensa ed intricata rete di profondissime caverne sotterranee, solcate da lunghi tunnel e ampie gallerie, tutte illuminate da un tipo di luce splendente ancora completamente sconosciuta agli scienziati moderni, la quale - in mancanza di un termine descrittivo conosciuto - denomineremo “luce eterica”.
“Questa Luce è della stessa sostanza dell'etere, la sostanza primordiale che riempie tutti gli universi, la quale, in questo livello dove ci troviamo, emette una sostanza radiante completamente sconosciuta agli scientifici del mondo, che illumina tutti i corpi che riescono ad introdursi in questo livello o che formano parte del suo contenuto. La luce elettrica utilizzata nel mondo fisico deve essere canalizzata o distribuita per mezzo di cavi e complicati sistemi di conduzione. Tuttavia, nei livelli sottili del piano fisico, la luce è prodotta da una folgorazione dell'etere o materia radiante e costituisce la base dell'illuminazione in tali livelli. Il tono bluastro di questa irradiazione che percepisci è una caratteristica radioattiva del sottopiano eterico in cui ci troviamo. Ognuno dei sottopiani di ogni piano nella vita della Natura offre una definita particolarità luminosa ed è precisamente attraverso questa luce che irradia da queste fonti, che le sue caratteristiche vibratorie possono essere definite e qualificate dagli abili osservatori”.
Ognuno dei sottopiani eterici del Piano fisico possiede la sua propria e inconfondibile luce, la quale è un'emanazione o riflesso della qualità vibratoria dell'aura eterica del Logos planetario irradiata attraverso SANAT KUMÂRA in quel definito livello. Queste antichissime grotte furono costruite, secondo quanto ci si dice esotericamente, da quei giganteschi Deva planetari provenienti dalla Catena lunare, a cui la tradizione occulta ha assegnato il nome di Asura. Il lavoro di costruzione fu diretto da esperti Deva planetari di indole solare, seguendo le occulte istruzioni dei Grandi Signori Venusiani che istituirono la Grande Fratellanza di Shamballa qui sulla Terra.
Viviamo in sette stati di materia chiamati Piani, ma che in realtà sono sfere. L’Universo è sferico perché i Piani o Sfere di Materia sono disposti concentricamente intorno alla Monade Primordiale, l’Uno. I pianeti sono sferici perché i loro vari gradi della materia sono disposti concentricamente intorno alla Monade che li anima.
Anche Shamballa è immersa in queste sette sfere di materia, tuttavia bisogna tener conto che ognuna di queste sette Sfere è la proiezione o riflesso di ognuno delle sette qualità di materia dei Sette Piani di materia del Sistema solare.
La funzione che Sanat Kumara svolge dentro al Sistema solare è unicamente quella di rappresentare fisicamente il pianeta Terra, l'Anima o la Coscienza del Logos planetario. La Settima sfera di Shamballa è quella Fisica che costituisce nel suo complesso il Corpo fisico del Logos planetario dello schema terrestre la cui organizzazione, funzione e sviluppo evolutivo sono eseguiti da Sanat Kumara dalla Sua eccelsa Dimora fisica, “L'Isola Bianca”, situata geograficamente nel Deserto del Gobi, in Asia Centrale. Sanat Kumara non dimora in un corpo fisico denso, ma costituito dagli eteri del Piano Fisico.
Nella Sesta sfera di Shamballa si trovano perfettamente registrate tutte le grandi emozioni dell'umanità, le sue aspirazioni più elevate e i suoi desideri più intimi, dai più bassi e grossolani ai più sottili e raffinati. In questa sfera di Shamballa, piena di aneliti e aspirazioni di vita, si realizzano i grandi sogni dell'umanità.
La Quinta sfera di Shamballa è la Sfera Mentale, denominata esotericamente “La Casa Degli Agni”, dei Fuochi della mente o di Manas. In questa Sfera si condensano tutte le attività mentali di Sanat Kumara, che contiene i progetti e idee solari rispetto all'evoluzione spirituale del pianeta Terra. Gli Archetipi dei regni, delle razze e di tutte le specie viventi si trovano riflessi lì. La quinta sfera contiene anche tutta l’informazione e l’insegnamento exoterico ed esoterico, concreto e astratto, che deve ricevere l’umanità nei suoi vari livelli evolutivi, fino alla fine del lungo ciclo planetario.
La Quarta sfera di Shamballa è la Sfera Buddhica dove l'Amore del Logos planetario si manifesta in tutta la Sua infinita grandezza. Alla quarta Sfera e specificatamente al suo quarto livello, è connesso il Cuore Mistico di Sanat Kumara, essendo l'intuizione il senso spirituale più intimo e inclusivo, quello che registra con totale fedeltà il grado specifico di questa identificazione, in accordo con l'evoluzione spirituale di ognuno.
Non procedo oltre, per chi desidera ulteriori informazioni si trovano nel libro “I Misteri di Shamballa” di Vicente Beltrán Anglada.
PASSAGGI SOTTERRANEI IN TUTTO IL GLOBO
Le vie di comunicazione nel regno di Shamballa nella parte densa della settima sfera avvengono tramite tunnel e passaggi sotterranei. Le comunicazioni con l’Isola Bianca, ci informa H. P. Blavatsky, avvenivano tramite passaggi sotterranei, che comunicavano in tutte le direzioni, e principalmente con Shamballa in Asia e il centro di Ibez nel continente americano. La leggendaria Isola Bianca dopo l’ultimo piccolo cataclisma di 12.000 anni fa è ricoperta dalle sabbie del Gobi.
Nicholas Roerich, studioso di scienze orientali, parlò di gallerie che univano colossali città costruite sottoterra da esseri venuti dalle stelle. Molte le storie che parlano dei due continenti scomparsi sotto gli oceani, i cui abitanti si rifugiarono del mondo sotterraneo di Shamballa o di Agartha.
Secondo quanto asserito da Brugger nel libro "La cronaca di Akakor" esisterebbero in Amarica del Sud, tredici città sotterranee collegate fra loro da tunnel dove l'aria passa attraverso lunghi condotti e illuminati da specchi che riflettono la luce solare.
Tunnel sono segnalati in Alaska sotto lo stretto di Bering, in prossimità della catena dei monti Chersky, gallerie recentemente scoperte e non completamente esplorate; lunghi tratti sotto la Mongolia e in Azerbaijan dove, secondo Peter Kolosimo, studiosi russi scoprirono gallerie collegate con altre in Georgia e nel Caucaso. Vi sono sotterranei che continuano sotto il fondo dell'oceano; gallerie e città sotto la catena dell'Himalaya, sotto i monti dell'India. perfino in Nigeria si parla di un tunnel che arriva fino all'Atlantico.
H.P. Blavatsky scrisse in Iside Svelata seguendo le indicazioni di un avventuriero italiano incontrato a Lima, effettuò un sopralluogo nei pressi del confine peruviano alla ricerca dell'accesso ad alcuni locali sotterranei ove si dice sia custodito il tesoro Inca. Poté così ammirare una roccia a perpendicolo con impressi dei segni che forniscono l'indicazione per scoprire il segreto ingresso dei sotterranei.
Le leggende Andine narrano di un tunnel che da Descadezado Grande porterebbe al confine tra Perù e Cile, vicino al lago Titicaca. Secondo Simone Waisbard altre gallerie collegherebbero questo lago a Cuzco. Non vi sono state né smentite, né conferme da parte degli archeologi peruviani. Si dice che la porta del sole nasconda l’ingresso di un gigantesco tunnel. Dal Lago Titicaca si aprono numerose gallerie che si estendono per tutta la regione e contengono ampie sale costruite artificialmente. Gargilaso della Vega dichiarò di averne esplorate alcune. Secondo le leggende indigene del luogo, vi si nascondeva un enorme serpente d'oro in grado di "salire al cielo", in definitiva di un’aeronave.
H.P. Blavatsky scrisse che nei sotterranei a Cuzco ritrovò un sepolcro, una camera con due porte formate da lastroni che si spostano su perni e cardini opportunamente celati. Una serie di tunnel che si snodano sottoterra coprendo enormi distanze: seicento chilometri da Cuzco a Lima, mille quattrocento circa fino alla Bolivia. La rete piega successivamente verso la cordigliera e va a perdersi nel deserto di Atacama, un tempo fertile pianura e quindi i locali sotterranei prosegue oltre.
Lo scrittore australiano Andrew Tomas, altro rinomato ricercatore trascorse anch’egli numerosi anni in Tibet, dove apprese che il regno di Shamballa è situato in una valle protetta da ogni lato da possenti catene montuose innevate e che i suoi abitanti si ritirano in enormi grotte sotterranee. Questi e altri esploratori dell’Asia hanno scritto d’insospettate valli disperse fra colossali montagne innevate sull’Altopiano Tibetano, a quanto si dice nascoste da qualche parte nelle vaste distese dell’Himalaya. Andrew Tomas[1] volendo una conferma alle affermazioni di N. Roerich andò nella valle di Kullu, nell’Himalaya Occidentale dove trovò a Naggar, un’eremita che aveva conosciuto Roerich[2] e che gli confermò l’esistenza di caverne illuminate con luce non solare, piene di oggetti e di macchine sconosciute. La tradizione Indù parla di caverne sotterrane, dove abitano i Naga (Serpenti, Draghi), nome dato ai Sapienti, Esseri di Saggezza. Sotto il Lago di Manasarovar detto il Lago dei Naga si troverebbero queste enormi caverne.
Andrew Tomas[3] incontrò a Darjeeling nell’Himalaya un uomo colto proveniente dal Sikkim che gli parlò della cultura dei lama del monastero di Tashilumpo a Shigatze dove l’insegnamento delle scienze antiche è riservato solo a pochi allievi. L’uomo disse di essere al corrente del mistero cripte sotterranee del Kinchinjunga, affermando che:
Nel corso dei secoli vi sono entrati lama, guru e persino qualche europeo. Tutti però, pur avendo visto molto, hanno parlato assai poco. Nessuno può entrare senza guida o senza lasciapassare che è piantina in codice. Talvolta si vede un segno inciso sulla in modo speciale che indica che la porta è vicina. Un vecchio lama mi disse che le porte rientrano con la massima facilità come se scorressero su cuscinetti. In genere l’ingresso è sbarrato, subito dopo la porta, da un fuoco freddo azzurro. Si sa che è terrificante, eppure splendido a vedersi. I lama che lo devono attraversare: se ben preparati vi riescono, altrimenti muoiono.
La tradizione storica di Shamballa, piena di miti e leggende, ci assicura che nei ripidi contrafforti delle Montagne dell'Himalaya, il tetto del mondo: “... esistono alcune grotte o caverne chiuse da pesanti porte di pietra, che danno accesso, attraverso lunghe gallerie, a uno splendido luogo, misteriosamente protetto dai Deva, dove mai arriva il Sole e la natura si mostra meravigliosamente prodiga dei suoi beni”.
Pieni di mistero i racconti degli Apache che parlano di gallerie attraverso le quali i loro avi fuggirono dai nemici e si rifugiarono nell'America Meridionale. Percorrendole si arriverebbe a Tiahuanaco in un viaggio lungo alcuni anni. Gallerie scavate "da esseri vicini alle stelle usando raggi che disgregano le rocce".
Figura 1. Tunnel a sezione circolare
Queste antichissime grotte e tunnel furono costruiti, secondo quanto ci si dice esotericamente, da giganteschi Deva planetari provenienti dalla Catena lunare, a cui la tradizione occulta ha assegnato il nome di Asura. Il lavoro di costruzione fu diretto da esperti Deva planetari di indole solare, seguendo le occulte istruzioni dei Grandi Signori Venusiani che istituirono la Grande Fratellanza di Shamballa qui sulla Terra.
La struttura vetrosa delle pareti delle gallerie è dovuta all’azione del Fuoco eterico, una forma di Fohat, non dimentichiamo che la realizzazione dei tunnel e stanze sotterranee fu affidata a Deva, esseri eterici che all’occorrenza erano vortici di fuoco elettrico e magnetico.
Seguendo la mia Guida, scrive T.L. Rampa, ci avviammo verso il fondo della caverna dove la luce del fuoco illuminava debolmente. Le pareti non sembravano diverse dal resto della caverna ma il Lama evidentemente sapeva che questa parte era speciale, infatti, allungò un braccio e con la mano spinse forte contro le rocce. Lentamente una pietra che deliberatamente era stata posta e bilanciata in modo da poter essere con un piccolo sforzo ruotata di lato, si mosse e rivelò un’apertura nascosta. Facendomi cenno di seguirlo, la mia Guida superò il portale roccioso ed entrò nel passaggio nascosto. Dopo essere entrati, la roccia tornò al suo posto e noi ci trovammo immersi nel buio … Guardai in alto, aspettandomi di vedere un’apertura verso l’esterno, ma là non sembrava ci fosse una fonte diretta per questa meravigliosa luce. Sembrava come se la stessa aria fosse luminosa.
“È così bella”, esclamai ammirato. “Da dove viene?” “Questa è la tecnologia di uomini che vissero su questa Terra molto tempo prima che le creature (che divennero poi umane) emergessero strisciando anche fuori dal mare … Il passaggio nel quale ora ci trovavamo era rozzamente circolare nella forma e lungo abbastanza da permettere a dieci uomini di camminare confortevolmente fianco a fianco. Pavimenti, pareti e soffitti erano costituiti da solida roccia che avevano un’originale tessitura vetrosa ma diversa dal vetro. Il pavimento non era scivoloso e si camminava bene. Potevo ipotizzare che questo tunnel fosse stato in qualche modo fuso e plasmato. Forse un congegno ad alta energia simile ad un raggio laser.
“Nessuno sa chi in realtà ha costruito questo passaggio fra le rocce”, disse improvvisamente Mingyar Dondup. “Fu costruito in tempi così lontani che nulla è rimasto di quella civiltà, la quale è letteralmente svanita nella polvere del tempo. Neppure un nome esiste di coloro che calpestarono il suolo di questo pianeta nei giorni della sua infanzia”. No, nessuna tecnologia umana costruì questo tunnel amico mio”, sorrise il Lama. “Questo tunnel e migliaia di altri simili sparsi per il mondo, erano qui e di già antichi quando i primi uomini uscirono dall’Africa. In effetti, questo particolare passaggio, si trovava qui prima ancora delle montagne che gli sono sopra. È fatto di una sostanza che può tendersi e modellarsi qualora la Terra dovesse subire spostamenti e flessioni da parte della pressione tettonica.
Il mio commento è che le gallerie si comportano come dei tubi in grado si sopportare immani forze a compressione e a taglio e contemporaneamente in grado di rimodellarsi alle nuove condizioni.
“Dove conduce?” “Questo tunnel è l’inizio di un lungo viaggio che ci porterà nel cuore del mondo”, rispose il Lama. “Noi abbiamo il privilegio di essere ammessi a vedere il segreto e le terre nascoste al centro del pianeta. Ci stiamo dirigendo verso la diletta Agharta … Non siamo i soli qui. Tunnel e caverne sono pieni di milioni di esseri, alcuni primitivi e selvaggi come noi, altri intelligenti e tecnologicamente orientati.
Quanto segue è riportato da Vicente Beltrán Anglada nel suo libro i Misteri di Shamballa. “Il giorno in cui potei introdurmi in una di quelle misteriose gallerie sotterranee, ero accompagnato da R., mio amico indù, un Iniziato agli alti misteri della Loggia e un valoroso collaboratore dell'opera del Maestro. Ciò avvenne molti anni fa, ma conservo di quell'esperienza mistica di Shamballa un ricordo incancellabile ... Le pareti di quella galleria attraverso la quale eravamo penetrati, brillavano intensamente, riflettendo un'intensissima luce bluastra ma che, curiosamente, non feriva le mie percezioni visive. Non era emanata apparentemente da nessuna lampada, il che non mi lasciò indifferente anche se non feci nessuna domanda per rispetto alla mia illustre guida che, come se mi avesse ascoltato, mi disse sorridendo: “Questa Luce è della stessa sostanza dell'etere, la sostanza primordiale che riempie tutti gli universi, la quale, in questo livello dove ci troviamo, emette una sostanza radiante completamente sconosciuta agli scientifici del mondo, che illumina tutti i corpi che riescono ad introdursi in questo livello o che formano parte del suo contenuto. La luce elettrica utilizzata nel mondo fisico deve essere canalizzata o distribuita per mezzo di cavi e complicati sistemi di conduzione. Tuttavia, nei livelli sottili del piano fisico, la luce è prodotta da una folgorazione dell'etere o materia radiante e costituisce la base dell'illuminazione in tali livelli. Il tono bluastro di questa irradiazione che percepisci è una caratteristica radioattiva del sottopiano eterico in cui ci troviamo.”
Prima di entrare in questa misteriosa galleria alla quale faccio speciale riferimento, poiché costituisce un'esperienza personale molto diretta, ci trovammo di fronte ad una pesante porta di pietra di circa tre metri di altezza per due di larghezza. Di spalle ad essa e guardando verso di noi con un’attitudine fiera e pronti ad attaccarci, due giganteschi Asura ci chiudevano il passaggio. I Misteri di Shamballa di Vicente Beltrán Anglada.
Un'altra delle tradizioni occulte descritta da meravigliose narrazioni e leggende del passato, assicura che qualcuno dei sopravvissuti di Atlantide dovette il suo salvataggio “dal furore delle acque” alla conoscenza che aveva di alcune profonde grotte e caverne, solcate da lunghissime gallerie che collegavano sotto agli oceani alcuni misteriosi punti geografici e magnetici dello scomparso Continente di Atlantide con la sfera periferica di Shamballa.
Vicente Beltrán Anglada ci dice che il salvataggio e la sopravvivenza di molti dei componenti della grande civiltà di Atlantide “gli uomini giusti della Terra” - menzionati nella Bibbia - che non avevano contribuito con le loro azioni a creare l'orribile karma di gruppo di quel Continente, “furono marchiati con la croce radiante degli eletti e salvati dall'incontenibile furore degli elementi scatenati” (Dal LIBRO DEGLI INIZIATI). Il Bene, qualsiasi sia la sua fonte di provenienza, deve essere salvaguardato e il Male, qualsiasi sia la sua origine, deve essere distrutto affinché possano affermarsi nel pianeta i poteri della luce e della verità.
Questo salvataggio è avvenuto in diversi modi il primo attraverso l'“Arca di Noè”, che simbolizza un preventivo cammino attraverso il mare di tali sopravvissuti, il secondo modo attraverso immense e sconosciute gallerie che sotto la profondità degli oceani collegavano il Continente di Atlantide con alcuni determinati punti del grande Regno di Shamballa; infine “recuperati da Carri di Fuoco” provenienti dallo Spazio. I Carri di Fuoco sono i Vimâna della tradizione indù o le aeronavi o UFO attribuite agli alieni.
T. L. Rampa prosegue il suo racconto. La sua guida nei tunnel sotterranei gli dice che quelle gallerie, tunnel e caverne sono pieni di milioni di esseri, alcuni primitivi e selvaggi, altri intelligenti e tecnologicamente orientati. Nel corso dei millenni noi uomini del sottosuolo ci siamo adattati alle nuove condizioni.
Il Maestro Mingyar Dondup parlò a Rampa dei pericoli di viaggiare nelle caverne. Ci sono uomini che vivono vicini alla superficie della Terra alcuni facevano parte di una razza che andò nel mondo interno prima dell’ultima era glaciale. Altri sono rimasti quaggiù più a lungo. Costoro non riuscirono a portarsi dietro la “scienza” perciò furono costretti a vivere in condizioni primitive. Molti dei loro discendenti, sono degenerati in bestie inumane cacciandosi l’un l’altro e talvolta prendendo qualche umano alla superficie, per cibo e sport. Esse sono creature spregevoli che esistono solo per il piacere della carne. Hanno perduto la loro umanità e le loro anime.
Il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico aggiunge ulteriori elementi dicendo che vi sono certe forme di esistenza sotterranee che si trovano nelle allusioni negli antichi libri occulti. Nelle viscere stesse della terra vi è un’evoluzione di carattere particolare che ha stretta somiglianza con quella umana. Hanno corpi di tipo particolarmente rozzo, che si può ritenere distintamente fisico nel senso in cui intendiamo questo termine. Dimorano in colonie o gruppi sotto una forma di governo adatta ai loro bisogni, nelle caverne centrali a molte miglia al di sotto della crosta terrestre (TFC, 891).
Ad un cero punto T. L. Rampa e il suo Maestro si fermarono e attesero una guida del mondo sotterraneo chiamata in modo fittizio Leo. La guida spiegò l’origine della luce che illuminava le caverne. “Le nostre leggende dicono che questo faccia parte dell’antica scienza perduta ormai da più di milioni di anni. Altri dicono che la sua luce astrale sia la creazione della magia dei saggi. Scienza o magia, c’è davvero una differenza?”
“Oh no, non fummo noi”, disse la nostra guida. “Non siamo in queste caverne da lungo tempo; non più di cinquanta o sessantamila anni. Questi e i tunnel vetrosi, erano già qui quando noi arrivammo. Naturalmente, ci sono altri che sono qui da molti più anni di noi, milioni di anni e dicono che i tunnel erano qui quando essi furono costretti a fuggire nelle caverne perché il Sole divenne radioattivo”.
Quanto detto si riferisce all’immane guerra raccontata nel Mahabharata dove si fece uso di armi della potenza del sole. Il libro sacro indiano del Samsaptakabadha narra di Vimâna guidati da “forze celesti e di un missile-freccia che conteneva la potenza dell’Universo. Il bagliore dell’esplosione è paragonato a “diecimila soli… un gigantesco messaggero di morte che ridusse in cenere un’intera razza. I cadaveri erano così bruciati da essere irriconoscibili. I loro capelli e le unghie caddero, il vasellame si ruppe senza alcuna causa apparente e gli uccelli divennero bianchi.
Alcuni hanno lasciato la loro scienza e le loro macchine quando sono venuti qui. Queste macchine furono trovate da alcune persone non così simpatiche alle quali piace procurare problemi sia quaggiù che sulla superficie. Queste macchine sono talmente vecchie che nessuno sa la ragione per la quale furono costruite. Attualmente, vengono usate per scopi malefici. Queste sono incredibilmente potenti tanto da riuscire a separare l’anima dal corpo. Ho visto con i miei occhi il danno che queste macchine possono procurare ad una persona. Ci sono cose bellissime qui, amico mio, ma ce ne sono anche altre disgustosamente brutte.
Il viaggio con la guida Leo si arrestò in una grande caverna che era il villaggio della loro guida. Dopo essere riposati un forte ruggito, simile a quello di un jet, riempì improvvisamente la caverna. La folla si fece da parte permettendo l’accesso al più strano velivolo che io mai avessi visto. La macchina era larga, di forma cilindrica con grandi aperture da tutti i lati. Attorno a ciascuna apertura c’era un largo cuscino di gomma che si apriva sotto il velivolo. Il ruggito veniva dalle ventole che erano all’interno di ogni apertura. Il vento che producevano manteneva gonfi i cuscini di gomma.
T. L. Rampa spiega che in questi tunnel si muovono velocemente macchine o mezzi volanti di forma cilindrica che si spostavano nell’aria ad alta tecnologia, o qualcosa a cuscino d’aria come i moderni hovercraft. “I tunnel vetrosi non furono fatti per coloro che andavano a piedi. In realtà”, ci disse la guida, “furono costruiti per il trasporto di gente e vettovaglie dalla superficie alle città interne usando antiche macchine volanti chiamate Vimana.
Dalla nostra prospettiva sembrava qualcosa come la nuova aeronave, l’hovercraft che opera tra Dover e Calais. Da un fianco della macchina si aprì un portello dal quale uscì un giovanotto vestito di bianco che, con le mani giunte, s’inchinò alla gente che si era radunata attorno a lui. “Sono qui per prendere il Maestro Mingyar Dondup ed il suo gruppo”, disse l’uomo rivolto alla gente”. “Potete chiamarmi Toc Hamir”, ci disse l’autista, “il velivolo è fabbricato appositamente per viaggiare nei tunnel”, ecco la ragione della sua forma cilindrica. La nave si libra su cuscini d’aria generata da ventole, così possiamo viaggiare abbastanza velocemente finché i tunnel mantengono la giusta dimensione.
La stessa informazione ci viene fornita in “I Misteri di Shamballa” di Vicente Beltrán Anglada. Alcuni qualificati Iniziati, Adepti e Deva, possono utilizzare quelle lunghissime gallerie interne per spostarsi all'interno del pianeta, così come hanno il potere di “viaggiare attraverso l'aria”... Capiamo che ciò che abbiamo appena detto merita una profonda meditazione, cioè utilizzando come punto di partenza questa idea potrebbe ottenersi una comprensione molto chiara del mistero di intercomunicazione che mantiene strettamente e indissolubilmente uniti i regni, le razze e le specie che realizzano la loro evoluzione spirituale all'interno dell’anello invalicabile della Terra.
Negli anni 1920, Byrd fece scalpore volando sopra il Polo Nord e diventando il primo uomo a sorvolare il Polo Sud. Ma il famoso esploratore sia andato ben oltre, il 19 febbraio 1947, infatti, l’ammiraglio Byrd pilota un aereo attraverso un tunnel situato al Polo Nord accedendo all’interno della Terra. Si racconta che dei velivoli simili a dischi volanti presero il controllo del suo aereo con una specie di raggio traente e lo fecero atterrare in una città della Terra interna. L’ammiraglio Byrd entrò in contatto con delle entità aliene le quali si consideravano i “Guardiani del Pianeta”. Le entità comunicarono all’ammiraglio di non approvare il modo in cui l’umanità utilizzava l’energia nucleare: pochi anni prima c’erano stati i casi di Hyroshima e Nagasaky. Quando l’ammiraglio andò a Washington, gli fu imposto di mantenere il segreto e di non diffondere per nessun motivo queste notizie.
Figura 2. Il Polo Nord visto come un grande “foro” (ESSA-7)
Una testimonianza “pesante”, perché proviene dall'ambiente militare USA, e' quella del Colonnello Billie Faye Woodard, dell’Aeronautica militare: dopo avere lavorato al Pentagono, iniziò il suo servizio all’Area 51, Nevada, nel 1971. Il suo racconto :
“In quel periodo di servizio visitai l’Interno Cavo della Terra, alla profondità di circa 1300 km. Appena arrivato all’Area 51, fui istruito sull’esistenza di tunnel sotto questo sito e subito dopo incontrai molti degli Operatori degli Shuttle Sotterranei che hanno una statura di poco oltre i 4 metri. Questi tunnel che attraversano il mondo, sono stati costruiti da una specie di esseri che sono esistiti qui prima di noi, molto tempo fa”.
“Dopo il mio arrivo fui portato sottoterra e non vidi la luce del giorno per 11 anni e mezzo”. “I Muri dei Tunnel sono molto lisci: hanno quello che può sembrare una finitura marmorea che è fatta di una sostanza metallica impenetrabile; la superficie dei muri non può essere penetrata né da un trapano al diamante né da un laser”.
All'interno circolano shuttle lunghi da 1-20 metri a circa 400, e che possono spostare truppe da un punto ad un altro della terra: per arrivare all'interno della terra ci mettono meno di 10 minuti. “Il materiale di cui sono fatti gli shuttle è la stessa sostanza di cui era costituita la parte esterna dell'astronave caduta a Roswell. Gli shuttle si muovono attraverso l’energia elettromagnetica utilizzando le linee della griglia della Terra”.
T. L. Rampa scrive molti credono che Agharta sia una città situata al centro della Terra. Però Agharta è, in realtà, il nome di una grande Terra e non di una singola città. In questa Terra vive un numero di razze di diverse culture e tradizioni. Esse vivono in una maggiore evoluta e avanzata dimensione, paragonata alla vita umana sulla superficie, in simbiosi perfetta con il Pianeta e le sue realtà viventi.
Differenti razze, fuorché quelle provenienti dalla Terra, occupano anche la Terra interdimensionale di Agharta. Qui esistono larghe colonie di extraterrestri che originano da molti e diversi luoghi del nostro Universo. Anche questi gruppi sono correlati con distinti livelli dimensionali. La capitale di Agharta è la città eterica di Shamballa la quale è la più elevata espressione di questa civiltà interna e vibra su frequenze astrali. A Shamballa dimorano straordinari esseri che vibrano alle più alte frequenze dell’Universo.
Essi vivono su frequenze più elevate, completamente liberi dal sistema temporale. Attraversando i piani del tempo, essi sono sottoposti agli e etti di quest’ultimo, solo se ne rimangono soggetti mentre le loro entità restano immutate nella propria natura immortale. Essi sono l’Alfa e l’Omega di tutta la vita dell’Universo. Costoro vestono abiti sontuosi e leggeri di bellezza e arte incomparabili, impreziositi con oro e arabeschi multicolore. Essi sono di statura più alta della media umana con forti e fondamentali caratteristiche che potrebbero somigliare a quelle della gente della Polinesia. Sfortunatamente, noi non eravamo puri abbastanza da visitare Shamballa. Anche se eravamo in grado di trascendere lo stato vibrazionale della superficie del nostro mondo per entrare in Agharta, eravamo ben lontani da quelle pure anime che vivevano a Shamballa." Sopra di noi, su nel cielo, si era innalzato un gran vascello di forma sferica che fluttuava e sussultava nella brezza come gli aquiloni di Lhasa. “Guarda il cielo”, indicò Il Maestro, “quelle sono anime-macchine costruite dal puro pensiero e abili a viaggiare ovunque in quest’Universo.” [1] A. Tomas, Mondi senza fine, MEB Editrice.
[2] L’eremita definì Roerich come un grande Rishi (Saggio) e un amico di Nehru.
[3] Andrew Tomas, ”Mondi senza fine”, p. 162, Edizioni MEB.
I KUMÂRA COSMICI
I Kumâra sono una delle figure più occulte, complesse, velate, di tutta la filosofia indù, la loro descrizione è tanto complicata da far pensare che si cerchi in tutti i modi di sviare l’attenzione del ricercatore, infatti, nei Purana, i Kumâra vengono continuamente confusi, sia sul piano astronomico che su quello fisiologico e mistico, con numerosi personaggi ed eventi. Qualcuno vuole che derivi da Kama (amore), uno dei primi Dei indù, essendo nati per suo merito da Brahma. Altri, più letteralmente, lo fanno derivare da “ku”, difficile, e “mara”, mortale, cioè “mortali con difficoltà”.
Vi è una gerarchia di Kumâra, al vertice ci sono Sette Kumâra Cosmici che si manifestano attraverso i rispettivi Schemi Planetari.
Il Piano Mentale è il Quinto. Il Manas è la facoltà unita di Quattro Uomini Celesti, sintetizzata da un Quinto Uomo Celeste sul Terzo Piano del sistema. Il Maestro D.K. ci dice che Questi Cinque Uomini Celesti furono l’incarnazione logoica in un sistema precedente, e conseguirono la pienezza della vita manasica. La vita sintetica di questi Uomini Celesti è quella che s’intende soprattutto quando parliamo di Brahma, di quell’Entità cosmica che è la totalità dell’Intelligenza Attiva logoica. In mancanza di termini migliori li chiamiamo i Signori dei Quattro Raggi Secondari, che trovano la Loro sintesi nel Terzo Raggio dell’Attività.
- I R. Il Signore Cosmico della Volontà o Potere
- II R. Il Signore Cosmico dell’Amore-Saggezza
- III R. Il Signore Cosmico dell’Intelligenza Attiva (verde). 1.
- IV R. Il Signore Cosmico dell’Armonia e dell’Arte (giallo) 2.
- V R. Il Signore Cosmico dell’Intelligenza Concreta (arancione) 3.
- VI R. Il Signore Cosmico dell’Idealismo Astratto o Devozione (rosa) 4.
- VII R. Il Signore Cosmico della Magia Cerimoniale (violetto) 5.
Queste Quattro Entità funzionano mediante il Quarto Etere Cosmico, il Piano Buddhico Cosmico ed hanno perciò dei veicoli di materia buddhica. Essi si fondono nella più grande vita del Signore del Terzo Raggio di Aspetto sui livelli atmici, e questi Quattro, insieme al Raggio di Sintesi che è il Terzo, costituiscono la totalità dell’energia manasica. I Cinque Uomini Celesti sono stati chiamati i Cinque Figli nati dalla Mente di Brahma.
Brahma è anche descritto con cinque facce o cinque teste (Panchasya), i cinque Dhyani Buddha del Buddhismo. L’allegoria dei volti dell’universo indica che la figura dell’universo è delimitata dai Pentagoni come nel dodecaedro di Platone. La filosofia misterica afferma che l’universo è costruito simmetricamente utilizzando come modello pentagoni regolari, che uniti tra loro forma ovviamente un Dodecaedro, il modello geometrico imitato dal Demiurgo nella costruzione dell’universo materiale.
Questi Cinque Raggi rappresentano il Manas o Mente. I Cinque Signori dei Raggi sono rappresentati dai Cinque Kumara, e con gli altri Due abbiamo i Sette Kumara o Costruttori dell’universo. I Cinque li possiamo considerare come:
- Il Quintuplice aspetto di Brahma.
- Essi furono i Cinque Raggi principali nel primo sistema solare, i Cinque Uomini Celesti individualizzati chiamati, i Figli nati dalla Mente di Brahma. Mediante l’individualizzazione dei Quattro in quel sistema, fu prodotta l’individualizzazione della grande Entità cosmica che chiamiamo Brahma. Egli s’individualizzò ed i Quattro costituirono il contenuto del Suo corpo.
- Gli insuccessi dell’ultimo sistema solare. - S.D., II, 243. Un Raggio, il VII, fallì il suo compito.
- Essi sono rappresentati sulla nostra Terra dai Cinque Kumara che obbedirono alla legge e presero forma, come H.P.B. accenna in vari passi della Dottrina Segreta.
Figura 1. Brahma dalle Cinque Teste - La stella di Brahma
All’interno dello Schema Planetario, formato da sette Catene Planetarie, vi sono Sette Kumâra che sono il riflesso dell’ordine sistemico. I Kumâra Cosmici o Rishi che sono i Signori dei Cinque Raggi, si riflettono nei Cinque Figli di Brahma nati dalla Mente che incarnano questa forza manasica sul nostro sistema planetario. Essi sono rappresentati sulla nostra Terra dai Cinque Kumâra che obbedirono alla legge e presero forma, come H.P.B. accenna in vari passi della Dottrina Segreta.
I KUMÂRA PLANETARI
Vi sono sul pianeta o Globo Terra Sette Kumâra, tre esoterici i cui nomi sono Sana, Sanat Sujâta, e Kapila. Kapila non dovrebbe essere uno specifico Kumâra, ma il nome generico dei Kumâra, basta leggere i Purana per trovare tanti Kapila da non riuscire più a capire chi sono ed a che cosa si riferiscano. I nomi dei Quattro exoterici sono: Sanaka, Sanânda(na), Sanata(na), Sanat Kumâra. Ritirati ed esoterici, vi sono altri tre Kumâra, e abbiamo così (1+3+3=7) i Sette della manifestazione planetaria. La loro opera è necessariamente oscura per noi. L’aspetto spirituale “è intimamente vincolato” con la vita mistica del Logos planetario dello schema della Terra. Questo aspetto straordinariamente soggettivo, della vita intima del Signore di Shamballa, costituisce la Trinità solare qui sulla Terra ed è rappresentata da altre Tre Entità di natura extra planetaria che incorporano i tre aspetti divini di Shiva (Il Padre) Vishnu (Il Figlio) e Brahma (Lo Spirito Santo). Queste Tre Entità extra planetarie che incarnano la Volontà, l'Amore e l'Intelligenza creatrice del Logos solare denominate occultamente Buddha esoterici. Appena menzionati nel Vishnu Purana, figurano in vari scritti ed eventi dei Purana e della letteratura sacra. Sanat Kumâra il Signore del Mondo, e i Sei Buddha tre esoterici e tre exoterici (1+3+3=7), rappresentano qui sulla Terra, la “Settemplice Gloria” o settemplice Mistero del Logos Planetario.
Ogni Kumâra porta il prefisso di Sanat e Sana. In sanscrito Sanat, è un appellativo di Brahma, il Terzo Aspetto della Divinità. Shanaishchara è il pianeta Sacro Shani Saturno, che governa il decimo segno zodiacale del Capricorno, in sanscrito Makara. Nell’attuale sistema solare, Saturno, è veicolo dell’energia indicata come III Raggio, connesso all’Intelligenza Attiva. Nelle Sette Gerarchie soggette alla legge del karma, Saturno presiede a quella stupenda Terza Gerarchia creativa che è uno dei tre massimi gruppi di Costruttori, parte del Terzo aspetto della Trinità. I suoi membri sono chiamati “le Triadi” perché racchiudono in sé le potenze della triplice evoluzione mentale, psichica e spirituale.
Alla testa del nostro mondo l’evoluzione è il primo Kumâra, aiutato da altri sei Kumâra, tre essoterici e tre esoterici, che sono i punti focali per la distribuzione della forza dei Kumâra sistemici. In ogni catena si trovano tali rappresentanti, sei punti focali abbracciati dal settimo, il Logos Planetario dello Schema, che li tiene tutti nella sua aura (TFC 413). Sanat Kumâra, il Signore del Mondo, è il rappresentante sulla Terra della forza specializzata del Logos planetario; gli altri Sei Kumâra trasmettono energia dagli altri Sei Schemi Planetari.
Nell’uomo i quattro Kumâra exoterici corrispondono ai quattro centri minori della testa ed i tre Kumâra esoterici corrispondono ai tre centri maggiori della testa.
Il quinto principio del Manas è incarnato nei Cinque Kumâra. Questo è un argomento complesso che merita uno studio separato e approfondito, perché concerne anche i Sette Raggi, i Sette pianeti sacri e le Dodici Gerarchie Creative.
Quinto è il Piano di Manas. Il mistero dei Manasaputra sta nascosto qui. I Cinque Kumâra rappresentano il Manas Cosmico, cioè il III Raggio, l’Intelligenza Attiva.
Con Sanat Kumâra, l’Antico dei Giorni, Sanat vuol dire Antico, venne un gruppo di altre Entità altamente evolute, che rappresentano il Suo gruppo karmico ed esprimono la triplice natura del Logos planetario. Intorno a Sanat Kumâra, il Signore del Mondo, abbiamo i Tre Kumâra o Buddha dell’Attività che si sono incorporati nella vita dei tre primi regni della Natura, minerale, vegetale, e animale. Sono le corri-spondenze planetarie dei tre aspetti del terzo Aspetto logoico, e si occupano della forza che sottostà alla manifestazione planetaria. Sanat Kumâra è presente come la Vita e l’Intelligenza informante sopra ed entro il nostro pianeta, cioè prese dimora come ego sul piano mentale.
Vi sono Sette Kumâra connessi alla nostra evoluzione planetaria, i quattro exoterici hanno veicoli di materia eterica; i tre Kumara esoterici hanno i veicoli di materia più sottile. Il Logos planetario adombra Sanat Kumâra e i suoi Assistenti i Tre Buddha dell’Attività. Sanat Kumâra è per il Logos planetario ciò che la personalità unita all’anima è per il discepolo. Il gruppo di Quattro Kumâra formato dai Tre Buddha dell’Attività e da Sanat Kumâra, sono principi incarnati, costituiscono per il Logos planetario ciò che la coscienza fisica, astrale e mentale rappresenta per qualsiasi essere umano debitamente integrato.
I Tre Buddha dell’Attività o Kumâra exoterici costituiscono il complesso dell’attività o energia planetaria, mentre i tre Buddha esoterici incarnano tipi di energia non ancora in piena manifestazione sul pianeta. Ognuno dei Sei Kumâra è un riflesso o un dispensatore dell’energia e della forza di uno degli altri Sei Logos planetari, o Sei Spiriti davanti al Trono solare. Nel nostro schema planetario soltanto Sanat Kumâra è indipendente e autonomo, essendo l’incarnazione fisica di uno dei Logoi planetari; quale sia non è permesso dichiarare, poiché è uno dei segreti dell’iniziazione (D.K. Iniziazione umana e solare, 39).
All’interno della nostra Catena planetaria della Terra, fu detto che centoquattro Kumâra provenienti dalla Catena di Venere vennero sulla Terra; letteralmente la cifra è centocinque, quando l’Unità sintetizzante, il Signore del Mondo Sanat Kumâra stesso, è contata come una sola. Ciò significa che vi è una terza categoria o gruppo di Kumâra inferiori ai Sette.
Il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico ci informa che 104 furono gli Assistenti del Signore del Mondo. Il Maestro anziché limitarsi a fornire la cifra di 105 ci dice che il numero è 104+1=105.
Il numero 104 nasce dal raddoppio o dualismo del numero 52. Il numero 52 è collegato al conteggio del tempo: l’anno solare è diviso in 52 settimane, un’allusione a un ciclo più grande concesso alla famiglia umana. Omero nell’Odissea scrisse che Ulisse fu trasportato a Itaca su una nave con 52 rematori Feaci, subito dopo trasformata in pietra perché non serviva più, il viaggio era solo per Ulisse, il rappresentante dell’umanità iniziata dopo il ciclo della guerra descritta dall’Iliade.
Un ciclo di 52 anni è quello delle Pleiadi conosciuto dai Maya e dagli indiani Hopi e Navajo. Il periodo di 52 anni era molto importante per il Maya, perché dopo 52 anni il calendario di 260 giorni e quello di 365 giorni coincidevano. Scomparsi gli antichi Maya, gli indiani del Messico continuarono a conteggiare il tempo tramite un secolo formato da 104 anni diviso in due metà di 52 anni, chiamati covoni di anni.
Il Logos planetario dello schema terrestre è chiamato “il Primo Kumâra”, l’Unico Iniziatore, e si afferma che venne da Venere, il pianeta “primario della Terra". È uno degli eventi più misteriosi che si siano prodotti nello sviluppo del nostro schema e detiene il segreto di questo ciclo mondiale.
Con Sanat Kumâra, cioè l'Antico dei Giorni, nel corso della Terza Generazione o Razza Radice è venuto dalla Catena planetaria di Venere un gruppo di altre Entità altamente evolute, Queste Entità vennero, assunsero il governo del pianeta, fondarono la Gerarchia occulta e che, mentre alcune rimasero nella Catena della Terra, altre ritornarono alla Loro sorgente originaria. I loro posti sono stati gradualmente riempiti dai figli degli uomini man mano che si qualificano, anche se questo include pochissimi, fino a poco tempo fa, dalla nostra immediata umanità terrestre.
Il Logos planetario del nostro schema terrestre è uno dei Sette Spiriti davanti al Trono del Logos solare, la Monade spirituale che dalle eccelse Alture solari alimentava l'esistenza dello schema terrestre. Non Poteva discendere a prendere un Corpo fisico denso, a causa della sua stessa evoluzione cosmica si incarnò fisicamente e, assumendo la forma di Sanat Kumâra, l’Antico dei Giorni, il Signore del Mondo, discese sul nostro pianeta fisico denso nel quale da allora è sempre rimasto. Per l’estrema purezza della Sua natura e dato che Egli è (dal punto di vista umano) relativamente senza peccato, e quindi incapace di rispondere a qualsiasi richiamo del piano fisico denso, Egli non poté assumere un corpo fisico come i nostri e deve operare nel corpo eterico.
Vicente Beltrán Anglada ci dice che Tre principali Misteri attendono l'instancabile investigatore esoterico che affronta il tema estremamente appassionante di Shamballa: l'Identità e la provenienza mistica di SANAT KUMARA, il Signore del Mondo, l’Instaurazione della Gerarchia Spirituale o Grande Fratellanza Bianca qui sulla Terra e la Venuta degli Angeli Solari, con la conseguente creazione del Quarto Regno della Natura, l'Umanità, la Razza degli Uomini. Ogni gruppo egoico umano nel piano causale è vincolato con una o l'altra delle Sette città costruite dagli Angeli Solari in quella primitiva regione del fuoco umido che, più avanti, si sarebbe convertita nel piano causale della Mente planetaria. Nell'eredità intima e suprema della tradizione esoterica, ci sono molti riferimenti all'opera realizzata dalle “Sette Stirpi di Dragoni Luminosi”.
Un indizio sull’importanza del numero Sette (7) si può forse offrire, dicendo che esiste un’analogia fra la comparsa dell’Ego in pieno potere e la presa che esercita in certi periodi sulla vita di un essere umano. Ogni sette anni la vita si evolve. Durante il primo settennio, corrispondente all’infanzia, a formarsi è il sistema neurosensoriale, a 7 anni, si afferma, l’Ego ne “prende possesso”, poi di nuovo durante l’adolescenza; a 21 anni (3x7) quella presa viene ancora intensificata, l’uomo dovrebbe incominciare allora a rispondere alle influenze egoiche, e ciò accade sovente se è progredito. Una crisi fra il trentacinquesimo e il quarantaduesimo anno in cui si stabilisce il contatto cosciente con l’anima; allora la triplice personalità comincia a rispondere come unità all’impulso dell’anima.
Occorre notare un altro fatto relativo a questi grandi Esseri quando Essi sono considerati come Sette Gruppi formano:
- Sette centri o vortici di forza, o influenza, emanante dagli altri centri o schemi solari;
- Le sette divisioni della Gerarchia occulta.
Il Logos planetario, operante coscientemente sul proprio livello elevato, cerca di realizzare e di conseguire nella Sua progettata incarnazione tramite un pianeta. Quando è in incarnazione, Egli opera sul piano fisico cosmico e incarna i sette principi che conosciamo, e tutto è focalizzato nell’Individualità di Sanat Kumâra e attraverso essa, resa operante ed energizzata mediante i Sette Centri Planetari (RI, 206).
I Centri o chakra sono vortici di Forza nella materia, che si manifestano (in quanto canali per la forza spirituale e centri in cui trova espressione la “volontà di esistere”) come attività nella materia. Sono i centri dell’esistenza, e come non è possibile dissociare, nella manifestazione, i due poli di Spirito e Materia.
Essi esistono, come lo stesso Uomo Celeste, nella materia eterica, e sono letteralmente delle grandi Ruote o centri di Fuoco vivente: Fuoco Manasico e Fuoco Elettrico; vitalizzano il corpo dell’Uomo Celeste, e mantengono la coesione del tutto come un tutto oggettivo. Essi formano un triangolo planetario nella catena, ed ognuno di Essi vitalizza un Globo (TFC, 388).
Sappiamo che nella testa di ogni uomo vi sono Sette centri di forza, collegati con gli altri centri situati nel corpo, attraverso i quali la forza dell’Ego si diffonde e circola, attuando in tal modo il piano logoico.
Analoga è la posizione di Sanat Kumâra, con gli altri Sei Kumâra. Queste Sette Entità centrali sono come i sette centri della testa rispetto al corpo nel suo insieme. I Quattro Kumâra exoterici che corrispondono ai quattro centri minori della testa ed i Tre Kumâra esoterici che corrispondono ai tre centri maggiori della testa.
Essi sono gli agenti direttivi e i trasmettitori dell’energia, della forza, del proposito e della volontà del Logos planetario sul proprio piano. Questo centro della testa planetario agisce direttamente attraverso i centri del cuore e della gola e domina quindi tutti gli altri. Questo è per illustrare e cercare di mostrare il rapporto esistente fra la Gerarchia e la sua sorgente planetaria, nonché la stretta analogia fra il funzionamento di un Logos planetario e quello dell’uomo, il microcosmo.
MAKARA E KUMÂRA
La Quinta gerarchia creativa è degli Agnishvatta, Esseri misteriosi che presiedono alla costellazione del Capricorno, in indù Makara, che è l’anagramma di Kumâra. Gli Agni(fuoco)svatta(gustato), i Kumâra sono i plasmatori dell’uomo interiore, i primi esseri chiamati nella Dottrina Segreta le “Menti”. Essi sono evoluti dal Fuoco Primordiale. Sono le Sette Emanazioni, il cui vero nome segreto non può essere pronunciato, la Parola che non è parola. Essi hanno lo scopo di dare forma ai Figli della Mente e quindi offrire loro occasione di sacrificio e di servizio.
Makara è il nome della Quinta Gerarchia dei Deva soggetta al karma che governa la personalità umana (AE 35). È interessante sapere che esiste un “mistero della personalità”. Chiunque abbia provato a studiare la doppia gerarchia creativa di Makara si rende conto che questo è il caso. Il mistero della personalità è, in un certo senso, il mistero dell’egoismo e dell’identità sbagliata. È dovuta all’errata identificazione con la coscienza dei Signori Lunari. Il mistero della personalità è anche il mistero del pentagramma e della stella invertita. La stella a cinque punte invertita di colore nero è il simbolo della Magia Nera.
Il Vecchio Commentario dice: “Il deva splende di luce accresciuta quando la virtù della volontà lo ha penetrato. Raccoglie colore come il mietitore raccoglie frumento, e lo immagazzina per nutrire le moltitudini. Su questa armata di deva presiede il Capro mistico. Makara è e non è, tuttavia il vincolo persiste” (TFC, 743).
Il principe dei segni misterici dello zodiaco è quello del Capricornus g chiamato la firma di Dio, nasconde il mistero dei Coccodrilli o Makara. Il Maestro D.K. ammonisce sull’indagine sulla forma del simbolo, la firma di Dio: “Non tento d’interpretarvelo, in parte perché non è ancora stato mai disegnato in modo esatto, ma anche perché la sua forma corretta e la facoltà dell’iniziato di tracciarla produce un afflusso di forza indesiderabile se non dopo debita preparazione e comprensione. È di gran lunga più potente del Pentagono e lascia l’iniziato “senza protezione … È inaccurato e fuorviante e deve essere considerato come un segreto e quindi da non definire”.
Il Capricorno è il decimo segno dello zodiaco, 2 volte 5, un segno duale: chiaro a destra, oscuro a sinistra. Prima la discesa di sinistra agli Inferi, poi l’ascesa, simboleggiata dalla capra che sale sulla vetta. In India la costellazione del Capricorno è rappresentata da Makara un animale che è associato a Varuna, il dio delle Acque. Il nome comincia per M, pertanto è certamente associato all’acqua; se non significa coccodrillo, deve significare qualcos'altro di simile che vive nell'acqua. Anche il segno occidentale del Capricorno è anch’esso in parte acquatico, perché è il delfino trasformato in costellazione. Il delfino era il veicolo di Poseidone, l’Oceano, il corrispondente greco di Varuna. L’oceano le acque e Varuna che regna su di esse sono collegati al desiderio cosmico. Il vahana o veicolo di Varuna, è Makara, in sanscrito significa “drago marino”.
Figura 1. Makara il vahana di Varuna
In India si sacrificavano capre alla dea Kali, il lato oscuro della dea dell’amore. In Grecia si sacrificavano capre in riva al mare, ad Anfitrite, la sposa di Poseidone. In Grecia, Delfo, il tempio del Delfino, famoso per gli oracoli, aveva, secondo quanto afferma Plutarco, inciso sul portale la lettera E, che significa Cinque. Due volte cinque è il segno del Capricorno. In Egitto, l’iniziando, il Defunto, aveva come simbolo un pentagramma o una stella a cinque punte, che veniva poi misteriosamente trasformato in coccodrillo. I coccodrilli del Nilo celeste che accompagnano Osiride, sono cinque. Secondo Eusebio, gli antichi Egizi rappresentavano il Sole come pilotato da un vascello trainato da un coccodrillo.
Il corpo mentale stesso ha poi cinque modificazioni o attività, e quindi è il riflesso o la corrispondenza del quinto principio, quale si manifesta sul quinto livello, mentale. Queste modificazioni sono l’ombra di “Manas” (la mente nel microcosmo), a sua volta riflesso di “Mahat”(o mente universale, macrocosmica). È un grande mistero, ma che si svela a chi supera le cinque modificazioni della mente concreta, a Chi, dissociatosi dall’inferiore, si identifica con il superiore, risolve il mistero di “Makara” e s’inoltra sulla via dei “Kumâra”. Questa è una chiave offerta agli studiosi più progrediti per comprendere il problema esoterico di “Makara”, cui si fa cenno ne “La Dottrina Segreta” di H. P. Blavatsky (La Luce dell’Anima, 15).
Makara, il drago o coccodrillo per noi occidentali, cela anch’esso il numero cinque: Ma = 5, kara = mano; per Plutarco E = mano. Poiché l’uomo è un essere duale, ha due mani, si ottiene due volte cinque, dieci, Makara, il Coccodrillo, il Delfino-Capricorno. Makara, in Oriente è piuttosto una forma di drago, ma in Occidente, viene spesso tradotto come coccodrillo. In realtà, Makara è un simbolo misterioso, in relazione con i Kumâra e quindi in relazione con il Microcosmo spirituale e la morte e dissoluzione dell'Universo fisico. Infatti, c’è una connessione mistica tra i nomi Makara e Kumâra. Makaram significa cinque lati o pentagono. Ma = 5, karam = lato.
- È collegato al Pentagono.
- Rappresenta Cinque uomini e quindi Cinque Kumâra.
- È collegato al Dio dell’Oceano Poseidone.
- Personifica il FUOCO SOLARE. (SD II, 609-610)
Il collegamento all’elemento acqua del Capricornus e del Makara è così esprimibile. Per diverse vite l’uomo, dal punto conseguito in Capricornus, gira attorno al sentiero dello zodiaco, scende nel mare della coscienza di massa per essere ciò che nei testi antichi è chiamato “il Granchio, Cancer la porta zodiacale dell’incarnazione(segno opposto al Capricorno) che purifica l’oceano di materia che circonda l’anima umana”, per divenire infine un capace salvatore del mondo in Pisces. Scende allora fra gli uomini per dar loro salvezza e promuovere il piano. È “il pesce che nuota libero nell’oceano della materia”.
L’ENIGMA DEI 105 KUMÂRA
Il Maestro è l’unico che D.K. precisa in 105 il numero dei Kumâra che giunsero sul Quarto Globo, la Terra circa 18,6 di anni fa. Se includiamo al gruppo dei 105 anche i tre Kumâra Esoterici, allora i Kumâra sono 105+3=108 centotto. In India si sacrificavano 108 capre alla dea Kali, il lato oscuro della Dea dell’amore. In Grecia si sacrificavano capre in riva al mare, ad Anfitrite, la sposa di Poseidone. Le maggiori scuole di buddismo riconoscono l’esistenza di 108 Bonno, così chiamate perché causano al corpo e alla mente afflizione e sofferenza. II numero 108, è legato sia al computo del tempo e sia alla via della sofferenza. L'astrologia cinese conta 36 stelle benefiche e 72 stelle del male, la loro somma costituisce il sacro numero 108.
Novantasei (96) è il numero dei petali del Chakra frontale Ajna, e dodici (12) è il numero dei petali sia del chakra del cuore e sia del loto che come un cuore, è al centro dei 960 petali del chakra della sommità della testa. Se aggiungiamo dodici a novantasei ricaviamo il numero centotto 96+12=108, che coincide col numero totale di tutti i Kumâra che arrivarono alla Catena Terrestre dalla Catena di Venere.
Se consideriamo la “venuta iniziazione dell’Uomo Celeste” come la crocifissione attraverso la Quarta Catena e il Quarto Globo, allora il centro è quello del cuore con 12 petali. Ma non sembra improbabile che i tre i Buddha di Attività o di Amore-Saggezza Attivo (se questo è ciò che s’intende per i Tre Kumâra su cui ci viene detto) siano associati con il cuore. Sarebbero associati anche al centro Ajna diviso in due ali o grandi petali 48x2=96, che nell'uomo dà l’accesso alla triade spirituale, ed è triplice, un centro e due “ali”. I Tre Buddha di Attività sono chiaramente associati alla triade spirituale nell’uomo così come Sanat Kumâra è una corrispondenza più alta della Monade.
I numeri rappresentano l’essenza delle cose, gli Archetipi primi della Creazione. Il numero 105 dei Kumâra è scomponibile per Tre il numero dei Kumâra exoterici 3x35.
Il Numero 35 è a sua volta scomponibile in 5x7; complessivamente 105 è scomponibile in 3x5x7, il prodotto di tre, cinque e sette, cioè dei primi tre numeri primi. I numeri primi protoi o asintetici, sono divisibili solo per se stessi e per il primo numero, cioè l’Unità; sono giudicati incorruttibili o incomposti, perché sono generati solo per addizione e danno la perfetta transizione dall’astratto al concreto, attraverso la fase dell’ideazione.
Il numero Tre (3) appartiene al divino, il numero Cinque (5) è la stella a cinque punte che rappresenta sia l’uomo e sia la stella di Brahma, la mente o Manas cosmico. Sette (7) è il numero della manifestazione, sette sono le qualità di materia, sette principi spirituali nell’uomo.
Il prodotto dei primi due numeri 3x5=15 genera Quindici, il Quinto numero triangolare che richiama la stella a 5 punte, il segno di riconoscimento dei Pitagorici, il Pentagramma, a sua volta è scomponibile in 15 segmenti. Quindici è la somma: 15 = 3+5+7 di tre numeri primi consecutivi all’interno della Decade.
Questi 105 Kumâra (o i Loro sostituti attuali) si possono anche dividere in Sette Gruppi 7x15=105, corrispondenti ai Sette Raggi, e ai Sette Centri energetici Planetari del corpo del Logos Planetario.
Ci sono Sette centri di forza principali in un Logos Planetario e, da una prospettiva, ci sono 15 Kumâra assegnati a ciascuno centro energetico.
I Tre Kumâra exoterici ci viene detto che sono quintuplici 3x5=15 (TFC, 388), ma questo vale anche per i Tre Kumâra Esoterici? Se è così, per i Sei Kumâra avremmo la cifra trenta 15+15=30. Se in qualche modo anche Sanat Kumâra è quintuplice, per i Sette Kumâra principali 3x5+3x5+1x5 = 15+15+5=35 ne appaiono ancora trentacinque.
Se consideriamo i Tre Kumâra come quintuplici, ognuno di Essi è una Stella a Cinque Punte “«” e ognuno perciò, di per sé, è una specie di “Stella dell'iniziazione”. Ciascuno è direttamente coinvolto nel processo d’iniziazione dell’essere umano e partecipa a cerimonie d’iniziazione avanzate in cui è coinvolto il microcosmo.
I centocinque Kumâra sono qui discussi in un contesto di Catena piuttosto che in un contesto di Globo. Quindici sono menzionati in relazione a ciascun Globo 15x7=105. Se i Buddha di Attività si riferiscono al nostro Globo, il Quarto, e se sono ciascuno quintuplici, allora abbiamo quindici Kumâra che si riferiscono specificamente al nostro quarto Globo indicato con la lettera D. Se centocinque Kumâra sono venuti nel nostro Globo (Sanat Kumâra e centoquattro), ci sono numeri simili di Kumâra che si trovano riguardo agli altri Globi o numeri molto più piccoli? Molte di queste osservazioni si trovano nel sito http://makara.us/02tcf/commentary/s4/s4s5.htm consigliato a tutti quelli che vogliono studiare in modo approfondito il Trattato sul Fuoco Cosmico.
La discesa sulla Terra dei Signori della Fiamma o della mente è correlata al processo di individualizzazione dell’umanità, e alla discesa degli Angeli Solari. Signori della Fiamma è uno dei nomi applicati agli Angeli Solari.
Questi 105 Kumâra o Entità si dividono in tre gruppi di trentacinque (35), ed incarnano i tre centri maggiori del Logos planetario, della testa, della gola e del cuore. Sono i tre gruppi che conosciamo come i “Tre Dipartimenti”, ed è necessario porre in evidenza che ogni dipartimento forma un centro.
Il veicolo di manifestazione del Signore del Mondo, è il pianeta Terra con i suoi sette centri, di cui solo tre sono ancora riconosciuti dallo studente occulto: Shamballa, il suo centro di testa, la Gerarchia, il suo centro del cuore, e l'umanità, il suo centro di gola. Gli altri quattro centri si occupano di evoluzioni che vengono raggiunte, controllate e correlate dall'uno o dall'altro di questi tre centri principali.
- Il centro della testa o coronario. Dipartimento del governo.
- Il centro del cuore. Dipartimento dell’insegnamento.
- Il centro della gola. Dipartimento del Mahachohan. Questo centro sintetizza i quattro centri minori, così come il terzo Raggio sintetizza i quattro raggi minori.
Il Signore del Mondo, l’Unico Iniziatore, è Colui che nella Bibbia è chiamato “l’Antico dei Giorni” e nelle Scritture indù il “Primo Kumâra”, Sanat Kumâra, è Colui che dal Suo trono a Shamballa, nel deserto di Gobi, presiede alla Loggia dei Maestri e tiene nelle proprie mani le redini del governo di tutti e tre i dipartimenti. Detto in alcune Scritture “il Grande Sacrificio”, Egli ha scelto di vigilare sull’evoluzione degli uomini e dei Deva fino a che tutti siano “salvati” in senso occulto.
Ci si dice occultamente che il Manu, Signore di una grande Razza Radice, il Bodhisattva cioè il Cristo, l'Istruttore del Mondo e il Mahachohan, Signore della Civilizzazione e dell'Organizzazione Culturale del Mondo, estraggono i progetti specifici relativi ai Loro rispettivi Dipartimenti dai viventi Archetipi esistenti in questi livelli di alta concentrazione solare, che costituiscono la mente superiore di Sanat Kumâra.
- Nel Centro della Gola del Signore del Mondo si condensano tutte le attività mentali di Sanat Kumâra, che contiene i piani, progetti e idee solari rispetto all'evoluzione spirituale del pianeta Terra.
- Il Centro Cardiaco del Signore del Mondo è impostato occultamente nel quarto livello di questa Sfera e, da lì, irradia la Sua energia di Amore a tutto il pianeta attraverso il grande Centro spirituale planetario che chiamiamo Gerarchia o Grande Fratellanza Bianca. I membri di questa sacra Corporazione costituiscono, in maniera misteriosa, “i Petali immacolati” di questo mistico Cuore o Chakra Cardiaco di Sanat Kumâra.
- Il Centro Coronario del Signore del Mondo. Rispetto a quest'ultima Sfera, la prima dentro l'ordine evolutivo di Shamballa e la più elevata gerarchicamente parlando, si può dire che corrisponde al Centro Coronario o Chakra Sahasrara del Signore del Mondo, essendo questo il luogo più segreto, profondo e inclusivo del pianeta ... Solo i Tre Buddha di Attività dello schema terrestre e gli Alti Dignitari solari hanno accesso allo stesso. In questo misterioso ed enigmatico Centro si riflette la Volontà onnipotente del Logos planetario, che segue in modo estremamente affidabile gli Alti Disegni solari.
Attualmente ci dice il Maestro D.K. la Personalità perfetta di Sanat Kumâra, focalizzata attualmente nel Suo centro creativo della gola, l’Umanità.
Questo settenario appare come una folgorante Stella a Sei punte con Un Punto ancora più brillante nel centro della stessa, il quale corrisponde al centro sintetizzatore di Shamballa.
Vicente Beltrán Anglada nei Misteri di Shamballa scrive che data la natura settenaria del Logos planetario, bisognerà supporre che quel trascendente veicolo eterico del Signore del Mondo sarà anche integrato, come nel caso dell'essere umano, da quattro chakra o centri di distribuzione dell'energia dei Raggi. Utilizzando l'analogia, possiamo stabilire, anche se con la dovuta riserva e considerando l'evoluzione attuale dei centri planetari in questa quarta Ronda, le seguenti relazioni:
Raggio - Chakra Regno
- Coronario SHAMBALLA
- Cardiaco GERARCHIA
- Centro Sopracciglia UMANITÀ
- Sacro DEVICO
- Laringeo ANIMALE
- Plesso Solare VEGETALE
- Base della Colonna MINERALE
STANZE DI DZYAN NON RIPORTATE NELLE DOTTRINA SEGRETA
Quanto segue è preso da tredici Stanze di Dzyan non pubblicate nella Dottrina Segreta e citate senza commento all’inizio del Trattato del Fuoco Cosmico (TFC, 31) per sottintendere che l’intera opera poggia su queste Stanze. Le XIII Stanze proposte all’inizio del Trattato del Fuoco Cosmico, possono non essere affatto sequenziali, ma possono descrivere diverse fasi del Processo Creativo cosmico, sistemico solare e planetario.
STANZA I
Il segreto del Fuoco si cela nella Seconda Lettera della Parola Sacra. Il mistero della Vita è celato nel cuore. Quando il punto inferiore vibra, quando il Triangolo Sacro risplende, quando il punto, il centro mediano e l’apice si collegano e fanno circolare il Fuoco, quando anche il triplice apice arde, allora i due triangoli – il maggiore ed il minore – si fondono in un’unica Fiamma che tutto consuma.
Il Fuoco o “Agni”, dice il Vishnu Purana, “ha tre Figli: Suchi, Pavamana e Pavaka” (1, X). Pavaka significa il vaidyuta o Fuoco del Firmamento, cioè il Fuoco della Folgore, o Fuoco Elettrico. Suchi significa il Saura o Fuoco Solare; Pavamana significa Nirmathana, il Fuoco prodotto dall’Attrito, come l’attrito di due pezzi di legno.
La Prima Stanza custodisce il mistero dell’inizio e della fine l’alfa e l’omega della manifestazione quanto dell’Uomo Celeste solare, quanto dell’umanità, e dell’uomo planetario. Al termine dell’evoluzione umana, la Fiamma o Fuoco Centrale consuma il Terzo Fuoco della Materia, o ne assorbe l’essenza, ed alla fine si fonde con il Primo Fuoco dello Spirito e scompare dalla manifestazione oggettiva.
- Il segreto del Fuoco si cela nella Seconda Lettera della Parola Sacra “AUM”.
- Logos, Volontà - il Fuoco Elettrico
- Logos, Amore - il Fuoco Solare
- Logos Intelligenza - Fuoco per Attrito
Figura 1. I Tre Fuochi associati ai Tre Logos
La Parola Sacra è AUM, in particolare, per quanto riguarda il Suono, è la vibrazione generatrice che ha dato moto e vita all’Universo.
La prima lettera sacra “A”, del triplice suono si pronuncia spalancando la bocca, e risuona nella gola. La seconda lettera della parola AUM è U. Il suono “U” trasferisce la sensazione vibratoria alla parte posteriore della bocca. L’immagine della Bocca si apre e si chiude equivale all’oscillazione del Diametro centrale del Cerchio dell’Universo . Questa è l’azione del Secondo Aspetto della Divinità. È stato suggerito che la U possiede un arco inferiore, che indica la discesa nell'esperienza inferiore per imparare a unire gli opposti.
AUM può essere analizzato numericamente in due modi, il primo assegnando il numero d’ordine delle 26 lettere dell’alfabeto: A = 1 (primo posto), M = 13 (tredicesimo posto), U = 21 (ventunesimo posto). AUM vale: A = 1, U = 21, M = 13, A+U+M = 35. Le singole lettere di AUM rappresentano numericamente il tutto, infatti ci mostrano che A è 1 lo Spirito/Monade; che U è 2+1=3 la Triade/ Anima, un altro nome per l’Anima è Triangolo; che M è 1+3=4 la Personalità/ forma. La “A” suggerisce Dio Padre; la “U”, Dio Figlio; e la “M”, Dio Spirito Santo, il Demiurgo. La lettera M è riferita alla Materia, alla Mente. Il secondo modo riducendo ulteriormente 35 a un numero monadico si realizza il numero 5+3=8, il simbolo rovesciato dell’infinito la totalità della manifestazione spirito e materia uniti, il doppio quadrato dello spirito e della materia abbracciati il valore della manifestazione duale, il doppio quadrato.
Il Suono Essenziale della Creazione “A” è esotericamente denominato “la Parola di Shiva”, è intimamente vincolato con il Fuoco elettrico della Divinità. È il suono segreto, attraverso cui e in un’intonazione sconosciuta, il Signore del Mondo SANAT KUMÂRA può stabilire contatto con il Logos Planetario dello Schema terrestre, il Quale è Custode supremo del Suono basico del pianeta Terra, tecnicamente descritto come “la Parola di SHIVA” o Mantra originale.
I Tre Grandi Kumâra, Discepoli di Sanat Kumâra, i Tre Buddha di Attività sono i rappresentanti planetari del triplice Suono AUM o Parola di Brahma.
Il primo dei Tre Kumâra canalizzò le Sue energie verso il regno minerale motivando tremende trasmutazioni chimiche nello stesso. Fu l’esaltazione nel pianeta della nota M del triplice Suono AUM.
Il secondo splendente Signore Kumâra precipitò le Sue energie verso il regno vegetale determinando un considerevole aumento della sensibilità nella vita di questo regno. Fu un’espressione della nota U del triplice AUM o, forse, sarebbe meglio dire che il regno vegetale fu capace di assimilare e di emettere da quel momento le dodici note del triplice Suono.
Il terzo grande Kumâra collegò la Sua potentissima aura con quella dell’elevato Deva reggente del regno animale e provocò la stimolazione di questo regno a un punto tale che sviluppò in quel regno quel supremo clamore invocativo che sarebbe culminato con l'iniziazione planetaria dell'Individualizzazione. Rappresentò la sintesi planetaria del triplice suono AUM.
Vi sono forme mantriche basate interamente sulla Parola Sacra. Esistono pochissimi mantram veramente esoterici in Senzar originale e sono noti alla Fratellanza fin dai primi giorni della fondazione della Gerarchia. Furono portati dai Signori della Fiamma quando vennero sul pianeta Terra e sono soltanto trentacinque. Costituiscono la chiave che apre ai misteri di ogni sottopiano dei cinque piani dell’evoluzione umana (LMO, 163).
Il valore numerico della parola AUM è trentacinque, ed è scomponibile in 5x7, il numero Cinque allude al Quinto Raggio, e il numero Sette ai Piani o Sfere di Materia.
Il valore numerico 35 della parola AUM, sembra riferirsi alle Triadi e agli Angeli Solari, poiché le “Triadi” sono la Terza Gerarchia Creativa e gli Angeli Solari il Quinto Gruppo, il Quinto Piano Mentale. Nel libro “Lettere sulla meditazione occulta” viene data importanza al numero 35, che rappresenta i gruppi di Ego o Anime sul primo sottopiano del Piano Mentale.
Quelli di raggi simili si combinano e vibrano in armonia più rapidamente di quelli di raggi diversi; solo quando è sviluppato il Secondo Aspetto, della Saggezza, la sintesi è possibile. Sul terzo sottopiano mentale gli Ego sono separati in 49 gruppi – non esiste una separazione individuale, ma può essere percepita una separazione di gruppo, dipendente dal raggio e dal livello evolutivo. Sul secondo sottopiano i gruppi si uniscono e si fondono e da 49 se ne formano (per fusione) 42. Il processo di sintesi può essere così indicato (LOM, 38-39):
Piano Mentale V
3° sottopiano ………… 49 gruppi, 7 x 72° sottopiano ………… 42 gruppi, 7 x 61° sottopiano ………… 35 gruppi, 7 x 5
Piano Buddhico IV
3° sottopiano ………… 28 gruppi, 7 x 41° sottopiano ………… 21 gruppi, 7 x 3
Piano Atmico III
Sottopiano atomico … 4 gruppi, 7 x 2
Piano Monadico II 7 gruppi, 7 x 1
I gruppi di Anime in ragione di 7 (uno per ogni Raggio) dimorano nei tre sottopiani superiori di ciascun Piano di materia. Il sottopiano più alto di ciascuno dei sette piani è chiamato “atomico”, perché le sue particelle non sono molecolari, ma sono composte di unità, non ulteriormente divisibili. Quando il grande gruppo di 7 che dimora nel Piano Monadico si polarizza, diventa 2x7=14 sul sottopiano atomico del Piano Atmico. Si giunge al primo sottopiano del Piano Buddhico e si aggiungono 7 unità 3x7=21. Si salta il secondo sottopiano buddhico e si giunge al terzo sottopiano con altre 7 unità per un totale di 7x4=28. Si discende di un Piano per arrivare ai tre sottopiani superiori mentali dove dimora il loro egoico. Il primo sottopiano mentale hanno 28+7=7x5=35 gruppi di Ego, il secondo 35+7=7x6=42, infine il terzo sottopiano 42+7=7x7=49. In senso inverso dal basso verso l’alto si parte da 49 gruppi per arrivare sul sottopiano atomico mentale a 35 per successive fusioni a gruppi di Sette.
- Il mistero della Vita è celato nel Cuore.
La Vita è il Secondo Fuoco, Fuoco Centrale, associato alla seconda lettera “U” della Parola sacra. Il Secondo Logos Vishnu è anch’esso associato alla seconda lettera della parola sacra, e nell’uomo al loto del cuore dai 3x4=12 petali. Il centro del cuore corrisponde al “cuore del sole” e quindi alla fonte spirituale della luce e dell’amore. Brahma il Terzo Logos è associato alla terza lettera della parola sacra “M” e nell’uomo al chakra basale dai 4 petali. Shiva il Primo Logos è associato alla prima lettera della parola sacra “A” e nell’uomo al chakra coronario o centro della testa dai mille petali 1x1000.
La seconda lettera “U” è il cuore dell'AUM, come il corpo causale o loto egoico dai 12 petali è il cuore della Monade. Il centro del Cuore nell’uomo è connesso al sangue o all’aspetto vita, poiché “il sangue è vita”.
Vi è un filo d’energia chiamato “Filo della Vita” o dello Spirito, ancorato nel cuore. Questo filo usa come agente di distribuzione, la corrente sanguigna. Per mezzo del sangue, l’energia di vita è portata in ogni parte del meccanismo. Quest’energia di Vita porta il potere rigeneratore e l’energia coordinante a tutti gli organi fisici e tiene “insieme” il corpo. Ci è detto dal Maestro M. che il centro del Calice è vicino al serbatoio del sangue, poiché il sangue è il mezzo del nostro passaggio o incarnazione sulla Terra (Agni Yoga, 156).
- Quando il punto inferiore vibra, quando il Triangolo Sacro risplende, quando il punto, il centro mediano e l’apice si collegano e fanno circolare il Fuoco.
Nell’uomo il punto inferiore è il chakra o centro basale dove risiede Kundalini, il Fuoco per Attrito nell’uomo, aspetto Brahma; il punto superiore è il chakra coronario della testa, Il Fuoco Elettrico, aspetto Shiva. Il centro mediano è il chakra del cuore aspetto Vishnu.
Vi è un rapporto numerico tra i 12 petali del Calice o chakra del Cuore, i 12 petali all’interno (o cuore) del chakra coronario e i 12 petali del Loto Egoico, o corpo causale. Una risonanza energetica si stabilisce con il tempo tra questo tre centri e l’energia dal cuore sale di piano in piano al centro della Testa e poi al loto egoico sede dell’Anima. Il chakra del cuore nel corpo umano è posizionato al centro dei Sette chakra principali e svolge un’importante funzione nella salita dell’energia di Kundalini.
Quando il punto inferiore vibra, il Fuoco di Brahma o Fuoco per Attrito (perché della materia), si risveglia, il Triangolo Sacro della Monade, il Fuoco Elettrico dello spirito risponde al Fuoco per Attrito. Allora il punto inferiore dove risiede Kundalini, il Fuoco Solare che risiede nel punto mediano svolgendo un’azione di collegamento richiama verso l’alto la Fiamma della Materia, e insieme risalgono verso l’apice il centro della testa attraverso il Brahmarandra, un foro posto alla sommità del capo, in quella zona che viene detta dell’osso della fontanella, proprio come una delicata fontana rinfrescante.
Quando Kundalini si risveglia comandata dal Centro dei Cuore, allora il suo Mistero è completamente rivelato: l’uomo interiore, il Figlio fatto a somiglianza del Padre abbandona la vecchia pelle e riconosce di essere quel Serpente Igneo.
Considerando questa Stanza in relazione al processo di distruzione del corpo causale allora il termine “punto” può significare il triangolo degli atomi permanenti (triangolo atomico): l'atomo fisico permanente, l'atomo permanente astrale e l'unità mentale, che funzionano come un’unità nel corpo casuale o loto egoico.
Alla quarta iniziazione il Gioiello nel Loto è rivelato completamente, e appare con la luce splendente, l’intenso calore radiante, e il tremendo effluvio di forza, producono la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale causata dal fondersi dei Tre Fuochi.
Quindi, il “centro di mezzo” sarebbe considerato il Gioiello nel Loto (che rappresenta tutti i petali) o semplicemente il corpo causale nel suo insieme. Il “triangolo sacro” sarebbe considerato equivalente alla triade spirituale. Perché il triangolo sacro dovrebbe brillare? Forse perché sarebbe entrato in una vita più grande quando verrà il momento per la distruzione del corpo causale, che avviene alla sesta iniziazione.
Il Maestro D.K. ci informa che nel centro del Loto Egoico, vi è un punto brillante di Fuoco Elettrico di colore blu-bianco (il Gioiello nel Loto). In questo scenario l’apice potrebbe significare: un altro nome per la Triade Spirituale, poiché l’apice è triplice come la Triade; cioè, è chiamato "il triplice apice". Potrebbe essere che il “triangolo sacro” possa essere costituito da tre atomi permanenti superiori.
In termini di Fuoco, il corpo causale o loto egoico è prodotto dall’incontro della vita positiva, lo Spirito o Fuoco Elettrico, con il Fuoco Negativo della Materia o “Fuoco per Attrito”; questo causa il divampare del Fuoco Solare, per questo motivo il bimbo alato che riposa in esso è detto Angelo Solare.
- Quando anche il triplice apice arde, allora i due triangoli – il maggiore ed il minore – si fondono in un’unica Fiamma che tutto consuma.
I Tre atomi della personalità o triplice uomo inferiore sono dapprima vivificati in rotazione, e ciascuno mantiene la luce in successione ordinata, finché il triangolo inferiore non è interamente illuminato. In seguito deve avvenire trasmutazione, o in altri termini la polarizzazione deve trasferirsi dai tre atomi permanenti del triangolo inferiore ai tre atomi permanenti della Triade.
Figura 2. Le due Triadi - la stella sei punte e la sua trasformazione in stella a cinque punte
Il Fuoco Solare è duplice: è il Fuoco della Materia o sostanza ed il Fuoco della Mente fusi. Questo fa dell’uomo la Stella di Luce a sei punte, poiché ciascuno dei due fuochi è triplice. Lo Spirito entra in contatto con la Materia, questa è la Duplice Fiamma che traccia la croce cardinale nello spazio con i suoi due movimenti oscillatori. Il risultato è la nascita del Figlio o Ego, l’aspetto coscienza. La manifestazione egoica è perciò l’aspetto di mezzo, il posto dell’unificazione e dell’equilibrio. Il corpo causale è prodotto dall’incontro della vita positiva, lo Spirito o Fuoco Elettrico, con il Fuoco Negativo della Materia o Fuoco per Attrito; questo causa il divampare del Fuoco Solare, il Terzo Fuoco. Al momento opportuno, la fiamma centrale consuma il terzo fuoco, o ne assorbe l’essenza, e alla fine si fonde con il Fuoco dello Spirito e scompare dalla manifestazione oggettiva.
Il Triplice Fuoco sale verso la sua sorgente, la Triade Spirituale, il lavoro di molte ere è terminato, il Pellegrino è libero dalla Ruota della Vita nei mondi più densi.
Nel Trattato del Fuoco Cosmico il Maestro D.K. insegna: “Ci occupiamo cioè di quella parte della sua natura che riguarda il processo della sua trasformazione nella stella a sei punte durante lo stadio preliminare (la triplice personalità e la triplice Triade si unirono e si fusero e produssero, nel punto di mezzo, il corpo causale), e della trasformazione successiva, quando il corpo fisico sia eliminato, nella stella a cinque punte, o il perfetto Manasaputra” (TFC, 506). La stella a cinque punte “divampa entro se stessa” e diventa la stella a sette punte; essa discende sull’uomo ed egli penetra entro la fiamma[1]. L’iniziato diviene consapevole di quella “Presenza” che include anche l’Entità spirituale che è la sua Monade, egli vede la sua Monade tutt’una con il Logos planetario.
La Stella a Cinque punte o Pentade è il simbolo misterico dei Pitagorici e dei Manasaputra Indù. I perfetti Manasaputra sono le Monadi umane che operano sui cinque piani di coscienza: Atmico, Buddhico, Mentale, Astrale o emozionale, e Fisico eterico. Possiamo rappresentare il processo di fusione fra anima e personalità con una stella a sei punte, che indica la fusione della Triade Spirituale con la triade inferiore della personalità alla Terza Iniziazione. Questa stella a sei punte in realtà è composta dall’energia di solo cinque piani, perché l’unità mentale e l’atomo permanente mentale appartengono allo stesso piano di materia, anche se a densità diverse. La stella a cinque punte testimonia che la separazione tra la mente inferiore e la mente superiore non esiste più, la scissione, la frattura non c’è più.
[1] A.A. Bailey Iniziazione umana e solare, pag. 16.
STANZA II
“AUM,” disse il Potente, e risuonò la Parola. Le settemplici onde della materia si separarono, e apparvero le forme. Ognuna prese il suo posto, ognuna nella sfera stabilita. Attesero che il sacro flusso venisse a penetrarle e a colmarle. ...
Il Triplice Suono AUM è la Voce o Parola di Brahma, del Demiurgo - il suono del Terzo aspetto della Divinità - il quale costituisce l’Attività Creatrice e Intelligente del Logos, che sia di un sistema solare o di uno schema planetario. Mediante il triplice suono di Brahma, che comprende i tre Piani inferiori del Sistema, i primi tre regni della Natura, i tre mondi dello sforzo umano e i tre corpi periodici dell'uomo, fisico, emozionale (astrale) e mentale, si produce il mistero dell'integrazione solare nella vita dell'Entità planetaria che governa lo Schema della Terra e, conseguentemente, quello della creazione delle basi su cui si fonda la società umana, l'obiettivo primordiale del Logos Planetario.
Il Triplice Suono AUM emesso dal Logos si trasforma in Sette Suoni, la Parola fatta di Sette Sillabe. Le settemplici onde della materia si risolsero da sole e apparvero varie forme di materia molecolare. Le molecole sui sei sottopiani sussidiari sono formate dalla Seconda Effusione. La risoluzione delle “sette ondate di materia” suggerisce l’azione di Fohat (considerato come un aspetto del Logos Solare) che agisce per creare la materia atomica del nostro sistema solare. Si verifica una precipitazione dalla forma d’onda alla forma del particolato.
La Prima grande Effusione del Logos (del Terzo aspetto della divinità) ha vivificato la sostanza universale e ha fatto vibrare ogni atomo di materia entro l'anello invalicabile del Suo sistema in sette diverse misure di vibrazione. La Seconda Effusione causò combinazioni molecolari, formando così i sei sottopiani sotto l'atomico su ciascun piano, e produsse la forma. Fu al momento della Seconda Effusione che ciascuno dei centri divini di coscienza emise un filo dell'essere in un atomo dei più alti sottopiani del piano Atmico, Buddhico e Manasico, atomi destinati ad essere i nuclei dei corpi futuri, ciascuno sul suo rispettivo piano, i tre che formano la triade superiore così spesso citata.
Ognuno ha preso il suo posto, ognuno nella sfera ordinata. Aspettavano che il flusso di energia entrasse e le riempisse. Potremmo considerare il “sacro flusso” come le energie dei due aspetti superiori della divinità. Potremmo anche dire che sono le forme atomiche di nuova creazione (in maggior parte molecolari) che attendono il “sacro flusso”.
………..
STANZA V
La Stanza V riguarda la discesa dei Kumâra e degli Angeli Solari e la costruzione del Loto egoico.
Il momento manvantarico atteso da tutte le Triadi, l’ora che segnava il punto solenne di congiunzione, giunse nel tempo ed, ecco, il lavoro fu compiuto.
L’ora che i sette gruppi purushici, vibrante ognuno al risuonare della Parola, cercando una crescita di potere, avevano atteso durante i millenni, passò in un lampo ed ecco il lavoro fu compiuto.
Il Primo Grado, ritenendo l’ora propizia, con potente acclamazione fece risuonare per tre volte la triplice nota. L’eco raggiunse la meta. Tre volte la nota fu emessa. La sfera azzurra, irrequieta, sentì la vibrazione, rispose svegliandosi, e si affrettò al richiamo.
Il Secondo, con saggia insistenza, udendo il Primo emettere il suono, conoscendo che l’ora era venuta, fece eco al suono con una nota quadruplice. Questa quadruplice eco percor-se tutta la scala armonica delle sfere. Di nuovo la nota fu emessa. Tre volte la nota risuona echeggiando attraverso i cieli. Quando fu intonata per la terza volta venne la risposta all’appello. Vibrante come corda intonata, l’eterno Principio Primo rispose. L’azzurro rispose al denso, e corrispose alla necessità.
Tremando, la sfera udì il Terzo riprendere la nota facendola riecheggiare in un accordo pieno che percosse l’orecchio dei Custodi della Fiamma.
I Signori della Fiamma sorsero e si tennero pronti. Era l’ora della decisione. I sette Signo-ri delle sette sfere osservavano il risultato, trattenendo il respiro. Il grande Signore della quar-ta sfera attendeva ciò che doveva venire.
L’inferiore era preparato. Il superiore arreso. Il grande Cinque attendeva il punto equidi-stante dell’unione. La nota fondamentale si eleva. Il profondo rispose al profondo. L’accordo quintuplice attese la risposta da Coloro, la cui ora era venuta.
Oscuro divenne lo spazio tra le sfere. Due globi divennero radianti. Il triplice trentacin-que, trovando giusta la distanza, lampeggiò come un sottile strato di fiamma intermittente ed ecco il lavoro fu compiuto. Il grande Cinque incontrò il Tre ed il Quattro. Il punto intermedio era realizzato. L’ora del sacrificio, il sacrificio della Fiamma, era giunta, e durerà per eoni. Coloro che erano fuori del tempo entrarono nel Tempo. Coloro che vegliano cominciarono la Loro opera, ed ecco, il lavoro procede.
La Quinta Stanza suggerisce un’interpretazione microcosmica riferita al genere umano.
Il momento manvantarico atteso da tutte le Triadi, l’ora che segnava il punto solenne di congiunzione, giunse nel tempo ed, ecco, il lavoro fu compiuto.
L’ora che i sette gruppi purushici, vibrante ognuno al risuonare della Parola, cercando una crescita di potere, avevano atteso durante i millenni.
“Manvantara” è un termine proteiforme, ma in questo contesto può suggerire una catena circolare, poiché sembra che si parli di ciò che è accaduto sopra o all'interno della Quarta Catena sullo Schema Terrestre. Queste sono presumibilmente le “Triadi” create dalle Monadi della Quarta Gerarchia Creativa quando, durante la Seconda Effusione, presero atomi permanenti dei sottopiani atomici di tre Eteri Cosmici, cioè dai Tre Piani superiori del nostro sistema solare. Quanto è durato questo periodo? Presumibilmente, è coinvolta l'esperienza nei primi giri della Catena Terrestre e, forse l'esperienza su altri Globi della Catena Terrestre. Durante questa Seconda Effusione, la Monade della Quarta Gerarchia Creativa formò quello strumento chiamato "Triade", sebbene il suo pieno sviluppo avrebbe dovuto attendere millenni di processi preparatori all'interno dei tre mondi inferiori. Questo “solenne punto di giunzione” può essere il momento nella storia della Quarta Catena in cui la Triade superiore deve unirsi alla triade inferiore che ha operato attraverso il regno animale, dopo essere sorta attraverso il regno minerale e regno vegetale.
Questo “lavoro” sembra essere la creazione del regno umano da parte dei vari collaboratori coinvolti in quel processo. Poiché questo lavoro è un processo planetario, sono coinvolti il Logos Planetario ei Suoi collaboratori diretti. A causa delle implicazioni per il sistema solare, anche il Logos solare è coinvolto.
La parola “Purusha” è associata allo Spirito. I "sette gruppi purusici" possono significare, in questo contesto, i sette gruppi di Monadi sul piano monadico del Piano Fisico Cosmico. Sette grandi Suoni risuonano dal Piano Monadico, ma fanno tutti parte di una Parola Fondamentale. L'Antico Commento suggerisce che c'è una “Parola” da associare a ciascuno di questi gruppi monadici (per il momento, questo è ciò che assumiamo che siano). Possiamo interpretare la frase “cercando una crescita di potere” come un suggerimento che quando la Monade invia un'altra parte di sé per formare il "Gioiello nel Loto" e il regno umano, è allo scopo, tra gli altri, di aggiungere potere attraverso l'esperienza nei tre mondi inferiori.
Passò in un lampo ed ecco il lavoro fu compiuto …
La Stanza parla della subitaneità del processo di formazione del Loto Egoico, e presumibilmente dell'individualizzazione dell'uomo. Tuttavia, vi sono alcuni riferimenti che suggeriscono che il loto egoico dovette essere costruito in un lungo periodo di tempo prima dell'effettiva individualizzazione dell'uomo. Il Maestro D.K. ci dice che il processo di formazione del loto egoico è andato avanti silenziosamente dal momento in cui l'uomo animale inferiore, o i quattro principi inferiori, ha raggiunto un punto in cui l'energia (generata da lui) poteva cominciare a farsi sentire a livello mentale (TCF 768).
Il Primo Grado, ritenendo l’ora propizia, con potente acclamazione fece risuonare per tre volte la triplice nota.
Il termine “Primo Grado” sembra indicare una collezione di Esseri di stato spirituale molto elevato in relazione al Logos Planetario, sebbene sussidiari al Logos Planetario. Esseri che si trovano sul Primo Piano o logoico. Il termine “Primo Grado” potrebbe riferirsi a Monadi essenziali di primo raggio? Si verificano solo tre suoni, non sette. Viene suonata una “triplice nota”, che suggerisce il processo creativo. Forse ciascuno dei membri della triplicità è, esso stesso, triplice.
A volte ci viene detto del modo in cui il Logos Planetario (cooperando con il Logos Solare) si è preparato per l'attivazione degli Angeli Solari all'interno dello Schema Terrestre (e in particolare all'interno della nostra Catena Terrestre), ma in realtà, non ci viene detto molto di una natura specifica. Se abbiamo a che fare con la creazione del loto egoico (che è possibile ma non immediata, richiedendo probabilmente l'attivazione degli Angeli Solari), quel loto ha tre aspetti principali: il "Gioiello nel Loto", i petali e il triangolo atomico.
L’eco raggiunse la meta. Tre volte la nota fu emessa...
Poiché la tripla nota fu inviata tre volte potrebbe spiegare la triplice struttura del loto egoico. A sua volta ciascuno di questi settori è triplo: il triangolo atomico; i nove petali del normale loto egoico sono divisi in tre parti; anche il settore centrale è costituito dal "gioiello nel loto" che si esprime attraverso tre petali sintetizzatori spesso considerati come una singola unità. Inoltre, la Triade spirituale è una struttura triplice con una differenziazione di nove volte come apprendiamo dal Trattato del Fuoco Cosmico.
Sebbene la Triade sia triplice, tuttavia il suo avamposto egoico (se così si può dire) potrà essere definitivamente atmico, o predominantemente buddhico o manasico. E qui vorrei nuovamente attirare l’attenzione sul fatto che questa triplice manifestazione può essere vista in tre modi, offrendo così all’Ego in tutto nove possibilità di scelta (TFC, 177):
Aspetto Atmico.
1. atmico - atmico
2. atmico – buddhico
3. atmico - manasico.
Aspetto buddhico.
1. buddhico - atmico
2. buddhico - buddhico
3. buddhico - manasico.
Aspetto manasico.
1. manasico - atmico
2. manasico - buddhico
3. manasico - manasico.
Relativamente all’Ego questo significa letteralmente, che ognuno dei Tre Raggi Maggiori può essere a sua volta suddiviso in tre modi.
… I Signori della Fiamma sorsero e si tennero pronti. Era l’ora della decisione. I Sette Signori delle Sette Sfere osservavano il risultato, trattenendo il respiro.
I Signori della Fiamma si alzarono e si prepararono. Abbiamo a che fare o con gli Angeli Solari dal Cuore del Sole (e anche con il Sole Spirituale Centrale), o con i Kumâra. Venere con la venuta dei Signori della Fiamma ebbe gran parte nella stimolazione che produsse grandi eventi sulla Terra attraverso la Catena di Venere del nostro Schema planetario.
Nel sistema solare c’è una corrispondenza interessante di interazione cosmica, nel rapporto tra lo Schema (planetario) di Venere, lo Schema della Terra e la Catena di Venere nel nostro Schema. Ogni Schema ha Sette Catene. Il nostro Schema Planetario Terra è formato di Sette Catene. La seconda Catena Planetaria dello Schema della Terra è chiamata di Venere, l’attuale Quarta Catena è chiamata della Terra ed è formata da sette Globi Ronde (pianeti), attualmente siamo sul Quarto Globo.
Questo è ciò che rese possibile di utilizzare l’energia di Venere sulla Catena di Venere e sul Globo di Venere del nostro Schema Planetario, causando così il fenomeno dell’individualizzazione forzata ai tempi della Lemuria. Fu la stimolazione intensiva del terzo regno della natura durante la Terza Razza-Radice, che unificò artificialmente i tre aspetti. Il processo di stimolazione per mezzo dell’energia di Venere cominciò effettivamente nella Terza Ronda, quando il triangolo di forza fu completo e pronto a funzionare (TFC, 1076).
Era l’ora della decisione, ma c’era una scelta? O l’ora attuale dello sviluppo planetario e del Fiat del Logos Solare ha determinato cosa dovevano fare gli Angeli Solari? È scritto che alcuni gruppi di Angeli Solari non si "incarnarono" come era loro richiesto. Questi “Sette Signori” potrebbero essere i Raja Deva, i Signori dei Sette Piani perché i Piani sono Sfere. I Sette Signori osservarono senza fiato il risultato, poiché il libero arbitrio esiste anche sui livelli superiori, qualcosa potrebbe andare storto nel previsto processo planetario.
Il Grande Signore della Quarta Sfera attendeva ciò che doveva venire.
Il Grande Signore della Quarta Sfera che attendeva è il Raja Deva Indra, il Signore del Piano Buddhico? Questo significa che gli Angeli Solari non erano ancora realmente focalizzati sul Piano Buddhico? Ma stavano arrivando? Gli Angeli Solari discendono nel loro sacrificio dalla Quarta Sfera?
L’inferiore era preparato. Il superiore arreso.
L'inferiore sembra essere con i corpi costruiti sul triangolo atomico inferiore dell'uomo. Il Piano Mentale inferiore assume ora una grande importanza. La parte superiore si è arresa per significare che gli Angeli Solari o “Guardiani della Fiamma” erano “rassegnati” al loro destino sacrificale?
I grandi Cinque attendeva il punto equidistante dell’unione.
I grandi Cinque aspettavano il punto di fusione equidistante. Il riferimento è ai membri della Quinta Gerarchia Creativa, gli Angeli Solari? Così spesso il numero cinque è associato a loro. Oppure, i "Grandi Cinque" potrebbero essere i "Cinque Kumâra" che sono attivamente i "Supervisori" di tutto ciò che avverrà sul Globo Terrestre attraverso l'arrivo degli Angeli Solari e la fondazione dell'umanità. Vi è tuttavia una discrepanza: il primo lavoro di individualizzazione è avvenuto circa due milioni e mezzo di anni prima dell'arrivo dei Kumâra nel globo terrestre. Potrebbero, tuttavia, essere stati concentrati per un lungo periodo sul Globo di Venere della Catena Terrestre prima di arrivare al nostro Globo Terrestre.
La nota fondamentale si eleva. Il profondo rispose al profondo. L’accordo quintuplice attese la risposta da Coloro, la cui ora era venuta.
Questa ascesa indica l'elevazione della materia allo spirituale. Il Profondo ha risposto al Profondo, ciò suggerisce che vi sia una profondità «superiore» e una «inferiore». L’accordo quintuplice si riferisce ai cinque piani dell’uomo Atma, Buddhi, Manas, Astrale, Fisco? Il “quintuplice accordo” può essere una quintuplice energia dal Piano Mentale Cosmico che ispira gli Angeli Solari dall'alto, poiché lì è la loro vera origine su cui si trova il Cuore del Sole. Poiché i termini “Coloro” sono in maiuscolo, suggerisce che possiamo parlare degli Angeli Solari come di “Quelli la cui ora era venuta”.
Oscuro divenne lo spazio tra le Sfere. Due globi divennero radianti.
L'oscurità aumentò lo spazio tra le Sfere dell'Essere e Sfere della Coscienza. L’oscurità è la preparazione del nuovo, il preludio all'atto creativo. Queste “Due Sfere” radiose una dentro l’altra, possono suggerire la Triade superiore e la Triade inferiore, che dimorano nei cinque piani inferiori. L’immagine è quella di un” giusto” ed “equidistante” bilanciamento.
Il Triplice Trentacinque, trovando giusta la distanza, lampeggiò come un sottile strato di fiamma intermittente ed ecco il lavoro fu compiuto.
Qui abbiamo quello che può essere considerato un punto di ancoraggio. Il triplice trentacinque 3x35 è 105, che è precisamente il numero di Kumâra che si dice provengano dal Globo di Venere della Catena di Venere alla Catena Terrestre, prima forse al Globo di Venere della Catena Terrestre ma definitivamente, finalmente, al Globo Terrestre della Catena Terrestre. Ventuno milioni d’anni orsono si formò una razza formata da esseri animaleschi. In ogni caso, sembra che siamo a circa 18,6 milioni di anni fa, quando ci fu l'arrivo dei Kumâra sul nostro Globo Terrestre. Quindi chi sta lampeggiando?
Sembra che abbiamo a che fare con Angeli Solari e dobbiamo trovare il modo di mettere in relazione con 3x35. Si può forse dire che sono indicati i 35 gruppi di Ego del primo sottopiano del Piano Mentale superiore, come suggerito in “Lettere sulla Meditazione Occulta”?
Il fatto che il lampo fosse "intermittente" può suggerire che arrivassero in tre onde o bagliori, forse in relazione ai Tre Raggi Maggiori. Lampeggiò trovando la giusta distanza tra Catene e tra Globi? Oppure per “distanza” potremmo sostituire l'idea di allineamento vibratorio; forse deve verificarsi la giusta risonanza tra Catene e Globi perché una "porta vibrazionale" si apra e avvenga il lampeggio.
I grandi Cinque incontrarono il Tre ed il Quattro.
I “grandi Cinque” si riferiscono ad Esseri elevati, ragionevolmente, la Quinta Gerarchia Creativa degli Angeli Solari che sono stati chiamati all'espressione dal fiat solare e dal bisogno planetario. Il Tre e il Quattro, tuttavia, potrebbero riferirsi molto ragionevolmente al Terzo Regno (il regno animale) e al nascente Quarto Regno (il regno umano) che la venuta dei Signori della Fiamma stanno creando.
Il punto intermedio era realizzato.
Il Quarto regno umano è il “punto intermedio”. Almeno è certamente un regno intermedio: il regno di mezzo, a metà strada tra i tre superiori e i tre inferiori, anche se la Quarta Gerarchia Creativa Manifestata è la Gerarchia Creativa a metà strada tra i tre superiori e i tre inferiori delle Gerarchie Creative manifestate.
L’ora del sacrificio, il sacrificio della Fiamma, era giunta, e durerà per eoni.
I Signori della Fiamma (uno dei nomi applicati agli Angeli Solari) stanno sacrificando la loro fiamma (come Prometeo) dando questa fiamma per creare il regno umano attraverso l'intervento divino. In ogni caso, la venuta dei Signori della Fiamma ha avviato il processo di individualizzazione dell'uomo animale sul Quarto Globo della nostra Catena Terrestre, circa ventuno milioni di anni.
Coloro che erano fuori del tempo entrarono nel Tempo.
Il “tempo” esiste all'interno del corpo fisico denso del Logos Solare. I “nirvani di ritorno da un precedente Maha Manvantara” sono relativamente parlando, “senza tempo”. Da una certa prospettiva, sono polarizzati per il lavoro sul Piano Buddhico, dove l’illusione del tempo e dello spazio è, per scopi pratici, superata.
Coloro che vegliano (osservano) cominciarono la Loro opera, ed ecco, il lavoro procede.
Ci sono molti tipi di “Osservatori”, Sanat Kumâra è spesso chiamato il "Guardiano Silenzioso" e come ad altri Esseri elevati è stato dato il titolo di "Osservatore". L’Angelo Solare è certamente un tipo "Osservatore", quell'Essere osserva il progresso dell'essere umano di cui si è assunto la responsabilità per molti eoni. all’inizio dell'evoluzione umana, quando l’essere umano è troppo denso e insensibile per sapere che l’Angelo Solare esiste, il dovere dell'Angelo Solare è quello di osservare e sostenere il meccanismo umano, non riconosciuto dall'essere che beneficia della supervisione. Questo “Osservatore” ha osservato per la catena terrestre l'umanità per circa ventuno milioni di anni: un'attenzione sorprendente, che aumenta di intensità man mano che l'essere umano diventa più spiritualmente consapevole. Anche ora stanno guardando, non solo l'umanità della Catena Terrestre, ma coloro che sono venuti dalla Catena della Luna e hanno bisogno della supervisione di un Angelo Solare. Non è ancora stato chiarito come sia avvenuta l’unione tra gli Angeli Solari e le anime migranti dalla Catena Lunare, la terza.
STANZA XI
La ruota della vita gira all’interno della ruota della forma esterna. La sostanza di Fohat circola, ed il suo fuoco cristallizza tutte le forme. La ruota che non si vede si muove in rapida rivoluzione entro il più lento involucro esterno fino a quando essa consuma la forma.
I quarantanove fuochi ardono nel centro interiore. I trentacinque vortici ignei circolanti si estendono lungo il cerchio della periferia. Tra i due passano in ordinata sequenza le fiamme variamente colorate.
I grandi Triangoli nella loro giusta posizione tengono celato il segreto della ruota della vita. Il fuoco cosmico irradia diretto dalla seconda sfera, governata dal Reggitore del Raggio che fonde. Le coorti della terza sfera in diversi gradi contrassegnano i tre minori.
La ruota della vita si muove sempre entro la forma. I deva del Quarto si collegano con i trentacinque e li fondono con i quarantanove centrali. Essi lavorano dall’alto cercando di fondere il tutto. Questi, con le loro miriadi di forme roteanti entro le ruote di grandezza minore, si sforzano di elevarsi. Il tutto è uno, tuttavia nelle sfere inferiori appaiono solo le forme. Con le loro divisioni, sembrano troppo numerose per essere affrontate o comprese.
Questa moltitudine circola. Le forme sono costruite, diventano troppo solide, sono infrante dalla vita, e circolano nuovamente. Una piccola parte rotea mantenendo i molti nel calore del moto. L’uno abbraccia il tutto e porta il tutto da grande attività al cuore della pace cosmica.
La Stanza XI riguarda la liberazione, la fusione dell’inferiore con il superiore, la frantumazione delle forme grossolane e la distruzione del loto egoico.
- La ruota della vita gira all’interno della ruota della forma esterna.
La Ruota della Vita-Coscienza è all’interno della Ruota della Forma ed insieme ruotano. La ruota della forma esterna è in realtà l’aspetto ruotante dell'aura inferiore. All'interno di queste ruote esterne di minore estensione ruota il corpo causale e persino la Ruota Monadica. I Piani di Materia sono grandi sfere.
- La sostanza di Fohat circola, ed il suo fuoco cristallizza tutte le forme.
Fohat il Serpente Igneo crea le bolle di materia sul Piano Fisico Cosmico. Non solo i piani nel loro insieme ruotano da E a W, ma anche i sottopiani. Ogni piano ha una nota chiave e i sottopiani hanno le note chiave secondarie. L'intero piano ha la sua velocità e misura. Sembrerebbe che la materia creata da Fohat sia in continuo movimento come tende ad essere il Terzo Raggio.
- La ruota che non si vede si muove in rapida rivoluzione entro il più lento involucro esterno fino a quando essa consuma la forma.
Questa la ruota che non si vede è quella interiore, la ruota della vita. Tuttavia, poiché tutte le sfere viventi ruotano, potremmo dover pensare alla rotazione del corpo causale/loto egoico, che è interno alla forma esterna. Si può pensare che la rapidità di rotazione sia una delle ragioni del processo di invecchiamento fisico ma che può essere, insieme alla sua debilitazione, un processo di raffinamento della forma.
Fino a quando essa consuma la forma esterna vuol dire che si tratta di una "usura" per frizione, allora la ruota interna del corpo causale è più forte di tutti i corpi della personalità. Il veicolo monadico interno a sua volta è più veloce forte del corpo causale e più duraturo. Sappiamo che la materia sui piani superiori ha una frequenza più alta nella sua vibrazione rispetto alla materia dei piani inferiori.
- I Quarantanove Fuochi ardono nel centro interiore.
Il settemplice Fuoco d’Attrito, i Sette Fratelli di Fohat, le sette manifestazione di elettricità o dei fenomeni elettrici. Sono i sette Raja o Signori Deva dei Sette Piani sistemici (del Piano Fisico Cosmico). Esotericamente sono i “Fratelli di energia”. I sette Spiriti si manifestano come quarantanove Esistenze. I Sette Fuochi Signori dei Sette Piani si riflettono nei sette sottopiani in relazione al loro ordine numerico gerarchico, e formano complessivamente 7x7=49, cioè quarantanove Fuochi.
Il Maestro D.K. avverte che coloro che leggono superficialmente la Dottrina Segreta sono portati a considerare Agni solo come il Fuoco della Materia, e trascurano di osservare che Egli è la totalità. Agni, il Signore del Fuoco, è il triplice Logos in senso soggettivo, il Creatore, il Conservatore e il Distruttore. La triplice personalità del Logos Solare, l’aspetto forma, è solo sussidiaria.
Ognuna delle tre Persone della Trinità si manifesta allo stesso modo di un uomo, come Spirito, Anima o Ego e Sostanza. In connessione con Brahma, abbiamo l'aspetto Spirito che anima i tre sottopiani superiori di ogni piano, o il Primo aspetto Fuoco. L’aspetto animico o Secondo Fuoco si trova sul quarto sottopiano di ogni piano in cui sono situati i centri eterici di tutte le entità manifestate. Il terzo Fuoco o aspetto sostanza è sui tre sottopiani inferiori.
Abbiamo i 49 (7x7) fuochi della materia, o i 7 fuochi di ciascun piano, l'unione dei tre superiori e dei tre inferiori che producono quel bagliore sul quarto sottopiano di ciascun piano che chiamiamo le ruote di fuoco o centri. Il Fuoco Solare si manifesta come fiamma prodotta dall’unione sul sottopiano centrale di ogni Piano o Sfera di Materia (TCF 522).
- I Trentacinque vortici ignei circolanti si estendono lungo il cerchio della periferia. Tra i due passano in ordinata sequenza le fiamme variamente colorate.
In relazione al piano Logoico, vi sono quarantanove (7x7) Fuochi. In relazione al Piano Atmico, vi sono trentacinque Fuochi (5x7) riferiti ai Cinque Piani Atmico, Buddhico, Manasico, Astrale, Fisico. Come il Terzo Raggio include tutti e Quattro Raggi di Attributo, la quintuplice stella di Brahma, questi 35 fuochi includono tutti i Fuochi dei piani minori. In questo caso il Piano Atmico serve da frontiera, da periferia. Tra i Due, cioè i Due primi Piani passano Sette fiamme colorate per ogni Raggio 7x5. I vortici di Fuoco sono collegati a Shamballa e al Signore del Mondo. La “giusta disposizione” suggerisce la Bilancia e il Settimo Raggio.
Poiché i Fuochi sono Tre danno origine a 3 gruppi di 35 corrispondenti a 3x35=105 Kumâra che sono collegati a Shamballa.
- I grandi Triangoli nella loro giusta posizione tengono celato il segreto della ruota della vita.
La “ruota della vita” rappresenta la sfera interiore fatta di correnti e centri di forza, che formano un modello di consumata bellezza e può essere interpretata a livello cosmico o sistemico, e solare, o forse, nella sfera logoica. Queste ruote possono essere collegate in modo triangolare. A livello cosmico abbiamo un triangolo formato tra le stelle dell'Orsa Maggiore, le Pleiadi e il nostro sistema solare. Il Sole Sirio è connesso con il nostro sistema solare. Il nostro sistema solare nasce dal matrimonio elettrico cosmico di una Pleiade Taygeta, con una Stella dell’Orsa Maggiore Dubhe.
- URSA MAJOR Atmico Cosmico
- PLEIADI Buddhico Cosmico
- SIRIO Manas Cosmico
Figura 1. Polarità nei Piani Cosmici - Ursa Major Pleiadi e Sirio
A livello Logoico, vi è un analogo rapporto tra una Pleiade, una Stella dell’Orsa Maggiore e il nostro Logos Planetario. A livello umano il grande Triangolo è il Sé Superiore formato dai tre atomi permanenti Atma-Buddhi-Manas. Il brano mette in evidenza il fatto dell’interdipendenza di tutti gli atomi siano essi stelle, pianeti e ogni forma sferica. L’atomo chimico è sferoidale; l’uomo dimora in una sfera, così come il Logos planetario ed il Logos solare, e questa sfera è la forma che la materia prende quando la sua attività interna e l’attività della forma lavorano all’unisono.
- Il Fuoco cosmico irradia diretto dalla Seconda Sfera, governata dal Reggitore del Raggio che fonde.
La “Seconda Sfera” è la materia che compone il Piano Monadico. Il “Raggio che unisce” è il Secondo Raggio e il suo Sovrano è il Signore di Secondo Raggio. Il Fuoco Cosmico è qui inteso come il Fuoco del Piano Mentale Cosmico che è qualificato dal Quinto Raggio. Il Fuoco Solare a cui accediamo è derivato dal Fuoco Cosmico una combinazione del Secondo e del Quinto Raggio. Stiamo ricevendo il Fuoco Solare dal corpo causale del nostro Logos Solare.
- Le coorti della Terza Sfera in diversi gradi contrassegnano i tre minori.
La Terza Sfera è la materia del Piano Atmico. I Triangoli superiori sulla ruota della vita si riflettono nei tre triangoli minori della forma, esterni alla ruota atmica. Cosa ha a che fare il numero tre con il Piano Atmico? Il simbolo del Piano Atmico è il triangolo. Il termine “coorti” è così spesso usato in relazione ai Deva che sono relativamente inferiori e che si riferiscono al Terzo Aspetto della divinità sta lavorando attraverso il Terzo Piano.
- La ruota della vita si muove sempre entro la forma. I Deva del Quarto si collegano con i Trentacinque e li fondono con i Quarantanove centrali.
Dal punto di vista logoico solare la “forma” può essere considerata l'intero Piano Fisico Cosmico. Come i Deva del Quarto Possano fungere da intermediari tra i trentacinque ei quarantanove centrali?
I Piani di materia sono relazionati con il Terzo Aspetto, i Raggi con il Secondo Aspetto della divinità. Brahma è la vita positiva della materia. Su ogni Piano si ha, in senso relativo:
- Il Fuoco Elettrico che si manifesta come prima condizione sui Tre Piani Superiori (+).
- Il Fuoco per Attrito che si manifesta come fattore più importante sui Tre Piani Inferiori (-).
- Il Fuoco Solare che si manifesta come fiamma prodotta dall’unione sul Piano Centrale (+/-).
Nel sistema solare questo vale riguardo all’Uomo Celeste sul Piano Buddhico, il Quarto Piano, ove Egli divampa nei Suoi centri eterici. Riguardo all’uomo sul Piano Mentale si ha una condizione analoga. I tre sottopiani superiori riguardano l’aspetto Spirito nel corpo causale; i tre sottopiani inferiori riguardano soprattutto l’involucro mentale o Fuoco per Attrito; il quarto sottopiano è quello sul quale si trovano i centri di forza del corpo mentale. Così è per l’uomo sul Piano Fisico, poiché i suoi centri eterici sono posti nella materia del quarto etere (TFC 522).
Quindi, su ogni Piano del sistema solare si ha un Quarto Piano sul quale avviene la lotta per la perfetta illuminazione, e la conseguente liberazione, il campo di battaglia, il Kurukshetra riportato nella Bhagavad Gita è un campo dove si compì la grande battaglia tra i malvagi Kaurava e gli spirituali Pandava, il poema finisce con la morte di Krishna e la fine della sua dinastia. Questi segna pure l’inizio dell’era Indù del Kali Yuga.
Sebbene per l’uomo il Quarto Piano, il Piano Buddhico, sia il luogo del trionfo e la meta della sua fatica, per l’Uomo Celeste è il campo di battaglia, mentre per il Logos Solare è il terreno ardente.
I tre regni inferiori, minerale, vegetale e animale, essendo negativi (-) rispetto alla forza superiore (+), l’attrazione mutua di questi due e la loro interazione portano in esistenza il quarto regno o umano (+/-). I Tre Fuochi, della Mente, dello Spirito e della Materia si riuniscono, ed il lavoro della piena autocoscienza comincia. Il quarto regno è il luogo d’incontro dei Tre Fuochi.
I Sette Piani, come i Sette Fuochi formano due Triangoli di Polarità, dove i Tre Fuochi Superiori formano un triangolo che è positivo rispetto al triangolo dei Tre Fuochi Inferiori, il Quarto Fuoco è positivo e negativo allo stesso tempo. Il triangolo superiore si riflette capovolto in quello inferiore nel suo opposto polare. Risulta così che il Settimo Raggio Ordine o Rituale cerimoniale è un aspetto della polarità opposta del Primo Raggio, di Volontà o potere. Quando il sistema sia visto nell’ordine inverso contando il Piano Fisico come Primo come avviene quando lo si considera quale campo dell’evoluzione strettamente umana, allora il settimo è il primo contato dal basso il sesto e il secondo contato dal basso, il quinto è il terzo contato dall’alto, il quarto è intermedio è duale.
Il primo, il secondo e il terzo sottopiano del Primo Etere Cosmico rispondono specificamente alla vibrazione di uno dei Tre Aspetti, o alle Entità Cosmiche il cui influsso raggiunge la materia dei Piani addirittura fuori del sistema. Sul quarto sottopiano avviene l’unione principale delle tre Vite di fuoco, che produce l’archetipo della manifestazione di forza dell’elettricità, che infine causa il divampare dei Figli della Luce sul Piano successivo.
Figura 2. Relazione elettrica tra i Piani
I gruppi di Deva sono sette per ogni Piano, i 7 Deva del Quarto Piano si collegano inferiormente con i 21 Deva dei Tre Piani Inferiori, formando un unico gruppo di 28 per i Quattro Piani inferiori. Collegandosi superiormente il Piano Atmico, collegano il Quaternario inferiore con la parte più densa della triade superiore 20+7=35.
- Essi lavorano dall’alto cercando di fondere il tutto.
Quando i tre gruppi saranno uno allora divamperanno 49 Fuochi.
- Questi, con le loro miriadi di forme roteanti entro le ruote di grandezza minore, si sforzano di elevarsi.
Le “ruote di minore magnitudine” possono essere pensate sono i Tre Piani Inferiori, le forme minori (che vivono in queste ruote minori) per azione della quarta ruota tendono verso l'alto. Nel sistema solare quello che sembriamo vedere sono le vite imprigionate nel corpo fisico denso del Logos Solare e del Logos Planetario che lottano per salire verso i Piani Eterici Cosmici.
- Il tutto è uno, tuttavia nelle sfere inferiori appaiono solo le forme. Con le loro divisioni, sembrano troppo numerose per essere affrontate o comprese.
La molteplicità di tutte le forme non può nascondere il fatto che la Vita di tutte le sfere e di tutte le loro forme è Una Vita. Così grande è la diversità delle vite sui piani del sistema solare che la mente dell'uomo è sopraffatta nel tentativo di cogliere la diversità o di affrontarla.
- Questa moltitudine circola. Le forme sono costruite, diventano troppo solide, sono infrante dalla vita, e circolano nuovamente.
Le forme sono in continuo movimento, come la vita di Fohat, il terzo aspetto della divinità indurisce le forme. Saturno il Terzo Aspetto è coinvolto in questo, c'è mobilità con Fohat e anche il suo fuoco provoca rigidità. Il secondo aspetto costruisce le forme. Il primo aspetto della divinità rompe le forme. Si passa dalla circolazione/fluidità all'indurimento ed infine alla frantumazione.
- Una piccola parte rotea mantenendo i molti nel calore del moto. L’uno abbraccia il tutto e porta il tutto da grande attività al cuore della pace cosmica.
Una piccola parte continua a ruotare per mantenere il “calore” legato al Fuoco per Attrito il Terzo aspetto. Il raffinamento o frantumazione della materia esterna avviene dall'interno. Le forme esterne non possono sopportare la pressione della rotazione interna più rapida e si consumano. I grandi insiemi che ruotano in senso planetario portano con sé avvolti nel calore, i molti.
L'Uno abbraccia tutte le forme (nella loro costante circolazione e attività). L'attività di tutte le forme lascia il posto alla quiete e alla pace in cui si risolve il Terzo Aspetto della divinità.
Il Terzo Raggio opera attraverso la Bilancia che è anche il segno della Pace di Shamballa. Il cuore della pace cosmica è pralaya!
IL GRAN CONSIGLIO DI SHAMBALLA
Nel secondo sottopiano del Piano Atmico si trova misticamente ubicata la CAMERA DEL CONCILIO PLANETARIO, dove possono penetrare unicamente gli Alti Dignitari e grandi Entità planetarie ed extra planetarie che compongono il Consiglio Privato Del Grande Signore. Queste riunioni o Concili planetari solitamente hanno luogo quattro volte all'anno, ossia ogni tre mesi. Un importante Concilio planetario si celebra a Shamballa alla fine del primo quarto di ogni secolo, cioè 1825, 1925, 2025.
- SANAT KUMÂRA, il Signore del Mondo, incarnazione fisica e rappresentate diretto del Logos planetario dello schema terrestre.
- I Sei grandi KUMÂRA o Buddha di Attività, rappresentanti di SANAT KUMÂRA dentro e fuori l’“anello invalicabile” del pianeta Terra.
- I Quattro SIGNORI DEL KARMA planetario, o quattro Maharaja, espressioni del karma solare e riflessi planetari di attività cosmica delle quattro grandi Entità Karmiche, o SIGNORI LIPIKA, della Grande Fratellanza Bianca di Sirio.
- Il Signore BUDDHA, denominato occultamente “IL MESSAGGERO DI SHAMBALLA”. È quella straordinaria Entità spirituale che, nella sua ultima incarnazione fisica sulla Terra, utilizzò il corpo del principe indù SIDDHARTA GAUTAMA.
- Le Guide supreme dei tre Dipartimenti planetari della Politica, la Religione e la Civiltà, conosciuti esotericamente sotto le denominazioni del MANU, del BODHISATTVA e del MAHACHOHAN.
- I quattro grandi DEVA, Direttori occulti dei quattro primi regni della Natura, minerale, vegetale, animale e umano che sono emanazioni, in ognuno dei regni, delle energie dei grandi MAHADEVAS o ARCANGELI Reggenti dei quattro primi piani del Sistema solare: YAM o KSITI (piano fisico), VARUNA (piano astrale), AGNI (piano mentale) e VAYU o INDRA (Piano buddhico).
- Incidentalmente, e in accordo con il piano di evoluzione cosmica, assistono frequentemente a queste riunioni della Grande Fratellanza di SHAMBALLA alcuni Inviati dei distinti Schemi planetari e, quando l'importanza dei temi da trattare lo esige, assistono Rappresentanti della stessa Loggia Solare.
- I Sette CHOHAN o Signori di Raggio, che canalizzano sul nostro pianeta le energie procedenti dai sette pianeti sacri: Vulcano, Mercurio, Venere, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Virtualmente questi CHOHAN sono trasmettitori dentro all’“anello invalicabile” del pianeta delle energie dei Raggi. Tale è il nome con cui sono conosciuti questi CHOAN:
- Il Maestro MORYA, Chohan del primo Raggio, della Volontà o Potere.
- Il Maestro KOOT HOOMI, Chohan del secondo Raggio di Amore-Saggezza.
- Il Maestro VENEZIANO, Chohan del terzo Raggio di Intelligenza attiva.
- Il Maestro SERAPIS, Chohan del quarto Raggio di Armonia e Bellezza.
- Il Maestro HILARION, Chohan del quinto Raggio di Intelligenza concreta o Raggio della Scienza.
- l Maestro JESU', Chohan del sesto Raggio di Devozione spirituale.
- Il Maestro CONTE DI SAINT GERMAIN, conosciuto anche come Principe RAKOCZI, Chohan del settimo Raggio della Magia Organizzata e Cerimoniale occulto che unifica creativamente il proposito spirituale con le forme espressive della Natura
Il Maestro D.K. ci informa che anche i Sette Spiriti davanti al Trono di Dio sono anch’essi membri del Consiglio, e ciascuno di Loro è in stretto rapporto o contatto con l’uno o con l’altro dei sette pianeti sacri del nostro sistema solare, potendo così attingere alle energie che essi incarnano. Ne potrete perciò dedurre che finora relativamente pochi membri della nostra Gerarchia abbiano potuto raggiungere lo stato, o condizione di sviluppo, che potrebbe autorizzare la loro appartenenza al Grande Consiglio o che potrebbe metterli in grado di rispondere alla “O” (della OM), fatta risuonare a intervalli di cento anni da Sanat Kumâra. È questo suono che riunisce insieme nel Consiglio le Unità in grado di rispondervi. Esso si tiene ad intervalli di cento anni e, per quanto riguarda la nostra umanità moderna, questi consigli sono stati tenuti, secondo il nostro attuale calendario scelto ad arbitrio, negli anni 1725, 1825, 1925 e prossimamente 2025, quando molto probabilmente verrà stabilita la data del primo stadio di esteriorizzazione della Gerarchia (RI, 207).
La “O” che compare nell’altra parola sacra formata da due lettere OM, è un simbolo del Primo e del Secondo Raggio combinati, come AU. Il duplice Suono OM, denominato occultamente il “Doppio Suono”. È “La Voce di Vishnu”. È particolarmente connessa al Fuoco Solare della Divinità. È il suono attraverso cui l'Amore di Dio può introdursi nel cuore degli esseri umani. Lo si chiama anche, in termini esoterici, “il Suono di Resurrezione” o la Voce dell'Anima di tutte le cose. Sanat Kumâra, il Signore di Shamballa. È il responsabile supremo del duplice Suono OM, la “Parola di Vishnu” sul nostro pianeta.
L’umanità passerà per quest’iniziazione della “nascita” e manifesterà la vita cristica per la prima volta su larga scala durante un periodo di assestamento economico del quale la parola “pane” non è che un simbolo. Questo periodo ebbe inizio nel 1825 e continuerà fino alla fine di questo secolo (scritto nel ventesimo secolo). Dallo sviluppo della vita Cristica — quale risultato della presenza e dell’attività del secondo aspetto divino dell’amore — deriverà la fine della paura economica, e “la casa del pane” diverrà “la casa dell’abbondanza”. Il pane — simbolo delle necessità umane materiali — sarà infine sotto il controllo di un ampio gruppo di iniziati della prima iniziazione, da coloro la cui vita comincia a essere governata dalla coscienza Cristica, che è la coscienza della responsabilità e del servizio. Oggi questi iniziati esistono a migliaia; nel 2025 saranno presenti a milioni. Tutto questo riorientamento e sviluppo sarà il risultato dell’attività del Settimo Raggio e dell’impatto della sua irradiazione sull’umanità (RI, 571).
Al disopra di ogni altra cosa ciò che più si richiede ora, è il riconoscimento del mondo del significato, il riconoscimento di Coloro Che sovrintendono le cose del mondo, Che programmano i passi che guidano l’umanità verso la sua meta predestinata, oltre a un riconoscimento sempre maggiore del Piano Evolutivo da parte delle masse. Questi tre riconoscimenti devono essere evidenziati dall’umanità, e influenzare il pensiero e l’azione umani, se si vuole evitare la totale distruzione del genere umano. Essi devono costituire il tema di tutto il lavoro di divulgazione da farsi durante i prossimi decenni, fino al 2025, uno spazio di tempo veramente breve per effettuare dei cambiamenti fondamentali nel pensiero, nella consapevolezza e nella direzione umani, ma al tempo stesso, un risultato assolutamente possibile … La porta del male non è ancora sigillata. La diffusione della coscienza cristica e il riconoscimento della Presenza del Cristo fra noi non sono ancora raggiunti. Il Piano non è ancora sviluppato sufficientemente, perché la sua struttura sia accettata universalmente. Il male è stato respinto; numerose persone sono consapevoli della possibilità di illuminazione divina e dell’interdipendenza (che è la base dell’amore) per formare un nucleo potente, sempre che sia superata, ripeto, l’inerzia così comune fra le persone spirituali (DNE II, 164). Il Quarto Raggio Armonia Tramite conflitto si manifesterà lentamente a partire dal 2025 .
SANAT KUMÂRA
Non con un Nome, ma solo con perfetta adorazione Lo si può indicare; il Giovane dalle innumerevoli Estati, la Luce della Vita stessa; il Mirabile, l’Antico, il Signore dell’Amore di Venere; il grande Kumâra con la Spada Fiammeggiante, la Pace di tutta la Terra. Catechismo occulto.
Sanat è descritto come “un eterno giovane di sedici anni” dimorante in Jana Loka, la propria sfera o stato spirituale. Sanat Kumâra il Giovane dalle innumerevoli Estati, la Luce della Vita stessa; il Mirabile, l’Antico, il Signore dell’Amore di Venere; il grande Kumâra con la Spada Fiammeggiante.
Nulla si realizza a parte la Sua Volontà e il Suo infinito Amore ... né cadono le foglie degli alberi né muoiono i più insignificanti insetti, senza che ciò possa essere registrato negli eteri e senza aver ricevuto previamente l'ineffabile Benedizione del Signore del Mondo.
In Lui abbiamo la vita, il movimento e l’essere e nessuno di noi può oltrepassare il raggio della Sua aura.
Sotto la Legge di Sacrificio, Sanat Kumâra (per esprimere l’idea in termini occulti) “deve volgere le Spalle al Sole Centrale Spirituale, e con la Luce del Suo volto irradiare il sentiero dei prigionieri del pianeta”. Egli si condanna a rimanere per tutto il tempo necessario, “agendo come Sole e Luce del pianeta, fino il Giorno sii con noi e la notte del pralaya discenda sul Suo compito ultimato”. Così, e soltanto così, la Luce del Sole centrale spirituale può cominciare a penetrare nei luoghi oscuri della Terra; allora, tutte “le ombre spariranno”, riferimento occulto alla radiosità della Monade che tutto include, assorbendo il suo riflesso, l’anima e la sua ombra, la personalità (DNE II, 287).
Âdi-Sanat tradotto letteralmente, è il Primo o “l’Antico Primordiale”, chiamato nello Zohar l’Atteekah Atteekeen, o “l’Antico degli Antichi” nome che identifica “l’Antico dei Giorni” ed il “Santo Vecchio” (Sephirah e Adamo Kadmon) dei cabalisti con Brahmâ il Creatore, che porta, oltre a tutti gli altri titoli e nomi, quello di Sanat.
Il capo dei Sanat, è chiamato anche Sanat-Sujâta, che significa le “acque”. Questo termine diverrà più comprensibile se ricordiamo che l’ultimo modello di Sanat-Sujâta fu Michele, l’Arcangelo che nel Talmud è chiamato “il Principe delle Acque” e che nella Chiesa Cattolica Romana è considerato il patrono dei golfi e dei promontori. Sanat-Sujâta è il figlio immacolato della madre immacolata (Ambâ o Āditi, caos e spazio) o le “acque” dello spazio senza limiti (Dottrina Segreta, Cosmogenesi).
I “Sette Spiriti della Presenza” sono perpetuamente al cospetto di Dio, e tuttavia li troviamo con i nomi di Michele, Gabriele, Raffaele, etc., come “Reggenti Stellari” o deità informatrici dei sette pianeti. Basti dire che l’Arcangelo Michele è chiamato “l’invincibile combattente vergine” poiché “rifiutò di creare,” il che lo collegherebbe tanto a Sanat Sujâta come al che è Dio della Guerra.
Il “Dio della Guerra” Kârttikeya è chiamato nel sistema indù l’“eterno celibe” – “il guerriero vergine.” Il capitolo 7 del Chandogya Upanishad (~ 800-600 a.C.) identifica Kârttikeya in Sanat-Kumarâ (figlio eterno) e come Skanda nei Veda; è il Capo delle Legioni Celesti, il Dio della guerra (Marte), Egli è l’Arcangelo Michele della Quinta Razza-Radice. Kârttikeya è il Guha, “l’Uno Misterioso”, “Siddha-sena”, il “Conduttore dei Siddha”, e Shakti-dhara, il “portatore di lancia”. Un adolescente vergine, nato da Agni[1], allo scopo di distruggere Târaka, il demonio Dânava, nipote di Kashyapa da parte di suo figlio Hiranyâksha. Tutti questi racconti differiscono nei testi exoterici. La prima chiara prova dell'importanza di Kârttikeya emerge nei poemi epici indù come il Râmâyana e il Mahabharata dove viene recitata la sua storia: è il figlio di Rudra o Shiva, auto-generato senza una madre dal seme di Shiva gettato nel fuoco. Kârttikeya generalmente è chiamato Agnibhû, “nato dal fuoco”.
Nell’antica tradizione indiana le Krittika cioè le Pleiadi, erano chiamate “le stelle del Fuoco”, divennero le nutrici di Kârttikeya e sono raffigurate da una fiamma o da una spada. Quando Kârttikeya fu affidato dagli Dèi alle Krittika per essere nutrito, queste erano solo sei, per questo nel Mahâbhârata, Kârttikeya, è rappresentato con sei facce”, come il cubo.
Secondo i Pûrana, l’ammasso stellare delle Pleiadi, le Krittika nakshatra è governato da Agni, e Kârttikeya di cui Marte è un alias, è associato ad Agni. Sirio, la Stella del Cane, è chiamata in molti antichi testi “la guida dell’intera schiera celeste”. Kârttikeya, il figlio di Agni, il “Capo delle Legioni Celesti”, è dunque simile a Sirio e a Michele Arcangelo. Kârttikeya, il Figlio di Agni e di Svaha, è dunque simile a Sirio. [1] Tutti questi racconti differiscono nei testi exoterici. Nel Mahâbhârata, Kârttikeya, “Marte dalle sei facce”, come il cubo, è il figlio di Rudra o Shiva, auto-generato senza una madre dal seme di Shiva gettato nel fuoco. Ma Kârttikeya generalmente è chiamato Agnibhû, “nato dal fuoco”.
SHAMBALLA E IL SENTIERO DEL SERVIZIO SULLA TERRA
Riportato nel Trattato del Fuoco Cosmico - SETTE STANZE ESOTERICHE
Queste sette stanze formano veramente una stanza unica nel libro più antico del mondo; un libro su cui mai si è posato l’occhio dell’uomo medio. Qui ne viene dato solo il senso e non una traduzione letterale.
SENTIERO I. (Da Formule Arcaiche. N. 49)
Il Drago che si cela nel più basso dei Sacri Tre sorge in tutta la Sua potenza. Nella Sua bocca tiene la Bilancia, e sulla bilancia pesa i figli degli uomini che, sul campo di battaglia, sono trafitti sulla Sua lancia.
Nella grande Bilancia sulla quale sono fissi i Suoi occhi, un piatto è velato da un fuoco di vivido verde, l’altro si cela dietro uno schermo rosso.
I figli degli uomini la cui nota non risponde alla nota del rosso entrano sul piatto del lato destro. Di qui passano su un sentiero che s’intravede dietro la forma del Drago.
A questo sentiero si accede attraverso una porta quadruplice. La fraseologia sacra dei Figli della Luce la descrivono così: “Il portale di Luce luminosa che conduce dal verde nel cuore dell’indaco, attraverso quel fuoco rarefatto e quello splendore riccamente colorato per il quale non si è ancora trovato un nome sulla terra” (Stanza I - TFC, 1267).
In relazione alla “Stanza I” il Maestro D.K. precisa che quanto riportato è reso da un gruppo di Sette Stanze esoteriche. Queste Sette Stanze formano veramente una Stanza Unica nel Libro più antico del mondo; un Libro su cui mai si è posato l’occhio dell’uomo medio. Qui ne viene dato solo il senso e non una traduzione letterale .
Questi sette Sentieri, per chi vi si trovi, preparano l’uomo a certe iniziazioni cosmiche, comprese quelle di Sirio. Se ne può dare qui un’indicazione. Ciascun Sentiero conduce alla fine all’una o all’altra delle sei costellazioni che (con la nostra) formano i sette centri del corpo di COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE.
Il primo Sentiero è quello che collega l’uomo alla Gerarchia consacrata al servizio del nostro Schema Planetario. Comprende coloro che lavorano sotto il Signore del Mondo nei sette gruppi in cui sono ripartiti i nostri Maestri di Saggezza. I Maestri che seguono questo Sentiero non sono tanti com’è per alcuni degli altri, perché è consentito seguirlo solo al numero bastante per far progredire in modo soddisfacente l’evoluzione planetaria (TFC, 1245).
Il Drago … Nella Sua bocca tiene la Bilancia, e sulla bilancia pesa i figli degli uomini. La Costellazione della Bilancia è il centro del Cuore del Sistema Cosmico al quale appartiene il nostro Sistema solare. Nella Bilancia le coppie degli opposti, e fa apparire il sentiero fra di loro. Dio e il Sentiero e l’uomo sono uno. Si potrebbe dire che i Maestri che lavorano sul secondo Sentiero lavorano in rapporto e in contatto con certe grandi Vite che operano sulla periferia della costellazione della Libra, la Bilancia (RI, 404).
SCHEMI E CATENE PLANETARIE
Occorre distinguere tra i Cinque Figli di Brahma nati dalla Mente, i Cinque veri Kumâra, dai loro rappresentanti sul nostro pianeta, Coloro che stanno intorno a Sanat Kumâra, e che si può dire (in senso esoterico) Lo rappresentino.
I Sutra di Param Shiva dicono che Brahma il Fuoco per Attrito, l’Intelletto Cosmico in Attività rappresentato nella sua totalità come Atma [spiritualità], Buddhi [Saggezza], e Manas [Mente], che nelle sue successive sette divisioni differenti si manifestano come Sette tipi di Mente o Manas, da cui nascono sette tipi di Manasadeva, noti anche come Kumâra.
Le prime due Menti sono puramente sintetizzanti e la terza mente sintetizza tutte l’esperienza di mente raggiunta durante la manifestazione cosciente della Volontà Elettrica in tutto il cosmo. Le cinque Menti successive sono la sperimentazione. Cioè le Menti Attive, e in questo gruppo, la Terza Mente è legata a Atma [Spirito] o il piano spirituale, in senso cosmico, sistemico e planetario. La Terza Mente è il governatore del Terzo Raggio ed è la Mente Sintetizzante delle quattro Menti inferiori, che sono anche i governatori o i Signori del 4°, 5°, 6° e 7° Raggio. E questi Signori o Governatori sono presenti su tutti i livelli, cosmici, sistemici e planetari del Brahmanda [Universo].
Vi è una gerarchia di Kumâra, al vertice ci sono Sette Kumâra Cosmici che si manifestano attraverso i rispettivi Schemi Planetari. I primi Grandi Kumâra (Cosmici) erano i Sette figli di Brahma, nati dalle membra del dio durante la cosiddetta nona creazione. La creazione Kumâra è la nona di Brahma, dalla quale essi emergono con gli Asura, i Rudra, i Pitri, come Forze e Fuochi correlativi. All’interno dello Schema Planetario vi sono Sette Kumâra Sanat Kumâra, a capo vi è il Signore del Mondo, il rappresentante in terra della forza specializzata del Logos Planetario; gli altri sei Kumâra trasmettono energia dagli altri sei schemi planetari.
Alla testa del nostro mondo l’evoluzione è il primo Kumâra, aiutato da altri sei Kumâra, tre essoterici e tre esoterici, che sono i punti focali per la distribuzione della forza dei Kumâra sistemici. In ogni catena si trovano tali rappresentanti, sei punti focali abbracciati dal settimo, il Logos Planetario dello Schema, che li tiene tutti nella sua aura (TFC 413).
Occorre ricordare che Sette Razze-Radice formano un periodo mondiale. Sette periodi mondiali formano una Ronda. Sette ronde formano il periodo di una Catena, e ogni catena ha Sette Globi, ciò che dà un totale di quarantanove globi (7x7). Ogni Globo è a sua volta occupato dalla vita del Logos durante quelle che chiamiamo sette Ronde, e cioè precisamente trecentoquarantatre (7x7x7) incarnazioni o nuovi impulsi a manifestarsi. A queste manifestazioni maggiori dobbiamo aggiungere delle manifestazioni minori quali le razze-radice, le sottorazze e i rami, trovandoci così di fronte ad una complessità tale da far vacillare lo studioso comune (TFC 367).
Per evitare confusioni tra Schemi, Catene Globi o Ronde adotto la seguente simbologia:
- I Globi saranno indicati con la lettera B seguite dal loro numero, ad esempio Globo D il quarto Globo di una Catena è B4.
- Le Catene saranno indicate con la lettera C seguite dal loro numero, C4 è la Catena della Terra.
- Gli Schemi saranno indicati con la lettera S seguita dal loro numero, S4 è lo Schema della Terra.
Ogni Schema ha Sette Catene. Ci viene anche detto che ci sono ben Dieci Schemi planetari all’interno di uno Schema Solare, anche se il solito metodo di raffigurazione degli Schemi Planetari è settenario, tre sono sintetizzanti. Dieci è il numero della sintesi perfetta, mentre Sette è il numero della sola perfezione relativa. Dieci è, quindi, un numero più sintetico di Sette. Gli Schemi si manifestano come Sette, come Dieci, e come Tre dal punto di vista dell’Eterno Presente. Nel tempo e nello spazio si può dire che l’ordine è 7-3-10. I Sette Schemi planetari sono sintetizzati dal Terzo aspetto della divinità solare, Saturno. Dieci schemi planetari formano un sistema solare.
- S1 Schema Planetario Vulcano
- S2 Schema Planetario Venere
- S3 Schema Planetario Marte
- S4 Schema Planetario Terra
- S5 Schema Planetario Mercurio.
- S6 Schema Planetario Giove.
- S7 Schema Planetario Saturno
Figura 1. Diagramma Settenario dell’Uovo Solare dal Trattato Del Fuoco Cosmico carta VI
Il nostro Schema Planetario Terra S4 è formato di Sette Catene e che ognuna di queste catene corrisponde a un Centro o “CHAKRA” nel corpo di espressione del Logos planetario. In accordo con l’analogia, ognuno degli Schemi Planetari del nostro Sistema solare consta, allo stesso modo, di sette catene. Il Maestro D.K. ci consiglia indicare le catene coi loro numeri, tralasciando i nomi che si usano attualmente. Le Catene che corrispondono al nostro particolare Schema della Terra S4 sono:
- C1 - CATENA chiamata di NETTUNO
- C2 - CATENA chiamata di VENERE
- C3 - CATENA chiamata di SATURNO
- C4 - CATENA chiamata de la TERRA
- C5 - CATENA chiamata di MERCURIO
- C6 - CATENA chiamata di MARTE
- C7 - CATENA chiamata di GIOVE
È un interessante fatto occulto che la nostra Terra dovrebbe essere ora nella Quinta Ronda, parallelamente allo schema di Venere, ma la Catena Lunare del nostro schema subì un temporaneo periodo di ritardo del processo evolutivo del nostro Uomo Celeste; ne risultò un temporaneo rallentamento delle Sue attività causando una “perdita di tempo”, se è lecito usare rispettosamente una simile espressione. I Signori dal Volto Tenebroso, ossia le forze innate della materia, prevalsero per un certo tempo, e solo la quinta ronda della nostra catena ne vedrà la sconfitta definitiva. Anche lo schema di Venere ebbe il suo campo di bat-taglia, ma il Logos planetario di quello schema vinse le forze antagoniste, trionfò sulle forme materiali, e di conseguenza fu in grado, a suo tempo, di applicare la necessaria stimolazione o accresciuta vibrazione ignea, al nostro schema terrestre (TFC, 392).
La Terra, come si potrà osservare, occupa il centro C4 di questo settenario di Catene; da ciò la sua importanza dal punto di vista dell'evoluzione del Logos planetario. Rispetto alla seconda catena, chiamata venusiana, potremmo dire che contiene la chiave dell'Identità e provenienza mistica di Sanat Kumâra, giacché l'elevata evoluzione di alcuni degli splendenti ESSERI che appartenevano ad essa determinò la “scelta, da parte del Logos Solare, delle Entità spirituali che avrebbero dovuto costituire la Grande Fratellanza Bianca Del Pianeta Terra”.
La venuta dei Signori della Fiamma sul pianeta Terra ha una relazione profonda, con il rapporto esistente tra l’Uomo Celeste dello Schema della catena planetaria Terra ed il Signore della catena planetaria dello Schema di Venere S2.
In riferimento a questi due pianeti si ricordi che Venere è sacro, la Terra no. Ciò significa che certi pianeti sono per il Logos ciò che gli atomi permanenti sono per l’uomo. Come Venere è polarizzata negativamente rispetto allo schema della Terra, così le Sette stelle delle Pleiadi sono polarizzate negativamente rispetto ai nostri Sette Schemi. Ciò significa che come da Venere fluì verso la Terra una forte stimolazione elettrica, così dalle Pleiadi fluisce un’elettricità cosmica verso il nostro sistema solare con le sue sette catene.
Il Maestro D.K. dice che sebbene la Catena planetaria Terrestre, non sia una delle sette Catene Planetarie sacre, ha in questo momento un’importanza vitale per il Logos Planetario che temporaneamente la usa come mezzo d’incarnazione e d’espressione. Il Logos Planetario del nostro Schema della Terra, si incarnò fisicamente assumendo la forma di Sanat Kumâra, l’Antico dei Giorni, il Signore del Mondo, ma attualmente, il Logos del nostro pianeta si esprime attraverso un pianeta non ancora sacro. Forse in qualche modo, ancora non rivelato, la Terra è “parte” di uno di questi sette Logoi Planetari.
Ci viene detto che questa Quarta Catena planetaria (della Terra) con il Quarto Pianeta o Globo D è nei sottopiani fisici densi. Il passaggio del ciclo di Vita attraverso i Sette Globi A-B-C-D-E-F-G, è indicato dai teosofi, come una Catena Planetaria. Nel diagramma i globi sono indicati con la lettera G seguita da un numero. Esempio quarto globo G4 o lettera D.
Figura 2. Diagramma Catena Settenario della Terra
Il Globo come la catena è anch’esso un’entità settenaria, costituita con sette stati di materia, e non un semplice blocco di materia grezza. I sette periodi della durata di un Globo hanno una durata di Un Giorno di Brahma cioè 4.320.000.000 anni.
È chiamato “Globo” perché la sua forma finale è globulare o sferica. Ciascuno dei Globi fisici che vediamo disseminati sui campi dello spazio è accompagnato da sei Globi invisibili e superiori, formando quella che è chiamata una “Catena Planetaria”. Per la nostra Catena Planetaria Terrestre, di questi sette Globi, uno solo, il più basso ed il più materiale, la Terra visibile si trova alla portata dei nostri mezzi di percezione; gli altri sei sono al di fuori di tale piano e sono perciò invisibili all’occhio terrestre.
- Il Globo 1 è quello dell’astrazione ultima, e quello dell’origine. È il Globo iniziale della manifestazione.
- Il Globo 2 è il primo involucro in cui un Uomo Celeste incarna Sé stesso.
- I Globi 3, 4 e 5 sono quelli mediante cui Egli manifesta il principio manasico.
- I Globi 6 e 7 sono quelli tramite i quali Egli manifesta Buddhi, mediante forme costruite per mezzo del principio manasico (TFC 377).
Siamo nel quarto Globo e alla Quinta Razza Radice e il Quinto Principio, del Manas, comincia ora a manifestarsi. L’uomo sviluppò il Manas in questa Ronda, durante la Terza, la Quarta e la Quinta Razza-Radice, e lo utilizza per sviluppare l’intuizione e la coscienza superiore durante la Sesta e la Settima.
Ciascun Globo contiene sette periodi dell’umanità o Razze. Siamo al quinto periodo e la faccia dell’attuale Globo (il quarto) è stata già cambiata quattro volte, due dall’acqua e due dal fuoco. Il nostro Globo viene sconvolto ogni volta che si risveglia per un nuovo periodo di attività.
Il Maestro D.K. ci dice che esiste un rapporto di antichissima data fra il nostro Signore del Mondo, Sanat Kumâra, e il Signore di Sirio e ciò nonostante il fatto che il nostro pianeta la Terra, non sia un pianeta sacro.
Le Catene di uno Schema Planetario sono chiamate frequentemente coi nomi e i numeri dei sette pianeti sacri, per render più facile lo studio delle corrispondenze; similmente, i Globi di una Catena sono chiamati con nomi planetari. L’influsso più forte è quello che avviene con lo stesso numero cioè il 2, da Venere. Sanat Kumâra, giunse nella Catena Terrestre nel Globo G2 denominato di Venere, la sua presenza fu avvertita debolmente, ma solo nella Terza Razza-Radice del quarto Globo, il nostro pianeta nella sua fase densa, le condizioni permisero alla Sua incarnazione fisica e alla Sua venuta come Avatar, circa 18,6 milioni di anni fa.
L’avvento d Sanat Kumâra è stato determinato da un preciso allineamento sistemico che ha comportato:
- Lo schema Venere del sistema.
- La catena di Venere dello schema della Terra.
- Il globo di Venere della catena terrestre.
L’affermazione che il grande Kumâra, o Iniziatore Unico, venne a questo pianeta da Venere, è vera in quanto esprime il fatto che Egli venne su questo pianeta denso (il quarto) nella quarta Catena dalla seconda Catena C2 chiamata la Catena di “Venere”. Egli venne attraverso il secondo Globo G2 della nostra catena C4 (TFC 371).
Che il Logos planetario non proveniva dallo schema di Venere ma dalla catena di Venere del Suo stesso schema, lo schema della Terra.
All’interno dello Schema Planetario vi sono Sette Kumâra che sono il riflesso dell’ordine sistemico. Alla testa del nostro mondo l’evoluzione è il primo Kumâra, aiutato da altri Sei Kumâra, Tre essoterici e Tre esoterici, che sono i punti focali per la distribuzione della forza dei Kumâra sistemici. In ogni catena si trovano tali rappresentanti, sei punti focali abbracciati dal settimo, il Logos Planetario dello Schema, che li tiene tutti nella sua aura (TFC 413). Sanat Kumâra, il Signore del mondo, è il rappresentante sulla Terra della forza specializzata del Logos planetario; gli altri Sei Kumâra trasmettono energia dagli altri Sei Schemi Planetari.
IL RAPPORTO MISTERICO TRA VENERE E LA TERRA
I Signori della Fiamma giunsero da Shukra, cioè da Venere, non a caso chiamato da Pitagora, Sol alter, cioè “l’altro Sole”. Secondo la Dottrina Misterica, questo pianeta è il primario della nostra Terra e il suo prototipo spirituale. Così, si dice che il carro di Shukra è trainato da otto “cavalli nati sulla terra”. Ogni peccato commesso sulla Terra è risentito da Ushanas-Shukra. Il Guru dei Daitya è lo Spirito Guardiano della Terra e degli Uomini. Ogni cambiamento che avviene su Shukra è risentito e si riflette sulla Terra. Ogni mondo ha la sua Stella-madre e il suo Pianeta-sorella. Così la Terra è figlia adottiva e sorella minore di Venere, ma i suoi abitanti hanno un carattere loro (Dottrina Segreta Antropogenesi).
Venere è il primario della Terra, e il Maestro D.K. ci dice che non è lecito né consigliabile dire molto su questo mistero, cioè che Venere è “l’alter ego” della Terra. In senso occulto, Venere sta alla Terra come il Sé superiore sta alla personalità dell’uomo. L’avvento dei Signori della Fiamma sulla Terra fu in ubbidienza al Piano Divino, non un fatto accidentale e fortuito.
L'Instaurazione della Grande Fratellanza Bianca qui sulla Terra da parte dei Signori della Fiamma, determinò l'avvicinamento spirituale delle Unità della Quinta Gerarchia Creatrice dei Figli della Mente o Angeli Solari e le unità spirituali della Quarta Gerarchia dei Figli degli Uomini; come frutto di questo contatto stabilito, sorse l'umanità così come la conosciamo attualmente.
Le Entità della Quinta Gerarchia si chiamano “Cuori di Amore ardente”, poiché salvano con l’amore e a loro volta sono assai prossimi al grande Cuore d’Amore del Logos solare. Questi grandi Angeli redentori, che sono i Figli degli Uomini al loro vero livello, il mentale, sono perciò sempre raffigurati come fiori di loto a dodici petali — simbolo che li collega al “Figlio dell’Amore divino”.
Venere è nella Quinta Ronda e nella Quarta Catena del suo schema planetario, ha sviluppato e coordinato il quinto principio della Mente il Manas. Venere, il luminare sacro (attestato a livello dell’Anima), è veicolo dell’energia connessa alla Conoscenza concreta o Scienza, quella che è indicata come il Quinto Raggio, il Quinto principio, l’intelletto, quella luce abbagliante della ragione applicata che ci affascina sino ad abbagliarci.
La Terra è nella Quarta Ronda e nella Quarta Catena del suo schema planetario, ma come Venere dovrebbe essere ora nella Quinta Ronda, avvenne qualcosa in un lontanissimo passato che ne arrestò l’evoluzione.
Il rapporto tra Venere e la Terra è nascosto nel numero ed è occorso un momento di misterioso allineamento tra un Globo, la corrispondente Catena e lo schema di numero corrispondente, perché si effettuasse il grande evento della venuta dei Signori della Fiamma. Esso ebbe luogo nella Terza Razza-Radice della Quarta Ronda ... La Catena era la Quarta, e Quarto il Globo. La quarta catena dello schema di Venere e il quarto globo di quella catena sono strettamente collegati nell’evento TFC, 299).
In questa Quarta Ronda e su questo Quarto Globo del nostro schema planetario, i fuochi del Terzo Logos della Materia Intelligente si fondono in parte con i fuochi della Mente Cosmica.
Affinché vi sia un passaggio di l’elettricità o di flusso energetico è necessaria una polarità. Venere è l’opposto polare della Terra. Venere ha polarità negativa, rispetto alla Terra, e poiché il flusso elettrico va dal negativo al positivo fu possibile il misterioso assorbimento, da parte della Terra, della forza di Manas di Venere.
Figura 1. Polarità elettrica Venere Terra
Durante la Terza Razza-Radice o Lemuriana in seguito a una forte stimolazione di elettricità cosmica, tra i due poli Venere e terra, si presentò l’opportunità per il regno animale, e molti si individualizzarono. Nella successiva Quarta Razza-Radice l’opportunità cessò temporaneamente, e il Maestro D.K. ci dice che i tre quarti di vite del regno animale furono respinte, e come gruppo divennero temporaneamente quiescenti.
Il metodo d’individualizzazione sul nostro pianeta o Globo non fu quello seguito su altri Globi e che molte delle presenti unità avanzate dell’umanità si individualizzarono normalmente mediante la forza trascinante dell’evoluzione stessa. Esse trovarono il loro polo elettrico opposto grazie all’attività dell’istinto animale.
L’individualizzazione umana a metà della Terza Razza-Radice fu prodotta un’ampia distruzione delle forme che chiamiamo uomo-animale. L’avvento dei Signori della Fiamma, la tempesta elettrica che introdusse il periodo dell’uomo, fu contraddistinto da disastri, dal caos e dalla distruzione di molti esseri del terzo regno della natura. La scintilla della mente fu inserita e la forza della sua vibrazione, effetto immediato della sua presenza, causò la morte della forma animale, dando così ai corpi causali appena vitalizzati una tale vibrazione che permise la possibilità di prendere nuovi veicoli fisici (TFC, 425).
Essi (i Signori della Fiamma) impiantarono il germe della mente nel gruppo secondario di uomini-animali che erano pronti per l’individualizzazione Per lungo tempo questo gruppo fu incapace di esprimersi e fu accuratamente educato dai Signori della Fiamma, e poco mancò che fallissero. Però, al tempo in cui l’ultima sottorazza della Razza-Radice della Lemuria fu al suo apogeo, venne improvvisamente all’avanguardia della civilizzazione di allora, giustificando lo sforzo gerarchico (TFC, 1147).
Al tempo della Lemuria vi fu un periodo di stretta interazione che produsse l’incarnazione fisica del Logos del nostro Schema planetario tramite Sant Kumâra. Questo non sarebbe potuto avvenire se il Logos di Venere non fosse stato in grado di collegarsi strettamente con il nostro.
I Figli della Mente (Manas), noti come Signori della Fiamma, la sintesi dell'esperienza logoica realizzata nel primo Sistema Solare, costituiscono, di fatto, l'essenza mistica di questo Universo attuale, il Secondo Sistema Solare, la cui missione principale e più elevata funzione è la creazione della Razza degli Uomini, come depositaria assoluta dei valori spirituali del futuro.
IL NUMERO QUATTRO LA CHIAVE DI COMPRENSIONE
Il nostro Sistema Solare è un universo fisico di Quarto ordine, nel senso che realizza la sua evoluzione all'interno di una Quarta Catena, dentro il suo inclusivo sistema cosmico.
Il nostro Schema terrestre, il quarto S4 dentro al sistema settenario evolutivo in questa presente fase del Maha - Manvantara solare.
Lo schema planetario della Terra si trova attualmente nella sua Quarta Catena C4, il luogo designato per il dominio del corpo eterico da parte della monade umana.
Si sta manifestando attraverso il suo Quarto Globo G4, la nostra Terra, la quale sta percorrendo la sua quarta Ronda dentro questa Quarta Catena.
Il Quarto Raggio Cosmico di Armonia tramite conflitto e Bellezza si proietta preferibilmente sul Quarto Piano Buddhico del Sistema solare (il Quarto Etere Cosmico) e sulla Quarta Sfera Buddhica di tutti gli Schemi Planetari.
Nel Piano Fisico Cosmico il Quarto sottopiano eterico è il Quarto Etere cioè il Piano Buddhico Solare, la meta dell’umanità.
Quattro Kumara i cui corpi eterici sono di materia buddhica.
La Quarta Iniziazione Cosmica che deve ricevere il nostro Logos planetario attraverso SANAT KUMÂRA.
La Quarta Gerarchia Creatrice di Monadi Umane, i Signori del Sacrificio il Semenzaio da dove sorse l'umanità.
Il Quarto Regno di Natura, l'Umanità nel suo insieme.
La quarta iniziazione causa la conflagrazione finale e la combustione del corpo causale, che non serve più,
Alla quarta iniziazione il Gioiello nel Loto è rivelato completamente, e appare con la luce splendente, l’intenso calore radiante, e il tremendo effluvio di forza, producono la disintegrazione della forma circostante, la frantumazione del corpo causale, cioè la distruzione di ciò che in termini mistici è chiamato il Tempio di Salomone. La dissoluzione del loto egoico porta alla liberazione della Vita o Fuoco positivo centrale. Alla quarta iniziazione l’uomo funziona nel veicolo del Quarto Piano, il Buddhico, ed è uscito permanentemente dall’anello invalicabile della personalità sul quarto sottopiano mentale.
Il Quarto sottopiano eterico del piano fisico del Sistema solare, attraverso il quale sono costruiti gli elementi chimici che si trovano alla base strutturale di qualsiasi tipo di forma fisica.
il Piano Buddhico, il Quarto si trova al centro dei Sette Piani. In una scala settenaria di numeri il quattro si colloca al centro, al cuore dei sette numeri.
Il Quarto centro eterico o chakra cardiaco dell'essere umano, centro di tutta l'attività organica e spirituale. Le energie proiettate dal Piano buddhico, si ripercuotono sul quarto chakra, quello cardiaco, dentro allo schema eterico dell'essere umano, la cui missione è riflettere l'unità essenziale del Piano buddhico solare o della Sfera Buddhica di Shamballa, una volta che siano state realizzate con pieno esito “le Prove di Ercole” in ognuno dei dodici petali che compongono il Chakra del Cuore, del perfetto Iniziato.
Quarto Yoga, l’Agni Yoga la via del Fuoco della Sintesi, collegata al chakra o centro del cuore.
Un solo tipo di Fuoco opera nel piano mentale, anche se apparentemente si mostri differenziato su due aspetti: quello del Quinto Principio Cosmico che portarono sulla Terra gli Angeli Solari, i veri Prometei del Cosmo. La spiegazione di questa divisione apparente la troviamo nel fatto che i tre sottopiani superiori del piano mentale dove agisce l'AGNI YOGA (e da dove il discepolo si introduce nel Silenzio) sono vincolati con il Piano BUDDHICO dove si manifesta il Dio dell'Aria (INDRA), un'espressione divinizzata del Piano eterico cosmico, la Quale, parlando simbolicamente, soffia il Suo sospiro sul Fuoco dei tre primi sottopiani del piano mentale rendendolo ancora più sottile e ardente, nella stessa misura in cui il Fuoco dei sottopiani inferiori del piano mentale li vincola ai primi sottopiani del piano astrale, il cui elemento costitutivo, l'ACQUA, ancora nella sua squisita e indescrivibile sottigliezza o evaporazione, sottrae potere al Fuoco della Mente in questi tre livelli in cui si realizza l'esercizio superiore del RAJA YOGA. Nel Quarto sottopiano (del piano mentale) alcuni deva molto specializzati fondono, mescolano e coordinano i due aspetti dello stesso fuoco e lo pongono a disposizione dell'Angelo Solare il Quale, in un determinato stadio evolutivo li alloggia pienamente armonizzati nel cuore dell'essere umano e da lì, dal SANCTA SANCTORUM, dalla camera più segreta, prepara le condizioni precise e karmiche che devono trasformare le virtù umane in qualità divine. A tal rispetto e per una maggiore chiarezza in accordo con la legge di analogia, bisogna tener conto che il cuore, come centro di potere e di energia unificatrice, è posizionato tra i centri o chakra superiori della gola, del terzo occhio e della parte superiore della testa e gli inferiori del plesso solare, del sacro e della base della colonna vertebrale. Vicente B. Anglada Introduzione all’Agni Yoga.
IL GENERE UMANO E I SIGNORI DELLA FIAMMA (01-05-2022) dowload pdf