LEZ.18 a - I centri di Forza
La Dottrina del Filo d'Oro II Le Tre Onde di Vita
I CENTRI DI FORZA O CHAKRA
Nel corpo fisico denso ovunque c'è un intreccio di parecchi nervi, arterie e vene, quel centro è chiamato plesso. I plessi fisici grossolani conosciuti dai Vaidya Shastra sono: epatico, cervicale, brachiale, coccigeo, lombare, sacrale, cardiaco, epigastrico, esofageo, faringeo, polmonare, linguale, prostatico, ecc.
Similmente nel corpo eterico, nei punti in cui si incrociano le nadi o correnti di energia vi sono plessi energetici o centri di sukshma prana. Detto in un altro modo, la totalità dei nervi, con i milioni di “nadi” o “fili di energia corrispondenti” del corpo eterico, formano una unità e questa, secondo l’insegnamento della Sapienza Misterica, contiene punti in cui si focalizzano tipi differenti d’energia. Sono detti “centri di forza” e da essi, e non dal corpo, dipendono l’esperienza di vita dell’anima e la sua espressione. Sono i fattori che condizionano il sistema ghiandolare.
Questi vortici sono descritti come dei fiori di loto, con un numero definito di petali, che coincidono con i canali energetici o Nadi che giungono alla superficie del loto energetico. Il termine petalo simboleggia unicamente un’espressione di forza e il suo effetto apparente nella materia.
Questi centri sono vortici di forza sono simili a depressioni in forma di sottocoppa, di materia eterica che ruota velocemente. In sanscrito questi centri di forza sono chiamati chakra, parola letteralmente significa ruota o disco. I centri o chakra del corpo fisico, sono dei vortici di forza che attirano la materia eterica, per determinate attività. Poiché l’azione è rotatoria, l’effetto nella materia è di tipo circolare che il chiaroveggente vede come ruote di fuoco. Le ruote o vortici energetici sono situate sulla superficie del corpo energetico (detto anche doppio eterico), a circa sei millimetri dalla superficie del corpo fisico e appaiono come delle piccole depressioni di materia che rotea velocemente.
Figura 1. Nadi e Centri di energia
L’universo ruota, la Terra ruota e noi con essa gli UPA atomi fisici ultimi ruotano, questa è la legge dell’universo. La corrispondenza nel Macrocosmo è rappresentata dalla forza che manipola le nebulose cosmiche, e che con il suo moto rotatorio vorticoso le trasforma infine in pianeti, o corpi sferoidali. Ciascuno di questi pianeti è un’espressione della “volontà di vivere” di qualche entità cosmica, e la forza che impresse il moto rotatorio rivolvente, la forza che costruì, che solidificò, e che continua a mantenere unita la forma è la forza di qualche Essere cosmico.
Questa forza ha la sua origine sui livelli mentali cosmici, da certi grandi centri focali di quei piani, discende sul piano astrale cosmico formando dei corrispondenti punti focali cosmici e quindi sul quarto livello eterico cosmico (il piano buddhico del nostro sistema solare) dove trova certi grandi centri in cui riversarsi.
A.E. Powell nel libro il Corpo eterico spiega che la Forza Vitale Primaria, composta con sette tipi di prana giungendo dall’astrale si riversa al centro di ogni chakra seguendo una direzione perpendicolare al piano di questo. La forza passa dallo stato di materia astrale a quello eterico. I chakra astrali, che frequentemente si trovano nell'interno del corpo eterico, sono dei vortici a quattro dimensioni. I chakra astrali hanno gli stessi nomi dei chakra eterici. I chakra astrali ed eterici sono in redazione molto stretta fra loro; ma esiste fra gli uni e gli altri, interpenetrandoli in modo difficile a descriversi, una membrana o tessuto con fibra molto stretta, composta di un semplice strato di atomi fisici molto compressi ed impregnati di una speciale forma di Prana.
Il Maestro D.K. nel Trattato sul Fuoco Cosmico, ci dice che i centri energetici situati nei nostri corpi sottili sono interamente costituiti di correnti di forza che partendo dalla Monade, affluiscono dall’Ego, che le riceve e le trasmette ai corpi mentale emozionale o astrale a al corpo eterico controparte del fisico denso. Qui sta il segreto della progressiva accelerazione vibratoria dei centri, dapprima quando l’Ego assume il dominio o entra in attività, e più tardi (dopo l’iniziazione) quando assume il dominio la stessa Monade producendo così dei cambiamenti ed un aumento di vitalità in queste sfere di fuoco, o di pura forza di Vita.
Quindi i centri, quando funzionano correttamente, formano il “corpo di fuoco”. Questo corpo di fuoco è “il corpo incorruttibile” od indistruttibile di cui parla San Paolo, ed è il prodotto dell’evoluzione. Dobbiamo toglierci dalla mente l’idea errata che i centri siano delle cose fisiche. Sono dei vortici di forza che attirano la materia eterica, astrale e mentale in determinate attività. Poiché l’azione è rotatoria, ne risulta nella materia un effetto circolare che il chiaroveggente vede come ruote di fuoco (Trattato sul Fuoco Cosmico, 166-167).
Dalla Monade giunge all’Anima una triplice corrente, che giungendo ne tre modi della personalità, cioè mentale, emozionale (astrale) e eterico-fisico si divide in sette parti. Nello stato di materia mentale superiore le tre correnti principali formano il corpo dell’anima, un centro o chakra composto di 12 petali, noto come il loto egoico. L’Anima non è un loto dai dodici petali che galleggia nella sostanza mentale, ma è in realtà un vortice di forza o dodici energie legate insieme dalla volontà dell’entità spirituale: la Monade sul suo piano.
In uno degli stati di materia mentale più denso o inferiore, e precisamente sul quarto sottopiano, le restanti altre quattro correnti creano 4 centri o chakra. Le sette correnti giungendo negli stati di materia astrale ed eterici, creano tre chakra rispettivamente sul primo, secondo e terzo sottopiano e quattro sul quarto sottopiano (vedi schema allegato).
Partendo dal settimo stato di materia o piano, quattro centri vorticosi si trovano sul quarto sottopiano di materia detto quarto etere. I quattro vortici sono il centro basale dove è assopita l’energia di Kundalini, il centro sacrale della generazione fisica, il vortice corrispondente alla milza e il centro solare sotto il diaframma. Gli altri tre vortici sono situati nei tre eteri superiori, il vortice della gola (attività) sul terzo sottopiano, quello del cuore (amore) sul secondo e quello della testa (volontà) sul primo. Esotericamente, il Centro della Milza è direttamente collegato con l’Antahkarana (il ponte tra personalità e l’Anima).
Figura 2. I Centri di energia sui tre piani inferiori
Nello schema allegato non compare il centro frontale o Ajna il cui compito è quello dell’occhio che vede e coordina. Il centro Ajna registra o focalizza l’intento di creare. Il centro Ajna perviene all'attività creativa solo quando l’Antahkarana è stato costruito. Occultamente il centro Ajna è una parte del centro della testa.
Il centro Ajna che ha due soli petali, non è un loto vero e proprio, come lo sono gli altri centri. I suoi petali sono composti di 96 petali minori o unità di forza (48+48=96), che non assumono però la forma di loto. Come ali, si protendono a destra e a sinistra del capo e simboleggiano il sentiero della mano destra e il sentiero della mano sinistra, la via della materia e quella dello spirito. Rappresentano perciò simbolicamente i due bracci della Croce su cui l’uomo è crocifisso, due flussi di energia o di luce, posti trasversalmente alla corrente di vita discendente dalla Monade fino alla base della spina dorsale, passando dalla testa.
Nel corpo eterico si focalizzano tutte le energie interiori del corpo, quindi l’energia trasmessa non è semplicemente energia vitale o prana planetario, ma è qualificata da forze provenienti dall’apparato astrale o emotivo, dalla mente o dall’anima. Qui sta il segreto della progressiva accelerazione vibratoria dei centri.
Nel corpo eterico nei punti in cui si incrociano le nadi o correnti di energia, si creano dei vortici di forza simili a depressioni in forma di sottocoppa, di materia eterica che ruota velocemente. I petali sono le Nadi che vibrano.
Dove le linee di forza s'incrociano e intersecano, ripetendo nel microcosmo l’arco involutivo ed evolutivo del macrocosmo, si formano cinque aree lungo la spina dorsale e due nella testa, dove le energie sono più potenti che altrove, perché più concentrate. Ci sono nel corpo fisico 7 grandi vortici di energia o centri maggiori con altri tre centri considerati di notevole rilevanza (rendendo dieci centri), 49 centri minori, 21 dei quali sono più importanti, e centinaia di centri minori. Questi incroci multipli si verificano in tutto il corpo creando i centri di energia:
a. Dove le linee di forza s'incrociano 21 volte si forma un centro principale. Ve ne sono sette.
b. Dove s'incrociano 14 volte si formano i centri minori.
c. Dove s'incrociano 7 volte, nascono centri ridotti e minuti, che esistono a centinaia.
b. Dove s'incrociano 14 volte si formano i centri minori.
c. Dove s'incrociano 7 volte, nascono centri ridotti e minuti, che esistono a centinaia.
I chakra sono dunque regolati dalla legge del sette e dei suoi multipli, 7, 14, 21. I Chakra secondari sono importanti per la regolazione dell’energia nelle regioni corporee loro assegnate. Esistono infine anche micro chakra, questi nascono dall’incontro di 3 Nadi.
I Sette Chakra principali nascono dall’incontro di 21 Nadi, cioè 3x7 Nadi. Secondo l’autore di questo studio, il triplice canale per i chakra principali dovrebbe essere composto con tre gruppi di 7 sottilissime nadi:
- Un gruppo con polarità positiva (+);
- Un gruppo con polarità negativa (-);
- Un gruppo con polarità equilibrata o neutra (+/-).
I petali sono le Nadi che vibrano. Il triplice cordone dovrebbe poi fornire il numero di petali positivi e negativi caratteristico di ogni centro: il numero pari di petali indica l’esistenza di una coppia di nadi a polarità opposta. Il triplice canale secondo i testi tantrici è attaccato alla Chitra Nadi.
La forza vitale è focalizzata proprio al centro del loto e, quando passa alla relativa ghiandola, porta con sé la qualità dell’energia di cui il centro è responsabile, perché la forza vitale è, per sua natura, priva di ogni qualità. Il raggio della Vita, per così dire, che si trova nel cuore di ogni centro, si identifica alla sua fonte monadica e, quando entra in contatto con i suoi petali, possiede una sola importante e innata qualità energetica: l’attrazione; qualsiasi energia emanante dall’unica sorgente di questo sistema solare è connessa all'energia che chiamiamo Amore, che è attrazione magnetica. I petali del loto e il campo di energia circostante che costituisce la forma del loto, sono qualificati da una delle sette energie sussidiarie emananti dai sette Raggi, che si dipartono dall’unica Fonte a rappresentare il multiforme Creatore. (Trattato Sette Raggi IV, 619). I gruppi di 7 Nadi servono a collegare tra loro i 7 chakra disposti sulla colonna spinale.
Petalo simboleggia unicamente un’espressione di forza e il suo effetto apparente nella materia, un corda musicale che vibra assomiglia ad un petalo. Il numero dei petali in ciascun chakra è determinato dal numero e dalla posizione delle nadi attorno al chakra. Da ogni chakra saltano fuori un numero definito di yoga nadi.
Figura 3. Un Vortice di energia con 10 Nadi
I chakra negli individui poco sviluppati mandano una debole luce e le loro particelle eteriche si muovono lentamente, mentre negli individui più sviluppati essi pulsano e brillano di luce viva, come dei piccoli soli. La loro dimensione varia da 5 a 15 centimetri di diametro.