Lez.14 - Le Gerarchie del nostro Cosmo - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Lez.14 - Le Gerarchie del nostro Cosmo

La Dottrina del Filo d'Oro I Cosmogenesi
Andate all’aperto in una serena notte stellata e cercate di rendervi conto che nei milioni di soli e di costellazioni visibili ad occhio nudo, e nelle decine di milioni rivelati dai telescopi moderni, si vedono in manifestazione fisica altrettanti milioni di esistenze intelligenti; quelle visibili sono solo le esistenze che sono in incarnazione. Ma esse sono soltanto un settimo delle possibili incarnazioni. Sei settimi non sono in incarnazione ed aspettano il loro turno per manifestarsi, fino a quando nel giro della grande ruota si presenteranno condizioni adatte e migliori [1].
 
Nel Trattato del Fuoco Cosmico il Maestro D.K. spiega:
 
1. Il Triplice SÉ UNIVERSALE  emana  Sette Logoi Cosmici    Sette costellazioni
2. Il Logos Comico               emana  Sette Logoi Solari        Sette sistemi solari
3. Il Logos Solare                 emana  Sette Uomini Celesti
4. L’Uomo Celeste                emana  Sette Logoi Planetari      
 
Le Sette costellazioni (di cui il nostro sistema solare è una) formano i sette centri del Logos Cosmico. I Sette Logoi Cosmici contenenti ciascuno Sette Logoi Solari (7x7=49) a loro volta creano Sette Figli che chiamati Uomini Celesti (7x7x7=243). Le stelle dell’universo appartengono all’uno o all’altro di questi Sette Logoi Cosmici, e sono, espressioni della loro Vita, come essi sono a loro volta espressioni della Vita Una di “Colui del quale nulla si può dire”.
                           
Figura 1. Sette Logoi Cosmici Sette Costellazioni  
 
La figura è un tentativo di rappresentare simbolicamente l’Uno Primordiale che si manifesta come Tre Aspetti e poi con Sette Espressioni. I sette cerchi minori contenenti ciascuno un gran numero di stelle grandi e piccole rappresentano i Sette Logoi Cosmici. Ogni Logos Cosmico si manifesta tramite Sette Logoi Solari, 7x7=49 in tutto.
 
Il Mistero delle sette costellazioni è legato alle sette stelle dell’Orsa Maggiore e alle sette stelle delle Pleiadi che hanno un’influenza fondamentale sul nostro sistema solare e sui sette pianeti sacri. Il Maestro D.K. afferma che:
 
Finché il mistero dell’Orsa Maggiore non sarà rivelato e conosciuto per ciò che è, finché l’influenza delle Pleiadi non sarà compresa, e il vero significato del triangolo cosmico formato da:
a.     I Sette Stelle o Rishi dell’Orsa Maggiore, Elettricità Positiva.
b.     I Sette Logoi planetari del nostro sistema, Elettricità equilibrata.
c.    Le Sette Pleiadi o Sorelle, Elettricità Negativa.
  
Gli scienziati non hanno ancora ammesso nei loro calcoli il fatto che il sistema solare gira intorno ad un centro cosmico insieme ad altre sei costellazioni che nella maggior parte sono ancora più grandi della nostra, e soltanto una ha approssimativamente la stessa grandezza del nostro sistema solare. Questo centro cosmico fa parte a sua volta di una grande ruota così che, all’occhio del veggente illuminato, l’intera volta del cielo appare in moto. Tutte le costellazioni, considerate come un tutto, sono sospinte in un’unica direzione[2].
 
La Triade Primordiale nel nostro cosmo dimora sul piano cosmico più elevato Adi, il Primo. I Sette Logoi Cosmici dimorano sul piano di materia successivo, detto Anupadaka. Ogni Logos Cosmico ha come corpo di espressione una costellazione, e raggruppa o contiene sette Logoi Solari. Un Logos Solare a sua volta è Triplice (la Trinità) e si manifesta tramite Sette Uomini Celesti 3+7=10. Ogni Logos Solare emana sette Uomini Celesti, sul Quarto Piano (Buddhico) Cosmico, nel nostro sistema sono le stelle dell’Orsa Maggiore. I sette Uomini Celesti proiettano sette un Logoi Planetari. I sette Uomini Celesti sono in incarnazione fisica per mezzo di un pianeta fisico, e sta qui il mistero dell’evoluzione planetaria. Qui sta il mistero del nostro pianeta, il più misterioso tra tutti i pianeti.   Il corpo d’espressione di ogni Uomo Celeste è uno dei pianeti sacri[3]. Ne segue che le singole costellazioni sono a loro volte suddivise in gruppi di 343=7x7x7.
 
Nel vasto splendore della Vita Universale, esiste il Signore del nostro Sistema Solare, il Logos Solare. Quale stella, tra le miriadi di stelle, il Logos di un sistema vive, si muove e ha l’Esser Suo nella Sua Stella-Madre. Il Logos Solare s’incarna, o viene in manifestazione, per mezzo di un sistema solare. Chi può dire a quale scopo adempia insieme alle altre Stelle Sorelle nello sviluppo dell’Universo? Egli è l’Unica Coscienza Cosmica o Dio che possiamo concepire, perché in Lui siamo.
 
Un Logos Solare si esprime mediante i tre piani cosmici inferiori. I sette piani maggiori del sistema solare sono con Lui, cosmicamente, nello stesso rapporto in cui il piano fisico è con un essere umano. Essi formano i Suoi corpi: eterico e denso. Si può dire che: Primo, Egli li vivifica con la Sua vita e il Suo calore; secondo Egli li anima; terzo Egli è pienamente cosciente in essi.
 
Il Vortex del Sistema Solare non solo ruota sul proprio asse, e procede anche a spirale in modo ciclico attraverso i cieli. Questa è un’attività diversa dalla direzione o moto dinamico progressivo attraverso i cieli.
 
Il terzo tipo di moto cui è soggetto il nostro sistema solare, quello di progressione in avanti, è il risultato dell’attività congiunta delle sette costellazioni (di cui il nostro sistema solare è una) che formano i sette centri del Logos cosmico. Quest’attività congiunta produce una costante spinta (per così dire) uniforme verso un punto del cielo che per ora è sconosciuto anche ai Logoi planetari …
 
Questi vortici o ruote cosmiche si dividono in quarantanove gruppi, di cui ciascuno comprende milioni di costellazioni settenarie. A scopo di studio per gli Adepti, sono contrassegnate ciascuna da un simbolo, e questi quarantanove simboli contengono tutto ciò che si può apprendere circa la dimensione, la grandezza, la qualità, l’attività vibratoria e l’obiettivo di quelle grandi forme attraverso le quali un’Esistenza fa esperienza. I Chohan[4] di grado elevato conoscono i quarantanove suoni che danno la qualità dell’aspetto coscienza di questi grandi Esseri, che sono tanto lontani dalla coscienza del nostro Logos solare quanto la coscienza dell’uomo è lontana da quella di un cristallo[5]. Il Commentario alle Stanze di Dzyan recita così: Ogni Forma sulla terra e ogni Granello [atomo] nello Spazio, tende con i suoi sforzi verso l’auto-formazione, a seguire il modello posto per lui nell’“Uomo Celeste”… L’involuzione e l’evoluzione dell’atomo, la sua crescita esterna e interna e il suo sviluppo, hanno tutti un solo e medesimo obiettivo — l’Uomo; l’Uomo come forma fisica, la più elevata e definitiva su questa Terra; la “Monade” nella sua totalità assoluta e nella sua condizione di risveglio — come punto culminante delle sue incarnazioni divine sulla Terra.
 
Gli Uomini Celesti formano i sette centri nel corpo del Logos Solare. Perciò Essi sono le sfere di fuoco che animano il Suo corpo, e ognuno di Essi esprime una forma della Sua manifestazione di forza, secondo il Suo posto nel corpo. Un Uomo Celeste, con i Suoi sette centri, forma un centro del corpo del Logos solare. Esiste uno stretto rapporto esistente tra le sette Intelligenze chiamate i sette Rishi dell’Orsa Maggiore e i sette Uomini Celesti. Ogni Uomo Celeste appare ugualmente in forma sferoidale[6]. Ha un anello invalicabile, come l’hanno l’uomo e l’atomo. L’Uomo Celeste ha in sé i tre principi maggiori Volontà, Amore-Saggezza, Intelligenza e la loro manifestazione mediante i sette principi. Questi costituiscono i Dieci della Sua perfezione ultima, poiché i Sette si risolvono nei Tre e i Tre nell’Uno.
 
Gli Indù pongono i loro Sette Rishi primordiali nelle sette stelle dell’Orsa Maggiore. Letteralmente il termine Rishi si collega al significato di “muovere, guidare”. Secondo gli indù i Rishi sono i “Figli Nati dalla Mente di Brahma”. Sono i prototipi o le fonti animatrici dei Sette Uomini Celesti, i Logoi planetari, sono considerati le sette Esistenze che funzionano mediante le sette stelle dell’Orsa[7]. Lo schema seguente mostra la manifestazione della Coscienza Cosmica fino a quella planetaria. Gli Egizi assegnavano questa costellazione alla Madre del Tempo e ai Sette Poteri degli Elementi. Per gli Indù rappresenta i Sette Rishi ed è chiamata Riksha, ed anche Chitra-shikandin; in realtà i Rishi sono i reggenti delle sette stelle[8]. Le sette stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore corrispondono ai sette vortici o centri del corpo di quell’Essere maggiore del nostro Logos Solare. Nel Settimo Piano Fisico cosmico dove l’umanità ha il suo ciclo evolutivo, si ripete in basso quello che avviene in alto. I Sette piani sono a loro volta suddivisi in 49 sottopiani, nel primo (chiamato Adi) formato da materia atomica, dimora la Trinità Planetaria. Nel sottopiano inferiore, il secondo in termini di densità, dimorano le Sette Coscienze Planetarie, i Sette Logoi Planetari.
 
Figura 2. La manifestazione della Coscienza Cosmica


 
IL GIRARE DELLA RUOTA - L’EVOLUZIONE CICLICA
 
Il cammino orbitale del sistema solare nei cieli intorno al suo centro cosmico è ora percepito, ed anche lo spostamento generale della nostra costellazione è bene accolto come ipotesi. Gli scienziati non hanno ancora ammesso nei loro calcoli il fatto che il sistema solare gira intorno ad un centro cosmico insieme ad altre sei costellazioni[9] che nella maggior parte sono ancora più grandi della nostra, e soltanto una ha approssimativamente la stessa grandezza del nostro sistema solare. Questo centro cosmico fa parte a sua volta di una grande ruota così che, all’occhio del veggente illuminato, l’intera volta del cielo appare in moto. Tutte le costellazioni, considerate come un tutto, sono sospinte in un’unica direzione[10].
 
Il concetto di progressione ciclica implica l’idea della ripetizione:
 
1.   Nel tempo, il concetto d’attività ciclica richiede dei periodi di tempo di varia lunghezza, cicli maggiori o minori. La legge generale che produce l’effetto ciclico è la Legge di Attrazione e Repulsione. L’evoluzione ciclica e interamente il risultato dell’attività della Materia e del FIAT, la Volontà o Spirito. È prodotta dall’azione reciproca della Materia attiva e dello Spirito che la modella. Ogni forma tiene celata una vita. Ogni vita tende costantemente verso la vita simile che è latente nelle altre forme.
2.   Di fatto, nel senso che ogni particolare raggruppamento di atomi che entrano nella composizione di una determinata forma, tenderà a produrre una particolare serie di circostanze, e ne ripeterà il ritmo.
3.   Nello spazio, nel senso che la legge che governa la materia del sistema solare, cominciò a operare nel sistema solare precedente.
 
La coscienza universale che si manifesta nel tempo e nello spazio, include tutte le forme d’attività e l’evoluzione ciclica a spirale dal punto di vista dell’evoluzione cosmica, e in termini della coscienza assoluta può di nuovo essere come rotatoria. Questo tracciato di “linee spirali” si riferisce tanto all’evoluzione dell’Uomo quanto a quella dell’Universo; evoluzione che si attua gradatamente, come qualsiasi altra cosa in natura. La pulsazione del cuore dell’ENTITÀ cosmica di cui siamo il corpo, detto in altri termini del Logos è la fonte di tutta l’evoluzione ciclica.
 
L'ultima Vibrazione della Settima Eternità freme attraverso l’Infinitudine[11].
 
La Filosofia Esoterica divide la Durata illimitata in Tempo incondizionato, eterno e universale, e in Tempo condizionato. “L’ultima Vibrazione della Settima Eternità” avviene in virtù della Legge eterna e immutabile che è la causa dei grandi periodi di Attività e di Riposo, chiamati così espressivamente e allo stesso tempo poeticamente, i Giorni e le Notti di Brahma.
 
Il TEMPO è strettamente legato alle formazioni dei Sette Stati di Materia, segue con le sue suddivisioni la medesima legge settenaria dei frattali. Generalmente parlando i Teosofi adoperano il termine “Anello o Ronda” come sinonimo di Ciclo, cosmico, geologico, metafisico o di qualsiasi altra natura. L’Età di un Sistema Solare, è correlata alla Vita del suo creatore, Brahma e dura 311.040.000.000.000 anni; al termine di tale periodo, avviene il Pralaya, cioè la dissoluzione del Sistema Solare. La Vita di Brahma o del nostro Sistema dura 100 Anni Divini, suddivisi in due periodi di 49+1=50. Gli antichi saggi cinesi insegnavano attraverso il Libro dei Mutamenti, che se dal numero della Quantità Totale è Cinquanta, se si toglie l’Unità, i rimanenti quarantanove 49 =7x7, rappresentano il numero del divenire. Il numero 49 è il ciclo della Fenice, che secondo la mitologia, muore e risorge dalle sue ceneri sette volte sette, o quarantanove volte. L’Anno del Giudizio è il Cinquantesimo[12], che corrisponde al Giubileo della Tradizione Cristiana. Dopo il Giudizio avviene l’Oscuramento Totale, il Pralaya degli Indù. Cento Anni divini corrispondono a due cicli rispettivamente di Attività di 50 anni e di riposo di 50 Anni.
 
Secondo la Dottrina arcaica, un Giorno di Brahma detto Kalpa, o Mahayuga, rappresenta 4.320.000.000 anni divisi in 7 Ruote o Ronde, Cicli che formano una Catena Planetaria, e ciascuna Ronda contiene Sette Globi. Ciascun globo contiene sette periodi dell’umanità. Una Ronda è l'evoluzione in serie della Natura materiale nascente, dei sette globi della catena planetaria, con il loro regno minerale, vegetale, animale e poi umano. Ogni Ronda è la ripetizione della precedente su un livello più elevato; quando si ritorna al punto di partenza, si perviene a un grado superiore negli stati di coscienza. Al termine della Settima Ronda della Catena planetaria terrestre, non ci sarà più il “Tempo” perché la Terra sparirà e non rimarrà alcuno che continui a misurarlo, avverrà il Pralaya, la dissoluzione periodica e si avrà un arresto della vita cosciente. Le sette volte sette vite della Fenice sono un’allusione ai 49 periodi: 7 Ronde X 7 Globi.
 
Vi sono in ogni Kalpa o Giorno di Brahma 14=2x7 Manvantara. Il significato letterale di Manvantara o Manu-antara è “fra due Manu. “Manu” proviene dalla radice man, “pensare”, quindi è “l’uomo pensante”; ma esotericamente, ogni Manu, non è che l’idea personificata del “Pensiero Divino”. La Dottrina Segreta orientale afferma che Fohat è il messaggero del Manu, ed è la causa dell’espansione dei modelli ideali del Pensiero Divino, cioè del graduale attraversamento su una scala discendente, di tutti i piani, dal noumeno al più basso fenomenico, per sbocciare finalmente su quest’ultimo in piena oggettività, nella materia allo stato più denso. Le precedenti cifre dei cicli astronomici si riferiscono al nostro Sistema solare, ma per l’Universo? Il Vecchio Commentario anziché stordirci con delle cifre che tendono all’infinito, si esprime nel modo seguente:
 
L’unica Ruota gira. Fa solo un giro, ed ogni Sfera ed i Soli di ogni grado ne seguono il corso. La notte dei tempi si perde in essa, ed i Kalpa contano meno che i secondi nel piccolo giorno dell’uomo.
 
Passano dieci milioni di milioni di Kalpa e due volte dieci milioni di milioni di cicli di Brahma, ed ancora non è compiuto un’ora del tempo cosmico. Entro la ruota, a formare la ruota, vi sono tutte le ruote minori, dalla prima alla decima dimensione. Queste, nel loro giro ciclico, mantengono entro le loro sfere di forza altre ruote minori. E molti Soli compongono l’Uno cosmico. [13]
 
Passano dieci milioni di Kalpa cioè 107x4.320.000.000 anni, e poi due volte dieci milioni di cicli di Brahma 2x107x100x4.320.000.000 anni e non è compiuta un’ora del tempo cosmico. Il risultato finale del calcolo astronomico del tempo cosmico si ottiene moltiplicando per le ore i giorni e gli anni cioè per: 24x360x100.
 
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[1] Trattato del Fuoco Cosmico p. 1059. Questo Trattato è un’opera corposa di ben 1280 pagine al pari della Dottrina Segreta è uno scritto di non facile comprensione.
[2] Trattato del Fuoco Cosmico p. 1084.
[3] Trattato del Fuoco Cosmico p. 207.
[4] Chohan termine tibetano che indica un “Signore o Maestro”, un capo; perciò, Dhyan Chohan corrisponde a “Capo dei Dhyani” o Luci celesti, che potrebbe essere tradotto in italiano con “Arcangelo”.
[5] Trattato del Fuoco Cosmico p. 1085.
[6] Il rapporto esistente tra i sette Uomini Celesti e i sette Rishi dell’Orsa Maggiore è simile a quello tra l’entità umana e la Monade.
[7] D. S., II, 668.
[8] I due Cherubini che stanno ai lati dell’Arca del Patto ebraica, secondo la dottrina mosaica, rappresenterebbero le polarità dell’Orsa Maggiore e Minore.
[9] La ruota dell’universo, o la totalità delle stelle e dei sistemi stellari. Una ruota cosmica, ossia un gruppo di sette costellazioni.
[10] Trattato del Fuoco Cosmico p. 1084.
[11] Stanze di Dzyan III, 1.
[12]Il periodo delle celebrazioni festive di Olimpia consisteva in 50 mesi, mentre l’intervallo vero e proprio fra due Olimpiadi era di 49 mesi.
[13] Trattato del Fuoco Cosmico, pag. 1084.
 
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