Parte XVII - Il Manas e il Karma - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Parte XVII - Il Manas e il Karma

Manas Cosmico
Il Manas è in realtà VOLONTÀ che si manifesta sul Piano Fisico, e questa verità emerge se si comprende che tutti i nostri Piani formano il Piano Fisico Cosmico, ove un’Entità (Logos Cosmico) inconcepibilmente più grande del nostro Logos realizza un proposito definito (FC 353).
 
L’Ego, il Pensatore, è il Signore del proprio Karma. All’inizio di ciascun Manvantara, crea il proprio spazio-tempo, la forza la materia e la sostanza, tramite il potere del suo fuoco creatore, la volontà. Il principio manasico è la causa di tutto ciò che avviene entro l’aura dell’uomo, e questi soffre o progredisce secondo l’applicazione di questo principio. Se lo studioso si rende conto che Manas e Proposito Intelligente sono in pratica sinonimi, sarà subito evidente che il karma e le attività dei Signori Lipika sono compresi in questa materia.
 
A questo punto del trattato limitiamo l’attenzione al Raggio della Materia Attiva, ossia a quel calore latente nella sostanza, che è alla base della sua attività ed è la causa del suo moto. Se pensiamo con sincerità e chiarezza vedremo quindi quanto siano strettamente collegati a questo lavoro i Signori Lipika o Signori del Karma. Tre di loro sono in stretta relazione col Karma concernente l’uno o l’altro dei Tre grandi Raggi, o i Tre FUOCHI, mentre il quarto Signore Lipika sintetizza il lavoro dei suoi tre Fratelli e si occupa dell’unione e della fusione uniforme dei Tre Fuochi. Sul nostro pianeta, la Terra, Essi trovano il loro punto di contatto at-traverso i tre “Buddha di Attività” (si noti qui la corrispondenza), ed il quarto Kumara, il Signore del Mondo (FC 74).
 
I Lipika, dal termine lipi, “scrittura”, significano letteralmente gli “Scribi.” Misticamente, questi Esseri Divini sono collegati con il Karma, la Legge di Retribuzione, poiché essi sono gli Archivisti, o Annalisti, che imprimono sulle tavolette (per noi) invisibili della Luce Astrale “la grande galleria dei quadri dell’eternità” – un registro fedele di ogni azione e perfino di ogni pensiero dell’uomo; e di tutto ciò che era, è, o sarà, nell’Universo fenomenico.
 
I Signori Lipika del nostro Sistema, i Signori sistemici del Karma, sono sotto il governo di un corrispondente Signore più grande su Sirio. Abbiamo poi la grande Legge di Sirio, la Legge del Karma, sul terzo sottopiano del Piano Mentale Cosmico, la quale effettivamente governa il nostro Logos e le Sue azioni, così come l’ego, nel corso dell’evoluzione, governa la personalità umana. Dobbiamo ricordare che per la Legge delle Corrispondenze ci deve essere nel Cosmo una relazione simile a quella che vi è nel microcosmo tra l’ego e la personalità. Questo suggerimento contiene indicazioni per fruttuose riflessioni (FC 571).
 
C’è anche una Legge intermedia del Karma che è la legge sintetica del sistema di Sirio. Essa è chiamata col termine generico di Legge del Karma, ed in realtà esprime l’effetto che il sistema di Sirio ha sul nostro sistema solare. Ognuno dei due sistemi, per quanto riguarda la propria economia interna, è indipendente nel tempo e nello spazio, in altre parole nella manifestazione. Noi non abbiamo in pratica alcun effetto sul sistema nostro progenitore; l’azione riflessa è talmente debole da essere trascurabile, ma nel nostro sistema si risentono degli effetti ben definiti di cause che hanno la loro origine in Sirio. Quando queste cause sono da noi risentite come effetti, le chiamiamo la Legge del Karma; al principio furono esse a mettere in moto il Karma sistemico che, una volta instaurato, costituì ciò che è chiamato Karma nella nostra letteratura occulta ed in quella orientale (FC 570).
 
Notiamo che la grande Legge del Karma che emana da Sirio è focalizzata sul terzo sottopiano del Piano Mentale Cosmico. Questo è indicativo poiché il corpo causale del nostro Logos Planetario è focalizzato lì. Il corpo causale del Logos Solare (il Logos che è controllato dalla Legge Siriana del Karma) non si trova sul terzo sottopiano del Piano Mentale Superiore Cosmico - è sul primo sottopiano. Si ipotizzare che il nostro Schema Planetario è particolarmente soggetto a questa legge siriana e, quindi, alle condizioni di sofferenza che si possono trovare qui - e anche, la grande promessa per il futuro. Il Signore di Sirio che opera attraverso la Legge del Karma è paragonato all’ego umano sul piano mentale superiore (che controlla la personalità umana). Si afferma che rispetto a Sirio, il sistema solare del nostro Logos Solare e paragonato analogicamente, a una sorta personalità.
 
Dati quindi il Costruttore ed il materiale, dobbiamo postulare che il Costruttore prosegue nella costruzione secondo certe leggi definite che guidano la Sua scelta del materiale, che governano le forme da Lui costruite, e che gli indicano il processo da seguire per il compimento della Sua idea. Non dobbiamo dimenticare che nella Mente del Logos vi sono tre grandi simboli che rappresentano i suoi tre sistemi, che il tutto esiste per Lui come forma-pensiero concreta, perché Egli apprende a manipolare la materia del Piano Mentale Cosmico sui livelli concreti, nello stesso modo in cui l’uomo manipola le leggi del pensiero e la co-struzione di forme-pensiero (FC 573).
 
Il nostro Logos Solare non è ancora polarizzato nella Mente superiore, ma sta lavorando nella sostanza mentale cosmica concreta. Il simbolo per ogni sistema solare deve essere della massima importanza perché indica, in generale, l’Archetipo e la qualità di quel sistema. Tutti i Logoi Planetari devono essere allineati con questo simbolo nella gestione dei loro sistemi planetari.
 
Forse, se potessimo visualizzare una svastica con dieci bracci ad angolo retto di un radioso color verde, con i dieci bracci emananti da un fiammeggiante sole centrale, potremmo farci un’idea della forma-pensiero che servì di base al Primo Sistema, il sistema dell’attività (FC 573).
 
Probabilmente i sistemi solari, di cui il nostro è il secondo, saranno sei. Il simbolo fornisce informazioni che sono velate ai profani. Analizziamo il simbolo del Primi sistema solare:
 
Figura 1. Forma pensiero Simbolo del I sistema solare di Brahma

 
  1. È una svastica con dieci braccia. Cinque è un numero della stella di Brahma e Dieci è la doppia stella che comprende la dualità, la stella maschile e quella femminile. Il numero Dieci ci porta al decimo segno dello Zodiaco il Capricorno, il segno governato da Saturno, il pianeta di Brahma.
  2. Sembra chiaro che ci siano Dieci Potenze che devono essere associate al I Sistema Solare.
  3. Le braccia della svastica ruotano ad angolo retto. Le due linee a 90° suggeriscono l’idea di assi di riferimento mediante cui: “Ogni forma deve essere misurata e posizionata”. La Divina Misura, gli Assi di Sviluppo ideati dalla Mente Divina reggono le forme dalle particelle sub-atomiche a quella degli atomi macrocosmici: galassie, sistemi solari, pianeti. Ci è suggerito che il quaternario inferiore è stato portato ad un punto più alto nel primo sistema solare.
  4. Le braccia sono di un colore Verde brillante, il colore del Terzo raggio.
  5. Tutte e dieci le braccia si irradiano da un sole centrale ardente di cui non sappiamo il colore. Forse il Sole centrale emana i colori Blu del Secondo e Rosso del Primo Raggio, che con il Verde abbiamo i tre colori dei Raggi principali.
 
Il Maestro D.K. spiega il secondo simbolo cosmico. La forma pensiero di base del Secondo Sistema comporta la svastica verde della prima manifestazione cui sono aggiunti dei cerchi blu, concentrici ed intrecciati, a gruppi di tre, collegati da un unico grande cerchio. Naturalmente entrambi i simboli esistono in dimensioni superiori. Il simbolo del prossimo sistema non è noto.
 
  1. C’è continuità tra il primo e il secondo sistema solare: il colore Verde è preservato.
  2. Emerge il colore, Blu, che caratterizza il secondo sistema solare.
  3. Ci si chiede come i gruppi di tre cerchi possano essere sia “concentrici” sia “intrecciati”. La condizione matematica di cerchi concentrici e intrecciati si ha sono se i cerchi si intersecano perpendicolarmente. Allora il simbolo dei tre cerchi è da intendersi tridimensionalmente, in modo da formare una sfera. I tre cerchi possono sono disposti in modo che i rispettivi diametri formino i tre assi polarizzati dello spazio, cioè con le sei direzioni.

4. Il colore Blu ci dice che lo spazio nel secondo sistema deve rispondere all’energia Amore Saggezza.
5. Non ci è detto quanti gruppi di tre cerchi ci sono. Ci sono forse tre gruppi o tre, che indicano le nove iniziazioni che devono essere prese in questo sistema solare?
6. I Nove Cerchi formati con tre gruppi di tre 3x3=9 che rappresentano i Nove pianeti, più il cerchio maggiore, che rappresenta il Sole, che li abbraccia formano nuovamente 9+1=10 il numero della perfezione Dieci.
7. Il nostro sistema solare, il secondo sistema principale, è in un certo senso, un sistema solare con i colori Blu e Verde proprio come il nostro pianeta, la Terra, è un pianeta blu - verde. C’è forse un cenno qui riguardo al karma del nostro pianeta e alla sua relazione con il karma del nostro sistema solare?
 
Figura 2. Ipotesi simbolo del II sistema solare di Vishnu
 
Ho ipotizzato che i tre cerchi formassero una sfera perché il Sistema Solare va considerato come Atomo Cosmico, una Sfera. I Sette Piani che rappresentano il Fuoco per Attrito nel senso della latitudine, i Sette Raggi che rappresentano il Fuoco Solare ruotano perpendicolarmente nel senso della longitudine. Il Terzo cerchio perpendicolare ai primi due rappresenta il Fuoco Elettrico, cioè i Sette Spiriti. I tre gruppi li ho disposti ai vertici di un triangolo equilatero e con i rispettivi centri sul cerchio che contiene il simbolo del primo sistema solare.
 
I Quattro Raggi della Mente (che riguardano il karma dei Quattro Logoi Planetari) nella loro totalità de-tengono il governo dell’attuale processo evolutivo dell’Uomo perché Pensatore. Questi quattro lavorano in stretta collaborazione con i Quattro Signori del Karma. I Quattro grandi Maharaja, i dispensatori del karma, i depositari del disegno cosmico, che sono riflessi (ma solo riflessi) nel Quaternario Logoico, o i quattro Uomini Celesti che incarnano (con il loro terzo sintetizzante) il Manas logoico. Questi quattro, con l’Uno che li sintetizza, sono in Se stessi la totalità del Manas, l’aspetto Brahma o Intelligenza Attiva (FC 112).
 
Che cosa significano per il Maestro D.K. i Quattro Raggi della Mente? È probabile che Egli intenda i Quattro Raggi di Aspetto. Questi quattro, per risonanza numerologica, saranno collegati alla Quarta Gerarchia Creativa Umana e per risonanza simile ai Quattro Signori del Karma (o ai tre gruppi di quattro ciascuno). Infatti, è specificato che i Quattro Logoi Planetari dell’Armonia, della Conoscenza, del Pensiero Astratto e del Cerimoniale, che sono nella loro totalità il Quaternario di Manas durante il processo d’evoluzione e che tengono sotto la loro influenza tutti i figli degli uomini.
 
I quattro Maharaja, i Signori Lipika minori, che applicano il karma passato e ne sorvegliano l’applicazione nel presente (FC 112). I Quattro grandi Maharaja sono i Lipika minori e secondo la Dottrina Segreta stanno tra il Primo e il secondo Piano. Il passato è sempre correlato al Terzo Aspetto della divinità. Quindi, questi Quattro Signori Lipika minori, che applicano il karma passato, del primo sistema solare devono anche essere collegati al Terzo Aspetto. Nel nostro attuale sistema solare il Terzo Raggio e il Terzo Aspetto sono primordiali e non sono più considerati focali e, quindi, possono essere considerati “minori”.
 
La Quarta Gerarchia Creativa delle Monadi umane è mantenuta da una quadruplice legge karmica sotto la guida dei Lipika (FC 112).
 
Il lavoro dei quattro Maharaja che distribuiscono il karma all’interno dell’anello invalicabile, raggiungerà il punto culminante durante la Quarta Ronda. Nella Ronda successiva (la Quinta) acquisterà maggior preminenza il lavoro dei Lipika che si occupano degli affari concernenti il nostro sistema all’esterno dell’anello invalicabile. È necessariamente così perché i Signori Lipika dispensano la legge a coloro che si sono riuniti al loro principio divino, e non sono più trattenuti dalle forme materiali dei tre mondi. I Signori del Karma o Maharaja lavorano con i figli degli uomini nei tre mondi, e mediante il principio manasico (FC 407).
 
La Ronda successiva è la quinta, e il numero cinque si accorda con la vibrazione proveniente da Sirio. Gli affari che riguardano il nostro sistema sono gestiti in gran parte da Sirio e specifici Lipika che si occupano del nostro sistema emergeranno con potenza in queste nuove condizioni. I Quattro Maharaja, quindi, per deduzione, dispensano la legge a coloro che non si sono fusi con il loro principio divino e che sono detenuti dalle forme materiali dei tre mondi. I Lipika lavorano con un grado più elevato di essere umano cioè che è polarizzato all'interno del principio solare, in minima parte e forse con il principio condizionato dal Fuoco Elettrico.
 
Tutti gli studiosi devono comprendere che l’uomo è lo Spirito o il Sé, che opera attraverso la materia, o Non-sé, per mezzo dell’Intelligenza o Manas; si deve anche comprendere che l’affermazione di questo fatto (ugualmente vero per il Logos Solare, per l’Uomo Celeste e per l’essere umano) implica l’ammissione di certe deduzioni fondate sulla manifestazione stessa. Una di queste deduzioni è che la forma è costruita per mezzo del principio del Manas. Quindi occorre studiare l’intero soggetto dei Costruttori, quelle entità che sono l’incarnazione della Mente Universale, le vite che animano le forme, i Divini Manasaputra nella loro totalità. Nella comprensione occulta di questo sta celato il segreto dello stretto rapporto tra l’uomo e l’evoluzione dei Deva, poiché l’uomo è depositario (mediante l’Uomo Celeste del cui corpo fa parte) del proposito del Logos, ed i Deva nei loro vari gradi superiori sono il fattore attrattivo coesivo che manipola la materia modellandola nella forma. Uomini e Deva cooperano, sono indispensabili gli uni agli altri; se essi non operassero in stretta collaborazione il sistema solare oggettivo, si disintegrerebbe immediatamente, così come i corpi denso ed eterico dell’uomo si disintegrano quando lo Spirito si ritira, ed i Costruttori cessano la loro attività (FC 398).
 
Nel sistema solare attuale, il secondo, ci sono due evoluzioni dominanti, l’umana e i Deva: Ci sono sessantamila milioni di monadi umane, aggiungendo a questo numero l’evoluzione femminile dei Deva, costituita da centoquarantamila milioni, e si ottengono duecentomila milioni. Questo secondo sistema dominato dai Deva è femminile.
 
Tre Gerarchie sono interessate in modo particolare nella manifestazione oggettiva nella materia eterica: la Quarta, o gerarchia strettamente Umana, e la Quinta dei Makara, e la Sesta (i Signori Lunari), ossia le Gerarchie dei Deva. Le altre gerarchie adempiono ad altri compiti connessi con la vita dello Spirito nelle forme superiori degli eteri cosmici; ma per quanto riguarda il nostro soggetto presente, queste tre gerarchie lavorano sui livelli inferiori del Piano Fisico Cosmico i cui sottopiani sono detti Piano Mentale, Astrale e Fisico. Quando i Cinque ed i Quattro saranno perfettamente uniti, saranno raggiunti i Nove di un’iniziazione maggiore; quando sia aggiunto il Sei, si avrà la risoluzione in uno dei gruppi incarnati da un Kumara, com’è stato accennato in precedenza. Questo segna la risoluzione finale della stella a sei punte in quella a cinque punte; questo è un grande mistero e riguarda soprattutto l’Uomo Celeste del nostro Schema Planetario, e solo incidentalmente i gruppi nel Suo corpo in manifestazione eterica (FC 398).
 
Per quanto dal punto di vista di un essere umano i Deva non siano per niente soggetti all’influenza del Manas quale noi lo intendiamo, tuttavia da un altro punto di vista essi sono il Manas stesso, la forza attiva creatrice, la Quinta e la Sesta Gerarchia in piena espressione. Dovremmo riflettere sul rapporto (necessariamente stretto) tra la quinta Gerarchia devica ed il quinto principio logoico, e dovremmo anche tener presente che, considerando l’intera materia dal punto di vista di un Uomo Celeste, i Deva sono parte integrante della Sua natura, e che Egli è un Manasaputra, un Costruttore creativo, ed il quintuplice aspetto di Brahma (FC 404).
 
  • I Deva citati sono gli Angeli Solare e i Signori Lunari.
  • Gli Uomini Celesti sono sia uomini che Deva. Sono Androgini Divini, Ermafroditi Divini.
  • La Quinta Gerarchia dei Deva è la Gerarchia Creativa degli Angeli Solari, i Manasaputra, gli Agnishvatta, e molti altri nomi. È un Gerarchia duale, può esserci un aspetto meno facilmente riconosciuto, correlato alla personalità umana.
 
  • Gli Angeli Solari - incarnano il Manas per la famiglia umana.
  • Il Divino Manasaputra è un “Costruttore Creativo” nei sottopiani superiori, mentre i Deva sono i costruttori nei sottopiani inferiori. Il fattore della costruzione creativa è correlato al terzo aspetto della Divinità.
  • I Manasaputra divini, come suggerisce il loro nome, sono l'incarnazione del Manas.
  • La combinazione del terzo e del secondo aspetto divino si esprime in modo potente attraverso i Manasaputra Divini e gli Angeli Solare.
 
Il Maestro D.K. procede con la sua spiegazione dicendo qualcosa d’importante sulla composizione dell’UOMO. Afferma che la totalità del Manas è pura essenza devica, ed è solo quando è realizzata l’unione di questo quintuplice terzo aspetto con gli altri due aspetti che appare l’uomo – sia l’Uomo Celeste sia l’essere umano. Manas è pura essenza di Deva. L’Uomo, essenzialmente, è soggettività, mentre i Deva (sebbene ogni unità della vita sia essenzialmente soggettiva) si manifestano come il principio dell'oggettività. Dal punto di vista di un Uomo Celeste, i Deva sono parte integrante della Sua natura, e che Egli è un Manasaputra, un Costruttore creativo, ed il quintuplice aspetto di Brahma. La totalità del Manas è pura essenza devica, ed è solo quando è realizzata l’unione di questo quintuplice terzo aspetto con gli altri due aspetti che appare l’uomo – sia l’Uomo Celeste sia l’essere umano.
 
I Deva sono uniti a questi due fattori, e da tale unione risulta:
a.  Un Logos Solare.
b.  Un Uomo Celeste.
c.  Un essere umano.
 
Il Maestro spiega ciò che rende un Uomo - un Logos Solare, un Logos Planetario o un essere umano. Un altro modo per dire questo è che il quintuplice Manas, più due aspetti divini aggiuntivi, crea l’UOMO, in altri termini 5+2=7, la perfezione relativa. Il quintuplice Manas è la stella a cinque punte.
 
Il mistero del karma è legato alla risoluzione della stella a sei punte in stella a cinque punte. Quando dunque il lato esoterico dell’astrologia e della geometria mistica sarà stato studiato e ci sarà un’unione tra queste due scienze, una quantità di luce sarà fatta su questa materia del principio intelligente; quando l’operare interiore della Legge di Causa ed Effetto (la legge che governa tutte le azioni dei Signori Lipika) sarà meglio compreso, allora, e solo allora, i figli degli uomini potranno studiare con profitto il posto che il Manas occupa nello schema evolutivo (FC 396). Finché l’intuizione nell’uomo comune non sarà meglio sviluppata, il principio stesso del Manas formerà una barriera alla sua giusta comprensione.
 
Ci occupiamo cioè di quella parte della sua natura che riguarda il processo della sua trasformazione nella stella a sei punte durante lo stadio preliminare (la triplice personalità e la triplice Triade si unirono e si fusero e produssero, nel punto di mezzo, il corpo causale), e della trasformazione successiva, quando il corpo fisico sia eliminato, nella stella a cinque punte, o il perfetto Manasaputra (FC 506)”.
 
Col progredire dell’uomo verso il cuore del mistero, egli si risveglia alla comprensione che la meta dell’evoluzione per lui è di costruire coscientemente il canale tra i piani che, per lui, sono i piani dell’astrazione e dell’ideale, ed i piani concreti sui quali egli normalmente funziona. Questo canale di collegamento è stato inadeguatamente chiamato, il Sentiero; esso è letteralmente “IL SENTIERO” stesso. Nel corso del processo che consiste nel percorrere il Sentiero e pervenire alla meta, l’uomo si risolve nella stella a cinque punte ed infine nel triangolo dello Spirito (FC 399).
 
 
Figura 3. Le due Triadi la stella sei punte e la sua trasformazione in stella a cinque punte  

La Stella a Cinque punte o Pentade è il simbolo misterioso dei Pitagorici e dei Manasaputra Indù. I perfetti Manasaputra sono le Monadi umane che operano sui cinque piani di coscienza: Atmico, Buddhico, Mentale, Astrale o emozionale, e Fisico eterico. Possiamo rappresentare il processo di fusione fra anima e personalità con una stella a sei punte, che indica la fusione della Triade Spirituale con la triade inferiore della personalità alla Terza Iniziazione. Questa stella a sei punte in realtà è composta dall’energia di solo cinque piani, perché l’unità mentale e l’atomo permanente mentale appartengono allo stesso piano di materia, anche se a densità diverse. La stella a cinque punte testimonia il fatto che la separazione tra la mente inferiore e la mente superiore non esiste più, la scissione, la frattura non c’è più.
 
Sarà pure evidente che solo quando la mente inferiore sia trasmutata nella mente astratta, o mente superiore, e da questa nell’intuizione, l’uomo potrà comprendere il significato del Manas. Possiamo domandarci perché debba essere così. Evidentemente perché sui livelli cosmici la mente astratta è l’agente grazie al quale l’Entità interessata formula i Suoi piani ed i Suoi disegni. Questi piani e disegni (concepiti nella mente astratta) si cristallizzano nel corso dell’evoluzione in forme concrete per mezzo della mente concreta (FC 397). Quanto è valido per l’uomo è valido a livello macrocosmico per il Logos Solare, che sui Piani Cosmici, lavora al problema della mente cosmica; e che Egli è polarizzato nel suo corpo astrale o emotivo cosmico e sta sviluppando la mente cosmica. Il Logos Solare, dunque, non è ancora polarizzato nella mente cosmica. Sembrerebbe che il Suo obiettivo, sia la costruzione dell’Antahkarana o Sentiero Cosmico. Sirio, l’aspetto coscienza Cosmica permette che l‘Antahkarana Cosmico sia costruito tra il sistema solare e il sistema cosmico.
 
Il karma opera mediante il Manas, e solo quando la stella a sei punte (la totalità della mente concreta nelle sue varie suddivisioni) diviene la stella a cinque punte, o la sintesi dell’inferiore nell’astratto o superiore, la trasmutazione nei tre, o Triade Spirituale, diviene possibile attraverso i quattro, o depositari senza forma del disegno karmico; è così che la liberazione è raggiunta, è così che l’uomo diviene libero ed il microcosmo può ESSERE senza la necessità di prendere forma. Quando il microcosmo ha trasceso i tre mondi della materia ed è divenuto la stella a cinque punte, passa nella coscienza della Monade o puro Spirito attraverso il Quarto Piano di Buddhi. Per lui il Piano Buddhico è il piano della corrispondenza karmica. Su questo piano egli entra nella sfera della cooperazione cosciente per esaurire il karma di un Uomo Celeste, avendo esaurito completamente quello suo individuale nelle tre sfere inferiori (FC 400).
 
Il karma può essere espiato solo con la sofferenza, nessuna pace - così com’è invocata dalla maggior parte dei popoli - è possibile fin quando i Signori del Karma non avranno compiuto la loro opera perfetta e sarà raggiunto l’equilibrio tra il sé superiore e il sé inferiore dell’umanità.

 
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