Parte II - Segreti facciata Ovest - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Parte II - Segreti facciata Ovest

Notre Dame Chartres Templare
LA FACCIATA OVEST

Il visitatore che giunge di fronte alla Grande facciata Ovest della cattedrale resta incantato, rapito dall’imponente struttura che emana bellezza e simmetria. L’attenzione è catturata dalle Due magnifiche Torri a basi quadrate di altezza diversa con guglie ottagonali sormontate dai simboli del Sole a sinistra e della Luna a destra, che racchiudono ai lati il Grande Portale Ovest. Tra le due torri, in alto ammiriamo la Galleria dei Re, sormontata da una cuspide che racchiude la statua della Vergine in posizione eretta. Sotto lo splendore del Grande Rosone a 12 petali circondato da 12 cerchi, le cui vetrate sono in relazione con il tema del Giudizio Universale.

FIGURA 1. FACCIATA OVEST

Sotto la Grande Rosa e sotto le tre grandi vetrate a lancette, abbiamo il Portale Ovest detto anche Reale, appartenente alla chiesa precedente di Fulbert (1145-1155), che si salvò miracolosamente all’incendio. Un tempo si pensava che le sculture del Portale fossero destinate a un altro luogo e poi lì trasferite, ma recentemente un’indagine ha dimostrato che tutte e tre le porte e le magnifiche figure intorno a esse sono state create per la cattedrale di Notre-Dame di Chartres.

Le Torri sono state costruite per un’altra chiesa, non per quella di Fulbert; una nuova chiesa su una nuova consacrazione; una chiesa che prevedeva forse la ripresa di quella di Fulbert; l’attuale, forse, non era nello stesso stile, ma certamente aveva le stesse dimensioni, le stesse proporzioni. Probabilmente è per questa che era stato realizzato il «portale regio» da cui il Maestro di Bottega non ha voluto separarsi; parimenti ad essa erano destinati la vetrata di Notre-Dame-de-la-Belle-Verrière e i tre grandi vani d’Occidente(1). Il nome del Maestro di Bottega che ha realizzato con suoi discepoli tra il 1142 e il 1150 l’impianto scultoreo del Portale Reale è Rogervs, inciso su una colonnetta a destra del Portale Centrale.
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1 Louis Charpentier, I Misteri della Cattedrale di Chartres.
PORTALE OVEST CENTRALE

Il Portale Occidentale è il primo dei tre portali misterici, solo la comprensione dei simboli scolpiti su questo portale permetterà neofita di procedere alla comprensione del mistero degli altri due portali. Vi sono tre entrate nel Portale Ovest di Chartres, ma una sola via; in effetti le porte laterali non sfociano nelle navate laterali come nella maggior parte delle altre grandi chiese, tutte e tre sfociano nella navata. Questo triplice portale, per la sua magnificenza e complessità scultoria si carica, di simboli sacri e misterici. Il Portale Ovest è destinato a coloro che iniziano il viaggio interiore. Le colonne che coronano i tre ingressi del Portale Reale erano all’origine decorate con 12+12=24 statue di personaggi biblici. Oggi delle figure ne sono rimaste solo diciannove le altre sei sono state distrutte dai rivoluzionari perché basandosi sull’informazione dell’epoca, erano state scambiate per re francesi. Le sculture rimaste sono 3+3 ai lati del portale sinistro, 3+4 ai lati del portale centrale, 3+3. Un particolare non trascurabile, le statue del Portale Ovest a differenza dei Portali Sud e Nord, appoggiano su basi prive di sculture simboliche, bensì geometriche. Manca anche il pilastro con statua al centro della Portale Centrale.

A destra vi è la Porta della Nascita che presiede Maria, incarnazione cristiana della Madre Divina, essa è seduta come la Vergine Nera e tiene il Bambino Divino sulle sue ginocchia. È circondata nelle curvature, dalle sette arti liberali e dai saggi che le hanno illustrate. A sinistra vi è la Porta dei Tempi, presieduta dall’ascensione del Cristo su una nuvola sostenuta da due angeli, negli archivolti è attorniano i segni dello zodiaco alternati con i lavori degli uomini.

Al centro vi è la porta che Louis Charpentier definisce “della Fede Mistica”, posta tra quella del lavoro della natura, e quella del lavoro dello spirito. Nel timpano si trova lo stupendo Cristo benedicente tra i Quattro Viventi alati, il Tetramorfo. Il Cristo domina i 12 apostoli disposti tra Elia ed Enoch, ed è circondato nelle curvature da 12 angeli e dai 24 Vegliardi dell’Apocalisse.

FIGURA 2. PORTALE REALE CENTRALE

Sopra l’architrave del Portale Centrale, cioè nel timpano è rappresentato Cristo glorificato, racchiuso all’interno della “mandorla mistica” o “Vesica Piscis”, attorniato dai Quattro Viventi (il Tetramorfo), simboli dei quattro Evangelisti. La mandorla è stata realizzata in modo perfetto, infatti, il rapporto tra l’altezza e la larghezza della mandorla, è uguale alla radice quadrata di tre √3. Sotto nell’architrave all’interno di nicchie, vi sono dodici personaggi con i libri di sapienza, disposti a quattro gruppi di tre (4x3=12), cioè in modo astrologico. Ai lati, altri due personaggi Enoch ed Elia, in totale 2x7=14 sculture.

È scritto che Enoch ed Elia non morirono ma salirono direttamente al Cielo. Il profeta Elia, era un Nazaria, è descritto in Re II e da Giuseppe come “un uomo dai capelli lunghi cinto da una fascia di pelle”., proprio come Giovanni Battista e Gesù che sono descritti con i capelli molto lunghi. Elia sul monte di Dio, nella grotta dell’Oreb, udì il nome ineffabile di Dio. E “quando Elia la udì (la voce), si coprì la faccia con il mantello fermandosi sull’ingresso della grotta. Ed ecco, la voce venne”. Nella Bibbia troviamo tre Enoch: uno è figlio di Caino, il secondo è figlio di Set, il terzo è figlio di Jared, che visse 365 anni(2) prima di essere portato in cielo, e cui si fa generalmente riferimento. Si tratta della stessa persona che è presentata ripetutamente per fuorviare il lettore e impedire ogni indagine. Del primo si dice poco o nulla, degli altri due s’indicano solo gli anni. Enoch significa Iniziatore, Istruttore, mentre Enos significa Figlio dell’Uomo.

Il timpano centrale è circondato da tre archivolti (curvature a ogiva), quello più interno contiene 12 Angeli con un oggetto simbolico d’astronomia; i due esterni ciascuno con 12 figure di persone con corona, i 24 Vecchi dell’Apocalisse, tutti coronati, che portano tutti strumenti musicali d’epoca(3) e un flacone di che secondo gli esperti contiene profumo, allusione al profumo sacro e alla musica divina, ma probabilmente contiene altro. È tra questi Vegliardi, afferma Fulcanelli, che si trova l’Adepto che porta il matra(4), cioè il vaso di vetro utilizzato dagli Alchimisti. Fulcanelli nel Mistero delle Cattedrali scrive: “La Sibilla interrogata su cosa era un Filosofo, rispondeva è colui che sa fare il vetro”. Il blu e il rosso dei vetri di Chartres sono opera di Maestri alchemici. In realtà tutti i Re musici portano il flacone degli alchimisti. Il Re musico coronato con arpa cui si riferiva Fulcanelli porta nella mano destra una cetra e nella sinistra il matra separato dalla sua mano da un mantello, quello del filosofo. Tra i piedi del Re due sirene che si abbracciano. Le sirene sono ibridi formati da teste umane su corpi di uccello con ali. Il primo Re a sinistra dell’archivolto ha il flacone nella mano destra anziché nella sinistra, e ai suoi piedi il drago alato serra nella sua bocca la zampa di una sirena, per significare che le forze della terra e del cielo sono in perfetto equilibrio sotto i piedi dell’Adepto. Il motivo della sirena è riproposto inciso su una colonnetta del Portale.

FIGURA 3. ARCHIVOLTO PORTALE REALE CENTRALE - RE MUSICI

Il numero 24 dei Vegliardi è il quattro espresso in modo fattoriale, 4! = 1 × 2 × 3 × 4 = 24; rappresenta inoltre la somma delle 12 ore del giorno e delle 12 ore della notte. Il numero 24 esprime il doppio di 12 (le zodiaco maggiore e lo zodiaco minore). I Caldei distinguevano, al di fuori del cerchio zodiacale, 24 stelle di cui 12 australi e 12 boreali, chiamate “Giudici dell’universo”, simbolicamente i 24 Vegliardi. Il corpo umano è composto da 24 elementi, la gabbia toracica del corpo umano è formata da 24 costole. Raddoppiando i lati del Triangolo Divino Egizio 3-4-5 (Osiride – Iside - Horus), otteniamo il triangolo 6-8-10, che la proprietà di avere un perimetro di 24 uguale all’area, ciò significa che il questo triangolo i diritti e i doveri sono in perfetto equilibrio.

In totale sugli archivolti abbiamo tre gruppi di dodici (3x12=36). Plutarco afferma che il numero 36 è un’altra forma di Tetractis, perché è: “La forma più alta di giuramento, com’è stato rivelato, ed ha avuto il nome di mondo perché formata dalla somma dei primi quattro numeri pari e dei quattro dispari”. In realtà la sommità dell’archivolto esterno ha una tredicesima pietra: due angeli portano una corona regale a Cristo posto nella mandorla mistica. In questo caso il simbolismo è quello dei 12 con Cristo al Centro, il tredicesimo, come Re Artù con i 12 Cavalieri della tavola rotonda. La cornice esterna che chiude gli archivolti è formata con un motivo floreale con frutti a forma di pigna, tra cui appaiono alternativamente teste maschili e femminili.

FIGURA 4. PORTALE REALE CENTRALE - CORNICE FLOREALE CON TESTE E PIGNE

I frutti stilizzato hanno la forma di pigne, i pomi del pino. Osiride, il signore della Vita e della Morte, è presentato col suo bastone regale che termina in cima con un cono di pigna, spesso ai lati due serpenti che si avvolgono come per il Caduceo di Mercurio, come si può ammirare nel museo Egizio di Torino. Il Papa monta una pigna alla cima del suo bastone, e sopra la croce. Anche tra i greci e i romani, il Dio Bacco - Dionisio è a volte rappresentato con un bastone con il cono di pigna. Gli antichi associavano la ghiandola pineale, quella che noi oggi chiamiamo Epifisi a un organo preposto alla maggior chiarezza mentale e alla visione interiore. Per Cartesio la ghiandola Pineale è il punto privilegiato dove mente e corpo interagiscono.

FIGURA 5. IL BASTONE CON PIGNA DI OSIRIDE

Il bastone con la pigna è molto comune nelle statue pagane e nei simboli dell’arte della fertilità e della rigenerazione. La pigna sull’Albero della Vita, fa maturare lentamente i semi femminili delle conifere, e nelle fasi successive il cono si apre per liberare i suoi semi maturi. Il frutto formato da tanti acini-grani come la pigna, la melagrana, il grappolo d’uva è sempre in relazione con l’elemento femminile. La vite era considerata anche l’Albero della Conoscenza per cui la Mishnah, afferma che essa era quello della conoscenza del bene e del male. Nella Genesi è narrato il sogno di Giuseppe in terra di Egitto: “… ecco mi stava davanti una vite, e in quella vite vi erano tre tralci, e non appena essa cominciò a germogliare, subito apparvero i fiori, e i suoi grappoli portarono a maturazione gli acini”.

In basso, sulla destra del portale centrale addossati a colonne e sopra piedistalli, troviamo quattro magnifiche statue dai corpi snelli e una colonna vuota. Il profilo dei volti suggerisce trascendenza. Dall’esterno all’interno le statue rappresentano: Re Salomone con lunghi capelli e folta barba e baffi, la Regina di Saba, Re Davide, e un Profeta, forse Ezechiele. L’altezza delle teste delle statue decresce verso il centro, ma quella della Regina di Saba è più alta perché ha i piedi più in basso per indicare il suo collegamento con la nera e fertile terra. La visita della Regina di Saba visita a Gerusalemme tra il 1000 e il 950 a.C., è menzionata nel Talmud ebraico, nella Bibbia (Cronache II, 1), nel Corano e in racconti mussulmani posteriori. Secondo il I Libro dei Re dell’Antico Testamento, la Regina di Saba sentì giungere fino alle sue terre la fama del Re Salomone, conosciuto anch’egli per la sua saggezza, la sua arguzia, la sua ricchezza e virilità. Nella tradizione islamica, invece, l’incontro non fu così casuale: si rifà alla leggenda secondo la quale Re Salomone poteva parlare agli animali grazie al magico sigillo donatogli da Dio l’anello di Salomone.

FIGURA 6. PORTALE CENTRALE LATO DESTRO - RE SALOMONE - REGINA SABA - RE DAVIDE - PROFETA

Si narra che un giorno egli chiamò a raccolta tutti gli animali e si accorse che mancava all’appello l’upupa, (uccello che entrerà nelle tradizioni yemenite come simbolo della mediazione) che giunse con forte ritardo. Per giustificarsi l’upupa raccontò di essersi attardata in un regno dagli aromi forti, giardini fioriti nel cuore del deserto e con un grande trono d’oro e d’argento, tempestato di pietre preziose. Incuriosito da tale narrazione Re Salomone, inviò una lettera alla Regina di Saba. La sovrana accettò l’invito del re di Gerusalemme decidendo però di mettere alla prova la sua sapienza. Durante la sua permanenza la regina di Saba mise più volte in difficoltà Re Salomone con enigmi d’ogni sorta. Anche nel commento ai “Proverbi” si sostiene che la Regina di Saba pose a Salomone molti quesiti. Salomone è il Maestro Costruttore del Tempio di Gerusalemme, il progettista del Tempio, che appare come il Primo Maestro Costruttore cui fanno riferimento i Maestri d’Opera delle cattedrali gotiche. Il suo testamento di Adepto, fu il Cantico dei Cantici, uno scritto di altissimo valore iniziatico; un canto d’Amore, apparentemente profano, il cui primo verso afferma e denuncia il suo contenuto ermetico: “Sono nera ma bella, ragazze di Gerusalemme”! La Regina di Saba etiope, era nera, e i Templari erano devoti alla madonna Nera e a Sant’Anna la Madre della Madre, anch’essa col viso nero. La regina di Saba doveva tenere in una delle due mani troncate un fiore probabilmente un giglio. La Regina di Saba richiama alla mente il culto di Iside, e il culto della Madonna Nera. La Regina di Saba si distingue dalle altre dall’ineffabile sorriso che emana serenità; si conoscono altre due rappresentazioni di splendidi sorrisi, quella dell’angelo della Cattedrale di Reims, e l’indefinibile sorriso della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Salomone e la Regina di Saba si ritrovano rappresentati nei tre portali della cattedrale.

FIGURA 7. PORTALE CENTRALE LATO SINISTRO - REGINA - REGINA - EBREO - PROFETA

Sulla sinistra del portale centrale abbiamo troviamo quattro statue, da sinistra a destra una Regina ieratica con un libro in mano, una colonna vuota, e poi tre statue con le teste circondati da aloni: una donna coronata con libro, due uomini barbuti, il primo con un berretto elaborato, e il secondo forse un Profeta, in possesso di un rotolo. Libri e rotoli alludono insegnamenti sacri. L’altezza delle figure diminuisce quanto più sono vicine alla porta.
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2 Nella Bibbia samaritana l’età di Enoch viene fissata a 360 anni Sono i gradi dello Zodiaco. La tradizione ci racconta del patriarca Enoch come l’autore di 360 libri. Il numero 365 corrisponde ai giorni dell’anno solare.
3 I Re musici suonano l’armonia delle sfere celesti.
4 Chiamato anche Uovo filosofico e Leone Verde.

IL BUE E IL LEONE

Sotto la grande Rosa Ovest, e in cima alle due colonne del Portale Centrale, troviamo scolpiti: a sinistra un Bue, e a destra un Leone sotto le cui zampe una testa d’uomo. Cristo è chiamato “il leone della tribù di Giuda”. Il leone è accanto al Trono divino nel libro dell’Apocalisse (5, 5). Secondo l’abate Guy Villette, le due colonne ai lati del portale principale erano chiamate proprio come quelle del Tempio di Salomone, Jakin e Boaz, rappresentate da un Toro e da un Leone. Le due colonne della Cattedrale di Würzburg portano incisi i nomi di Jakin e Boaz. La colonna di destra Jakin significa “egli ha stabilito”, la colonna di sinistra Boaz significa “nella sua forza”. I due pilastri erano di bronzo(5) e alti 18 cubiti(6) ed erano splendidamente decorati con ghirlande, melograni e trame varie. Le due colonne rappresentano simbolicamente i due aspetti dell’Albero della Vita. Sulla parte superiore di ogni colonna vi erano delle grandi coppe, la coppa della colonna di destra conteneva il fuoco e quella di sinistra l’acqua. Il simbolo dei due pilastri, da tempo immemorabile, custodisce il passaggio verso luoghi santi e regni misteriosi. Jachin e Boaz rappresentano l’equilibrio tra due forze opposte. L’ingresso nella Cattedrale equivale all’ingresso del Tempio di Salomone dov’era conservata l’Arca del Patto.

FIGURA 8. PILASTRI PORTALE CENTRALE BUE E LEONE

Il capitello della colonna ebraica del Tempio di Salomone era composto di due parti, una inferiore alta 5 cubiti, decorata a festoni a rete in 7 catenelle e nella parte superiore 200 melagrane, e una di coronamento alta 4 cubiti, a forma di giglio (o loto). Si può notare che le tre misure di altezza danno come somma 18+5+4=27, o anche 3 al cubo, la Trinità manifestata nella forma volumetrica. Ancuni autori fanno notare che non del giglio bianco (assunto poi dal Cristianesimo) si tratta qui, ma più probabilmente del giglio di campo o altri dicono, dell’anemone di colore rosso e che è detto tra l’altro Giglio di San Giovanni, perchè fiorisce nel periodo di questa festa. Si comprende perché in simbolo del fiore di Lys compaia in tutte le costruzioni sacre asssociate ai Templari. Questo segno a forma di “X” è anche detto il sigillo di Hermes o Mercurio, la Sapienza misterica, che ha come attributo, i sandali di cuoio incrociato.

La melagrana con cui sono ornate sia le colonne Jakin e Boaz del Tempio di Re Salomone, e sia la veste del Sommo Sacerdote, richiama la simbologia associativa per tutti i frutti che hanno molti semi; quello del legame che unisce i grani di questo frutto, numerosi come la fratellanza degli “Enfants de Salomon”. La melagrana è spesso rappresentata con una fenditura che lascia intravedere i semi rossi all’interno, come quello sessuale legato alla fertilità. E lo è senz’altro nel mito di Persefone, che è tratta agli inferi con l’offerta appunto di un chicco di questo frutto. Il mito di Persefone e la discesa agli Inferi, fa parte della cultura legata ai Misteri Eleusini(7) e al viaggio iniziatico, richiamato anche ritualmente dalla discesa nel ventre della terra. Cerere, madre di Proserpina-Persefone è la dea della terra, la Madre Terra.

Per quanto riguarda il numero di 200 melagrane appartiene alle serie delle centinaia. I numeri da “1” (Uno), a “9” sono numeri monadici, e rappresentano il Mondo degli Archetipi(8). Con il 10 si passa al Figlio, il secondo livello del Padre, l’Uomo Celeste il cui simbolo è “X”. Con il numero 100 abbiamo matematicamente il quadrato di 10, siamo nel mondo astratto delle forme geometriche piane, abbiamo la crescita del Figlio nella famiglia. Con il numero 1000 abbiamo il cubo di 10, siamo nel mondo tridimensionale della forma fisica, si realizza la struttura complessa della società. Il numero 200 è la dualità riferita a un insieme, a un gruppo spirituale, a una famiglia. In ebraico la ventesima (20) lettera Resh ha come valore 200, inoltre, Resh ha come pittogramma una testa, e come abbreviazione indica la parola “Rabbi” o Maestro spirituale. Le 200 melagrane rappresentano dunque un gruppo spirituale sotto la guida di un Maestro, quello che in oriente è chiamato Ashram.

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5 Il serpente del deserto issato su un’asta da Mosè era di bronzo. Il bronzo è considerato un metallo incorruttibile, immortale, e quindi giustamente associato alla salvezza dalla morte. Il bronzo ha una risonanza eccezionale, è la materia con cui è fatta la campana.
6 Cubito ebraico = 44,45 cm.
7 I sacerdoti di Eleusi, durante i Grandi Misteri, si cingevano il capo di rami di melograno.
8 L’archè in greco ἀρχή, che significa «principio», «origine», rappresenta per gli antichi greci la forza primigenia che domina il mondo, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà.
PORTALE REALE LE COLONNE DELLA TRASFORMAZIONE

I PILASTRI DEI COSTRUTTORI

La base delle colonne del Portale Reale che portano le grandi statue, sono finemente intagliate tutte diverse, con motivi geometrici e figure con teste mozzate dai rivoluzionari. Vi sono inoltre colonnette o pilastrini intarsiati con figure anche queste con teste distrutte, di cui una con sei figure in posizione centrale, tra il Portale Principale e il Portale Destro, in alto si vede un uomo eretto con col nome di Rogervs(9). La scritta con caratteri del XII secolo, si riferisce a un Maestro d’Opera scalpellino cui si devono le sculture del Portale Reale.

FIGURA 9. IL MAESTRO ROGERVS E L’ASINA

Secondo gli antichi Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, la frase latina nomen omen significa “il nome è un presagio”, “il destino nel nome”. Il valore numerico del nome ROGERVS utilizzando le lettere latine è quattro volte undici cioè 44, che è in relazione con il del lato in cubiti reali egizi CR della grande piramide (440 CR). I numeri in piedi con cui è stata progettata la Cripta di St. Lubin sono 11, 22, 44. Il numero 44 oltre essere un numero maestro, come numero doppio e palindromo è in relazione con la dualità, infatti si riduce 4+4 a 8, il perfetto equilibrio tra lo spirito e la materia. È il numero che caratterizza il Maestro d’Opera. Si aggiunga che il nome è composta di 7 lettere, i numero del mistero: il Maestro d’Opera era istruito alla scienza misterica. Ai piedi di Rogervs un animale, un puledro, probabilmente un’asina la cui testa che si volge indietro in senso opposto a quello del corpo, per dirla esattamente alla francese, un animale contrasté, che ricorda l’asina di Balaam raffigurata nel Portale Nord. Appena superata la Torre Sud, si scorge in alto sul lato sud la scultura di un asino che suona la lira. La bocca dell’asina secondo il Talmud è una delle dieci cose furono create alla fine del Sesto Giorno della creazione del mondo. A cavallo di un’asina Gesù fece il suo ingresso trionfale a Gerusalemme.

In cima a un pilastrino con sei figure, in posizione centrale tra il Portale principale e il Portale di sinistra, a lato della Regina ieratica è rappresentato (anch’esso in posizione eretta) un musico con le gambe incrociate, in modo da formare una “X”. La spiegazione è che si trattava di un modo di fare degli scalpellini occitani di Lingua d’Oc, si può darsi, ma si tratta di scalpellini legati a scuole misteriche. Questo simbolo in caratteri latini rappresenta il 10 numero dell’Uomo celeste e pitagoricamente la Tetractis, cioè l’unità, le due nature, i tre principi e i quattro elementi, che sommati, danno per totale Dieci. Il numero romano X, a sua volta, è costituito da due “V” congiunte per i vertici di cui una rovesciata, cioè da due cinque. Nella Round Church Templare di Londra alcuni cavalieri sono rappresentati con le gambe incrociate, che secondo l’interpretazione misterica rappresentano i Templari Iniziati(10). Analoga rappresentazione con le gambe incrociate è fatta per Mosè, nel Portale Reale di Sinistra L’iniziato di Chartres era il Maestro d’Opera custode delle armonie musicali pitagoriche, che disegnò armonicamente le arcate e i pilastri, la Cattedrale, accordandone le parti tra loro, e le singole parti con il tutto, alla stregua di uno strumento musicale, cioè verso Nord(11).

FIGURA 10. IL MUSICO CON LE GAMBE INCROCIATE - TEMPLARI ROUND CHURCH

In basso scolpito su una colonnetta, il Maestro iniziato in armonie musicali celestiali. In alto scolpito nell’archivolto centrale, l’antico Re musico con arpa sotto i cui piedi un drago che ha in bocca la mano di un angelo, appartenente al gruppo dei 24 Vecchi Sapienti, l’Adepto citato da Fulcanelli. In alto è il modello celeste, in basso l’iniziato incarnato, che segue le orme dell’Istruttore spirituale.

Tutte le basi delle colonne sono decorate con motivi geometrici. Alcune colonne sono realizzate con un motivo a zig-zag, formato dall’unione continua di squadre perpendicolari tra loro, che anziché formare quadrati, formano una scala che sale, cioè verso i cieli. Una colonna ha una squadra lineare alternata a una squadra realizzata con 7 punti, ma se questi sono contati nelle due direzioni, sono 8; questi numeri sono molto carichi di significato misterico. Altri motivi sono formati con petali accostati in modo da creare una serie di croci e quadrati.

FIGURA 11. PORTALE CENTRALE REALE - BASI COLONNE

In un’altra colonna, il quadrato è realizzato a losanga vuota all’interno. Il motivo con intrecci a forma di “X” è anche quello di una rete. La lettera greca “chi” (X), che nel Timeo di Platone indica il Demiurgo, nella simbologia cristiana come nel Chrisma, segna l’inizio, la matrice della trama a rete. In un’altra all’interno della losanga vi sono coppie di uomini. Fulcanelli, dopo aver ricordato che la cintura di Offerus, il portatore del fanciullo, quello che diverrà il San Cristoforo, ha una trama incrociata, come una rete, fa notare che queste linee incrociate si trovano sul cosiddetto dolce dei Re Magi, che si consuma, per tradizione, in Francia, all’Epifania.
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9 L’architetto australiano John James scrive che il Maestro scalpellino Rogervs ha prestato la sua opera anche a Bourges e SaintLoup-de-Naud. Vedi: http://www.johnjames.com.au/pdf/30%20carving%20and%20erection%20of%20the%20Chartres%20Royal%20Portals.pdf.
10 Il teschio e le ossa incrociate erano un simbolo templare.
11 Il Portale Nord è detto degli Iniziati.

GLI INTARSI MISTERICI

FIGURA 12. PORTALE REALE - COLONNINE MISTERICHE

Tra le colonne intarsiate che sorreggono le grandi statue del Portale Reale, vi sono piccole colonnine finemente scolpite con motivi formati con due strisce di rami intrecciati, che generalmente sono ignorate dal visitatore conquistato dalle grandi statue. Le colone sono intarsiate con motivi floreali che indicano la dualità; in mezzo agli intrecci vegetali si vedono persone salire verso il cielo usando i rami di quello che si può definire un Albero della Vita. In una colonna si vede anche un centauro che suona il corno da caccia, in un’altra una donna a cavallo di centauro, sotto una sirena con la stessa testa da uomo(12) con barba e corpo di uccello del centauro rappresentato, e poi grifoni, draghi.

Il centauro, il tema molto caro ai Templari, rappresenta la doppia natura dell’uomo: animale il corpo da cavallo, spirituale il busto umano, è il simbolo della dualità. I centauri erano considerati malvagi per la loro doppiezza, come pure le Sirene, ma questo è vero solo in parte. Il centauro e la sirena sono fisicamente un ibrido animale uomo, che segna sempre un passaggio, da una forma data, esistente in natura, a un’altra(13). Il simbolismo di una natura ibrida centauro e sirena, è il processo di trasformazione. Senza trasformazione, non vi può essere sviluppo. In Italia ritroviamo il motivo della cerva senza il centauro nei dipinti della Cappella Templare di San Bevignate, e a Lucca Lucca nella chiesa di San Michele in Foro e nel Duomo di San Martino dove sono rappresentati all’esterno i motivi del cane e della cerva, e del centauro e della cerva. In Austria sul portale dell’ossario templare di Mödling in Stiria, si può ammirare un rilievo di un cavaliere che insegue un cervo che è inseguito da due cani. Ritriviamo in Francia il tema del centauro e della cerva, a St. Gilles nella Camargue, e a Montsaunès nel Pirenei.

I pittori vascolari greci rappresentavano le sirene anche come esseri maschili con la barba, come a Chartres, e sia se fossero di forme maschili o femminili, si può individuare la loro natura per il corpo che richiama sempre quello di un uccello con una testa umana, a volte con braccia e mammelle, quasi sempre con artigli ai piedi, artigli non aventi però la funzione del rapimento (funzione propria delle Arpie), in quanto, altra caratteristica loro fondante, le sirene sono strettamente collegate al mondo della musica, suonando la lira o il doppio flauto (diaulos) e accompagnandosi col canto. Le sirene, secondo Plutarco, suonano una musica celeste che libera l’anima dalle cose terrene. La filosofia platonica affermava che le Sirene cantano l’armonia celeste delle Sette Sfere.

FIGURA 13. ALBERO DELLA VITA E GREEN MAN

La cattedrale gotica puo essere vista oltre cha a una nave, anche come una foresta di pietra con gli alberi pietrificati in colonne. L’uomo verde, il “green man”, è presente in Chartres nei motivi delle colonne e nel portale del transetto sud, mentre ingoia e rigurgita due rami. L’emissione dei rami e del fogliame da un uomo verde forma l’immagine dell’Albero di Vita. È il sottile riferimento con la rinascita della Natura, con la Primavera e con la rinascita dell’anima. Tra le due correnti di vita vegetale, appaiono uomini che abbracciano e uniscono le due strisce per significare l’armonizzazione degli opposti, secondo l’insegnamento pitagorico e fatto proprio dai Templari.

Su altre colonnette le due correnti di vita vegetale sono già unite formando una rete e tra i vuoti di questa appaioni teste umane isolate tra loro; in altre, si vedono spuntare a coppie dai rami, teste di uomini e di animali, che si guardano portando così equilibrio nella dualità. Una testa umana mostra come per il Green Man l’emissione dalla bocca di una duplice corrente.

FIGURA 14. ALBERO DELLA VITA E UOMINI

Tra le colonnette di destra del portale in alto vi è una figura animalesca per via delle corna e dei lineamenti grotteschi, un Baphomet. Una decorazione simile è scolpita all’esterno della chiesa di Saint-Bris-le-Vineux dove i Templari avevano una Commenda che dista solo 40 km dall’Abbazia di Vézelay(14) in Borgogna. Da Vézelay partivano i pellegrini per andare al santuario di San Giacomo di Compostela su una via che era militarmente protetta dai Templari.

FIGURA 15. BAPHOMET A CHARTRES E A SAINT-BRIS-LE-VINEUX
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12 Ad Aosta nella Collegiata dei Santi Pietro e Orso - Chiostro - Capitello n. 11 - prospetto sud vi sono figure di sirene uccello dal volto maschile.
13 Da una trasformazione, avvengono creazione e ri-creazione dell’uomo, quale il passaggio tra le Ere successive, come attestano i versi delle Metamorfosi di Ovidio.
14 L’Abbazia di Vézelay, anche se dedicata al culto di Maria Maddalena, ha posseduto la sua vergine nera e il suo dolmen. È stata fatta menzione di questa Madonna Nera negli “annali delle Crociate” e San Luigi si sarebbe inginocchiato davanti a lei alla fine del settembre 1244. La Vergine era esposta nella cripta. Vézelay è stato sempre un luogo iniziatico. I Druidi vi hanno soggiornato.
ORTALI OVEST DI SINISTRA E DESTRA

Il Portale Ovest di Sinistra detto “La porta dei Tempi”, è presieduto dall’ascensione del Cristo, scolpito in posizione eretta al centro del timpano: ai lati del Cristo vi sono due angeli, la dualità, rappresentata da due flussi, che Egli equilibra sotto i suoi piedi. Sotto il Cristo nella parte alta dell’architrave quattro angeli guardano verso il basso, in totale sei angeli, Sette con Cristo, il numero del Mistero, tre sopra la nuvola quattro sotto: simbolicamente il triangolo sopra il quadrato. Nella parte più bassa dell’architrave 10 apostoli assistono all’ascensione.

Sopra il timpano e l’architrave abbiamo due archivolti a forma di ogiva con i segni alternati dei lavori degli uomini dei mesi e dello zodiaco. Nel primo archivolto, si hanno alternati dieci segni. Si vuole ribadire l’importanza del numero 10 la Tetractis pitagorica, l’Ordine del Cosmo.

Nel secondo archivolto, 12 segni, in totale nelle due curvatore o archivolti si hanno 10+12=22 figure. Ventidue sono le lettere dell’alfabeto akkadico, fenicio, egizio, ebraico, arabo, aramaico. L’intera creazione e l’intero linguaggio scaturiscono da un’unica combinazione di 22 lettere, il Verbo di Dio(15). Ricordiamo che 22 è anche il numero degli aminoacidi che concorrono a formare l’impalcatura della vita o come i 22 paia di cromosomi contenuti nel seme umano e di qualsiasi altra cellula del corpo umano.

FIGURA 16. TIMPANO SINISTRO OVEST

L’archivolto esterno cornice è formato da un motivo floreale pigne e fogliame alle cui estremità spuntano due teste, la dualità: a sinistra una testa di un uomo con la barba dal volto sereno che guarda in alto verso la luce. Dalla parte opposta a destra nell’archivolto nel Portale Destro, una testa di drago che mostra i denti aguzzi.

FIGURA 17. TESTA CORNICE FLOREALE ARCHIVOLTO ESTERNO SINISTRO OVEST

Sotto sui pilastri del portico, vi dovevano essere sette sculture, tre a sinistra e quattro a destra. Il quattro legato al quadrato identifica il mondo della forma, il tre legato al triangolo identifica il mondo dello spirito. A sinistra tre statue forse Sara, Abramo e Agar. A destra una colonna liscia una statua, una colonna liscia, e un’altra statua molto danneggiata. La statua integra è identificata come Mosè, rappresentato con le gambe incrociate per formare una “X”. Questo segno a forma di “X” è anche detto il sigillo di Hermes o Mercurio, la Sapienza misterica, che ha come attributo, i sandali di cuoio incrociato, le calzature di Mosè sembrano fatte con striscie incrociate. La lettera “X” indica il numero Dieci espresso come 2x5, due volte “V” cinque, come per le Tavole della Legge affidate a Mosè.

FIGURA 18. PORTALE SINISTRO PARTE DESTRA - MOSÈ

Il Portale Ovest di destra è noto come il Portale della nascita di Cristo a cui presiede Maria, l’incarnazione cristiana della Madre Divina. Maria è rappresentata nel timpano, circondata dagli angeli dalle sette arti liberali che erano assimilate alle branche della conoscenza e qui sono rappresentate da altrettante donne accompagnate dai saggi che le hanno rappresentate. Maria è rappresentata seduta come la Vergine Nera e tiene il Bambino-divino sulle sue ginocchia, ai lati due angeli.

FIGURA 19. TIMPANO DESTRO OVEST

Nei ricami del’archivolto cornice del timpano il motivo floreale con rami intrecciati foglie e pigne del cui simbolismo si è precedentemente discusso. Piccole teste di uomini e donne appaiono a intervalli regolari nella cornice, per indicarci un’altra forma dell’Albero della Vita. All’estremità destra della cornice appare nascosto sotto le foglie una figura che è indicata come demoniaca, ma in realtà è un’altra forma di drago.

FIGURA 20. TIMPANO DESTRO OVEST PARTICOLARI CORNICE FLOREALE PICCOLE TESTE E DRAGO

Due archivolti circondano il timpano: il primo 3+3=6 angeli, 2 segni zodiacali (Gemelli e Pesci), e 2 figure; il secondo archivolto ha 6+6 settori. I due archivolti hanno esternamente 12 settori e internamente 10 settori, per un totale di 22. Come per il Portale Reale di Sinistra abbiamo nuovamente il numero 22 della creazione. L’arco esterno è formato dalle sei arti liberali, e i saggi che le hanno illustrate per un totale di 12. L’arco interno è formato da sei angeli più il segno dei Gemelli (due Templari) e dei Pesci a sinistra, e la settima arte liberale Musica e Pitagora a destra in totale 6+2+2=10. Pitagora, il sommo filosofo, raffigurato in basso a destra, è il custode dell’arte della Musica. La musica è uno dei temi centrali dell’ingresso monumentale della cattedrale di Chartres; si tratta dell’armonia della Musica Mundana, il suono e l’ordine delle sfere celesti. Il ritmo armonico è celato in tutta la struttura della cattedrale di Chartres, lo si avverte come una sottile vibrazione.

FIGURA 21. PARTICOLARI TIMPANO DESTRO OVEST - DIALETTICA E ARISTOTELE

La somma degli angeli con le arti liberali dà 6+7=13, il numero 13=1+3+9, rappresenta la crescita per tre (30+31+32=1+3+9), cioè riferita al mondo tridimensionale: tredici è il numero della generazione dei corpi. Questo è anche il Portale della nascita di Gesù! A 13 giorni dalla concezione si forma il germe umano. Passarono 13 giorni dalla nascita di Gesù perché apparisse la stella ai Magi. Al di sotto sono rappresentate in due fasce orizzontali: la fascia in basso in basso l’annunciazione, la visitazione, la natività, la fascia in alto la presentazione al tempio. Il triplice tema della Vergine e del Bambino è messo in evidenza dallo schematismo geometrico delle tre scene che esprimono tre fasi dello sviluppo spirituale dell’anima; queste si possono definire come povertà spirituale, sottomissione della personalità al Sé superiore, unione con il Divino.

Se interpretate correttamente, le sette arti liberali, il loro ordine testimonia della visione pitagorica del mondo che influenzò l’arte medievale. La divisione in 3+4 parti di queste scienze in Trivium e Quadrivium (aritmetica, musica, geometria e astronomia) è un’eredità dell’antichità pitagorica-platonica.

L’analogia tra la Vergine e l’anima illuminata è rafforzata dalle allegorie delle sette arti liberali negli archivolti della medesima porta: le arti liberali sono il riflesso delle sette sfere celesti dell’anima di cui esprimono l’ampiezza e la perfezione. Ai piedi di ognuna è posizionato una personalità del mondo antico. La dialettica e Aristotele la logica, sono rappresentati in basso a sinistra. La Dialettica (Logica) nella rappresentazione delle “sette arti liberali” è rappresentata come una donna seduta che tiene uno scettro a forma di fiore nella mano sinistra, simbolo di potenza spirituale, e un dragone nella destra come simbolo di acutezza mentale che se male utilizzata si trasforma in falsità.

FIGURA 22. TIMPANO DESTRO OVEST - PARTICOLARE DRAGO

Sugli archivolti del Portale di Sinistra sono rappresentati 10 segni astrologici e i lavori dell’anno, mentre sul Portale di Destra nell’archivolto interno sono rappresentati gli altri Due segni astrologici che esprimono la dualità: i Gemelli e i Pesci.

Il segno astrologico dei Gemelli è rappresentato con Due uomini dietro uno scudo. I Gemelli rappresentano Due Cavalieri Templari, che sono simbolicamente visualizzati in coppia. Lo scudo a mandorla è con motivo a “Carbonchio” termine utilizzato per indicare la figura formata da una pietra (posta nel centro), da cui si dipartono otto raggi, terminanti il più delle volte con un fiore (giglio, Fleur de Lys).

FIGURA 23. TIMPANO DESTRO OVEST - GEMELLI DIETRO UNO SCUDO

Il dodicesimo segno astrologico dei Pesci è posto nell’archivolto sotto quello dei Gemelli. Il segno astrologico dei Pesci, rappresenta l’era zodiacale caratterizzata dalla venuta di Cristo e in questa era zodiacale i Templari lasciarono la loro impronta non solo nelle cattedrali gotiche ma anche creando un nuovo sistema finanziario che portò prosperità e benessere. I Pesci influenzano i piedi dell’Uomo dello Zodiaco. Nel portale Ovest si vede un solo pesce sia sull’archivolto e sia in basso su una colonnetta. La dualità in qualche modo è superata perché il ciclo è finito. Attorno al Pesce abbiamo simbolizzati i quattro elementi(16): l’elemento in cui nuota, l’Acqua, le piccole fiamme che lambiscono il corpo del Pesce, il Fuoco, gli alberi carichi di frutti, la Terra, gli uccelli che si cibano dei frutti sugli alberi, l’Aria.

FIGURA 24. TIMPANO DESTRO OVEST - PESCI
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15 La base della Grande Piramide, quella di Cheope è di 440 cubiti reali, 220 cubiti di semibase (22x10).
16 http://www.cathedrale-chartres.fr/portails/portail_royal/baie_droite/vouss12_16.php
IL MISTERO DI GIANO

Sugli archivolti del Portale Ovest di Sinistra detto “La porta dei Tempi”, troviamo i segni zodiacali e i lavori dell’anno. Il segno zodiacale del Capricorno, governato da Saturno, quello del solstizio invernale, è rappresentato con testa di caprone e corpo di dragone nell’archivolto sopra il mese di gennaio, il secondo in basso a destra. Il lavoro di gennaio è rappresentato con un uomo a due teste, cioè Giano, le cui facce portano l’una i segni della giovinezza, l’altra quelli della vecchiaia. Giano è rappresentato girato dalla parte del viso anziano come Saturno: l’uomo bifronte è seduto e taglia una lastra, cioè è un tagliatore di pietre. L’allegoria della doppia faccia e della doppia fronte di Giano è collegata al dono della scienza del passato e del futuro, fattogli da Saturno, da lui ospitato durante la persecuzione da parte di Giove. Secondo altre interpretazioni, perché il mese di gennaio (Januarius) prende nome da Janus e a lui, è dedicato, la doppia fronte che connota le erme del dio, simboleggerebbe la visione dell’anno trascorso e di quello che sta iniziando.

FIGURA 25. PORTALE OVEST SINISTRA - GIANO E CAPRICORNO

Si narra che Janus, o Giano, avrebbe regnato sul Lazio, istituendo per primo i riti religiosi e dando inizio alla costruzione dei templi. Di conseguenza, era il patrono dei Collegia Opificum e Fabrorum, istituiti sotto il regno di Numa e in suo onore le corporazioni degli artigiani romani celebravano le due feste solstiziali, essendo protettore di ogni inizio e iniziatore della civiltà.

Non c’è nessun bisogno d’essere del mestiere per rendersi conto che l’erezione della cattedrale di Chartres non è l’opera di un apprendista e che tutti quelli, carpentieri, scalpellini e muratori, che lavorarono in cantiere erano maestri nella loro arte. Ora, tra il 1194 e il 1220 si costruiscono chiese e cattedrali in tutta la Francia; chiese e cattedrali che non sono neppure loro opere di apprendisti … Si sa che i costruttori di chiese erano raggruppati in confraternite, che sarebbe più esatto, quindi, chiamare «fraternità», una specie di associazioni, di «compagnie». Esistevano tre «fraternità»: les Enlants du Père Soubise, les Enfants de Maître Jacques e les Enfants de Salomon. E, queste, non sono ancora totalmente scomparse. Les Enfants hanno lasciato degli eredi conosciuti, attualmente, sotto il nome di Compagnons des Devoirs du Tour de France, nome a loro conferito nel XIX secolo(17).

Giano bifronte è mistericamente il Signore delle Due Vie, di destra e di sinistra, rappresentate dai Pitagorici dalla lettera “Y”. Le due chiavi di Giano, erano una d’oro e una d’argento, e si riferivano rispettivamente, ai Grandi Misteri e ai Piccoli Misteri. Giano era il dio dell’iniziazione e il titolo Janus apparteneva ai Collegia Fabrorum et Pontificiorum, legate all’esercizio di mestieri, sono la prima Società iniziatica muratoria di cui abbiamo notizia certa e storica. La costruzione materiale divenne cioè una semplice allegoria per un'opera creativa interna e segreta; il tempio esteriore fu simbolo per quello interiore. Lontano dallo scomparire con l’antica civiltà romana, avevano continuato senza interruzione nel Cristianesimo stesso, in Italia queste Corporazioni medievali erano note sotto il nome di Comacini, che uniti in fratellanza tramandarono l’arte antica di edificare. Dall’alta Lombardia si diffusero in Italia poi in Francia, Svizzera, Valle del Reno. Già prima dell’anno mille, a Lucca operava una Fratellanza di Maestri Comacini. Nell’antica Roma, le feste di Giano (Janua), Il Signore delle Due Vie”, erano celebrate dai Collegia Fabrorum ai due solstizi. È interessante far notare che sul lato Destro e sul lato Sinistro rispettivamente si dispongono gli eletti e i dannati nel Giudizio finale dell’Apocalisse. Janua Coeli, sole nascente, nel Capricorno, è la Porta stretta, difficile da passare quella della Liberazione. Janua Inferi, sole calante, nel Cancro, è la Porta larga per la discesa agli Inferi, come la caduta di Persefone conduce nell’Ade, nella bara dell’incarnazione. Giano fu in seguito cristianizzato nei due San Giovanni(18).

Notevole è che Giano in questo portale è rappresentato mentre tagli la pietra. Nel cristianesimo, le feste solstiziali di Janus sono diventate quelle dei due San Giovanni (San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista) nelle immediate vicinanze dei solstizi d’inverno e di estate. I tagliatori di pietra l’hanno talvolta raffigurato nell’atto di chiudere una porta alle spalle di un vecchio e di spalancarne un’altra a un giovane (portale di Saint-Denis). Il Portale Ovest è detto appunto la Porta dei Tempi. Il 16 gennaio nell’antica Roma si tenevano i saturnali, cioè le calende, festeggiando il ritorno del Sole, il segno zodiacale è quello del Capricorno. Il segno del solstizio estivo, quello del Cancro è rappresentato con uno scarabeo a sei zambe e ali da coleottero.

FIGURA 26. ARCHIVOLTI PORTALE NORD - CAPRICORNO E GIANO BIFRONTE

Anche sul quinto archivolto del Portale Nord di Destra detto della Saggezza, troviamo una rappresentazione del mese di Gennaio con la figura di Giano con due teste, il viso di sinistra un uomo anziano e barbuto, il viso di destra femminile, un giovane. Giano (vale a dire, dei due San Giovanni) è rappresentato che sorregge nella mano destra un pane. Un disegno che riporta la dicitura “uno dei due Janus di Chartres(19)”, raffigura Giano con una coppa nella mano destra, il lato del viso anziano, e un pane con una croce templare nella mano sinistra, il lato del viso giovane. La scultura presenta la mano destra troncata per cui non è visibile la coppa di vino, questa rappresentazione di Giano con il pane e il vino, si accorda con quella di Notre-de-Paris(20). Anche a Ferrara, una statua eloquente di Giano bifronte, egli detiene un pane (a forma di torta) e una tazza. Il pane della vita e dell’amore e la tazza con il vino della conoscenza. Per il pane è l’amore e il vino della conoscenza. Melchisedech, re di Salem sacerdote del Dio altissimo, offrì pane e vino ad Abramo.

James Frazer nel Ramo d’Oro scrisse che Giano faceva coppia con una divinità femminile chiamata Giana. Macrobio nei Saturnalia dice che Gennaio (Januarius) era dedicato a Giano, dio con due facce, perché fuso con Jana, cioè Diana, chiamata da Varrone anche “Jana Luna”. Esistono rappresentazioni della dea Venere barbuta, femminile nella parte inferiore, maschile in quella superiore. Da un punto di vista misterico ci ricorda che noi siamo sempre uomo e donna e il primo essere fisico asessuato della Genesi Jah-Heve era androgino: “Uomo e Donna egli lo creò”. Questa testa si riferisce alla dottrina segreta dei Templari. In Perlesvaus i cercatori del Graal indossano come i Templari abiti bianchi ornati da una croce rossa. Uno dei custodi del Graal dice all’eroe: “Ci sono le teste con le basi in argento e quelle con le basi di piombo e i corpi cui le teste appartengono: ti dico tu devi riunire le teste del re e della regina” cioè la maschile e la femminile.

A sinistra di Giano, sul sesto archivolto, tra i segni zodiacali troviamo sotto quello dell’Acquario, la rappresentazione del Capricorno testa di caprone e corpo di drago non di delfino. Sotto il Capricorno la rappresentazione dell’inverno. Il Capricorno è il decimo “X” segno dello zodiaco, 2 volte 5, un segno duale: chiaro a destra, oscuro a sinistra. La disposizione del segno del Capricorno accanto alla scultura della persona ermafrodita indica il Signore delle Due Vie, Giano il dio dei Misteri dell’antica Roma, il Guardiano delle Due Porte, colui che apriva e chiudeva la porta (Janua). Prima la discesa di sinistra agli Inferi, Juana Inferi nel Cancro, poi l’ascesa simboleggiata dalla capra che sale sulla vetta, nel Capricorno. Il Salvatore, il cui simbolo è il sole invincibile, nasce il 25 dicembre, tre giorni dopo il solstizio nel Capricorno. Il Capricorno segno di nascita del Salvatore è il Guardiano della Porta del Cielo o Juana Coeli, rappresentata dal solstizio invernale.

La vetrata posta sul lato Sud della cattedrale nella posizione 28a lato sud deambulatorio che tratta dei lavori dei mesi e dei segni zodiacali, mostra in basso una rappresentazione di gennaio-Giano con tre facce, accanto al segno zodiacale dell’acquario. Giano appare come il custode della porta ed è rappresentato con tre facce, che si dice rappresentino il passato, il presente e il futuro. Questo è solo un aspetto(21). La rappresentazione di Giano con tre facce appare anche nella ex roccaforte templare di Tomar in Portogallo come chiave di volta anche se risalente al XVI secolo(22). Troviamo la stessa triplice testa scolpita anche se rovinata(23), in fondo a una colonna della cattedrale di Notre-Dame di Sées in Francia. Secondo M. Guinguand, queste due sculture indicano la posizione dello stesso tesoro (i Cavalieri Templari), ma in due stagioni diverse. Secondo lui, le preziose risorse del Tempio erano state raccolte e conservati in modo sicuro in Sées, in un luogo molto segreto che possono essere correlati al pozzo che si trova all'interno della cattedrale(24).

FIGURA 27. GIANO TRIFRONTE - CHARTRES VETRATA 28A - TOMAR

Le tre teste sono anche viste come una rappresentazione del Triscele o Triskell. Nell’antica provincia di Saintonge, oggi dipartimento de la Charente-Maritime, in Francia, si trovano rappresentazioni del Triscele a tre teste, con tre visi e quattro occhi proprio come a Chartres, nell’Abbazia Fontdouce (nel comune di Saint-Bris-des-Bois), e nella Chiesa San Pallais de Saintes(25). A Perugia, luogo dove i Templari lasciarono la loro traccia(26), nella chiesetta dei Santi Severo e Agata, lungo la medievale via dei Priori, c’è un affresco del XIV secolo che sembra rappresentare un triplice volto maschile circondato da aureola, anche se più che una Trinità assomiglia all’iconografia di Giano, come quella della vetrata di Chartres. Jana è Diana, corrispondente a Diana Trivia e a Ecate triforme. Nell’abbazia San Pietro di Perugia si trova l’affresco della Madonna “Jana” incassato, quasi inghiottito, nel nuovo chiostro seicentesco. L’affresco più unico che raro, rappresenta una rappresentazione tricefala femminile della divinità. L’affresco è di scuola giottesca o arnolfiana, considerata poi eretica tanto che fu vietata nel 1628 da papa Urbano VIII nel concilio Tridentino. Valentino Martelli, che era stato progettista del chiostro che ha occultato gli affreschi, decise saggiamente d’infossare l’affresco in odor di eresia, senza murarlo.

FIGURA 28. MADONNA TRIFRONTE SAN PIETRO IN PERUGIA – GIANO TRIFRONTE SANTI SEVERO E AGATA
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17 Louis Charpentier, I Misteri della cattedrale di Chartres.
18 L’importanza di Giano è rimarcata dalla sua rappresentazione con sculture sugli archivolti dei Portali d’Occidente e Nord, e su una vetrata situata sul lato Sud del deambulatorio.
19 La scultura è nel Portale Ovest.
20 Giano bifronte è anche rappresentato a Notre-Dame-de-Paris, nella Grande Rosa Ovest la parte destra mangia il pane, la parte sinistra beve il vino, al centro in un piatto un pesce.
21 La più antica figura tricefala risale ad almeno 3000 anni prima dell’era moderna; la si vede nei sigilli di Mohenjo Daro ed è seduta in posizione yoga. Forse si tratta di un predecessore di Shiva, Dio che sarà poi rappresentato tricefalo, come anche Vishnu. In Grecia, Ecate ha tre teste (ma anche tre corpi), mentre Gerione, Cerbero e Tifone hanno tre teste. E divinità tricefale si trovano anche in Sardegna, Etruria, Gallia, presso gli Slavi ed i Samoiedi. Solitamente la tricefalia era intesa una struttura lunare, mentre quella solare era quadricefala (ancora una volta tre e quattro).
22 Si trova accanto al refettorio del Convento di Cristo, e attualmente nascosto ai visitatori.
23 http://cathedralecoutances.free.fr/images/sees2004/sees05Janus.JPG
24 Fotografia in http://cethomar.blogspot.it/2007_02_01_archive.html
25 http://figuresambigues.free.fr/ArticlesImage/triscele2.html#axzz3ukkh2971
26 Cappella templare di San Bevignate.
LO ZODIACO E L’ALBERO DELLA VITA

Il Portale Reale ha ben due zodiaci, uno in alto negli archivolti, e l’atro su una colonnina posizionata in posizione centrale tra il Portale principale e il Portale di sinistra, a destra della statua di una ieratica e bellissima regina. L’importanza della posizione centrale della Regina che tiene tra le mani un libro è rimarcata oltre che dalla colonnetta dello zodiaco posta alla sua destra, dalla scultura del Maestro Rogervs posto in cima a una colonnetta posta alla sua sinistra. Il Portale Nord ha uno zodiaco sugli archivolti del portale di destra, un altro lo ritroviamo nella vetrata posta sul lato Sud della cattedrale nella posizione 28a lato sud deambulatorio che tratta dei lavori dei mesi e dei segni zodiacali.

I Segni dello Zodiaco e i Lavori dei mesi scandiscono il breve tempo dell’esistenza umana. La presenza dei segni zodiacali corrisponde a un mese rappresentato dai diversi lavori nei campi, queste immagini sono il riflesso terrestre dei dodici segni. Si può scorgere fino a che punto l’esistenza umana sia subordinata al cielo; il cielo nel suo movimento mantiene la vita facendo succedere il caldo al freddo, il secco all’umido. Non solo i Magister francesi, come Rogervs, ma anche quelli italici della scuola dei Comacini scolpivano gli zodiaci: ad esempio nella Sacra di San Michele, in Piemonte, si trova la bellissima Porta dello zodiaco, con gli stipiti decorati da rilievi dei segni zodiacali, scolpiti tra il 1120 e il 1130 da Nicolavs un Maestro Comacino(27). Entrambi i nomi Rogervs e Nicolavs sono composti con 7 lettere, la riduzione del valore numerico dei due nomi è per ambedue otto: Rogerus 44 =4+4=8, Nicolavs 35=3+5=8.

Qual è l’importanza dello Zodiaco? Il significato della parola è zòon e òdos, cioè “essere vivente” e “percorso”. Lo Zodiaco è una fascia della volta celeste che si estende per circa otto gradi da entrambi i lati del percorso apparente del Sole nella sua traiettoria annuale. Nella colonnina posta tra il Portale Centrale e quello di Sinistra i segni zodiacali sono posti all’interno di una fascia a spirale che suggerisce un moto rotatorio attraverso i 12 segni zodiacali che marcheranno il cammino iniziatico. Lo zodiaco rappresenta il simbolo più elevato degli antichi culti misterici, e richiese solo leggeri mutamenti per essere perfettamente integrato nel nuovo sistema misterico del Cristianesimo. Gli artisti e costruttori medioevali incisero nella pietra il ciclo di simboli che stabiliva il legame tra Cielo e Terra, si utilizzarono i simboli dello zodiaco per velare i misteri dell’Incarnazione e del Messaggio di Cristo. Proprio come il sole scandisce il vero zodiaco, così Cristo misterico rivela il vero uomo.

FIGURA 29. COLONNETTA PORTALE REALE CENTRALE - ZODIACO

Il Portale Centrale è dedicato al Giudizio Universale e Cristo Re è rappresentato nel Portale di Centro all’interno di una mandorla mistica. In manoscritti ermetici del XII e XIII secolo si trovano, rappresentazioni pittoriche che mostrano Cristo Giudice Universale, seduto al di fuori dei pianeti e dello Zodiaco, rappresentati dal simbolo del serpente Ouroboros che si curva all’interno sino a mordersi la coda … Secondo questo pensiero, solo l’anima di un Iniziato alla Gnosi può sfuggire al drago alato malvagio, elevarsi al disopra dello Zodiaco e assurgere alla coscienza … di Cristo … Secondo il punto di vista degli gnostici, quest’uomo ha svelato i misteri del libro con i sette Sigilli. I sette Sigilli rappresentano qui il superamento delle sette sfere celesti, della Luna e del Sole e dei cinque pianeti allora conosciuti. Gli ultimi misteri sono finalmente svelati all’iniziato(28).

Tutte le colonnine del Portale Reale sono decorate con motivi realizzati con rami che salgono e sì intrecciano tra loro, il motivo dell’Albero della Vita e dell’Albero di Jesse è onnipresente a Chartres, l’Albero della Gerusalemme Celeste, l’Albero dell’Eden sono tutti collegati tra loro. I motivi floreali sono utilizzati per realizzare cornici e divisori.

Il segno astrologico dei Pesci è normalmente rappresentato come due pesci che nuotano in direzione opposta, ma qui nel Portale Occidentale si ha un solo pesce: la dualità è unificata nell’aspetto femminile, la Ragion Pura, la mente spirituale. L’altro simbolo strano è quello di una fanciulla a cavallo di un ariete, la potenza creativa, l’input dell’ariete è guidato dall’aspetto femminile. Sul pavimento della cattedrale di Santa Maria (un’altra forma di Notre-Dame) a Otranto in Puglia, abbiamo un grande mosaico seguito tra il 1163 e il 1165 con la rappresentazione dell’Albero della Vita, tra i cui rami uno Zodiaco con il lavoro dei 12 mesi, Re Artù a cavallo di un ariete. Abbiamo il tema dell’albero dell’Ariete e del Re Artù(29) che come sappiamo è legato alla ricerca del Graal.

I sei segni zodiacali nella colonnetta sono disposti in ordine per indicare la via ascendente da seguire, visibile in basso per chi ha occhi per vedere e udire la voce interiore che svela il mistero. La partenza è dal basso la Bilancia, scolpita come una donna che tiene in mano una Bilancia, simbolo di Giustizia. La funzione di pesatura delle anime è affidata all’Arcangelo Michele, il patrono dei Templari, la cui festa cade pochi giorni dopo l’equinozio di autunno. La Bilancia è il segno dell’equinozio d’autunno, quando il Sole tramonta, muore, alle ore 18 del ciclo annuale, nel buio inteso come Ventre, Utero, Tomba, Inferi. La creazione del mondo materiale avviene secondo la Bibbia al tramonto dell’equinozio di autunno.

FIGURA 30. COLONNETTA PORTALE REALE - PARTICOLARI ZODIACALI


L’Equinozio autunnale era festeggiato Dai Celti col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti: è il figlio della Dea Madre Modron, rapito tre notti dopo la sua nascita, e imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui fu liberato da Culhwch, cugino di Re Artù. Il suo rapimento è l’equivalente celtico delle vicende greche di Persefone. Nell’antica Grecia si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, riti misterici che rievocavano appunto il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra che regolava i cicli vitali della terra, condotta agli inferi dal dio Ade che ne fece la sua sposa. La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, rese impossibili il germogliare delle sementi e delle piante e sterile la terra.

Il secondo segno è il cancro, l’incarnazione fisica nelle acque dell’utero materno, la simbologia della sirena con le code tirate su verso la testa. Nel segno del Cancro cade il solstizio di estate e la festività di Giovanni Battista. La Luna, che governa il segno, è anche il pianeta dedicato a Maria, la Madre, raffigurata coronata di dodici stelle e con i piedi nudi sopra la falce lunare, nell’atto di schiacciare il serpente (dominio sugli istinti).

Il mosaico di Otranto riporta sopra l’Albero della Vita, le figure di Re Salomone e della Regina di Saba, un centauro, che scaglia la freccia a una cerva che è ferita, un unicorno(30), una sirena con doppia coda (Abraxas(31)), piccoli draghi, un asino che suona la lira come a Chartres, una scacchiera, tutti simboli templari. Il simbolo Abraxas è disegnato come “sirena” poiché l’anima per incarnarsi passerà attraverso “la Porta del Cancro”, come rappresentato nel mosaico di Otranto.

FIGURA 31. MOSAICO DI OTRANTO - SALOMONE SABA, CENTAURO, CERVA, ADAMO ED EVA

Il terzo stadio passa per il Centauro, l’uomo che cavalca, cioè un cavallo con testa e torso d’uomo, che rappresenta l’essere umano, poiché l’uomo è un animale più un dio, la rappresentazione misterica per eccellenza dei Templari. L’uomo è un animale e, al pari di essi, possiede la qualità dell’istinto e della risposta istintiva al suo ambiente, ma l’uomo è anche un essere umano: è razionale, può analizzare, criticare, possiede quel qualcosa che chiamiamo mente, questo è l’aspetto superiore del centauro. Quando l’uomo nel Sagittario, con un atto di Volontà vede la meta, inarca l’arco e punta la freccia, sottomette la mente egoista e separativa alla mente intuitiva sintetica o unificante, il terzo passo è stato fatto.

Il quarto segno zodiacale è quello dei Pesci che nuotano nel mare della materia caotica ed emotiva unificati dalla ragion pura rappresentata con aspetto femminile, come Beatrice di Dante. Si stabilizza quello che era l’obiettivo (la freccia) del Sagittario. Il Maestro Rogervs volle far rappresentare il segno con una donna che tiene un solo pesce in mano. Tra le costellazioni celesti, il Pesce del Sud o Pesce Australe, rappresenta, in connessione con l’Acquario, la venuta dei Salvatori del Mondo. Qui, al culmine dei Pesci, abbiamo un solo pesce, l’Avatar(32), e non i due pesci legati assieme.

Il quinto stadio opposto a quello della Bilancia è nel segno dell’Ariete, in cui cade l’equinozio di primavera, l’energia creativa dell’Ariete e della nuova primavera, è canalizzata in una nuova attività, un piano di lavoro da realizzarsi prima che giunga l’autunno della vita. La rappresentazione fatta a Chartres è di una donna che cavalca il montone. L’immagine richiama alla mente il mito greco legato al Montone dal vello d’oro. Atamante si apprestò a sacrificare un figlio quando Nefele con l’aiuto di Ermes, avvolse i suoi figli Elle e Frisso, in una nube(33) e li fece fuggire verso oriente su un Montone dal vello d’oro. Il Vello d’Oro fu donato secondo alcuni da Ermes a Elle e Frisso che volarono in groppa di un Ariete dorato nella Colchide. Durante la fuga Elle, cadde in mare che da lei fu chiamato Ellesponto. Giunto sulle sponde del Mar Nero, nella Colchide, Frisso fu ospitato dal re Eèta che gli offrì in sposa la figlia Calciope, offerse in sacrificio il Montone a Marte, e ne appese la pelle, che eguagliava in grandezza quella di una vacca, a un Albero difeso da un Drago che non dormiva mai in un bosco sacro.

Il sesto stadio sono i Gemelli uniti in un gioioso intreccio di rami dell’albero della Vita. Entrando nel segno di Gemelli, la crescita spirituale, da soggettiva interiore, si trasforma in espressione sul piano fisico. In questo segno si giunge alla conoscenza completa come personalità e anima unite. I Gemelli uniti dietro uno scudo come sono rappresentati in alto sull’archivolto del portale di Destra. Il Cavaliere del verbo, il Cavaliere del Tempio è formato, egli può affermare: “Io sono uno dei gemelli. Vi è un altro, che mi assomiglia. Conosco bene anche lui, eppure non lo conosco. Uno è della terra, quindi terreno, l’altro è un figlio di Dio”.
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27 Mentre i carpentarii risultano essere proprietà della Corona longobarda, cioè in stato di semiservitù, i Magistri Comacini uniti nella corporazione dei “Collegi dei Maestri Comacini” erano dei liberi imprenditori, come risulta dalle implicazioni giuridiche deducibili dagli editti. Le arti antiche delle costruzioni e della scultura erano insegnate a porte chiuse nella ‘schola’ e nel ‘Laborerium’. L’uso dei Collegia si era esteso a molti territori conquistati da Roma, tra cui c’è la zona di Como. Dopo l’editto del re Rotari del 643 d.C., le leggi dei re longobardi formarono il primo ordinamento statale della corporazione. Queste maestranze di cavatori, scultori e architetti veneravano trai Santi patroni Giovanni il Battista.
28 Enigmi di pietra. I misteri degli edifici medievali . Di Helmut Lammer,Mohammed Y. Boudjada.
29 Artù è rappresentato accanto ad Adamo ed Eva cacciato dal Paradiso Terrestre e accanto Abele.
30 L’unicorno è affiancato dalla raffigurazione del monaco Pantaleone, il realizzatore del mosaico.
31 Il valore numerico del nome Abraxas corrisponde a 365, il numero dei giorni dell’anno solare.
32 Nella religione Indù un “avatar” è l’assunzione di un corpo fisico da parte della Divinità, o di uno dei suoi aspetti, al fine di svolgere determinati compiti.
33 La Nube era considerata da S. Paolo (I Lettera ai Corinzi, X) e nei Libri ebraici dell’Esodo (cap. IX) e dei Numeri (XIV) come simbolo di protezione. La nube stazionava sulla tenda dove era posta l’Arca.
I CAPITELLI DELLE COLONNE DEI TRE PORTALI

I capitelli delle colonne del Portale Reale, raccontano in modo temporale le vicende che riguardano Gesù. Partendo da sinistra e andando verso il centro abbiamo scene della vita di Maria fino alla nascita di Gesù. Partendo dal centro verso destra, abbiamo tutte le vicende della vita di Gesù, infanzia morta e resurrezione, ma non è scolpito Gesù in croce34.
È notevole che su trentotto scene, nessuna rappresenti la crocifissione. Si passa direttamente dal bacio di Giuda alla sepoltura. Nessuna menzione in questo portale del supplizio della croce. E così avviene per gli altri due portali che risalgono dal 1220 al 1240 circa. Lo stesso per i portici che furono fatti prima del 1260. Il Cristo è nel portale Sud nel pannello della porta centrale, nell'atto di ammaestrare e di benedire. Egli è nel timpano della porta di destra tra Maria e Giovanni. Egli è tra due angeli nella porta di sinistra, la porta dei Cavalieri. Nel portale Nord vi sono alcune altre scene della vita di Gesù. Ma non vi è alcun Cristo in croce (e credo pure che succeda la stessa cosa a Reims e ad Amiens nelle parti anteriori al XIV secolo). Vi è certo, nella grande vetrata d’Occidente, nella parte consacrata alla vita di Gesù, a sinistra, quando ci si trova all'interno della cattedrale, un piccolo medaglione rappresentante il Cristo in croce, ma si tratta di una vetrata del XII secolo, proveniente probabilmente da Saint Denis … E ci si ricordi che i Templari rifiutavano di ammettere che il crocifisso da Pilato fosse il vero Cristo(35).

Nelle scene di destra che riguardano Gesù, troviamo la circoncisione all’ottavo giorno, la presentazione al tempio al quarantesimo giorno, e alcune stranezze, inversioni temporali in odore d’eresia, certamente volute, due di queste riguardano Pietro,: il taglio dell’orecchio di Malco da parte di Pietro prima del bacio di Giuda; l’ingresso trionfale in Gerusalemme il bacio di Giuda e l’arresto di Gesù, e il rinnegamento di Pietro dopo la resurrezione di Gesù. Come sui capitelli del Portale Ovest della Cappella templare di Montsaunès, è rappresentato il taglio dell’orecchio da parte di Pietro a Malco(36), il servo del sommo sacerdote (in realtà, non un semplice servo, ma un importante collaboratore del sommo sacerdote) all’arresto di Gesù, in seguito al tradimento e bacio di Giuda. Gesù riattacca l’orecchio tagliato. A Montsaunès Pietro è crocefisso a testa in giù. Riporto quanto ho già scritto per la Cappella dei Pirenei(37).

FIGURA 32. CAPITELLI PORTALE REALE – PIETRO IL TAGLIO DELL’ORECCHIO E IL BACIO DI GIUDA

Si conoscono due episodi del taglio dell’orecchio destro, quello più noto riferito a Pietro, e quello meno noto riferito alla costruzione del Tempio di Salomone. Ricordiamo che una delle principali confraternite di tagliatori di pietre e di costruttori era quella dei “Bambini di Salomone”, e che i Templari avevano come riferimento Salomone.

Non si comprende perché Giuda debba essere pagato con 30 denari per indicare una persona che tutti già conoscevano, infatti, insegnava pubblicamente ed era entrato trionfalmente a Gerusalemme su un’asina. Pietro taglia un orecchio a Malco e stranamente non è arrestato dai soldati. Due soli discepoli seguono Gesù nella casa del sacerdote Anna: il discepolo senza nome (Giovanni), che conosce il sommo sacerdote, e assiste all’interrogatorio fatto da Anna, e Pietro che è colto dal timore ed è interrogato vicino al fuoco da una da una donna che l’ha visto nel “giardino”, una parente di Malco. Pietro tradisce per tre volte il Maestro. Possibile che Malco non abbia raccontato a nessuno che Pietro gli aveva tagliato l’orecchio, e che nessuno riconosca Giovanni e Pietro, tanto che entrano tranquillamente nella casa del sommo sacerdote dopo che si era tentato di uccidere un collaboratore del Sommo Sacerdote? Qualcuno chiede a Pietro: tu sei uno di loro (dei discepoli)? Pietro con fianco la spada insanguinata, nega spudoratamente. Questa storia va letta secondo una chiave diversa, perché in caso contrario apparirebbe poco credibile.

Nella tradizione Giudeo Cristiana le orecchie sono simbolo di ricettività dell’Insegnamento e di obbedienza a esso. La parte destra del volto umano è la parte spirituale. L’orecchio è l’organo che riceve la conoscenza attraverso il suono, nei Misteri all’orecchio destro viene sussurrata la Parola lettera per lettera. La Parola non può essere compresa e non può essere conosciuta mediante il raziocinio o l’intelligenza, ma solo dalla bocca di un Sapiente ... alle orecchie di chi può comprenderle.

La prima lettura va fatta secondo l’insegnamento misterico ebraico della Kabbalah. Malco, in latino Malchus, in semitico Malk e Malik, significa “il sovrano”, che non è un nome ma un titolo. La vicenda si legge alla luce della Kabalah: Malk è il Sovrano mentre Malkuth è la Regina e il Regno terrestre, cioè il corpo fisico. Il rituale ebraico riferibile a Malka è molto interessante: il venerdì sera gli uomini (che rappresentano Yesod38) si recavano nei giardini e nelle campagne fuori dalle città per accogliere la sposa, Malka (Shabbat hamalka). È nei frutteti, nei giardini un luogo mistico dove Dio, il venerdì sera si unisce con Shekinah39 che nascono “le anime dei giusti”. Melaveh Malka che significa addio alla regina, il saluto alla regina, è un rito che viene fatto il sabato sera, dopo Shabbat, tramite un pasto. I cabalisti spiegano che durante il Melaveh Malka si nutre il DNA di immortalità tutta la famiglia.
Nel Vangelo di Giovanni il giardino in greco è scritto kepos, che è riferibile al frutteto più che al giardino. Quando a notte fonda arrivano i soldati del sommo sacerdote Anna nel giardino, Gesù per due volte dice sono io colui che cercate, gli sgherri “cadono a terra” alla prima risposta. Si buttano a faccia in giù come nei riti di consacrazione. Dopo di che Pietro taglia a Malka che era a terra, l’orecchio destro. Abbiamo Yesod, la spada, che fa uscire il sangue dall’orecchio destro di Malco. L’orecchio del sacerdote ebraico deve essere santificato, la punta dell’orecchio destro viene toccata con il sangue sacrificale alla consacrazione (Levitico 08:23).

L’orecchio è l’organo che riceve la conoscenza, l’orecchio è la conchiglia40, l’orecchio è la vulva. La generazione spirituale di Gesù è avvenuta tramite la penetrazione dell’Orecchio di Maria da parte dello Spirito Santo. La parola “ozen”, che in ebraico significa “orecchio”, è composta di tre lettere che alludono ognuna a un concetto: alef allude alla divinità; zayin che nutre, nun l’anima, cioè “Dio nutre l’anima”.

Gesù interrogato da Pilato disse: “Se il mio regno fosse di questo mondo i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai giudei“. Si parla di servitori e non di discepoli, definizione non usuale nel Gesù dei Vangeli. Inoltre Gesù afferma che il suo Regno non è di questo mondo, cioè non è di Malkuth.

Tutta la storia, su altri piani, simboleggia un passaggio della Conoscenza (Shakti) da maestro a discepolo. Un rito iniziatico, non svolto di venerdì sera, in cui Pietro colui che versa del sangue, svolgerebbe un ruolo non certo secondario. Pietro nella casa di Anna, è colto da timore, uno dei significati della Sephirah Geburah è Timore. Geburah è il Signore della Paura e della Severità. Geburah è il sacerdote sacrificale dei Misteri. Giovanni conosciuto dal Gran Sacerdote, il discepolo senza nome, è sia colui sia si prenderà cura della “madre” dopo la crocifissione e sia chi intercede per Pietro, uno dei significati della Sephirah Chesed è Amore e Misericordia.

La seconda lettura o interpretazione va fatta secondo le leggende riguardanti la costruzione del Tempio di Salomone. Una leggenda narra che durante la costruzione del Tempio di Salomone gli operai, tagliatori di pietre, prima di passare a ritirare il salario giornaliero, dovevano portare il proprio lavoro alla valutazione di due ispettori. Questi misuravano con la squadra la perfetta cubicità delle pietre lavorate. Un giorno un giovane operaio trovò nella cava una pietra, curiosamente tagliata e osservando la sua forma e la sua singolare bellezza, la sostituì al proprio lavoro. Gli ispettori non ravvisando alcuna utilità per la costruzione del Tempio, decisero di comune accordo di gettarla fra i rifiuti. L’operaio fu considerato negligente e poco scrupoloso, indegno di continuare la costruzione del Tempio: il presunto autore fu sottoposto alla pena del taglio della mano e dell’orecchio destro. Quando il Tempio fu sul punto di essere terminato si avvisò Re Salomone che il lavoro era stato sospeso poiché mancava la pietra di volta per chiudere la volta principale del Tempio. La Pietra d’angolo o Chiave di Volta, scartata dai costruttori nella costruzione del Tempio di Salomone, proprio per la sua diversità, diventa l’elemento che permette di ripartire il carico di tutta la costruzione, senza la quale l’intera costruzione non potrebbe esistere.

I costruttori focalizzati nell’aspetto materiale e formale non capendo la sua destinazione, si chiedono “cosa faranno della pietra”, e non potendo trovare una risposta, decidono, credendola inutilizzabile, di gettarla fra i rifiuti. La destinazione di questa pietra non può essere compresa né l’operaio né gli ispettori, soltanto da un’altra categoria di costruttori, che a questo stadio non intervengono ancora: sono coloro i quali sono passati dalla squadra al compasso. La forma quadrata e la forma circolare, simboleggiano la terra e il cielo; in questo simbolismo, la forma quadrata corrisponde alla parte inferiore dell’edificio, e la forma circolare alla sua parte superiore, che, in tal caso, deve perciò essere costituita da una cupola o una volta. La “pietra angolare” è in realtà proprio una “chiave di volta”. Il vertice è l’angolo degli angoli.

Nel Vangelo gnostico di Tommaso detto didimo cioè doppio, gemello(41), Gesù dice: “Indicami la pietra respinta dai costruttori! Essa è la pietra d’angolo”. Gesù Cristo è la pietra che, scartata dai costruttori, che è diventata testata d’angolo (Atti. 4,11).

Nella raccolta gnostica “I Viaggi di Pietro,” nel frammento “Il Martirio di Pietro”, l’apostolo dice: “Tu, Mio Signore, sempre dritto, sempre innalzato, eternamente al di sopra … Noi che nasciamo in tal guisa da sembrar essere versati sulla terra, cosicché la dritta è la mancina e la mancina diviene dritta; inquantochè il nostro stato è modificato da quelli che sono gli autori42 di questa vita. Questo mondo crede dritto ciò che è mancino …”. Quella di Pietro è la tipica visione gnostica, del ribaltamento mistico, il cui significato è ridestarsi in una nuova visione. L’inversione della direzione, la consapevolezza delle verità eterne, lo rendono stolto agli occhi della gente profana che nulla sa, perché dorme sonni profondi. Colui che entra consapevolmente, con gli occhi aperti nel Tempio e si sottomette al proprio Dio, si sacrifica in nome di un bene più grande e inizia a invertire la rotta, prima che giunga al punto di non ritorno.
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34 Vi è nella grande vetrata d’Occidente, a sinistra, quando ci si trova all’interno della cattedrale, un piccolo medaglione, il numero 7, rappresentante il Cristo in croce, si tratta di una vetrata del XII secolo, ma proveniente probabilmente da Saint Denis.
35 Louis Charpentier I Misteri della Cattedrale di Chartres.
36 Giovanni, 18, 10-11.
37 Vincenzo Pisciuneri: “Cappella templare di Montsaunès I - La Pietra”.
38 Yesod significa “Fondamento” e le è attribuita dai cabalisti anche la qualità di “Verità”. Se guardiamo l’Albero della Vita o Sephirotico, osserviamo che la posizione della Sephirah Yesod, corrisponde a quella degli organi genitali di un ipotetico individuo, e si capisce perché Yesod è considerata anche il crogiolo della vita, e perché è definita il “ricettacolo delle emanazioni”. Yesod controlla la vita sessuale, la cui giusta espressione è il fondamento su cui basare la personalità. È la qualità della Verità, intesa come tratto indispensabile per realizzare felicemente le relazioni umane.
39 Shekinah è un appellativo applicato dai Kabbalisti a Malkuth, la decima Sephira; ma, per gli Ebrei, è una nuvola di gloria che rimane sul seggio della Misericordia, nel Santo dei Santi. Tuttavia, come insegnavano tutti i Rabbini dell’Asia Minore, la sua natura è di un genere più elevato, essendo Shekinah il velo di Ain-Soph, l’Eterno e l’Assoluto.
40 Conchiglia che ritroviamo come simbolo ripetuto sulla via che conduce i pellegrini a Compostela.
41 La dualità su cui tanto insistevano i Templari.
42 Gli Arconti, le potenze materiali.
LA GALLERIA DEI RE - IL MISTERO DI RE DAVID

La Facciata Ovest in alto riporta una galleria con 16 Re che secondo alcuni sono i Re di Giuda, si può riconoscere Re David su un leone, abbiamo un Re che regge in mano una croce a bracci uguali, un altro Re il globo(43), è probabile che entrambi, siano intesi come Re di Francia successori dei Re di Giuda. In ogni caso il numero 16 è legato al Tempio: il numero di classi sacerdotali che servivano il Tempio di Gerusalemme era 16+8 (I Cronache, 14, 4-19). D’altronde nel XII secolo il Portale Ovest non era ancora detto Portale Reale, ma Veridicus. David è l’8° statua contando da sinistra a destra, e la 9° contando al contrario. La galleria è a sua volta sovrastata da una cuspide con la statua della Vergine non più seduta ma eretta, circondata da due angeli, sulla sommità la statua del Cristo glorioso deposta nel XIX secolo. In Francia quattro cattedrale possedevano una galleria dei Re: Chartres, Paris, Amiens, Reims. Due cattedrali Chartres e Reims possiedono due gallerie dei Re.

Sotto la galleria dei 16 Re vi sono 38 nicchie, 16 Re posti in grandi nicchie, cioè otto coppie di nicchie dominano 19 coppie di piccole nicchie. Il ciclo metonico è un ciclo di 19 anni, basato sull’osservazione che 19 anni solari corrispondono (quasi) esattamente a 235 mesi lunari. Sommando i numeri delle due file si ottiene 16+38=54, che è legato sia al pentagono e sia alla misura del tempo. Quaranta cicli di 54 anni formano un’era zodiacale di 2160 anni. I cinque triangoli isosceli che compongono il pentagono hanno come angolo di base 54° e angolo al vertice 108°. La distanza tra la Terra e Sole è 108 volte il diametro del sole. Il diametro del Sole è 108 volte il diametro della Terra. La distanza tra la Terra e la Luna è di 108 volte il diametro della Luna.

FIGURA 33. GALLERIA DEI RE FACCIATA OVEST – VETRATA ST. CHÉRON TAGLIATORI DI PIETRA

Il tema dei Re è tanto importante a Chartres che è rappresentato anche nella vetrata di St. Chéron dei “scultori donatori e tagliatori di pietra” che mostra all’opera l’apprendista e il maestro scultore nella realizzazione di statue dei Re poste obliquamente al suolo su un lato e su una pietra squadrata sull’altro.

Oltrepassando le due sculture dell’asino e della scrofa, si raggiunge il portale Meridionale o di Sud-Est44. Il Portale Sud è sormontato in alto da nicchie entro le quali prendono posto 18 re, tra cui si riconosce solo il primo Davide, con l’arpa. Riepilogando la facciata Ovest ha 2x8=16 statue, la facciata Sud ha 18 re, cioè 2x9: ritroviamo i numeri 8 e 9. La regalità totale delle due gallerie è di 16+18=34 statue di re, tutti portano lo scettro, ma non David, lo stesso si dica alla sua rappresentazione nel rosone del Portale Nord, compare lo scettro - la cui estremità è a fiore di Lys - ma non è impugnato dal re. A Chartres sono rappresentati personaggi connessi per tradizione all’insegnamento misterico, al simbolismo ermetico come Melchisedech, Mosè e Aronne, Re David e suo figlio Salomone. Melchisedech il portatore della mistica coppa con la pietra celeste. Mosè il custode dell’Arca contenente le Tavole di Pietra e la manna entrambi celesti. Aronne il Sommo Sacerdote portatore del bastone vivente; Re David che danzava e profetizzava intorno all’Arca. Salomone che costruì il Tempio che doveva contenere l’Arca e cui s’ispirarono le confraternite di costruttori di cattedrali medioevali, ad esempio Les Enfants de Salomon.

FIGURA 34. RE DAVID - FACCIATA SUD - ROSONE NORD – FACCIATA OVEST

Su una colonnetta del portale nord che raffigura il trasporto dell’Arca, troviamo incisa la frase Archa Cederis. Utilizzando l’alfabeto latino, il valore numerico della parola Archa vale 21. Inoltre il valore numerico ebraico di YHVH(45) risulta 26, Jod(10) – Hè(5) – Vau(6) – Hè(5)  ma se si considera una sola volta Hè allora si ha 21. I numeri 34 e 21 sono due numeri consecutivi nella serie di Fibonacci, risulta perciò che il rapporto tra il numero totale dei Re e l’Archa vale 34/21=1,619 prossimo al numero di oro che è 1,618.

Dopo le facciate Ovest e Sud, ritroviamo una terza statua di Re David a Chartres ai lati del Portale Centrale Nord, senza scettro e armato di lancia. Anche qui il re è senza scettro, ma con spada, perché? Questo re ha la caratteristica di aver regnato in un momento in cui l’Arca dell’Alleanza era adorata pubblicamente, ed è colui che ha scelto Gerusalemme come capitale del suo regno e la residenza della casa del Signore: l’Arca dell’Alleanza che conteneva le Tavole della Legge e il Potere di Dio.

Nel mese di ottobre del 2010, in occasione della pulizia delle arcate corrispondenti alle Torri Nord e Sud, si sono scoperte delle pitture murali del XIII secolo finora ignorate perché situate sulle alte campate. Un difficile restauro ha permesso di ritrovare Re David(46)seduto sul trono questa volta, ha lo scettro nella mano destra e l’arpa nella mano sinistra.

FIGURA 35. RE DAVID - PITTURA MURALE ARCATE TORRI DI CHARTRES
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43 Ben sei sono riconducibili ai Re di Francia. http://www.persee.fr/doc/bulmo_0007-473x_2011_num_169_1_7897.
44 Scolpito tra il 1205 e il 1215.
45 Ventisei è la somma del quarto numero quadratico 16, e del quarto numero triangolare 10, la Tetractis.
46 https://ceroart.revues.org/2200 Geneviève-Reille Taillefert Découverte et restauration de peintures murales gothiques du XIIIe siècle à la Cathédrale de Chartres.
LA PORTA DELLA TRASFIGURAZIONE

Per accedere al piano del portale Ovest bisogna salire 5 gradini (nel calcolo è escluso il piano di arrivo). Il primo piano è un luogo di momentanea attesa, per entrare nella navata occorre salire con un’alzata su un nuovo piano. In totale 5 gradini e 2 piani, la dualità che l’uomo deve conoscere ed equilibrare, in totale 5+2=7, sette, il numero sacro. In totale 5 gradini e 2 piani, la dualità che l’uomo deve conoscere ed equilibrare, in totale 5+2=7, sette, il numero sacro. Cinque è il numero dell’Uomo, e il Pentagono è la figura geometrica associata a tale numero che ci è ricordata dall’armonia pentagonale della facciata.

FIGURA 36. FACCIATA OVEST- PENTAGONO E ROSONE

Il Portale Ovest si manifesta con lo splendore delle divine proporzioni armoniche. Le tre finestre con il rosone sono inscritte in un cerchio che contiene un Pentagono il cui lato di 16,40 m coincide col valore maggiore del modulo (13,99/16,40=6/7). La figura occultata in questo magnifico Portale Reale, è un Pentagono di lato 16,40 m, inscritto in una circonferenza di raggio 13,99 m (il valore minore del modulo della cattedrale) (47).

Il magnifico rosone a 12 raggi posto sopra il Portale Reale è anch’esso in rapporto con la larghezza del modulo, infatti, il suo diametro D=L/√Φ=16,40/√1,618=12,89 m, è il lato maggiore del modulo (lato del pentagono) diviso la radice quadrata del numero aureo Φ(48). Questo diametro coincide praticamente con quello del labirinto di 12,885 m, posto al centro della navata principale(49). In misure medioevali 43’9” in piedi e pollici romani. Il numero 43 è il 14° numero primo. Il numero 14=2x7 esprime la dualità del sette, sette virtù, sette peccati capitali. Il numero nove 9=32 è il numero perfetto 3 caduto nella forma.

Il portale Ovest è la porta degli uomini che dovranno subire un processo di trasformazione o di trasmutazione alchemica entrando nel luogo sacro le cui porte sono sorvegliate dall’alto dai gargoyles. Il Portale Reale di Chartres è stato accuratamente progettato sul modello egizio del Tempio di Karnak, il grande santuario di Tebe, che era noto come “l’edificio il più calcolato dei luoghi”(50). Il Portale di Karnak è costruito all’interno di un rettangolo di 2:1, con la larghezza 22 CR (cubiti reali) e un’altezza 44 CR, un decimo del lato della Grande Piramide.

FIGURA 37. FACCIATA OVEST E PORTALE DI KARNAK

Il Portale contiene in sé due rapporti fondamentali:
1. L’apertura interna 10CRx10π è realizzata con rapporto π/1: l’Infinito. L’altezza dell’Uomo Perfetto è Φ2, l’altezza Divina è π = 10/12Φ2 = 5/6Φ2.
2. Le dimensioni esterne 44x22CR sono realizzate nel rapporto 2:1, il rapporto delle dimensioni del pavimento della Camera del Re, che mostra il modo di calcolare il segmento aureo. Il rapporto 2/1 Madre-Padre è anche definito rapporto di ottava, l’Armonia.

L’apertura della Porta è di 10 CR e di 6 CR per ogni pilone. Se si prende come unità l’apertura della porta principale del Tempio di Karnak, l’altezza della stessa apertura è uguale a π, cioè la base del rettangolo coincide col diametro di una circonferenza, mentre l’altezza ne rappresenta il suo sviluppo. Le stesse proporzioni si riscontrano nell’ingresso del Santuario di Hatchepsout a Deir el Bahari, realizzato dal Maestro d’Opera Senmout. La realizzazione della porta si poggia sul doppio quadrato e sul numero Cinque: si disegnano cinque quadrati, poi se ne prendono due e si traccia la diagonale che è radice cinque √5 volte il lato si traccia l’arco di cerchio e si ottiene l’altezza dell’apertura. Intervengono in sequenza il numero cinque, il doppio quadrato e il numero aureo.

A Chartres le stesse proporzioni sono state utilizzate per il Portale Reale, i tre rettangoli di 15-25-15 piedi romani sono multipli 3-5-3 del numero cinque. I rettangoli terminano con le finestre del triforio sono sormontati da un quadrato contenente la grande Rosa Ovest. L’altezza è ricavata dal Maestro d’Opera con cinque quadrati di 15’ e ricavando praticamente la radice di cinque tramite la diagonale di un doppio quadrato 3x15’+2x15’x√5=10x25’π. Il Quadrato(51) di lato 55 piedi 5x11, aggiunto ai rettangoli inferiori determina l’altezza della navata. Il rettangolo Madre-Padre di rapporto altezza/base 2:1 determina la linea del cleristorio. Lo spazio chiuso destinato a Karnak ai piloni è assegnato a Chartres ai portali Nord e Sud che però non sfociano nella navata come nella maggior parte delle altre grandi chiese.

FIGURA 38. PLANIMETRIA CATTEDRALE E PORTALE DI KARNAK

La struttura del Portale di Karnak si ritrova proiettata orizzontalmente nella planimetria della cattedrale all’interno di un rettangolo 2:1 che misura 88Φx44Φ cioè 142,38x71,19 m.

Il rettangolo di 142,38x71,19 m, inizia longitudinalmente dal muro interno delle Due Torri del Portale Ovest, cioè dall’ingresso e termina ai muri esterni delle Due Torri Templari della cappella di St. Piat. La torre templare Nord, si situa esattamente nell’asse della cattedrale e divide in due il rettangolo, infatti, la distanza tra questo asse e la torre templare Sud è 16,177 m, 10 volte il numero aureo Φ. La navata che rappresenta la Porta è larga il doppio, cioè 20 Φ, i laterali che rappresentano i piloni, sono larghi 12Φ+12Φ, la lunghezza della dell’atrio e della navata più il coro rettangolare è legata alla dualità, al numero aureo Φ e al numero divino π cioè 20Φπ=101,6 m. Le misure esterne del grande portale sono trasversalmente 12Φ+20Φ+12Φ, e assialmente 88Φ, e internamente 20Φx20Φπ, esattamente le proporzioni dell’ingresso della Porta di Karnak(52). Il muro esterno della torre templare Sud, individua il muro Sud della navata. La Torre Templare ha imposto l’asse longitudinale della cattedrale che è in asse con il Centro del Grande Rosone Ovest, ma non perfettamente col portale Ovest perché apparteneva alla precedente cattedrale di Fulbert. Questo è il motivo perché il Rosone Ovest non è perfettamente centrato sul portale.
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47 L’architetto australiano John James ha dimostrato che una delle squadre di compagnons addette alla costruzione, che lavorava alla cattedrale aveva realizzato un enorme pentagono regolare in un luogo pianeggiante della città, riportando in cantiere le misure dei lati, delle diagonali e delle sezioni delle diagonali intersecanti, nonché di varie perpendicolari derivanti dal poligono.
48 Il rapporto fra la larghezza della navata principale e il diametro del Labirinto è la radice quadrata del numero aureo √Φ=√(1,618)=1,27.
49 Le misure esatte del rosone non sono di facile determinazione. Il rosone ha un diametro di circa che va da 11,9 metri (chiara apertura della superficie vetrata), fino a 13.6 metri compresa la modanatura intorno alla finestra. Il valor medio è 12,75 m.
50 Questo Tempio è stato misurato in tutti i suoi particolari da R. A. Schwaller de Lubicz e commentato nel suo libro “Il Tempio dell’Uomo”, e in parte nel capitolo l’uomo e le misure della “Scienza Sacra dei Faraoni”.
51 Il Quadrato non è in asse né con il rosone né con l’asse centrale longitudinale della navata.
52 Questo schema è riportato nell’articolo “Le_Secret_des_Templiers” di Charles Dupuis, ma con misure errate.
LE TORRI NORD-OVEST E SUD-OVEST

Il Grande Portale Reale Ovest è racchiuso ai lati da Due magnifiche Torri ottagonali a base quadrata di altezza diversa. Nel 1145 si posero due torri asimmetriche, le basi di due incredibili guglie di pietra, che s’innalzano sopra la facciata. Le guglie sono frecce a base ottagonale piantate su torri quadrate. Le due torri completamente diverse tra loro e quella settentrionale è più alta di quella meridionale. La Torre Nord, fredda, femminile e lunare è marcata da un sole che la riequilibra, o come a Parigi, da un’immagine di Adamo, maschile, mentre la Torre Sud, calda, maschile e solare è completata con una luna compensatrice, o Eva o la Vergine. Le due torri ricordano senz’altro l’immagine del Tempio biblico.
La Torre a Nord sormontata da un sole d’oro, è decorata più riccamente nella parte superiore, ma è un lavoro tardo gotico, nel XVI secolo fu ricostruita perché distrutta da un fulmine. La seconda a Sud è sormontata da una luna argentata. Il Sole e la Luna, sono segni inequivocabili che anche qui, come a Notre-Dame de Paris, i simboli della Grande Opera sono impressi nel cuore stesso della pietra a formare quel mutus liber che l’ermetico Fulcanelli ha descritto magnificamente nel suo Le dimore filosofali.

Nel settembre del 1134, un incendio devastò la città di Chartres, bruciando l’Hotel-Dieu contiguo alla chiesa. Nel disastro andarono distrutti il portico occidentale e il campanile attiguo. È in seguito a questo incendio che s’iniziò la costruzione delle torri che noi conosciamo, non vicino alla chiesa ma molto innanzi a questa. Scrive Louis Charpentier: Le torri sono state costruite per un’altra chiesa, non per quella di Fulbert; una nuova chiesa su una nuova consacrazione; una chiesa che prevedeva forse la ripresa di quella di Fulbert; l’attuale, forse,non era nello stesso stile, ma certamente aveva le stesse dimensioni, le stesse proporzioni. Probabilmente è per questa che era stato realizzato il «portale regio» da cui il maestro di bottega non ha voluto separarsi; parimenti ad essa erano destinati la vetrata di Notre-Dame-de-la-Belle-Verrière e i tre grandi vani d’Occidente … Infine, l’altezza del campanile Sud che fu terminato ben prima che fosse iniziata la costruzione della nave, è legata armonicamente alle attuali dimensioni. Non si può non avere l’impressione che il monumento sia stato previsto poco dopo il 1134 e che la sua consacrazione abbia dovuto essere data verso quest’epoca - persino prima della distruzione della chiesa di Fulbert - e che le due torri, esterne all’edificio, furono erette per il monumento futuro di cui dovevano costituire il sostegno più efficace. Quarant’anni più tardi, il maestro di bottega non ebbe più che da «plasmare» - ma con quale arte e con quale scienza! - lo stile della sua epoca sui dati preliminari, come fece per la necessaria rosa d’Occidente, sopra la grande vetrata. Ma nel 1194, tutto bruciò, salvo le Torri.

FIGURA 39. TORRI FACCIATA PRINCIPALE

La guglia ottagonale Sud-Ovest è alta 105 metri, cioè 200 CR cubiti reali egizi (esattamente 104,72 m), ed è stata completata prima del 1155. La proiezione della punta della Torre Sud (lato destro facciata), cade nel centro di un cerchio contenuto nel semicerchio del coro. Nel 1506 un fulmine distrusse la guglia nord, fu ricostruita da Jehan de Beauce, furono necessari sette anni per scolpire la pietra in un intricato e delicato lavoro. L’altezza della Torre Nord è 115 m, trasformando i metri in cubiti reali egizi, si ottengono 220 CR (esattamente 115,19 m).

La guglia della Torre Nord-Ovest è stata aggiunta nel XVI secolo dall’architetto Jehan de Beauce che rispettò lo spirito, le antiche misure templari in cubiti reali egizi portandola a 220 CR. L’altezza della Torre Nord-Ovest è in rapporto 1:2 con il lato di base 440 CR della Grande Piramide. Il fatto misterioso è che sia il collegamento del corpo della cattedrale con le Torri Templari e sia l’elevazione della guglia Nord, sono stati eseguiti secoli dopo la distruzione dell’Ordine del Tempio. Per spiegare questo fatto non ci resta altro ammettere che i Templari agivano ancora in segreto, qualcuno possedeva i progetti templari di Chartres(53).

FIGURA 40. PROIEZIONE DELLE TORRI NORD E SUD SUL PAVIMENTO DELLA CATTEDRALE

Ribaltando dai pilastri interni del portale le Torri sul piano orizzontale, la punta della Torre Sud (lato destro), cade nel centro di un cerchio contenuto nel semicerchio del coro, in corrispondenza della colonna nella cripta di St Lubin. La punta della Torre Nord (lato sinistro), cade nel centro di un cerchio contenuto nel semicerchio nel deambulatorio.

FIGURA 41. TORRE SUD-OVEST E ROSA OTTAGONALE

La Torre Sud-Ovest progettata nel primitivo stile gotico, è stata a partire dal 1145. La base quadrata sostiene un livello ottagonale, poi al di sopra c’è la cuspide di pietra a otto spicchi, che misura da sola 47 m, costruita in un sol getto con una struttura a forma di rosa nata dall’alternanza regolare di ottagoni gli uni negli altri. Questa struttura si sviluppa al piano superiore della guglia per culminare appuntita del vertice. La transizione dal quadrato all’ottagono è assicurata da aperture sormontate da ghimberghe(54) molto acute.

La Torre Nord-Ovest, quella più alta, ricostruita in stile tardo gotico molto elaborato nel XVI secolo, da Jehan de Beauce 1507-1513. La cuspide nuova ha sostituito la cuspide in legno, folgorata nel 1506. Ai piedi di una statua posta in alto sulla Torre Nord, un’iscrizione: “1513, Jehan de Beauce maçon qui a faict ce clocher ma fait faire”. Jehan de Beauce(55), Magistri Maçon ha vissuto a Vendôme fino a quando fu chiamato a Chartres per la ricostruzione della Torre Nord. Il Magistri concepisce la Torre formata da tre volumi che si sovrappongono: la base del quadrato al primo livello, poi un ottagono sul quale si appoggia la cuspide di pietra. Senza sforzo apparente, il Maestro d’Opera è stato in grado di ottenere la transizione tra il quadrato di base delle torri e la forma prismatica piramidale delle guglie attraverso l’ottagono. I Due Quadrati delle basi delle torri posti ai lati del Portale Reale, formano un doppio quadrato. Il Quadrato indica la Misura dei mondi della forma, mentre il Doppio Quadrato, l’Ottagono, rappresenta i Quadrati del Bene e del Male in equilibrio, il processo mediante il quale lo Spirito discende nella Materia, e questa risale verso lo Spirito. Il doppio quadrato idealmente rappresenta la città Divina.

La Torre rivolta verso il Nord nonostante che sia stata completata alla fine del periodo tardo gotico, all’inizio del XVI secolo, cioè secoli dopo la Torre rivolta verso Sud, presenta ancora caratteristiche misteriche, del messaggio originale. Una delle sculture sulla Torre mostra un personaggio che appoggia la mano destra su un bastone appuntito come una spada a forma di Tau, e tiene nella mano sinistra un libro. La spada e il libro, la forza e la conoscenza, una simbologia che ci ricollega agli ideali templari. Ai piedi vicino alla spada a forma di Tau uno stemma a scudo, un blasone che riporta una squadra simbolo dei Maestri Costruttori, e tre colombe disposte a triangolo con il vertice in basso, che con i tre vertici della squadra formano un doppio triangolo.

FIGURA 42. TORRE NORD-OVEST CAVALIERE CON TAU – GUGLIELMO DA VOLPIANO

Guglielmo da Volpiano, Magistri appartenente all’ordine di Cluny, il responsabile della progettazione e della costruzione dell’abbazia di Mont Saint-Michel è raffigurato nella Basilica di San Giulio, nel lago d’Orta, con un bastone appuntito a forma di Tau, quale simbolo della sua arte di Maestro d’Opera. Il sigillo a forma di medaglione del Maestro Generale della Magione dei Cavalieri del Tau(56) di Parigi mostra in alto una croce templare, al centro una spada a forma di Tau e ai lati due conchiglie. Poiché a Parigi vi era la sede centrale della Commanderia Templare, è lecito domandarsi il tipo di legame che c’era tra Cavalieri del Tau e i Cavalieri del Tempio. L’organizzazione dei Templari è più tardiva di quella dei Cavalieri del Tau(57), e questi sono perdurati molto di più che i Cavalieri del Tempio. Eppure sono passati in sordina nelle cronache storiche, almeno non hanno una rinomanza come i Templari. La squadra è il simbolo dei Maestri Costruttori. Nel piedistallo della scultura, un uccello ci ciba con delle foglie che sembrano di quercia, la pianta sacra ai Druidi. Le colombe che si cibano alla pianta della Sapienza Arcana. A quale personaggio raffigurato come un Cavaliere del Tau voleva alludere le Maître Maçon Jehan de Beauce?

FIGURA 43. CHARTRES TORRE NORD-OVEST SAN GIOVANNI

Oltre alla scultura del Cavaliere, si possono ammirare altre sculture tra cui quella di San Giovanni Battista, con piedi l’Agnello di Dio con la croce che con la mano destra scopre il ginocchio, e con la mano sinistra regge un rotolo sacro. Anche il Mosè di Michelangelo ostenta il proprio ginocchio destro scoprendolo dal suo paludamento, senza che sia dato saperne il motivo. In latino ginocchio destro si dice dextrum genu oppure anche genus, giusta stirpe intesa anche come discendenza spirituale come per l’affiliazione dei Rosacroce. Il gesto di toccare il ginocchio destro con la mano sinistra era già proprio dei pitagorici, ed era a quanto pare il segno della riunione.

È possibile che le associazioni segrete, di secolo in secolo, si siano tramandate questo gesto caricandolo di significati diversi, magari con una relazione reciproca poco comprensibile ai profani. Infatti, il rituale d’iniziazione massonica al grado di apprendista prevede di far scoprire il ginocchio destro e scalzare il piede sinistro per rimarcare il contatto con l’elemento Terra e simboleggiare, con l’andatura claudicante, le difficoltà come effetto di un tocco divino, momento finale di un percorso iniziatico che accostava l’uomo agli dei. In particolare lo zoppicare ha un preciso significato, si veda l’azzoppamento di Giacobbe. Nella mitologia egiziana era reso zoppo il dio Ptah (Efesto o Vulcano) e Harpocrate, fratello minore del dio Horus, era “debole agli arti inferiori” (Plutarco). Riesce difficile, per non dire impossibile, pensare che la posizione nella quale Goethe si fece immortalare da Tischbein nel Ritratto nella campagna romana, con il ginocchio destro esibito e indicato dalla mano sinistra, sia casuale.

FIGURA 44. CHARTRES TORRE NORD-OVEST COPPIA DI PESCI-DRAGONI

Ritroviamo anche due pesci-dragoni legati schiena contro schiena, rappresentano la forza duplice che dopo essere domata, deve essere armonizzata. Tra le figure prese dal taccuino di Villard de Honnecourt, che risale alla metà del XIII secolo, vi sono sia due leoni, e sia due trombettieri, disegnati appoggiati di schiena che guardano in direzioni opposte per simboleggiare l’unione armonica dei contrari, un importante insegnamento pitagorico di Filolao.

Draghi con e senza ali che salgono e che scendono sono rappresentati non visti in alto, sulle pareti della Torre Nord della facciata Ovest, per informarci che l’energia dal sottosuolo risale lungo le colonne. Il tema del drago è duplice quale forza legata alla Madre Terra compare ripetuta su tutte le costruzioni sacre medioevali. Il Drago è un simbolo duplice, che nel caso della Materia Nera, rappresenta l’energia tellurica che non si deve sconfiggere, bensì canalizzarla e domarla a proprio favore. Il secondo aspetto è quello del Drago quale forza che deve essere affrontata e vinta, che a seconda del mito, l’eroe deve esserne divorato o ucciderlo per possederne la potenzialità e la conoscenza e ottenere il passaggio alla Maestria.

FIGURA 45. CHARTRES TORRE NORD-OVEST DRAGHI CHE SALGONO E CHE SCENDONO

Quasi in cima alla Torre Nord sotto l’arco di una finestra si osserva circondato da bel fogliame, una forma di triskell celtico, espressione della triplice ripartizione delle energie. Il triskell è formato dall’accostamento di una serie di tre cerchi(58) con i tre centri disposti a triangolo equilatero che danno l’impressione di tre uomini che ruotano in senso orario. Il simbolo dei tre cerchi uniti o intrecciati chiamato triquetra (res che significa “tre volte”, e quetrus, che significa “fatto ad angolo”), è la rappresentazione geometrica del trifoglio(59). Questo simbolo ha origini antichissime, forse il suo primo esempio conosciuto appare negli amuleti dell’età della pietra: tre sfere disposte a triangolo equilatero, ma senza il cerchio che li racchiude.

La costruzione della figura avviene mediante l’azione di tre cerchi uguali e tangenti tra loro, all’interno di una corona circolare. I centri dei tre cerchi formano un triangolo equilatero con la punta rivolta verso l’alto (Fig. A). All’interno di ciascuno di queste tre circonferenze con rapporto unitario, DO, si tracciano dapprima tre cerchi con diametro in rapporto con le tre esterne 3/5=LA, che si intrecciano al centro; poi altre tre circonferenze più piccole e tangenti tra loro in rapporto con le precedenti 2/3 il SOL della nota LA (Fig. B).
Dai tre centri si tracciano altri tre cerchi tangenti alla circonferenza esterna della corona e che s’intrecciano formando un fiore a tre petali i cui vertici formano un triangolo equilatero uguale a quello dei tre centri ma con la punta in basso. Le due circonferenze concentriche hanno i diametri in rapporto 8/ cioè RE. Inoltre i due triangoli formano una stella a sei punte, quella del Macrocosmo (Fig. C).Unendo tutte le circonferenze e utilizzando solo archi di cerchio si ottiene la figura che da l’immagine stilizzata di tre uomini che ruotano in senso orario(Fig. D).

FIGURA 46. TORRE NORD-OVEST TRISKELL - COSTRUZIONE CON UNA SERIE DI TRE CERCHI

Nicholas Roerich che utilizzò questo simbolo per realizzare la Bandiera della Pace, scrive che il destriero della felicità dipinto sui valichi Himalayani porta questo simbolo, risplendente di fiamme tutt’intorno. La rappresentazione del triplice simbolo si trova sugli ornamenti ceramici dalle profondità del neolitico, sulle rupi della Mongolia, sui vessilli buddhisti. Su un’anfora dell’antica Grecia troviamo il simbolo associato a uno scudo. Una raffigurazione di Gesù Cristo Pantocrator risalente al sesto secolo conservata in uno dei luoghi più sacri del cristianesimo, nel monastero di Santa Caterina sul monte Sinai, mostra Gesù con in mano un libro sacro dove è rappresentato intorno alla croce per quattro volte il simbolo dei tre cerchi. I tre cerchi uniti a triangolo si ritrovano anche associati a San Nicola.

FIGURA 47. GESÙ CRISTO PANTOCRATOR - ANFORA GRECA - ROCCE DELLA MONGOLIA – IL DESTRIERO DELLA FELICITÀ

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53 Jehan Texier detto de Beauce, obbedendo alle direttive ecclesiastiche fece costruire dal il muro che isolava il coro dal deambulatorio, ma i due cancelli di ferro per l’ingresso al coro, furono ornati dalla stella a cinque punte.
54 Ghimberga (o vimperga) è un termine utilizzato per indicare un altissimo frontone appuntito.
55 Jean Texier, detto de Beauce, maître maçon, fu l’ultimo Maestro d’Opera della cattedrale di Chartres, face edificare dal 1507 al 1513 la guglia della Torre Nord, e dal 1514 al 1529 la chiusura del coro, e nel 1520 il padiglione dell’orologio. Muore à Chartres, il 28 dicembre 1529.
56 Nati ad Altopascio (Lucca) nella seconda metà del 1100, con l’unico scopo di difendere i pellegrini che percorrevano la via francigena . I cavalieri del Tau appartengono e nascono dall’ordine di S. Jacopo d’Altopascio, gruppo religioso che si occupava di curare e nutrire i pellegrini ma che dovette armarsi per potersi difendere da ladri e assassini.
57 Gli scudieri templari avevano una Tau, cucita sul mantello, a significare il compimento della Creazione e l'inizio dell’Opera. La lettera Tau diventava una croce al momento del passaggio al grado di cavaliere.
58 Sono necessari nove gruppi di tre cerchi: 3x9=27. Ventisette è il cubo perfetto del primo numero dispari che esprime la Trinità.
59 Il trifoglio oltre ad essere sacro in India ed era pure sacro fra i Celti in Irlanda. Il trifoglio coronava la testa di Osiride - la ghirlanda caduta quando Seth-Tifone uccise il dio solare.
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