Lez. 5 - La Mente Creatrice e la Croce Mobile - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Lez. 5 - La Mente Creatrice e la Croce Mobile

La Dottrina del Filo d'Oro I Cosmogenesi
I Tre r cadono nei Quattro o. L’Essenza Radiante diventa Sette all’interno e Sette all’esterno. L’Uovo Luminoso, che in se Stesso è Tre, si Coagula e si espande in Grumi Bianco-Latte per tutte le profondità della Madre La Radice della Vita era in ogni Goccia dell’Oceano dell’Immortalità[1].
 
Si tratta dell’emergere delle Monadi: i Tre che rappresentano sia il Triplice Logos, sia le Triadi Spirituali o Monadi, cadono nel quattro, cioè nella Diade (lo Spirito-Materia) raddoppiata, la Manifestazione. Il mito greco narra come la prima coppia, Kronos e Rea, genera la seconda coppia, Zeus e Hera. Rhea, la Madre degli dei, la fonte della durata, si manifestava attraverso le modificazioni dei Quattro Elementi simbolizzati da Afrodite, che era l’Acqua generatrice, da Hestia, che era il Fuoco, da Demetra che era la Terra e da Hera che era l’Aria. I Pitagorici chiamavano il numero Quattro, il “Custode delle Chiavi della Natura”. È il simbolo dell’Universo allo stato potenziale, o materia non ancora formata, caotica.
 
Gli antichi miti della cosmogonia occidentale, affermano che in principio vi era soltanto Nebbia Fredda, che era il Padre, e il Limo Prolifico, la Madre (Hyle); quindi la Materia Primordiale, prima di risvegliarsi al fremito dell’azione sotto l’impulso di Fohat, non è che “una radiazione fredda, senza colore, senza forma, senza gusto e priva di qualsiasi aspetto e qualità”. E tali sono pure i suoi Primogeniti, “i Quattro Figli”, che “sono Uno e divengono Sette”, le Entità, le cui qualifiche e i cui nomi servirono i sapienti nell’antichità per denominare i Quattro dei Sette primitivi “Centri di Forza” o Atomi, che si sviluppano più tardi nei grandi “Elementi” Cosmici.
 
I TRE cadono nei QUATTRO. L’Essenza Radiante diventa Due volte Sette (2X7=14), Sette all’interno per lo Spirito, Sette all’esterno, per la Materia: i due poli estremi della Sostanza-Una. Questi Sette Elementi sono tanto elettropositivi quanto elettronegativi. L’Universo Manifestato è pervaso dalla dualità che è, per così dire, l’essenza stessa della sua Esistenza come Manifestazione. Nel mito egizio il corpo di Osiride fu smembrato in 14 parti.
 
L’Essenza Radiante si coagula e si espande per tutte le Profondità” dello Spazio. Da un punto di vista astronomico, ciò è facile a spiegarsi: è la Via Lattea, la Stoffa del Mondo, o Materia Primordiale nella sua forma iniziale. L’essenza radiante è identica all’Uovo luminoso o Uovo d’Oro, il fuoco-vapore dal quale sarà formato l’universo. L’Uovo Luminoso è l’Uovo del Mondo che si espande in grumi bianco latte, significa che si forma la nebulosa, la Via Lattea.
 
Figura 1. La Via Lattea i Grumi Bianco-Latte

 
 
“I Granuli [le uova] si attraggono rapidamente l’un l’altro e formano Grumi nell’Oceano dello Spazio [Commentario alla Stanza IV, Shloka 4] – la Grande Vacca.” “Le scintille che bruciano lentamente e senza fiamma” e i “Granuli” [le uova] che formano i grumi, sono identici. I grumi identificano i gruppi delle scintille di vita, le nebulose, che si riuniscono per formare le stelle e i corpi celesti minori della Via Lattea. I “Grumi” sono la prima differenziazione, e si riferiscono a quella Materia Cosmica la stoffa delle stelle, che si suppone sia l’origine della “Via Lattea”[2]. In un Commentario del Maestro Hilarion su questa Stanza c’è un passo che a questo punto risulta di grande interesse:
 
Cosmicamente parlando, il sentiero degli Dèi costellato di stelle – la vasta cintura dei soli sempre visibili nei cieli, la cintura che si stende da nord-est fino a sud-est e da qui fino a nord-est in modo ininterrotto, comunemente chiamata la Via Lattea, è la cintura equatoriale visibile dell’universo, e come tutte le funzioni procreatrici della vita umana e animale si compiono nell’area centrale – l’equatore del corpo fisico – così tutte le stelle, soli, pianeti, lune, nebulose e altri corpi celesti, sono generati e nascono entro questo equatore universale. “Sotto un certo profilo, è il Padre-Madre sul piano fisico di tutte le minuzie di vita. Da punti diversi della sua espansione sono espulsi periodicamente i “granelli” – polvere di stelle – che sotto l’azione della legge di gravità si raccolgono in masse nebulose per la formazione finale dei sistemi solari. Il nostro sistema solare, e quindi il pianeta chiamato terra, è situato da qualche parte vicino al centro della linea mediana della cintura.”
 
Questi Grumi sono i semi dei mondi futuri. I Grumi Bianco-Latte si formano come conseguenza dello sbattimento dell’Oceano di Latte, la frullatura dello Spazio.
 
Il significato occulto del brano lo ritroviamo nell’allegoria indù degli Dèi “che sbattono l’Oceano” come si sbatte il latte nella zangola per fare il burro: una rappresentazione allegorica delle intelligenze primordiali invisibili e ignote - gli atomi della scienza occulta. Brahma stesso è chiamato Anu, ossia l’Atomo che modella e differenzia l’oceano senza rive dell’essenza radiante primordiale. Lo “sbattimento dell’oceano” e la “guerra nel cielo” sono argomenti correlati. Attenendosi al suo aspetto simbolico più basso, questa “guerra nel cielo” continua eternamente. La differenziazione è contrasto, equilibrio dei contrari: e fino a che questo esiste, ci sarà “guerra” o battaglia. Ci sono, naturalmente, stadi e aspetti differenti di questa guerra: come, per esempio, quelle astronomiche e fisiche.
 
La Radice della Vita era in ogni Goccia dell’Oceano dell’Immortalità, significa che ogni Grumo Bianco-Latte è un vortice di Coscienza-Materia.

La Radice rimane, e i Grumi rimangono; ancora Oeaohoo è Uno[3].
 
La “Luce” è il Raggio Spirituale Onnipresente che è penetrato nell’Uovo Divino fecondandolo e spingendo la materia cosmica a iniziare la sua lunga serie di differenziazioni. I grumi sono la prima differenziazione e probabilmente si riferiscono alla materia cosmica che si suppone sia all’origine della Via Lattea. Questi ‘grumi’ sono i semi dei mondi futuri, la stoffa delle stelle.
 
Il nome occulto che si ritrova nelle Stanze di Dzyan per le “sette vocalizzazioni” è OEAOHOO, la manifestazione sempre presente del Principio Universale. “Oeaohoo” è tradotto “Padre-Madre degli Dèi” o i “Sei in Uno”, la Radice Settenaria da cui tutto procede. Tutto dipende dall’accento che si dà a queste sette vocali, che possono essere pronunciate come una, tre, o anche sette sillabe, aggiungendo una “e” dopo la lettera “o”. Questo nome mistico è divulgato soltanto perché, se non si ha la cognizione perfetta della triplice pronunzia, rimane sempre senza effetto[4]. Le Stanze di Dzyan affermano che Oeaohoo riluce come il Sole, egli è il Divino Drago Fiammeggiante risplendente di Saggezza che i filosofi greci chiamavano Logos, Verbo del Pensiero Divino.
 
“Colui che s’immerge nella luce di OEAOHOO (le Sette mistiche vocali) non sarà mai ingannato dal Velo di Maya”.
 
Il Suono Assoluto si differenzia, e le tre lettere del Triangolo Astratto, risuonano visibili ai tre vertici del Primo Triangolo A-U-M. Il Triplice Suono Iniziale genera nel mondo delle forme, i “Sei in Uno”, la Radice Settenaria da cui tutto procede Sette Suoni, OEAOHOO, Sette Colori o Raggi, che sono il corpo del “Figlio del Sole”[5]. Quando i Tre cadono nei quattro alloro si origine il Sette. Il numero Sette era considerato dai Pitagorici come un numero religioso e perfetto, era chiamato Telosforo perché in Lui tutto l’universo e tutta l’umanità è portata al punto culminante. Veniva considerato vergine e senza Padre e Madre (Anupadaka secondo gli Indù), giacché procedeva direttamente dall’Uno manifestato nei Sacri Tre. Il cuore dell’uomo che è considerato la dimora dello Spirito: Quattro cavità inferiori e Tre divisioni superiori, per un totale di Sette, inoltre è segnato da una croce. Per Pitagora il numero Sette è il “veicolo di vita”, perché è il contenitore della Vita stessa essendo un Quaternario, la base cioè il contenitore, più una Triade, lo Spirito, la Vita che anima la Materia.
 
Quando i Tre e i quattro si baciano, il Quaternario congiunge la sua natura media con quella del triangolo e diventa il Cubo, solo allora esso (il Cubo disteso a Croce) diventa il veicolo e il numero della Vita: Il Padre-Madre Sette.[6]
 
Quando il Quadrato Perfetto, la superficie astratta, il modello cade nel mondo delle forme e si concretizza, allora la superficie diviene un volume, il Cubo Perfetto. Sviluppando il cubo in un piano si ottiene la croce. Sei sono le facce del Cubo, tre coppie, come tre coppie di Materia. Queste tre coppie trovano la sintesi o l’equilibrio nel Settimo.
 
Noi siamo le Sei Luci che emanano dalla Settima Luce (origine di) tutti noi. Poiché non vi è stabilità alcuna in quelle Sei, salvo la Settima, poiché tutte le cose dipendono dalla Settima.[7]
 
Nel caso dello sviluppo della Croce, contando Tre facce orizzontalmente e Quattro facce verticalmente, si ottiene in totale: 3 + 4 = 7, il settimo non compare se non contato nelle due direzioni. Con questa raffigurazione, il numero Sette si può esprimere attraverso la somma di TRE o di un  Triangolo Δ e di QUATTRO o di un Quadrato o. La Crocifissione Cosmica ha a che fare con il Mistero del Primogenito che per manifestarsi si sacrifica e viene ucciso nella Croce della Materia donando la sua Vita per infondere Coscienza alla manifestazione. L’Agnello, simbolo di Dio manifestato e sacrificato per il mondo, nel libro dell’Apocalisse di Giovanni è descritto con Sette occhi.
Quando la Croce nel Cerchio, simbolo del Terzo Logos, lo Spirito Santo o Mente Creativa, il Demiurgo, cade nella manifestazione, allora il simbolo del Cerchio o della Materia Incontaminata, scompare e rimane solo la Croce a bracci uguali. Lo Spirito, simbolizzato dal braccio verticale, cade nella Materia simbolizzata dal braccio orizzontale e la vivifica. È il simbolo della Causa Creatrice. Appare il mondo materiale, Cielo e Terra generano il Figlio, il cui corpo è l’Universo. Platone parla del secondo potere della divinità: “Che imprime se stesso in forma di croce sull’universo”. La croce nell’antichità simboleggiava il congiungimento dell’eclittica con l’equatore celeste. Il Demiurgo è il fattore di tutte le cose, e lavora sul mondo manifesto per mezzo di Fohat, il Serpente di Fuoco, l’Elettricità Cosmica[8]. Fohat è il Costruttore dei Costruttori, Uno e Sette, lo Spirito dell’Elettricità che è la Vita dell'Universo. Nell’antico Egitto Fohat era Tum il Dio solitario negli infiniti spazi cosmici, uscito dalla dea Nut, cioè dalla Materia del Caos Cosmico. Tum è descritto come Forza Duale, nel Libro Egizio dei Morti.
 
O Atum[9]! Uscito dalla Grande (Madre) che è il grembo delle Acque, il Grande Abisso dello Spazio luminoso attraverso Due Eoni.
 
La filosofia Indù del Vedanta chiama la Luce del Signore (Ishvara), come Daiviprakriti, la Luce Primordiale manifestata attraverso Prakriti, la Materia. Nei libri buddisti tibetani, questa Luce o Fiamma viene chiamata Fohat ed è citata come lo strumento di Avalokiteshvara, che significa Ishvara manifestato. Esso è la Luce Divina che emana dal Logos, la sintesi di tutte le Forze manifestate.
 
Fohat è chiamato nel suo stato primitivo (cioè non manifestato) “Daiviprakriti”, Luce Primordiale nella Materia (Prakriti), in altri termini la Luce del Logos. Dalle Tenebre Eterne emerse la Luce periodica che proiettò un raggio, Fohat (lo Spirito Santo dei Cristiani), il quale penetrò e fecondò la Materia cosmica indifferenziata (Mulaprakriti). Dal punto di vista cosmico Fohat è innanzitutto l’energia dirigente del Principio del Suono. Quando è in manifestazione, esso è “il Verbo”.
 
  • Nel Cosmo Non Manifestato Fohat è una Forza Creativa Potenziale, un’Idea Astratta, ma quando il Figlio divino “emerge”, diventa Forza propulsiva, potere attivo, che è la causa per cui Uno diventa Due, poi Tre, ecc.
  • Nel Mondo Cosmico diventa un potere occulto, elettrico e vitale, l’Elettricità Cosmica, la Forza che sotto la Volontà del Logos Creatore, unisce e raggruppa tutti gli atomi elementari, tutte le forme. Esso è il potere elettrico vitale personificato.
 
Fohat è quel misterioso legame fra la Mente e la Materia, il principio animatore che elettrizza ogni atomo, dandogli vita: è l’essenza dell'elettricità cosmica. Vibrando in seno alla Sostanza inerte, Fohat la sospinge all’attività e dirige le sue differenziazioni primarie della Coscienza Cosmica. Esso è l’Intelligenza che vitalizza e dirige il Fluido elettrico, o vitale, dell’Universo, l’energia elettrica sempre presente, e l’incessante potere creativo e distruttivo.
Figura 2. La Croce dei campi elettromagnetici
 
La fisica afferma che l’onda elettromagnetica si sviluppa quando il campo elettrico e il campo magnetico hanno direzione perpendicolare tra loro. Fohat è il “ponte” per mezzo del quale le Idee esistenti nel “Pensiero Divino” sono impresse nella Sostanza Cosmica come Leggi della Natura. Fohat è così l’energia dinamica dell’Ideazione Cosmica, è il mezzo intelligente, il potere che guida ogni manifestazione, il Pensiero Divino trasmesso e reso manifesto dagli Architetti del mondo visibile.
È Fohat che attraversa il Cerchio con una linea verticale, poi un’orizzontale, e infine lo mette in moto. La Croce in movimento, la Svastica, è l’emblema dell’attività di Fohat, della continua rivoluzione delle “ruote”, e dei Quattro Elementi, i Sacri Quattro, nel loro significato mistico e cosmico. Il movimento di Fohat è turbinoso, circolare. La Croce in movimento, la Svastica, è l’emblema dell’attività di Fohat, della continua rivoluzione delle “ruote”. È considerata il secondo simbolo più sacro dell’induismo, dopo il simbolo OM che rappresenta il Suono sacro. Il simbolo della svastica con 4 lati è un archetipo che indica le rotazioni del tempo e della coscienza.
 
Figura 3. La Croce Mobile

 
 
La svastica rivolta verso destra descrive il verso di rotazione “in senso orario”, rivolta verso sinistra descrive il verso di rotazione “in senso antiorario”. In una griglia di 5x5 la svastica è formata da 17 quadrati.
 
La Svastica con i suoi Quattro bracci ripiegati ad angolo retto, si riferisce al continuo moto e alla rivoluzione dell’invisibile Cosmo delle Forze. Nel Cosmo visibile è il moto rotatorio della materia dell’Universo: le galassie stesse ci appaiono come spirali generate dal moto rotatorio cui è sottoposta la materia dello Spazio. A livello planetario indica la rotazione della Terra, nei cicli di tempo: i Saros e gli Yugas; la rotazione degli assi del mondo e delle cinture equatoriali.[10]
 
La Forza Astratta Duale quando deve operare nel Cosmo, si trasforma nelle gerarchie Creatrici, gli Elohim biblici. Tutto si manifesta a coppie, l’Uno si scinde in Due, la Forza Duale, la Forza Elettrica positiva-negativa, ma anche Luce e Ombra che coesistono sempre insieme finché durerà l’Universo materiale.
Detto in termini misterici, Fohat volge in direzioni contrarie, con le sue due mani, il “seme” e il “latte rappreso”, o la Materia Cosmica; in parole più chiare, mischia delle particelle in uno stato molto attenuato, e delle nebulose. Nel mito indù del frullamento dell’Oceano primordiale, il “Latte rappreso” è la materia cosmica. La Via Lattea è l’Essenza Radiante che si coagula e si espande per tutte le Profondità dello Spazio. È la Materia primordiale nella sua forma iniziale. Quella misteriosa fascia del cielo che chiamiamo Via Lattea (D. S. II. 250) è in stretta relazione con il prana cosmico, ossia vitalità o nutrimento cosmico, che vitalizza il sistema eterico solare. Fohat volge in direzioni contrarie, con le sue due mani, il “seme” e il “latte rappreso”, o la Materia Cosmica; in parole più chiare, mischia delle particelle in uno stato molto attenuato, e delle nebulose.
 
Il perno o l’asse del frullamento è rappresentato da Vishnu, la personificazione della Legge Eterna, che periodicamente chiama in attività il Cosmo, o, nella fraseologia allegorica, che estrae dall’Oceano Primitivo, o Caos Illimitato, l’Amrita dell’Eternità, riservata soltanto agli Dèi e ai Deva; e in tale opera egli deve servirsi sia degli Dei e sia dei Demoni dell’Induismo popolare. Ogni elemento cosmico è contemporaneamente buono e cattivo, E secondo la filosofia Indù nell’Oceano Primordiale, si mantengono latenti sia Amrita, il Succo che dona immortalità, sia Visha, il Veleno che porta alla morte. Questo concetto è espresso nell’allegorico Sbattimento dell’Oceano celeste, come si sbatte alternativamente nei due sensi il latte nella zangola per fare il burro per opera degli Dèi. L’intera allegoria è altamente filosofica.
                           
Figura 4. Frullatura dell’Oceano Primordiale – Pramantha e Arani
 
La figura tradizionale mostra tre demoni da un lato e tre divinità dall’altro, due gruppi di tre con il settimo al centro che li equilibra entrambi. Daiviprakriti, la Luce del Primo Logos, il Non-manifestato, nella sua differenziazione diventa Fohat, e poi i suoi Sette Figli. La corda usata è il re dei Naga, un serpente a sette teste, Fohat, per indicare la natura ondulatoria del movimento nell’oceano di latte.
 
La Svastica con la sua rotazione attorno a un perno centrale è l’originatore del Fuoco per Frizione. Infatti, la Svastica è anche correlata a Pramantha, un perno, un bastoncino usato dai Brahmini per produrre il fuoco attraverso frizione. Arani è la base formata da una croce di legno di mimosa fissata al suolo con quattro perni, su cui è sfregato con moto alterno, provocato da una cordicella, un bastoncino di legno di ficus religiosa. La rotazione alterna produce l’attrito necessario all’accensione del fuoco in un foro provocato al centro della croce di mimosa. Pramantha ed Arani (la Svastica) sono i genitori di Agni, il Fuoco.
 
Egli le costruisce a somiglianza delle ruote più antiche, collocandole sui centri imperituri. Come le costruisce (ruote vortici) Fohat? Egli raduna la polvere ignea. Egli fa globi di fuoco, corre attraverso e intorno a loro infondendo vita, quindi li mette in moto; alcuni in un modo, altri in un altro. Essi sono freddi ed egli li rende roventi. Sono asciutti e li rende umidi. Essi brillano, Egli, ventilando li raffredda. Così agisce Fohat da un crepuscolo all’altro durante sette eternità[11].
 
H.P. Blavatsky[12] spiega che Fohat è la forza costruttiva dell’Elettricità Cosmica, una forza duale e che si dice metaforicamente che Fohat, dalla testa di Brahma, “dal Cervello del Padre e dal Seno della Madre”, e che si sia quindi trasformato in Maschio e Femmina, cioè polarizzato in elettricità positiva e negativa. Egli ha Sette Figli che sono suoi Fratelli. Fohat è costretto a rinascere continuamente ogni volta che uno dei suoi “Figli-Fratelli” vengono a troppo stretto contatto — per abbracciarsi oppure per combattersi. Per evitare ciò, egli unisce e lega insieme quelli di natura diversa e separa quelli che hanno un temperamento simile. Ciò si riferisce naturalmente all’Elettricità generata mediante Frizione (Fuoco per Frizione), e alla legge di attrazione fra due oggetti di polarità opposta e a quella di repulsione fra due oggetti di polarità simile. I sette Figli-Fratelli rappresentano e personificano però le sette forme di magnetismo cosmico, chiamate, nell’Occultismo: le “Sette Radicali”, la cui progenie cooperante e attiva comprende, fra le altre energie, l’Elettricità, il Magnetismo, il Suono, la Luce, il Calore, la Coesione, ecc. Lo “Spirito di Dio che si muove sul Caos” è stato simboleggiato, da ogni nazione, con un Serpente Ardente che soffiava fuoco e luce sulle Acque Primordiali (lo Spazio).   
 
La tela si espande quando l’alito del fuoco gli è sopra; si contrae quando l’alito della madre lo tocca. Allora i figli si disgiungono e si disperdono per ritornare nel seno della loro madre, alla fine del grande giorno e ridiventare uno con lei. Quando si raffredda diventa radiante. I suoi figli si espandono e si contraggono in se stessi e nei propri cuori; essi abbracciano l’infinitudine.[13]
 
Le Stanze di Dzyan descrivono l’espansione della tela dell’Universo sotto l’azione del “Respiro di Fuoco”. L’espandersi e il contrarsi della “Tela”, cioè la stoffa del mondo, o atomi, esprime qui il movimento pulsatorio; perché la contrazione e l’espansione regolari dell’Oceano infinito ed illimitato sono la causa della vibrazione universale degli atomi. La Tela è la sostanza primordiale sempre-esistente. Un gran calore separa gli elementi.
La Madre agendo all’interno, costringe la Tela a contrarsi; e il Padre agendo all’esterno, la costringe a espandersi, la Scienza chiama questo “gravitazione” (alias attrazione). Quando la Forza Duale o forze centripeta e centrifuga della vita e dell’essere sono assoggettate dalla Forza Una senza nome che mette ordine nel disordine e stabilisce l’armonia nel Caos, allora la Tela comincia a raffreddarsi. “Vi è calore interno e calore esterno in ogni atomo”, dicono i Commentari alle Stanze di Dzyan, cioè c’è un calore latente e un calore attivo.
La Sapienza Antica era a conoscenza di ciò che adesso mette in imbarazzo molti scienziati e specialmente astronomi: “Un corpo gassoso, perdendo calore, si contrae, e il calore generato dalla contrazione, eccede quello che esso ha perduto nel produrre la contrazione stessa”. Il paradosso che un corpo divenga più caldo a misura che la contrazione prodotta dal raffreddamento diviene maggiore, ha provocato lunghe discussioni la causa della prima ignizione della materia, o stoffa del mondo, il paradosso del calore prodotto dalle contrazioni refrigeranti e altri simili enigmi cosmici.
L’espandersi e il contrarsi della “Tela”, cioè la stoffa del mondo, visualizzano il movimento pulsatorio; perché la contrazione e l’espansione regolari dell’Oceano Illimitato, sono la causa della vibrazione universale degli atomi. L’Essenza Radiante si coagula e si espande per tutte le Profondità dello Spazio. L’Essenza Radiante si coagula e si espande in Grumi Bianco-Latte. Questa materia, radiante e fredda allo zero assoluto a -273°, al primo risvegliarsi del movimento cosmico si dissemina nello Spazio e, vista dalla Terra, appare simile a grumi o masse di latte cagliato. Questi sono i semi dei mondi futuri, la “stoffa stellare”. Da un punto di vista astronomico, l’Essenza Radiante che si coagula e si espande in Grumi Bianco-Latte è la Via Lattea, la Stoffa del Mondo, o Materia Primordiale, i “Grumi” sono la sua prima differenziazione. Lo stesso concetto è espresso dall’allegoria indù degli Dèi “che sbattono l’Oceano di Latte” come si sbatte il latte nella zangola per fare il burro.
Le Pleiadi sono il gruppo centrale del sistema della simbologia siderale. Esse si trovano nel collo della costellazione del Toro, considerata in Astronomia, il gruppo centrale del sistema della Via Lattea. La presenza di un corpo centrale nella Via Lattea, un punto invisibile e misterioso, il Centro sempre celato di attrazione del nostro Sole e dell’intero nostro Sistema. Anche la scienza è forzata ad accettare l’esistenza astronomica di questo “Sole Centrale” degli occultisti, perché non può negare nello Spazio siderale la presenza di un corpo centrale nella Via Lattea[14], un punto invisibile e misterioso, il centro sempre celato di attrazione del nostro Sole e dell’intero nostro Sistema. Il “Sole Centrale” è semplicemente il centro della Elettricità della Vita universale; il serbatoio nel quale questa radiazione divina, già differenziata all’inizio di ogni creazione, è concentrata. La rotazione sul proprio asse delle Sfere di materia, è visibile tanto nel caso di un minuscolo atomo di sostanza, quanto di un pianeta rotante sul suo asse, quanto di quella di un sistema solare.
Proprio come la terra e gli altri pianeti sono unità nel sistema planetario, così il sole e molte migliaia di altri soli o stelle sono unità nel sistema galattico, la cui struttura è formata dai nugoli di stelle che noi chiamiamo La Via Lattea. Essa è formata da un ammasso sferico di stelle detto alone, molto addensate verso il centro, attraversato da una specie di disco, costituito da stelle e materia diffusa. A sua volta, il disco, che ruota attorno al centro, ha una struttura a spirale con bracci partenti dal nucleo. In base agli studi più recenti pare che la nostra Galassia sia una galassia spirale, composta da un nucleo attraversato da una struttura a forma di barra (come un magnete) dalla quale si dipartono i bracci di spirale che seguono un andamento logaritmico. Un’équipe internazionale di astrofisici guidata da ricercatori italiani, esaminando una grande mole di dati di archivio sui miliardi di stelle che compongono il disco della nostra Galassia, ha trovato che queste si distribuiscono seguendo una forma “a onde” successive, come quelle che si formano sulla superficie di uno stagno in cui sia caduto un sasso.
La Scienza e lo Spirito stanno convergendo in una consapevolezza unificata, dove le ricerche puramente metafisiche e puramente fisiche della conoscenza diventano perfettamente integrate. Il primo impulso, il Suono Primordiale emanato dal Grande Soffio, causa un movimento circolare, d’inconcepibile rapidità vorticosa creando così nel Materia Primordiale o Radice, un numero incalcolabile di vortici che assumono la forma di piccole sfere simili a bolle d’aria nell’oceano, ognuna determinata dalla propria divina energia, e circondato di materia spaziale.
 
Allora Svabhâvat manda Fohat a consolidare gli atomi. Ognuno è una parte della Tela. Riflettendo come uno specchio, il “Signore Auto-Esistente”, ognuno a sua volta diviene un mondo[15].
 
Secondo gli Insegnamenti dei Misteri in origine, nella solidità dell’apparente “nulla” apparve un qualcosa di simile a bollicine uniformi, come quando dell’aria viene soffiata nell’acqua. Esse erano in moto casuale e nelle loro collisioni qualche volta si respingevano e qualche volta si attraevano e formavano gruppi. Sembra che la reciproca distanza era connessa all’attrazione e il moto alla repulsione. Quest’inizio dell’evoluzione, perché è proprio ciò, è stato chiamato Il Grande Respiro che una volta cessato, porta via tutta la creazione. Il termine involuzione è correlato alla costruzione della forma, alla moltiplicazione, il respiro verso l’esterno, mentre l’evoluzione è la respirazione verso l’interno o ritorno alla Natura, la vera idea di Dio.
Per la filosofia esoterica, all’origine, esiste soltanto una Sostanza perfettamente Omogenea, enormemente densa indifferenziata, cui si è dato il nome di Mulaprakriti o Materia Radice. A questa Materia o Æther, è stato dato da Annie Besant il nome occidentale di Koilon, dal greco Vuoto un vuoto per le nostre menti.  Sembra un Vuoto, perché contiene tutte le coppie di opposti, e ogni coppia, affermandosi, all’occhio della ragione si annichila e svanisce - un vuoto per le nostre menti. Questa Materia Radice, una sostanza incredibilmente densa il Koilon, si trova in uno stato di perfetto equilibrio, cioè di riposo assoluto chiamato in oriente Pralaya.
La dottrina arcaica quando afferma che Fohat consolida gli atomi, significa che infonde energia in essi. “Fohat dissemina se stesso mentre disperde la materia in atomi”. La Dottrina Segreta ci spiega che il Serpente di Fuoco chiamato Fohat, “scava infiniti vuoti nello spazio”. Le bolle vuote nel Koilon sono il quantum foam, la schiuma quantistica descritta dalla fisica teorica. Schiuma quantistica, noto anche come spazio-tempo in schiuma, è un concetto di fisica quantistica proposto dal fisico John Wheeler per descrivere il mare bolle microscopiche di energia-materia. A queste bolle nel Koilon, Michele Giannone[16] ha dato il nome di Omicron, perché la lettera “O” è il simbolo dei corpi sferici dell’universo. Ogni bolla è creata dal Grande Soffio è contemporaneamente un Suono e un punto di Luce nelle Tenebre. Gli Indù quando danno a Brahma il nome di Anu, Atomo, riconoscono la divinità anche nella più minuscola forma, un’Anima, non necessariamente un’anima incarnata, ma un Jiva, come lo chiamano gli Indù, un centro di Vitalità Potenziale.
 
Figura 5. Koilon

 
Quando una particella si muove, la sua bolla corrispondente deve muoversi attraverso il denso Koilon e questo causa resistenza. Questa resistenza si manifesta come inerzia nella particella, e dall’inerzia la massa.
I vortici ricoperti di materia primordiale non sono il Koilon, bensì la sua assenza. Ciò che appare solido è in realtà è Il Soffio, la Forza di Fohat che apre spazi vuoti nel Koilon, vincendo la tremenda pressione dello Spazio. La Dottrina Segreta insegna che la Materia, non è altro che un’aggregazione di forze atomiche (D.S, III, p. 388). Materia e Spazio sembrano aver scambiato il posto: il vuoto è diventato solido e il solido vuoto. L’universo fisico ci appare come una immagine speculare di un’altra realtà dove lo spazio vuoto non è vuoto, ma è pieno di Koilon denso, e in cui le particelle sono delle piccole sfere o bolle vuote. Le particelle propagandosi con velocità impensabili interagiscono aggregandosi in forme più complesse rispetto alle particelle originarie.
 
La Dottrina Segreta dice che:
  1. L’Universo in realtà non è che un’enorme aggregato di stati di coscienza[17].
  2. Ogni atomo dell’universo è dotato di coscienza[18].
Che cos’è la Coscienza per la Sapienza Antica? È la Vita limitata dalla Materia, e senza limitazione non esiste Coscienza che è percezione di una limitazione, di una dualità. Viene dato il nome di Vita alla coscienza rivolta verso l’interno, e il nome di Coscienza, alla Vita rivolta verso l’esterno. Vita e Coscienza sono identiche, due nomi per la stessa cosa. Quando la nostra attenzione è fissata sull’Unità diciamo Vita; quando è fissata sulla molteplicità diciamo Coscienza, l’Uno si riflette sulla Materia diventando i Molti[19].
 
  • La Vita, il Logos, è il Sé.
  • La Materia è il Non-Sé.
  • La loro reciproca Relazione è la Coscienza.
 
Figura 6. La Bolla Primordiale
 
Nella fisica quantistica il vuoto quantistico è definito come lo stato più basso di energia di un sistema le cui equazioni obbediscono alla meccanica ondulatoria e alla relatività speciale. Esso è molto più dello stato di un sistema in realtà. Si tratta di un vasto campo di energia che non è elettromagnetica o gravitazionale in senso classico, nemmeno nucleare. Diversamente, è la fonte originante delle forze elettromagnetiche, gravitazionali e nucleari conosciute e dei campi, è la fonte stessa della materia. Le definizioni tecniche del vuoto quantistico puntano ad un mare continuo di energia in cui le particelle di materia sono sottostrutture specifiche. Il vuoto quantistico coincide con la Materia Prakriti della filosofia orientale, il Koilon (vuoto) descritto da A. Besant in Chimica Occulta[20].
Il campo quantistico della fisica subatomica è visto come un mezzo continuo presente ovunque nello spazio. Le particelle sono soltanto condensazioni locali del campo, concentrazioni di energia che vanno e vengono e di conseguenza perdono il loro carattere individuale. A. Einstein diceva: “Noi possiamo considerare la materia costituita dalle regioni dello spazio nelle quali il campo è estremamente intenso[21]”. Il Campo è la sola realtà, se sostituiamo la parola campo alla parola Spazio della Dottrina Segreta, avremo espresso lo stesso concetto.
Il Fisico Fritjof Capra[22], fa notare che nella filosofia cinese, l’idea del campo è implicita nella nozione del Tao, il Vuoto e senza forma, che tuttavia produce tutte le forme. Nel Tao dimora il Ch’i, che significa Etere, parola usata per indicare il “Soffio vitale” che anima il Cosmo. Dice Chang Tsai:
 
Quando il Ch’i si condensa ci appare come cosa visibile e allora ci sono le forme. Quando si rarefà, la sua visibilità si annulla e allora non ci sono le forme.
 
Quindi il Ch’i si condensa e si rarefà ritmicamente producendo tutte le forme che si dissolvono nel Tao, nel Koilon, con un comportamento di tipo ondulatorio (movimento serpentino) dipendente dall’alternarsi di Due Forze Fondamentali, lo Yin e lo Yang. La presenza della materia come la vediamo noi, è solo una perturbazione dello stato perfetto del campo in quel punto. Ordine e simmetria devono essere ricercate nel campo.
La temperatura dello zero assoluto (-273 °C), è la linea di base che impedisce il movimento che porta all’aggregazione o alla creazione: è letteralmente il fondo dell’universo. La parola sanscrita “Avitchi” (che significa senza onde) descrive lo stato indifferenziato nell’elemento base di esistenza, si riferisce chiaramente al non-vibrazionale del condensato di Bose-Einstein.
 
Come lo Spirito, la Vita, si differenzia in Tre Aspetti, così pure la Materia Primordiale, la Radice della materia, il Koilon, sotto l’azione del Grande Soffio, si differenzia in Tre Attributi detti in oriente Guna.


[1] Stanze di Dzyan III, 4.
[2] La Via Lattea è un serbatoio di materiali con i quali le stelle, i pianeti e gli altri corpi celesti sono prodotti.
[3] Stanze di Dzyan III, 5.
[4] H.P. Blavatsky, commento a Stanze di Dzyan III, 5.
[5] Questo nome mistico è divulgato soltanto perché, se non si ha la cognizione perfetta della triplice pronunzia, rimane sempre senza effetto.
[6] Scritto alchimista.
[7] Zohar (Luce), La Santa Assemblea  Superiore.
[8] La Forza in tutte le sue infinite manifestazioni. Nei libri buddisti tibetani, questa Luce del Logos viene chiamata Fohat, ed è citata come lo strumento di Avalokiteshvara cioè il Demiurgo.
[9] Atum era denominato anche Tem, Temu, Tum e Atem.
[10] H. P. Blavatsky, La  Dottrina Segreta, vol. II.
[11] Stanze di Dzyan VI, 4.
[12] Dottrina Segreta I, Cosmognesi.
[13] Stanze di Dzyan, III, 11.
[14] Giorgio de Santillana dedica un capitolo del suo “Il Mulino di Amleto” ai miti che si richiamano alla Via Lattea  e scrive: Tra una reincarnazione e l’altra, le anime degli uomini, dimorano nella Via Lattea.
[15] Stanze di Dzyan, III, 12.
[16] “Koilon, per una teoria unitaria della Materia e dell’Universo”. Antonio Giannone Editore, Palermo.
[17] S.D., II, 633; I, 70, 626.
[18]S.D., I, 105; II, 709, 742.
[19] A. Besant, Studio sulla Coscienza.
[20] Per sgombrare il campo da discussioni tipo sono solo fantasie, il primo articolo comparve nel novembre del 1895 e fu riprodotto in un opuscolo nel 1905, ben prima dell’avvento della teoria della relatività e della fisica quantistica.
[21] Citato da F. Capra, Il Tao della Fisica.
[22] F. Capra, Il Tao della fisica.
 
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