Parte V - Genesi di un sistema solare - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Parte V - Genesi di un sistema solare

Fuochi e Raggi Cosmici
Nato nelle profondità insondabili dello Spazio dall’Elemento omogeneo chiamato l’Anima del Mondo, ogni nucleo di materia cosmica lanciato istantaneamente alla vita, inizia la propria esistenza nelle circostanze più ostili. Attraverso un’innumerevole serie di ere deve conquistarsi il proprio posto nelle infinitudini. Esso circola roteando fra i corpi più densi e già fissi, muovendosi a sbalzi e dirigendosi verso qualche determinato punto o centro che lo attrae e, simile a una nave attirata in un canale tortuoso, disseminato di scogli a fior d’acqua e sotto di essa, cerca di evitare altri corpi che alternativamente lo attraggono o lo respingono. Molti periscono, la loro massa si disintegra, assorbita da masse più forti e, quando sono nati nell’ambito di un sistema planetario, periscono principalmente nel ventre insaziabile dei rispettivi Soli. Quei nuclei che si muovono più lentamente e sono spinti in una corsa ellittica, sono condannati, presto o tardi, a sparire. Altri, muovendosi in curve paraboliche, sfuggono generalmente alla distruzione per effetto della loro velocità”.
 
La creazione è sotto la legge della Diade, secondo la legge delle coppie, della Polarità: Spirito e Materia, Positivo e Negativo. Anche per il nostro sistema solare abbiamo la coppia Sole Fisico e Sole Centrale Spirituale, il primo brilla per i corpi, il secondo brilla per le anime, e i raggi della luce spirituale illuminano ogni coscienza. La coppia genera il Figlio, misticamente noto come il Cuore del Sole, i Tre formano il corpo di manifestazione del Logos Solare. Il SÉ UNIVERSALE quando anima l’Universo lo fa come Triplicità. L’Universo manifesto è contenuto in questa Realtà Assoluta. Il Primo Logos Cosmico, impersonale e non manifesto, precursore del manifesto. Il Secondo Logos Cosmico, Spirito-Materia, lo Spirito dell’Universo. Il Terzo Logos Cosmico, Ideazione Cosmica, l’Anima del Mondo, l’Anima del Mondo o Universale.
 
Da questi tre principi creativi fondamentali, in gradazione successiva, derivano in ordinata sequenza gli innumerevoli universi che contengono un numero incalcolabile di stelle e sistemi solari manifestati. Ogni sistema solare è la manifestazione della Vita e dell’Energia di una grande Esistenza Cosmica che, in mancanza di un termine migliore, chiamiamo Logos Solare. Secondo i libri esoterici l’Universo ruota sul proprio asse come una ruota, trascinando con sé sette cosmi o ruote, che si dividono in quarantanove gruppi, di cui ciascuno comprende milioni di costellazioni settenarie. Il Libro di Dzyan narra di battaglie nello Spazio e la successiva creazione di mondi:
 
Il Sole Centrale fa sì che Fohat raccolga la polvere primordiale sotto forma di globi, costringendoli a muoversi secondo linee convergenti, ad accostarsi infine l'uno all'altro e ad aggregarsi." (Libro di Dzyan). ... "Essendo sparsi nello Spazio, senza ordine o sistema, i Germi dei Mondi cozzano sovente fino alla loro aggregazione finale, dopo la quale diventano Erranti (Comete). Allora cominciano le battaglie e le lotte. I (corpi) più anziani attraggono i più giovani, mentre altri li respingono. Molti periscono divorati dai loro compagni più forti. Quelli che si salvano diventano Mondi[1].
 
Gli scrittori indù hanno intessuto ingegnosamente l’allegoria con fatti cosmici ed eventi umani, la “lotta per l’esistenza” e la “sopravvivenza del più idoneo” regnarono supreme fin dal momento che il Cosmo si manifestò in esistenza. Le “grandi guerre nel cielo” dei Purana, come pure quelle delle leggende scandinave, si riferiscono tutte al medesimo soggetto. La mitologia nordica ne parla come della “battaglia delle Fiamme” e narra dei figli di Muspel che combatterono sul campo di Wigred.
 
H.P. Blavatsky scrive una nebulosa composta da ciò che gli antichi testi chiamavano la “stoffa del mondo”, esiste in uno stato di completa dissociazione elementare. È gassosa ed ha, inoltre, altre proprietà che è difficile possano avere attinenza con i gas, così come sono conosciuti dalla scienza fisica; ed emana luce da sé. La nebulosa gira lentamente attraverso lunghe ere, i nuclei viventi gradualmente diventano più brillanti e più attivi nella loro manifestazione sul piano fisico. Il più esteso di questi nuclei viventi è l’inizio del nostro Sole, e che i nuclei più piccoli compiono movimenti interni come nebulose minori dentro la nebulosa più grande, essendo tutti loro più condensati del campo complessivo della nebulosa stessa. La sostanza vivente che forma la nebulosa è lentamente assorbita o risucchiata nei rispettivi corpi di questi nuclei, appare nel piano Fisico Cosmico, il Sistema Solare.
 
Dopo lotte nello spazio e dopo aver perduto la propria velocità e, conseguentemente, la propria coda ignea, la Cometa Cosmica o Drago Fiammeggiante si assesta a una vita tranquilla e regolare, dopo di che si formano i Soli e infine, raffreddandosi, dei mondi abitabili. La Cometa cosmica è in realtà una nebulosa a forma serpentina. Il modello in questo periodo più accreditato ipotizza che il Sistema Solare abbia avuto origine da una nebulosa, un’enorme e freddissima nube di gas molecolari e atomici e di polveri (come quelle che vediamo sul piano della Via Lattea), la cui temperatura interna non superava -230 °C, si frammentò in unità più piccole. Una di queste unità minori in cui si frammentò la nube madre, acquisita una lenta rotazione iniziale ma incapace di sostenere il proprio peso, si contrasse riscaldandosi e assumendo gradualmente una forma appiattita, sino a divenire un vero e proprio disco ruotante.
 
Il sistema solare è all’interno di una nube sferica, infatti, s’ipotizza che sia composta di alcuni miliardi o più corpi celesti, sfere di ghiaccio il cui diametro non supera qualche decina di chilometri circonda il Sistema Solare. Queste sfere di ghiaccio sono le comete primordiali. Le comete presenti da prima e dai tempi della formazione del sistema solare lo avvolgono con un enorme guscio, chiamato Nube di Oort[2]. Gli astronomi pensano che anche le altre stelle abbiano una nube di Oort, infatti, molte comete, incluse alcune delle più famose, potrebbero venire da ben più lontano: potrebbero essere nate in altri sistemi solari. Gli astronomi ipotizzano che il nostro Sole si sia formato contestualmente a centinaia di altre stelle strettamente addensate all'interno di una nube di gas, il Sole potrebbe avere catturato un gran numero di piccoli corpi ghiacciati dalle stelle cui questi appartenevano quando ancora faceva parte di un ammasso di stelle neonate, creandosi così un proprio enorme inviluppo di nuclei cometari. Le nuove ipotesi portano a concludere che la Nube di Oort contenga un miscuglio di campioni di materiali provenienti da un gran numero di stelle strette parenti del Sole.
 
Figura 1. La Nube di Oort
 
La Dottrina Segreta afferma che la genesi dell’apparizione di un sistema solare inizia come un Punto o Germe che le scritture indù definiscono il seme nell’Uovo d’Oro. L’apparizione dell’incandescente Germe sul piano più elevato dei sette piani dello spazio è un centro Laya che comincia a risvegliarsi all’attività. Questo seme cosmico si espande gradualmente man mano che si schiude, a causa dei principi della vita interiore che si dispiegano dall’alto in basso attraverso i centri Laya.
 
Il sistema solare che gli astronomi riconoscono è semplicemente la porzione fisica del nostro Uovo Cosmico, è solo quella parte della porzione fisica che i nostri sensi possono percepire. In realtà, il nostro sistema solare esiste su sette Piani di materia detti sistemici, estendendosi da quello più elevato attraverso i mondi e regni invisibili giù fino al nostro Piano Fisico. il nostro sistema solare è dunque una porzione di spazio manifestato che esiste nello Spazio astratto dell'Illimitato.
 
Nel confluire dei periodi del tempo cosmico, questo Germe d’Oro continua la sua espansione, e alla fine raggiunge la dimensione di una nebulosa, colmando tutto lo spazio dove appare con una “luce fredda o un fuoco freddo”, che la filosofia hindu denomina Daiviprakriti (la Luce di Prakriti o sostanza luminosa). In questa nebulosa, i semi cosmici minori, lentamente irrompono attraverso la manifestazione, e ciascuno, a sua volta, si espande e si dilata, ed è anche l’inizio del risveglio all’attività di un centro Laya. Abbiamo così una vasta espansione della fiamma spirituale incandescente ma perfettamente fredda, che è la nebulosa nel suo complesso.
 
Qua e là nella sostanza di questa nebulosa appaiono questi punti incandescenti minori, ciascuno dei quali è il seme di un futuro corpo celeste che appartiene al sistema solare universale in embrione, e che ora si trova nel processo di formazione su questo piano spirituale più elevato di manifestazione. Periodicamente, uno di questi semi di fuoco minori, nel suo dispiegarsi emanativo compie dentro di sé un movimento di tipo sia rotatorio che traslatorio, a causa delle forze innate che agiscono attraverso di esso, e questo movimento duale fa di ciascun seme di fuoco minore una cometa.
 
G. de Purucker spiega magistralmente, che con il passare del tempo, questa nebulosa spirituale e tutte le sue parti, sia la sua pienezza che i diversi nuclei, irradiano emanazioni, cioè forze e sostanze che scaturiscono da sé stesse verso il basso, fino al successivo Piano di materia inferiore, che a sua volta è così risvegliato da regolari serie di fasi per manifestare la vita nebulare. Questa progressiva discesa continua rapidamente attraverso una successione di emanazioni, in modo che ogni Piano del corpo di Aditi[3], o l’universo, diventi a sua volta un campo dello spazio o la fase di risveglio dell’esistenza e di innumerevoli punti viventi, che sono monadi in manifestazione.
 
Poiché la discesa attraverso i sette piani di manifestazione continua lungo eoni di tempo, il surplus di vita sull’arco discendente alla fine raggiunge la parte inferiore del più elevato dei Sette Piani, ed irrompe nella parte più elevata del successivo Piano Cosmico inferiore. Qui ha luogo la stessa rincorsa dell’attività in evoluzione: prima, l’apparizione del seme cosmico, che si dilata e si espande e si effonde dal centro-Laya, che è il suo nucleo, e poi, sempre più, delle forze e sostanze che esso progressivamente dipana, finché, nel tempo, sul piano cosmico inferiore si forma nuovamente una nebulosa simile alla sua genitrice sul piano superiore.
 
Quando il Piano Fisico dello spazio è raggiunto, cominciamo a discernere gli stessi fenomeni: deboli fasci e strie di luce si fondono e diventano una nebulosa splendente, che aumenta in brillantezza man mano che le ere passano, nella quale i nuclei viventi — o meglio, le emanazioni su questo piano più basso che arrivano dai nuclei originali del piano più elevato — riappaiono con i loro rispettivi movimenti circolari e traslatori. Così abbiamo una nebulosa nella sua apparizione sul Piano Fisico.
 
Su questo Piano materiale appare prima una cometa cosmica che, dopo essersi rivoltata nel suo lontanissimo letto nello spazio a causa del risveglio del centro-Laya, comincia a correre con movimenti irregolari attraverso gli spazi galattici. Alla fine, raggiunge quella porzione della galassia da cui è karmicamente attratta — il nostro sistema solare universale, circondato com'è dalla fascia zodiacale. Qui ottiene una stabilità relativa a causa delle energie o poteri equilibranti di questi dodici magnetismi fohatici che scaturiscono dalle dodici costellazioni dello zodiaco celeste.
 
La nebulosa stessa gira lentamente in una rotazione maestosa attraverso lunghe ere, i nuclei viventi gradualmente diventano più brillanti e più attivi nella loro manifestazione sul Piano Fisico. Allora percepiamo che il più esteso di questi nuclei viventi è veramente l’inizio del nostro Sole, e che i nuclei più piccoli compiono movimenti interni come nebulose minori dentro la nebulosa più grande, essendo tutti loro più condensati del campo complessivo della nebulosa stessa. Vediamo che la sostanza vivente che forma la nebulosa nella sua totalità è lentamente assorbita o risucchiata nei rispettivi corpi di questi nuclei.
 
Il nostro sistema solare è iniziato nello Spazio, come una nebulosa, man mano che quella nebulosa si muoveva nello spazio, nel suo centro cominciò ad esserci una condensazione della sua sostanza. Questa condensazione divenne il Sole, e poco dopo, in vari punti dentro quella nebulosa, ebbero luogo delle condensazioni simili, ma minori, della materia nebulare, che diventarono i pianeti.
 
Infine, assistiamo alla nascita del Piano Fisico del sistema solare, con le sue concomitanti Catene Planetarie nelle loro prime apparizioni su questo Piano Cosmico.
 
Il Logos Solare s’incarna, o viene in manifestazione, per mezzo di un sistema solare. Tale sistema solare è il corpo o la forma di quella Vita Cosmica, ed è esso stesso triplice. Questo triplice sistema solare può essere descritto in termini di tre Aspetti o (secondo la terminologia cristiana) di tre Persone (Padre, Figlio, Spirito Santo), e in altri termini, come Fuoco Elettrico, Fuoco Solare e Fuoco per Attrito. Questi tre aspetti di Dio, il Logos Solare, l’Energia o Forza Centrale (poiché questi termini sono occultamente sinonimi) si manifestano tramite sette centri di forza, tre maggiori e quattro minori. Questi sette centri di Forza Logoica costituiscono essi stessi delle Entità. Esse sono conosciute come i Sette Uomini Celesti o Logoi Planetari.
 
Il mito indù che racconta di Marttanda, “Il Respinto”, l’Ottavo staccato dai Sette, è riferito al Sole del nostro sistema. L’antico Commentario alle stanze di Dzyan afferma che Marttanda, “inspirò (fece rientrare) nel suo ventre i soffi vitali dei suoi fratelli” cercando di divorarli, e di conseguenza fu esiliato nel centro del regno, cioè al centro del sistema solare, e che i suoi fratelli più giovani, i pianeti, girano intorno a lui per tenersi lontani finché giunga il tempo in cui essi possano avvicinarlo con sicurezza. Il Sole è l’Uno respinto dal sistema, ossia verso il quale agiscono le due forze di attrazione e di repulsione (centripeta e centrifuga), la stella centrale che, rispetto ai pianeti, gira solo sul proprio asse e regola il tempo e la misura. Nei Veda è chiamato “Oka Chaksnuh”, l’Occhio del Mondo, il cui carro è trascinato da sette cavalli, o da un cavallo con sette teste; i primi si riferiscono ai suoi sette pianeti, il secondo alla loro comune origine dall’Elemento Cosmico Unico. Questo “Elemento Unico” è chiamato in senso figurato “Fuoco”.
 
Il Commentario alle stanze di Dzyan che Marttanda, il Sole, sorveglia e minaccia i suoi sette fratelli, i pianeti, senza abbandonare la posizione centrale nella quale sua madre, Aditi, l’aveva relegato: “Li segue girando lentamente su sé stesso ... ed egli segue da lontano la direzione in cui si muovono i suoi fratelli, nel sentiero che circonda le loro case — o le loro orbite”. I sette più uno cioè gli otto Aditya (Dèi), sono tutti formati dalla sostanza eterna la materia costituente delle comete - la Madre, o “stoffa del mondo”.
 
Il Sole è triplice: il Sole Fisico, Terzo Aspetto o Fuoco per Attrito, il Cuore del Sole o Fuoco Solare, il sole centrale spirituale o Fuoco Elettrico. I tre con i sette formano il Dieci.
 
Ciascuno dei Tre aspetti Superiori del Logos Solare è a sua volta triplice nella sua manifestazione (3x3=9):
 
  1. L’aspetto Volontà manifesta la Triade Superiore (+);
  2. L’aspetto Attività manifesta la Triade Inferiore (ꟷ);
  3. L’aspetto Amore manifesta la Triade Mediana (+/ꟷ).
 
Questi nove sono aspetti sono noti come le nove Potenze o Emanazioni, i nove Sephiroth della Cabala, l’Enneade degli egizi. In termini di Elettricità Cosmica, la Terna Mediana ha polarità positiva rispetto all’Inferiore. Le due Terne trovano equilibrio e sintesi nel terzo aspetto della Triade Superiore, creando così i Sette Schemi Planetari. Il Terzo Aspetto della triade Superiore ha polarità negativa rispetto al Primo aspetto. Il secondo Aspetto ha polarità positiva rispetto al Terzo aspetto e negativa rispetto al Primo Aspetto. Complessivamente si hanno:
 
  • I sette Schemi dei Pianeti Sacri del sistema solare.
  • I due Schemi dei Pianeti che sono nascosti, e sono sintetizzanti.
  • Il Pianeta sintetizzante finale, il Sole.
 
Un Logos Solare, ha una forma sferoidale. Questa sfera comprende entro la sua periferia sette Schemi planetari evolutivi dei Sette Uomini Celesti, e Tre Schemi sintetizzanti della Sua Triade Superiore, costituenti il Dieci (7+3) della manifestazione logoica. Il Suo anello invalicabile comprende l’intera circonferenza del sistema solare e tutto ciò che è incluso nella sfera d’influenza del sole. Il Sole è il corpo fisico del Logos Solare.
 
Nel nostro sistema solare esistono sette pianeti sacri dei quali la Terra non fa parte, che corrispondono ai sette centri di forza dell’uomo. L’insieme di sette sistemi solari cui il nostro appartiene, sono a loro volta i sette centri di energia di Colui Di Cui Nulla Si Può Dire. Oltre ai sette sacri vi sono cinque pianeti non sacri, in totale dodici come il numero delle costellazioni zodiacali. Le energie delle dodici costellazioni si fondono con quelle dei dodici pianeti. I cinque pianeti non sacri sono: il Sole che vela una pianeta, la Luna che vela una pianeta, la Terra, Marte e Plutone.
 
La sfera di attività di un Logos Planetario è indicata come Schema evolutivo planetario. Egli opera mediante sette Catene. Una Catena Planetaria, è la successione dei sette mondi, o stadi, o Globi, che un pianeta attraversa nel corso della sua evoluzione. Le Catene di uno Schema planetario sono chiamate frequentemente coi nomi dei sette pianeti sacri, per render più facile lo studio delle corrispondenze.
 
Comprendiamo che sia il Sole che le Catene Planetarie sono a carattere molteplice, estendendosi dallo spirituale verso il basso, attraverso tutti i mondi intermedi fino al piano cosmico fisico. Notiamo che questi nuclei si raggruppano in maniera tale che sul piano più elevato vi è un solo Globo, e su ogni successivo piano vi sono due nuclei o Globi, finché raggiungono il Piano Fisico dove c'è ancora un solo nucleo o Globo — il riflesso su questo piano del Globo più elevato sul piano spirituale. Ognuno di questi nuclei-Globi, costituito esso stesso non solo di spirito e di anima, ma anche del corpo di Aditi, è quindi come un'unità cosmica di tipo settenario — o decagono — o dodecagono, secondo il modo in cui scegliamo di contare i suoi diversi elementi o principi[4].
 
L’insieme di Sette Sistemi Solari, è la nostra sfera cosmica, la manifestazione di Colui Di Cui Nulla Si Può Dire. I sette sistemi solari del Logos Cosmico sono Suoi Sette Centri al centro dei quali dimorano Sette Logoi Solari, che a loto volta emanano Sette Uomini Celesti o Logoi Planetari, la cui forma è anch’essa sferica. Nell’anello invalicabile del Logos Cosmico vi sono Sette Centri Maggiori, i Logoi Solari e quarantanove (7x7) centri minori, gli Uomini Celesti.
 
Come il Sole è il corpo fisico del Logos Solare, e la Sua vita scorre ciclicamente nei Sette Schemi, nello stesso modo in cui la vita di un Logos Planetario scorre sette volte intorno al suo Schema di Sette Catene.
 
L’Uomo Celeste appare in forma sferoidale, la sua superficie esterna rappresenta l’anello invalicabile, che comprende il Suo Schema evolutivo che è l’espressione della vita di un’Entità che lo occupa, come fa l’uomo nel suo corpo, con lo scopo di manifestarsi e di acquisire esperienza. Lo Schema evolutivo dell’Uomo Celeste è composto di sette Catene Planetarie, ciascuna delle quali, può essere considerata come la raffigurazione dei suoi sette centri.
 
L’Uomo Celeste si manifesta mediante un pianeta, che dà il nome al Suo Schema evolutivo, ed incarna uno dei sette principi del Figlio, il Logos. Ogni pianeta, secondo la dottrina esoterica, è nella sua composizione un Settenario come l’uomo, nei suoi principi. Vale a dire, il pianeta visibile è il corpo fisico dell’Essere Siderale. Si sviluppa anch’Egli mediante sette principi, che sono la fonte della Sua essenziale unità con tutti gli altri Uomini Celesti. I sette Uomini Celesti, i cui corpi di manifestazione sono i sette Schemi Planetari, formano i sette centri nel corpo del Logos Solare. Perciò Essi sono le sfere di fuoco che animano il Suo corpo, ed ognuno di Essi esprime una forma della Sua manifestazione di forza, secondo il Suo posto nel corpo.
 
Parte V GENESI DI UN SISTEMA SOLARE pdf
 

[1] H.P. Blavatsky Dottrina Segreta I, pag. 201 ed. or.; pag. 161 Edizione Cintamani.
[2] Dal nome dell’olandese Jan Oort, il quale propose che le comete che viaggiano nel Sistema Solare provengono proprio da questa nube.
[3] Aditi è spesso vista come Devamatri, la Madre degli Dei, perché, come ritiene H.P. Blavaksky, è dalla sua matrice cosmica che nacquero tutti i corpi celesti del nostro sistema.
[4] G. de Purucker La sorgente primordiale dell’Occultismo.
 
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